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IN FORMA A PIEDI NUDI

Allenamenti sensoriali

Fare una corretta attività fisica scalzi porta benefici a livello posturale e di equilibrio

Lascia a casa le scarpe e affidati solo ai tuoi piedi. Liberandoli, libererai anche la tua mente. È questo il motto dei seguaci del cosiddetto “barefooting”. Ma sono diverse anche le attività più “strutturate” che si praticano regolarmente senza calzature: yoga, pilates, stretching, arti marziali. In queste ultime, peraltro, la forza si sprigiona proprio dal piede, dal contatto con la terra. Allenarsi a piedi nudi dà benefici a livello posturale e di equilibrio, rafforza la muscolatura del piede, aiuta a ritrovare il baricentro naturale. Del resto il piede, spiega Emanuele Liaci, fisiatra del Centro specialistico ortopedico traumatologico G. Pini CTO di Milano, «è un raffinato organo sensoriale che da sempre ci aiuta a esplorare l’ambiente circostante. Quando camminiamo, esso deve infatti adattarsi costantemente alle asperità e alle inclinazioni ambientali, fornendo preziose informazioni al cervello».

L’attività fisica senza calzature non è però una “passeggiata”. Continua il fisiatra: «Essa va a stimolare massimamente la sensibilità propriocettiva, che ci permette di percepire e riconoscere la posizione del nostro corpo nello spazio e lo stato di tensione dei muscoli senza il supporto della vista, e quindi è un ottimo esercizio.

Che però va praticato nelle giuste condizioni. Perché il rischio di infortunio e di sovraccarico di muscoli, legamenti e tendini è alto». Prendiamo la camminata, l’attività fisica principale fra quelle meno strutturate: muoversi senza scarpe e senza calze permette di sfruttare massimamente l’intero arco plantare e riattivare la circolazione. Ma, precisa il medico, «è bene alternarla con una camminata con adeguata calzatura, prediligendo un terreno pianeggiante. Scalzi, buona la spiaggia, di sabbia bagnata, che offre un maggior supporto al piede e alleggerisce il lavoro dell'articolazione e dei muscoli». Il consiglio del fisiatra è di iniziare a camminare sulla battigia, evitando i terreni in pendenza, dove viene a mancare l’adeguato sostegno a piedi e caviglie.

Il barefoot propriamente detto può inserirsi bene in un programma riabilitativo, seguito da professionisti: le evidenze scientifiche sono buone. La corsa scalzi, invece, è per runner professionisti o esperti. Liaci mette in guardia: «Il piede si è abituato alle calzature, per cui correre a piedi nudi può essere pericoloso, dato che si va a determinare una maggiore sollecitazione di legamenti, muscoli e tendini e questo può causare dei traumi».

Sconsigliato anche l'utilizzo delle sole calze da running: l'effetto protettivo è praticamente inesistente, inoltre si crea un ambiente umido che può favorire l'insorgenza di infezioni locali.

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