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FACCIAMO PACE CON IL NOSTRO ODORE

La sudorazione è un fenomeno fisiologico che l'organismo usa per molte funzioni essenziali: regolare la temperatura corporea, segnalare tensioni psichiche eccessive come ansia o paura, eliminare acqua e tossine. Ma a volte il sudore ci mette a disagio perché è spesso legato al cattivo odore. Attenzione, però, che sudore e odore non sono la stessa cosa: si può sudare tanto e non puzzare o, viceversa, sudare poco ma emettere un cattivo odore. Perché? Facciamo chiarezza grazie a Francesco Cusano, primario del reparto di dermatologia nell’Azienda ospedaliera San Pio - Presidio ospedaliero Gaetano Rummo di Benevento e presidente dell’Associazione dermatologi venereologi ospedalieri italiani (Adoi).

Per prima cosa, tutto il nostro corpo suda: «Ogni essere umano possiede dai 2,5 ai 3 milioni di ghiandole sudoripare», spiega Cusano. Ghiandole che si dividono in eccrine, distribuite sulla pelle, e apocrine, concentrate invece nel cavo ascellare, nel palmo della mano, nell’inguine e nella pianta dei piedi. Ma perché si puzza?

«Di per sé il sudore non ha cattivo odore. Questo è causato dalla naturale presenza di batteri nelle zone dove si trovano i peli e le ghiandole sudoripare, in particolare su ascelle, zona inguinale e genitale. Nelle zone a contatto con il sebo, il sudore diventa cibo per questi microorganismi, che producono sostanze volatili, che a volte sono maleodoranti».

Ci sono differenze nella sudorazione e nell’odore che si emette, e nella sua percezione, anche in base all’età e al sesso. Molto frequente, per esempio, è l’odore intenso emesso dagli adolescenti, per l’aumento di alcuni ormoni tipici del periodo della pubertà. Anche se sudore acido e ormoni sono spesso correlati, questo problema ha una risoluzione spontanea con il passare degli anni. Uomo e donna, inoltre, hanno meccanismi di termoregolazione differenti. A parità di temperatura e attività fisiche, le donne traspirano meno degli uomini, sebbene abbiano una maggiore quantità di ghiandole sudoripare. Alcuni studi hanno evidenziato, infatti, che nelle donne la temperatura corporea è regolata soprattutto attraverso la vasodilatazione cutanea: l’aumento del diametro dei vasi sanguigni aumenta la dispersione di calore corporeo, e il ciclo mestruale non incide in questo processo.

Quindi, è più che normale sudare ed emettere qualche volta un odore forte. Tuttavia, sudare troppo o troppo poco possono essere sintomi di qualcos’altro. La diminuita sudorazione può avere un impatto sull'intero organismo: comporta problemi di termoregolazione e si può associare ad altri sintomi, come debolezza, vertigini, crampi muscolari, sensazione di eccessivo calore e arrossamento della cute. Può derivare anche dall'uso di alcuni farmaci (soprattutto anticolinergici), e dalla presenza di alcune patologie endocrine o dermatologiche: in tal caso è bene consultare il medico. «Laddove invece - conclude Cusano - sussistano situazioni di iperidrosi importante e la sudorazione diventa assai accentuata, tanto da gocciolare ad esempio sulle mani o sui piedi, la ionoforesi può essere una soluzione. Si tratta di una terapia strumentale che permette al farmaco di entrare in circolo tramite assorbimento per via epidermica, agendo in modo più immediato e limitando al massimo i rischi. Si possono fare più sedute ed è un apparecchio da utilizzare anche a casa».

di Maila Nuccilli

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