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Strategia legale fatta in casa

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E-SPANSIVA

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In2Law, società del gruppo Deloitte, vuole rendere la figura del legal manager accessibile anche alle piccole medie imprese

di Lavinia Desi

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Una gestione efficace degli affari legali in azienda è una linea strategica di primaria importanza, soprattutto se pensiamo alle aziende di piccole e medie dimensioni che hanno potenziale e voglia di crescere. Avere chiari gli obiettivi da raggiungere, capire su cosa vale la pena investire e quali sono i rischi da prevenire sono solo alcuni degli elementi su cui bisogna lavorare per rendere un’azienda più competitiva. Ed è in questo senso che lavora il legal manager, figura per molto tempo sottovalutata ma fondamentale per orientarsi nella complessità globale e nella dimensione nazionale e internazionale, oltre che per gestire al meglio la sfera globale e normativa. Ne abbiamo parlato con Sibilla Ricciardi, ceo di In2law, società del gruppo Deloitte che supporta realtà di diverse dimensioni e settori nell’ottimizzazione dell’ecosistema legale.

Come nasce In2Law?

In2Law nasce con l’idea che nel complesso mondo delle aziende la competitività passi anche attraverso le strategie legali, che devono essere necessariamente interne.

Il consulente legale tradizionale ha la capacità di affrontare le tematiche giuridiche in modo approfondito e verticale ma non può avere la visione integrale dell’azienda.

Il legal manager, che noi chiamiamo In2Lawyer, è un soggetto che vivendo all’interno dell’azienda ha la capacità di intuire quali

IL GIURISTA D’IMPRESA

È UNA SORTA DI MEDICO

DI FAMIGLIA IN AZIENDA: CONOSCE TUTTI I PUNTI DEBOLI DEL PAZIENTE E SA

INDIVIDUARE GLI ACCORGIMENTI PER FAR FUNZIONARE LA MACCHINA AL MEGLIO sono le necessità affinché il business diventi sempre più competitivo.

Cos'è il legal manager e in che modo si differenzia dalla tradizionale professione dell'avvocato?

L’In2Lawyer è un legal manager che ha avuto un’esperienza lunga nell’impresa e che ha deciso di non restare in un contesto aziendale, bensì di lavorare su progetti e per più clienti. Una figura che porta con sé un background aziendale ma allo stesso tempo ha le competenze legali per gestire situazioni anche complesse. La differenza è quella tra il cardiochirurgo e il medico di famiglia. L’avvocato è il cardiochirurgo, ha la capacità di vedere il problema giuridico, di sezionarlo e trovare le migliori soluzioni da un punto di vista del diritto. Il giurista d’impresa è il medico di famiglia, conosce tutti i punti deboli del paziente ed è in grado di individuare gli accorgi- menti per far funzionare la macchina al meglio. Il legal manager ha una grande conoscenza del business e dell’industry e riesce a fare da ponte tra le tecnicalità dell’avvocato e le necessità dell’azienda.

Qual è il vostro obiettivo?

La figura del legal manager in Italia spesso non è presente in azienda per questione di costi, dato che strutturare un ufficio legale interno è molto costoso. La nostra ambizione è quella di poter dare alle pmi la possibilità di avere degli In2Lawyer che possano svolgere questo ruolo in maniera non così strutturata e per il tempo necessario.

Qual è il vostro settore di riferimento? Noi crediamo molto nel tessuto delle pmi e nasciamo proprio con lo spirito di voler dare alle aziende di piccole e medie dimensioni un pezzetto in più per crescere, oltre all’opportunità di costruire una strategia legale dall’interno. Le nostre pmi sono quelle in crescita, che vogliono fare un salto. Il settore private è il nostro settore di riferimento.

Com’è strutturata la vostra attività?

Quando arriviamo in un’azienda dove non c’è un ufficio legale facciamo un primo giro di lavoro con il ceo e il cfo per capire quali sono le tematiche e le priorità, quali sono gli studi legali di riferimento, come ottimizzare la tipologia di supporto che c’è e magari internalizzare alcune cose. Una volta che si ha un quadro chiaro, si decide insieme all’imprenditore qual è la tipologia di supporto migliore, cercando di fare un match tra l’In2Lawyer e l’azienda e individuando persone che vengono dalla stessa industry. Poi ricerchiamo delle affinità culturali. Pensiamo fortemente che lavorare con persone affini sia produttivo e sicuramente più piacevole. Non basta solo la competenza ma ci vuole anche una vicinanza di approccio.

Andando più nello specifico, quali sono le azioni concrete su cui vi concentrate?

Capire quali sono le priorità legali all’interno dell’azienda. Su cosa vale la pena investire e cosa si può mettere in secondo piano, dunque prioritizzare. Poi razionalizzare. Un legal manager sa capire dove il lavoro viene duplicato, dove si possono implementare processi di semplificazione interna per velocizzare il lavoro. Ancora, mettere in sicurezza. A volte l’imprenditore non ha la capacità di vedere alcuni rischi. Poi sicuramente acquisire competitività. Se i processi legali sono efficienti, diminuiscono i contenziosi e i rischi economici.

In che modo le nuove tecnologie impattano sulla vostra attività?

Le nuove tecnologie sono fondamentali. Sono quelle che ci permettono di lavorare sui grandi numeri e fare una forte razionalizzazione, velocizzando tutti i processi. La cosa per me più affascinante è che attraverso i dati possiamo essere molto più efficaci in qualsiasi implementazione. La tecnologia ci porta da un lato a velocizzare e razionalizzare, ma ci porta ad avere anche nell’ambito legal un approccio numerico e data driven che può migliorare moltissimo l’efficienza dell’azienda e guidare le scelte di business.

Com’è cambiata nel tempo la figura del legal manager?

Una volta si parlava del giurista d’impresa un po’ come del passacarte, che si limitava a fare da filtro tra lo studio legale esterno e l’azienda. In realtà la figura ha avuto una fortissima evoluzione. Ora si tende a internalizzare sempre di più le richieste. Nelle realtà grandi si sono creati proprio dei team di specializzazione, ci sono aziende che fanno addirittura l’M&A in casa. Nelle pmi questo ancora non c’è, noi speriamo di portare un po’ di consapevolezza sul fatto che la funzione legale è accanto al business per renderlo più competitivo e portare valore, sull’esempio degli uffici legali interni delle grandi multinazionali.

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