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IL COSMO DI MALERBA

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RECENSIONI

RECENSIONI

IL COSMO DI MALERBA

DI FRANCO MALERBA*

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GRANDI PROGETTI ALLA MINISTERIALE ESA 2022

L’ITALIA ANCORA IN PRIMA LINEA PER LE ATTIVITÀ SPAZIALI EUROPEE

» Vega C, il razzo vettore sviluppato a Colleferro, pronto al lancio da Kourou.

Il 22 e 23 novembre scorso si è svolta la riunione del Consiglio dell’Agenzia spaziale europea (Esa) a livello dei ministri, l’appuntamento decisivo per il programma spaziale europeo nei prossimi anni. Questo evento, che si rinnova con cadenza triennale, mette in scena una sua dinamica intergovernativa europea d’antan che rispetta la regola del “giusto ritorno”. Questa dinamica consente alle più alte autorità della politica spaziale di ciascun Paese membro di pilotare gli impegni finanziari nazionali in armonia con le competenze e le aspirazioni dell’industria e di confrontarsi direttamente con i suoi pari, di negoziare sulla base dei programmi proposti dall’Esa e di trovare soluzioni mediate in tempo reale.

LE CIFRE

In questo esercizio debuttava quest’anno il nostro ministro Adolfo Urso, al quale il governo di Giorgia Meloni ha assegnato la delega per lo spazio. Spalleggiato dal presidente dell’Asi Giorgio Saccoccia, che molto bene conosce l’Esa e i suoi riti, il ministro Urso, presidente e animatore della Fondazione FareFuturo, si è certamente trovato a

IL COSMO DI MALERBA

» La stazione lunare Gateway: l'Europa, dopo gli Usa, sarà il maggior contributore.

suo agio in un contesto politico che guarda all’innovazione e a importanti prospettive tecnologiche dell’Europa e del nostro Paese. L’Esa porta a casa un eccellente risultato, perché ottiene impegni finanziari da parte dei Paesi membri per 17 miliardi di euro, a fronte di una proposta di 18,5 miliardi e di questo buon risultato è protagonista proprio l’Italia. Il nostro Paese passa da un contributo di 2,28 miliardi di euro nel 2019 a 3,08 miliardi nel 2022, con una progressione percentuale dal 15,7% al 18,2%. Nella presentazione dei risultati del Consiglio ministeriale all’Associazione della industria spaziali (Aipas), il presidente Saccoccia ha così commentato questo risultato: “Comunque si guardino le cose, si vede chiaramente il grande salto nella contribuzione italiana al programma Esa. Già a Siviglia [nel 2019 ndr] l’Italia aveva aumentato significativamente il suo impegno di un miliardo di euro, ma in quell’occasione tutti i grandi Paesi (Germania, Francia e Italia) avevano accresciuto la loro contribuzione; questa volta è proprio l’Italia che cresce di più in paragone a Francia e Germania e sui programmi opzionali è addirittura la prima”. Il momento presente è dunque “magico” per il settore spaziale italiano su tutti e tre i principali settori di ricerca e di sviluppo industriale: il trasporto, l’esplorazione e l’utilizzo dei dati satellitari.

LA LUNA

Mi emoziona particolarmente l’impegno europeo nel programma Nasa per il “ritorno degli umani alla Luna”. Dopo l’impegno europeo per il modulo di servizio della Orion, la nave spaziale che ha volato attorno alla Luna con la missione Artemis I, è venuta poi la partecipazione alla stazione spaziale logistica Lunar Gateway in orbita lunare e ora l’Europa si impegna, con l’Italia in posizione di leader, per il sistema di allunaggio EL3 e per il sistema di comunicazione e navigazione Moonlight. L’investimento italiano nel “Programma esplorazione” dell’Esa è di oltre 700 milioni di euro, quasi sorpassando il contributo della Germania. “Questa crescita e questo tempismo della contribuzione italiana in Esa – dice Giorgio Saccoccia - fa sì che oggi veniamo cercati dal direttore dell’agenzia spaziale tedesca per decidere assieme come orientare l’Esa su come impostare i programmi, prima che questa ci faccia la sua proposta; questo è un risultato impagabile”. Grazie a questa presenza molto forte nel programma Artemis, la Nasa ha garantito all’Italia che uno dei tre astronauti europei che voleranno al Lunar Gateway nel periodo 2025–2030 sarà italiano. In questa prospettiva temporale, i nostri Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano sembrano perfettamente posizionati, mentre le due nuove reclute italiane della selezione Esa, Anthea Comellini e Andrea Patassa (vedi le Space News) potranno passare rapidamente dallo status di “riserve” all’esperienza di volo in stazioni in orbita bassa terrestre.

I LANCIATORI E EXOMARS

Nel campo dei lanciatori la famiglia Vega va a gonfie vele: è appena entrato in linea il Vega C che già si è conquistato tutti i lanci futuri del programma di osservazione Copernicus, sostituendo completamente i lanci Soyuz dalla base europea di Kourou e c’è il sostegno del Consiglio Esa, con forte contributo italiano, allo sviluppo di Vega E, che con il nuovo motore M10 a ossigeno e metano liquido del terzo stadio, avrà prestazioni superiori rispetto al Vega C, aumentandone la flessibilità e versatilità, a costi di lancio inferiori. Infine, consola il ritorno in campo di ExoMars, dopo l’esclusione della partecipazione russa, conseguenza del conflitto in Ucraina. Il Consiglio ministeriale Esa ha messo a disposizione 360 milioni di euro per realizzare autonomamente ciò che non verrà più dalla Russia, ovvero il lanciatore e soprattutto il sistema di atterraggio del rover, che richiede sistemi di controllo della discesa molto sofisticati, a causa della tenue atmosfera marziana. Per mettere a punto queste tecnologie di ricambio, la missione ExoMars è ora prevista per il 2028, con un ritardo di quasi dieci anni rispetto ai piani originali. Tuttavia, conserva una grande carica di novità, se riuscirà per la prima volta a esplorare il sottosuolo marziano con una trivella italiana capace di perforare il suolo fino a due metri di profondità e indagare la storia geologica di Marte. Potrà così accertare l’esistenza di ambienti sotterranei che furono favorevoli alla biochimica e forse anche scovare tracce fossili di vita.

*FRANCO MALERBA È IL PRIMO ASTRONAUTA ITALIANO AD AVER VOLATO NELLO SPAZIO, NEL 1992. ORGANIZZA IL FESTIVAL DELLO SPAZIO DI BUSALLA (GE) ED È SOCIO FONDATORE DI START UP SPAZIALI.

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