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RITORNO ALLA LUNA
SPACE NEWS
DI ANTONIO LO CAMPO*
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DOPO IL SUCCESSO DI ARTEMIS I, LUCE VERDE PER LE MISSIONI LUNARI CON ASTRONAUTI
La missione Artemis I, tanto attesa dopo i molti rinvii giustificati dall’importanza e dalla complessità della missione, si è conclusa con successo.
La capsula che ha raggiunto la Luna lo scorso 22 novembre, è ammarata l’11 dicembre nell’Oceano Pacifico al largo di San Diego.
Si è quindi conclusa, dopo 25 giorni, la prima missione senza equipaggio della capsula Orion, che riporterà gli astronauti verso la Luna. Nella seconda missione, la Artemis II, molto simile come profilo alla prima, avrà quattro astronauti a bordo. Dalla terza, la Orion dovrà
“ormeggiare” alla stazione in orbita lunare Gateway, e poi discendere sulla superficie lunare con un veicolo realizzato da SpaceX e derivato dalla
Starship, che la compagnia di Elon
Musk sta sviluppando e testando.
Il lancio notturno del potente razzo vettore Sls, che aveva illuminato a giorno l’area di Merrit Island, in Florida, (all’1.47 ora di Cape
Canaveral del 16 novembre), aveva consentito alla Orion e al suo secondo stadio di collocarsi in orbita terrestre di “parcheggio”, per poi accendere il motore a idrogeno e ossigeno liquidi per sfuggire all’attrazione gravitazionale terrestre e dirigersi verso la Luna. Dopo poco più di cinque giorni di viaggio, l’astronave Orion realizzata dalla Nasa e dall’Esa ha raggiunto il suo obiettivo. Si è inserita in orbita lunare, per poi iniziare una lunga sequenza di manovre attorno al nostro satellite naturale. Un giorno in più di tempo, rispetto ai tempi delle astronavi Apollo, per via della diversa tipologia di traiettoria translunare. I contatti radio con la Orion avvenivano a fasi alterne, così come accadeva con le Apollo, per via del passaggio dietro il lato nascosto della Luna. Il primo flyby, cioè il passaggio radente alla Luna, era avvenuto il 22 novembre, alle 14.00 ora italiana, seguito dalle grandi antenne del Deep Space Network della Nasa. Il giorno prima, la velocità del veicolo spaziale era stata rallentata da 38mila a circa 500 chilometri orari, per potersi inserire nella corretta orbita lunare. Poi l’orbita si è stabilizzata a 130 chilometri d’altezza, per arrivare in seguito a 1200 chilometri. Gli applausi dal Centro Nasa di Houston e dai principali centri spaziali di Europa, Canada e Giappone, che prendono parte al Programma Artemis, hanno fatto da sfondo all’arrivo del veicolo spaziale in orbita lunare con a bordo tre manichini carichi di apparati tecnologici, sensori e dosimetri per la misura delle radiazioni. L’astronave euro-americana ha continuato a orbitare attorno alla Luna, eseguendo le manovre orbitali grazie ai motori d’assetto del modulo Esm I (European Service Module), realizzato dalla Airbus con un contributo delle aziende italiane, da
*ANTONIO LO CAMPO È UN GIORNALISTA SCIENTIFICO FREELANCE SPECIALIZZATO PER IL SETTORE AEROSPAZIALE E COLLABORA CON QUOTIDIANI E PERIODICI NAZIONALI. PER “COSMO” CURA LA SEZIONE SPAZIO .
SPACE NEWS


» In alto: il lancio di Artemis I con lo Space Launch System.
Inquadra il QR per rivedere l’inizio del ritorno alla Luna.
Da sinitra: i crateri della Luna ripresi dall’optical navigation camera della Orion il 22 novembre, durante il sorvolo ravvicinato della superficie lunare.
La Orion ha ripreso la Terra e la Luna dal punto più lontano della sua orbita, raggiunto il 28 novembre, a 432.210 km di distanza dalla Terra.
Leonardo a Thales Alenia Space. Il 25 novembre l’astronave si è collocata in una traiettoria retrograda, dalla quale ha poi intrapreso il 4 dicembre il viaggio di ritorno verso la Terra. L’orbita era “retrograda”, perché la capsula si muoveva intorno alla Luna nella direzione opposta a quella in cui la Luna orbita intorno alla Terra. Tutto è filato liscio per Artemis I, anche dopo quest’altra fase cruciale della missione (tranne un’interruzione delle comunicazioni a terra, subito ripristinate), che ha visto la Orion allontanarsi fino a quasi 70mila chilometri dalla Luna, e battendo quindi il record di distanza dal nostro pianeta dell’Apollo 13, che risaliva al 14 aprile 1970. Questo successo avvicina il momento in cui verrà ufficializzata la data di partenza di Artemis II, che nel 2024 porterà quattro astronauti in orbita lunare.