BIMBI BELLI MAGAZINE Luglio/Agosto 2012

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Speciale Estate I costumi piĂš belli del 2012

Numero 18

Luglio Agosto 2012 Bimestrale - Anno III

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Casa

Come scegliere

i colori giusti

Tanti consigli per superare il caldo

Progetto Siemens con i bimbi in ufficio

Caterina e Cecilia

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Viaggi Accessori fai date

le nostre bimbe copertina

In compagnia

delle cicale



SOMMARIO Famiglia

Appuntamenti fissi

Progetto Siemens 54 Come scegliere i colori giusti per la casa 94 Viaggiare con i bambini, accessori fai da te 99

Servizi

Salute

Spazio Associazioni 128 La verdura del mese 120

Bimbo

In compagnia delle cicale 18 Aria condizionata, usarla con i bambini 38 Attività per bambini 42 Servizio “Ciocconato” 58 Speciale costumi 2012 64 Laboratori creativi 72 Servizio “L’ora della nanna” 84 Servizio “Il giardino segreto” 102

Mamme

Con il pancione sotto l’ombrellone 48 E se il bambino non si muove? 51 Piedi e mani gonfi in gravidanza 76

Colpo di calore, che fare? 80 Mani, piedi, bocca Malattie esentematiche 116

Attualità

App: Dj NANNA 118

Cucina

Ghiaccioli fai da te! 124

Sociale

Medici senza frontiere 6

Speciale Estate I costumi più belli del 2012 64

La copertina

d’ estate

Bimbe Copertina

Caterina e Cecilia

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maggio * giugno 2012

Editoriale 4

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ditoriale Direttore e redazione

Direttore: Carlo Bello Realizzazione grafica e impaginazione: Valentina Radaelli Collaboratori: Federica Federico, Andrea Lehotska, Maria Rosa, Antonella Cennamo,Chiara Conserva, Valentina Netti, Paolo De Grandis, Lisa Ziri Comitato scientifico: Carmela Giordano: psicologa e psicoterapeuta, esperta in psicodiagnosi, insegnante di massaggio infantile. Carla Gambini: Biologa nutrizionista, esperta in nutrizione e benessere, collabora con centri polifunzionali e sportivi per consulenze ed elaborazione di diete. Federica Federico: Ginecologia ed Ostretricia FOTO COPERTINA: Foto di Maison Lumiére FOTO servizio ciocconato, il giardino segreto, l’ora della nanna: Foto di Laura Gozzi FOTO servizio In compagni delle cicale: Foto di Maison Lumiére Redazione: via 25 Aprile, 68/1

20068 Peschiera Borromeo (MI) Telefono: 02 87.28.34.00 Mail: info@bimbibelli.com

Avete presente quando i vostri piccoli pur di venirvi incontro “gattonano” in giro per casa?

Sono gli stessi che appena suonate il campanello della porta, dentro di se dicono “è arrivato papà” o “è arrivata mamma”, anche se non sanno parlare. Avete presente quegli occhioni dolci, pieni d’amore nei vostri confronti, perché sanno che a voi basta questo e li farete crescere dandogli tutto il necessario di cui avranno bisogno, l’amore in primis? Avete presente quei piccoletti che vi faranno cambiare il modo di andare in vacanza, scegliendo mete consone, tipo spiagge o alberghi adeguati, sicuramente diversi rispetto

tuo figlio sul c


a quando eravate solo una coppia o dei single?

Quei piccoli che con il loro arrivo vi avrebbero costretti a fare scelte alternative, ma già lo sapevate perfettamente... Ve lo avevano detto tutti: “guardate che non è un gioco, dovrete assumervi delle responsabilità!”

Ah! Che bello avere dei cuccioli intorno a se, poco importa se sono di uomo, di gatto o di cane. Sono tutti esseri umani, provano sentimenti, hanno bisogno di un adulto che li faccia crescere, e poi....

Vi auguro una piacevole lettura in compagnia dei vostri cuccioli,

indipendentemente che essi siano i vostri bambini o i vostri animali

e vi auguro buone vacanze,

Carlo.

E poi è arrivata l’estate e i grandi sacrifici invernali permetteranno a molti di partire per le tanto desiderate vacanze, dimenticandosi di ogni volta che il proprio cucciolo era pronto a scodinzolare o saltare su se stesso appena si tornava a casa, lo stesso che ti faceva sorridere dopo una dura giornata di lavoro facendoti dimenticare dei problemi quotidiani...

E ora, mentre tu “genitore” sfogli i cataloghi per la meta turistica, lui si ritrova legato ad un guard rail. Abbandonato e dimenticato da chi non ha scrupoli. Queste “persone” hanno mai pensato a come sarebbe stata la loro vita se da piccolini i loro genitori gli avessero fatto passare lo stesso incubo? AMATELI COME LORO AMANO VOI, NON ABBANDONATELI.

ciglio della strada?


Oggi MSF fornisce soccorso umanitario in più di 60 paesi a popolazioni la cui sopravvivenza è minacciata da violenze o catastrofi dovute principalmente a guerre, epidemie, malnutrizione, esclusione dall’assistenza sanitaria o catastrofi naturali. MSF fornisce assistenza indipendente e imparziale a coloro che si trovano in condizioni di maggiore bisogno. MSF si riserva il diritto di denunciare all’opinione pubblica le crisi dimenticate, di contrastare inadeguatezze o abusi nel sistema degli aiuti e di sostenere pubblicamente una migliore qualità delle cure e dei protocolli medici.

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Medici Senza Frontiere (MSF) è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo creata da medici e giornalisti in Francia nel 1971.

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Nel 1999 MSF ha ricevuto il premio Nobel per la Pace.


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Il lavoro di MSF si basa sui principi umanitari dell’etica medica e dell’imparzialità. L’impegno di questa organizzazione è quello di portare assistenza medica di qualità alle popolazioni in pericolo, indipendentemente da razza, religione o credo politico. MSF opera in modo indipendente da qualsiasi agenda politica, militare e religiosa. Le équipe mediche effettuano delle valutazioni sul terreno per determinare i bisogni sanitari della popolazione prima di avviare un progetto. La capacità di MSF di rispondere a una crisi in modo indipendente è fondata sull’indipendenza dei suoi finanziamenti. L’89% del finanziamento globale di MSF proviene da fonti private, non dai governi. Nel 2006 MSF ha avuto oltre tre milioni tra donatori individuali e finanziatori privati. MSF è neutrale. L’organizzazione non si schiera in caso di conflitti armati, fornisce assistenza sanitaria basandosi unicamente sui bisogni della popolazione e si batte per incrementare l’accesso indipendente alle vittime del conflitto, come previsto dal diritto umanitario internazionale. I principi dell’azione di MSF sono descritti nella Carta fondativa dell’organizzazione, stilata nel 1971, che stabilisce un quadro di riferimento per le sue attività.

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L’azione umanitaria

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Testimonianza e denuncia

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Nel corso del proprio lavoro, le équipe sanitarie di MSF sono spesso testimoni di violenze, atrocità e negligenze, soprattutto in regioni che ricevono scarsa attenzione da parte dell’opinione pubblica mondiale. Può accadere talvolta che MSF faccia delle denunce pubbliche: per portare all’attenzione generale una crisi dimenticata, per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli abusi che si verificano lontano dalle prime pagine dei giornali, per criticare le inadeguatezze del sistema degli aiuti o per contrastare il dirottamento di aiuti umanitari per interessi politici. Nel 1985, MSF ha denunciato pubblicamente lo sfollamento forzato di centinaia di migliaia di persone da parte del governo etiope; ha fatto un passo senza precedenti quando nel 1994 ha richiesto un intervento militare internazionale in seguito al genocidio nel Ruanda; ha condannato il massacro di civili serbi a Srebrenica nel 1995; ha condannato pubblicamente il bombardamento russo della capitale cecena Grozny; infine ha richiamato l’attenzione del mondo sulla crisi del

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Darfur nel 2004 e nel 2005 presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Nel 2008, MSF ha richiamato l’attenzione pubblica mondiale sul crescente numero di vittime civili nella Repubblica Democratica del Congo, nella Repubblica Centrafricana, in Ciad e in Somalia; ha sostenuto pubblicamente l’ampia diffusione di nuovi protocolli per la cura della malnutrizione che prevedano l’impiego di alimenti pronti all’uso; si è battuta contro il ricorso dell’azienda farmaceutica Novartis che si opponeva alla produzione di farmaci generici in India, paese che produce circa l’80% dei farmaci dei paesi in via di sviluppo; e infine ha denunciato pubblicamente il piano dei governo thailandese e di quello laotiano di far rientrare forzatamente nel Laos circa 8.000 rifugiati Hmong. Le équipe sanitarie di MSF presenti sul terreno dialogano costantemente con le autorità locali, con le parti in guerra e con le agenzie umanitarie per cercare di garantire ai pazienti e alle loro comunità la migliore assistenza sanitaria possibile nonché per rafforzare l’indipendenza operativa dell’organizzazione.

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MSF: chi sono i nostri operatori umanitari

Ogni giorno nel mondo ci sono più di 27mila persone, di decine di nazionalità diverse, impegnate a dare assistenza alle popolazioni coinvolte in vari contesti di crisi. Sono medici, infermieri, esperti di logistica, amministratori, epidemiologi, tecnici di laboratorio, esperti di igiene mentale ecc. che lavorano insieme nel rispetto dei principi che guidano l’azione umanitaria e l’etica medica. Lo staff di MSF sul terreno è supportato dai colleghi che lavorano nelle 19 sedi dislocate in tutto il mondo, tra cui l’Italia. La stragrande maggioranza degli operatori umanitari di MSF proviene dalle comunità coinvolte nella crisi e il 10% delle équipe è composta da staff interna-

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Struttura internazionale

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MSF è un movimento internazionale costituito da un ufficio internazionale a Ginevra e da 19 sezioni: Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Hong Kong, Italia, Giappone, Lussemburgo, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e gli Stati Uniti. Ogni sezione risponde a un consiglio direttivo eletto dai suoi membri (membri o ex membri dello staff sul terreno di MSF) nel corso di un’assemblea generale che si tiene annualmente. Le


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sedi nazionali reclutano gli operatori umanitari, promuovono l’organizzazione, le campagne di stampa e di sensibilizzazione, fanno raccolta fondi contribuendo al finanziamento e allo svolgimento delle missioni. Inoltre, alcune delle sezioni partner gestiscono dei progetti sul terreno, per delega di una delle sezioni operative. In questo ambito, MSF Italia gestisce - dall’inizio del 2005 - dei progetti che, attualmente, sono in Niger, Haiti, Ucraina, Iraq e nel sud Italia.

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zionale, tra cui oltre 200 operatori italiani nel 2007. Assistenza sanitaria di qualità MSF rifiuta l’idea che i paesi poveri meritino un’assistenza sanitaria di terza categoria e fa di tutto per fornire ai pazienti un’assistenza di alta qualità e migliorare le procedure dell’organizzazione. Il lavoro fatto con la Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali e, negli ultimi anni, la collaborazione con la Drugs for Neglected Diseases initiative (DNDi) hanno contribuito ad abbassare il prezzo delle cure per l’HIV/AIDS e stimolato la ricerca e lo sviluppo di farmaci per la cura della malaria e di malattie dimenticate quali la malattia del sonno e il kala azar.

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Le attività di MSF

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Medici Senza Frontiere fornisce assistenza medica di emergenza a milioni di persone che vivono situazioni di crisi in oltre 60 paesi del mondo. MSF fornisce assistenza medica quando i sistemi sanitari locali vengono sopraffatti da eventi catastrofici quali guerre, epidemie, malnutrizione o calamità naturali. MSF dà inoltre assistenza alle persone vittime di discriminazioni o negligenze da parte dei sistemi sanitari locali o alle popolazioni altrimenti escluse dall’assistenza sanitaria. Ogni giorno quasi 28mila medici, infermieri, logisti, esperti di acqua e fognature, amministratori e altri professionisti qualificati sono al lavoro per fornire assistenza sanitaria, in équipe internazionali composte da operatori sanitari locali e dai loro colleghi provenienti da tutto il mondo. Nel 2009 MSF ha effettuato più di 7,5 milioni di visite mediche, curato 1,1 milioni di casi di malaria, vaccinato quasi 8 milioni di persone contro la meningite e 1,4 milioni di bambini contro il morbillo, effettuato più di 43mila interventi chirurgici, assistito 13mila donne vittime di violenza sessuale, aiutato a nascere più di 110mila bambini, fornito il trattamento antiretrovirale a 163mila persone sieropositive.

Quando interviene MSF

Essenzialmente, lo scopo dell’azione umanitaria è quello di salvare la vita


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e alleviare le sofferenze delle persone che vivono in situazioni di grave crisi, ristabilendo la loro capacità di ricostruire la propria vita e la propria comunità. In tutti i paesi in cui MSF è operativa, sono in corso una o più crisi: guerre, epidemie, malnutrizione, esclusione dall’assistenza sanitaria o calamità naturali.

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Collabora con noi

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Le varie modalità per collaborare con MSF Esistono varie modi per collaborare con Medici Senza Frontiere in Italia: • Lavorare in sede • Svolgere un’attività di volontariato • Effettuare stage o tirocini di formazione

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Le caratteristiche dei nostri operatori Gli operatori di MSF lavorano nell’ambito di emergenze sanitarie complesse in molti paesi del mondo. Spesso le loro attività si svolgono in contesti di conflitto o post conflitto e sono rivolte a fornire assistenza sanitaria a popolazioni vulnerabili che altrimenti non avrebbero accesso ad alcun tipo di cura. Ogni anno, circa 2,200 operatori internazionali collaborano con lo staff locale di MSF all’interno dei nostri progetti, anche se la maggior parte delle persone che operano nelle missioni sono reclutate localmente tra la popolazione residente. In genere, su un progetto specifico, il personale dello staff locale è dieci volte superiore a quello espatriato. Lavorare all’estero con Medici Senza Frontiere, in condizioni spesso dure, non è facile e richiede energie e qualità, ma le soddisfazioni sono infinite. MSF opera spesso in aree di conflitto ed è quindi necessario tenere in considerazione la pericolosità che tali situazioni comportano. Tuttavia la nostra grande attenzione alla sicurezza fa sì che i rischi corsi dagli operatori siano minimi. In quanto organizzazione medica attiva in modo particolare nelle


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Chi cerchiamo I professionisti di MSF vivono e lavorano insieme, spesso in condizioni difficili e talvolta pericolose. Sono perciò necessarie tolleranza, flessibilità, diplomazia, spirito di collaborazione e disponibilità a comprendere culture diverse. È necessaria la massima disponibilità verso i collaboratori locali, il cui contributo è indispensabile. Un buon senso dell’umorismo è molto apprezzato. Per favorire un clima sereno, gli operatori ricevono un trattamento economico che non si differenzia troppo da quello dello staff locale; devono saper rispettare tradizioni sociali e culturali diverse e poco conosciute, con attenzione particolare ai pazienti. Dovrebbero possedere attitudine alla formazione e allo scambio di esperienze. Per ovvie ragioni, MSF tende a preferire candidati disponibili a rimanere con l’organizzazione per qualche anno, piuttosto che per un’esperienza singola di qualche mese. Condivisione di obiettivi e valori di Medici Senza Frontiere Ti preghiamo di leggere con attenzione la Carta di MSF. Esperienze professionali nel proprio paese MSF è alla ricerca di professionisti. È dunque richiesta un‘esperienza professionale di almeno due anni nel proprio settore.

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emergenze, MSF cerca profili molto specifici, non solo per il personale sanitario ma anche per il personale di supporto alle attività dal punto di vista logistico.

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Lingue straniere Le équipe di MSF sono composte da persone di diverse nazionalità. Per inserirsi e poter lavorare in modo professionale è indispensabile una buona conoscenza scritta e parlata del francese e/o dell’inglese. Per alcuni profili, è necessaria la conoscenza di entrambe le lingue. La conoscenza di spagnolo, arabo, russo e portoghese è preferenziale per alcune destinazioni. Esperienze in paesi in via di sviluppo La quasi totalità dei progetti si svolge in paesi in via di sviluppo. Precedenti esperienze di lavoro, di studio, di volontariato in questi paesi sono molto utili e, a volte, necessarie. Disponibilità di tempo La disponibilità richiesta è di 6-12 mesi. Per chirurghi, anestesisti e ginecologi di almeno 10-12 settimane. Età Non esistono limiti di età prestabiliti. Per il tipo di esperienza professionale richiesta, è inusuale avere operatori al di sotto dei 25 anni. È in ogni caso necessario essere in perfette condizioni fisiche. Capacità di gestione dello stress È naturalmente fondamentale. La vita di gruppo, il lavoro in contesti difficili, la lontananza da casa, la fatica possono infatti creare problemi a livello fisico e psicologico a cui è necessario saper far fronte.


Sostienici

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http://www.medicisenzafrontiere.it/sostienici/

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Le donazioni dei privati (individui e aziende) sono la linfa vitale di Medici Senza Frontiere Italia, rappresentando oltre il 99% dei fondi raccolti. Grazie al contributo dei nostri sostenitori, possiamo intervenire in modo rapido, efficace e indipendente nei contesti di maggiore urgenza in tutto il mondo. Scopri come puoi contribuire anche tu alla nostra causa. E grazie per quanto potrai fare!

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In Foto di Maison Lumière www.facebook.com/maisonlumierephotography


compagnia delle

cicale




















a i r A a t a n o i z i d n co

re i e g g e t o r p no di g o s i rchè b u l p i , e a t c t s e a f r n e estive condizionata è pe r u t a r e p m Con le te l gran caldo. L’aria iedono h c i s i r a o . t d i piccoli el modo corretto iorni, tutti i gen r i bambini e la si usi n n caldo di questi g erire il fastidio pe Con il gra do possono alleggti dove vivono. in che morescare gli ambien come rinf

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’aria condizionata è da sempre oggetto di discussioni in famiglia. Da quando ha cominciato a diffondersi i genitori si sono divisi in due fazioni nettamente distinte: quelli che ne approvano l’uso, purchè moderato, e quelli che non vogliono nemmeno sentirne parlare perchè il solo pensarci evoca alla mente faringiti fuori stagione, febbri e raffreddori nei bambini. In realtà l’aria condizionata è uno strumento prezioso per proteggere i bambini dai fastidi del gran caldo e per farli stare meglio. E i pediatri non la demonizzano del tutto, pre-

ferendo dare qualche indicazione per usarla nel modo più corretto. Vediamo come usarla in modo sicuro in casa e in auto.


Fonti: www.pianetamamma.it

a l r a s u Come o t u a i n i n i e b a m a b i e in cas d o n o s i c o d n qua In casa

L’importante è non regolare il termostato su una temperatura di gran lunga inferiore a quella attuale. Sono sufficienti 3 o 4 gradi in meno per ottenere una piacevole frescura che si trasforma in gelo. I condizionatori moderni offrono la possibilità di mettere l’opzione deumidificatore invece che condizionatore in aria fredda. In effetti il maggiore fastidio legato al gran caldo è provocato dall’alto tasso di umidità: nella maggior parte dei casi è sufficiente deumidificare l’ambiente invece che condizionarlo, in questo modo nella stanza si riduce la quantità di vapore acqueo e l’aria diventa più fresca e più respirabile.

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Ecco come usare il condizionatore: - tenere sempre le finestre chiuse per mantenere la frescura - assicurarsi che il getto d’aria non colpisca direttamente i bambini - prestare particolare attenzione alla manutenzione degli apparecchi: ogni anno è importante pulire i filtri, assicurarasi che non si siano formate muffe o altre impurità che possano inquinare l’aria dell’ambiente domestico e favorire l’insorgenza di fastidiose allergie o irritazioni.

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In auto

Quando fa molto caldo l’auto può trasformarsi in un vero forno e la temperatura all’interno può raggiungere vette pericolosissime e potenzialmente fatali. Per questo non solo è importantissimo ricordarsi che non bisogna mai, per alcun motivo, lasciare i bambini in auto nemmeno per pochi minuti sotto il sole. Inoltre per non correre il rischio di un colpo di calore , è bene rinfrescare l’auto prima di entrarci con i bambini e controllare che il seggiolino dei piccoli non sia troppo caldo. Prima di entrare nell’abitacolo è meglio accendere motore e aria condizionata per qualche minuto in modo da rinfrescare l’ambiente. Quando si entra in auto e si parte, non continuare a “sparare a palla” l’aria condizionata gelida, ma regolarla su un getto leggero e fresco che mantenga una piacevole temperatura in modo stabile durante il tragitto. Ricordarsi di mettere delle tendine parasole sui finestrini di dietro, dove viaggiano i bambini.


ì s i d o n o c i d i I pediatr

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Anche la regolazione del tasso di umidità, spiegano i pediatri, si rivela importante perchè quando fa molto caldo spesso è sufficiente deumidificare l’ambiente per trovare un rapido sollievo. I dati mostrano anche che del 30% degli intervistati inzialmente contrario all’uso del condizionatore il 75% spiega di essere pronto a cambiare idea in caso di condizionatori appositamente studiati per andare incontro alle esigenze dei bambini e degli anziani.

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La maggior parte dei pediatri promuovono l’uso del condizionatore, purchè moderato e consapevole. I pediatri italiani promuovono l’utilizzo delcondizionatore, purchè ne venga fatto un uso moderato e prudente. E’ quanto emerge da una ricerca (intitolata I bambini e l’aria condizionata) commissionata Lexis Ricerche da Olimpia Splendid, azienda italiana leader nella climatizzazione, su un campione di cento pediatri italiani. Come comportarsi quando fa molto caldo e ci sono dei bambini piccoli in casa? E’ la domanda che è stata posta ai pediatri e il 69% di essi ha risposto che la climatizzazione è un ottimo strumento per dare frescura e sollievo dal gran caldo, soprattutto per i bambini piccoli che ancora non godono di un perfetto meccanismo di autoregolazione dellatemperatura corporea e possono andare incontro più facilmente a colpi di calore e sudorazione eccessiva .

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Attivita' per bambini:

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giochi con l’acqua per combattere ilcaldo


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Fonti: www.blogmamma.it

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Fa caldo, tantissimo caldo.

L’ideale sarebbe poter godere tutti dell’aria frescolina della m sono ancora lontane… Chi ha dei bimbi e deve rimanere al cald può andare in piscina, oppure chiudersi in casa con condiziona to al centro commerciale…

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mo a i s s o dip a e i l Co m icco p elle i n r t e s h o in anc e ldo? e r a r a c a t c u l i o a i a ad ag c ch i o e o f i i f g s o r i s i vert ui si ro de n g iar c o l n i o au en d ate d n n e o r i o p s or i s o g r o ò p p u : i p si es lice Semp ua! Sia ch rrazzo, ci ngolo maa te cq o a l o ’ l l o o c c n c i c co pi np n u u e oli. r 0 c a , c i e o r p n i lche c d a ù i e u p q e i zar er eme e. p i s o n i n i ganiz r iamo n balcon d e V re? re i a a f c o e i g vire? r r Co m e e p s uò p i dea i c Cosa

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1. bacinelle o grossi contenitori. Vanno bene anche delle pentole 2. bicchieri di plastica 3. spruzzini 4. cannucce 5. animaletti o altri giochini 6. tappetini 7. uno straccio o un mocho per asciugare il terrazzo terminati i giochi


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Stendete sul balco i tappeti ne ni e siste bacinelle matevi s o opra le l e p e ntole con dentro (n un po’ di o devono p n troppa ma ne anche po acqua otersi di v bicchier ca, i bim i e cioto ertire!). Vicino bi le di pla piccoli a agg iung erete nnaffiat stica, cu o i, cann c c Mettete h i ai, spruz ucce, an un costu zini, i m aletti e anche le mino al g iochi v vostro b scarpine ari. imbo e s di plasti e ca. Evite le avete sul pavi Il bimbo r à c osì di sc mento b avrà tut ivolare a g t nato. o ciò che tirsi con gli occor l’ac re per g o di pulir qua. Potrà fare iocare e i e, trasfo t r a v a divers i, fare fi rmare la per le pr n t a di cuci bacinella oprie ba nare d’acqua mbole o n p e er i prop a far ga lla piscin r l a l i e a g n g imaletti, Se avete iare le b archette giocare il terraz i z n o ac abbastan che pren za grand qua. de re un a di que e, potete li basse l l ane p i sc i n e che si u g o san o p e r iempir l r la spia nfiabia. Il pic gg in acqua colo starà a m ia e ollo e s i d i ve r g iocare. tirà a

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montagna o di un bel tuffo in mare, ma per molti le vacanze do in città cerca di ingegnarsi in tutti i modi: il pomeriggio si atore o ventilatore a manetta, o ancora andare a fare un giret-

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Se non vi piace l’idea dei giochi in terrazzo, anche perchè i vicini di casa e coloro che abitano sotto di voi potrebbero avere da ridire su qualche doccia improvvisa che potrebbe cadere dall’alto, trasferite i giochi in casa, proprio nella vasca da bagno. I bimbi starebbero a mollo per parecchio tempo: riempite poco la vasca, aggiungendo all’acqua anche un po’ di bicarbonato che potrebbe contribuire a combattere la sudamina e lasciateli giocare.

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Ricordatevi, però, che in è bene che i piccoli siano trollati…


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n questo caso o sempre con-

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on il pancione l’ombrellone! Il procinto ormai di vivere la prossima estate ecco oggi qualche praticoconsiglio a sfatare il fatto che il sole sia pericoloso per le future mamme in gravidanza, che anzi si possono tranquillamente abbronzare! Di fatto lo sbaglio sta infatti in quella che è un’esposizione prolungata e ripetuta nel tempo ma è anche vero che non è consigliabile preservare il color “latte” invernale ed anzi una bella abbronzatura color caffè-latte a fine vacanza fa indubbiamente gola a tutte … ed ecco quindi a fagiolo qualche pratico consiglio per assicurarsi una salutare tintarella anche in gravidanza! Ecco quindi una serie di consigli per esporsi tranquillamente al sole, ambendo ad una bella abbronzatura, anche il gravidanza con il proprio bel pancione, prendendo le dovute precauzioni, in quanto è oppor-

tuno sapere e ricordare che sotto l’effetto degli ormoni, progesterone ed estrogeni, la pelle è decisamente meno resistente e si indebolisce rapidamente, risultando così decisamente più delicata! Da ricordare e sapere quindi che il rischio maggiore di abbronzarsi in gravidanza è quello di veder apparire la famosa “maschera della gravidanza” (cloasma o melasma), dovuta ad un accumulo di melanina in alcune parti del corpo, in genere su viso e collo, cui sono in genere più soggette le mamme che hanno la pelle scura, motivo per cui è bene seguire qualche utile consiglio:


Fonti: www.mammaoggi.it

e 16.00; r o le e o n r io g o z z e tra m inuti m 15 – • non esporsi al sole 10 i d o im ss a i ripetute, m n io z si o sp e e ir r fe e r •p a settimana; ll e n e lt o v se r e iv d per volta, divise in del proprio o tt e p is r l e n , e il b sa dispen • la protezione è in prototipo naturale; ppello; a c n u n o c o p a c il e coprir è opportuno altresì , in quanto il ta a c ti n e im d e r e ss e deve i bisogna u c • l’idratazione non r e p , e n io z a r o d ntano la su e m u a , le so il d e o ld ca zione. si o sp e l’ te n a r u d o bere spess

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sotto

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Per tutte le future mamme in gravidanza che invece non ne vogliono sapere di passare del tempo al sole ed hanno fretta di abbronzarsi, l’unico consiglio possibile è quello dell’autoabbronzante, scegliendo in commercio la soluzione più opportuna tra cre-

ma, gel o spray, le cui dosi ed applicazioni andranno diversificate, a seconda dell’intensità dell’abbronzatura ricercata, ricordandosi che per stendere il prodotto in modo uniforme, è opportuno ricorrere ad un fazzolettino, evitando l’applicazione a mano libera:

! e t t u t a a r u t a z n o r b buona ab

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Gravidanza, l’esposizione al sole fa bene al bambino e previene la sclerosi multipla

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L’esposizione al sole della futura mamma fa bene al feto. In che modo? L’esposizione solare apporta vitamina D che passa al feto e contribuisce a prevenire la sclerosi multipla. Lo sostiene uno studio dell’Università Nazionale australiana di Canberra e dell’Istituto Murdoch di ricerca infantile. La ricerca è stata condotta su 1524 malati di Sclerosi multipla. Ebbene si è evi-

denziato differenze tra le mamme che hanno trascorso i primi tre mesi di gestazione durante il periodo invernale e quello che lo hanno trascorso in quello estivo. Quest’ultime infatti la percentuale di figli malati era di -32%. In conclusione quindi esporsi al sole fa bene al bambino, rimane comunque l’avvertenza per le future mamme di esporsi al sole con criterio, avendo l’accortezza di evitare le ore più calde del giorno e di utilizzare una buona crema solare in grado di proteggere l’epidermide dai raggi UV.


Fonti: www.pianetamamma.it

E se senti per essere

tranquille

e? uov im mbino non s il ba

Quantii moviment si devorneo

o t t u t e h c stia

bene? e r a f a s o c E quando

non si sente il bambino

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o d n e d e c o pr

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Il feto vive e cresce in un ambiente ovattato e tranquillo. Il liquido amniotico nel quale è immerso attutisce i movimenti e gli permette di fluttuare e muoversi liberamente nei primi mesi di gravidanza. Mentre quando il pancione è grande e la gravidanza sta giungendo al termine, il bambino è talmente grande da potersi muovere ben poco, e allora si sentono calcetti e gomitate. Sentire i movimenti del bambino è molto importante, soprattutto alla fine della gravidanza.

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In genere le primipare (le donne che stanno vivendo la loro prima gravidanza) sentono i primi movimenti del piccolo intorno alla 20sima/22 sima settimana. Non è facile da riconoscere: sembra un leggero sfarfallio oppure un gorgoglio della pancia. Come un pesciolino.

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L’importanza di sentire i movimenti del bambino

Nell’ultimo trimestre di gravidanza, oltre che l’ecografia, il modo più naturale e semplice per assicurarsi che tutto stia procedendo al meglio è prestare attenzione al numero di movimenti del bambino. Bisogna sentirlo muoversi almeno dieci volte al giorno. Il bambino dorme gran parte della giornata, ma quando è sveglio si muove, rotola, si sposta. Non sentirlo a un certo punto diventa impossibile: la pancia si modifica, il gomito o un piedino creano dei veri e propri “bozzi” sul pancione e se la mamma da dei leggeri colpetti con la mano il bambino può anche spostarsi e rispondere allo stimolo con un movimento.

Poi, man mano che la gravidanza va avanti i movimenti si fanno più chiari e nitidi. Sembrano dei colpetti nella pancia e intorno al se- Non è necessario tenere un diasto mese si possono sentire (può rio dei suoi movimenti, ma semfarlo anche il papà) mettendo il plicemente prestare attenzione. palmo della mano sul pancione. Dal settimo mese in poi il bambino si muove tanto, è pesante e i suoi movimenti vengono percepiti nettamente. A volte ha il singhiozzo, fenomeno piuttosto frequente nel feto, si fa sentire chiaramente.


E provare anche a capire in quali giorno successivo momenti della giornata il bambi- - se si percepiscono pochi movino è più attivo: ad esempio può menti rispetto al solito, soprattutto in momenti della giornata nei Al contrario, durante la gior- quali il bambino è sempre stato nata i movimenti prodotti più attivo (ad esempio quando si dalla mamma, che cammina o sta stese o di notte).

è attiva, possono cullarlo e aiutarlo a dormire tranquillamente. essere più facile sentirlo quando si sta stese sul letto perchè lo spazio nel quale il bimbo vive si restringe e questo può farlo spostare; oppure di notte, quando tutto tace e questo favorisce il suostato di veglia.

Quando chiamare il medico o andare in ospedale per un controllo: - se non si percepiscono movimenti per tutto il giorno andare al più presto, senza aspettare il

Se si hanno dei dubbi che il bambino non si stia muovendo abbastanza stendersi sul letto o sul divano e spostare la mano sul pancione. Questo stimolo dovrebbe farlo muovere. Se i movimentidel bambino sono scarsi o assenti potrebbe essere indice di una sofferenza fetale: il medico farà immediatamente un’ecografia, una cardiotocografia e il monitoraggio del liquido amniotico per valutare lo stato di salute del bambino.

e t n a n o i z o m E o t l o M o i, pugni: t lc a n c e e t e ir m t n o e s i o Un M i mesi di gravidanza peatsesastnaofvremendo! avvenen-

Voi mam vicinare e lasciateli a nno un ruolo più att o l’ora che il piccodo: fateli avhe loro così facendo avra iù ansiosi: non vedrann pore). Anc ilmente) diventeranno p comprensib utto dopo un tt a r p o s li ! a o c c s ic e lo vimenti dei ap una posizione diversa in o m i o n ta r e v v me a ti ricordamma h r m a e a p m s m i e n le li g e o G h ; . c a lo a ic r o s istro. Semb el picc ività fi in d tt s a ti o l’ s c o e n g p a i o fi d e l e ir u s p h c e pasto o an trovarsi meglio e a perc li dovreste stare sdraiate cui riesce a favorire i movimenti feta esti u q e h c i n io z r o e p m e no che ri, unici. e poi mai le

ai particola erete mm i, h ic im t t n e in i t im n d e n m o o n me no dei a: tenetevi pronte! o s : o n Care meanm o t t e m s ra t movim etinvtio del parto si avvicin Il mom

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Siemens ha lanciato in Italia Siemens Office, un progetto di riorganizzazione degli spazi e delle modalità lavorative all’insegna della massima flessibilità. L’organizzazione del lavoro per obiettivi è il fondamento di questo progetto: tutti i collaboratori, condividendo obiettivi e risultati, possono organizzare il proprio lavoro in modo flessibile e autonomo.

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Bimbi in ufficio

il progetto Si


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iemens Office

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o e orari flessibili:

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Fonti: blogmamma.it

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Un nuovo concept dell’ufficio

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A tutto questo si accompagna un nuovo concept dell’ufficio. Non esistono più gli uffici chiusi con tanto di pianta, simbolo dello status in azienda: i dipendenti ogni giorno trovano la sistemazione più consona alle esigenze della giornata. Aumentano le sale riunioni, e nascono nuovi spazi come i phone boots. Sono previste “aree silenziose” per le attività che richiedono concentrazione e caffetterie per riunioni informali. Tutti i dipendenti Siemens che prenderanno parte al progetto sono dotati di cellulare, notebook con collegamento a Internet e alla rete aziendale, cuffie per utilizzare i nuovi strumenti della comunicazione aziendale oltre a borse trolley per gli spostamenti casa-ufficio. Si passa dal lavorare in ufficio non semplicemente al lavorare “da casa”, ma al lavorare “ovunque”. “Sta cambiando il modo di concepire il lavoro e le relazioni coi colleghi” – spiegaSilvia Petrella, Direttore Communications and Government Affairs di Siemens Italia – “Prima, quando il mio capo mi chiamava mi diceva “Sali?” adesso mi approccia dicendo “Dove sei?” perché in effetti in quel momento io potrei essere a casa a lavorare”. “C’è più attenzione alle relazioni

fra colleghi, perché non è scontato essere in ufficio, il tempo passato in azienda non è più un obbligo ma è anche funzionale al lavoro di gruppo” – continua Silvia Petrella – “Ci sono poi


molti cambiamenti importanti nel modo di lavorare: filosofia paperless (si stampa il meno possibile), maggiore attenzione all’ordine (gli spazi sono condivisi), maggior attenzione ai toni di voce in ufficio (per non disturbare i colleghi)”.

contribuire a ridurre le emissioni di Co2. Infine il minor fabbisogno di spazi, inciderà sui costi aziendali e comporterà minori spazi da illuminare, riscaldare, climatizzare e quindi minori consumi e minori emissioni nell’ambiente.

Flessibilità degli orari di lavoro

La giornata Bimbi in Ufficio

Stanno apprezzando i benefici introdotti dal progetto Siemens Office un po’ tutte le fasce della popolazione aziendale: le donne al rientro dalla maternità che beneficiano di orari di lavoro flessibili conciliabili con i carichi familiari, ma anche le donne senza figli o gli uomini; i giovani più abituati a lavorare in mobilità, ma anche le persone di una certa età che scoprono un nuovo modo di lavorare più basato sulla fiducia reciproca fra capo e dipendente. Il progetto Siemens Office, che ha riguardato nella fase pilota le funzioni di staff come le Risorse Umane, la Comunicazione, l’Information Technology, si è esteso man mano al resto delle funzioni. Ad oggi coinvolge circa 1000 persone e si ha in programma di estenderlo a tutta la popolazione aziendale. Un cambiamento così radicale migliorerà la qualità e produttività del lavoro del dipendente. Inoltre, la riduzione degli spostamenti casa-lavoro delle persone potrà poi

Nel pomeriggio di venerdì 25 maggio, 400 bambini tra i 3 e i 15 anni, figli dei dipendenti Siemens hanno potuto conoscere di persona i nuovi uffici di mamme e papà, partecipando alla giornata “Bimbi in ufficio” pensata per loro. Filo conduttore dell’evento è stato “The Green City: la città del futuro vista con gli occhi dei bambini”: attraverso il gioco, i bimbi sono stati chiamati a riflettere sui comportamenti responsabili e sostenibili per dare un valore concreto alle buone abitudini quotidiane, partecipando alla costruzione del plastico della città del futuro.

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Ogni bambino ha ricevuto l’attestato della cittadinanza onoraria di The Green City.

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“Abbiamo scelto di aderire nuovamente a Bimbi in ufficio dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno” – afferma Silvia Petrella “Si tratta di un momento davvero importante, vissuto con molto entusiasmo sia da parte dei nostri collaboratori, sia dalle loro famiglie. I bambini hanno avuto la possibilità di comprendere al meglio l’importanza del lavoro svolto da mamma e papà.

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Inoltre, i contenuti dell’intrattenimento non a caso si sposano con la strategia aziendale di dare risposte alle sfide del nostro tempo e con l’approccio alle città 57 sostenibili“.


Foto di Laura Gozzi www.lauragozzi.com


Ciocconato






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Pronti p

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per la spiaggia?

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Tra le piÚ belle proposte che la moda lancia per i nostri bambini. Colori sgargianti, fantasie floreali e modelli dalle forme piÚ stravaganti... ....è la moda mare 2012!

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Per i maschietti boxer pepe jeans

slip simonetta

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boxer cars


boxer disney

boxer h&m

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boxer rip curl

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boxer ralph lauren

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due pezzi pepe jeans

Per le femminucce

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intero hello kitty

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intero simoetta


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intero pepe jeans intero schiesser

due pezzi petit bateau

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slip tezenis

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due pezzi h&m

intero disney

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due pezzi tezenis

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slip prenatal due pezzi chicco

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due pezzi ralph lauren

intero ralph lauren

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Laboratori Laboratori creativi creativi

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LABORATORI TEATRALI Di cosa si tratta: i laboratori teatrali per bambini, generalmente, non sono veri e proprio corsi di recitazione. Lo scopo, infatti, non è quello di formare attori in miniatura pronti a calcare le scene dei più importanti palcoscenici, ma di av vicinare i piccoli a un’arte che dia loro la possibilità di confrontarsi con gli altri e di sviluppare le loro doti creative. Perché il teatro: perché rappresenta un forte momento di aggregazione e socialità che permette ai bimbi di entrare in contatto e di instaurare una approfondita conoscenza dei coetanei e, attraverso i coetanei, di se stessi, affrontando le proprie paure e le proprie insicurezze. Per chi: per i più timidi, per insegnare loro a superare la timidezza nel confronto con il pubblico; e per i più vivaci, per aiutarli a incanalare la loro esuberanza in un’attività sana e costruttiva che insegnerà loro a tenere a bada gli “istinti”. Per tutti, come momento di gioco e scoperta. Cosa si fa: esercizi di movimento, percezione corporea, mimo, improv visazione, drammatizzazione.

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Fonti: www.bambinopoli.it

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LABORATORI MUSICALI Di cosa si tratta: a seconda dell’età del bambino, le modalità di apprendimento della musica cambiano. Ai più grandi, generalmente, viene impartito l’insegnamento di uno strumento musicale (a scelta dei genitori o del bambino stesso). Ai più piccini, invece, viene proposto un percorso ludico didattico alla scoperta del suono. Perché la musica: perché è attraverso la musica (nella sua accezione di melodia, suono e rumore) che i piccoli imparano a conoscere il mondo che li circonda e a “farsi conoscere” da quest’ultimo sin dalla più tenera età (attraverso il pianto, la voce, le risate, le urla, le parole). Per chi: per tutti. Per aiutare i bimbi, proprio attraverso la musica, a crescere esprimendo le emozioni più recondite e profonde. Le scuole più innovative (segnaliamo quelle che propongono il metodo Yamaha) propongono laboratori e corsi anche per i più piccoli (dai 3 anni in su). Cosa si fa: si impara ad ascoltare, a distinguere un suono da un rumore e una melodia dall’altra. Si studiano i rudimenti per imparare a suonare uno strumento. Si gioca con le note.

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LABORATORI CIRCENSI Di cosa si tratta: a dispetto di quello che si pensa, i laboratori circensi sono corsi sportivi a tutti gli effetti. Corsi sportivi che, però, sono in grado di stimolare la creatività dei piccoli, la loro innata voglia di sperimentazione e le loro doti di destrezza e manualità. Perché attività circensi: perché sviluppano le capacità di coordinazione motoria di tutti i muscoli del corpo, aumentano la soglia di attenzione e lo spirito di osservazione, migliorano l’equilibrio e velocizzano il processo “pensiero-azione”. Per chi: per tutti i bimbi a partire dai 6 anni. In particolare per quelli che hanno problemi di comunicazione e faticano a tirar fuori stati d’animo e sensazioni. Infatti, attraverso un linguaggio non verbale, ma fatto di mimica e gesti, i piccoli imparano a comunicare i proprio sentimenti e le proprie emozioni e diventano padroni del loro corpo e delle sue potenzialità espressive. Cosa si fa: utilizzando attrezzi particolari (clavette, corde, palline…) i bambini vengono stimolati a imitare i gesti e i movimenti di pagliacci e saltimbanchi. Anche mimica e esercizi di psicomotricità.

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LABORATORI DI CUCINA Di cosa si tratta: lo scopo non è quello di trasformare i bimbi in chef di alto livello, ma di accostarli all’argomento “cibo”, “cucina”, “alimentazione” in modo creativo e divertente. Spesso si tratta di lezioni teoriche per imparare a riconoscere gli alimenti tra loro, classificarli e scoprire qual sono i cibi sani e quelli non. Talvolta,


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LABORATORI DI ARTI PLASTICHE Di cosa si tratta: sono laboratori a tutto tondo dove le capacità manuali vengono costantemente messe in azione. Pittura, manipolazione di Pongo, DAS, creta, creazione di oggetti particolari, scultura…, sono solo alcune delle attività che vengono proposte all’interno di questi laboratori che possono, a tutti gli effetti, essere considerati “creativi”. Perché le arti plastiche: perché mettono in gioco la creatività e la fantasia dei bambini. Perché li stimolano a pensare in continuazione alle cose come ad altro da sé, perché sviluppano un’ottima manualità e un buono spirito di osservazione e emulativo. Per chi: per bimbi di tutte le età; per i più vivaci per inculcare in loro le doti della pazienza e della precisione; per i creativi, per mettere a frutto la loro immaginazione; per i più timidi per impegnarli in un’attività di gruppo in cui il loro contributo è fondamentale come quello di tutti. Cosa si fa: si dipinge, si disegna, si manipola la creta o il das, si creano piccoli oggetti utili partendo da materiale riciclato, si insegnano tecniche nuove e il modo per impiegarle.

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alla teoria si accompagnano lezioni pratiche in cui i bambini vengono guidati a realizzare ricette semplici (la pizza, la torta, i biscotti…) Perché il cibo: perché attraverso il cibo (fonte di sostentamento della vita di ognuno) è possibile scoprire tanti segreti dell’esistenza e perché l’educazione alimentare è il primo passo per insegnare ai piccoli a nutrirsi in modo sano ed equilibrato. Inoltre, per mettere alla prova e sviluppare le capacità di manipolazione dei bimbi. Per chi: per tutti i bambini con metodologie differenti a seconda dell’età. Per i più piccoli un corso per imparare a riconoscere gli alimenti tra loro. Per i più grandi, vere e proprie lezioni di cucina che mettano alla prova le loro capacità manuali. Cosa si fa: si classificano gli alimenti (vegetali, animali..), si scopre la loro provenienza, si provano a mescolare gli ingredienti tra loro, si cucina…. Si mangia!

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Piedi e mani gonfi

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in gravidanza :

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Fonti: www.pianetamamma.it

No Al Sale

Ridurre I Farinacei

Il sale favorisce il ristagno dei liquidi e il gonfiore dei piedi e delle caviglie. Attenzione a limitarne il consumo sin dai primi mesi di gravidanza e se il gonfiore dovesse presentarsi eliminarlo completamente in favore di condimenti a base di erbe aromatiche e spezie

Ecco un altro utile consiglio alimentare. Soprattutto nei giorni in cui mani e piedi sembrano essere piÚ gonfi del solito si può ridurre il consumo di farinacei, soprattutto se contengono lievito come pane o pizze. In compenso si può aumentare il consumo di frutta.

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Ridurre il consumo di farinacei

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Limitare il sale

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rimedi 77


Mangiare

Massaggi

Mangiare frutti di bosco

Un massaggio ai piedi e alle caviglie può essere utile per riattivare la microcircolazione e alleviare il fastidio causato dal gonfiore. Meglio usare un olio o una crema a base di ippocastano e sambuco. Per le mani si può praticare un massaggio con una crema all’arnica.

Frutti Di Bosco Mirtilli e altri frutti di bosco sono ricchi di flavonoidi e altre sostanze antiossidanti. Rafforzano le pareti dei capillari e dei vasi sanguigni e migliorano la funzionalità vascolare e la circolazione periferica.

Fare un massaggio

Doccia fredda ai piedi Dormire Con I Piedi

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Fare una doccia fredda sui piedi

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Un getto di acqua fredda riattiva la microcircolazione e migliora il ritorno venoso, quindi non solo combatte il gonfiore dei piedi e delle caviglie, ma riduce anche la ritenzione idrica e la cellulite. Partire dalla pianta del piede e salire lungo la caviglia, i polpacci e arrivare fino alle cosce.

In Alto

Dormire con i piedi alzati Quando si sta stese nel letto o sedute sul divano può essere molto utile sistemare i piedi su un cuscino in modo da favorire la circolazione e combattere il ristagno dei liquidi. E’ bene tenere alzati i piedi più volte durante il giorno


Fare Stretching

In riva al mare o ginnastica in acqua

Fare Stretching

Se fa caldo si può fare una bella passeggiata con i piedi in acqua. L’acqua marina, ricca di sale, aiuta a riattivare la circolazione, combatte il ristagno dei liquidi e riduce il gonfiore. Ma anche la ginnastica dolce in acqua sortisce benefici effetti: l’acqua fa sentire più leggere e attenua il peso a carico delle articolazioni.

Alzare le caviglie in alto e ruotare i piedi in senso orario e poi antiorario. Stesso esercizio con le mani, ruotando i polsi. Questo esercizio scioglie le articolazioni, allevia il gonfiore e favorisce la circolazione.

Scarpe giuste

Pediluvio E’ uno dei metodi più efficaci per sgonfiare i piedi e le caviglie. Immergere i piedi in acqua fresca, alla quale è stato aggiunto del sale. Esistono in erboristeria anche dei sali antigonfiore. Dopo il pediluvio asciugare con cura e praticare un massaggio con un olio all’ippocastano o alla betulla.

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Indossare solo scarpe confortevoli. Non devono avere nè un tacco troppo alto nè un tacco inesistente. Meglio evitare le calze strette che possono impedire il ritorno venoso. Alla fine della gravidanza potrebbe essere necessario acquistare scarpe di una misura più grande.

Fare un pediluvio

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Scegliere le scarpe giuste

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Passeggiare

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Colpo di calore: CHE FARE

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Con l’arrivo dell’estate ecco alcune informazioni sul cosiddetto “colpo di calore” o “colpo di sole”. Generalmente il nostro organismo mantiene costante la temperatura corporea indipendentemente dalla temperatura esterna. Quando è caldo sudiamo perché l’evaporazione delle gocce di sudore dalla superficie cutanea permette di disperdere calore. In condizioni estreme di vera e propria canicola questi sistemi non funzionano o non riescono a mantenere una adeguata temperatura corporea, per cui avremo delle lesioni da caldo (il malessere o esaurimento da calore e il colpo di calore).


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Come si manifesta: senso di mancamento, nausea, vomito, aumento della temperatura corporea, mal di testa, piloerezione (pelle d’oca) al torace ed arti superiori, brividi, respirazione frequente, crampi muscolari, disturbi mentali che possono arrivare allo stato di incoscienza o limitarsi ad una incoerenza nel parlare. L’insieme di questi sintomi variamente combina-

ti tra loro rappresental’esaurimento da calore che precede il colpo di calore, il quale è caratterizzato da un peggioramento progressivo, con aumento della temperatura corporea fino a 40°C - 41°C, delirio, coma o crisi convulsive. È molto importante riconoscere i primi segni dell’esaurimento da calore: in questa fase, infatti, potremo evitare complicazioni cercando un luogo più fresco, interrompendo l’attività fisica e aumentando l’assunzione di acqua. Se i sintomi sono sin dall’inizio gravi o la persona soccorsa stenta a riprendersi occorre chiamare immediatamente il 118. Nel frattempo dobbiamo portare la persona in un ambiente ombreggiato, fresco, spruzzare acqua sul corpo (possono essere utili gli spruzzatori che si usano per il giardino o per la biancheria), comunque bagnare la superficie corporea con asciugamani; se cosciente il malato deve bere acqua, non altri liquidi, a piccoli sorsi e ripetutamente; usare un ventilatore per favorire l’evaporazione della pelle bagnata, porre la persona stesa a pancia sopra e con le gambe sollevate rispetto al tronco. Infine, se vi è un ambiente con aria condizionata, aspettare in quella sede i soccorsi.

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l colpo di sole può essere considerato come il colpo di calore, con la sola differenza che in questo caso vi è stata una esposizione diretta ai raggi solari e quindi sono presenti anche i segni della ustione solare. Le condizioni ambientali determinanti perché si verifichi il colpo di calore sono: temperatura esterna elevata, aumento dell’umidità relativa (che ostacola l’evaporazione del sudore) e ventilazione assente o ridotta . Questi tre fattori si potenziano a vicenda, per cui potremo avere un malessere per temperature ambientali non elevate, ma con alta umidità relativa e ventilazione assente (la cosiddetta afa). Vi sono delle persone che più di altre corrono il rischio di avere un colpo di calore: tra queste ci sono i bambini.

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Fonti: www.pianetamamma.it

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Approfondiamo I sintomi del colpo di calore • Pelle calda e arrossata, secca (senza sudorazione) • Febbre alta (almeno 40°C) • Confusione o perdita di coscienza Possibili convulsioni e stato di shock

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Cosa fare 1. Chiamate immediatamente soccorso 2. Raffreddate il più rapidamente possibile il bimbo: • Portatelo in un luogo fresco e spogliatelo • Fategli aria • Applicate impacchi ghiacciati a inguini ed ascelle • Fate spugnature di acqua la più fredda possibile su tutto il corpo o mettetelo a bagno in acqua fredda • Dategli da bere acqua fredda il più possibile (solo se è cosciente) Non servono i farmaci antifebbrili!

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I sintomi dell’esaurimento da calore I sintomi compaiono gradualmente • Pelle pallida, fredda, molto sudata • Non c’è febbre • Vertigini, senso di mancamento, debolezza Cosa fare 1. Chiamate immediatamente un medico


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Come difendersi nelle giornate particolarmente afose • Bere una maggiore quantità di liquidi non alcolici senza aspettare di sentirsi assetati; • Non bere liquidi che contengono alcol, caffeina o molto zuccherati; • Non bere bevande estremamente fredde, possono causare crampi addominali; • Restare in casa nelle ore centrali della giornata o in un ambiente con aria condizionata, oppure passare delle ore in ambienti pubblici che dispongono di aria condizionata; • L’uso dei ventilatori elettrici può essere utile; • Fare un bagno o una doccia; • Indossare abiti leggeri e di colore chiaro, con tessuti che non ostacolano la traspirazione; • Non lasciare nessuno in un veicolo parcheggiato all’aperto; • Controllare con maggior frequenza le persone a rischio (soprattutto i bambini e gli anziani) e accertarsi che stiano in ambienti freschi ed assumano una quantità idonea di liquidi.

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2. Portate il bambino in un luogo fresco; mettetelo steso con i piedi sollevati; copritelo con panni freschi e umidi 3. Dategli da bere il più possibile soluzioni glucosoline o acqua

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Foto di Laura Gozzi www.lauragozzi.com


L’ora della

nanna










Come

scegliere i colori giusti!

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Lo sapevate che già all’interno dell'utero il bambino è immerso nel colore? Pare, infatti, che il feto sia avvolto da una luce rosso-dorata e che i colori siano una delle prime cose attraverso le quali il piccolo giunge alla comprensione del mondo.

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Per questi motivi si ritiene che propria casa non possa esseil colore rivesta un ruolo par- re determinata esclusivamenticolare nella vita quotidiana te dal gusto personale. infantile, arrivandone a influenzare in modo positivo o negativo atteggiamenti e comportamenti. Tutto ciò fa sì che, secondo i principi della cromoterapia che si basa proprio sul tentativo di sfruttare le potenzialità dei colori a scopo terapeutico facendo in modo che le vibrazioni di luce diventino vibrazioni di salute, la scelta del colore per i vari ambienti della


Fonti: www.bambinopoli.it

I COLORI Il bianco dà immediatamente un senso di ordine e pulizia oltre, naturalmente, a far sembrare più ampio lo spazio. Nello stesso tempo, però, sembra inibire la creatività e la voglia di socializzazione ed è, quindi, poco adatto per la camera di un bambino, soprattutto negli anni della crescita e delle "grandi scoperte". L'azzurro e il color porpora sembra avere un effetto distensivo e calmante ed è particolarmente indicato nella stanzetta di un neonato per tranquillizzarlo e aiutarlo a conciliare il sonno. Inoltre, comunica dolcezza, calma e gratificazione profonda.

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Il rosa è un colore distensivo che esprime desiderio e sensualità: potrebbe, quindi, essere indicato per la camera da letto, il bagno e la cucina; mentre il verde è il colore dell'equilibrio, della sicurezza e della perseveranza, calma e aiuta la concentrazione: potrebbe andar bene per il bagno, il corridoio, lo studio e l'entrata.

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Il giallo, l'arancione e comunque tutti i colori caldi sono simbolo di ottimismo, allegria, stimolano la creatività e la voglia di fare. Perfetti, perciò, nella camera dei giochi, nello studio, nella sala da pranzo e nel soggiorno, in tutti quegli ambienti, insomma, dove maggiore dovrebbe essere il desiderio di costruire qualcosa, intrattenere relazioni con gli altri, incontrarsi e confrontarsi.

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Nella stanza dei bimbi, poi, potrebbe avere un senso rendere “tattili” i colori, applicando la stessa tonalità in modo diverso creando zone ruvide, altre setose, altre ancora brillanti… Ciò permetterebbe al bambino di scoprire con le proprie mani sensazioni diverse fra loro, ciascuna delle quali ulteriormente accentuata dal colore scelto. Per quanto riguarda, infine, l’uso terapeutico del colore, è stato dimostrato che esso influisca in modo diverso sulla salute fisica e psicologica del bambino: per esempio, pare che i piccoli ipe-

Come arredare la cameretta

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Abbiamo deciso di occuparci dell’argomento partendo, però, dalla scelta de materiali più che dalla disposizione dei mobili e dell’acquisto degli accessori. Per farlo, ci siamo avvalsi del testo dell’ esperta Monica Cristina Gallo, bioarchietetta di interni e fondatrice dell’Associazione La casa di Pinocchio, Gli ambienti dei bambini edito da Fratelli Frilli Editore e in vendita al prezzo di 16,50€.

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A pagina 47 leggiamo: La decorazione della camera di un bambino deve caratterizzarsi sia per la scelta di materiali resistenti, atossici e naturali, sia di colori tonici e armonizzati fra loro… I bambini sono, infatti, molto sensibili all’aspetto esteriore dei materiali e ai colori che colpiscono la loro attenzione e sono tanto più apprezzati se sono chiari, puliti e se danno l’impressione di

dolcezza e naturalezza. Vediamo, dunque, nel dettaglio come Monica Cristina Gallo analizza i diver si materiali che è possibile utilizzare nell’arredamento della stanza dei picci ni (e non solo nella loro). Il legno: è il materiale più indicato per gli arredi interni in quanto re-


rattivi riescano a calmarsi in ambienti dai colori vivaci, mentre quelli più timidi siano particolarmente stimolati dai colori freddi (l’azzurro, il verde, il bianco…). Ad ogni modo, le scelte cromatiche dovrebbero essere sempre studiate in modo da ottenere alla fine una sensazione di equilibrio che renda l’ambiente sereno, piacevole e, nello stesso tempo, luminoso. Da evitare il senso di pesantezza, disarmonia, cupezza e “grigiume” in particolare negli ambienti frequentati dai bambini che potrebbero rimanerne psicologicamente scossi e abbattuti.

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Il sughero: è un derivato del legno e può essere impiegato come rivestimento per le pareti, utilissimo per

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gola l’umidità degli ambienti, filtra e depura l’aria e, grazie al suo colore caldo, regala una sensazione di benessere a chi ne viene in contatto. Inoltre, permette di ridurre i rumori esterni. Per le sue qualità termiche e aromatiche è, perciò, il materiale più adatto per la camera di un bimbo e il consiglio è di sceglierlo sia per i mobili che come rivestimento per il pavimento (il parquet, infatti, non solo migliore il clima delle stanze, ma permette ai bimbi di camminare scalzi, cosa che a loro piace moltissimo).

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del bambino

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fissare foto, disegni, poster.

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Pitture e vernici: nonostante il massiccio utilizzo di vernici sintetiche, l’ideale sarebbe per la camera dei piccoli servirsi di vernici naturali facendo attenzione che tra le sostanze presenti non ve ne siano alcune ritenute nocive per la salute (benzolo, tatuolo, formaldeide, piombo…). Per quanto riguarda i colori, quelli naturali dei materiali utilizzati (legno, sughero, gesso…) sono da preferire, ma se proprio si vuole colorare le pareti, i mobili o altro, meglio scegliere tinte, anche in questo caso, naturali. Nella stesura delle vernice, la tecnica utilizzata è molto importante ed è in grado di assicurare effetti diversi più o meno gradevoli: la vernice naturale applicata dopo aver dato una mano di bianco, per esempio, permette di avere sfumature cangianti che trasmettono serenità e tranquillità; la graffiatura su pareti azzurre, al contrario, richiama i toni del firmamento

e le atmosfere dei cieli sconfinati. Un’idea potrebbe essere quella di aggiungere alla vernice oli essenziali (mandarino, eucalipto, salvia…) che profumano le pareti in modo naturale. I tessuti: meglio scegliere tessuti naturali che impediscono l’insorgere di eventuali allergie, irritazioni e disturbi legati alla respirazione. Le fibre che vengono normalmente utilizzate per la loro realizzazione sono la canapa, il lino, la seta e il cotone, ciascuna delle quali con un impiego differente a seconda dei casi. Il lino e il cotone, per esempio, sono particolarmente indicati per le lenzuola, la pura lana vergine per le coperte. Contro le fibre sintetiche, la consapevolezza del fatto che, generando cariche elettrostatiche, attirano la polvere e gli ioni positivi presenti nella stanza. Una cura particolare, poi, andrà posta nella scelta dei colori. Quelli tenui e naturali sono da preferire alle tinte accese e forti.


e r a i g g a i V : i n i b m a b i con Fonti: blogmamma.it

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i r o s s e c c a e t a fai d

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L’estate si sta avvicinando e con essa i viaggi lunghi in macchina. Sia che si parta per le vacanze o solo per un week end al mare, ci si deve abituare a ore trascorse in auto con i bimbi. E, si sa, i piccoli sono un vero tormento: si lamentano, hanno fame e sete, inseriscono la solita solfa ogni dieci minuti: ma quando si arriva? Il viaggio potrebbe diventare meno tremendo solo in due casi: se i piccoli si addormentano oppure se riescono ad essere distratti da qualche gioco. Ecco perchè è importante che quando si parte loro possano avere a disposizione nei loro sedili tutto ciò che occorre per trascorrere delle ore serene.

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Come vi organizzate per i viaggi lunghi? Dove mettete i giochi, i libretti, l’acqua, le merendine per i vostri bimbi? I miei hanno sempre viaggiato con i loro zainetti pieni di ciò che volevano portare e io mi tenevo (e lo faccio tuttora) una borsa con acqua e generi alimentari a portata di mano.

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Se volete avere l’auto ordinata e vi piace che tutto sia ben sistemato dovete pensare a qualche altra soluzione. Oggi vi mostrerò qualche accessorio per la macchina adatto a contenere e tenere in ordine tutto ciò che occorre per i lunghi viaggi.


Quelli che vedete  nella foto sono dei pannelli che si attaccano ai sedili anteriori. Sono stati realizzate da una mamma creativa e servono

per tenere un ordine e sempre a disposizione i libretti e i pennarelli per passare il tempo tutte le volte che si viaggia.

Se volete provare a realizzarne alcune anche voi, potreste prendere spunto da queste.

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Potreste anche procurarvi una scatola, rivestirla, creare scomparti e tasche per renderla ancora piu’ comoda e utilizzarla per i bimbi o per voi. 2. Se per voi le copertine per i sedili sono troppo complicate, provate con queste borse. Appese al poggiatesta possono tornare comunque utili sia come porta-oggetti che come pattumiera.

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Foto di Laura Gozzi www.lauragozzi.com


Ilgiardino segreto














Malattie esentematiche:

Manipie

Le malattie esantematiche preoccupano sempre le mamme. Le bollicine e l’eritema spesso provocano fastidio e prurito e non sempre si sa distinguere una malattia dall’altra. In attesa che il pediatra si pronunci su quale tipo di malattia sia ecco delle utili immagini per riconoscere sintomi e cure.

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La malattia è contagiosa e di natura virale - è, infatti, causata dal virus coxsackie A16 - e si manifesta prevalentemente nei mesi caldi e tra maggio e novembre. Colpisce maggiormente i bambini in età scolastica e prescolastica.

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La malattia mani piedi bocca, a differenza delle altre malattie esantematiche, non sembra che provochi un innalzamento della temperatura corporea, a parte rari casi in cui si manifesta una leggera febbricola e un episodio di faringite che spesso passa inosservato.

Come si trasmette

Il contagio avviene per contatto diretto attraverso secrezioni nasali e saliva quindi con colpi di tosse, starnuti o tramite contatto con le feci dei pazienti infetti. Dal momento del contagio all’eruzione dei primi segni visibili passano circa 5 giorni.


conoscerle e curarle

edibocca Come si manifesta

Talvolta prima dell’eruzione cutanea si presenta una leggera febbricola o una faringite, ma nella maggior parte dei casi si verifica uno sfogo nel cavo orale, con delle piccole erosioni grigiastre contornate da un alone rosso vivo. Solo dopo qualche giorno appaiono delle vescicole che causano dei leggeri bruciori e poco prurito anche nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi. Tra i principali sintomi ci può essere anche l’inappetenza

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La malattia non necessita di isolamento né di particolari cure. Si risolve spontaneamente in dieci/quindici giorni, anche se, ovviamente, si deve prestare molta attenzione all’igiene del bimbo, in particolare nelle zone dove son apparse le vescicole, per evitare che queste si infettino

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Come si guarisce

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L'

App per la

Chi ha bambini piccoli lo sa:

cantare o ascoltare una ninna nanna come si deve può fare la differenza, così come trovare quella giusta, intonarla bene, o meglio, intonarla così come intuiamo la desideri il nostro bambino.

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Da oggi è a disposizione di mamma e papà DJ Nanna®: su iTunes e altre piattaforme online sono disponibili i primi quattro CD con le melodie più belle del pop italiano, in versione ninna nanna. Pausini, Nannini, Ramazzotti e De Andrè, arrangiati e suonati dal vivo, come non li avevate mai ascoltati.

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Ogni CD contiene dieci tracce suonate dal vivo per accompagnare il bambino verso il relax e l’addormentamento, più un brano originale inedito. “Strani Amori”, “Meravigliosa creatura”, “Una storia importante”, “La Canzone di Marinella” e tantissime altre canzoni che faranno


a ninna nanna

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DJ Nanna® è online sul sito dedicato e su facebook www.djnanna.com www.facebook.com/djbeddybye

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Le musiche di DJNanna® sono adattate al momento dell’addormentamento e al benessere del bambino, con ritmi dilatati, strumenti addolciti, suoni soffici e rumori della natura. Per questo sono state definite un vero e proprio chill out per tutta la famiglia.

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dormire i piccolini e ricordare a mamma e papà il loro più o meno glorioso passato di ragazzi.

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La verdura del mese

Nome: Pomodoro

Solanum Lycopersicon è una solanacea originaria dell’America Latina. In Europa fu per lungo tempo coltivata solo a scopo ornamentale, poiché non ritenuti commestibili. I pomodori sono alleati preziosi per la salute, adatti a diete dimagranti, sono un alimento leggero, rimineralizzante, dissetante, antiossidante, ad alta densità nutrizionale e ricchi di sapore, quindi con un ottimo equilibrio nutrizionale.

DescrizioneSono bacche carnose

dalle caratteristiche molto diverse a seconda delle varietà, sia per quanto riguarda, il colore, la forma, le dimensioni e le caratteristiche del sapore.

Utilizzo principale

Si consumano (a seconda delle varietà), in insalata, minestre, sughi, condimenti, salse, conserve, succhi e cocktail (Bloody Mary). Sono gustosi ripieni e con la mozzarella per un fresco piatto estivo (La cosiddetta “caprese”).

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Varieta’

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Pomodori da insalata, insalatari o da mensa: sono tondeggianti, con la superficie liscia e/o suddivisa in una sorta di spicchi (Camone Sardo e Cuore di bue-Arawak, Bubu). Pomodori da salsa o da pelati, da industria: sono piriformi (a forma di pietra), allungati, molto carnosi e di un colore rosso intenso, si dicono ramati (San Marzano, Dunne, Dattero, Perino). Pomodori da succo o per concentrati: sono tondeggianti e hanno aroma molto intenso (Petomech e il Tondino). Quelli adatti ad essere essiccati o posti sott’olio hanno frutti piccoli, rossi o gialli, tondi, ovali o piriformi, spesso riuniti a grappolo (vedi il Principe Borghese). Esistono inoltre le varietà: Pachino, Ciliegino, Piccadilly, Cherry, Maria Vittoria, Pomodoro giallo di Castelfiorentino, Pomodoro Invernale giallo, Pomodoro Canestrino, Pomodoro Costoluto fiorentino, Pomodoro “Borsa del castrato”, Pomodoro di Sorrento, Pomodoro Belmonte, Pomodoro Marmande.


La pianta

In generale, la pianta del pomodoro ha andamento strisciante. Nei nostri climi, la coltivazione a terra può causare deterioramento delle bacche, per questo motivo è necessaria normalmente l’installazione di sostegni. Per i pomodori da tavola si preferisce la semina in semenzaio, con successivo trapianto sul terreno. I pomodori gradiscono esposizione assolata, terreno ben fertilizzato, moderata ma regolare irrigazione. Si consiglia l’irrigazione mattutina. La raccolta è fatta a mano. Fa del piccoli fiori gialli a grappoli.

Origine

La pianta del pomodoro è originaria dell’America Latina. In Italia la coltivazione ha una lunga tradizione, in pieno campo è coltivato soprattutto in Puglia, Campania, Emilia-Romagna, Calabria e Sicilia.

Stagionalita’

Da Maggio a Settembre.

Come scegliere

Qualsiasi pomodoro compriate l’importante è che sia ben maturo, consistente, colorato uniformemente e senza macchie. In cucina bisogna evitare di mangiare pomodori crudi in inverno o utilizzare quelli troppo verdi o non maturi per le insalate perché sono ricchissimi di solanina che è un alcaloide tossico per il sistema nervoso contenuta anche in altri ortaggi. E’ sempre meglio sbucciare il pomodoro per qualsiasi uso se ne debba fare, infatti nella buccia si trovano sostanze irritanti per lo stomaco. Utilizzato per condire la pasta oppure consumato crudo in insalata, il pomodoro va sempre accompagnato con un po’ di olio extravergine di oliva o un bicchiere di vino rosso, che aumentano l’assimilazione da parte dell’organismo delle vitamine liposolubili e potenziano l’attività antiossidante del licopene.

Calorie

16 kcal all’etto per tale ragione è particolarmente indicato nelle diete dimagranti, grazie al suo alto contenuto di acqua.

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Suggerimenti

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Proprieta’

Composti per il 94% di acqua, sono ricchi di vitamina C, betacarotene e potassio. Contengono anche vitamine B ed E, acido folico, ferro, fosforo e calcio. - Sono inoltre presenti sostanze antiossidanti come lo zolfo e il licopene. Il licopene aiuta anche la pelle a proteggersi dall’attacco dei radicali liberi, responsabili dei processi di invecchiamento e di molte patologie tumorali - I pomodori acerbi sono ricchi di licopersicina, alcaloide tossico simile alla solanina delle patate. - Sono blandamente lassativi. - Sono utili in caso di infezioni da candida.

Alcune idee fresche per l’estate e fine estate per tutti!

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Insalata di polpo, sedano, cetriolo, mela e pomodoro

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-Per prima cosa cucinate il polpo. Svuotate la testa del polpo e sciacquatelo sotto l’acqua. Riempitela una grossa pentola d’acqua, quando comincerà a bollire metteteci dentro il polpo, aggiungete il sale e lasciate cucinare fin quando non riuscirete ad infilzarlo con la forchetta. -Lasciate il polpo ancora 10 minuti nell’acqua bollente, poi scolatelo e mettetelo su un piatto. Non appena il polpo si sarà intiepidito, tagliate la testa a piccoli pezzetti, poi i tentacoli uno ad uno. -Mettete il polpo tagliato a pezzetti in una ciotola ed aggiungete gli altri ingredienti.


- Facilitano la digestione dei cibi ricchi di fecole e amidi come pasta, riso, patate, e aiutano a eliminare l’eccesso di proteine derivante da un’alimentazione troppo ricca di carne. - Grazie al sapore acidulo, il pomodoro stimola le secrezioni dell’apparato digerente e favorisce la buona assimilazione di quel che si è mangiato. Controindicazione: Artrite reumatoide. Possono creare emicrania e crisi allergiche.

Conservazione

Conservare i pomodori in frigorifero nello scomparto della frutta e verdura, oppure in un luogo fresco e asciutto. Si possono mantenere tranquillamente per 6-7 giorni.

Insalata...

Ingredienti per 4 persone 500 gr. di polpo 1 costa di sedano 1 pomodoro maturo ma sodo 1 cetriolo 1 mela smith olio d’oliva q.b. succo di limone q.b. sale basilico erba cipollina

Di ceci e pomodorini...

by chez-babs.com -Pomodorini grigliati al forno, ceci,

cannellini (anche in scatola e ben sciacquati), cipolla rossa o cipollotto, rucola, menta, basilico. Olio, limone, sale e pepe. Vegetariana, vegana, gluten free..... un piatto per tutti! Non c’è neppure bisogno di abbinarvi altro, ceci e cannellini riempiranno il vostro stomaco, ma lasciandovi leggeri!

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-Sbucciate la mela e tagliatela a piccoli pezzetti, pulite la costa di sedano dei fili in eccesso e tagliate anch’essa a pezzetti, sbucciate il cetriolo, privatelo dei semi interni e tagliatelo a pezzetti. -Condite con olio d’oliva,e succo di limone, aggiungete basilico fresco erba cipollina e mescolate.

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Ghiaccioli C

olorati, buonissimi, allegri, freschi, dissetanti, dolci ma abbastanza leggeri da lasciarci senza senso di colpa: i ghiaccioli sono una vera meraviglia per occhi, gola e perfino per la linea. E farli in casa non è mai stato così facile! Ecco tutti i segreti per preparare facilmente degli ottimi ghiaccioli casalinghi e alcune deliziose ricette per renderli ancora più golosi e stupire grandi e piccini...

L’ABC del ghiacciolo

Fare degli ottimi ghiaccioli richiede pochi ingredienti: acqua (o latte), zucchero

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(o dolcificante, ma è meglio non esagerare) e una base per dare gusto e colore che sia frutta fresca da frullare o a pezzi, succo di frutta, sciroppo colorato o una bibita tipo tè o Coca Cola. Ovviamente quello che proprio non può mancare è lo stampo.

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Set di stampini della classica forma o di forme più fantasiose si trovano in questo periodo in tutti i negozi di casalinghi e negli ipermercati delle grandi catene. Da Ikea ad esempio, con meno di 2 euro, è possibile comprare Solig, un set da sei formine colorate e dotate di stecco, veramente delizioso. Stampi di forme più fantasiose si trovano nei negozi più ricercati, ma il ghiacciolo, diciamoci la verità, piace per la sua forma semplice e pronta al...morso! I ghiaccioli fatti in casa non hanno data di scadenza, per le proprietà antibatteriche del freezer. Tuttavia, per mantenere intatto il gusto, è meglio non esagerare coi “tempi di permanenza” in frigorifero. Tanto ci vuole così poco tempo a realizzare ottimi ghiaccioli che potrete farli anche ogni giorno!

Ghiacciolo al limone:

un classico e tante varianti Il ghiacciolo al limone è indubbiamente il re dei ghiacci da mordere. Per realizzarlo basterebbe


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Fonti: www.pianetadonna.it

fai da te!

prepare una buona limonata e farla ghiacciare. Però i veri guru del classico ghiacciolo consigliano questa ricetta alternativa che ora vi spieghiamo. Portate ad ebollizione 450

cc d’acqua insieme a 100 grammi di zucchero e lasciate sul fuoco per 3 minuti; dopo aver spremuto un limone, aggiungete il succo filtrato con un colino allo sciroppo che si sarà raffreddato un po’. Versate tutto negli stampini e lasciare in freezer per almeno 3 ore. Una variante

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sciroppo scegliendo fra i classici menta, amarena, orzata, cedro, fragola etc e dimezzare le dosi di zucchero. Se volete rendere i vostri ghiaccioli ancora più colorati,

La stessa ricetta dei ghiaccioli al limone può essere utilizzata per creare dei gustosi ghiaccioli con gli sciroppi. Basta sostituire al succo di limone un bel cucchiaio di

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Ghiaccioli arcobaleno e coloralingua

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golosa : al posto del bastoncino di plastica mettete un bastoncino rigido di liquirizia, da inserire non appena il ghiaccio si sarà leggermente solidificato. Potete sostituire poi il succo di limone con del succo di arancia, di ananas o di pesca, meglio se realizzato da voi con una centrifuga (ma va bene anche il succo di frutta già fatto, purchè si aggiunga molto meno zucchero). Questi ghiaccioli si prestano benissimo per aggiungere anche frutta a pezzi (fragole, frutti di bosco, pesche, albicocche, ananas).

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usando la base del ghiacciolo al limone o di quello all’orzata potete aggiungere una punta di colorante alimentare (se ne trovano anche di naturali), da comprare nei negozi di dolci o di alimentari. A piccole dosi un ghiacciolo color puffo o uno rosa acceso sono concessi e i vostri piccoli li troveranno super divertenti...occhio alla lingua però!

Un’alternativa golosa e nutriente al ghiacciolo a base di acqua è un ghiacciolo di frullato, con latte e buona frutta fresca. Il risultato sarà un dessert più cremoso ma comunque leggero e sano. Per prepararlo procedete così. Versate in recipienti da ghiaccio 200

gr di latte (intero o scremato) e fatelo solidificare in cubetti. Mettete i cubetti in un frullatore abbastanza potente e aggiungete frutta tagliata a pezzi (banane, fragole, ciliegie, lamponi) che potete anche arricchire con scagliette di cioccolata. Aggiungete poi altri 100 gr di latte (non ghiacciato) e 2 cucchiaini di zucchero. Frullate per una ventina di secondi, finchè il cubetti di latte ghiacciato non saranno spezzettati. Riempite col frullato gli stampini da ghiacciolo e lasciate riposare in freezer per una giornata. I vostri frullati da passeggio sono pronti per essere divorati!

Ghiaccioli mele e kiwi, w il verde!

L’estate è un esplosione di colori in mezzo al verde. Preparate questi ghiaccioli dolci e aciduli insieme e serviteli fra petali di girasoli o margherite. Un dolce semplice, leggero e di sicuro effetto, che piacerà ai più piccoli e stupirà i grandi. La ricetta è per 6 persone.

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Sbucciate 3 mele verdi e 4 kiwi, frullateli insieme, ag-

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giungete 4 cucchiai di zucchero e riempite d’acqua il contenitore fino a raggiungere a 600 cc (0,6 litri). Frullate il tutto per un altro minuto e versate negli stampini. Un paio di ore in frigo e via, i verdi ghiaccioli sono pronti per la tavola!

Ghiaccioli light, smoothie e anche un po’ cool, con frutta e yogurt

Questi ghiaccioli sono freddi ma soprattutto alla moda. A base di frutta, latte, yogurt, dolci quanto basta per tirarci su dopo una lunga giornata afosa, ma non abbastanza da rovinarci le interminabili sedute in palestra. Direttamente dall’Inghilterra ecco facili ricette per ghiaccioli dietetici, soffici e cool (ogni ricetta è per 4 persone)!

Ghiacciolo fragola e banana:

Frullate insieme 2 banane medie e circa 200 gr di fragole con due vasetti di yogurt bianco e magro, e senza zucchero. Versate negli stampini e lasciate raffredare tutta la notte.

nel solito frullatore mettete stavolta 80 gr di lamponi e 100 gr di fragole, 100 ml di yogurt bianco, 100 ml di latte parzialmente scremato e zucchero se vi va.

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Ghiacciolo fragola e lampone:

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frullate insieme 2 banane medie, con 150 gr di yogurt e 6 gocce di estratto di vaniglia e mettete in frigo a riposare per un paio di ore. Sciogliete a bangomaria 50 gr di cioccolato in 100 gr di latte parzialmente scremato. Lasciate raffreddare 10 minuti e poi copriteci i gelati, giù formati. Rimettete in frigo tutta la notte.

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Ghiacciolo banana e cioccolato:

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Insospettabile, invisibile, silenzioso e strisciante: è così che si presenta il “Lupo cattivo”.

Quando si fa riferimento al “lupo cattivo”, probabilmente nell’immaginario collettivo il più famoso è quello travestito da nonnina della favola di Cappuccetto rosso.

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Prima parte

Ecco … le favole, le fiabe, i miti, le filastrocche sono i mezzi privilegiati per parlare ai bambini.

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a cura di Carmela Giordano

Parliamo ai bambini con le favole, parliamo anche del negativo ai bambini attraverso le favole. Le favole si avvalgono di un linguaggio metaforico ben compreso dai bambini, che entra a far parte del loro modo di essere e che fornisce un’adeguata chiave di lettura della realtà, non sempre facilissima. Questa è la questione fondamentale: la realtà non è sempre facilissima! A tal proposito intervistiamo il Dott. Roberto Mirabile, presidente dell’Associazione La Caramella Buona® Onlus, giornalista, membro dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Quali sono i segnali che un genitore, ma anche un insegnante, deve imparare a leggere per comprendere

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Anzitutto precisiamo che ai bambini è possibile parlare di abuso, naturalmente utilizzando il linguaggio a loro adeguato, quindi attraverso le favole, i disegni raccontati, i giochi intuitivi. È importante che noi adulti per primi riusciamo a vincere il tabù che porta a dire “non si può parlare di pedofilia ai bambini”. Eccome, invece! Posso fare esempi di genitori particolarmente attenti che, apprendendo di certe notizie dal telegiornale mentre sono insieme ai figli a tavola, ne approfittano per spiegare ai loro bambini, in modo pacato e senza allarmismo, cosa è capitato in quel caso di cronaca. Non sottovalutiamo la capacità dei piccoli di captare notizie e ragionare su fatti che, purtroppo, sono all’ordine del giorno in televisione, sui giornali e sulla rete.

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Dott. Mirabile, secondo Lei, è utile utilizzare le favole per spiegare ai bambini l’abuso? E di quali altri modi si può avvalere un genitore o un insegnante per spiegare l’abuso ad un bambino?

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se il bambino è vittima di abuso?

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L’insegnante può ottenere preziose informazioni dagli alunni anche attraverso un tema svolto, che tratti della vita del bambino, delle sue amicizie, dei segreti con gli amici: un’attenta lettura di quanto scritto a volte porta a scoprire disagi importanti, non necessariamente dovuti ad abusi sessuali. Il calo improvviso del rendimento scolastico, l’isolamento, il cambio di umore inconsueto, il farsi ripetutamente la pipì addosso, atteggiamenti e parole di accentuata sessualità non propri dell’età di un bambino, il timore di frequentare una determinata persona: sono alcuni elementi che, letti in un contesto particolare, possono – e sottolineo possono -, senza alcuna prova scientifica a priori, ricondurre a possibili abusi. Genitori e insegnanti devono imparare ad ascoltare i silenzi dei bambini, certo cosa non facile, ma necessaria. È importante poi ricordare che si devono rispettare i ruoli, ovvero né i genitori né gli insegnanti devono improvvisarsi investigatori: alle forze di polizia, agli esperti del settore, alle associazioni, va lasciato il compito di verificare opportunamente cosa è accaduto al bambino. Un bambino a quali abusi può essere esposto?


Purtroppo un’infinità di tipologie! Noi pensiamo subito alla pedofilia, nelle sue varie forme. Ma abbiamo bambini costretti a vedere immagini e film pornografici, che subiscono condizionamenti psicologici che non lasciano segni sul corpo; figli presenti durante liti dei genitori, vittime inconsapevoli di separazioni tragiche; bambini di alcune nazionalità costretti dai genitori, qui in Italia, a vivere in laboratori rumorosi e senza alcun rispetto di norme igieniche. Poi, ecco, se vogliamo allargare il discorso, mi fa impressione vedere in televisione programmi dove bambine di pochi anni si atteggiano a modelle adulte, ammiccano, vestono con abitini provocanti: proporrei in questi casi un reato specifico a carico dei genitori. pedofilia

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Colui che utilizza principalmente la “rete” per agire, sfrutta in modo criminoso le enormi potenzialità di internet per adescare, per produrre e ottenere materiale illecito, dati sensibili di potenziali vittime quali indirizzi e numeri di telefono, si muove nell’anonimato garantito dai social network, dai molteplici profili. Possiamo dire che si tratta di un soggetto adeguatosi alle tecnologie dei tempi ma fondamentalmente trattiamo sempre

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tra

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differenza

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Può dettagliare la pedopornografia?

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con pedofili dello stesso genere, quindi criminali pericolosissimi e recidivi, che vogliono arrivare a mettere le mani sporche sulle vittime.

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Pertanto, in sintesi, la pedopornografia è quel fenomeno che si sviluppa principalmente nella rete attraverso lo scambio di contenuti aventi come protagonisti minori, atteggiamento che potrebbe essere rilegato solo all’azione virtuale e dico, potrebbe, in quanto il soggetto attratto da questo tipo di materiale difficilmente si accontenterà “solo” di vedere. Parallelamente, attorno alla pedopornografia, ruota anche il soggetto non pedofilo ma senza scrupoli che si muove con l’intento di guadagnare denaro attraverso questa ignobile attività. La pedofilia, da manuale, è definita una parafilia con annesse una serie di spiegazioni tecniche: io, dopo oltre 15 anni di esperienza, la definisco come il reato più atroce che si possa


Dott. Mirabile

compiere su un minore, il crimine in assoluto più dannoso per il presente e futuro di una persona. La pedofilia oltre al fisico, ferisce l’anima, capirete dunque la difficoltà nel risanarne le ferite.

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Dott. Mirabile vorrei ringraziarLa molto per la precisione, semplicità e chiarezza con cui ha risposto alle domande. Come ben sa, ci ritroveremo sul prossimo numero per approfondire maggiormente tutti i compiti e i progetti della “Caramella Buona® Onlus”.

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In questo caso sarebbero utili i “Protocolli operativi” sul chi deve fare cosa, poco diffusi in Italia e promossi dalla nostra Onlus. Il consiglio è di mantenere la calma, per quanto possibile, soprattutto ad un genitore; quindi rivolgersi al dirigente scolastico se si è insegnanti, con obbligo di segnalazione; cercare ascolto e supporto in personale specializzato delle forze di polizia, per i genitori. Spesso fa la differenza l’assistenza iniziale di un’associazione qualificata. Chi si improvvisa poliziotto, sbaglia dall’inizio e rischia di peggiorare la situazione. La Scuola ha l’obbligo di non lasciare cadere, come a volte accade purtroppo, una segnalazione di sospetto abuso: si hanno responsabilità precise da rispettare.

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A chi può e deve rivolgersi un genitore, o un insegnante, in caso inizi a sospettare che il bambino sia vittima di abuso?

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Fabrizio Frizzi all’evento


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Dott. sa Bruzzone con Dott. Mirabile

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Per poter contattare La Caramella Buona INFO: Sede nazionale: viale Monte San Michele, 3, 42121 Reggio Emilia Sede del Lazio: via Vittorio Emanuele, 41, 03010 Acuto (FR) Sede della Puglia: via Renato Coletta, 16, 76121 Barletta NUMERO VERDE: 800.311.960 E-MAIL: segreteria@caramellabuona.org SITO: www.caramellabuona.org

Per informazioni sulle proposte formative, i corsi, le conferenze, per enti pubblici, ordini professionali, privati, rivolgersi a : ufficiostampa@caramellabuona.org

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Le donazioni e altre modalità di aiuto sono gradite e prevedono sempre il rilascio della certificazione fiscale di legge: conto corrente postale 10061422 intestato all’Associazione.

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Tutte le informazioni su come avvicinarsi e sostenere La Caramella Buona Onlus si trovano sul sito o telefonando al numero verde.

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Gruppo FB: sostieni La Caramella Buona

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