Beesness Maggio/Giugno 2024

Page 1

“DAI
Periodico di informazione bimestrale maggio-giugno 2024
Anno
XIV - N° 3 2024 € 5,00
Ivano Redaelli “RICAMI DI FAMIGLIA” Tony e Ado Fassina RALLY ALL’IMPRENDITORIA” Monica Zanetti “LADY FERRARI” Gérard Bertrand “IL PRODUTTORE DEI VINI BIODINAMICI”

TheVendingExpo

Venditalia 2024: il mondo del Vending si incontra a Milano

Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo a Fieramilano Rho, un quartiere fieristico all’avanguardia, in grado di soddisfare ogni esigenza degli espositori grazie ai numerosi servizi a disposizione. La location ideale dove fare business.

32.000 mq

Superficie Espositiva

300 Espositori (26% internazionali)

15.000 Visitatori (31% internazionali)

promosso da organizzato da media partner

100 Paesi Partecipanti

Fieramilano
8-12 15/18MAGGIO2024 tel +39 02 33105685 • email: venditalia@venditalia.com • www.venditalia.com
Rho, PAD.

A PICCOLI PASSI VERSO LA BELLA STAGIONE

Dopo la fashion week, già ricca di eventi, ci siamo immersi nel mondo del design, una delle settimane milanesi più dense di appuntamenti e di novità dell’anno. Anche per questa edizione, è stata caratterizzata da tutto e il contrario di tutto. L’ambito del design si è fuso con i complementi d’arredo, ma anche con l’automotive. Iniziamo questo nuovo numero di Beesness con l’intervista alla famiglia Fassina, dove spiccano le figure di Tony e del figlio Ado. Il primo racconta della sua professione, che lo ha portato a correre nei più famosi rally a livello internazionale, per approdare successivamente alla carriera di imprenditore nel settore dell’automotive, con l’apertura di varie concessionarie. L’eredità lavorativa paterna è stata raccolta da Ado, attraverso lo sviluppo degli affari di famiglia, grazie alle importanti acquisizioni di Bentley e di McLaren.

In merito al settore fashion, vi invitiamo a leggere il reportage dei festeggiamenti per i 100 anni di Damiani, la rinomata casa orafa che per l’occasione ha invitato star del calibro di Jessica Chastain, di Sofia Loren, di Michelle Hunziker e dove erano presenti tanti altri volti noti del jet set internazionale. Non solo gioielli, ma anche creazioni sartoriali con il marchio Peserico, che partito dai pantaloni femminili negli anni Sessanta, si è evoluto in un look totale, elegante e raffinato. Abbiamo scritto anche di Redaelli, che

risulta essere un’eccellenza italiana nella realizzazione di ricami di lino e che può vantare ben sessant’anni di attività.

L’avvicinarsi della bella stagione porta con sé il desiderio di viaggi e di visitare mostre e gallerie. In quest’ultimo caso, vi diamo due indicazioni: la Fondazione Made in Cloister, un museo d’arte contemporanea all’interno del chiostro cinquecentesco di Santa Caterina al Formiello e la galleria di Glauco Cavaciuti, che ospita sia opere di giovani artisti sia di affermati, come Pietro Terzini, intervistato nel numero precedente.

Nella sezione beauty, scriviamo del Wellspring Longevity Club, una struttura dove il cliente può pro-vare gli ultimi ritrovati tecnologici in fatto di cura della persona e della performance.

Concludiamo questo numero del magazine portandovi a visitare il Valtur Cristallo Cervinia Ski Re-sort, un innovativo e confortevole hotel 5 stelle ubicato in un paesaggio da sogno. Per finire, le segui-tissime rubriche dedicate al retail e al franchising.

Auguriamo a tutti voi dei mesi di proficuo lavoro, con un occhio alle imminenti e agognate vacanze.

3 maggio\ giugno 2024
/ Editoriale
Giovanni Bonani Direttore Responsabile

REGALATI O REGALA

UN ABBONAMENTO A BEESNESS AD UN PREZZO IRRIPETIBILE

OFFERTA DI ABBONAMENTO*

COMPILA IL COUPON E SPEDISCILO

tramite e-mail a abbonamenti@beesness.it oppure in busta chiusa a Beesness di Giovanni Bonani, via Soperga 13, 20127 Milano

a 6 numeri di Beesness a € 30,00

a 12 numeri di Beesness a soli € 50,00 anziché € 60,00 con sconto pari al 20%

I DATI DELL’ABBONATO

Cognome Nome

Ragione Sociale

Brand

Codice Fiscale

P.IVA

Indirizzo

Città CAP Prov.

Telefono Email

Modalità di pagamento:

Bonifico Bancario:

CODICE IBAN n. IT26U0200801661000105229053

intestato a Beesness di Giovanni Bonani

Inviare una copia via e-mail a abbonamenti@beesness.it

Data ____________ FIRMA _________________________

Garanzia di riservatezza. Ai fini della legge 675/96 e successive modifiche, l’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti, utilizzati esclusivamente per l’ordinaria gestione commerciale, e l’invio di materiale informativo inerente la propria attività editoriale. L’editore si impegna a non cederli a terzi e a provvedere alla cancellazione o alla rettifica, qualora l’interessato ne faccia esplicita richiesta scrivendo a Beesness di Giovanni Bonani, via Soperga 13, 20127 Milano. Con la firma del coupon si autorizza l’utilizzo dei dati. *Abbonamenti attivi solo per l’Italia.

Editore

Beesness di Giovanni Bonani - Via Soperga 13 - 20127 Milano P. IVA 10312920969 - C.F. BNNGNN73H19F205Y

Registrazione Tribunale di Milano n°551 del 18.11.2011 info@beesness.it

Art Direction & Graphic Design

Roses & Pepper | www.rosesandpepper.it

Elena Dentoni (Owner) | elena@rosesandpepper.it

Stampa

New Press Edizioni S.R.L - Via Della Traversa, 22 - 22074 - Lomazzo (CO)

Direttore Responsabile

Giovanni Bonani

Direttore Editoriale

Laura Lamarra Redazione

Giuseppe Bonani, Marco Seco, Marcella Ciappi, Luca Sardi, Carla Cavicchini, Christian Gaston Illan, Laura Bonani

Contributors

Furio Reggente, Marco Chingheri, Elena Pravato, Fabrizio Valente, Clarissa Vatti

Advertising

Christian Gaston Illan | christian@beesness.it

Abbonamenti abbonamenti@beesness.it

Credits immagini

Shutterstock, Freepik

Foto copertina: Niccolò De Giorgio di Pentaprisma

Giovanni Bonani Laura Lamarra

Marco Seco Marcella Ciappi

Christian Gaston Illan

Luca Sardi

Informativa ai sensi dell’Art. 13 D.lgs. 196/2003 L’editore non si assume alcuna responsabilità per le opinioni espresse dagli autori degli articoli, dei testi redazionali e pubblicitari pubblicati. L’editore inoltre non è nelle condizioni di verificare preventivamente alla pubblicazione i dati forniti dalle imprese e dai soggetti intervistati e non è quindi responsabile dei dati pubblicati relativi a prospettive di guadagni ed in particolare ai volumi di ricavi, di costi e conseguentemente di redditività delle iniziative imprenditoriali presentate la cui responsabilità resta a carico esclusivamente delle imprese dichiaranti o degli intervistati. L’editore declina ogni responsabilità derivante da eventuali refusi tipografici o da materiale utilizzato nelle pubblicità degli inserzionisti. La ristampa o la pubblicazione dei contenuti devono essere autorizzati dall’editore. La riproduzione della stessa, anche mediante supporti elettronici, deve essere autorizzata. A garanzia di riservatezza, l’editore Beesness di Giovanni Bonani, nel rispetto del Codice Privacy Dlgs 196/03, garantisce la massima cura dei dati forniti o in suo possesso, che non verranno comunicati a terzi, né verranno utilizzati per comunicazioni commerciali e fatto diritto, in ogni caso, per l’interessato, di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7. Beesness è un marchio registrato.

4 Anno XIV N° 3 2024 Periodico informazione bimestrale maggio-giugno 2024 Ivano Redaelli “RICAMI DI FAMIGLIA” Tony Ado Fassina “DAI RALLY ALL’IMPRENDITORIA” Monica Zanetti “LADY FERRARI” Gérard Bertrand “IL PRODUTTORE DEI VINI BIODINAMICI”

Baladin, Pasta Berruto, Polara Toniche, Udinese Calcio, Brugnato Outlet, Nuncas, Replay, Deichmann,

Confezioni Peserico: sartorialità italiana da oltre 60 anni Intervista a Riccardo Peruffo

Centergross: il piu’ grande polo produttivo

Una

d'europa e la sua sfida internazionale

5 maggio\ giugno 2024 / INDICE ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ News
.................................................... 8 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Automotive Gruppo Fassina Dai rally a leader nel mercato delle auto di lusso 14 Monica Zanetti Prima donna entrata nel Team Ferrari 18 Alberto Soatti e l’amore per le due ruote Una passione diventata carriera ................................................. 20 20 Ineos Automotive presenta il Grenadier Quartermaster Chassis Cab Equilibrio perfetto tra prestazioni fuoristrada e versatilità di trasporto 22 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Fashion Redaelli Ricami
Un’eccellenza dell’industria tessile italiana raccontata da Ivano Redaelli 24 24 Damiani a Milano
di
festeggia il centenario ............... 26
Ad della nota maison 28 Lo
dell’eccellenza
Mostra Altagamma per la Giornata Nazionale del Made in Italy ............................ 32
Mario Valentino, Bruno Magli
e i suoi 60 anni di storia
con uno straordinario evento Il celebre marchio
gioielleria
specchio
italiana La
tessile
con
etica e sostenibile ....................................................... 36 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Beauty Wellspring Longevity Club La Scienza per il benessere che meriti ........................................ 38
vera e propria cittadella di oltre 400 aziende di qualità,
visione

Trame: l’immersione

Hotpot Italia: startup benefit

Imprenditoria

Come supportare le Aziende nel ricambio generazionale: senior e giovani a confronto 59

Jodo: climatizzazione ecologica

Non come moda ma come mission e vero

6 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Evento
sociale nel mondo delle imprese:
o realtà? Bosch TEC e Beesness insieme per parlare di sostenibilità nel business ......................................................... 42 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Food Gérard
Sud della
46 PIBÄ: cuore pulsante della cultura argentina Il bar che vende più Fernet Branca a Milano 52 52 Acqua
sportivi
............................. 56 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪
Responsabilità
moda
Bertrand, ambasciatore dei grandi vini del Languedoc Il
Francia nel bicchiere
Lete al fianco degli
Intervista al Dottor Luigi Del Gaudio: trend di consumo, sostenibilità, novità 2024
DNA 62 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Cultura L’arte contemporanea conquista Napoli La fondazione “Made In Cloister” a sostegno della rigenerazione urbana ........................................ 66 45° Festival La Versiliana 40 spettacoli in 60 giorni in un teatro immerso nel verde della pineta ............................... 70 La Galleria di Glauco Cavaciuti L’arte “elegante e divertente” ...................................................... 72 72
sensoriale nell'arte contemporanea Point Zero Collective: l’asse Roma-Milano ricerca un nuovo linguaggio artistico ........ 74 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ Turismo WeRoad, la community dei viaggi avventura Alla scoperta del mondo e di nuove connessioni 76 Valtur Cervinia Cristallo Ski Resort: stile italiano in alta quota Un hotel 5 stelle a tutto tondo .................................................... 80 80 ▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪▪ News Franchising Smashie, Autogrill e 12oz, Brooklyn Fitboxing, Mondadori ..... 84

BALADIN: AVVIATA CON SUCCESSO LA CAMPAGNA DI EQUITY CROWDFUNDING SU MAMACROWD

Con il primo versamento sulla piattaforma Mamacrowd di 250 euro alle 10:31 di martedì 5 marzo, ha preso il via “Beer Revolution”, la campagna di equity crowdfunding di Baladin, realtà leader e simbolo di eccellenza della birra artigianale in Italia. Un avvio contrassegnato da uno straordinario successo: meno di 24 ore, Baladin ha superato i 2,5 milioni di euro di raccolta da parte di oltre 800 investitori che hanno scelto di sposare il percorso di crescita della società fondata da Teo Musso nel 1986. Un coinvolgimento tale da mandare in down il sito di Mamacrowd per circa 3 ore e che conferma il forte interesse manifestato dalle oltre 3.000 iscrizioni all’Early Bird della campagna. Baladin punta ora a superare i 1.000 contributori e a raggiungere l’obiettivo massimo di 5 milioni di euro per sviluppare il proprio ambizioso piano di sviluppo al 2028 che prevede una crescita significativa del fatturato del birrificio Baladin, la creazione di un ciclo dell’acqua circolare attraverso la costruzione di un pozzo e l’avvio di Open Hub, il primo birrificio condiviso d’Italia. Fondata nel 1986 a Piozzo, in Piemonte, Baladin è stata la prima realtà a produrre una birra 100% italiana, creando una filiera agricola nazionale integrata, che parte dalla coltivazione delle materie prime (oltre il 90% degli ingredienti viene autoprodotto), continua all’interno degli stabilimenti produttivi e termina con una catena distributiva di proprietà. Il birrificio, da sempre attento al mantenimento di alti standard qualitativi e di sostenibilità ambientale, si è inoltre distinto per aver approcciato per primo il mondo della ristorazione, promuovendo la birra come bevanda gastronomica da riscoprire attraverso abbinamenti ricercati con il cibo. Nel 2022, Baladin ha raggiunto una produzione di 25.850 ettolitri, con ricavi pari a 16,05 milioni di euro e un EBITDA del 20% con un tasso di crescita superiore alla media del comparto. Presente in 47 Paesi, Baladin opera attraverso una strategia omnichannel con una rete B2B di circa 3.000 rivenditori Ho.Re.Ca. e un e-commerce che ha servito, a oggi, 24.000 clienti.

FONDO ITALIANO D’INVESTIMENTO ENTRA NEL CAPITALE DI PASTA BERRUTO

Fondo Italiano d’Investimento SGR annuncia il proprio ingresso come socio di maggioranza nel capitale sociale di Pasta Berruto, storico pastificio piemontese attivo sui mercati internazionali fin dagli anni Settanta e oggi presente con i propri prodotti in oltre 100 Paesi nel mondo. L’operazione è realizzata tramite il Fondo Italiano Agri & Food – FIAF, che acquisirà l’attuale quota di circa il 60% di Webcor Investments Ltd, ed è finalizzata a sostenere Pasta Berruto nel perseguimento degli importanti obiettivi di crescita oggetto di un piano di investimenti condiviso e volto in particolare all’aumento della capacità produttiva, all’ulteriore rafforzamento all’estero e all’innovazione di prodotto. Con sede a Carmagnola in provincia di Torino, Pasta Berruto affonda le proprie radici tra l’Ottocento e i primi del Novecento. Attiva principalmente nella produzione di pasta secca di semola di grano duro, destinata alla grande distribuzione, nonché ai canali Ho.Re.Ca. e industriale, la società commercializza anche alcune varietà particolari di pasta e prodotti affini a completamento della propria gamma prodotti. Con ricavi 2023 in crescita a 64,4 milioni di euro e marginalità in costante miglioramento, Pasta Berruto si contraddistingue per l’elevata vocazione all’export. La società, presente sul mercato sia tramite prodotti private label sia a marchio proprio, realizza oltre il 90% del proprio fatturato all’estero, in oltre 100 Paesi nel mondo. Questa presenza geografica le consente di essere attualmente il primo pastificio italiano per tasso di esportazioni. Oggi il gruppo è leader nel settore agro-industriale nell'Africa subsahariana. I fratelli Stefano e Matteo Berruto, rispettivamente attuali Amministratore Delegato e Direttore di Stabilimento, insieme alla sorella Anna Maria Berruto, resteranno all’interno della società come socidi minoranza e manterranno ruoli operativi.

8 /News

NASCE “POLARA ’53”:

LA NUOVA LINEA DI TONICHE E SODE PREMIUM “BORN IN SICILY”

La Sicilia diventa eccellenza anche nel mondo delle toniche e delle sode. Le materie prime dell’isola, infatti, incontrano le migliori eccellenze del Mediterraneo e del mondo per una linea di toniche e sode interamente dedicata al mercato dei cocktail bar premium. Nasce così Polara ’53 un nuovo brand che mette insieme la grande tradizione di Polara , storica azienda siciliana nata nel 1953, specializzata nei soft e well drink, e l’innovazione dei bartender, guidati per la realizzazione della nuova collection dalla campionessa mondiale Chiara Mascellaro. Le nuove toniche & soda Polara ’53, realizzate al 100% con ingredienti naturali, con ridotte quantità di zucchero e una bolla grande e persistente, hanno l’ambizione di voler conquistare il mercato dei migliori cocktail bar internazionali (Polara è già presente in 50 Paesi del Mondo) grazie proprio alla filosofia che distingue questi prodotti: condividere in ogni bottiglietta quella “Vita di Sicilia” che solo chi vive o ha visitato l’isola riesce a comprendere. La scelta poi di una donna, la campionessa mondiale di bartending Chiara Mascellaro , alla guida del nuovo ambizioso progetto, mira a portare nei “migliori banconi” mondiali, glamour e gusto femminile. Anche le donne devono avere centralità nel settore del bartending e della mixology e per le donne vanno generate drink list ad hoc, che possano offrire risposte ad un bere più gentile e raffinato. Otto referenze per questa nuova linea Polara ’53: Indian, Mediterranean (entrambe con quantità ridotte di zucchero), Botanical, Thyme, Bitter Lemon, Pink Grapefruit, Ginger Beer e Dry, tutte ispirate agli agrumi e alle erbe aromatiche dell’isola, pronte ad esaltare i cocktail.

BLUENERGY STADIUM CREA ENERGIA. UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO DA 1,1 MWH/ANNO RENDERÀ LO STADIO DI UDINE UNO DEI PIÙ EVOLUTI IN EUROPA ANCHE IN TERMINI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

Udinese Calcio e Bluenergy Group annunciano l'inizio dei lavori per la realizzazione di un impianto fotovoltaico d'avanguardia che sarà ospitato sulla copertura dello stadio di proprietà del club friulano. Oltre 2.400 pannelli solari di ultima generazione consentiranno di produrre una media di circa 3.000 kWh/giorno rendendo la struttura parzialmente autosufficiente in termini energetici. La realizzazione aggiungerà ulteriori elementi di innovazione a un impianto sportivo d'avanguardia che rappresenta già oggi un riferimento in Europa per gli stadi del futuro in termini di design, multifunzionalità, sicurezza e sostenibilità. Il progetto del nuovo impianto fotovoltaico, curato da Bluenergy Group, ha potuto contare sul supporto del Politecnico di Milano in qualità di energy advisor. Il cantiere prevede l’installazione di 2.409 pannelli solari per un totale di 4.615 mq di superficie. La posa dei pannelli sarà divisa in due sezioni parallele distribuite su tutta la copertura e la loro collocazione si inserirà perfettamente nel contesto dell'architettura dello stadio progettato dallo Studio Casamonti. Inoltre al vaglio del team progettuale c’è l’opportunità di integrare un parco batterie di accumulo della capacità di 330 kW, utili ad assicurare cicli di carica e scarica prolungati e ad accrescere il potenziale di questo imponente impianto. L'azienda, Energy Partner del club dal 2018, ha fornito in questi anni alla società bianconera energia proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili rendendo possibile ad oggi un risparmio ben 5.620 tonnellate di CO2 . L’impegno del club e del suo Energy Partner prosegue verso l'attuazione di un percorso di transizione energetica che punta alla totale eliminazione delle emissioni. Un obiettivo che coinvolge Udinese anche nel contesto del Sustainability Working Group dell'European Club Association (ECA) nella definizione della roadmap continentale dei club calcistici sul fronte della sostenibilità.

maggio\ giugno 2024 9

Brugnato 5Terre Outlet Village festeggia il decimo anniversario, un traguardo importante per il villaggio dello shopping nato nel 2014 da un’intuizione di Mauro Acconci, imprenditore molto conosciuto nel territorio venuto a mancare nel 2017, e di sua figlia Marina Acconci, attuale amministratore delegato della San Mauro SPA , che ha visto nell’area di Brugnato le potenzialità per dare il via e far crescere negli anni uno degli insediamenti commerciali più rilevanti della regione Liguria ed un fattore di sviluppo economico per tutta la Val di Vara. Il decimo anniversario rappresenta l’occasione per un primo bilancio, economico e non solo. Il Centro in dieci anni ha registrato performance che hanno portato al raddoppio dei ricavi. Guardando al primo quinquennio, dal 2014 al 2019, ultimo anno pre-pandemia, l’Outlet Village ha prodotto una crescita media del fatturato, anno su anno, del +13%. Trend positivo confermato anche negli anni post pandemia con un +10% dal 2020 al 2024. Risultati che arrivano grazie agli oltre 20 milioni di visitatori accolti in dieci anni, attirati da un’offerta ricca e completa, testimoniata da un occupancy dell’insediamento commerciale che si attesta sul 98%, considerando i normali periodi di turnover. Brugnato 5Terre Outlet Village, con i suoi oltre 80 negozi che si sviluppano su circa 20.000 mq di superficie commerciale, rappresenta, fin dalla sua inaugurazione, non solo un punto di riferimento nel panorama produttivo, ma anche un polo occupazionale sorto in un’area che in passato offriva poche opportunità, fungendo al contempo da freno allo spopolamento dei borghi della Val di Vara. Ad oggi le risorse impiegate all’interno del Centro sono oltre 400, costituite per oltre l’85% da donne, e che per il 50% provengono dal territorio immediatamente prossimo all’Alta Val di Vara e per la restante parte da La Spezia e dai Comuni della Val di Magra. Un fattore di crescita economica e lavorativa per tutta la comunità che, come dimostrano i dati forniti dal Politecnico di Milano, ha confermato tutte le previsioni contenute nello studio di fattibilità realizzato dall’istituto universitario nel 2010. Il reddito derivante dall’occupazione degli oltre 400 lavoratori del Centro, infatti, si attesta sui 6.800.000 di euro; la quota riferita strettamente alle persone impiegate provenienti dalla Val di Vara corrisponde a 3.260.000 di euro.

NUNCAS HA CELEBRATO IL 25ESIMO ANNIVERSARIO DELLA LINEA SPORTSWEAR

Nuncas, azienda italiana a conduzione familiare leader nel settore dei prodotti di alta gamma per la cura della casa, celebra quest’anno il 25° anniversario della sua Linea Sportswear, che nasce dalla perfetta conoscenza di Nuncas per la pulizia dei tessuti tecnici utilizzati nello sport. Infatti, da 25 anni Nuncas si prende cura di tutti gli appassionati dello sport con una linea di prodotti specifici per lavare, igienizzare e deodorare indumenti e accessori sportivi in fibre sintetiche e naturali. La linea comprende il Pre Trattante Anti Odore , il Detergente specifico per capi tecnici, il Rinfresca Scarpe Igienizzante e, infine, lo Sportswear Deobag il deodorante per borse sportive e armadietti da palestra. Sono molti i progetti che Nuncas ha intrapreso nell’ambito sportivo. Infatti, per celebrare la giornata internazionale dello sport, è stata sponsor della Milano Marathon, da molti anni la maratona più veloce d’Italia e tra le più rapide del panorama internazionale. Nuncas è stata presente con uno stand presso il villaggio il Milano Running Festival a MiCo, dove è stato possibile acquistare i prodotti della linea Sportswear, inclusi come omaggio all’interno del pacco gara destinato ai partecipanti. Per celebrare la Giornata Internazionale dello Sport e l'anniversario della linea Sportswear di Nuncas, è stato organizzato un evento presso la loro boutique in Via San Giovanni sul Muro a Milano. L'evento, moderato da Marco Marchei, ex maratoneta e mezzofondista, si è concentrato sui cambiamenti avvenuti nell'ambito dello sport , in particolare nel mondo del running, negli ultimi 25 anni. In questa occasione, hanno partecipato Sara Galimberti e Alberto Cova . Carlotta Manzoni ha raccontato invece com’è nata e come si è evoluta la linea Sportswear da 25 anni ad oggi e i progetti in ambito sportivo che l’azienda sostiene.

10 /News I DIECI ANNI DI BRUGNATO 5TERRE OUTLET
VILLAGE

REPLAY 9ZERO1 TRA PASSATO E FUTURO

Replay presenta una nuova interpretazione del suo modello iconico 9zero1 che, attraverso un viaggio tra passato e futuro, viene riproposto in una nuova versione che ne evidenzia la contemporaneità. Un capo dei primi Anni Novanta che ha segnato la storia del brand, sviluppato inizialmente con un allure maschile ma che si è evoluto nel tempo diventando un capo trasversale per lui e per lei, per tutte le età, caratterizzato dal fit straight e comfortable ed enfatizzato dal branding originale. L’archivio storico diventa quindi un mezzo per arrivare al cuore sia di chi ha già conosciuto ed apprezzato questo denim iconico, sia di chi si avvicina per la prima volta ad un capo multi-generazionale. Vita alta, upper fly button e tanti altri dettagli richiamano la Replay Quality Guaranteed, come sottolinea il branding originale. Il cinque tasche è declinato in quattro colori di denim: scuro, medio, chiaro e nero, i lavaggi sono classici. A completare la proposta, infine, un giubbotto coordinato per un total denim look. In uscita a marzo, il 9zero1 di Replay ha le carte in regola per diventare un must have per tutti i cultori dell’autenticità, per gli appassionati del denim e del “genuine feeling” del brand. L’arrivo del prodotto in store sarà accompagnato dal lancio di una massiccia campagna advertising con le immagini dei molti talent coinvolti fra cui Usain Bolt, Martin Garrix, Marco Verratti, Beauden Barrett e gli All Blacks, Amelia Gray, Maye Musk, Leni Klum e le squadre del PSG e del Bayern Monaco. Tutti gli ambassadors Replay 9z1 hanno unito le forze in questa campagna creando un unico organico tone of voice che si rivolge a tutte le generazioni e si affaccia alla trasversalità del mondo sportivo, musicale, fashion. Alla campagna outdoor e digital si affiancherà inoltre una serie di installazioni ed eventi in store, mirati a creare un’esperienza diretta del 9zero1. Il fotografo della campagna è Thierry Le Gouès, figura di spicco nella fotografia di moda e che nel corso degli anni ha collaborato con le più importanti testate internazionali di settore contribuendo a definire l’estetica di un’epoca, in particolare gli Anni Novanta. Proprio recentemente ha pubblicato un potente compendio dei suoi migliori lavori di moda ed editoriali, emblematici di quel momento storico, esattamente quello che ha visto la nascita del primo jeans 9zero1.

CONTINUA IL SUCCESSO DI DEICHMANN NEL SUO 111° ANNO DI VITA.

IL GRUPPO TEDESCO CHIUDE IL 2023 CON UN FATTURATO DI 8,7 MLD € (+7%)

DEICHMANN SE, il più grande rivenditore di scarpe in Europa, ha chiuso il 2023 con un fatturato lordo record di 8,7 miliardi di euro (7,4 miliardi di euro netti), con una crescita di poco superiore al +7% in 34 Paesi. Nel 2023 sono state vendute 184 milioni di paia di scarpe in tutto il mondo nei negozi e negli online shop del gruppo (con un aumento dell'1,4% rispetto all’anno precedente); al 31 dicembre 2023 i negozi gestiti dall’azienda erano pari a 4.700 (poco meno di 4.600 nel 2022) e i negozi online 41, mentre il numero dei dipendenti ha superato quota 49.000 (circa 48.000 nel 2022). In occasione del suo 111° anniversario l’azienda, tuttora controllata interamente dalla famiglia fondatrice, è ottimista per il 2024 prevede investimenti a livello di Gruppo per circa 374 milioni di euro nell’ammodernamento della rete dei negozi, nell'IT e nella logistica . Nel 2023 il Gruppo DEICHMANN ha generato circa il 68% del suo fatturato all'estero. Il concept DEICHMANN si è sviluppato positivamente in tutti i mercati esteri, in particolare in Svizzera, Austria e Turchia, ma in anche Italia dove sono stati aperti 18 nuovi negozi, in Polonia (12 nuovi store) e Regno Unito (8 nuovi negozi). In espansione anche in Italia, DEICHMANN continua ad aprire e a ristrutturare negozi da Nord a Sud. Grazie al fatturato 2023 in crescita del 28% , e alla vendita di oltre 4.9 milioni di paia di scarpe, DEICHMANN continua ad ampliare il numero dei propri negozi monomarca presenti sul territorio. Nel 2023 sono stati aperti 18 nuovi store e altri 14 totalmente rinnovati con il nuovo concept di arredamento, portando il numero dei negozi presenti in Italia a quota 117. Le nuove aperture e altre assunzioni in generale hanno creato 796 nuovi posti di lavoro tra Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Lazio, Calabria e Sicilia, con un incremento del numero di dipendenti italiani che oggi sono pari a 1.144. E l’espansione non si ferma: entro la fine del 2024 sono infatti altre previste altre 35 nuove aperture, la creazione di oltre 200 nuovi posti di lavoro e investimenti pari a circa 20 mln di euro.

maggio\ giugno 2024 11

L’ispirazione nasce dalle sculture di Stephanie Bachiero, giovane artista contemporanea statunitense. Le sue forme raffinate riflettono le influenze della corrente californiana del Minimalismo, uno stile artistico legato al look di Los Angeles che nasce nei primi anni ’60 caratterizzato da disegni astratti, colori sensuali e superfici lisce e lucide come vernici, resine e le più svariate tipologie di plastiche. Da qui l’ispirazione anche per i materiali minuziosamente scelti e utilizzati per la creazione della collezione quali laminati a specchio, vitelli verniciati e il naplak. Dalle movenze delle sculture di Stephanie Bachiero nasce il tacco VALENTINE, che non vuole essere la copia di una scultura, ma prende una nuova forma e diventa unico e personalizzato, dall’attitude grintosa e distintiva. Spirito sportivo, animo glamour: la nuova collezione calzature VALENTINO FW 24 si presenta con allure moderna e iconica versatilità. Uno stile fresco, audace e riconoscibile, frutto di una perfetta sinergia tra dettagli glam e ispirazione urbana e know how artigianale. Così la collezione, tipicamente dal taglio sporty chic, si amplia e completa con modelli cari alla contemporanea quotidianità come ballerine, decollété e stivali dalle forme più svariate fino ai vaqueros impreziositi da borchie e dettagli metallici logati. Una proposta fortemente moderna e poliedrica lavorata con materiali semplici al contempo ricercati, alternando colori ponderati ed eclettici, luci e matt. La collezione calzature VALENTINO si affianca a quella della Mario Valentino, per rispondere ad esigenze diverse e mercati differenti, territori dove il consumatore esprime scelte di stile diverse conservando però invariata la sua attenzione al prodotto dallo stile esclusivo e dalla manifattura pregiata. Una svolta importante per il brand, che in questi anni è stato accolto a livello mondiale in maniera positiva grazie all’estetica particolare, con un proprio lifestyle distintivo e moderno, è stata la recente apertura del primo flagship store nel cuore del quadrilatero milanese.

BRUNO MAGLI: IL NUOVO CORSO DEL BRAND ALL’INSEGNA DI TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Fondata a Bologna nel 1936 da Bruno Magli e i suoi fratelli Marino e Maria, il brand ha rapidamente raggiunto il successo grazie all'eccezionale qualità delle sue calzature, realizzate con cura con materiali di prima scelta. Negli anni '50, Bruno Magli ha ottenuto un riconoscimento globale, esportando i suoi prodotti a livello internazionale. Forte di un'eredità che abbraccia oltre otto decenni di ricerca e artigianalità, il 2024, che segna l'88° anniversario del marchio, significa un periodo di crescita e di rinnovato slancio creativo per Bruno Magli. Questa pietra miliare non solo mira a reintrodurre il marchio nel mercato italiano, ma anche a celebrare il suo patrimonio come simbolo duraturo di qualità e punto di riferimento globale per l'eccellenza nelle calzature. La collezione Autunno/Inverno 2024 è una fusione di riferimenti storici del marchio ed elementi di design, collegando il patrimonio e il DNA di Bruno Magli alla nuova collezione. Questa connessione aggiunge profondità e contesto all'estetica delle nuove silhouette, creando una collezione che presenta una sensibilità moderna combinata con un fascino senza tempo. La palette della collezione si sviluppa con toni terrosi ispirati all'immagine di paesaggi aperti di campagna, evocando calore, comfort e stile duraturo. Ogni modello per l’Autunno/Inverno 2024 di Bruno Magli presenta una lavorazione artigianale che racconta una storia avvincente. Il patchwork e la pelle naturale aggiungono consistenza, mentre i motivi a traforo e gli elementi ricamati rendono omaggio al passato del marchio. Le suole in legno trasmettono autenticità, mentre ricami raffinati e accessori metallici introducono una sobria eleganza. Le silhouette a punta quadrata fondono tradizione e lusso. Ogni modello porta avanti l' estetica Modish, elegante, raffinata e moderna, esprimendo il concetto di trans-temporalità, colmando il divario tra passato, presente e futuro. Inoltre, la collezione abbraccia il concetto contemporaneo di power dressing , a significare l'emancipazione sia maschile che femminile. Rappresenta la libertà dagli stereotipi e il privilegio di esprimere uno stile sicuro e determinato, sempre in armonia con i contesti professionali e sociali. Tra i modelli di punta, la décolleté Rachel, caratterizzata dal tacco in plexiglass trasparente e dalla distintiva forma conica, protagonista indiscussa del fashion film proiettato per la prima volta al Micam.

12 /News LA
MARIO VALENTINO FW 24 NASCE DA UN’ARMONIOSA FUSIONE TRA ESTETICA
COLLEZIONE
MINIMALISTA E UNO STILE GLAM, STRAVAGANTE E RAFFINATO, CHE ESALTA LA FEMMINILITÀ E TRASMETTE GRINTA E AUDACIA.
IN PRINT ONLINE SOCIAL VISUAL LIGHTING EXPERIENCE www.arredanegozi.it Braun Buffel by Spacemen Studio| photo David Yeow • • RETAIL DESIGN

Intervista a Tony Fassina.

GRUPPO FASSINA

Dai rally a leader nel mercato delle auto di lusso

Christian Gaston Illan e Luca Sardi

Potrebbe raccontarci come è nata la sua passione per il rally e in che modo questa passione ha influenzato la direzione professionale che ha preso nella vita?

“Tutti i giovani nascono con la passione dei motori ed io ho avuto modo di cominciare con una Alfa Romeo e mi sono subito messo in luce. Mi hanno aiutato fino ad arrivare alla vittoria del Rally di Sanremo per il campionato del mondo nel 1979 e la Traga Florio nel 1984.”

Qual è stata la sua ispirazione principale nel fondare l'azienda Fassina e come è riuscito a trasformare la sua passione per i motori in un'impresa di successo?

“Grazie all’Ing. Cantoni diventai Concessionario ufficiale Fiat a Vittorio Veneto nel 1983 e da li in poi è stato un susseguirsi di successi.

Ho acquisito negli anni una decina di concessionarie per approdare a Milano nel 1997.

Ho seguito il lavoro con tanto impegno,

ma soprattutto passione e sacrificio. Solo così si possono raggiungere certi risultati.”

Guardando al futuro, quali innovazioni o nuove direzioni sta considerando per mantenere l'azienda all'avanguardia nel settore automobilistico di lusso?

“Per il futuro purtroppo non si possono fare previsioni – vivo alla giornata”

Intervista ad Ado Fassina

Crescere in un ambiente così radicato nel mondo automobilistico di lusso, come vede la evoluzione dell'azienda familiare?

“L’azienda di famiglia esiste da oltre 40 anni. All’inizio abbiamo rappresentato solo marchi generalisti. Solo dalla fine degli anni 90 abbiamo iniziato dei rapporti con Case Automobilistiche Premium, e più recentemente, circa 15 anni fa con quelle appartenenti al segmento del lusso. Quanto all’evoluzione della nostra azienda siamo pronti, come abbiamo sempre fatto fino ad ora, a cogliere le

14 /Automotive
Tony e Ado Fassina

opportunità che il mercato ci presenterà per cercare di continuare ad aumentare il fatturato, oltre alla soddisfazione dei nostri clienti.”

Ha una particolare area del settore automobilistico che lo appassiona maggiormente? Come integra questa passione nel lavoro quotidiano dell'azienda?

“Quella che ho per le auto è una vera e propria vocazione, ma se devo scegliere un’area specifica direi sicuramente quella del Motorsport. Vado matto per qualsiasi tipo di competizione automobilistica, dalla F1 ai Rally, dall’Endurance all’Off Road. Passione che mi è sicuramente stata trasmessa da mio padre Tony, fin quando da bambino lo seguivo durante le sue gare di Rally, anche se è sempre più difficile riuscire a trovare il tempo per conciliare l’attività lavorativa con le mie passioni.”

Qual è la sua visione per i marchi che

l'azienda rappresenta? Ci sono specifiche strategie di marketing o iniziative che sta guidando o vorrebbe implementare?

“Credo che a seguito del veloce processo di digitalizzazione di vendita, le attività di marketing per tutti i brands che rappresentiamo debbano essere sempre più rivolte alla creazione di piattaforme che consentano agli utenti di acquistare le auto online con un semplice click, senza quindi doversi recare fisicamente presso la sede del concessionario (un po' come già avviene per tantissimi altri prodotti con la piattaforma di Amazon (ma non solo). In quest’ottica, insieme ad un pool di importanti concessionari, ci siamo resi protagonisti della creazione di Younicar, una piattaforma che consente ai clienti di analizzare dettagliatamente ogni singola auto caricata sulla piattaforma (oggi le auto caricate sono circa 7.000), e di acquistare l’auto desiderata tramite una transazione online con un semplice click. Questo rappresenta sicuramente il prossimo futuro.”

Nel corso degli anni, ha gestito marchi di lusso come McLaren e Bentley. Quali sono state le sfide principali nel posizionare questi marchi nel mercato italiano, considerando la specificità e l'esclusività richiesta da questi brand?

“È stata una bella sfida con tutti e due i marchi. Le principali difficoltà legate al marchio McLaren sono state quelle di competere con 2 colossi del lusso che producono le proprie auto proprio in Italia. Mi riferisco, ovviamente, a Ferrari e Lamborghini. Non è stato semplice convincere i clienti italiani ad acquistare un brand del tutto nuovo come McLaren, ma piano piano ci siamo tolti le soddisfazioni. La cosa più difficile è stata quella di convincere i primi clienti ma poi, quando hanno iniziato a guidare le nostre McLaren si sono resi conto che non hanno nulla da invidiare alle blasonate Ferrari e Lamborghini, ed è stato decisamente più semplice. Con Bentley le problematiche sono state completamente diverse. Il marchio Bentley era, infatti, già molto

maggio\ giugno 2024 15

conosciuto ed apprezzato e quindi non abbiamo dovuto fare un grande sforzo per fare capire ai clienti che Bentley era ed è un marchio straordinariamente qualitativo. Le principali difficoltà con Bentley le abbiamo incontrate a causa del fatto che chi ha rappresentato il marchio Bentley in Italia prima di noi non è riuscito, per varie ragioni, ad ottenere il successo commerciale che Bentley meritava. Anche con Bentley crediamo di aver fatto un ottimo lavoro. Lo si percepisce chiaramente dai numeri che siamo riusciti a sviluppare. Negli anni immediatamente precedenti alla nostra nomina, avvenuta nel 2016, non venivano consegnate in Italia più di 10-15 Bentley nuove all’anno, mentre nel 2023 abbiamo sfiorato le 100 consegne. “

Con l'industria automobilistica che si sposta sempre più verso la sostenibilità e la tecnologia avanzata, quali sono le sue idee o progetti per assicurare che l'azienda rimanga all'avanguardia in questi sviluppi?

“La sostenibilità e lo sviluppo della tecnologia dei prodotti sono per lo più garantite dai produttori. Per quanto ci riguarda abbiamo sempre più orientato la nostra azienda verso l’utilizzo di forme di energia alternative. L’obiettivo è quello di riuscire ad avere, nel più breve tempo possibile, un’azienda che possa essere definita carbon neutral.”

Come vede il futuro dell'automobilismo di lusso e quali tendenze prevede che domineranno il settore nei prossimi anni?

“Non è un segreto che la quota di mercato di tutti i prodotti di lusso, incluse le auto, sia in forte crescita in Italia e nel mondo. Per questa ragione credo che i marchi di lusso ci daranno sempre maggiori soddisfazioni. Le future tendenze dominanti nel settore del lusso riguarderanno principalmente la sempre più spinta personalizzazione dei prodotti e la maniacale attenzione alla piena soddisfazione dei clienti.”

16
17 maggio\ giugno 2024

MONICA ZANETTI

Prima donna

entrata nel Team Ferrari

A cura di Carla Cavicchini

Decisamente non da tutti vincere a Los Angeles il prestigiosissimo premio “The Helene Awards” per l’automobilismo internazionale, eppure Monica Zanetti‘ferrarista Doc’ - se lo è portato a casa nella sua bella incredulità tanto da affermare: “Se devo dire la verità non mi rendo conto di quello che ho raggiunto. Mi sono sempre e solamente sentita di svolgere il mio lavoro in maniera altamente professionale, francamente non avrei mai creduto di ricevere questo attestato in America”. Simpatica e spontanea, col caldo accento emiliano, di Maranello per l’esattezza, ci piace intitolarla ‘Lady F40’ in quanto prima donna in assoluto facente parte del Team Ferrari, ed ancora unica su quattro meccanici ad occuparsi della mitica ‘F40’. Decisamente non male partecipare alla iconica vettura del ‘Cavallino Rampante’ ammirato a livello mondiale: nel frattempo, questa ‘turbo’ dai riccioli d’oro non si ferma proprio visto che dal 2017 insieme alla ex-socia Gemma Provenzano, visto che adesso è subentrata Rossana Ferrari, ha creato la Scuderia Belle

Époque che restaura vetture d’epoca, sia stradali che da competizione. E, dal momento che la sua mente è sempre in fermento nel periodo autunnale realizzerà il progetto ‘Automotive Women Association’ - Awa -, coinvolgendo il team in loco, al fascino dei motori con occhio strizzato prevalentemente al femminile posto che…” le donne godono d’una marcia in più. Sono meticolose, non si accontentano mai, aggiungendo tenacia e volontà alla ricerca della perfezione.”

Incalzata dalle nostre numerose domande allo scorso “Premio Semplicemente Donna”, arrivato all’XI edizione in quel di Castiglion Fiorentino, afferma di essere stata molto contenta di aver partecipato, in quanto è sempre un vero grande onore, poter esprimere i diritti femminili nel campo lavorativo…” Dimostrando ben bene le loro capacità! Proprio qui, ho conosciuto delle realtà e delle persone capaci di lanciarmi i loro messaggi che aiutano in ogni fascia d’età. Vere e proprie testimonianze che fanno crescere, come una vera e propria forza di vita”.

Piacevole ascoltarla nelle punte dialettali visto

18 /Automotive

che proprio il dialetto è il cuore e l’anima del popolo, quando appena quindicenne entrò - racconta - nell’azienda Ferrari quale meccanico terziario - a fare i motori -, dirottata tuttavia quasi subito in carrozzeria causa un’emergenza che si era verificata a quel tempo, “per realizzare le porte la manualità era essenziale, in circa un’ora e mezza, tutto a mano, e quindi anche una banale asta della sicura la dovevamo adattare per ogni vettura con pieghe, saldature e colpi di martello per l’ottimo funzionamento. Non proprio semplice, tuttavia forte dell’innata manualità che mi ha sempre accompagnata, vicina ad un esperto ‘ferrarista’, dicevano che me la cavavo più che egregiamente. Da lì fu poi un gioco ‘andare’ avanti sempre con le mie mani, imparando tutte le stazioni delle porte, tanto da sostituire il personale maschile nei momenti di malattia, permessi ed altro ancora”.

Quindi dalla catena di montaggio alla ‘rossa’ di Maranello.

“Esatto. Nell’87 fui chiamata dai principali collaboratori di Enzo Ferrari per la nascita della ‘F40’. Fu l’ultima auto poiché il commendatore poi morì. E pensare che vollero proprio me! I tecnici migliori dei vari reparti! Quindi assieme ad altri tre uomini mi gettai di brutto nel lavoro dei cofani, degli interni, di tutto quello che c’era da fare. Che dire… fu l’ultima vettura creata e voluta per ricordare i 40 anni di corsa della “Scuderia Ferrari”:1947-1987! Soddisfazioni? Come no!!! Assolutamente, seppur col rimpianto nel ricordo di Enzo Ferrari”.

Quel signore chiamato anche “The Drake” non sempre però amatissimo. “Ah… con me è sempre stato un gran signore. Decisamente! Ebbi l’onore d’essere ricevuta da lui per capire perché questa donna, così appassionata di motori, riusciva nel lavoro ‘da maschi’ comportando tra l’altro una buona dose di fatica. Tempi in cui non c’era ancora la tecnologia e quindi… scaricare tutto a mano! Lo rivedo ancora adesso quel colloquio, un vero e proprio lavoro di analisi per capire chi aveva di fronte. E… che dire ancora… lo vedevo sempre in azienda ma trovarselo difronte, fu una cosa ben diversa. Mi colpirono le sue bretelle e quegli occhiali

scuri che non toglieva quasi mai, al fine di guardarti e squadrarti ben bene! Famoso il suo motto: “Gli occhi parlano, gli occhi raccontano!”

Intimorita in quei momenti?

“Mah… non tanto, non sono mai stata una persona remissiva. Gentile, composta, ma mai remissiva. Nel colloquio raccontai che il mio obbiettivo era entrare in “Formula 1” e lui: “Al momento non è possibile, anche se nell’eventualità, potrà andare alla box… sì, forse, saltuariamente! Vedrem! Fatto sta che successe tutto questo premiandomi per la mia passione e dedizione!”

E poi?

“E poi agò mia finit! Uscendo Dino, suo autista – gran persona! - mi disse che, grazie al cambio di occhiali del signor Enzo - dalle lenti scure a quelle chiare – mi aveva dimostrato la sua profonda stima, ‘captando’ questa mia passione “tenuta” in corpo. E pensare che quando entrava lui: “Guai a fiatare!” Anche se con me… ‘semper stat bun!’

Dal modo che lo descrive sembra che lo riveda.

“Sii, rivedo il suo sorriso, tutte le sue espressioni, ringraziandolo ancora del coronamento del mio sogno. Adesso forse può scapparmi una lacrimuccia quando: “Chiamami pure al momento del bisogno!” nonostante non lo abbia mai fatto! Per una forma di rispetto e di timore. Mi rivolgevo di conseguenza ai suoi collaboratori… e loro eseguivano!”

Pausa caffè con tanto di emozione rientrata. Approfittiamo per domandare se durante i ritmi lavorativi l’ambiente era sessista considerando i tempi d’allora: ’am sem capit!’

Insomma, c’erano rospi da ingoiare?

“Più che sessista… bocconi amari e tanti! Da buttare giù, c’erano! Altroché! Non facile da dimostrare - oggi questo si chiama mobbing - anche se ascoltare i signori maschietti sghignazzando:” Eh, vedrem sta fiola quanto ghà da resister ancura!” non faceva bene. La mia risposta? Lasciarli a bocca aperta grazie alla mia forza fisica e morale, accompagnata da tanta, tanta determinazione. Ostreghetta, facevo quello che facevano loro! Quanto ai

bagni femminili, non c’erano, anche se lo ammetto erano in costruzione, eppoi non ho mai avuto problemi nel ritirarmi in bagno!”.

È d’accordo che troppa tecnologia può arrecare problemi con danni irreparabili come talvolta successo?

“Penso che l’innovazione debba esserci per migliorare anche l’estetica, per fare meno errori e fatica, ma sono del pensiero che l’essere umano deve sempre avere prevalenza su tutto. Noi in questa professione ci mettevamo noi stessi, anima e corpo, e quando qualche pezzo non andava bene, ci finiva dentro ancora più del tuo, amando al massimo quello che stavi facendo. Girare la chiave, sentire il rombo, quel rumore caratteristico, e poi l’automobile andare, sfrecciare… una felicità enorme che ti pervade, tanto da sembrare oggetti con un’anima dentro, nonostante siano solo oggetti!”

Donne e... Ma no… sta mia, lascia perder! La meccanica è estremamente affascinante anche dal punto di vista femminile, tanto che ‘AWA’ nasce proprio per dimostrare questo! La donna ha tanto, tanto da dare negli ambiti più disparati nonché in quelli considerati maschili!”

Eccomi in riga domandando se ha famiglia. “Si… marito, due figli, un nipotino adoratissimo, eh… son diventata nonnaaa! Quanto alla famiglia se non mi avesse sostenuta dal momento che ho girato il mondo in pista col “Progetto “MC12 Maserati”…, noi eravamo gente della Ferrari con il cartellino ‘marcatempo’ Ferrari in quanto progetto voluto espressamente da Jean Todt e dall’avvocato Luca Cordero di Montezemolo. Questo mi è servito tantissimo dal momento che ero l’unica donna in pista che faceva lavori tecnici, a differenza delle altre donne che si occupavano di logistica ed ospitality per i Vip. Questo è quello che volevo fare… e l’ho fatto! Grazie alla mia amatissima famiglia che non mi ha mai tarpato le ali!”.

Che automobile guida attualmente?

“Una Opel Zafira”

Quella Zafira che quando arriva nel modenese: Uelà, l’è arrivada la Monica dei mutur!”

maggio\ giugno 2024 19

ALBERTO SOATTI E L’AMORE PER LE DUE RUOTE

Una passione diventata carriera

A cura di Christian Gaston Illan

Dall'inizio alla passione: Alberto, ci puoi raccontare come è iniziata la tua passione per le moto d'epoca e come hai deciso di trasformare questa passione in una carriera?

“Diciamo che non ho avuto molte difficoltà ad innamorarmene per forza di causa maggiore. Mio padre ha sempre riparato motociclette ed ha sempre avuto una vena artistica: quando ero un piccolo bebè di 6 mesi la notte piangevo tanto e non lo lasciavo dormire; studiò allora una culla self-made mossa da un kit di trasmissione di derivazione motociclistica. Il dondolio del passeggino mi faceva dormire in pochi istanti, l’amore per le due ruote era quindi d’obbligo!”

Il percorso verso il successo: Qual è stato il progetto di restauro che ti ha dato più soddisfazione e perché? Potresti condividere qualche aneddoto particolare su quel restauro?

“Ogni progetto di restauro conserva dentro di sé un qualcosa di speciale che lo rende unico e risulta dunque molto difficile attribuire un peso valoriale maggiore ad una moto piuttosto che l’altra; dovendone identificare una posso però tranquillamente dire sia stata una Hercules 100cc modello “America” che solo noi potevamo comprare. Si trattava di un esemplare che vigeva in condizioni a dir poco disastrose; era infatti stata riesumata dal mare di Genova dove anni prima vi fu

un’alluvione. Quest’ultima aveva risucchiato la motocicletta in questione in mare. Al momento del suo acquisto aprì un acceso diverbio tra me e mio papà, in quanto io non ero d’accordo visto la richiesta economica del venditore. Alla fine mio padre ebbe la meglio e proprio grazie a quel progetto di restauro venimmo ospitati per la prima volta al magnifico e prestigioso Concorso di Eleganza di Villa D’Este.”

Sfide e superamenti: Nel mondo del restauro di moto d'epoca, quali sono state le maggiori sfide che hai affrontato e come le hai superate?

“Si tratta di un mondo estremamente di nicchia ed estremamente riluttante sul lasciare spazio ai giovani. Ho lavorato sodo seguendo le orme del mio maestro (papà Daniele) e senza mai voltarmi indietro. Alla fine ritengo e spero di essermi guadagnato la stima di importanti giornalisti di settore i quali mi hanno talvolta concesso spazi su testate giornalistiche settoriali così come anche in televisione.”

Visione e innovazione: Come integri le nuove tecnologie nel restauro delle moto d'epoca senza comprometterne l'autenticità?

“Si tratta di un lavoro molto vincolato al passato. Basti per esempio

20
/Automotive

pensare alle verniciature: nel mondo commerciale contemporaneo nuove tecniche e/o sistemi diventerebbero subito punti di forza nel progresso tecnologico ma nel nostro caso non è così. Le tinte devono fedelmente riprodurre le tonalità delle vernici del passato, se così non fosse emergerebbe subito agli occhi esperti degli esaminatori delle varie associazioni di settore come l’FMI o l’ASI. Si può sicuramente parlare di innovazione per quanto riguarda la comunicazione. Una volta una piccola officina difficilmente sarebbe potuta approdare in maniera capillare sul web. L’utilizzo dei social network ha garantito una formidabile vetrina rivolta a migliaia di appassionati di settore.

Anche gli eventi, realizzati in collaborazione tra la nostra realtà ed aziende di altri settori hanno rappresentato per noi la possibilità di raggiungere un pubblico nuovo di plausibili clienti.”

Il ruolo della famiglia: Puoi parlare del ruolo che tuo padre Daniele ha avuto nel tuo percorso professionale e personale nel mondo delle moto d'epoca?

“Il ruolo di mio padre è stato indispensabile. È lui che possiede un sapere immenso dettato dai suoi 46 anni di meticoloso lavoro dedito al recupero e ripristino di autentici gioielli a due ruote. E dire che a volte è geloso persino con me a rivelare alcuni segreti!”

Progetti futuri: Hai in mente qualche progetto speciale o una particolare moto d'epoca che ti piacerebbe restaurare in futuro?

“Essendo il top del collezionismo, vorrei tanto che restaurassimo una vecchia Brough Superior, la motocicletta di Lawrence d’Arabia. Nel mondo delle moto d’epoca non c’è nulla che possa collocarsi al di sopra in termini di lustro.2

Preferenze personali: Oltre al restauro, ci sono altri aspetti del mondo delle moto che ti appassionano particolarmente? Come le corse storiche, forse, o la progettazione?

“Adoro da matti le manifestazioni che ti sappiano emozionare. Un paio di volte sono stato al Goodwood Revival in Inghilterra. Li si respira l’essenza dei motori d’epoca. Sembra quasi di poter ancora percepire il magnifico odore della mitica benzina SUPER!”

maggio\ giugno 2024 21

INEOS AUTOMOTIVE PRESENTA IL GRENADIER QUARTERMASTER CHASSIS CAB

• La variante con telaio a doppia cabina cinque posti utilizza lo stesso telaio allungato del pick-up Grenadier Quartermaster e si rivolge a chi realizza veicoli specializzati e ai costruttori di carrozzerie commerciali.

• Il telaio a longheroni a vista nella parte posteriore dell’abitacolo rende possibile una vasta gamma di opzioni per la carrozzeria e consente di plasmare veicoli commerciali, d’emergenza e per il tempo libero.

INEOS Automotive ha lanciato una variante del pick-up Grenadier Quartermaster a doppia cabina cinque posti in versione chassis cab, destinata all’uso professionale per la realizzazione di veicoli specializzati e ai costruttori di carrozzerie commerciali di tutto il mondo.

Sviluppato in tandem con il pick-up Quartermaster, il modello Chassis Cab è studiato per offrire una combinazione eccellente di prestazioni fuoristrada e versatilità di trasporto con il comfort, la sicurezza, la raffinatezza e le caratteristiche che si aspettano i guidatori di oggi.

Con lo stesso passo da 3.227 mm del Quartermaster, 305 mm più lungo rispetto al modello Station Wagon, la variante Chassis Cab ha un telaio a longheroni a vista dietro l’abitacolo posteriore per

offrire ai clienti e ai trasformatori di veicoli aftermarket una vasta gamma di opzioni per la carrozzeria, ulteriormente esaltate dalla capacità di traino di 3.500 kg.

Il Grenadier Quartermaster Chassis Cab sarà costruito ad Hambach, in Francia, presso lo stabilimento che INEOS Automotive ha acquisito da Mercedes-Benz nel gennaio 2021. Realizzata nella stessa linea di produzione degli altri modelli Grenadier, la variante Chassis Cab ha in comune con il Quartermaster la struttura doppia cabina cinque posti, il telaio a longheroni a sezione scatolata, i robusti assali rigidi, il riduttore a due velocità e fino a tre differenziali bloccabili. Le motorizzazioni disponibili includono una scelta di motori benzina o diesel BMW sei cilindri in linea da 3 litri turbocompressi, con trasmissione automatica ZF a otto rapporti.

22
/Automotive
A cura della Redazione Equilibrio perfetto tra prestazioni fuoristrada e versatilità di trasporto

INEOS AUTOMOTIVE

Nel 2017 il Presidente di INEOS Jim Ratcliffe, appassionato di automobili e di avventura, intravede un’opportunità: il mercato non offre alcun fuoristrada 4X4 senza compromessi e studiato per garantire gli attuali livelli di conformità e affidabilità. Nasce così INEOS Automotive Limited, con un team di professionisti del settore automobilistico impegnati a trasformare la visione in realtà, offrendo una prospettiva nuova e rivoluzionaria su sviluppo e produzione dei 4X4.

Nel 2022 è stato presentato l’INEOS Grenadier: un 4X4 globale ripensato da zero con un inconfondibile mix di design solido e funzionale tipicamente britannico e rigore ingegneristico di matrice tedesca. Il Grenadier offre capacità fuoristrada, resistenza e affidabilità eccezionali con il comfort e la raffinatezza che i clienti di tutto il mondo si aspettano da un veicolo contemporaneo. Nel 2023 è stata presentata la variante pick-up doppia cabina del Grenadier, chiamata Quartermaster, e nel febbraio 2024 è stata svelata una terza linea di modelli, l’INEOS Fusilier, che sarà disponibile con due varianti di propulsori per soddisfare le esigenze dei clienti in tutto il mondo: una interamente elettrica e una elettrica ad autonomia estesa. INEOS Automotive è una società sussidiaria di INEOS (www.ineos.com), azienda leader nei settori petrolchimico, dei prodotti chimici speciali e dei prodotti petroliferi. Ha un organico di 26.000 dipendenti ripartiti in 36 imprese, con una rete produttiva di 194 stabilimenti in 29 Paesi. Dalle vernici alle materie plastiche, dai tessuti alla tecnologia, dai prodotti farmaceutici ai telefoni cellulari, i materiali fabbricati da INEOS migliorano pressoché ogni aspetto della vita moderna. Nel 2021 INEOS ha registrato vendite per un totale di 65 miliardi di dollari.

23 maggio\ giugno 2024

REDAELLI RICAMI E I SUOI

60 ANNI DI STORIA

Un’eccellenza dell’industria tessile

italiana raccontata da Ivano Redaelli

A cura di Arianna Callegari

Raccontaci della tua famiglia

“Nel 1960 mio padre, Piero Redaelli, ha dato il via a una produzione di lino interamente ricamato a mano ed è così che, in un laboratorio di manifattura tessile, l'arte del ricamo prende vita. La passione per il dettaglio e l'amore per la tradizione italiana diventano il cuore pulsante di ogni prodotto realizzato dall’azienda di famiglia: la Redaelli Ricami. Da allora abbiamo continuato a portare avanti questa antica arte, mantenendo viva la bellezza e l'eleganza del ricamo italiano che è valsa a mio padre la nomina a Cavaliere dell’Ordine al merito per il Lavoro.”

Parlaci dei tuoi inizi e della tua passione per il design

“Inizialmente il mio sogno era diventare un avvocato, ma le circostanze mi hanno portato a seguire l’azienda di famiglia. Mentre lavoravo in questo ambiente, mi sono reso conto di sentirmi un po’ limitato così, ho deciso di seguire la mia passione per il design e la creatività iniziando a

collaborare con altre aziende. È stato un percorso emozionante e stimolante, che mi ha permesso di esprimere la mia creatività e di scoprire nuove passioni in particolare quella per l’arredamento. Ricordo che negli anni ottanta decidemmo di espandere la nostra visione e dedicarci anche alla produzione di arredi di design. In questo periodo la mia famiglia mi ha sostenuto particolarmente, mettendomi alla guida dell’azienda che oggi porta il mio nome ed è riconosciuta in tutto il mondo come eccellenza del Made in Italy.”

Vorrei chiederti di raccontarci il tuo rapporto con il contesto: cosa significa nascere, crescere, progettare nella provincia di Como “Spesso mi ritiro nella villa di famiglia sul lago di Como progettata ed arredata da Piero Portaluppi, famoso architetto milanese, dove traggo ispirazione dai dettagli e dalle finiture di ogni singolo elemento d’arredo e dai magnifici panorami del lago sempre diversi e unici. Con il mio lavoro cerco di trasmettere il nostro

24 /Fashion

impegno verso l'innovazione e la valorizzazione delle nostre radici, ed è proprio questo atteggiamento che ci ha permesso di creare un connubio perfetto tra tradizione e modernità. Inoltre, grazie alla maestria degli artigiani e al forte legame con il territorio, siamo riusciti a creare pezzi che uniscono l'eleganza del passato con la modernità del presente. Sono molto grato al nostro territorio che mi continua ad ispirare e ai nostri artigiani che hanno saputo trasformare le nostre idee in realtà.”

Spiegaci dove trovi le ispirazioni e le energie per proiettarti verso il futuro.

“Mi spingo sempre oltre i confini, alla scoperta di nuovi orizzonti e nuove idee. I miei viaggi sono un'opportunità per assorbire l’arte, l’architettura e la cultura che mi circonda. I weekend nella villa di famiglia sul lago di Como mi regalano momenti di tranquillità e serenità, permettendomi di ricaricare le energie immerso nella bellezza del paesaggio circostante. Infine, non posso dimenticare i preziosi consigli degli amici che lavorano nel mondo del design, che mi aiutano a rendere i miei progetti ancora più unici.”

Fare ricerca è una componente fondamentale per te? Qual è l’approccio con la materia che utilizzi per realizzare i tuoi prodotti?

“La mia passione per il design mi porta sempre a cercare la purezza in ogni dettaglio. Utilizzo materiali nobili e ricercati per creare pezzi unici e di alta qualità. Dalle collezioni tessili agli arredi, ogni prodotto è pensato per trasmettere emozioni e creare un ambiente elegante ed accogliente. Sperimento continuamente nuovi tessuti, che utilizzo per impreziosire i miei arredi, creando così un'esperienza sensoriale raffinata e sofisticata. Presto molta cura ed attenzione anche ai colori cercando di creare palette sempre diverse tra loro. Tra gli ultimi progetti posso citare “caresse de nuit” per cui ho pensato a lenzuola in pura canapa e finiture speciali dove il tessuto di lino e percalle, diventa talmente morbido che sembra una tenera carezza.”

Hai qualche aneddoto, qualche collaborazione interessante che vuoi condividere con noi?

“Tra le varie collaborazioni ci terrei a citare il famoso interior designer Christian Liaigre persona di grande gusto e sensibilità con cui abbiamo arredato bellissime residenze, tra le quali ricordo quella di Karl Lagerfeld e alcuni bellissimi hotel di charme a St. Barth e in Polinesia. Altre collaborazioni di cui andiamo fieri sono quelle con Moncler per eventi nei quali creiamo una lifestyle experience e con Max Mara per la quale abbiamo selezionato una serie di nostri arredi per i loro showroom nel mondo. Tra le celebrities ricordo Elizabeth Taylor per la quale abbiamo realizzato un bellissimo letto a baldacchino dal design minimal vestito con lenzuola di raso viola nello stesso colore dei suoi occhi. Con San Lorenzo, Riva, Ferretti e Perini tra i marchi più importanti nel campo della nautica collaboriamo per l’arredamento e tutte le forniture tessili.”

25 maggio\ giugno 2024

DAMIANI A MILANO CON UNO STRAORDINARIO EVENTO

A cura della Redazione Il celebre marchio di gioielleria festeggia il centenario

Damiani, il marchio di alta gioielleria noto in tutto il mondo per le sue raffinate creazioni Made in Italy, ha celebrato a Milano il suo centesimo anniversario con un’esclusiva cena di gala. Madrina speciale della serata, che si è tenuta presso il prestigioso spazio del Teatro Alcione, è stata Jessica Chastain, amica della famiglia Damiani, talentuosa attrice statunitense vincitrice del Premio Oscar come migliore attrice protagonista nel 2022, per il film “Gli occhi di Tammy Faye”.

Tra i celebri ospiti appartenenti al mondo dello spettacolo, dell’industria e della stampa – italiana e internazionale – che la Famiglia Damiani ha voluto accanto sé in questa importante serata spiccavano i nomi di Sophia Loren, la diva

Guido, Silvia, Giorgio Damiani

italiana per eccellenza, dell’attrice Mio Imada e dell’artista Sung-Kyoung Lee, rispettivamente brand ambassador del brand per Giappone e Corea.

Tra le altre star della serata: Sophia Loren, Jessica Chastain, Raul Bova, Alessandra Mastronardi, Michelle Hunziker, Aurora Ramazzotti, Bebe Vio, Michele Bravi, Maninni, Lazza.

L’evento è stato allietato da una performance live di Matteo Bocelli, giovane cantante figlio del tenore Andrea, che ha commosso gli invitati interpretando con la sua inconfondibile voce dei brani inconici del panorama musicale italiano, tra cui “Caruso”.

26 /Fashion

DAMIANI: UNA STORIA, UNA FAMIGLIA, UNA PASSIONE TUTTA ITALIANA

Fondata nel 1924 a Valenza, Damiani è una Maison di gioielleria italiana divenuta nota in tutto il mondo per l’eccellenza delle proprie creazioni: un gioiello Damiani è un’opera unica, realizzata a mano da sapienti maestri orafi, che si caratterizza per il design esclusivo, la grande attenzione ai dettagli, l’eccellente qualità delle gemme. I segreti di questo affascinante mestiere si tramandano, di generazione in generazione, dal fondatore Enrico Damiani a suo figlio Damiano, e successivamente ai nipoti Guido, Silvia e Giorgio che ora guidano l’azienda interpretando i profondi valori di questa storica e preziosa eredità con uno sguardo sempre volto al futuro. Apprezzata in tutto il mondo per lo stile, il design e l’artigianalità manifatturiera tutta italiana delle sue creazioni la Maison è l’unica azienda orafa al mondo ad avere vinto ben 18 Diamonds International Awards, l'Oscar internazionale della gioielleria. Sharon Stone, Tilda Swinton, Jennifer Aniston, Gwyneth Paltrow, Brad Pitt senza dimenticare le italianissime Isabella Rossellini e Sophia Loren sono solo alcuni dei volti noti che hanno riconosciuto l’eccellenza di Damiani e l’hanno scelto per celebrare i loro successi. Il marchio è presente con boutique monomarca nelle migliori capitali del lusso e della cultura, tra le quali Milano, Roma, Londra, Parigi, Dubai, Tokyo, Pechino, Shanghai e Seul ed è inoltre distribuito nei più importanti department stores e negozi multimarca del mondo.

maggio\ giugno 2024 27
Alessandra Mastronardi Fabio Cannavaro Filippo Magnini e Giorgia Palmas Aurora Ramazzotti Diletta Leotta Michelle Hunziker

CONFEZIONI PESERICO: SARTORIALITÀ ITALIANA DA OLTRE 60 ANNI

Intervista a Riccardo Peruffo Ad della nota maison

A cura di Luca Sardi

Confezioni Peserico è rinomata per la sua eccellenza nella sartorialità italiana fin dal 1962. Come ha visto evolvere l'azienda dalla sua fondazione ad oggi, soprattutto considerando il suo coinvolgimento diretto nell'evoluzione del marchio?

“Mia madre, Maria Peserico, ha dato vita a una realtà locale specializzata nella creazione del pantalone femminile per conto di altri brand del panorama italiano dagli anni 60 in poi. Con il mio arrivo in azienda abbiamo intrapreso nuove direzioni: dare vita ad un brand che offrisse un total look donna raffinato ed elegante, diffondendo la qualità Made in Italy e la nostra storia sartoriale in tutto il mondo. Insieme a mia moglie Paola, mi dedico a questo progetto da oltre vent’anni: tappa dopo tappa, abbiamo strutturato e fatto crescere la realtà dinamica e internazionale che Peserico è oggi. Nel 1999, dopo la laurea, sono entrato ufficialmente in azienda e da lì si sono susseguite moltissime evoluzioni. Ripercorrendo gli ultimi anni non posso non citare il 2006, anno dell’apertura della nostra prima boutique monomarca, avvenuta nel centro storico di Torino. È stato un opening rilevante, perché ci ha permesso di constatare l’importanza della maglieria all’interno

delle nostre collezioni. Da ciò ha avuto origine la decisione di inaugurare nel 2012 un nostro sito produttivo in provincia di Modena interamente dedicato alla maglieria, altro step decisivo nel nostro percorso di crescita. Nello stesso anno abbiamo aperto la prima boutique monomarca a Milano, in via Solferino, mentre il 2016 è stata la volta degli Stati Uniti, con il primo negozio a East Hampton. Nel 2020 abbiamo scelto di sviluppare la prima collezione uomo, introdotta sul mercato con la Spring/Summer ‘21. In inverno 2021 abbiamo lanciato la nuova linea Aurea: capi preziosi e ricercati, pensati per vestire la donna nelle sue occasioni più speciali, eleganti ed esclusive. Nel 2022 abbiamo festeggiato il 60° Anniversario di Peserico con la prima sfilata in occasione della Settimana della Moda di Milano di settembre: un appuntamento che è diventato per noi imperdibile, dando il via a fashion show sempre più sofisticati per elevare il percepito del nostro brand. Per finire, nel 2023 abbiamo aperto il nostro flagship store di via della Spiga 26 a Milano, una splendida boutique su due piani all’interno del Quadrilatero della moda milanese dove lo shopping si trasforma in un’esperienza unica ed esclusiva per immergersi nell’universo Peserico.”

28
/Fashion

In qualità di Amministratore Delegato e Direttore Creativo, quali sono le sfide principali che affronta nel mantenere la tradizione sartoriale di Peserico, integrando al contempo innovazioni e nuove tendenze nel settore della moda?

“La forza di Peserico consiste innanzitutto nel mantenere vivo il proprio know-how valorizzando le maestranze del territorio veneto e coltivando la tradizione sartoriale che è parte fondante del nostro DNA fin dalle origini. La nostra azienda continua a promuovere queste expertise in un’ottica sempre più innovativa grazie alla continua ricerca e alla formazione di giovani risorse. Dall’ideazione di un capo, fino alla sua confezione e alla vendita in boutique: ogni step del processo concorre a creare valore, offrendo capi di qualità sempre più apprezzati dal mercato italiano e internazionale, per questo stiamo cercando di verticalizzare sempre più la filiera produttiva. A ciò si deve la scelta di acquisire un maglificio situato nel modenese, che ha comportato l’investimento in una decina di nuovi macchinari altamente tecnologici, nonché un nuovo laboratorio produttivo in Veneto, Peserico Lab, dedicato alla confezione della collezione AUREA, linea considerata sempre più couture da buyer e clienti. La scelta di investire in tecnologie avanzate si affianca alla volontà di valorizzare gli step produttivi in un contesto lavorativo all’avanguardia, in grado di essere uno stimolo per le nuove

generazioni che desiderano lavorare nell’industria della moda, trasmettendo l’importanza di sviluppare le abilità sartoriali combinando tecnologia e innovazione.”

Cresciuto in una famiglia profondamente radicata nel mondo della moda, con i suoi genitori fondatori del marchio, come ha influenzato questa eredità la sua visione e il suo approccio nel guidare Peserico?

“Ho avuto l’opportunità di osservare da vicino una realtà imprenditoriale come la nostra fin dalla mia infanzia. Questo mi ha permesso di conoscerla sotto ogni punto di vista, dalla confezione, alla produzione fino agli aspetti distributivi, commerciali e di promozione del prodotto e del brand. La guida, gli insegnamenti e l’esempio dei miei genitori hanno gettato le basi che mi hanno permesso di dare vita all’espansione che l’azienda sta vivendo oggi, mantenendo la qualità che contraddistingue il nostro prodotto unita alle strategie che ci consentono di essere competitivi nel mercato del lusso internazionale.”

Nel contesto attuale, dove la sostenibilità e l'innovazione sono temi centrali nel settore della moda, quali iniziative sta adottando Peserico per affrontare queste sfide?

29 maggio\ giugno 2024

“Il concetto che meglio esprime la sostenibilità in Peserico è sicuramente “Made in Italy”.

Mantere una produzione interamente italiana e di altissimo livello comporta una rigida selezione e costi di produzione significativi. Questo, però, permette all’azienda di realizzare un prodotto esclusivo, che si distingue sul mercato internazionale per la qualità della confezione e dei materiali. I nostri processi produttivi non solo mettono in luce un know-how italiano ma permettono di mantenere la tradizione sartoriale e l’expertise che si sono sviluppate nei nostri territori da secoli. Gli standard legislativi italiani in termini di attenzione all’ambiente e cura per i propri collaboratori sono già per sé stessi di alto livello: scegliere di mantenere una produzione in questo Paese è una delle forme di maggiore rispetto per i nostri clienti e per il pianeta.

L’obiettivo per il futuro è mantenere con coerenza questo approccio per garantire alle nuove generazioni l’integrità della propria identità storica, la capacità di innovarsi rimanendo fedeli ai propri valori, l’ambizione di guardare oltre i confini senza dimenticare le proprie origini.”

Con Peserico che continua a espandersi a livello internazionale, quali strategie adotta per mantenere l'identità e l'alta qualità

del brand nei diversi mercati globali?

“L’alta qualità dei nostri capi è uno degli asset per cui siamo più riconosciuti e apprezzati. Un valore fondante che manteniamo attraverso una produzione totalmente made in Italy, di cui controlliamo ogni step anche grazie all’internalizzazione della filiera, strategia che ci ha permesso di diventare sempre più autonomi, flessibili e dinamici all’interno del processo produttivo. L’identità del brand viene costruita e mantenuta comunicando in maniera coerente e omogenea attraverso tutti i touch point del brand: dal nostro sito web alle nostre boutique, dai social media fino agli eventi, il nostro impegno è volto a trasmettere un’immagine di lusso e raffinatezza che permetta di vivere il mondo Peserico come un’esperienza unica e speciale.”

Può raccontarci il processo creativo dietro le collezioni di Peserico? Come trova l'equilibrio tra innovazione, tradizione sartoriale e le aspettative del suo pubblico?

“Mia moglie Paola Gonella, direttrice creativa di Peserico, si avvale del supporto di un team giovane, specializzato in design e sviluppo prodotto. Con i suoi collaboratori si dedica a ricercare tutte le novità in termini di tendenze, lavorazioni, tessuti e filati per poter sviluppare collezioni innovative dal gusto

30

contemporaneo, pur mantenendo lo stile del brand. Interpretare i trend attraverso il proprio punto di vista è fondamentale per essere competitivi sul mercato offrendo un prodotto capace di trasmettere valori senza tempo, immutati di stagione in stagione.”

Quali sono le sue visioni e aspettative per il futuro di Peserico? Ci sono progetti o collaborazioni particolari che ci può anticipare? “Il nostro obiettivo per il prossimo futuro è quello di espandere la nostra rete distributiva e diventare sempre più competitivi puntando ad aumentare il percepito del brand per affermarlo come uno dei nomi del lusso made in Italy a livello internazionale. Per questo abbiamo in piano molte nuove aperture per il 2024 soprattutto negli Stati Uniti: il mercato in cui Peserico registra la crescita maggiore con un 35% del fatturato nel 2023. Tra le tappe più importanti abbiamo l’opening delle boutique monobrand di Madison Avenue a New York e quella di Boston, oltre a molte aperture all’interno di Bloomingdale’s in tutto il territorio americano. Essere presenti nelle città più esclusive e nelle mete del turismo internazionale d’élite ci permette di entrare in contatto con una clientela raffinata e di costruire un’immagine di brand sempre più sofisticata e d’alto livello.”

31 maggio\ giugno 2024

LO SPECCHIO DELL’ECCELLENZA ITALIANA

La Mostra Altagamma per la Giornata Nazionale del Made in Italy

A cura della Redazione

In occasione della prima Giornata Nazionale del Made in Italy, istituita dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy su proposta di Altagamma, si inaugura a Roma, a Palazzo Piacentini, la mostra Lo Specchio dell’Eccellenza Italiana – Viaggio nella manifattura di Altagamma.

La Giornata Nazionale del Made in Italy è stata fortemente voluta da Altagamma per valorizzare, attraverso un riconoscimento istituzionale, un comparto industriale la cui importanza non si esaurisce nell’indotto economico e occupazionale generato - €144 miliardi e circa 2 milioni di occupati – ma anche nell’ecosistema virtuoso che coinvolge le numerose filiere dei nostri distretti. Un comparto che racchiude aspetti centrali della nostra tradizione culturale, artigianale e sociale, contribuendo alla definizione della nostra identità e del nostro stile di vita. La Giornata celebrativa è un’occasione per ricordare agli italiani quelle qualità

32 /Fashion

creative e imprenditoriali che rimandano al patrimonio storico condiviso e motivo di orgoglio nazionale. L’alto di gamma italiano contribuisce per il 7,4% al PIL italiano, innerva il tessuto industriale con un’imprenditorialità diffusa e costituisce un modello produttivo dinamico e reattivo che rappresenta la nostra Silicon Valley. Un modello che si trova oggi ad affrontare sfide rilevanti fra cui la mancanza di talenti manifatturieri. La Giornata del Made in Italy – valorizzando i brand e i mestieri di eccellenza – può contribuire a risolvere o ad attenuare queste sfide con un percorso di sensibilizzazione e mobilitazione del Paese.

La Mostra “Lo Specchio dell’Eccellenza Italiana” è un percorso iconico fra le eccellenze dell’alto di gamma che racconta la manifattura italiana nell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, genio capace di tessere insieme arte e scienza, coniugando creatività e tecnica. L’esibizione si sviluppa in due percorsi narrativi paralleli: da un lato, prodotti iconici che raccontano la maestria dei nostri settori d’eccellenza, dall’altro video immersivi che esplorano i segreti della nostra manifattura. La bellezza dell’icona si presenta dunque come lo specchio del talento manifatturiero che la crea, generando un caleidoscopio di suggestioni che celebra la nostra cultura del Bello, Buono e Ben Fatto, testimonia dell’ampiezza del nostro patrimonio di competenze e della ricchezza delle nostre filiere, vero tesoro dell’industria manifatturiera di alta gamma.

La Mostra prevede l’esposizione di 26 prodotti iconici dei brand associati ad Altagamma e 4 aree dedicate ai settori Moda&Gioielleria, Alimentare&Ospitalità, Motori&Nautica, Design e altri comparti affini, ciascuna con una installazione video che propone il racconto del “making of”, immagini che narrano l’ingegno creativo, l’abilità artigianale, la cura dei processi produttivi, l’amore per il ben fatto, elementi che accomunano settori pur diversi tra loro, ma accomunati dalla passione e dalla competenza. Le installazioni video sono realizzate grazie al contributo dei 119

maggio\ giugno 2024 33

filmati forniti dai Soci Altagamma.

Ogni installazione è accompagnata da un breve testo redatto da un esperto di ciascun comparto industriale e da un QR code che rimanda alla sua versione integrale nella brochure digitale della Mostra.

Il tema della manifattura, della formazione ai mestieri del Saper Fare del Made in Italy di eccellenza è da anni al centro delle strategie di Fondazione Altagamma. Secondo uno studio AltagammaUnioncamere, nell’industria di alta gamma il fabbisogno di profili tecnici e professionali da qui al 2026 è stimato in 346.000 unità. Un dato in crescita rispetto alle rilevazioni precedenti e in paradossale contrasto con i più recenti dati sulla disoccupazione giovanile in Italia che ha quasi raggiunto il 23% (Istat, febbraio 2024). Cresce dunque il fabbisogno di figure professionali manifatturiere, di cui però ad oggi solo il 50% riesce ad essere soddisfatto. Nel dettaglio saranno richiesti 108.000 profili nell’Automotive, 94.000 nella Moda, 62.000 nell’Alimentare, 46.000 nel Design e Mobile e 36.000 nell’Ospitalità. La Fondazione lavora insieme al Governo al fine di valorizzare presso giovani e famiglie i mestieri del Saper Fare italiano, non solo con una costante attività di promozione, ma anche attraverso il progetto Adotta una Scuola, che impegna 33 brand della Fondazione, 38 istituti tecnici professionali, per un totale di più di 120 classi attivate e oltre 2500 studenti coinvolti in tre anni.

34

FONDAZIONE ALTAGAMMA

Altagamma riunisce dal 1992 le migliori imprese dell’Alta Industria Culturale e Creativa che promuovono nel mondo l’eccellenza, l’unicità e lo stile di vita italiani. Unica per la sua trasversalità, Altagamma accoglie 119 brand dei 7 settori della moda, del design, della gioielleria, dell’alimentare, dell’ospitalità, dei motori e della nautica. La Mission di Altagamma è contribuire alla crescita e alla competitività delle imprese dell’industria culturale e creativa italiana, offrendo così anche un contributo allo sviluppo economico del Paese. L’alto di gamma rappresenta un’industria da 144 miliardi di euro, in Italia, e fornisce un contributo al PIL del 7,4%. La quota dell’export è di circa il 50%. Coinvolge 1.922.000 occupati, diretti e indiretti, pari all’8,2% dell’occupazione italiana. www.altagamma.it

I SOCI ALTAGAMMA

MODA : Alberta Ferretti, Bottega Veneta, Brioni, Brunello Cucinelli, Canali, Corneliani, Dolce&Gabbana, Etro, Fedeli Cashmere, Fendi, Ferragamo, Gucci, Herno, Isaia, Jil Sander, Kiton, Loro Piana, Marni, Max Mara, Missoni, Moncler, Piacenza Cashmere, Prada, Pucci, René Caovilla, Santoni, Sergio Rossi, Stone Island, Tod’s, Valentino, Versace, Zegna. DESIGN : Alessi, Alias, Artemide, B&B Italia, Bisazza, Boffi, Davide Groppi, De Padova, Driade, Fantini, Florim, FontanaArte, Frette, Gessi, Ginori 1735, Giorgetti, Kartell, Living Divani, Moroso, Mutina, Poltrona Frau, Porro, Valcucine, Zanotta. OSPITALITÀ : L’Albereta, L’Andana, Bellevue Syrene, Capri Palace Hotel & Spa, Helvetia & Bristol Firenze – Starhotels Collezione, Hotel de Russie - a Rocco Forte Hotel, Hotel Eden, Hotel Il Pellicano, Hotel Principe di Savoia Dorchester Collection, Lefay Resort & SPA Lago di Garda, Lungarno Collection, Masseria San Domenico, San Maurizio 1619, Splendido - a Belmond Hotel Portofino, The Gritti Palace – a Luxury Collection Hotel Venice, Verdura Resort, Villa d’Este. ALIMENTARE: Acquerello, Agrimontana, Allegrini, Baratti&Milano, Bellavista, Bertani, Biondi Santi, Ca’ del Bosco, Calvisius Caviar, Campari, Domori, Ferrari Trento, Feudi di San Gregorio, Frescobaldi, illycaffè, Livio Felluga, Masi, Nonino, Ornellaia, Pio Cesare, S.Pellegrino, Segnana, Tenuta Luce. MOTORI : Alfa Romeo, Dainese, Ducati, Ferrari, Lamborghini, Maserati, Pagani. NAUTICA : Amico&Co, Benetti, Cantieri Navali del Mediterraneo, Riva Yacht. GIOIELLERIA : Buccellati, Bulgari, Chantecler, Pomellato, Vhernier. ALTRI

SETTORI: Acqua di Parma, Aurora, Davines, Fazioli, Manifatture Sigaro Toscano, Skira, Technogym.

I PARTNER ALTAGAMMA

American Express, Bain & Company, Borsa Italiana, Boston Consulting Group, Camera Nazionale della Moda Italiana, Chalhoub Group, Condé Nast Italia, Contactlab, FSI, Global Blue, Hearst Magazines Italia, Intesa Sanpaolo, J.P. Morgan, Jakala, Key2People, Marcolin, McArthurGlen, McKinsey & Company, Mediobanca, Pirelli, Rinascente, SDA Bocconi, SIB - Società Italiana Brevetti, Tamburi Investment Partners, Value Retail, Withers, Yoox Net-A-Porter Group, Zurich.

maggio\ giugno 2024 35
Ministro Adolfo Urso Presidente Matteo Lunelli

PIU’ GRANDE POLO

TESSILE D'EUROPA

Se i modelli virtuosi in tema di sostenibilità occupano le attuali discussioni nel mercato globale della Moda, merita attenzione il polo bolognese del Centergross.

Si tratta di una sorprendente realtà che sta per raggiungere il mezzo secolo di attività, portando avanti il modello di “Pronto Moda”, che ha già nel suo DNA il concetto di sostenibilità. Una vera e propria cittadella del tessile, che offre anche servizi, tra cui un asilo nido e l’ufficio postale ai suoi 6mila lavoratori diretti, che comprende oltre 400 aziende di abbigliamento, accessori e componentistica, parte integrante di quel Made in Italy universalmente riconosciuto come marchio di qualità. Centergross rappresenta dunque una alternativa etica e competitiva al “fast fashion”. La longevità di questo Polo produttivo, il più grande d’Europa, è testimonianza vivente del successo di modello virtuoso, che da sempre ha evitato le scorciatoie dello sfruttamento delle risorse naturali, della sovrapproduzione per ridurre il potere d’acquisto e massimizzare i profitti, del trasferimento delle produzioni all’estero. Essere “Sostenibile” quando il termine non era di moda, ha dimostrato che questo

modello di business bilancia correttamente domanda e offerta, valorizzando le piccole produzioni italiane di prossimità senza penalizzare la qualità. Un vantaggio dunque sia per l’intera, filiera che per la comunità. L’attuale Presidente di Centergross, Piero Scandellari , tra i fondatori del polo, in occasione della sfilata “Summer in Italy” dedicata alle collezioni primavera estate 2024, in concomitanza con la settimana della Moda milanese, ha coinvolto i principali player istituzionali nel dibattito “Pronto Moda Made in Italy, l’alternativa sostenibile al Fast-Fashion”, moderato da Alessandro Nardone, Communication Manager di Centergross, il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, l’Europarlamentare Alessandra Basso, l’Assessore allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro e Formazione della Regione Emilia Romagna Vincenzo Colla , il Vice Sindaco della Città Metropolitana di Bologna Marco Panieri, il Responsabile nazionale CNA Federmoda Antonio Franceschini.

La sfilata “Summer in Italy” ha portato sulle passerelle sette brand del Centergross: Angela Mele Milano, Gil Santucci, J.B4,

36 /Fashion
CENTERGROSS:
PRODUTTIVO
E LA
SFIDA
A cura della Redazione Una vera e propria cittadella di oltre 400 aziende di qualità, con visione etica
IL
SUA
INTERNAZIONALE
e sostenibile
CG Valentino Valentini e Piero Scandellari - Courthesy Photo Dario Raimondi

Keyrà Alberto Cacciari, Rinascimento, Sophia Curvy, Souvenir che hanno presentato le collezioni primavera estate 2024 attraverso un immaginario “viaggio nella Grande Bellezza Italiana”, dimostrando che il “bello” e il “ben fatto” sono un sogno possibile, che essere eleganti non è solo questione di “budget”. Dalla passerella direttamente nelle vetrine dei monomarca e dei plurimarca in tutto il mondo le proposte di capi sostenibili fatti di patchwork di archivio, trasparenze impalpabili, pizzi ricercati, strutture sartoriali iperfemminili, con ispirazioni Urban chic che arrivano dallo streetwear. Moda inclusiva che supera le barriere dell’età e delle taglie. Moda universale che invoglia a uno shopping consapevole e conveniente.

37 maggio\ giugno 2024

WELLSPRING LONGEVITY CLUB

La Scienza per il benessere che meriti
A cura della Redazione

LA DICHIARAZIONE DI POSIZIONAMENTO

Per chi mette sé stesso al primo posto e vuole vivere una vita lunga e energica, WELLSPRING è la soluzione di Biohacking e Health Optimization basata scientificamente su strategie innovative, complete, integrate in trattamenti ad alto sviluppo tecnologico per offrire soluzioni di benessere efficaci e funzionali.

MISSIONE E FILOSOFIA

La nostra Missione è mettere a disposizione di ognuno tecnologie di biohacking per ottimizzare il proprio potenziale benessere, con il fine ultimo di aggiungere anni alla vita e qualità di vita agli anni.

La nostra Filosofia di fondo è che non c'è bisogno di accettare i difetti e i limiti della nostra vita attuale ma che attraverso modifiche epigenetiche e soluzioni high tech si possono superare così da migliorare la vita dei nostri clienti: il nostro destino

38 /Beauty

non è scritto e ineluttabile, al contrario: agendo in prima persona possiamo cambiarlo ed essere fautori del nostro benessere.

Vogliamo dare ad ognuno gli strumenti e la consapevolezza per agire, cambiare e partecipare in maniera attiva all'ottimizzazione del proprio stato di benessere.

LO STARE BENE SECONDO WELLSPRING

Il corpo umano è un'impeccabile macchina naturalmente dotata di innate capacità rigenerative. La cosa più importante che possiamo fare è dare a noi stessi la consapevolezza, le giuste abitudini e la tecnologia per mettere il nostro corpo in grado di ottimizzare il nostro benessere. Crediamo che il benessere sia un cammino proattivo e che ognuno debba onorare la vita che ha ricevuto sentendosi responsabile e compartecipando al raggiungimento della propria vitalità ottimale. Siamo convinti che i modelli basati su una semplice prescrizione siano superati, e che ci sia oggi piú che mai bisogno di un approccio clinico dinamico che abbia come obiettivo non solo il trattamento ma ancora di più la prevenzione dell’invecchiamento in generale e il miglioramento del metabolismo, della biofisica e della biochimica dell’individuo come metodo base per ottimizzare il proprio beneserre. La filosofia WELLSPRING non prescrive soltanto cosa fare ma coinvolge le persone a intraprendere un percorso di ottimizzazione della vitalità che diventerà, giorno dopo giorno, un viaggio personale nel benessere.

I VALORI

Fiducia e integrità

Impegno verso i clienti e Generosità Ottimismo e Entusiasmo

Miglioramento costante e Apprendimento continuo

IL CONTESTO E L'INDUSTRIA IN CUI

OPERA WELLSPRING

Biohacking

Il biohacking è "l’approccio e la scienza

di gestire/modificare l'ambiente intorno e dentro di sé, in modo da esercitare il controllo sulla propria biologia, ottimizzandola ed aggiornandola".

Ciò che spinge i clienti WELLSPRING ad interessarsi al biohacking è il desiderio di sentirsi meglio e la curiosità di verificare fino a che punto è possibile aumentare le potenzialità del proprio corpo. I clienti di WELLSPRING vorrebbero diventare più forti, resistenti, longevi possibile.

Le tecnologie di biohacking selezionate da WELLSPRING permettono di "influenzare la biologia".

IL METODO WELLSPRING

Il Metodo WELLSPRING è incentrato sulla ricerca del benessere psicofisico della persona, attraverso l'integrazione di tecnologie innovative volte all'ottimizzazione del potenziale di benessere e della vitalità individuale.

maggio\ giugno 2024 39

Il nostro metodo deriva dell'applicazione della scienza al benessere attraverso tecnologie innovative per creare soluzioni di benessere efficaci.

Il METODO WELLSPRING è basato su 2 fattori:

• TECNOLOGIA: ci avvaliamo di device e strumenti tecnologici che sfruttano i principi naturali di: freddo, calore, acqua, aria e luce.

• COMPETENZE: partendo da valutazioni specifiche attraverso test innovativi, i nostri esperti (health coaches, nutrizionisti e mental coaches) interpretano e identificano nel corso di colloqui individuali le aree di ottimizzazione del potenziale di benessere, così da offrire ai clienti WELLSPRING la possibilità di agire consapevolmente sul proprio stato di benessere e approfittare di abitudini di vita più salutari.

L'OFFERTA DI SERVIZI

L’obiettivo di WELLSPRING è offrire soluzioni efficaci e accompagnare la persona attraverso l’uso di tecnologie che sfruttano i principi naturali di: freddo, calore, acqua, aria e luce.

I clienti possono usufruire dell'offerta in due modi: attraverso singoli trattamenti “spot” á la carte, acquistabili singolarmente o in carnet, oppure intraprendendo i programmi messi a

punto dai medical advisors di WELLSPRING. In particolare, i programmi ottimizzano le aree LONGEVITY, MIND, IMMUNE/ DETOX, PERFORMANCE e BEAUTY.

LONGEVITY: Questo programma è consigliato a chi é alla ricerca di un sostegno nella costruzione di un futuro in vitalità, aggiungendo qualità alla vita che si allunga. I trattamenti in questo programma sono mirati a rallentare l’invecchiamento osteo articolare e prevenire i processi neurodegenerativi.

IMMUNE/DETOX : Questo programma è consigliato a chi ha bisogno di prendersi una pausa per ristorare l’organismo, rinforzare il proprio sistema immunitario e ridurre il carico infiammatorio. I trattamenti in questo programma hanno lo scopo di disintossicare i tessuti organici dall’accumulo di scorie metaboliche e inquinanti esterni.

MIND : Questo programma è consigliato a chi ha necessità di tenere sotto controllo lo stress della vita quotidiana, gestire le proprie emozioni e ricalibrare il focus sui propri obiettivi. I trattamenti in questo programma hanno lo scopo di ottimizzare la gestione dello stress e il riequilibrio del sistema nervoso centrale e autonomo.

40

PERFORMANCE : Questo programma è consigliato a chi vuole aumentare la capacità reattiva dell’organismo, l’energia e la vitalità in generale per mantenere sempre al top la capacità d’azione, prevenire gli stati di stanchezza e recuperare le energie da attività sportiva intensa. I trattamenti in questo programma hanno lo scopo di ottimizzare la stimolazione dell’attività mitocondriale, dei meccanismi di anti-ossidazione e l’accelerazione dei tempi di recupero cerebrali.

BEAUTY: Questo programma è consigliato a chi vuole avere un riscontro estetico al benessere e dare una funzione estetica all'ottimizzazione dello stare bene. I trattamenti in questo programma hanno lo scopo di ottimizzare la produzione di collagene per contrastare i segni di invecchiamento della pelle e l'ottimizzazione del tono muscolare per ridurre il grasso e le infiammazioni.

Via Nirone, 19 - Milano www.wspring.club

maggio\ giugno 2024 41

SOCIALE NEL MONDO

DELLE IMPRESE: MODA O REALTÀ?

Il 9 aprile scorso a Milano, presso l’auditorium di Bosch si è tenuto un dibattito dal titolo “Responsabilità sociale nel mondo delle imprese: moda o realtà?”.

Figure di spicco provenienti da diversi settori hanno fornito insight preziosi sull'integrazione della sostenibilità nei loro modelli di business. Nell'epoca moderna, la responsabilità sociale d'impresa non è solo un ideale, ma un concreto parametro di valutazione del successo aziendale. Recenti dibattiti come questo, illuminano il percorso che le aziende intraprendono per allinearsi agli standard etici attuali.

Roberto Zecchino di Bosch e Christian Gaston Illan di Beesness hanno moderato la discussione, evidenziando come la trasparenza e l'etica siano ormai pilastri imprescindibili per le moderne corporazioni. Daria Braga di Laureus ha condiviso la visione dell'impresa come forza del cambiamento

sociale, mentre Valentina Dallavalle di Google ha esposto come l'innovazione tecnologica sia fondamentale per una sostenibilità efficace. Manuela Marani de L'Altra Napoli ha illustrato l'importanza delle iniziative locali, e Gustavo Calì di Camparino ha discusso l'equilibrio tra tradizione e innovazione. Ana Mazzeo di WOBI e Andrea Raineri di Vergani hanno offerto esempi di come le strategie aziendali si stiano evolvendo per rispondere alle sfide globali.

Chiudendo il panel, Gian Maria Gabbiani, Ambasciatore di Allenarsi per il Futuro, ha ribadito che il futuro sarà definito dalla capacità delle imprese di adattarsi e guidare una società sempre più consapevole. L'evento non solo ha dimostrato che la responsabilità sociale è realtà e non moda, ma ha anche lanciato una chiamata all'azione per un impegno collettivo verso un futuro etico e sostenibile.

42
/Evento RESPONSABILITÀ
A
della
Bosch
per
di
cura
Redazione
TEC e Beesness insieme
parlare
sostenibilità nel business

Gustavo Cali

CEO Camparino

“Il primo passo per andare verso una Responsabilità Sociale autentica ed efficace è quello di tornare alle basi: Regole e Morale”

Gian Maria Gabbiani

Founder WazaBe

“Sono certo che vivremo in un mondo migliore e pieno di opportunità... é chiaro che l’impegno deve essere comune e ben finalizzato quotidianamente!”

Manuela Marani

Segretario generale L’Altra Napoli

“Ogni giorno lavoriamo con forza, coraggio e altruismo per dare nuove possibilità ai giovani della nostra città, rogetto dopo progetto, promuoviamo cultura, lavoro, solidarietà”

maggio\ giugno 2024 43

Anna Pia Angelini

Events & External Relations | Fondazione Laureus Italia

“Fondazione Laureus Italia dal 2005 utilizza lo sport come strumento educativo di apprendimento, operando principalmente nelle periferie delle principali città italiane. L’obiettivo è aiutare bambini e ragazzi che vivono in condizioni di forte deprivazione economica e sociale attraverso una metodologia che utilizza la pratica sportiva come strumento formativo e di crescita personale”

Valentina Dallavalle

Head of Brand & Reputation, Apps marketing Google Italia

“Responsabilità di impresa: una realtà concreta che inizia in primis dai prodotti. Mantenere le informazioni private e sicure è una nostra responsabilità e tutti i prodotti Google sono progettati per essere sicuri. Alcuni esempi: grazie all’AI Gmail blocca fino al 99,9% dei mex di spam, malware e altri tentativi di phishing, mentre il browser Chrome ha il servizio Password Manager integrato per aiutare a trovare password efficaci e univoche. Responsabilità di impresa per Google è anche un impegno di lungo periodo che portiamo avanti su diverse aree - digitalizzazione e crescita economica, sostenibilità, privacy & sicurezza, diversity & inclusion, - insieme a partners, esperti e istituzioni. Un esempio del nostro impegno in Italia e’ il progetto “Vivi Internet, al Meglio” in collaborazione con la Polizia Postale, Altroconsumo e con Fondazione Mondo Digitale. Con questo progetto vogliamo aiutare i bambini, i ragazzi, i genitori e gli insegnanti a vivere il Web in maniera più responsabile possibile”

“Credo che un’azienda con la nostra storia e il nostro profondo radicamento sul territorio abbia il dovere di sostenere la comunità che l’ha accolta e l’ha fatta crescere. Facciamo un prodotto che ha un elevato valore simbolico, non solo perché identifica Milano nel mondo, ma anche perché è ricco di significati che rimandano alla condivisione. Siamo orgogliosi di essere tra i soci fondatori dell’Associazione Panettone Sospeso e ogni anno, sin dall’avvio dell’iniziativa nel 2019, partecipiamo con entusiasmo.”

44

“É molto importante capire la responsabilità che abbiamo come leader all’interno delle nostre aziende, essere aperti al dialogo e creare il contesto giusto per far venire fuori il talento di ogni collaboratore”

maggio\ giugno 2024 45

GÉRARD BERTRAND, AMBASCIATORE

DEI GRANDI VINI DEL LANGUEDOC

A cura della Redazione Il Sud della Francia nel bicchiere

Una produzione ampia e articolata che valorizza le caratteristiche del territorio grazie all’utilizzo dei principi della biodinamica e ha nei rosati della Languedoc il proprio fiore all’occhiello.

Un percorso umano e professionale costruito attorno al concetto di Art de Vivre, che coniuga ricerca dell’eccellenza, ospitalità e creatività.

Nome di riferimento nel mondo del vino rosato e pioniere del biodionamico, Gérard Bertrand è oggi considerato l'Ambasciatore dei grandi vini del Languedoc nel mondo. In poco più di trent’anni di attività, l’ex stella del rugby francese ha trasformato la piccola tenuta di famiglia nella più importante azienda vitivinicola della Francia meridionale, con diciassette proprietà tra Châteaux e tenute dislocate nei terroir più vocati di questa zona, dove vengono prodotte tutte le principali denominazioni del Sud-Ovest della Francia. Dai vigneti d’alta quota vicino ai Pirenei ai

46 /Food
Gerard Bertrand - © Marie Ormieres

terreni vulcanici delle Terrasses du Larzac, a quelli costieri affacciati sul Mar Mediterraneo, l’attività dell’azienda si estende oggi su 850 ettari coltivati secondo i principi della biodinamica. Oltre alla produzione di alcuni dei più prestigiosi vini rossi della regione, Bertrand ha investito notevolmente nella crescita di importanti vini rosati, distinguendosi come uno tra i principali promotori della rinascita del rosé nella Languedoc. Oggi Gérard Bertrand produce uno dei rosati più venduti al mondo, il Gris Blanc, e i suoi prodotti di punta, Sauvageonne La Villa e Clos du Temple, sono stati eletti migliori rosati al mondo da Drink Business nel 2017, 2018 (La Villa) e 2020 (Clos du Temple). Attualmente, il Clos du Temple è considerato il più rinomato e costoso vino rosato al mondo. Nel complesso, Gérard Bertrand offre un’ampia proposta di prodotti, all’interno della quale una parte importante è rappresentata da vini biologici, vini senza solfiti e vini biodinamici, in un’ottica di sostenibilità e per soddisfare le diverse aspettative dei consumatori di tutto il mondo.

L’evoluzione dell’azienda di famiglia

Una passione, quella di Gérard Bertrand per la viticoltura, nata nel 1975 fra i vigneti di Château de Villemajou, nel cuore delle Corbières, dove a soli dieci anni ebbe l’opportunità di partecipare alla sua prima vendemmia. Quello con il mondo del vino, per Gérard, è in realtà un legame profondo che affonda le radici nel 1920 quando suo nonno Paul, classe 1900, piantò la prima vigna nella tenuta di famiglia di Villemajou a Corbières. Un’attività portata avanti con successo da Georges Bertrand, tra i nomi di punta nella recente storia vitivinicola della Languedoc, il cui ruolo è stato determinante nella scoperta del cru Boutenac. Dopo dodici anni al fianco del padre, a seguito della sua prematura scomparsa, nel 1987 Gérard prende le redini dell’azienda e cinque anni dopo, nel 1992, dà vita alla realtà vitivinicola che porta il suo nome, con l’obiettivo di produrre vini che fossero massima espressione dei migliori terroir del Sud della Francia, in una ricerca costante di eccellenza che lo ha accompagnato lungo tutta la sua vita e che, in passato, ha caratterizzato anche la sua carriera di rugbista professionista. L’attività si sviluppa velocemente e, già negli anni ‘90, alla prima tenuta di Château Villemajou si affiancano il Domaine de Cigalus e lo Château Laville Bertrou. Nel 2002 l’acquisizione dello Château l'Hospitale nel parco naturale La Clape, tra la Narbonne romana e il Mediterraneo, dà all’azienda un respiro più ampio e nuove prospettive, diventandone anche il nuovo quartiere generale. Nel corso degli anni, Gérard Bertrand si è affermato come uno degli enologi più autorevoli al mondo, il cui raro talento per l’assemblaggio viene riconosciuto a livello internazionale. Un know-how unico, coltivato insieme alla moglie Ingrid, ai suoi trecento collaboratori, e ai suoi due figli Emma e Mathias, che hanno ereditato la passione del padre e si preparano ad affermarsi come quarta generazione alla guida dell’attività di famiglia.

Biodinamica e sviluppo sostenibile

Gérard Bertrand è stato tra i primi, ed è oggi tra i più importanti, produttori francesi di vini biologici e biodinamici. Una vera e propria priorità strategica per l’azienda che, a cominciare dai vigneti di Cigalus nel 2002, ha convertito nel tempo tutti i suoi terreni alla

47 maggio\ giugno 2024
Clos Du Temple - © Hype Agence Clos Du Temple - © Soufiane Zaidi

coltivazione biodinamica nel rispetto del disciplinare Demeter, organismo privato non-profit di certificazione dell’agricoltura biodinamica. Una scelta favorita, anche, dalle peculiari condizioni climatiche che caratterizzano il territorio, contraddistinto da un clima mediterraneo caldo e ventilato e dalla presenza di un’ampia varietà di vitigni resistenti che contrastano parassiti e malattie fungine, e che hanno fatto dell’Occitana il più grande “vigneto biologico” della Francia, con il 36% dei vigneti bio francesi e il 7% di quelli mondiali. Oggi l’azienda Gérard Bertrand porta avanti il proprio impegno verso una politica di sviluppo sostenibile con un progetto di misurazione della carbon footprint allo scopo di ridurre l’impatto dell’intera attività sull’ambiente. Inoltre, insieme al fotografo Yann Arthus-Bertrand, creatore della Fondazione Good Planet, l’azienda partecipa al progetto “Objectif 10.000 Arbres” per la riforestazione della Languedoc-Roussillon.

Art de Vivre, jazz e design

Alla base della filosofia di Gérard Bertrand e del suo team c’è il desiderio di celebrare l’Art De Vivre, e questo si traduce nella creazione di connessioni tra grandi i vini delle tenute, il gusto per l’accoglienza, la gastronomia del territorio, la musica e il design. Questo approccio prende forma principalmente presso lo Château l’Hospitalet diventato, dopo l’acquisizione del 2002, l’headquarter del gruppo, ma anche una meta imperdibile

per gli enoturisti di tutto il mondo. Una vocazione all’accoglienza storica quella dello Château l’Hospitalet, che documenti ufficiali identificano come sede dell’Hospices de Narbonne, ovvero un luogo di sosta e ristoro per i pellegrini lungo i loro viaggi spirituali, già nel 1561, e che Gérard Bertrand ha voluto omaggiare trasformando la struttura in un Wine Resort cinque stelle. Situato nel cuore del parco naturale de La Clape, e immerso in una tenuta di 1.000 ettari, Château l’Hospitalet è oggi una struttura di lusso con Spa e spiaggia privata, che mette a disposizione degli ospiti quarantuno camere – di cui ventotto suite – e offre la possibilità di scoprire i vini dell’azienda e il territorio. Il progetto riserva un ruolo centrale alla cucina guidata dallo chef Laurent Chabert e basata sull’utilizzo dei prodotti dell’azienda agricola biodinamica di proprietà di Céleyran a Sallesd’Aude e di piccoli produttori e pescatori locali che condividono i principi aziendali e operano nel rispetto dell’ambiente. Accanto allo chef, fondamentale la presenza del sommelier e direttore di sala Pierre-Alexis Mengual, nominato Miglior Sommelier di Bordeaux nel 2021. A Château L’Hospitalet l'Art De Vivre viene celebrata in ogni forma, e quindi il Resort è anche un luogo di arte e incontro, con cene-concerto organizzate settimanalmente e un Festival Jazz che da oltre quindici anni vede esibirsi i più grandi jazzisti francesi e internazionali. Ma l’attenzione all’arte e al bello per Gérard Bertrand si esprime anche nel design delle sue bottiglie, come quelle dei

vini Côte des Roses o Perles de Sauvignon, progettate dalla designer francese Chantal Thomass.

Rosati da primato

Gérard Bertrand è stato uno dei principali promotori della rinascita della Languedoc come zona di produzione di grandi rosati. Una vocazione antica per il territorio: qui, infatti, nacquero i primi rosé francesi. Una produzione che, tuttavia, negli anni è stata parzialmente abbandonata, in favore di quella dei grandi rossi. Oggi, fiore all’occhiello della produzione di Gérard Bertrand sono proprio i vini rosé, tra i quali in particolare si fanno notare il Sauvageonne La Villa e il Clos du Temple (eletti migliori rosé al mondo per il Drink Business nel 2017, 2018 e 2020). Il Clos du Temple, in particolare, viene prodotto con vigne centenarie di Grenache, Cinsault, Mourvedre, Syrah e Viognier. Bassissime rese, affinamento in piramidi ricoperte di bauxite prima, e in barrique poi, donano a questo vino un’energia unica. L’impatto al naso è dirompente con note di pesca bianca, melone e rosa canina; al palato è avvolgente, con una incredibile sapidità e lungo finale. La Villa è invece un vino di grande struttura ed eleganza, ottenuto da uve Grenache, Mourvedre, Viognier e Vermentino, a cui il passaggio in legno dona una notevole complessità. Tra i grandi rosati firmati da Gérard Bertrand anche Gris Blanc, uno dei più venduti al mondo, a base di Grenache Gris e Noir, e caratterizzato da un’ottima beva, e Hampton Water, fruttato e sapido, prodotto con uve Grenache, Mourvedre e Cinsault, e nato dalla collaborazione con Jesse Bon Jovi, figlio del noto cantante Jon Bon Jovi.

Château l’Hospitalet, un’isola dalle caratteristiche uniche

Quella di La Clape è una terra particolarmente vocata alla coltivazione della vite, come sapevano bene già Fenici e Romani. Tutto merito delle favorevoli condizioni climatiche – la zona è tra le più soleggiate di Francia, dove il grande caldo viene mitigato dalle fresche brezze marine – e delle particolari caratteristiche del suolo. Essendo stata un’isola in un lontano passato, infatti, La Clape possiede un terroir unico, caratterizzato da una flora e da una fauna differenti da quelle

48
Clos d’Ora - © Geoffrey Lucas

delle zone limitrofe. Il terreno si distingue per un perfetto mix tra marne ricche di minerali e suoli calcarei che amplificano gli effetti dei raggi solari e drenano perfettamente l’acqua in eccesso. Grazie all’utilizzo di tecniche di agricoltura biodinamica, il mare, il sole e il suolo calcareo emergono nella personalità di vini in cui struttura, rinfrescante mineralità e salinità si combinano magistralmente. La produzione si articola in Hospitalet Rouge e Hospitalet Blanc. Hospitalet Rouge è ottenuto dal blend di Grenache, Syrah e Mourvèdre; ogni varietale viene vinificato separatamente e poi assemblato. Terminati i mesi di affinamento in botte, viene imbottigliato seguendo le fasi lunari come da calendario biodinamico. Hospitalet Blanc è un blend composto da Bourboulenc, Grenache Blanc, Viognier e Vermentino. Solo una parte viene affinata in legno, così da preservarne la freschezza e quella tipica nota mediterranea che lo contraddistingue anche negli anni successivi.

Naturalys: l’essenza del terroir

La linea Naturalys nasce dal desiderio di valorizzare il concetto di viticoltura biodinamica come espressione più genuina e vera del terroir d’origine. Gérard Bertrand ha interpretato questo principio realizzando una linea di vini monovarietali, dalla pronta beva e dalla facile mescita di cui fanno parte bianchi come Chardonnay e Sauvignon Blanc, e tra i rossi Pinot Noir, Syrah, Merlot e Cabernet Sauvignon. Mentre lo Chardonnay svolge un leggero passaggio in legno, Pinot Noir, Merlot e Syrah vengono vinificati solamente in acciaio, così da

49 maggio\ giugno 2024
Château l’Hospitalet - © Gilles Deschamps Château l’Hospitalet - © Soufiane Zaidi

far esprimere al meglio il varietale.

Cigalus, i primi passi verso la biodinamica Gérard Bertrand acquista l’azienda nel 1995. Nel 2002 inizia a sperimentare con Gilles de Baudus e Richard Planas l’impiego della biodinamica sui terreni e, nel giro di pochi anni, converte interamente i vigneti di Cigalus, certificandoli Demeter nel 2010. Il vigneto beneficia del clima mediterraneo semi-arido con inverni miti e umidi ed estati calde e soleggiate, consentendo una maturazione precoce di tutti i vitigni; l’aridità del clima è compensata da profondi fondali di sedimenti depositati dall’Aussou, il torrente che costeggia la tenuta, che consentono di immagazzinare le piogge invernali. La produzione prevede Cigalus Blanc (Chardonnay, Viognier, Sauvignon Blanc) e Cigalus Rouge (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah, Grenache, Caladoc, Carignan). Syrah e Carignan vengono lasciati in grappoli interi, quindi sottoposti a macerazione carbonica così da estrarre più colore e tannini più morbidi. Gli altri vitigni (Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, Caladoc e Mourvèdre) vengono diraspati e subiscono una macerazione tradizionale.

Clos d’Ora, l’essenza della produzione biodinamica

Nel 1997 Gérard Bertrand acquista Laville Bertrou nel cuore dell’AOC Minervois.

A guidarlo, l’intuizione di una singolarità inespressa di questo lembo di terra. Una sensazione che cresce e viene indagata fino alla scoperta di una faglia geologica tra terreni calcarei e marne proprio sotto i terreni vitati. Accanto a vecchie viti di Carignan e Grenache, Bertrand pianta Syrah e Mourvèdre, e tutti i terreni vengono coltivati con metodo biodinamico. La cantina viene costruita sul punto più alto della collina, dalle fondamenta di un vecchio ovile, e viene completata con una vasca a cielo aperto che agevola l’interazione dei vini con le stelle, una cantina di maturazione dove il sole arriva solo al solstizio d’estate, nonché con un’area di meditazione, in linea con i principi della biodinamica. I confini del cru vengono individuati nel 2000 e dodici anni dopo, nel 2012, viene effettuata la prima vendemmia di Clos d’Ora. I vini ottenuti

rappresentano la massima espressione del territorio con il Syrah (coltivato su calcare) che ne definisce la spina dorsale, il Grenache (piantato su terreni marnosi) che conferisce avvolgenza, il Mourvèdre che aggiunge un tocco vellutato e il Carignan che completa il blend con la sua freschezza legata ai terreni argillosi dei quali si è nutrito. La somma armoniosa di queste vibrazioni produce un miracolo di equilibrio: frutta rossa e nera con note speziate di pepe nero e noce moscata, e floreali di violetta e peonia, incastonata in una struttura tannica imponente, con una consistenza vellutata di infinita precisione e una freschezza disarmante. Il finale, lungo e speziato, culmina con una grandiosa nota sapida.

Orange wine, il sole in bottiglia Di grande tendenza, gli Orange wine nascono dall’utilizzo di una tecnica tipica della vinificazione dei vini rossi, ovvero la macerazione sulle bucce di uve a bacca bianca. Il prolungato contatto con le bucce consente il rilascio di polifenoli, responsabili dell’aumento del profilo aromatico e del colore, che imbruniscono il vino fino ad arrivare alla tinta arancio. Gérard Bertrand propone due tipologie di Orange wine: Orange Gold e Villa Soleilla. Orange Gold è composto da sei diversi vitigni che subiscono una macerazione di due settimane. Si presenta di un bell’arancio lucente, con sentori di albicocca, pesca bianca, buccia d’arancia. Ottimo ingresso al palato, fruttato, leggermente tannico. Villa

Soleilla proviene invece dalle migliori uve con fermentazione a grappolo intero per tre settimane. Affinato in botti e anfore di vetro, è caratterizzato da un colore arancio brillante, e al naso offre note d’albicocca disidratata, miele e fava di tonka. L’ingresso in bocca è importante, con sensazioni di frutta croccante e tannino che dona complessità.

Heritage: l’eredità di un territorio

La linea Heritage racchiude lo spirito e la tipicità della Languedoc. L’ottimo rapporto qualità-prezzo rende questi vini accessibili a un pubblico ampio, offrendo così a tutti gli appassionati l’opportunità di scoprire un particolare vitigno o uno stile identitario del territorio. Fanno parte di questa linea il Picpoul de Pinet, 100% Picpoul – vitigno autoctono della Languedoc caratterizzato da un’ottima freschezza e sapidità; il Languedoc Heritage, per il quale viene utilizzato un tipico taglio della zona con Syrah e Grenache, e che prevede un affinamento in botti per quasi un anno; e il Cahors, da uve 100% Malbec, affinato in legno e prodotto nella prima cantina che Gérard Bertrand acquista al di fuori della sua Languedoc.

Cuvée les 101 Arbousiers, un vigneto centenario

Vino che nasce nel mitico territorio del Fontfroide, nel cuore della denominazione Corbières, zona emblematica per la coltivazione del Carignan. È qui che nel 1920 Paul Bertrand, nonno di Gérard, pianta la

50
Clos d’Ora - © Geoffrey Lucas

sua prima vigna. Da questo appezzamento di vigneti centenari, nasce Cuvée 101, un vino capace di esprimere al contempo il miglior potenziale del suo terroir e il knowhow unico della famiglia Bertrand. Dopo la raccolta manuale delle singole parcelle, il Carignan viene vinificato a grappolo intero e il Grenache diraspato, la fermentazione dura circa due settimane e successivamente il vino viene invecchiato per diciotto mesi in botti di rovere francese. Il risultato è un vino dal colore rosso rubino, che al naso fa emergere note di piccoli frutti rossi come ribes nero e ciliegia, mentre al palato è potente e strutturato, con tannino maturo e lungo finale giocato sul pepe nero.

Château de Villemajou È qui che, nel 1975, Gérard Bertrand vive il suo “battesimo della vendemmia” accompagnato dal padre Georges. Sempre qui, Gérard ha avuto modo di aiutare il padre per lunghi anni, alternando l’attività di giocatore di rugby professionista con quella di vignaiolo, e acquisendo da lui tutti i segreti del mestiere. In seguito alla prematura scomparsa di Georges, Gérard inizia a prendere in mano le redini dell’azienda. Quello che si trova ad affrontare è un terreno composto da ciottoli e blocchi di calcare giunti sin lì dopo essere stati trasportati e levigati dai fiumi glaciali che un tempo scendevano dai Pirenei, posti su uno strato di argilla e arenaria. Un terroir unico e omogeneo dimora di viti di Carignan ultracentenarie che producono frutti dalla

concentrazione e dall’equilibrio senza pari.

Crémant de Limoux, bollicine storiche

Con l’appellativo Crémant vengono definiti gli spumanti metodo classico prodotti in Francia fuori dalla regione della Champagne, in zone delimitate ai quali è stata conferita la classificazione di AOC. Tra queste zone, anche Limoux (Languedoc-Roussillon), che vanta il primato di metodo classico più antico al mondo. Proprio qui, Gérard Bertrand coltiva vigne situate fino a 700 metri e rende omaggio a questa storica denominazione con due Crémant de Limoux ottenuti da Chardonnay, Pinot Noir e Chenin Blanc. La permanenza sui lieviti di 12 mesi valorizza gli aromi primari e preserva la grande freschezza, due importanti pilastri per un eccellente metodo classico.

Domaine de Aigle, bollicine d’alta quota

Lo Château Domaine de Aigle è situato alle pendici dei Pirenei, habitat ideale delle Aquile di Bonelli, particolare varietà di rapace dalla quale l’azienda prende il nome. La tenuta occupa la parte più a nord di Limoux, dove il clima fresco, caratterizzato da brezze provenienti dai Pirenei, è un elemento determinante per la produzione di quella che è considerata la più antica bollicina francese. Spinto dalla convinzione di riuscire a produrre grandi Pinot Noir e Chardonnay, nel 2007 Gérard Bertrand acquista i primi 40 ettari, convertendoli in biodinamica nel 2018. Con un’altitudine che supera i 500 metri, le vigne di Domaine de l’Aigle sono tra le

più alte di tutta la Languedoc; una posizione che permette di avere temperature inferiori di circa 3°C rispetto alla zona costiera, oltre all’importante escursione termica tra giorno e notte che preserva l’acidità delle uve. Il terreno si diversifica tra strati argillo-sabbiosi verso valle e un affioramento calcareo nella parte più alta dove sono situati i vigneti, fornendo un’importante nota minerale e sapida ai vini. La produzione si divide in Domaine de Aigle Blance (100% Chardonnay) e Domaine de Aigle Rouge (100% Pinot Noir).

Vin Doux Naturel

Tra i vini più celebri del Languedoc-Roussillon ci sono sicuramente i “Vin Doux Naturel”, vini dolci ottenuti dall’aggiunta di alcol in fase di fermentazione, operazione che blocca il processo fermentativo nel momento in cui il mosto semifermentato è ancora caratterizzato da un alto residuo zuccherino. Tra le tipologie di prodotto: Banyuls, Muscat de Rivesal e Rivesalt Ambrè. Il Banyuls è tra le AOC più famose della zona. Ottenuto da uve Grenache Noir, si contraddistingue per note di ciliegia matura, cioccolato, frutta secca e chiodi di garofano; avvolgente e speziato al palato, è ottimo con i dolci al cioccolato. Altra celebre AOC è quella di Rivesalt che Gérard Bertrand interpreta in due varianti: il Muscat de Rivesalt, ottenuto da 100% Muscat a Petit Grains, caratterizzato da note di pasticceria secca e miele di acacia con un lungo finale ammandorlato; e il Rivesalt Ambrè, 100% Grenache, vino dal leggero stile ossidativo che sprigiona sentori di dattero, noci e miele di acacia; di forte impatto e grande sapidità, è perfetto con formaggi stagionati o erborinati.

maggio\ giugno 2024 51
Domaine de Aigle - © Soufiane Zaidi

PIBÄ: CUORE PULSANTE DELLA CULTURA ARGENTINA

Il bar che vende

più Fernet Branca a Milano

A cura di Virginia Priano

PIBÄ, Street food gourmet argentino situato in Piazza Santa Maria del Suffragio 3, è il bar in cui si beve più Fernet Branca in tutta Milano. Ciò accade grazie alla famosa usanza argentina di unire il Fernet alla bevanda cola.

Non Fernet, comunque! Per questo periodo di caldo PIBÄ presenta la sua Cocktail List d’Autore: una vera e propria odissea di sapori che catturano l'essenza dell'Argentina, creata con maestria per soddisfare i palati più raffinati e avventurosi e per portare un tocco di esotismo nelle calde serate estive milanesi. "La nostra missione è trasformare ogni cocktail in un'esperienza sensoriale che porti i nostri clienti direttamente nelle strade di Buenos Aires." - Spiega Emanuel Schuster, socio e manager di PIBÄ.

Nel cuore della Piazza Santa Maria del Suffragio, PIBÄ è un tesoro gastronomico argentino: non solo un locale di carne, ma un vero e proprio ambasciatore della cultura e dei sapori dell'Argentina in Italia.

Ma cosa rende PIBÄ così speciale, oltre ad essere il bar che vende più Fernet Branca in tutta Milano?

Con orgoglio PIBA è diventato il locale dove si beve più Fernet Branca a Milano, trasformandosi nel cuore pulsante della cultura argentina in città. Il segreto risiede nel legame profondo tra il Fernet Branca e l'Argentina. Questo amaro, nato in Italia nel 1845, ha trovato una seconda casa nelle strade di Buenos Aires, diventando una bevanda nazionale amata proprio da tutti. Il suo sapore unico, una miscela di erbe e spezie, si sposa perfettamente con la cucina argentina, ed è quindi l'accompagnamento ideale per piatti come gli empanadas e i pinchos (spiedini).

Questo non solo per il forte legame del marchio con la città,

ma soprattutto per il successo che questo amaro italiano ha riscosso in Argentina. L'Argentina, infatti, rappresenta il paese in cui si consuma più Fernet-Branca al mondo, tre volte più che in Italia. Ed è proprio per questo che la famiglia Branca ha aperto l’unica distilleria all’estero proprio a Buenos Aires, dopo quella di Milano.

“Per tanti il Fernet è un emblema di italianità e rappresenta uno dei forti legami che esistono tra l’Italia e l’Argentina. Una di quelle cose per cui andare fieri di essere italiani. Per questo il Fernet occupa un posto speciale nel mio cuore, e sempre lo occuperà.” Afferma Erik Viola, consulente di mixology.

52
/Food

Sorsi di passione Argentina: la nuova cocktail list d’autore per l'estate. Con una nuova proposta di cocktails studiata appositamente dal rinomato consulente e barman di mixology Erik Viola, PIBÄ presenta la sua lista di cocktails, pensata per trasportare i palati italiani in un viaggio attraverso i gusti e gli aromi della terra delle pampas: “I drink di PIBÄ sono ispirati all’amore per i viaggi, alla gioia che evocano i ragazzi del team di PIBÄ, e alle salse dei loro tipici pinchos!

La nuova drink list è strutturata in modo da poter accontentare davvero i gusti di tutti, quale che sia il Paese di provenienza. L’obiettivo della nostra proposta è quello di essere un mix tra i classici e le rivisitazioni, così che sia i tradizionalisti che i più creativi abbiano un luogo dove potersi sentire a casa.”

Dai classici reinventati alle creazioni originali ispirate alla ricca tradizione cocktail argentina, ogni bevanda racconta una storia di passione e cultura. “Oltre a deliziare i nostri clienti con il miglior street food argentino in formato pinchos, desideriamo anche offrire un'esperienza completa, diventando una destinazione privilegiata per chi ama gustare cocktail di alta qualità. La nostra nuovissima carta presenta una selezione esclusiva di cocktail creati con maestria che uniscono sapientemente ingredienti freschi e innovativi per regalare sensazioni uniche che si armonizzano con i sapori intensi e autentici dei nostri spiedini.

Un oasi nella città.

Ma PIBÄ non è solo un luogo per eccellere nella mixology, è anche un'oasi di relax e convivialità. Il suo dehor offre un rifugio perfetto per godersi la primavera e l'estate italiane. Che sia per un aperitivo rilassante dopo il lavoro o per una pausa pranzo per rigenerarsi dal caos della città, i clienti, da PIBÄ, possono sentirsi come a casa, immersi in un'atmosfera che ricorda un esclusivo club sociale.

Inoltre, PIBÄ si propone come la location ideale per eventi di lavoro, feste, compleanni e altro ancora. Il team di energici ragazzi si impegna per garantire

maggio\ giugno 2024 53

che ogni occasione sia indimenticabile, offrendo sempre il calore argentino e la migliore musica dal vivo per completare l'esperienza.

Quindi, se siete in cerca di un'esperienza gastronomica autentica, che vi trasporti direttamente nelle strade di Buenos Aires, non dovete cercare oltre: PIBÄ è la vostra destinazione. Venite ad assaporare l'autentico gusto dell'Argentina, qui a Milano, a Barcellona o direttamente a Buenos Aires.

I drink dell’estate

• TEGRONI:

Tequila + Vermouth Antica Formula + Bitter

• TOKYO STYLE:

Vodka + Cetriolo + Wasabi + Limone

• BIG ERIK:

Rhum + Liquore al latte di mandorle + Ananas + Cocco

• MANGO TANGO:

Gin Hendricks + Chutney mango e lampone + Limone

• LA CONDESA DEL PIBÄ:

Gin Condesa Prickly + Limone + Tonica + Olio essenziale e succo di arancia

54
55 maggio\ giugno 2024

ACQUA LETE AL FIANCO DEGLI SPORTIVI

Intervista al Dottor Luigi Del Gaudio: trend di consumo, sostenibilità, novità 2024

A cura di Luca Sardi

Dottor Luigi Del Gaudio, da quando ha iniziato il percorso professionale in acqua Lete? Ha già ricoperto questo incarico in tema di partnership/sponsorizzazioni precedentemente?

“Lavoro in Acqua Lete da 6 anni e mi occupo di sponsorizzazioni sportive da 5 anni. Da quest’ultimo anno ricopro il ruolo di Head of Partnership con i brand Lete e Sorgesana con i quali siamo impegnati con partnership di Club come SSC Napoli, AC Milan e AC Monza e con diverse Federazioni come la FIGC, la FIS e la FIJLKAM e con anche la Divisione Calcio a 5.”

La sua azienda è coinvolta in sponsorizzazioni sportive o eventi locali? Potrebbe raccontarci qualche iniziativa di cui è particolarmente orgoglioso?

“Con tutti questi partner abbiamo realizzato bellissime attività di cui vado particolarmente fiero. Nel 2021 lanciammo su TikTok una challenge Coro a Core Lete che ha permesso ai tifosi del Napoli di cantare insieme ai calciatori azzurri il coro da stadio ideato da Acqua Lete e che poi è stato trasmesso durante il periodo di pandemia con gli stadi chiusi sui maxischermi dello Stadio Maradona. Invece cito l’ultimo progetto che abbiamo lanciato con AC Milan che con una green challenge vedrà dipendenti, tesserati e collaboratori rossoneri sfidarsi per riciclare il maggior numero possibile di bottiglie nelle tre sedi del club rossonero, Casa Milan, Milanello e Vismara.”

Quanto è importante l'idratazione per un atleta? La sua azienda si impegna in campagne educative su questo tema? “L’Acqua Lete rappresenta un tipo di acqua ideale per gli sportivi. Essa è caratterizzata da un alto contenuto di calcio prontamente biodisponibile e rappresenta una fonte preziosa per reintegrare i liquidi e i sali minerali persi durante la performance sportiva.

Acqua Lete può essere bevuta prima, perché riduce la sensazione di sete durante l’allenamento, durante, per evitare la disidratazione e al termine di uno sforzo fisico, in quanto è in grado di ripristinare l’equilibrio elettrolitico dell’organismo, limitare gli effetti negativi della sudorazione e la formazione di lattato ematico, migliorando quindi il recupero muscolare.”

Prodotti e Innovazioni: Ci sono novità o innovazioni recenti nei prodotti della sua azienda che vorrebbe condividere con i nostri lettori?

“Icon è il nome scelto per i due nuovi formati Lete e Sorgesana, un naming affascinante che racconta l’esclusività e il prestigio delle nuove bottiglie. L’azienda ha studiato nei minimi particolari il nuovo packaging, dal materiale scelto, l’alluminio, alla forma e alla grafica per posizionare ICON come un’opera d’arte che riscrive le regole del settore.”

Tendenze di Consumo: Come sono cambiate le preferenze

56
/Food

dei consumatori nel settore delle acque confezionate negli ultimi anni?

“L’inflazione e la situazione geopolitica internazionale incidono sull’andamento dei consumi.

Si evidenzia contemporaneamente una riduzione del cappello della spesa che esclude beni voluttuari e si concentra su prodotti salutari, tra questi anche le Acque Minerali, come Lete, che presenta tante proprietà funzionali.”

In che modo la sua azienda contribuisce alla sostenibilità ambientale?

“In tema di sostenibilità, misuriamo l’impatto delle emissioni Co2 per ridurre l’impatto ambientale delle nostre attività.

Siamo soci fondatori del Consorzio per il riciclo del PET (CORIPET) e le nostre bottiglie sono in PET 100% riciclabile.

Anche con le sponsorizzazioni sportive abbiamo creato un processo virtuoso che, anche grazie alla collaborazione di Coripet, ci permette di poter creare attività che abbiano come obiettivo il riciclo del PET.”

Che consiglio darebbe a un'azienda che sta valutando di sponsorizzare eventi sportivi?

“Valuterei in primis la possibilità di sponsorizzare eventi o sponsorizzazioni sportive che creino valore al proprio brand e che abbiano la capacità di realizzare attivazioni che diano risalto alla partnership evitando una mera visibilità del logo.”

Quali sono i suoi interessi al di fuori del lavoro? Pratica qualche sport?

“Sono sempre stato uno sportivo ed anche per quello, trovandomi in una realtà che fa delle sponsorizzazioni una grande leva, mi trovo a mio agio nel ruolo che ricopro.

Appassionato di tantissimi sport e da buon Napoletano appassionato della squadra di calcio della città, ma la mia più grande passione sportiva è la pallacanestro, avendola praticata per 20 anni e seguendola costantemente sia a livello Nazionale che internazionale.”

maggio\ giugno 2024 57

MATTEO BOSCO

HOTPOT ITALIA: STARTUP BENEFIT

Come supportare le Aziende nel ricambio generazionale: senior e giovani a confronto

A cura di Christian Gaston Illan

Classe 1997 e originario di Treviso, durante gli studi in Filosofia, Relazioni Internazionali e Economia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Matteo pensa di intraprendere la carriera diplomatica , carriera che nel corso degli anni assume nuovi sviluppi a seguito di numerose esperienze in settori diversificati tra loro che abbracciano il business, il digital e il lusso. Dopo un percorso in Moncler, seguendo la passione per il mondo moda decide di trasferirsi a Parigi per fare un MSc in Business Management presso l’EDHEC e all’HEC un corso di specializzazione in Luxury Management. A Parigi apre un blog, un tool di networking , in cui intervista manager. Successivamente inizia a lavorare in l’Oréal nel team digital della divisione Travel Retail Worldwide. Nel frattempo il suo blog cresce sempre di più e il 2022 segna l’anno della svolta. Dopo essere rientrato a Milano per un’opportunità di lavoro in Luxottica, Matteo decide di abbandonare il mondo corporate per dedicarsi completamente a far crescere e sviluppare Hotpot, aprendo la società nell’aprile 2023. Hotpot Italia oggi è una startup benefit, che ha come obiettivo quello di far parlare nella stessa lingua le figure più senior con quelle più giovani all'interno delle aziende in ottica di ricambio generazionale attraverso i suoi format. Tra i clienti TIM, Istituto Marangoni Parigi, Publicis Media, Havas PR, BCG, Garmin, FlixBus e The Social Hub.

59
/Imprenditoria

Qual è stata l'ispirazione principale dietro la creazione di Hotpot Italia?

“Hotpot Italia è nata quando lavoravo nel mondo corporate come blog personale in cui facevo interviste a persone che erano d’ispirazione per me e con le quali mi sarebbe piaciuto entrare in contatto per confrontarmi e chiedere consigli sul mondo del lavoro. Poi il blog si è evoluto, da articoli scritti a interviste video podcasting ai primi eventi di networking fino ad arrivare ad un team di talenti con i quali lavoro oggi.

Da quel momento abbiamo trasformato questo iniziale side project in una startup benefit che ha come focus quello di lavorare con le aziende sul tema del ricambio generazionale, creando momenti di confronto tra senior e giovani che spesso non parlano la stessa lingua in azienda.

I nostri workshop e format di team building e networking vogliono creare dei momenti in cui i senior portano la loro esperienza ed i più giovani hanno preziose occasioni di apprendimento e di condivisione dei loro punti di vista, magari su tematiche particolarmente moderne che sono cambiate nel tempo.”

Come vede l'evoluzione del dialogo intergenerazionale nel contesto lavorativo italiano?

“Io sono un ottimista di natura, e vedo nel contesto attuale italiano, dove in questo senso c’è ancora molto da fare, una grande opportunità!

Favorire questo dialogo tra generazioni all’interno delle aziende, dalle multinazionali fino alle aziende più piccole anche familiari, può portare benefici all’azienda stessa a livello di motivazione, talent retention e migliore performance dei propri lavoratori, ma anche all’economia in generale.

Certo è una bella sfida, perché si tratta a volte di rompere dei silos aziendali e barriere gerarchiche a cui tradizionalmente si tiene molto, per questo motivo va adottato l’approccio corretto anche a livello di gamification e di creatività.”

Quali sfide ha incontrato nell'unire professionisti senior e giovani innovatori?

“Le sfide per noi sono state tante e lo saranno sempre, anche semplicemente per

gli obiettivi ambiziosi che come giovane startup ci poniamo nel voler parlare e collaborare con grandi aziende italiane ma anche internazionali.

Cerchiamo di unire le diverse generazioni e per farlo serve il giusto tone of voice, che noi siamo riusciti a costruire nel tempo. Il tone of voice che abbiamo costruito lo chiamiamo “spicy”, perché nei nostri format si riesce a coinvolgere e far emozionare sia i senior sia i più giovani, rendendo le nostre attività divertenti e mettendo le diverse generazioni sullo stesso livello.

Anche questa infatti è una sfida, perché da una parte abbiamo i senior che si trovano di fronte ragazzi e ragazze di diverse età che hanno un linguaggio completamente diverso, hanno abitudini nuove, usano tool e strumenti in continua evoluzione e hanno sviluppato una percezione del lavoro e dalla visione della loro vita unica rispetto alle generazioni precedenti. Dall’altra parte ci sono i giovani, che spesso dentro le aziende vedono le figure più senior come quasi “intoccabili” o “inarrivabili” degli extra terrestri a cui non chiederebbero di prendersi un caffè di confronto per timidezza o per il silos aziendali in cui si trovano. Allora qui arriviamo noi, e li mettiamo sullo stesso livello con i nostri format e giochi, come una caccia al tesoro :)”

C'è un momento o evento particolare di Hotpot Italia che considera una pietra miliare per l'azienda?

“Un momento in particolare è stato un “click” che ha dato inizio in maniera strutturata ad Hotpot, ovvero il nostro primo evento fisico: la cena di networking in stile speed dating che abbiamo organizzato a settembre 2022. È stato un momento in cui con il mio team abbiamo portato in real life un progetto iniziato da una cameretta e dove siamo entrati in contatto con le prime aziende, capendo che il nostro approccio e modo di fare le cose era apprezzato.

Da quel momento infatti sono iniziate anche le prime collaborazioni e ci siamo iniziati a strutturare come team, capendo anche quello che potevamo offrire sul mercato.”

Come misurate l'impatto delle vostre iniziative sul ricambio generazionale?

“Questo è uno degli elementi a cui tengo di più, perché l’aspetto interessante e di valore dei nostri format risiede negli insights che riusciamo a raccogliere e i KPIs che possiamo misurare su determinate tematiche in questi momenti di confronto generazionali, che poi condividiamo con le aziende in ottica di iniziative per la DE&I.

Possono essere metriche legate alla percezione della leadership aziendale che viene coinvolta nei format o alla raccolta dei diversi punti di vista e posizioni della popolazione aziendale riguardo a determinate tematiche come: diversità, sostenibilità, etica, tecnologia, tendenze future, sentiment aziendale, etc.

60

La cosa che più mi rende felice sono le modalità con cui raccogliamo e misuriamo queste metriche, perché proprio grazie al nostro approccio fresco, giovane e di gamification, riusciamo a mettere le persone a proprio agio, sradicando ogni tipologia di tabù e ottenendo feedback sinceri, utili per le aziende.”

Quali sono i principali obiettivi per il futuro di Hotpot Italia?

“Considerando che siamo una startup che ufficialmente ha meno di un anno, credo che i risultati e le collaborazioni ottenute in questo breve tempo siano la dimostrazione che siamo sulla buona strada, anche se c’è ancora molto lavoro da fare.

Gli obiettivi di Hotpot sono molto ambiziosi, tracciati anche grazie ai preziosi consigli del nostro Board di Advisor, a cui anche personalmente tengo molto, composto da 3 figure (Alessandra Gritti, CEO & Co-Founder di Tamburi Investment Partners, Alberto Grignolo, ex Group COO di YNAP e Pietro Terzini, Artista e Consulente Creativo).

Nel 2024-2025 Hotpot, continuando a realizzare dei format dalla qualità ed

esperienza eccellente per le persone ed aziende, ha l’obiettivo di costruire un suo portfolio clienti sempre più grande, con una progettualità che vada oltre all’iniziativa one off di collaborazione e che segua una roadmap di confronti generazionali per l’azienda in ottica di DE&I.”

Quali strategie ha adottato Hotpot Italia per promuovere l'innovazione e il dialogo intergenerazionale in un contesto di rapida evoluzione tecnologica?

“Senza dubbio l’evoluzione tecnologica è un tema di estrema importanza all’interno delle aziende, quando si parla di divario generazionale si parla anche di differenze di utilizzo e conoscenze delle nuove tecnologie tra senior e giovani.

Per questo motivo quello che facciamo è inserire nei nostri format anche dei focus su specifiche tematiche legate alla tecnologia, penso all’Artificial Intelligence che piace molto alle aziende, dove far nascere confronti e aggiornamenti cross generazione su questa tecnologia, come impatta il lavoro di oggi e come impatterà la quotidianità tra 5 e 10 anni.

È affascinante vedere come ci siano delle prospettive e visioni diverse sulla tecnologia tra le diverse generazioni.”

C'è una storia di successo particolare, emergente dalle vostre attività, che può condividere?

“Certo, è molto bello il progetto che abbiamo realizzato insieme a TIM, di cui vado anche particolarmente fiero. Il progetto è nato dopo aver invitato Pietro Labriola, CEO di TIM a una nostra cena di networking con la community, alla quale però non ha potuto partecipare per precedenti impegni.

Da quella occasione, dopo un primo incontro conoscitivo a Roma, è nata un filone di conversazione insieme al team di Maria Enrica Danese, Director Corporate Communication & Sustainability, che ha visto la nascita di questo progetto di racconto dei nuovi valori aziendali di TIM attraverso la testimonianza del top management dell’azienda durante una serie di eventi a porte chiuse e pubblici in diverse città italiane.”

Come vede il ruolo delle startup innovative e delle società benefit nell'economia italiana odierna e futura?

“Essere una startup innovativa e società benefit come Hotpot è una scelta di responsabilità e un invito prima di tutto a noi stessi, e poi anche a chi ci sta intorno, a portare un impatto positivo in ciò che facciamo.

È una cosa che mi porto con me sin dall’università in Francia, il motto dell’EDHEC è “Make an impact” che io trasformerei in “Make a positive impact” perché ogni individuo così come le aziende dovrebbero avere anche questo focus, ossia generare un impatto positivo sull’ecosistema attorno a loro, facendolo andare in parallelo alla pura ricerca del profitto economico.

È una visione che si sta sviluppando in Italia, Hotpot nel suo piccolo utilizza alcuni Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda ONU 2030 come parte dei suoi obiettivi da raggiungere per avere un impatto, ma in generale credo ci sia ancora molto da fare, per trasformare questi aspetti da pure iniziative di marketing, come spesso si vede, ad elementi strutturali dei business model aziendali.”

maggio\ giugno 2024 61

JODO: CLIMATIZZAZIONE ECOLOGICA

A cura di Laura Lamarra Non come moda ma come mission e vero DNA

Si parla molto di innovazione e sostenibilità, come driver di sviluppo economico imprescindibili al centro di tutte le agende politiche ed economiche mondiali e di conseguenza delle strategie aziendali. 30 anni fa, nel cuore di Peschiera del Garda, nasce Jodo , realtà aziendale 100% made in Italy che, grazie alla lungimiranza e alla sapiente capacità imprenditoriale della famiglia fondatrice e alla conduzione attenta, competente e appassionata dell’Amministratore Unico Cristiano Bistoletti , insieme a un team di professionisti specializzati e affiatati, rappresenta un fiore all’occhiello nel mercato dei sistemi di climatizzazione. Prima in Italia ad aver lanciato nel 1996 la caldaia a condensazione e nel 2000 il modulo termico.

Da dove nasce il brand JODO e quali sono i benefici per i clienti?

“Jodo in giapponese significa piccola katana, usata da guerrieri veloci e rappresenta la nostra capacità di rispondere celermente alle esigenze del mercato, spesso anticipandole, dichiara l’Amministratore Unico. “Ci distinguiamo infatti da sempre per una vocazione fortemente innovativa, sia sul piano tecnologico, sia in ambito ESG (Environmental Social Governance)”.

“Comfort, risparmio energetico e rispetto dell’ambiente - prosegue Bistoletti, - sono i principali obiettivi che con i nostri prodotti e sistemi a tecnologia avanzata, facili e veloci nell’installazione e nelle modalità d’uso, siamo in grado di soddisfare. I nostri clienti pertanto, grazie ai nostri sistemi, di pompe di calore, caldaie a condensazione e ibridi,

62
/Imprenditoria
Cristiano Bistoletti

ad alta qualità ed efficienza, ottengono il massimo risultato dalle energie rinnovabili, con un significativo risparmio di consumi e un’ottimizzazione di costi e al contempo realizzano importanti risultati in termini di eco-sostenibilità”.

Quali sono i punti di forza del brand?

“Senz’altro la tipicità del nostro DNAafferma Bistoletti - fortemente pionieristico, perché da sempre influenzato dal claim “consumi meno, risparmi e inquini meno”

Un concetto di estrema importanza, sia per il nostro brand, sia per i nostri clienti. Un fattore chiave che abbiamo sempre più rafforzato, grazie a investimenti continui e costanti, specie nell’uso di tecnologia al passo con tempi. Un DNA che ci ha consentito di essere più che pronti a soddisfare i requirements normativi in termini di efficientamento energetico ed ESG e ad aiutare la clientela

a fare altrettanto.

Fin dai suoi albori e in tempi non sospetticontinua Bistoletti - l’azienda di famiglia aveva colto nello sviluppo di sistemi ecosostenibili la chiave di svolta, il fattore distintivo di successo capace di rispondere agli obiettivi della clientela, sempre più sfidanti, in termini di efficienza e alta performance, e, nel contempo, di rispetto dell’ambiente, driver di sviluppo ora imposto dalle Direttive nazionali e internazionali.

Quali sono le dimensioni di JODO?

“Non abbiamo velleità da Gruppo - afferma Bistoletti - siamo una realtà italiana di medie dimensioni e molto radicata sul territorio, con circa 40 risorse in organico e un network fidelizzato di oltre 300 Centri di Assistenza Tecnica autorizzati, 450 aziende partner (installatori e distributori) in 20 regioni italiane.

E prosegue: “Per la commercializzazione dei nostri prodotti, ci avvaliamo infatti di una fitta rete di agenti e installatori e centri di assistenza distribuiti su tutto il territorio nazionale. La nostra clientela è principalmente nazionale. Non abbiamo e non attiveremo un sistema di vendita tramite e-commerce perché il rapporto umano, in particolare con il cliente, è diretto e viene curato con estrema attenzione in tutte le fasi operative: dalla presa di contatto, alla dimostrazione in loco del funzionamento e delle USP (Unique Selling Proposition) del prodotto/servizio, all’installazione, alla manutenzione e agli sviluppi successivi. Puntiamo a creare una relazione duratura con i nostri clienti che si consolida e si evolve nel tempo”.

Quali sono i vostri piani di investimenti?

“Da sempre crediamo molto nella qualità, nell’efficienza e nell’innovazione non solo del

maggio\ giugno 2024 63

prodotto ma anche del servizio, per questo motivo concentriamo i nostri sforzi nella ricerca e sviluppo in tal senso e reinvestiamo i profitti in azienda”.

“I nostri piani di investimento sono incentrati in particolare sull’innovazione tecnologica di generatori termici all’avanguardia, collegati a sistemi ibridi, e di impianti fotovoltaici. La nostra tecnologia è innovativa, eco-sostenibile e smart, anche nella semplicità di utilizzo e nell’integrazione con i sistemi dei clienti, ed è applicabile, sia in ambito residenziale, sia commerciale e industriale, da piccoli impianti a grandi sistemi combinati”.

Avete in programma il lancio di nuovi prodotti/servizi?

“Abbiamo partecipato con successo all’ultima edizione di MCE, Mostra Convegno Expocomfort, grazie alla quale anche questa volta abbiamo potuto fornire informazioni specifiche sulle nostre novità di prodotto e servizio, oltre che organizzare demo, a un

pubblico di operatori del settore attenti ed esigenti, riscuotendo molto interesse, anche dall’estero. È stata anche un’importante occasione per rafforzare il senso di appartenenza e lo spirito collaborativo sia del nostro team di professionisti, specializzati e competenti, che della nostra filiera composta da collaboratori, partner, fornitori, rete distributiva e centri di assistenza autorizzati”.

“Siamo sempre molto attivi e pronti a soddisfare con tempestività ed efficacia le esigenze del mercato e, per DNA, ad anticiparle - prosegue Bistoletti - Così a giugno abbiamo in previsione di lanciare una caldaia ad alta potenza, un vero unicum nel settore”.

Quali sono le strategie di sviluppo future?

“Proseguire gli investimenti in tecnologia innovativa a favore della transizione energetica, puntare sul consolidamento della nostra clientela storica italiana e sullo sviluppo di quella straniera, e focalizzarsi

64

sul lancio a breve di nuovi prodotti/servizi. Continuare a sviluppare il rapporto con il territorio, sia facendo da hub esperienziale per studenti alla prima esperienza lavorativa, grazie alle forti relazioni avviate da tempo con le scuole, sia portando avanti il nostro progetto Academy Service in Tour, che si snoda in 5 tappe coprendo tutto il territorio nazionale (Peschiera del Garda presso la nostra sede, e poi Torino, Bologna, Roma, Benevento) e che dimostra l’impegno costante nello sviluppo delle competenze interne e nella divulgazione del brand sul mercato.”

Una vita dedicata al lavoro lascia spazio ad altro?

“Quando si lavora con passione e dedizione - conclude Bistolettiil lavoro non è più vissuto come tale, ma come missione della vita. Non toglie tempo alle altre mie passioni: viaggi con la mia famiglia e hobby, tra cui la Formula 1, il calcio e la musica, in particolare hard rock e anni 80”.

www.jodoitalia.com/it

65 maggio\ giugno 2024

INTERVISTA A ROSA ALBA IMPRONTA

L’ARTE CONTEMPORANEA CONQUISTA NAPOLI

La fondazione “Made In Cloister” a sostegno della rigenerazione urbana

A cura di Christian Gaston Illan

Qual è stata l'ispirazione originale dietro la fondazione del progetto Made in Cloister, e come si è evoluta la sua visione per il museo nel tempo?

“Da tempo mio marito Davide de Blasio ed io coltivavamo l’amore per l’arte, avevamo realizzato una serie di progetti in diversi musei ed istituzioni, quando un giorno un po' per caso ci siamo imbattuti nel Chiostro cinquecentesco di Santa Caterina a Formiello, che si trovava in stato di totale abbandono, abbiamo deciso di rilevarlo e dopo una lunga opera di restauro l’abbiamo riconvertito in un centro dedicato all’arte contemporanea in dialogo con la comunità ed il quartiere con l’obiettivo di ingenerare un processo virtuoso di rigenerazione urbana nel Quartiere di Porta Capuana, quartiere storico densamente popolato, multietnico nel quale bellezza e storia si accompagnano a degrado ed incuria.”

66 /Cultura

Quali sono state le maggiori sfide affrontate nel restaurare il chiostro di Santa Caterina a Formiello e trasformarlo in un centro culturale, e quali considera i suoi successi più significativi in questo viaggio?

“L’aspetto decisamente più complesso, e forse da noi sottovalutato, è stato la burocrazia: finalmente una Fondazione - interamente con fondi privatiavevano un progetto serio di recupero e riconversione di un monumento in cui rinascimento ed archeologia industriale convivono in un luogo un fascino unico ci saremmo immaginati non facilitazioni ma un dialogo virtuoso e costruttivo non mille complicazioni burocratiche. Il successo, quello di cui andiamo più orgogliosi e ci ripaga di tanti sacrifici è vedere che, da quando la Fondazione Made in Cloister ha aperto al pubblico, come sia cambiato il quartiere e come la comunità è orgogliosa di Made in Cloister!

Ancora tanto c’è da fare ma se guardiamo da dove abbiamo iniziato la trasformazione è notevole.”

In che modo il museo e le attività della Fondazione Made in Cloister interagiscono e influenzano la comunità locale di Napoli?

“In tutte le attività della Fondazione è sempre presente il quartiere di Porta Capuana e la sua comunità, il lunedì giorno di chiusura abbiamo una mensa dedicata alle persone più disagiate del quartiere, su ogni nuovo progetto facciamo lavorare gli artigiani e le persone del posto, recentemente il Comune ci ha affidato la piazza davanti alla Fondazione e ce ne prendiamo cura insieme ai residenti. Per il progetto attualmente in corso INTERACTON Napoli - esposizione

Biennale concentrata sul tema della interazione e di unire le differenze che per questa edizione che ha visto

impegnati 30 artisti da tutte le parti del mondo - abbiamo realizzato altresì 3 esposizioni OFF-SITE in giro per luoghi poco conosciuto del quartiere proprio con l’idea di coinvolgere la comunità e che l’arte possa essere un volano di sviluppo sostenibile senza stravolgere il volto del quartiere e le relazioni umane dei residenti.”

Come decide il programma culturale e le mostre da presentare al Made in Cloister, e c'è un evento o una mostra che le sta particolarmente a cuore?

“La Fondazione ha un advisor board formata da esponenti del mondo dell’arte, cultura architettura tra l’altro Laurie Anderson, Jumpa Lahiri, con cui vengono condivise le scelte portate avanti da Made in Cloister, in ogni caso le scelte artistiche sono sempre guidate dalla missione della Fondazione quindi non esposizioni ma progetti con gli artisti capaci di includere

maggio\ giugno 2024 67

e far lavorare gli artigiani e la comunità.”

Come si bilanciano le esigenze di esporre sia l'arte contemporanea che l'alto artigianato all'interno del museo, e quali sono le sue speranze per il futuro di questi campi?

“Le esposizioni all’interno della Fondazione Made in Cloister sono progetti realizzati da artisti in collaborazione con gli artigiani, abbiamo realizzato la prima mappatura delle botteghe presenti sul territorio e quando invitiamo un artista a Napoli a realizzare un progetto la prima cosa che facciamo è la visita dalle botteghe, da qui poi l’artista parte e sceglie con chi lavorare in relazione alla sua sensibilità e visione.”

Quali strategie sono state implementate per assicurare la sostenibilità finanziaria e culturale di Made in Cloister a lungo termine?

“Made in Cloister è una fondazione privata che si autosostiene, finanziata dunque in fase iniziale da noi promotori, puntiamo a medio lungo termine alla auto sostenibilità attraverso il contributo di varie attività che messe insieme devono garantirne sostenibilità, indipendenza e stabilità della programmazione artistica tra queste: la biglietteria, il Cloister bar, la bottega con la vendita di oggetti in serie ed opere d’arte realizzate dagli artisti ed artigiani, la realizzazione di eventi privati dedicati, e da ultimo coltivare una rete di sostenitori stabili che possano sostenere la Fondazione.”

Quali sono i suoi piani o sogni per l'espansione o l'evoluzione futura di Made in Cloister e del suo impatto sulla vita culturale di Napoli?

“Il sogno è sempre quello di riuscire a riconvertire levando dal degrado ulteriori aree del complesso monumentale di Santa Caterina a Formiello, abbiamo anche “Casa Cloister” per la residenza degli artisti che vorremmo far partire al più presto, di riuscire a destinare spazio ai laboratori artigianali e di contribuire sempre più alla valorizzazione del quartiere e benessere di chi ci abita.”

68

Aiutiamo le aziende più ambiziose a superare gli obiettivi di business e ad incrementare la cultura digitale.

Le nostre Business Unit

Aumentiamo le conversioni attraverso strategia e operatività.

Realizziamo eCommerce, Siti e Piattaforme digitali ad alta conversione.

Marketing Tech Academy

Creiamo percorsi formativi per manager e imprenditori che vogliono crescere nel digitale.

Boraso è la realtà di riferimento in Italia nel
Conversion Marketing
www.boraso.com | info@boraso.com | Tel. +39 02 92 800 700

LA VERSILIANA

A un passo dalle dorate spiagge di Marina di Pietrasanta, incastonata nella lussureggiante pineta che si affaccia con un fronte di oltre mille metri sul mare, sorge un’imponente villa ottocentesca circondata da una vasta tenuta signorile. Siamo alla Versiliana, luogo amato da Gabriele d'Annunzio per i suoi soggiorni estivi, per le sue passeggiate a cavallo e fonte di ispirazione per i celebri versi della poesia “La pioggia nel pineto”.

In questo luogo incantato, baciato dalla bellezza e immerso nel verde, si svolge ogni anno nei mesi di luglio e agosto il Festival La Versiliana, festival tra i più prestigiosi dell'estate italiana.

Il Festival, giunge quest'anno alla sua 45° edizione e a partire dal 13 luglio prossimo per quasi 60 giorni consecutivi, darà vita a un cartellone teatrale ricco e variegato composto da oltre 40 spettacoli , ai suoi celebri

70
/Cultura A cura della Redazione Dalla prosa alla danza, dai musical ai family show e al nouveau cirque. 40 spettacoli in 60 giorni in un teatro immerso nel verde della pineta. 45° FESTIVAL

“Incontri al Caffè de La Versiliana” appuntamenti quotidiani di letteratura, cultura, arte, politica e attualità che si svolgono ogni pomeriggio all'ombra dei pini, oltre a un ricco programma di intrattenimento e spettacoli per bambini, denominato “La Versiliana dei Piccoli”.

Ad esibirsi nel grande teatro all'aperto da 2mila posti, immerso nel verde della pineta, saranno i più importanti protagonisti dello spettacolo, grandi compagnie di danza, cantanti, showman, attraversando i più diversi generi: dalla prosa, alla danza, alla musica, al musical, alla family show e al nouveau cirque.

Già annunciata nel cartellone di quest'anno la presenza di Jack Savoretti (31.07), Ermal Meta (11.08), Andrea Pucci (16 e 17.08), Francesco De Gregori (21.08), Fiorella Mannoia (23.08) e prevista anche la presenza di prestigiose compagnie di danza come il Balletto di Milano, il Balletto di Roma, il Balletto del Sud, di star come l'étoile del balletto di Spagna Sergio Bernal, di attori di grande e popolarità come Giovanni Scifoni con il suo spettacolo dedicato a San Francesco (17.7). Ma il cartellone completo sarà ricco di tante altre sorprese.

Fiore all'occhiello del festival è poi “Il Caffè de La Versiliana” reso celebre dal compianto giornalista e scrittore Romano Battaglia, che ha ospitato nelle passate edizioni personaggi illustri del panorama culturale italiano e internazionale e che anche nel 2024 proporrà talk show di approfondimento, che apriranno il dibattito sui più importanti temi dell'attualità, dipingendo un' affresco a tutto tondo della nostra società, senza trascurare le nuove tendenze che abbracciano ambientalismo e green economy.

Per restare aggiornati sugli incontri e su tutte le altre attività del Festival La Versiliana, consultare il sito www.versilianafestival.it

maggio\ giugno 2024 71

LA GALLERIA DI GLAUCO CAVACIUTI

Inizio e Evoluzione: La Galleria Glauco Cavaciuti è stata inaugurata nel marzo del 2006, dedicando la prima mostra al gruppo artistico Cracking Art. Come ha influito questo inizio sui successivi sviluppi della galleria e sulla sua visione artistica?

“L’inizio è stato un grandissimo successo, con mostra sold out già nella prima ora di apertura e tutto questo mi ha dato una grande spinta sia psicologica che economica.

Filosofia Curatoriale: La Galleria si propone di promuovere un'arte "elegante e divertente”, colta ma di facile comprensione.”

Potrebbe spiegare come questa filosofia si rifletta nella selezione degli artisti e nelle mostre allestite?

“Io scelgo sempre gli artisti in base ad un mio gusto personale e soprattutto compro tutte le loro opere, perché se non ci credo io per primo come fa a crederci il mio collezionista?

Quindi lo spirito della mia galleria è fortemente caratterizzato dalla mia identità.”

Supporto ai Giovani Artisti: È noto il vostro impegno nell'avvicinare l'arte contemporanea al grande pubblico e nel supportare giovani artisti. Quali sono i criteri di selezione di questi talenti emergenti e come contribuiscono alla mission

72
/Cultura
L’arte
A cura di Christian Gaston Illan
“elegante e divertente”

della galleria?

“Al primo posto sicuramente metto la professionalità dell’artista stesso, a me non basta che un pittore faccia un bel dipinto, mi interessa che sia un professionista nel suo campo, che abbia voglia di lavorare e che sappia mantenere la parola data.”

Collaborazioni Notabili: Tra gli artisti con cui avete collaborato, quali ritieni abbiano avuto l'impatto maggiore sulla Galleria e sul suo pubblico, e perché?

“Fabrizio Braghieri, Riccardo Gusmaroli, Fabiano Parisi e Pietro Terzini hanno avuto l’impatto maggiore perchè sono artisti che sicuramente lasciano il segno per la bellezza delle loro opere e per la loro grande professionalità.”

Esperienze e Sfide: Dal 2006 ad oggi, quali sono state le maggiori sfide che avete affrontato nel promuovere l'arte contemporanea attraverso la Galleria?

“Una grande sfida è stato credere e scommettere nella crescita dell’artista torinese Alighiero Boetti, che ha avuto un grande impatto nel mercato dell’arte degli ultimi anni.”

Mostra Pietro Terzini: Qual è stato il punto di partenza per la recente mostra con Pietro Terzini e come si inserisce essa nel contesto più ampio delle attività della Galleria?

“Il punto di partenza per la Mostra è stato il rapporto meraviglioso che ho con Pietro, che ha portato ad una perfetta sintonia nella progettualità che riusciamo ad avere assieme riguardo alle attività espositive della galleria, tutto ciò per me è fonte quotidiana di grande stimolo e divertimento.”

Partecipazione alle Fiere d'Arte: La Galleria partecipa regolarmente a importanti fiere d'arte come Arte Fiera Bologna e il Milan Image Photo Fair. Qual è l'importanza di queste fiere per la Galleria e come vengono scelte le opere da presentare?

“La mia presenza alle fiere fuori Milano mi permette di raggiungere e interagire con collezionisti che sono lontani dalla galleria e le altre mi permettono di confrontarmi con i colleghi galleristi e con le loro esperienze artistiche.”

Progetti Futuri: Ci sono nuovi progetti o direzioni che la Galleria intende esplorare nel prossimo futuro?

“Questo è un segreto seguitemi per saperlo ;)”

Consigli per i Collezionisti: Infine, avendo un'esperienza decennale nel mondo dell'arte, quali consigli darebbe ai nuovi collezionisti che desiderano avvicinarsi all'arte contemporanea?

“I miei consigli per i nuovi collezionisti sono di comprare un’opera d’arte che li emozioni e piaccia e di non farsi abbindolare da belle art dealer o da galleristi che propongo il profitto davanti alla bellezza.”

73 maggio\ giugno 2024

TRAME: L’IMMERSIONE SENSORIALE

NELL'ARTE CONTEMPORANEA

Nel cuore di Chinatown (Tempio del Futuro Perduto, via Luigi Nono 7 - MM Monumentale), sul sorgere della Milano Art Week, la città è stata avvolta dall’amalgama immersivo di luci e suoni dell'opera TRAME. Nomen omen: il progetto vuole intessere in un’unica installazione più arti, più linguaggi, più punti di vista.

Concepita da Point Zero Collective , nuovissimo polo artistico di giovani under 30 con sede a Roma e a Milano, l’opera TRAME è un'esperienza audiovisiva contemporanea, in grado di superare ogni aspettativa trasportando gli spettatori in un viaggio emozionale che riproduce la profondità dell'animo umano. Fin dal primo tuono musicale, l'intricato

intreccio di reti luminose ha catturato l'attenzione degli spettatori, creando un'atmosfera suggestiva e nebulosa, quasi conosciuta e al contempo inesplorata nel repertorio dell’esperienza umana.

Le vivaci luci scintillanti prendono vita di fronte agli occhi del pubblico, plasmando le emozioni in forme visive e invitando ad esplorare le sfumature più intime della mente.

Secondo il concept degli artisti Mattia Alongi e Valerio Patricolo, attraversando i vari strati di tulle di TRAME, gli spettatori si trovano immersi in un mondo a contatto col sé vergine e intatto da contaminazioni esterne.

“Entrare” in quest’opera porta

74
/Cultura
A cura di Viviana Nebuloni Point Zero Collective: l’asse Roma-Milano ricerca un nuovo linguaggio artistico

indubbiamente a nuove consapevolezze, complice anche l'accompagnamento sonoro digitale - che amplifica le emozioni suscitate dall'installazione - e dalla scelta cromatica dell’installazione (rosso, nero, bianco, violetto).

Momenti di tranquilla contemplazione si sono alternati a fasi più agitate, creando un'esperienza emotiva profonda e coinvolgente.

L'apice esperienziale si è toccato con la performance artistica all'apertura dell'installazione, curata da Sala Nera (concessore dello spazio e noto polo sperimentale artistico milanese) e Operitage (associazione musicale del territorio appoggiata da oltre duecento studenti del Conservatorio G. Verdi di Milano).

La combinazione di danza contemporanea (a cura di Silvia Fontana, vestita come una impersonificazione della statuaria classica e capace di muoversi evocando le movenze delle più celebri composizioni scultoree), voce (prestata dal soprano

Viviana Nebuloni, alla sua prima vera sperimentazione lirica abbinata ad una installazione) e arte digitale ha aggiunto ulteriore profondità all'esperienza sensoriale, trasformando l'installazione in uno spettacolo multidimensionale che ha lasciato un'impronta permanente nella memoria degli spettatori.

In conclusione, TRAME si presenta come un'opera che vuole andare oltre il semplice intrattenimento visivo e consigliamo di provare almeno una volta di immergervisi a chiunque sia in cerca di una ventata d’aria fresca in un mondo che confonde sempre di più il design con l’arte (complici anche le due “week” così vicine).

75 maggio\ giugno 2024

WEROAD, LA COMMUNITY DEI VIAGGI AVVENTURA

nuove connessioni

INTERVISTA A ANDREA D’AMICO

Andrea, WEROAD si è distinta per il suo approccio unico nel settore dei viaggi. Puoi descrivere quali sono stati i principali fattori innovativi che hanno guidato il successo di WEROAD e come prevedi di svilupparli nei prossimi anni?

“I viaggi d'avventura per piccoli gruppi esistono da decenni, WeRoad ha modernizzato questo modello con un approccio "direct to consumer" e 100% digitale. Rispetto ad altri operatori più tradizionali abbiamo dato ancora più rilevanza alla componente di community creando gruppi divisi per fasce di età omogenee (25-35, 35-49) per facilitare la creazione di nuove amicizie. Il 70% di chi prenota un WeRoad, infatti, prenota per sé stesso anche se stanno sempre più aumentando le coppie ed i piccoli gruppi

76
/Turismo
A cura di Luca Sardi Alla scoperta del mondo e di

di amici che scelgono di viaggiare con noi. Siamo poi l'unico player veramente "multinazionale" dal momento che abbiamo replicato questo modello anche in Spagna, Regno Unito, Francia, Germania e, da pochi giorni, anche nel resto d'Europa.”

L'evoluzione delle preferenze dei consumatori sta significativamente influenzando l'industria del turismo. In che modo WEROAD sta rispondendo a queste mutate esigenze e quali strategie sta implementando per rimanere competitiva e rilevante?

“Ti rispondo attraverso il racconto di due punti di forza di WeRoad: la community e il fatto di essere un’azienda Direct

To Consumer. Un costante rapporto con le persone che partono per i nostri viaggi, i coordinatori o anche solo chi ci segue sui social ci permette di tastare praticamente in tempo reale trend e interessi. In questo modo, grazie al fatto di essere un’azienda D2C, e quindi di vendere senza intermediari i prodotti che creiamo, possiamo modificare i nostri prodotti o crearne di nuovi in maniere molto veloce, ed essere così sempre pronti a offrire servizi in linea con gli interessi dei WeRoader.”

La sostenibilità è diventata una priorità cruciale in tutti i settori, incluso il turismo. Quali iniziative ha intrapreso WEROAD per promuovere un turismo più sostenibile e quale impatto hanno avuto queste iniziative sulla vostra proposta di valore?

“Non amiamo il greenwashing e sappiamo che ci sono aspetti legati al turismo che hanno un impatto negativo come ad esempio i voli aerei che sono necessari per raggiungere la maggior parte delle destinazioni dei nostri WeRoad. A fronte di questo, operatori come noi portano degli impatti estremamente importanti sotto altri aspetti. Creiamo occasioni per nuove amicizie e connessioni, mettiamo a contatto mondi lontani tra loro sviluppando la conoscenza di altre culture, portiamo benefici economici alle comunità locali che ci aiutano nella creazione dei viaggi e, per quello che riguarda la sostenibilità, cerchiamo sempre di disegnare gli itinerari in modo da minimizzare ogni impatto negativo e lo stesso chiediamo agli operatori locali che ci supportano.”

Con l'avanzamento tecnologico, l'automazione sta giocando un ruolo sempre più centrale nel migliorare l'efficienza operativa. Come stai integrando la tecnologia nella gestione quotidiana di WEROAD e quali benefici osservi?

“Essendo nati nel 2017 la componente digitale e quindi tecnologica è per noi fondamentale. Per poter scalare il nostro modello in 5 mercati ed oltre abbiamo realizzato "in-house" piattaforme per la gestione del sito, per l'interazione con la nostra comunità di coordinatori e con gli operatori locali che ci aiutano nella realizzazione degli itinerari. Circa 1/3 della nostra forza lavoro è composta da sviluppatori e la tecnologia è il settore su cui stiamo continuando ad assumere maggiormente. Stiamo anche lavorando per sfruttare le opportunità dell'AI nell'interazione con i viaggiatori sia prima che dopo il viaggio.”

Quali sono i mercati emergenti che WEROAD sta considerando per la sua espansione futura e che tipo di ricerche o preparazioni state facendo per adeguare i vostri servizi a culture e esigenze diverse?

“L’espansione internazionale per WeRoad è stato un obiettivo fin dal primo momento. Con il tempo sono state aperte sedi in Europa, prima in Spagna perché considerato un mercato culturalmente più simile al nostro, poi nel Regno Unito, in Francia e in Germania. In tutti questi paesi esiste un prodotto WeRoad che rispecchia i nostri valori (viaggi di gruppo, voglia di fare avventure, conoscere nuove persone…) ma studiato ad hoc. Da poco inoltre abbiamo introdotto la piattaforma “WeRoad.com, attraverso cui da qualunque parte del mondo si potrà prenotare una esperienza WeRoad e partire con un gruppo internazionale che utilizzerà l’inglese come lingua per comunicare. Nei paesi in cui siamo invece si potrà scegliere se partire con connazionali o con un gruppo internazionale. Come dicevo questo è un prodotto disponibile in tutto il mondo, ma gli sforzi del marketing in questo primo periodo si stanno concentrando nei paesi del nord Europa come Scandinavia, Paesi Bassi, Irlanda e Polonia.”

77 maggio\ giugno 2024
Paolo Andrea

Le alleanze strategiche possono fornire una leva significativa per la crescita. Puoi parlare di qualche partnership recente che hai trovato particolarmente vantaggiosa per WEROAD e il suo impatto sulla vostra operatività?

“Abbiamo un team marketing molto attivo e riescono sempre a sorprendermi realizzando campagne di comunicazione molto creative, sempre azzeccate e che mettono il contenuto sempre al centro del messaggio. Sia sui social ma anche offline, come le affissioni in giro per le città e nelle metropolitane. Tra le strategie di marketing individuate dal team guidato dal co-founder Fabio Bin ci sono senza dubbio le partnership, che scegliamo con cura cercando un terreno comune che rispecchi le nostre missioni e valori condivisi. Alcuni esempi sono l’attività svolta con Virgin con il quale abbiamo senz’altro un pubblico affine, e per cui

abbiamo addirittura creato un viaggio in Marocco dedicato agli iscritti al loro club, la partnership tecnica con Ferrino, lo storico brand di attrezzatura outdoor con il quale abbiamo offerto uno zaino ai WeRoader che prenotavano un viaggio oppure la collaborazione con Vodafone Happy.”

Considerando le sfide globali recenti, come la pandemia di COVID-19, quali lezioni hai tratto in termini di resilienza aziendale e come stai applicando queste lezioni per preparare WEROAD a future incertezze?

“Sono nel settore travel dal 1998 ed ho passato tante crisi a partire dalle Torri Gemelle fino al Covid che sembravano poter cambiare il settore per sempre. La realtà è che appena la gente può ricomincia a viaggiare, è diventata una necessità fondamentale ormai. Avendo centinaia di destinazioni sappiamo che ogni giorno ci possono essere eventi che possono

rendere più difficile viaggiare da qualche parte o in generale, l'unica strategia è quella di fare di tutto per i viaggiatori che si trovano in una situazione per cui necessitano di aiuto e poi riadattare la propria offerta sulla base di ciò che è possibile fare nel breve tenendosi poi pronti a ripartire a tutta velocità appena possibile.”

Infine, ci puoi condividere una visione del futuro di WEROAD? Quali sono gli obiettivi principali che ti poni per i prossimi cinque anni e come ti aspetti che l'industria dei viaggi evolva in questo periodo?

“Vogliamo fare di WeRoad la più grande comunità di persone con la passione di scoprire il mondo e fare nuove amicizie. Per il prossimo futuro il nostro focus è sull'Europa ma un giorno vorremmo essere un brand conosciuto in tutto il mondo.”

78
79 maggio\ giugno 2024

VALTUR CERVINIA CRISTALLO SKI RESORT:

IN ALTA QUOTA

Breuil - Cervinia è una località turistica situata in Val d’Aosta, per la precisione in Valtournenche.

A 2000 m di altezza, è una delle mete più rinomate sia a livello italiano che europeo, fin dal secolo scorso, quando nel 1936 è stata costruita la prima funivia Breuil-Plan Maison.

Breuil significa in dialetto "terra di tante acque", a dimostrazione dei molti corsi d'acqua e laghi che caratterizzano la zona.

di un campo con 18 buche.

Qui vi attendono molti luoghi spettacolari per stare a contatto con l’ambiente.

Tra questi, merita una visita il Lago Blu, un posto da cartolina dove il monte Cervino si riflette nello specchio d'acqua.

Per tanti motivi, questa regina delle nevi valdostana è considerata il regno di sciatori, camminatori, escursionisti e ciclisti.

A cura di Elisa Scheffler Un hotel 5 stelle a tutto tondo

Il comprensorio sciistico è dominato dal celebre Cervino e vanta tantissimi km, sviluppandosi su tre vallate e due nazioni, con percorsi semplici o maggiormente impegnativi.

È considerato uno dei più estesi delle Alpi, collegato con Zermatt in Svizzera, dove è possibile sciare anche d’estate grazie agli impianti che consentono di giungere ai ghiacciai come il Plateau Rosa. Dunque, Cervinia, offre la possibilità di fare innumerevoli sport tutto l’anno, dall'alpinismo alle altre attività sportive di montagna come lo snowboard, lo sci alpino, la snow bike, le ciaspolate, il pattinaggio e lo sci di fondo (con un anello di 3 km).

Nella bella stagione è possibile praticare l'equitazione, il trekking, la mountain bike, il parapendio e la pesca sportiva.

Gli amanti del golf, invece, possono godere

A Breuil ha recentemente inaugurato il nuovo bellissimo resort di Valtur: il Cervinia Cristallo Ski Resort.

La nota azienda di viaggi ha fatto un investimento molto importante, per un'offerta turistica 5 stelle dove vivere emozioni ad alta quota con standard altrettanto elevati.

Sospeso tra il fascino del paesaggio e la bellezza incantatrice delle meravigliose Alpi, l’hotel vanta servizi e attenzione al cliente per un soggiorno top level.

Avvolto dai colori della natura circostante che si rispecchia in ogni dettaglio, è perfetto per respirare l’essenza della montagna, sia fuori che dentro.

Il Valtur Cervinia Cristallo Ski Resort è la prima struttura di Italian Lifestyle Collection, una selezione di hotel nelle località più iconiche nel mondo, che racconta l'anima inconfondibile italiana di Valtur.

80
/Turismo
STILE ITALIANO

Progettato nel pieno rispetto dell'ambiente, dalla scelta dei materiali all'uso di fonti di energia pulita e rinnovabile, l’hotel offre 215 camere per toccare la vetta di ogni esigenza e desiderio.

Tra queste, sono comprese la suite wellness con la sauna, la suite fit con la bike e la suite Matterhorn di 75 mq.

Il resort, completamente rinnovato in stile contemporaneo, offre eccellenze italiane e comfort esclusivi.

Al Cristallo troverete una grande lobby interna, uno spazio esterno pensato per godere dei raggi di sole di giorno o per sorseggiare un drink davanti a un braciere la sera, vivendo un'atmosfera magica sotto le stelle (Terrazza Cervino), ed una lounge esclusiva.

Per mangiare e bere c’è l’imbarazzo della scelta: due ristoranti (il Gou e il Gargantua), un bistrot (il Bolla) e due bar.

Inoltre, non manca l’intrattenimento per i piccoli, ma pure quello per i più grandi con cinema, teatro e dj set per animare le serate.

Per quanto riguarda il benessere, esiste una bellissima area wellness di 1550 mq con piscina, idromassaggio, sauna, bagno turco, stanza del sale e spa (Miele) con cabine per trattamenti di vario genere, in cui ritrovare l'equilibrio e la pace dei sensi seguendo il ritmo lento della natura.

In questa zona c'è anche la palestra, uno spazio per allenarsi con macchinari Tecnogym di ultima generazione dove energia e adrenalina scandiscono il tempo.

Per gli sciatori, non manca una moderna skiroom (by Rossignol) nella quale noleggiare le attrezzature, dotata di un macchinario all’avanguardia per misurare il piede in modo da scegliere gli scarponi più adatti.

All’interno del resort è possibile comprare lo skipass direttamente.

In pochi minuti con un tapis roulant si raggiungono le piste, oppure viene messo a disposizione un servizio navetta per recarsi agli impianti di risalita.

Una volta giunti in alta quota ci sono vari rifugi, come lo Chalet Etoile e le Rocce Nere, dove gustarsi un buon pranzo tra una pista e l'altra.

Insomma, il Valtur Cervinia Cristallo Ski

maggio\ giugno 2024 81

Resort è l'ideale per una vacanza in cui dedicarsi allo sport e al relax, ma senza rinunciare al divertimento.

La vista mozzafiato dalle vetrate, il profumo del legno dei pini, l'eleganza della pietra vi farà trascorrere giornate speciali avvolte dal fascino delle montagne, con un approccio sostenibile.

Infatti, la filosofia Valtur Cervinia Resort &Spa, si basa sul completo rispetto e amore verso l'ambiente, le comunità e le persone. Ecco una destinazione eccellente per un weekend di fuga dal caos cittadino, una classica settimana bianca o una vacanza estiva.

Il Cristallo Resort ha realizzato (in collaborazione con Gloria Aura Bortolini) anche il primo podcast Valtur, che guida in un viaggio uditivo al cuore della destinazione.

Cervinia è facilmente raggiungibile in auto, oppure ci si può arrivare in pullman /treno fino a Chatillon, proseguendo poi con un bus. Se viaggiate in aereo, l’aeroporto più vicino è Torino.

Vivete l'essenza di momenti magici che vi attendono al Valtur Cervinia Cristallo Ski Resort: non ve ne pentirete.

82

CIGIERRE HA PRESENTATO IL NUOVO FORMAT SMASHIE, INCENTRATO SUL COMFORT FOOD AMERICANO, E ANNUNCIA NUOVE APERTURE

Cigierre, azienda italiana leader nel casual dining a gestione diretta e in franchising, ha lanciato il nuovo format Smashie: un concept di ristorazione che propone i classici piatti della cucina americana, su tutti l’hamburger smash. Con Smashie l’azienda va oltre il fast food per esplorare il concetto di comfort food, offrendo un’esperienza di gusto autentica in un clima conviviale. Smashie, che dopo la prima apertura dell’anno scorso a Catania, raggiunge anche la Campania, offre una nuova proposta di ristorazione che esprime la passione e la visione di Cigierre, questa volta attraverso la ricetta segreta dell’hamburger smash, preparato con una tecnica di cottura che rende la carne più saporita e fragrante. Per completare l’esperienza, il menù comprende anche milkshake preparati al momento, le fries e le cheese fries, i wrap e infine i donut, i dolci tipici americani, per accontentare tutti i clienti, dai più golosi ai più salutisti, dai più tradizionali ai più curiosi. Come da tradizione per tutti i format dell’azienda, dalla proposta gastronomica traspaiono cura per le materie prime, qualità e sicurezza dei prodotti: vengono infatti utilizzati solo carne italiana, olio di arachidi e ingredienti selezionati e tutto è preparato al momento. Da Smashie, inoltre, i clienti possono assaporare un’esperienza di condivisione, in un ambiente informale e accogliente. Anche lo stile di comunicazione scelto esprime questo mood, giocando con le parole delle canzoni e con il payoff “Don’t worry be Smashie”. Un altro degli aspetti che caratterizzano l’esperienza di Smashie è il ruolo della tecnologia, ad esempio con le diverse modalità di ordinazione, ai totem digitali o alla cassa. Non mancano inoltre il wifi libero, le prese per la ricarica dei cellulari e soprattutto il servizio di free refill per riempire e personalizzare con diversi prodotti la propria bibita secondo i propri gusti. L’azienda nei prossimi due anni punta a espanderne la presenza sul territorio nazionale, aprendo 20 punti vendita, tra centro città e shopping mall. L’obiettivo principale è consolidare Smashie come punto di riferimento per gli amanti del comfort food americano, offrendo un'esperienza di gusto unica, divertente e responsabile.

AUTOGRILL E 12OZ, PER LA PRIMA VOLTA INSIEME, INAUGURANO IL NUOVO PUNTO VENDITA A MILANO FAMAGOSTA

Autogrill, leader nell’offerta di servizi di ristorazione per chi viaggia e parte di Avolta, apre in franchising il primo store con l’insegna 12oz, innovativo retail format italiano specializzato nel servizio rapido di bevande coffee&milk based, all’interno della stazione metro Milano Famagosta: snodo strategico per oltre un milione di passeggeri e pendolari di passaggio nel giorno feriale medio, provenienti dall’hinterland o altre città situate lungo l’asse della A7, che lasciano la macchina nel grande parcheggio multipiano per dirigersi verso la città. Con una trentina di locali, distribuiti in alcune delle principali città italiane e 2 di recente apertura ad Atene, il retail format di caffetterie 2.0 del gruppo JDE Peet’s, ideato dall’imprenditore italiano David Nathaniel, continua il suo sviluppo attraverso il canale di affiliazione grazie alle operation Avolta in Italia con Autogrill, che apre il primo store 12oz in franchising davanti ai tornelli della linea M2 di Milano Famagosta. È proprio in una location come questa che si esprimono al meglio le caratteristiche del format: in meno di 30 secondi gli utenti di Famagosta possono impugnare una cup con le bevande 12oz e proseguire con il pieno di energia verso la città, la scuola, l’ufficio o il vicino Ospedale San Paolo. Il nuovo punto vendita è dotato di due finestre walk through per servire i prodotti in modalità to go nella iconica paper cup 12oz. Per chi ha bisogno di ricaricare le proprie energie, o i propri dispositivi elettronici, ci sono a disposizione 8 posti a sedere. Anche nel nuovo punto vendita di Famagosta i clienti avranno a disposizione un’ampia offerta con bevande personalizzabili a base di caffè e latte (anche vegetale), da accompagnare ai classici dolci, offerti anche negli altri store 12oz, oltre che i croissant e un’ampia offerta salata, pensata assieme ad Autogrill. Nei prossimi mesi, lo sviluppo della rete di 12oz continuerà con l’implementazione del canale di affiliazione e con altre aperture dirette.

84 /News Franchising

BROOKLYN FITBOXING APRE IL PRIMO CLUB A ROMA: FRANCHISEE D’ECCEZIONE GIORGIO MARIA DAVIDDI E GABRIELE CORSI DEL TRIO MEDUSA

Brooklyn Fitboxing, la catena fitness-boutique nata a Madrid nel 2014 e in forte espansione in Europa, ha aperto il suo 200° club proprio in Italia, a Milano, sta per approdare anche a Roma. È attesa fra pochi mesi l’apertura al pubblico del primo club della capitale. Sono in corso, infatti, i lavori nella location che affaccia su Viale dei Colli Portuensi, nel cuore del quartiere Monte Verde. A portare per la prima a volta a Roma il format di allenamento che ha già conquistato 60.000 persone nel mondo, saranno cinque soci tra i quali Giorgio Maria Daviddi e Gabriele Corsi del Trio Medusa, nella veste di franchisee del brand del fitness che si sta rapidamente espandendo in Italia. Daviddi e Corsi, che insieme a Furio Corsetti compongono il noto trio comico diventato celebre con il programma tv Le Iene e in onda tutte le mattine su Radio Deejay, hanno deciso di investire nel fitness scommettendo sul brand Brooklyn Fitboxing e portandolo nella loro città. Nel 2024 Brooklyn Fitboxing celebra il decimo compleanno dall’apertura del primo club a Madrid. Oggi conta oltre 200 palestre nel mondo, di cui oltre 170 in Spagna, e ha l’obiettivo di arrivare a 500 entro 5 anni: un piano ambizioso, di cui l’Italia rappresenta un tassello strategico. Il club romano sarà il dodicesimo nella penisola, di cui 8 solo a Milano, città che per presenza di club è seconda solo a Madrid e Barcellona. Brooklyn Fitboxing propone un percorso di fitness completo che prevede l’alternanza di colpi al sacco a ritmo di musica e round di esercizi funzionali per stimolare il metabolismo in modo efficace. Ogni sessione di allenamento ha una durata di 47 minuti e si basa sul metodo HIIT (HIGH INTENSITY INTERVAL TRAINING). Il concetto è non fermarsi mai, intervallando tecniche di boxe, thai boxe e kickboxing, con esercizi mirati al potenziamento muscolare. Una tecnologia brevettata inserita nei sacchi da boxe consente a ogni fitboxer di monitorare in tempo reale le proprie performance personali e di vederne la progressione attraverso una comoda app multifunzione, che consente al singolo di entrare a far parte della community mondiale dei fitboxers. Il modello Brooklyn Fitboxing trasforma ogni allenamento in un’esperienza sempre divertente e stimolante, che permette di fare il pieno di energia, buon umore e benessere psicofisico.

UN NUOVO MONDADORI BOOKSTORE APRE A MARINA DI CARRARA

Mondadori Store , il più esteso network di librerie in Italia, ha inaugurato, una nuova libreria a Marina di Carrara , località toscana balneare e turistica in provincia di Massa Carrara, mettendo così a disposizione del pubblico un polo dedicato al mondo dei libri, della cultura e dell’intrattenimento. Il nuovo Mondadori Bookstore - guidato dalle libraie Elena Torelli e Giorgia Grasso, mamma e figlia, che gestiscono anche la libreria di Sarzana (SP) - va ad ampliare la già estesa rete di Mondadori Store presente sul territorio, in linea con la strategia del network di diffondere la cultura e di promuovere, nel tempo libero, la lettura, creando un punto di incontro interattivo e un vero e proprio presidio culturale per gli abitanti del luogo e i turisti. La nuova libreria si estende su 60 metri quadrati e offre una selezione di circa 7.000 titoli, dai grandi classici ai best sellers - tra narrativa, saggistica, varia -, senza dimenticare i più giovani lettori con il format We are Junior, che include giochi didattici e libri illustrati per stimolare la loro fantasia con le storie più curiose e il reparto dedicato al fenomeno dei manga e dei fumetti Just Comic . Ad ampliare l’offerta dello store sono presenti anche aree dedicate ai #BookTok per le nuove generazioni di lettori, all’editoria locale, oltre a quelle riservate alla cartoleria, giocattoli, gift card e gift box. Il Mondadori Bookstore di Marina di Carrara è a servizio dei lettori anche online : i clienti potranno essere aggiornati attraverso le pagine Facebook e Instagram. Inoltre, potranno entrare in contatto con la libreria attraverso i servizi digitali di Mondadoristore.it per verificare la disponibilità di un libro, ordinarlo e ritirarlo in negozio, scegliendo da un catalogo di oltre 1 milione di titoli.

maggio\ giugno 2024 85
PER F OR M A N C E WLTP Fuel consumption combined: 4.8l/100km | WLTP CO 2 emissions combined: 108g/km +44 (0)2380 084775 newforest.mclaren.com Each moment more exhilarating than the last. The ferocious racing heart of a McLaren. A breathtaking breadth of ability. And an advanced Retractable Hard Top to enhance driving spirit

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.