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Quale scegliere tra deodorante e antitraspirante?

Quali sono i rimedi più efficaci per controllare il cattivo odore? In primo luogo, lavarsi. Poi, applicare il prodotto giusto in base alle nostre esigenze e caratteristiche. I deodoranti coprono l'odore con un profumo più forte, o usano degli antibatterici che distruggono la microflora responsabile dell'odore. Mentre gli antitraspiranti usano delle sostanze che riducono o rallentano la secrezione delle ghiandole sudoripare: spesso contengono sali di alluminio, che bloccano la sudorazione con anche un’azione batteriostatica, cioè limitano la proliferazione dei batteri e gli odori che possono produrre. Sui sali di alluminio è ciclico il dibattito sulla loro supposta tossicità o, addirittura, cancerogenicità. Allo stato attuale, gli studi escludono che vi sia una correlazione tra l’uso di deodoranti e di antitraspiranti, e relativi ingredienti come appunto i sali di alluminio, e lo sviluppo di cancro al seno. I riferimenti sono uno studio del 2002 pubblicato nel Journal of the National

Cancer Institute, e una revisione sistematica di tutti gli studi osservazionali fatta nel 2016 (fonte Airc). Quel che è certo è che la scelta del deodorante dovrebbe tenere conto delle esigenze della propria pelle, ma anche dell'età, perché il pH cambia nel corso della vita. È importante controllare gli ingredienti sulle etichette (l’Inci): chi ha una pelle delicata, per esempio, eviti l’alcol (potenzialmente irritante) e gli allergeni. Tra gli ingredienti, inoltre, evitiamo il triclosan, che è un inquinante ambientale difficile da smaltire, mentre è bene sapere che parabeni e siliconi sono interferenti endocrini: sono, cioè, quei composti chimici che interferiscono con il nostro sistema ormonale.

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D’estate

“bere di più” è quasi un tormentone, ma la salute dipende sul serio

Bere è fondamentale tutto l’anno. Diventa cruciale con il caldo estivo. Anzi, forse l’estate non comincia davvero finché non compaiono i primi articoli di giornale, o i servizi del tg, sull’importanza di “bere di più”. Questo è uno di quelli, per spiegare che siamo davvero fatti in gran parte di acqua, e che dobbiamo mantenere sempre in equilibrio perfetto il suo livello nell’organismo.

I nostri organi hanno bisogno di continua idratazione perché, dal cervello ai polmoni fino ai muscoli, hanno come componente principale proprio l’acqua: tra il 70 e l’80%, con punte del 95% per gli occhi. L’acqua è un elemento essenziale per la nostra vita e, in fondo, ne è anche la prima medicina: è attivatrice di reazioni biologiche e di processi digestivi, regola la temperatura corporea, permette l’eliminazione delle scorie metaboliche tramite la funzione renale, ed è un “lubrificante”. Pensiamo al liquido oculare, a quello cerebro-spinale e al liquido sinoviale, che consente alle articolazioni di scorrere.

Basta una lieve disidratazione per incorrere in problemi seri. «Una perdita del 5% del peso corporeo, quindi in quantità proporzionale di acqua, dà disturbi gastrointestinali», spiega Maurizio Scassola, segretario veneto della Federazione italiana dei medici di medicina generale (Fimmg), «una diminuzione del 7% dà allucinazioni, col 10% va in scompenso il sistema cardiocircolatorio. La disidratazione diminuisce il volume del sangue circolante, causa deficit nell’attività cardiaca, diminuisce la sudorazione e quindi la capacità di compensare il calore, comporta crampi e affaticamento muscolare».

In media gli esperti dicono che bisognerebbe assumere tra 1,5 e 2 litri di acqua al giorno, ricordandoci che si “beve” anche mangiando, perché vari alimenti sono ricchi di acqua (cfr. infografica, Ndr). In ogni caso, il fabbisogno cambia col variare dell’età. Questo perché nei bambini la percentuale totale di acqua nell’organismo è dell’80%, nella media della popolazione è intorno al 70%, mentre nell’anziano si riduce fino alla metà. Con l’avanzare dell’età, cambia anche la sensazione della sete. La disidratazione è un rischio per tutti, ma per ragioni opposte è particolarmente grave proprio nei bambini e negli anziani.

«Piccole perdite di acqua nell’anziano portano a gravi problemi di tipo cerebrale, cognitivo e allucinatorio, perché la persona in età avanzata presenta già una minore quantità di liquidi corporei», chiarisce Scassola, «nell’anziano la sensazione della sete è molto diminuita, dobbiamo cercare attraverso dei piccoli trucchi di stimolarlo a bere». I medici di famiglia, per esempio, raccomandano all’anziano di avere con sé la borraccia o la bottiglietta da mezzo litro e di cercare di finirla nello spazio di 4-5 ore, ripetendo questo gesto tre volte al giorno fino ad arrivare ad almeno 1,5 litri di acqua ingerita. Attenzione, dicevamo, anche ai più piccoli. «Nel bambino la disidratazione è drammatica, perché la quantità di liquidi nell’organismo è molto elevata», conclude il medico: «Il classico esempio dell’estate sono le gastroenteriti. Sono episodi che vanno controllati velocemente, il bambino va reidratato in breve tempo».

di Giovanni Monforte

Suggerimenti, trucchi, strategie: cosa fare per bere di più? Ecco alcune indicazioni a cura di Cristina Martini, dietologa e nutrizionista consigliate. In caso di trattamento con anticoagulanti, tipo anti vitamina K, chiedere il parere del proprio medico. Il consumo prolungato di cranberry negli individui soggetti a calcoli renali è sconsigliato. In caso di fastidio urinario, è consigliabile bere 1,5 l di acqua al giorno. Se il benessere urinario non è raggiunto dopo 48 ore, consultare il proprio medico. Tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni. Un integratore alimentare non può sostituirsi ad una dieta variata ed equilibrata e ad uno stile di vita sano. Conservare a temperatura inferiore a 25°C.

Dovremmo bere tra i 7 e gli 8 bicchieri di acqua al giorno, ma d’estate si può arrivare anche a 10.

L’assunzione di acqua va distribuita bene durante la giornata. Si può partire già con un bel bicchiere appena svegli, prima di colazione.

Meglio bere acqua semplice. Se può aiutare l’assunzione, si può aromatizzare con alcuni accorgimenti, come il succo di limone o una foglia di menta. No alle bevande zuccherate che, oltre all’apporto calorico, non dissetano a sufficienza. Anzi, aumentano la sete, soprattutto se sono anche gasate.

Spazio anche a tè, infusi e tisane: d’estate si possono bere fredde. Eventualmente anche degli estratti di frutta, delle spremute oppure delle centrifughe. L’ideale sarebbe che fossero di frutta e verdura insieme, per non esagerare con gli zuccheri.

Durante l’estate approfittiamo ancora di più di frutta e verdura freschi. Ci sono frutti più idratanti di altri, tipo l’anguria, il melone o l’ananas. Come verdure, cetrioli, pomodori, ma anche la lattuga o i ravanelli. Anche il latte e lo yogurt sono bevande idratanti.

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