La Nacion, Dicembre 2015

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LALI ESPÓSITO “Faccio il possibile perché le cose riescano come le ho sognate” La sua carriera è vertiginosa: a 24 anni vince premi come attrice e alza il volo internazionale con la musica. Fidanzata con Mariano Martínez, il 2015 è stato l’anno del decollo, però non si ferma: inciderà un nuovo disco e darà vita a Tita Merello. TESTO FABIANA SCHERER FOTO FERNANDO GUTIÉRREZ PRODUZIONE MECHI MACHADO TRADUZIONI BEATRICE ROTONDO

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“I

o sono Lali. Sono così. C'è qualcosa in me che è già definito. Non credo che possa cambiare molto", assicura l'attrice e cantante di 24 anni che è riuscita a consacrarsi come una delle stelle del 2015. Tanto la sua vita privata come quella professionale interessa tanto i media e il suo nome è stato uno dei più ricercati e cliccati in Internet. Il successo in tv e in teatro di Esperanza mía ha appena ricevuto il premio Tato come Miglior Attrice Protagonista contro personaggi come Claudia Fontán, Paola Barrientos e Cecilia Roth- e le presentazioni del suo disco A bailar l'hanno consolidata nel luogo che si sta costruendo fin da quando dette i suoi primi passi con Cris Morena, quando aveva solo 10 anni. La conferma della sua relazione con Mariano Martínez le ha dato ancora più esposizione. "Non sono cambiata. Non so se peccherò di superbia, pero non ho la necessità di essere riportata a terra -riconosce-. Lavoro molto per rimanere sul mio asse. Non sono una persona montata. Non ho mai avuto bisogno di essere schiaffeggiata per sapere chi sono." In questi tempi di tanta esposizione e successo, l'ego tende a spararsi. Molti si sorprendono e mi dicono che non sono cosciente di ci che succede intorno a me. Mi rendo conto, la differenza è che scelgo come viverlo. Sono io quella che esce per strada, quella che vede ciò che succede con il programma, ciò che succede nei miei show. Però conosco anche gente molto importante che non ha perso ne l’asse ne la focalizzazione della loro vita. Abbiamo tipi come Ricardo Darín che non smette di dare lezioni e molti altri che si credono Alfredo Alcón con così poco. Quest’anno ho conosciuto gente molto grande, come Serrar, ho diviso il palco con Ricardo Martin [così chiama Ricky Martin], un tipo super relax e con buone maniere. Sento di seguire questo camino, senza scordarmi chi sono. Da quando Mariano Martínez ha ufficializzato la sua relazione con Lali, la coppia ha dovuto fa fronte a tutti i tipi di voci, incluso una sospetta gravidanza. Senza irritarsi e con umore, Lali risponde davanti a ogni microfono che la aspetta all’uscita da Pol-ka, dove registra Esperanza mía. “Non avevo mai vissuto una situazione così, cerco di gestirla tranquillamente. Cerco di non dare troppo peso a ciò che non se lo merita. Per me questo è stato un anno di apprendimento, in tutti i sensi. Sono abituata alle ripercussioni dei lavori, però questa volta, l’ambito lavorativo ha superato quello personale. Si impara, niente è così grave. Ha a che vedere con crescere.” *** Lali è nata come Mariana ed è figlia di María José Riera, attuale produttrice del suo tour, e Carlos Espósito, allenatore di calcio del club Bristol, a Parque Patricios. Dice di essere stata la prima fanatica di Kun Agüero, che ha visto giocare in quel campo. È cresciuta a Banfield e come tutte le basse dichiarate (misura 1,54) ha l’attitudine a mostrarsi e a che la notino. Davanti allo specchio imitava Freddie Mercury, uomo che credeva di un altro mondo, e con il tempo Michael Jackson si è trasformato nel soundtrack della sua vita. Decisa a seguire i suoi sogni e con soli 10 anni ha convinto sua sorella Anita, di 15, ad accompagnarla ad un casting. Come un copione pieno di

1991 È nata il 10 di ottobre come Mariana. Figlia di José Riera e Carlos Espósito è la minore di Ana Laura e Patricio.

1998 Nel programma Caramelito y vosha imitato Natalia Oreiro e ha vinto una cucinetta.

2001 Viene scelta in un casting di Cris Morena. Fa parte di Rincón de Luz, Chiquititas, Floricienta, Casi Ángeles. Ha fatto parte della banda Teen Angels.

2005 Dai 14 ai 18 anni è fidanzata con Peter Lanzani. Dopo è stata la fidanzata di Benjamín Amadeo per quasi cinque anni.

cliché, ma non per questo meno funzionante, si è messa nella fila sbagliata e con l’aiuto di una bacchetta magica risultò selezionata per essere parte della fabbrica Cris Morena, dalla quale ha ereditato “la cultura del lavoro”, come racconta. Tra le mani di Cris ha raccolto successo dopo successo, fino ad essere parte della banda Teen Angels, di Casi ángeles. Con Peter Lanzani, la China Suárez, Nico Riera e Gastón Dalmau ha registrato sette dischi, ha attraversato l’America Latina, Spagna e Israele. Senza pensarci, ha unito i suoi risparmi ed ha prodotto in modo indipendente il suo primo disco, A bailar, insieme a 3música. Si è poi aggiunta Sony Music e l’impulso è stato definitivo. Ha iniziato il tour nell’Opera, ha aperto i concerti di Ricky Martin e Katy Perry ed ha persino cantato con Serrat. Niente sembra fermarla. “Onestamente quest’anno non ha avuto molta vita personale, cerco sempre di trovare il tempo per cenare con mia sorella, vedere mio nipote. Ho bisogno della mia famiglia, dei miei amici, perché loro sono la mia allegria, la mia realtà. Suona un po' cliché, però il lavoro non è tutto, anche se ho l’agenda piena. Registreremo Esperanza mía fino al 30 dicembre, dopo ci saranno alcuni show dell’ A bailar tour.” Vacanze? Dieci giorni a gennaio, per dormire, godere e mangiare. Molti mi chiedono come può essere che a questo punto dell’anno non sia distrutta; la verità è che sono stanca, fisicamente sono come danneggiata, non ti voglio mentire, però quando sono sul palco non c’è stanchezza che valga, perché non c’è energia nel mondo che gli somigli. Mi rende molto felice, non mi travolge. La stanchezza passa da un’altra parte. Va bene prendersi cura di se stessi, però sono stanca di sentire tanta gente che aspetta qualcosa e quando lo ottiene si lamenta. Ne approfitto, mi proteggo, faccio cose che mi piacciono. Mio padre, il giorno che ho iniziato a lavorare mi ha detto: Figlia, approfittane perché sei una privilegiata, la maggioranza delle persone lavorano di ciò che possono e non di ciò che gli piace. Tu fai ciò che ti piace e inoltre ti pagano. Non trascurare questa posizione. *** Dalle sue pagine di Twitter e Instagram, Lali non ha smesso di posare il suo passaggio per i Latin Grammy, che si sono celebrati nella città d Las Vegas. È stata invitata da Sony Music, la compagnia che l’ha collocata nella sua lista di priorità regionale. Lali ha una chiara proiezione internazionale che inizierà a transitare con il suo secondo disco. “Devo migliorare il mio inglese –scherza-, è il mio prossimo obiettivo. Mi vedo facendo un percorso internazionale, però non mi dispero. Sono passate un sacco di cose in soli due anni, con il mio primo lavoro. Vado tranquilla.” Appena finite le vacanze, si metterà in uno studio per registrare il successore di A bailar e viaggerà a Los Angeles per masterizzarlo. “Voglio che suoni cazzo. Avremo molto hip hop, R&B, pop, dance, soul, funk.” Le canzoni sono tue? Non voglio mentirti, questo secondo disco avrà molti dati personali, ho avuto la necessità di mettere cose mie.

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Il primo è più volatile, parla di ballare, di divertirsi, è più fantasioso. Questo invece è più Lali, mi definisce un po' di più. Le idee sorgono in qualunque luogo? Mi succede che appare qualcosa e lo scrivo nel mio squadernino, non sono canzoni, sono impressioni. Quando arrivo allo studio lo guardo, lo mostro ai ragazzi e vediamo cosa esce da li. Molte canzoni nascono da un’idea, da una frase. Altre volte, metto il testo su una base musicale che già esiste. Mi succede anch di entrare in macchina, borbotto qualcosa e lo registro con il telefono. A questo borbottio dopo aggiungiamo le parole. È ciò che mi appare. In mezzo alle registrazioni del disco che uscirà sul mercato a maggio, Lali continuerà a presentarsi dal vivo fino alla chiusura del tour di A bailar a marzo, nel Luna Park. “Sarà bellissimo, con molte sorprese, ci saluteremo con tutto. A pura tachicardia da un lato e dall’altro. Per me è molto importate tutto ciò che è visuale, trasmettere tutto, che sudiamo tutti insieme.” Lo studio di Palermo dove di fa la produzione per la copertina per questo numero sembra una festa. Lali connette il suo cellulare al computer perché la musica le dia l’energia necessaria per posare, ballare e giocare davanti alla camera del fotografo che non smette di scattare. “ Non so come sarebbe vivere senza musica. Non melo immagino. Già nel camion che mi porta tutti i giorni a Pol-ka, alle 6.30, 7 della mattina, ascolto musica. Inizi in modo diverso. È uno stato d’animo.” È stato proprio Adrián Suar in un’intervista con La Nación revista ad aver confessato che Esperanza mía era un progetto che da tempo aveva in mente, però per il quale non trovava una protagonista ideale. Fino a che non è apparsa Lali. Insieme hanno giocato ad essere padre e figlia in Solamente Vos e fu così che è arrivata la proposta per il ciclo che è già stato venduto in buona parte del mondo e che ha messo la sua protagonista in una posizione privilegiata. “Si, mi ha raccontato che ci ha girato intorno mille volte fino a riporlo in un cassetto. Questo è un progetto angelico, è giunto nel momento giusto della mia vita, ne prima ne dopo. Mi ha avvicinato ad un altro pubblico, a quello familiare. Una serie con un grande elenco, con un protagonista come Mariano che è super amato, un ragazzo molto tranquillo, talentuoso… che una nonna di 80 anni e un bambino di due o tre anni sappiano il mio nome è un regalo. Mi sento molto fortunata.” Possono convivere la cantante e l’attrice che da vita a Esperanza? I fan di un lato e dell’altro lo accettano? Convivono e molto bene e mi faccio carico di come ho gestito i due progetti. Non sono un genio, però l’ho avuto chiaro fin dall’inizio, ho sempre saputo separare bene le cose perché il pubblico capisca che un’artista possa recitare e allo stesso tempo possa essere cantante, noi non siamo abituati a ciò. Se vai fuori, vedi come un attore può condurre gli Oscar, cantare, recitare a Broadway e essere protagonista del film più tranquillo della stagione. È

2014 Lancia A bailar, il suo disco solista. Ha ricevuto i Premi Gardel come miglior artista femminile pop e miglior nuovo album artista pop.

2015 È la protagonista di Esperanza mía, la serie è un successo in tv e in teatro. Sul set inizia la relazione con Mariano Martínez. Il 3 di novembre, confermano il fidanzamento

permesso il più ampio spettro. A noi tuttavia costa ciò. Mi è successo che quando mi sono dedicata al disco mi abbiano chiesto se avrei smesso di recitare, e quando ho iniziato con Esperanza mía, se avrei smesso di cantare. Posso fare le due cose, senza mescolarle. L’importante è che siano marcate le differenze dei miei due lavori. Quando vedi lo show della serie in teatro, il look di Esperanza senza essere suora, non ha niente a che vedere con ciò che uso nelle esibizioni. Li gioco ad essere più sexy, uso body, presento un’altra estetica, perfino le scarpe sono diverse. Basicamente perché una sono io e l’altra è un personaggio. Come ti trovi con la supposta responsabilità di essere un esempio per i bambini e gli adolescenti? Sono cosciente di certe responsabilità. Conosco il pubblico che mi segue. Quello che posso dire è che sono responsabile di ciò che dico, delle parole che uso, però non smetto di essere io, ne smetto di dire ciò che penso per questo. È una bilancia. Non posso farmi responsabile di ciò che può generare nell’altro. Cerco di essere responsabile di ciò che faccio e di ciò che dico all’essere una persona pubblica, però non posso caricarmi delle opinioni e delle azioni degli altri, impazzirei. Non renderai mai contento tutto il mondo. Siamo esseri umani e commettiamo errori. Non deve andarti bene ciò che dico, ciò che si ti dico è che lo faccio con attenzione, però non mi sento esempio di nulla. Questo a più a che fare con l’ego di uno. Come posso credere di essere un modello? Esempio di cosa? Sono così, se ti piace, geniale, ti ringrazio e facciamo un’unione di buon umore. Non posso caricarmi di questo peso, sarebbe troppo stressante. Con Adrián Suar hai una buona relazione. Una settimana fa hai partecipato a Infelices, il film che gira con Valeria Bertuccelli. È stato un cameo molto divertente, perché c’era molta gente. La scena si tiene in una gala. Adrián e Valeria fanno gli attori e si incrociano con un sacco di famosi. Nella mia parte sono con Mariana Fabbri e Gimena Accardi. Sarà molto divertente il film. Loro sono bravissimi. Con Adrián mi trovo bene, è che gestiamo lo stesso codice di umorismo, lui è molto divertente, ci intendiamo molto bene. È un tipo molto normale, gradevole, politicamente corretto e allo stesso tempo molto simpatico, ha questa cosa furba che lo differenzia dagli altri produttori. Stai già prendendo gusto nel cinema. Hai due progetti come protagonista. Di cosa trattano? A febbraio inizio a girare con Martin Piroyansky, Permitidos, una commedia diretta da Ariel Winogrand, una delizia. Ha una storia molto originale, che si centra in una coppia che si ama, che si vuole sposare e inizia a parlare degli amori impossibili, platonici, e di ciò che è permesso per poter stare con un’altra persona. Cosa succederebbe se questo amore platonico ti prendesse in considerazione? A Martin succede questo e iniziano a scatenarsi un sacco di situazioni. È una commedia geniale.

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E dopo arriva il film su Tita Merello. Uh! Ciò che ho letto fino a ora mi incanta. Sono molto entusiasmata. La direttrice Teresa Constantini sta lavorando a questo progetto da molti anni. È molto interiorizzata nella sua vita. Cercherà di mostrare la donna che soffriva per amore, per quel grande amore che è stato Luis Sandrini, la sua adolescenza, ciò che l’ha portata a essere così forte. Si racconta la vita di Laura Ana, che dopo sarà Tita. Al di là della sfida personale di dare vita a un personaggio come Tita, c’è una questione familiare e sentimentale relazionata a questa storia. Certo, Tita è stata colei che ha presentato i miei nonni, il cupido. Sembrerà esagerato, però sento che in qualche maniera sto facendo un omaggio a mia nonna. Non l’ho conosciuta, è morta quando mia madre aveva 18 anni. Da ciò che mi hanno raccontato, era un tipo molto speciale. È anche un omaggio a mio nonno, che era un tanghero totale. Cosa racconta l’aneddoto familiare? Che mia nonna e Tita erano amiche fin da molto giovani, mia nonna era la parrucchiera. Mio nonno allora era presentatore d’orchestra nei luoghi che Tita frequentava. Mia nonna non la lasciavano uscire, però una notte Tita riuscì a convincere la mia bisnonna. La porto io,

tranquilla [recita con voce imponente]. Jorge, Nélida, li presentò. Da quella notte iniziarono a uscire. Mia madre ha il ricordo di esser stata in casa di Tita quando sua madra andava a pettinarla. Era una donna molto particolare, con pochi amici, aveva una fama di maltrattatrice, però allo stesso tempo molto generosa. Hai avuto il coraggio di catare alcuni tanghi? Si, mi ha generato panico. È difficile. Quando mi sono preparata per il casting mi sono interessata. Non è che voglio imitare Tita, ne ho parlato con Teresa. La interpreterò, tirerò fuori i lineamenti più grandi. Sennò sembrerò Martin Bossi. C’è una frase che sei solita citare e dice che tutti siamo anime in apprendimento. Ed è così. A me ha cambiato la testa leggere Brina Weiss [psichiatra e autore statunitense specializzato nella regressione di vite passate]. Ho letto un sacco di psicologia, perché mi piace, però quando ho scoperto lui è stato l’apice. Quando una cresce comincia a smettere di credere. Non sapremo mai il senso di questa vita, però Weiss ha toccato un tessuto molto intimo in me, è come un balsamo per tutto ciò che non sappiamo. Nessuno sa cosa accadrà dopo la morte. Credi nella reincarnazione e nelle vite passate? Non se ne parla. Siamo anime in stato terreno vivendo diverse esperienze. Che vita passata immagini di aver avuto? Sono stata tipo [ride]. Non lo so, a volte immagino che in un’altra vita mi sia costato molto tutto. Avrei potuto essere una persona che ha sofferto molte perdite e non ha mai avuto quello che sognava. Sento ciò perché ho una tendenza a prendermi cura di tutto. Ciò che ho guadagnato non lo tralascerò mai. Sono così, fin da piccola. Hai pensato in chi vorresti reincarnarti? Uy, no. So che Michael Jackson si reincarnerà in una persona con poco talento, in qualcuno che balla senza ritmo. Mi piacerebbe un uomo, o un XXY. Tutti passeremo per tutto è di questo che si tratta. Puoi essere una persona che non ha niente e in un’altra opportunità sei un multimilionario o presidente della Nazione. Non mi reincarnerei mai nel presidente della Nazione. Ci sono limiti ai sogni? No, non esistono i limiti. Non ho mai immaginato di arrivare a vivre tutto ciò che sto attraversando. Si a desiderarlo, a cercarlo. Una decisione che prendi, un lavoro che appare può cambiare tutto. Sono desideri che si compiono lavorando. È come una bilancia, tra desiderare e lavorare per ottenerlo. Fin da piccola sapevo ciò che volevo, lo desideravo e ho lavorato per raggiungerlo. Ho qualcosa che mi porta a voler ottenere che le cose riescano come le ho sognate. █ fscherer@lancion.com.ar @FabiScherer

MAKE UP MARU VENANCIO. CAPELLI JUAN MANUEL CATIVA DI MALA PELUQUERIA. RINGRAZIAMENTI A TRAMANDO, GARZA LOBOS, BLACKMAMBA, RICKY SARKANY E PARUOLO.

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Riproduzione della rivista La Nación realizzata per Lali Espósito Italia. Intervista: Fabiana Scherer Foto: Fernando Gutiérrez Traduzione: Beatrice Rotondo

LaliEsposito.altervista.it

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