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La salute vien crescendo

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E-SPANSIVA

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Dal 2005 Eukon incrementa il fatturato supportando ospedali e sanità privata con moderne tecnologie da tutto il mondo

Eukon è un'azienda (di Caserta) di forniture ospedaliere e tecnologie biomedicali, distributrice esclusiva di dispositivi salvavita come stent coronarici, valvole cardiache e strumenti per la diagnostica avanzata. È stata pioniera nella fornitura di sistemi automatizzati e computerizzati di analisi di immagini radiologiche, oncologiche e cardiovascolari (tra queste tac, angiografia e risonanza magnetica). Fin qui nulla di speciale. C’è un tratto distintivo però: cresce a doppie cifre. Quale la molla del successo? Ricostruiamo la storia.

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È stato Gennaro Broya de Lucia, oggi consulente commerciale, a lanciarla nel 2005. per un decennio - ci confessa - ha navigato in mari tempestosi, misurandosi “con le grandi difficoltà ad emergere in un mercato complicato anzitutto dalle normative stringenti”. E in tema di normative, la mente va oggi al payback sanitario, il sistema di tassazione che prevede che le aziende biomedicali versino oltre 5 miliardi di euro per partecipare allo sforamento dei tetti di spesa sanitaria regionale per gli anni 2015-2022. Una mina che sta allarmando questo settore.

Quanto a Eukon, nel 2017 esce dal tunnel grazie alla luce di un fatturato che finalmente si fa consistente e di un portfolio di clienti che si amplia con la serie di appalti vinti nelle gare indette dalle strutture del Servizio sanitario del nostro Paese. Nel 2018 entra nella società la biotecno-

NEL 2017 L’AZIENDA HA SIGLATO UN ACCORDO COMMERCIALE CON SMT, UNA MULTINAZIONALE INDIANA TRA I LEADER GLOBALI NEL SETTORE DEGLI STENT E DELLE VALVOLE CARDIACHE loga Claudia Mugnoz, che ne diventa l’amministratore delegato patrocinando una squadra, di 13 dipendenti e 50 agenti sul territorio, per il 60% al femminile. Di Eukon si accorge anche il Financial Times, che la colloca al 65esimo posto fra le aziende europee che più crescono in termini di fatturato, mentre figura all’undicesimo posto (fra 450 imprese) grazie a un + 160% di fatturato tra i campioni di crescita selezionati dal Sole24 Ore e Statista. Vero, sono liste in cui le aziende si autocandidano, ma per poterlo fare devono essere rispettati determinati parametri. Spieghiamo il crescendo con i numeri. In cinque anni il fatturato è passato da 300mila euro agli attuali 4 milioni, con apice nel 2020 quando si toccarono i 6 milioni, in risposta alle drammatiche esigenze scaturite dalla pandemia.

Eukon è presente oggi in oltre 300 strutture fra pubbliche e private, collabora con 150 ospedali per la cardiologia interventistica e altri 150 per la terapia in- tensiva e per tecnologie di imaging avanzate. Agisce come un talent scout tecnologico sempre alla ricerca delle novità terapeutiche internazionali da introdurre nel sistema salute nazionale. Il suo punto di forza? Essere una struttura piccola e snella. Per cui, “a differenza delle grandi aziende che si muovono solo a fronte di una domanda importante che supporti i costi di gestione del processo, noi possiamo intervenire anche nelle nicchie, sicuramente meno rilevanti numericamente ma non qualitativamente. Il valore che tuteliamo, del resto, è la salute dei cittadini”, spiega Broya de Lucia. È un’azienda che vive di gare regionali: “Siamo primi in tantissime regioni italiane”, continua Mugnoz. “Primi in Piemonte, in Lombardia, in Veneto, in Emilia-Romagna e nel Lazio. E a dimostrazione che nemo propheta in patria, secondi in Campania”, ironizza. L’azienda ha conquistato il 10% del mercato degli stent coronarici, al punto che in Emilia-Romagna quasi metà degli infarti sono trattati con i prodotti forniti da Eukon, e quasi centomila italiani “sono stati curati grazie anche al lavoro della Eukon”, prosegue Mugnoz.

Ora l’obiettivo, osserva Broya de Lucia, “è quello di entrare in altri segmenti di mercato. Primo tra tutti quello degli interventi più avanzati di sostituzione senza chirurgia delle valvole cardiache. In India abbiamo identificato un distretto tecnologico avanzatissimo che non ha nulla da invidiare alle più rinomate industrie americane. L’India del futuro, infatti, si distingue per la predisposizione alla spe- rimentazione insieme ad una economicità che altri Paesi non sono in grado di assicurare. Penso alla Cina, per esempio, che in questo campo non sempre eccelle in termini di innovazione”. In particolare, c’è un accordo commerciale pluriennale con la multinazionale indiana Smt (Sahajanand Medical Technologies), tra i nuovi leader globali nel settore degli stent coronarici e delle valvole cardiache. “I prodotti che scegliamo di importare e supportare sono la punta di diamante dell’innovazione tecnologica. Il che offre al nostro gruppo una posizione di vantaggio”.

India e non solo. Anche Stati Uniti, Olanda, Germania e Giappone sono tra i Paesi dove attinge Eukon. E l’Italia? Nel nostro Paese l’azienda “intercetta le innovazioni spesso ancor prima che arrivino sul mercato. E investe anche in start up innovative, grazie alle preziose indicazioni dei medici specialisti con cui abbiamo costruito rapporti ormai consolidati di collaborazione”, conclude Broya de Lucia.

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