editoriale
La forza della Piccola Industria: non piegarsi alla pratica della lagnanza di Aldo Ferrara*
A
«In un Paese in cui tutto sembra non cambiare, la voce delle piccole imprese è quella che deve essere ascoltata con maggiore attenzione»
ncora in recessione. Ancora lontani da una ripresa tanto auspicata quanto difficile da concretizzarsi. L’Italia stenta a riprendere la corsa ma il suo tessuto produttivo, fatto da piccole e medie imprese, non molla. In questi anni di crisi, in cui le istituzioni hanno fatto tutto fuorché assumere decisioni davvero utili per sostenere l’economia, il mondo delle pmi ha continuato a lavorare sodo. Spesso annaspando ma mai cedendo alla tentazione del futile lamento. Perché alla critica - ovvia - al metodo di approcciarsi e affrontare la situazione da parte dei governi che si sono succeduti, ha fatto sempre da contraltare la proposta. Interventi che se fossero stati presi seriamente in considerazione ci avrebbero portato oggi a commentare altri dati rispetto a questo -0,2% del Pil, nel secondo trimestre, che getta ombre sulla ripresa spesso ventilata a sproposito, magari solo per un eccesso di ottimismo. Il fatto che c’è discrasia tra l’economia parlata e quella praticata. Nonostante gli input che, ad esempio, il mondo della Piccola lancia costantemente a chi siede nelle stanze di Palazzo Chigi. E lo fa non stando certo arroccata su posizioni intransigenti ma sempre portando all’attenzione della politica proposte concrete e praticabili che provengono da chi ogni giorno
si confronta con le mille problematiche che vive sulla propria pelle l’imprenditore. I vertici della Piccola Industria di Confindustria sono costantemente sul territorio (lo dimostra l’iniziativa svolta recentemente in Calabria e le tante altre che l’hanno preceduta e che la seguiranno) per raccogliere suggerimenti, ideare soluzioni ed essere quel costante pungolo per l’esecutivo, fino a quando qualcosa dovrà pur cambiare. Ecco perché, in un Paese in cui tutto sembra non cambiare, la voce delle piccole imprese è quella che deve essere ascoltata con maggiore attenzione. Solo dando fiducia ai suggerimenti che provengono da quell’esercito di piccoli imprenditori che ancora fa andare avanti l’Italia, potranno essere adottati provvedimenti realmente utili per riprendere la strada dello sviluppo. • * editore di "CalabriaEconomia"
numero 3 - 2014
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