Calabria Economia - n.2 2011

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Calabria Deco

Economia rurale e settore agroalimentare

e vengono conosciuti infatti con lo scambio, nella messa in comune delle diversità, delle tante tipicità diverse che consentono di rendere unica l’Italia gastronomica. Le prugne di Terranova Ed in tal senso svolgono un ruolo importante i prodotti a Denominazione Comunale di Origine. Prodotti agricoli, agroalimentari, artigianali, che sono riconoscibili nell’immaginario colL'Annona di Reggio Calabria lettivo poiché propri di un Comune, emblemi rappresentativi di una municipalità che come in un giacimento enogastronomico celano tradizioni, storia e storie, miti e leggende tutti da scoprire e da apprezzare. Si tratta di prodotti di nicchia fortemente legati al territorio, veri e propri strumenti di marketing territoriale, in quanto se ben valorizzati possono diventare elementi di attrazione turistica oltre che leva di sviluppo economico e sociale. L’idea delle Denominazioni Comunali che hanno danno vita ai cosiddetti “prodotti a firma del sindaco” fu dell’insigne giornalista-enologo Luigi Veronelli il quale vedeva nella valorizzazione dell’origine comunale di un prodotto un formidabile strumento di marketing per quelle piccole realtà produttive che difficilmente si sarebbero potute fregiare immediatamente degli altisonanti marchi di qualità DOP (Denominazione di Origine Protetta), IGP (Indicazione Geografica Protetta), STG (Specialità Tradizionale Garantita). Secondo Veronelli la salvaguardia di un prodotto e della sua identità si basa sulla sua riconoscibilità ed origine: "Come io ammiro Picasso, perchè lo riconosco, così posso apprezzare un vino o qualsiasi altra cosa che viene dalla terra, se la riconosco. Trovo che questo sia un recupero di civiltà di intelligenza e di libertà estremamente

importante". A distanza di poco più di un decennio la validità dell’idea della Deco trova conferma negli attuali orientamenti comunitari e nazionali in merito all’”etichetta di origine” dei prodotti ma sopratLe Graffiòle di Cortale tutto in relazione alle tante realtà produttive locali che in Italia, grazie alla sensibilità delle amministrazioni comunali e tramite il marchio della “Denominazione Comunale di Origine”, stanno emergendo o si sono consolidate per mezzo della cooperazione: fenomeno raro al sud ma importante e risolutivo laddove si realizza. Le delibere di consiglio comunale di approvazione dei prodotti Deco, dei relativi regolamenti e disciplinari in Italia sono centinaia ma in concreto sono ancora pochi i prodotti commercializzati e promossi a marchio De.C.O. E la Calabria da questo punto di vista da qualche anno si sta proponendo quale soggetto di riferimento anche per altri contesti regionali. Dal Pollino all’Aspromonte sempre più numerosi sono i prodotti ed i comuni, piccoli e grandi, che fattivamente e concretamente fanno della Deco un vero e proprio strumento di sviluppo integrato. Alcuni esempi più o meno eclatanti sono nel reggino le Prugne di Terranova, l’Arancia di San Giuseppe e l’Annona di Reggio, nel catanzarese ricordiamo i Fagioli, la Seta e la Graffiòla di Cortale così come nel cosentino si sta operando per il Pane di Cerchiara e così via. Dal prossimo numero vi racconteremo la storia e le caratteristiche di questi e di altri prodotti eccellenti la cui valorizzazione tramite la Deco, nella sua semplicità, consente la tutela delle specificità locali, lo sviluppo sostenibile e la promozione del territorio anche grazie al web: www.calabriadeco.it, www.infodeco.it, comunideco.it costituiscono la dimostrazione di come si possano valorizzare le produzioni locali con gli strumenti propri della globalizzazione (“glocal”). Strumenti che consentono di interpretare univocamente e positivamente i 1000 tasselli di quel grande mosaico che è la tradizione gastronomica ed artigianale italiana. ● * agronomo

numero 2 - 2011

Calabria Deco

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