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Il marketing non è l’unica fede

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E-SPANSIVA

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Dalla sartoria Gammarelli a Holyart, portale di arte sacra più

grande d’Europa: il business dell’artigianato religioso va online

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Dai presepi della Val Gardena a quelli di Napoli, passando per le statuine di gesso di Simone Barsanti, che le realizza a mano nel laboratorio artigianale fondato dal bisnonno a Bagni di Lucca nei primi del ‘900, per i rosari fatti a cottimo nella zona di Loreto e per la tradizione dei cesellatori lombardi, maestri nel lavorare i metalli per creare calici, tabernacoli e molto altro. Il made in Italy, emblema dell’eccellenza del nostro Paese in termini di beni di alta qualità, artigianali e di design, incontra una delle sue massime espressioni proprio nell’arte sacra. Un mercato di eccellenze frammentato in decine di distretti altamente specializzati e migliaia di piccoli e piccolissimi artigiani. Una nicchia in cui la digitalizzazione, in molti casi, è in grado di fare la differenza.

Soprattutto attraverso l’e-commerce, uno strumento che può fungere da aggregatore di tante piccole realtà e da traghettatore dei nostri articoli all’estero. Il nostro Paese, cattolico per eccellenza e sede del Vaticano, ospita annualmente circa tre milioni di turisti religiosi (secondo un indagine condotta da Isnart, Istituto nazionale sulle ricerche turistiche, e Unioncamere). E si rivela il posto più adatto per ospitare le tante attività artigianali che troviamo diffuse soprattutto tra Lombardia, Veneto, Toscana, Campania e Sicilia. Tuttavia, come per qualunque altro business, la possibilità di accedere ad un negozio con

SI TRATTA DI UN MERCATO COMPOSTO DA ECCELLENZE, MOLTO FRAMMENTATO, CON DECINE DI DISTRETTI DI NICCHIA, ALTAMENTE SPECIALIZZATI, E CON MIGLIAIA DI PICCOLE IMPRESE DIFFUSE SUL TERRITORIO

qualche click e dall’altra parte del mondo, è un vantaggio di cui è difficile fare a meno. Anche per un punto di riferimento come Gammarelli, sartoria che da sei generazioni è celebrata per la sua tradizione artigianale e per la qualità dei tessuti offerti. Dai paramenti alle scarpe, dai cappelli agli accessori, tutti i capi di abbigliamento sono confezionati a mano con la stessa, scrupolosa attenzione per il dettaglio.

A due passi dal Pantheon, nel centro storico di Roma, questa sartoria rappresenta uno dei punti di riferimento più noti e celebrati della comunità, tanto che è stata inserita nei novizi storici di Roma. E la sua vetrina continua ancora oggi ad essere frequentata tanto dagli estimatori di lungo corso quanto dai turisti di passaggio. Tuttavia, anche un’istituzione del genere ha fatto ricorso a un po’ di sana digitalizzazione: sul sito web è possibile ordinare i capi da qualunque Stato: “La nostra rete di distribuzione garantisce consegne rapidi e puntuali in Italia e in tutto il mondo”, affermano. Ed è scaricabile il metodo di misurazione che aiuterò l’ecclesiastico di turno a prendere correttamente tutte le misure necessarie per la perfetta realizza- zione di un capo su misura. Anche chi ha avuto l’onore di servire Papa Pio XI, Papa Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e di vestire tutt’oggi Papa Francesco, fa ricorso al market place per allargare il suo raggio d’azione e per aumentare i volumi di business. Anelli, calzari pontificali, catene, cordoni da croce insieme a souvenir e oggettistica religiosa completano l’offerta di una sartoria aperta nel 1798.

E se per uno storico negozio in vita da due secoli e a conduzione familiare potrebbe essere più complicato comprendere il potenziale della vendita online, per Stefano Zanni e il socio Gabriele Guatteri non è stato così. Perché la loro azienda, Holyart, è nata proprio lì: online. Tutto ha inizio nel 2006, quando Guatteri, in procinto di trasformare la propria attività, aveva bisogno di vendere una serie di articoli religiosi che si trovavano nel suo negozio. “Purtroppo la vetrina non era davanti a un vescovado o a un monumento religioso, per cui non era facile intercettare la clientela potenzialmente interessata”, spiega Zanni, che ebbe allora l’idea di cavalcare l’onda nascente dell’e-commerce. Holyart da allora è cresciuta sempre a doppia o a tripla cifra. Quest’anno i ricavi legati al Natale (che incide circa per il 25% sul fatturato annuo complessivo) sono raddoppiati rispetto al 2019 (all’estero addirittura hanno fatto un +120%), quelli dell’arte presepale sono aumentati dell’83 per cento e quelli legati alla Pasqua promettono altrettanto bene. Tra il 2019 e il 2022 l’azienda ha visto crescere dell’80% i propri ricavi, che l’anno scorso hanno raggiunto i 15 milioni di euro. E se da una parte l’Italia è il Paese dove viene prodotta la maggior parte degli oggetti venduti, dall’altra il 70% del fatturato è realizzato all’estero. “Soprattutto negli Stati Uniti, seguiti da Francia, Germania e Spagna”.

In che modo Holyart resiste alla competizione di colossi dell’e-commerce come Amazon? Offrendo un modello di servizi a valore aggiunto ai propri fornitori. Il profilo di questi, nella maggior parte dei casi, corrisponde alla piccola attività arti-

ANCHE LA VOLKSWAGEN DI JOSEPH RATZINGER FU VENDUTA SU E-BAY

Discorso a parte quando non si tratta di un oggetto artigianale ma di una Golf Volkswagen. Ratzinger, papa scomparso il 31 dicembre 2022, acquistò l’utilitaria tedesca nel 1999, quando era un semplice cardinale. L’anno della sua elezione al soglio pontificio, quando ebbe automaticamente accesso alla Papamobile, decise di cederla. Fu venduta su eBay per 189.000 euro.

gianale bravissima nel prodotto, ma un po’ meno nella vendita. Holyart, oltre ad acquistare il prodotto per metterlo nella sua vetrina digitale, ne cura il packaging, l’immagine e tutta la logistica attraverso una divisione dedicata. “Molto spesso questi fornitori faticano a rispettare tutte le caratteristiche richieste dai grandi marketplace, come codici a barre, foto, video e cataloghi)”.

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