La legge prevede anche l’intervento del mediatore familiare, una figura professionale prevista dal Tribunale
al Giudice la modifica delle disposizioni riguardanti l’affidamento dei figli. La portata di questa legge è poi fondamentale per altri aspetti: s’introduce il concetto di doppio riferimento abitativo e si prevede che il minore permanga sia presso il padre che presso la madre in egual misura. Cambiano anche le forme per il mantenimento economico rispetto il vecchio dettato legislativo: non più un assegno al coniuge affidatario, salvo eccezioni di tipo economico o lavorativo, ma entrambi mantengono “direttamente” il figlio, ciascuno secondo il proprio reddito. La legge prevede anche
l’intervento del mediatore familiare, una figura professionale prevista dal Tribunale per aiutare i coniugi a raggiungere un accordo, in vista della tutela dell’interesse materiale e morale dei figli. Sicuramente l’istituto dell’affidamento condiviso, introdotto nel 2006, garantisce che il figlio non diventi, come spesso succede, oggetto di ripicca per questioni che lui non dovrebbe neanche sfiorare. È fondamentale, infatti, per i figli poter avere un rapporto stabile, equilibrato e continuativo con entrambi i genitori per una crescita quanto più possibile sana, nonostante l’innegabile trauma della separazione. •
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50 febbraio 2011
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