> I Protagonisti del turismo balneare dell’Alto Adriatico ...................................................38
> Le 100 Migliori Imprese del Tagliamento .................40
> Il passaggio generazionale nella continuità d’impresa ................................................................42
> Mondo Impresa: intervista a Panighello Graziano fondatore della C.O.E. Elettronica di Mansuè (Treviso) ................................................................................44
> Mondo Impresa: Intervista al cav. Edoardo Roncadin .........................................46
> Il noleggio fotovoltaico e i vantaggi sul credito in chiave ESG ...........................................................49
> Una cucina per tutti! .................................................66
arte_______________
> I barboni ..................................................................68
> MUTAT vedere con le mani ......................................70
> Il valore del tempo negli investimenti finanziari .................................................................50
> Associazione “Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo” Storia della Rappresentazione .......52
> Verso i 60 anni dalla grande alluvione ....................54
> Teatro a scuola con “Proscenium” .............................56
> Giovani in banca con Educashon .............................28
Direttore Generale Gianfranco Pilosio
Direttrice Responsabile Emanuela Loisotto emanuela.loisotto@bccpm.it Tel - 0434-636250
Il Caffè del Nord Est Tribunale di Pordenone n. 461 del 23.3.2000 Stampa - www.sincromia.it
editoriale
L’impegno è quello di proseguire il percorso di questa nostra Rivista “Il Caffè del Nord Est” per dare voce alle buone idee, ai progetti di valore e alle tante storie di impegno civico, sociale, culturale, sportivo, e a quelle d‘impresa, che hanno reso da sempre, la nostra, una Comunità viva.
Un viaggio iniziato 25 anni fa, fatto di parole che raccontano, fotografie che parlano, ricordi che uniscono, successi che motivano, progetti condivisi, interviste che danno voce alla realtà e, soprattutto, un viaggio che mantiene il valore della promessa mettendo sempre al centro le Persone.
É a questo che si ispira la grafica, fin dal 2014 in maniera integrale e poi dal 2020 con una rivisitazione del layout. Perché anche il simbolo parla di comunità, e la “sezione aurea”, rappresentativa della crescita perfetta, è ciò a cui ambiamo, insieme, oltre che un segno di omaggio e di augurio sincero a tutto il Nord Est, al quale la rivista è dedicata.
Ringraziamo di cuore la giornalista Marina Stroili del passaggio di testimone portato in questi anni con grande professionalità, sensibilità e riconosciuta capacità di valorizzare ogni contributo.
Proseguiremo con dedizione il cammino, integrando nuove modalità di interazione con i contenuti e rimanendo in ascolto e in continuo dialogo con il territorio di competenza della nostra BCC Pordenonese e Monsile, per favorire l’informazione, la partecipazione e la collaborazione.
Emanuela Loisotto
Una Banca portatrice di valore e di valori per il territorio
Loris Paolo Rambaldini
Presidente BCC Pordenonese e Monsile
Cara Socia, Caro Socio,
l’abbiamo ben descritta ai nostri Soci in Assemblea e lo abbiamo testimoniato nel corso di questa prima metà del 2025.
BCC Pordenonese e Monsile continua non solo a crescere, ma soprattutto a svilupparsi e a portare in dote ai territori che presidia opportunità di sviluppo. Dove crescita sta a significare un aumento dimensionale, quantitativo e qualitativo rispetto ai nostri risultati, ai nostri prodotti, ai nostri servizi offerti, mentre sviluppo nella sua accezione più completa significa letteralmente “togliere i viluppi” e, quindi, mettere in condizione tutto un sistema di dare il meglio di sé sradicando il più possibile costrizioni e limitazioni. In questo senso lavorano i nostri presidi territoriali, quelle filiali che sono avamposti di ascolto e di consulenza per famiglie e imprese, che affiancano, che propongono soluzioni, che sono affidabili e presenti. Il tutto coordinato da una Direzione che ha a cuore il tessuto socio-economico del territorio e che pone in essere tutta una serie di politiche e iniziative di valore.
Il nostro obiettivo più concreto oggi è far percepire la nostra Banca come portatrice di valore e di valori, come partner per i progetti di vita che diano prospettiva alle famiglie: dagli investimenti per la casa, per lo studio dei figli, per soluzioni evolute in tema di risparmio, di assicurazione e previdenza. Per nostra vocazione siamo attenti alle aziende, a quelle medie e a quelle piccole e micro, all’imprenditoria diffusa, alle filiere che nel nostro territorio producono risorse e benessere. Le accompagniamo con servizi sempre più evoluti ed efficienti, consigliandole e assistendole nelle delicate fasi del passaggio generazionale, nell’internazionalizzazione e nella crescita dimensionale attraverso aggregazioni. E ci siamo anche nella ricerca di forme alternative di finanziamento. Ci siamo accorti in questi anni di essere diventati punto di riferimento
per il territorio, quello che fa capo agli Enti locali, ma anche al volontariato e alle associazioni che svolgono un lavoro incessante di presenza e di rete solidale. In questo settore destiniamo risorse, ma anche tante energie, impegnandoci in progettualità organizzative che sono il fiore all’occhiello del nostro bilancio sociale. Con le nostre braccia attive nella Fondazione BCC Pordenonese, nell’Associazione San Pietro apostolo e in Serenissima Mutua a favore delle fasce più deboli della popolazione, con il servizio dei trasporti sociali, con gli Sportelli per gli Amministratori di Sostegno Volontari e gli Studi Medici Solidali, che rappresentano un modello a livello nazionale.
Perché una Banca non si misura solo dal bilancio economico, ma nel valore che produce per la collettività e per la capacità di far girare un volano di attività utili per le comunità.
Siamo punto di riferimento anche verso i giovani con le borse di studio, con le attività sul territorio, con l’educazione finanziaria e cooperativa e soprattutto con le attività della Consulta Giovani Soci, un gruppo molto vivace e stimolante dal quale nascono proposte sempre originali e interessanti.
In questi mesi grande è stata la soddisfazione per quel sostegno che BCC Pordenonese e Monsile ha offerto alla candidatura della Città di Pordenone a Capitale Italiana della Cultura 2027. Un progetto che ha avuto successo e che ci ha visti protagonisti nel nostro impegno di valorizzazione delle bellezze del nostro territorio a livello italiano e delle peculiarità che ci rendono unici e attrattivi. Emozione per un traguardo che ci riempie di orgoglio e di responsabilità, ma anche volontà ed energia per promuovere e per rilanciare le nostre attività, il nostro sistema culturale e artistico, quello enogastronomico associato alla cura dell’ambiente e quel turismo ecosostenibile, che è a misura d’uomo e che fa parte della nostra cultura e del nostro stile.
Giovani, territorio, merito: una nuova alleanza per il futuro
Gianfranco Pilosio Direttore Generale BCC Pordenonese e Monsile
Cara Socia, Caro Socio,
una BCC dinamica e in movimento la nostra, capace di valorizzare professionalità crescenti e di riconoscere il merito di chi lavora per dare qualità ai tanti prodotti e servizi che la Banca mette a disposizione della clientela, ma soprattutto della base sociale.
“Il Caffè” cambia direzione di responsabilità, affidata alla nostra collaboratrice dell’ufficio comunicazione della Banca, Emanuela Loisotto. Un avvicendamento con la direttrice Marina Stroili, alla quale va il nostro ringraziamento per il lavoro fatto e per la disponibilità che ci ha dimostrato in questi anni nel far crescere questo strumento apprezzato per i contenuti, per le notizie, per gli approfondimenti non solo nel mondo della cooperazione di credito, ma anche tra le pubbliche amministrazioni, le categorie economiche e le Istituzioni del territorio. Ad Emanuela vanno le nostre congratulazioni e il nostro “in bocca al lupo” per il lavoro che l’aspetta e che siamo certi sarà come sempre scrupoloso e appassionato.
E se il Caffè fa notizia, lo fanno certamente anche le nostre imprese, che in questo momento sono sempre più in attesa come abbiamo avuto modo di testimoniare in alcuni appuntamenti pubblici del primo semestre dell’anno. Un atteggiamento che non crea prospettiva, che si gioca molto sul presente e poco sul futuro. Cominciano a mancare non tanto il lavoro e la capacità di portare avanti la produttività corrente, ma la corretta programmazione, la volontà di innovare, di operare con finanziamenti che guardino al futuro. Riflesso delle paure e dei timori per il perdurare delle crisi internazionali, delle guerre in atto in Ucraina e Medio Oriente, delle politiche sui dazi e della circolazione delle merci, alla lunga questa linea attendista che ha contagiato il nostro sistema produttivo, non ci porterà lontano e rischia di farci implodere. L’Europa invecchia, il saldo migratorio muta, i nostri giovani espatriano.
Facciamo fatica a trovare professionalità da impiegare nelle nostre aziende, la pubblica amministrazione soffre, cominciano a mancare servizi essenziali che prima erano stati appannaggio dello Stato sociale.
In questo, il ruolo e l’apporto delle Banche di Credito Cooperativo, della nostra BCC in particolare, si pone in controtendenza. Rimaniamo nei territori quando il sistema bancario fugge, lavoriamo capillarmente e in profondità. E impieghiamo gli utili di questo nostro lavoro per sostenere il territorio. I Soci lo riconoscono.
Lo abbiamo visto dal numero delle presenze in assemblea nel mese di aprile, con 1700 mani alzate a votare un bilancio di grande soddisfazione, sia per risultati numerici ma soprattutto per i risultati intangibili, frutto della nostra passione per i progetti che portano valore alle comunità. E per la capacità di dare credito, per la capacità di assistere le imprese, per quel dialogo con la pubblica amministrazione che deve essere colto da chi governa come opportunità per i cittadini nel segno della coerenza e della responsabilità sociale.
Su questi presupposti si fonda il patto che noi stiamo proponendo al territorio.
Due sono le alleanze strategiche che ci sono venute come stimolo dal Convegno promosso dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo al monastero di San Giorgio Maggiore a metà giugno per celebrare i 60 anni di costituzione dell’Ente regionale.
Un patto che non si limita ad un ruolo socio-economico di sostegno, ma che attribuisce alle BCC il ruolo di interlocuzione strategica con i Comuni, gli Enti locali per impedire la desertificazione delle opportunità, favorire il dialogo, la capacità di ascolto. E quindi di progresso. E un patto di alleanza anche con i giovani. Senza giovani non c’è futuro e non c’è speranza. Le BCC devono essere attrattive e portatrici di innovazione, capaci di leggere, di ascoltare e di comprendere. E di agire.
BCC Assicurazioni
Il nuovo ruolo dell’assicurazione tra sostenibilità, semplicità e completezza dei prodotti
Mirella Maffei
Direttrice Generale di BCC Assicurazioni
Nell’aprile 2024 si è concluso l’iter di acquisizione del 51% delle azioni di BCC Assicurazioni da parte del Gruppo Assimoco, compagnia assicurativa di riferimento del Credito Cooperativo italiano.
In un mercato sempre più dinamico e competitivo BCC Assicurazioni ha deciso di intraprendere un percorso di trasformazione e innovazione significativa.
Vi proponiamo qui l’intervista a Mirella Maffei, Direttrice Generale di BCC Assicurazioni.
L’acquisizione rinsalda la storica collaborazione con il Gruppo Iccrea. In che cosa consiste?
Il valore di questa partnership risiede nella profonda conoscenza di Assimoco del settore bancassicurativo, maturata in anni di esperienza all’interno del Credito Cooperativo. Questa competenza è ulteriormente valorizzata dal contributo di R+V, gruppo assicurativo di riferimento per il Credito Cooperativo tedesco e azionista di maggioranza del Gruppo Assimoco. L’integrazione delle rispettive esperienze genera un valore aggiunto concreto, che si traduce in soluzioni assicurative efficaci e coerenti con le esigenze e i valori del sistema di riferimento.
La lunga esperienza nella gestione di questo specifico modello consente oggi a BCC Assicurazioni, al Gruppo Assimoco e al Gruppo Iccrea di lavorare in perfetta sinergia per costruire un’offerta distintiva. Questa alleanza rappresenta un’opportunità concreta per generare valore in tre direzioni: verso i clienti, che beneficeranno di soluzioni sempre più integrate, complete e coerenti con i loro bisogni; verso le banche partner, supportate da un servizio di elevata qualità e prossimità operativa; e verso i territori, grazie alla presenza di un player assicurativo che condivide i valori fondanti del Credito Cooperativo e si impegna a restituire valore sociale oltre che economico.
Cosa differenzia l’offerta di BCC Assicurazioni dalle altre presenti sul mercato?
Vogliamo mettere i clienti al centro e offrire soluzioni concrete e mirate che rispondano ai loro reali bisogni, sia retail che business. Inoltre, ci impegniamo a integrare nei nostri prodotti garanzie per eventi climatici in linea con gli standard fissati dalla Tassonomia ambientale dell’Unione Europea.
Siamo fiduciosi che questa nuova fase ci porterà a consolidare la nostra posizione nel mercato assicurativo italiano e a offrire valore aggiunto a tutti i nostri stakeholder grazie all’evoluzione del modello operativo e alla qualità del servizio su cui il Gruppo da sempre focalizza la propria strategia, oltre allo sviluppo dell’offerta.
Quale è la strategia di BCC Assicurazioni e quali le novità di prodotto nel 2025?
La strategia di crescita di BCC Assicurazioni oggi si concentra su tre pilastri fondamentali: sostenibilità, semplicità e completezza dei prodotti. Sulla base di questi pilastri l’evoluzione della gamma prodotti è il risultato di un percorso condiviso con il Gruppo Iccrea, pensato per rispondere in modo puntuale alle esigenze sia della clientela privata che delle imprese. Il programma di revisione dell’offerta, avviato nel 2024 a seguito dell’accordo strategico, prevede una roadmap strutturata che tocca tutti i prodotti, con priorità definite insieme su base tecnica e commerciale. Quest’anno prevediamo ulteriori aggiornamenti e l'introduzione di nuovi prodotti, con un focus su sostenibilità ambientale e allineamento dell’offerta agli standard del Gruppo Assimoco. Questo percorso di evoluzione è guidato dall’ascolto della nostra rete distributiva, che è coinvolta in modo attivo nello sviluppo di prodotti e servizi, grazie anche al ruolo e supporto fornito da BCC Servizi Assicurativi, che eroga i servizi di assistenza personalizzata e di consulenza commerciale alle BCC aderenti.
L’Assemblea dei Soci premia i risultati di BCC Pordenonese e Monsile
Molto partecipato l’appuntamento in Fiera a Pordenone per l’approvazione di un bilancio 2024 di solidità e di prospettiva.
Lo scorso 12 aprile, l’Assemblea di BCC Pordenonese e Monsile ha fatto il pieno di soci in Fiera a Pordenone, in tutto oltre 1700 presenti, che hanno approvato un bilancio 2024 ricco di soddisfazione: non solo per gli aspetti numerici, di solidità, di efficienza e di redditività, ma soprattutto riferiti all’impegno per il territorio.
Il Presidente Loris Paolo Rambaldini lo ha sottolineato nel suo intervento iniziale.
Cresce la fiducia con 3.200 nuovi conti correnti, oltre mille soci in più e con la presenza di donne e di giovani under 35 che vanno a incrementare la base sociale; attivo un vivace Club Giovani Soci, dinamica la nuova piattaforma per la gestione del crowdfunding e l’attività della Mutua
Serenissima, dell’Associazione San Piero Apostolo, della Fondazione Bcc
Pordenonese: realtà che animano la vita sociale della Banca, finanziando l’associazionismo e mettendo in moto il volano del volontariato.
“Ma ciò che più conta- ha sottolineato il Direttore Generale Gianfranco
Presenti oltre 1700 soci
Pilosio- è il sostegno alla comunità ovvero a famiglie e imprese. Sono 347 milioni di euro i mutui a persone fisiche e imprese concessi che portano gli impieghi a 1,73 miliardi di euro: un dato che misura fattivamente la vicinanza al territorio”.
I fondi propri sfiorano i 297 milioni a fine 2024 e l’utile netto è stato nel 2024 di 32,3 milioni di euro, in aumento del 24% rispetto allo scorso esercizio.
“Si tratta di un risultato di gestione ottimo- ha detto ai Soci il Direttore Pilosio- che deriva dalla crescita del margine da servizi, supportata dall’incremento delle commissioni attive, dalla sostanziale stabilità delle spese amministrative, dalla riduzione del costo del rischio sul credito”.
E se l’economia reale non si trova in stato di sofferenza, le prospettive incerte sul futuro creano un clima di attesa non proficuo per gli investimenti. Di conseguenza si muove cautamente anche il sistema bancario, benché- come è stato detto ai Soci- BCC Pordenonese e Monsile stia
operando in controtendenza, grazie a iniziative come il Mutuo Day che nelle due edizioni 2024 hanno fatto il tutto esaurito in termini di partecipazione e di adesione.
L’Assemblea della BCC ha visto la presenza del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, dell’Assessore della Regione FVG Stefano Zannier, dell’Assessore della Regione del Veneto, Francesco Calzavara e di molti esponenti del mondo della cooperazione: il Presidente di Unindustria Alto Adriatico e CCIAA, Michelangelo Agrusti, il Presidente Confcooperative di Pordenone, Fabio Dubolino, il Vice Presidente Associazione BCC FVG, Lorenzo Sirch e il Direttore della Federazione BCC Veneto e componente CdA ICCREA, Piero Collauto. Anche il Gruppo Bancario Iccrea ha voluto testimoniare la sua vicinanza alla Banca con il saluto, in collegamento, del Presidente del Gruppo BCC Iccrea, Giuseppe Manlio.
L’assemblea ha inoltre provveduto alla nomina dell’imprenditrice e manager Debora Cancian a componente del Consiglio di Amministrazione della BCC, in sostituzione di un esponente cessato dalla carica. Eletto anche il collegio dei Probiviri, con la nomina di Luigi Piccoli nella carica di Presidente e Stefano Miani, Enrica Bolognesi, Anna Scarpa e Luca Grion nella carica di probiviri effettivi.
La Consulta dei Giovani Soci
"Sul fronte della mutualità e della socialità – ha affermato il Presidente Rambaldini - è fondamentale anche il lavoro della Consulta Giovani Soci il cui operato è finalizzato alla promozione e alla divulgazione tra i giovani di principi, metodi e strategie cooperative, sanciti dallo Statuto Sociale e dalla Carta dei Valori. L’aggregazione è stata occasione per sviluppare nuove idee, proposte ed iniziative di interesse comune, e ci ha consentito di sostenere lo sviluppo di un network relazionale su tutto il territorio di operatività della Banca".
Durante l'Assemblea dei Soci del 12 Aprile 2025, sono state presentate le attività della Consulta dei Giovani Soci BCC Pordenonese e Monsile Young Bankers, dal componente della Consulta Marco Pavan.
Premiazione
Soci da 50 anni
Non sono mancati momenti di festa, come la premiazione dei Soci. il Consiglio di Amministrazione ha voluto esprimere riconoscenza per i 50 anni di appartenenza alla compagine sociale della Banca a quindici Soci, molti dei quali presenti in assemblea.
Cinquant'anni non sono solo un numero: sono mezzo secolo di fiducia, partecipazione attiva, sostegno e appartenenza.
A loro è stata conferita una targa d’onore in riconoscimento della fedeltà e della vicinanza dimostrate nel tempo, a testimonianza di una comunanza di intenti e di un legame sincero e profondo che arricchisce l’intera comunità di cooperatori.
Si tratta di Soci entrati a far parte della compagine sociale nell’anno 1974: Oscar Cadamuro, Paolo Cristofoletto, Luciana Crosariol, Romeo Fasan, Pierluigi Furlan, Virgilio Gallo, Vittorina Giroldo, Domenico Guerra, Claudia Adele Lovisa, Giovanni Mares, Bonaventura Maschio, Giambattista Mio, Alessandro Papparotto, Giuditta Petrei, Innocente Pietro Sala
Borse di studio
La BCC cresce, si rinnova e investe sui giovani
Nel corso dell’Assemblea dei Soci BCC Pordenonese e Monsile, molto atteso dai famigliari e dai soci presenti il momento della consegna delle 93 Borse di Studio ai laureati con laurea triennale, specialistica e a ciclo unico, nonché ai diplomati dell’Istituto Tecnico Superiore di Alta Specializzazione Tecnologica post-diploma scuola secondaria di secondo grado, per complessivi 95.300 euro.
Il Party BCC Pordenonese e Monsile, al suono del dj set della modella e attrice Giulia Alberti, ha concluso in bellezza la giornata dedicata all'As semblea dei Soci.
“Si tratta di investire nel futuro per incoraggiare i bravissimi del nostro territorio” ha detto il Presidente Rambaldini, sottolineando come BCC Pordenonese e Monsile dal 2021 ad oggi abbia stanziato oltre 390 mila euro di utili in borse di studio, premiando oltre 500 studenti.
Una bella serata piena di allegria, musica, convivialità e divertimento in compagnia, a testimonianza del fatto che sì, siamo una banca che rispetta la tradizione ma che sa interpretare il mondo di oggi ed essere vicina alle persone.
La Fondazione BCC Pordenonese presenta l'attività 2024
Un impegno costante per il sociale
Lo scorso 30 aprile, l’Organo di indirizzo della Fondazione BCC Pordenonese ha approvato il Piano consuntivo delle attività 2024, che conferma un sostanziale costante impegno per il sociale e la solidarietà.
Dopo 10 anni di attività, la Fondazione continua a lavorare per sostenere le persone più fragili della comunità, attraverso una rete di servizi e progetti che coinvolgono il volontariato, le Associazioni locali e le Istituzioni Pubbliche.
Mauro Verona
San Pietro Apostolo
Fondazion e
BCC Por denonese
Un'attività quotidiana a sostegno delle persone in difficoltà
La Fondazione BCC Pordenonese ha proseguito la sua attività di trasporto sociale, gestita in collaborazione con l'Associazione San Pietro Apostolo e le Associazioni locali di volontariato.
I dati complessivi dell'attività sono impressionanti: 292.631 km percorsi, 21.933 persone trasportate, 14.142 viaggi effettuati, con un totale di 9.752 ore di servizio donate dai volontari.
L'attività è stata svolta con la preziosa collaborazione di oltre 400 volontari dell'Associazione San Pietro Apostolo e delle locali Associazioni di volontariato che si sono messi a disposizione degli utenti bisognosi di trasporti sociali verso le strutture ospedaliere, Centri sociali e di aggregazione di tante persone anziane, ammalate e in stato di bisogno. La rete di Associazioni citata è formata da: Anteas Comunità Solidale di Cordenons, Avan di Azzano Decimo, Aviano Solidale, Brugnera Solidale, Budoia Solidale, Chions Solidale, Guida Solidale di Fiume Veneto, Il Cordon di Zoppola, Pasiano Solidale, Prata Solidale, Sacile Solidale, l’Associazione Parkinsoniani l’Aquilone di Fontanafredda e Anteas Pordenonese. E’ proseguita la gestione degli sportelli Amministratori di Sostegno con la messa a disposizione dei locali ad Azzano Decimo, Vigonovo e Aviano, sempre in collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni Sile-Meduna di Azzano Decimo e del Servizio Sociale dei Comuni Livenza-Cansiglio-Cavallo di Sacile.
Si tratta di consultazioni che richiedono competenza e professionalità, spaziando dal semplice consiglio alla consulenza legale, un prezioso servizio a favore della collettività del nostro territorio e soprattutto delle persone in difficoltà con situazioni di non facile gestione.
I numeri della gestione sono significativi: 807 utenti si sono rivolti ai nostri sportelli, 151 ricorsi presentati al Tribunale di Pordenone, 327 istanze, 505 rendiconti depositati, 308 le risposte di chiarimenti al Giudice Tutelare.
Il Centro di Solidarietà Alimentare: un esempio di solidarietà e condivisione
Il Centro di Solidarietà Alimentare (CSA) di Azzano Decimo, inaugurato nel 2014, è un esempio concreto di solidarietà e condivisione.
Anche qui i numeri sviluppati sono eloquenti: il CSA ha distribuito oltre 425.000 kg di generi alimentari, sostenendo in media 260 famiglie l'anno. Ad oggi, i nuclei familiari sostenuti sono 294, per un totale di 1067 persone, di cui 426 minori.
Il volontariato: un valore inestimabile per la comunità
La Fondazione Bcc Pordenonese ha in atto una fattiva collaborazione con il Consultorio Familiare Noncello di Pordenone in diversi Istituti scolastici delle scuole secondarie di secondo grado, per la
realizzazione di progetti specifici su cui investe da anni cospicue risorse, con la consapevolezza di offrire un servizio prezioso alle nuove generazioni e alle loro famiglie.
Anche qui i numeri evidenziano un grande bisogno: in un anno sono stati realizzati 355 colloqui individuali con gli psicologi, su 239 persone incontrate, e 20 classi seconde delle scuole secondarie di secondo livello del territorio, provenienti da 5 istituti diversi, hanno fatto il percorso sulla resilienza.
Gli istituti scolastici della provincia pordenonese che fruiscono del servizio sono:
Liceo “Le Filandiere” di S. Vito al Tagliamento, Istituto “Sarpi” dell’ISIS Sarpi di S. Vito al Tagliamento, Istituto “Freschi” dell’ISIS Sarpi di S. Vito al Tagliamento, Liceo “Vendramini” di Pordenone, Istituto “Mattiussi” dell’ISIS Mattiussi‐Pertini di Pordenone, Istituto “Pertini” dell’ISIS Mattiussi‐Pertini di Pordenone, Istituto “Carniello” dell’ISIS di Sacile e Brugnera, Istituto “Marchesini” dell’ISIS di Sacile e Brugnera, Istituto “Della Valentina” dell’ISIS di Sacile e Brugnera.
Le tematiche maggiormente trattate sono: difficoltà relazionali familiari, conflitti dei genitori, orientamento scolastico, disturbi specifici come ansia e depressione, difficoltà di rapporto con gli insegnanti e anche con i compagni, rielaborazione dei lutti, indicazioni sul tema della sessualità.
Un impegno costante per il futuro
Il Presidente della Fondazione BCC Pordenonese, Mauro Verona, ha sottolineato “l'importanza del volontariato come valore inestimabile per la comunità. Il volontariato è l'espressione più elevata del valore della relazione e della condivisione con l'altro, e del farsi prossimo a coloro che stanno passando un momento di difficoltà”.
La Fondazione BCC Pordenonese si impegnerà, quindi, ancora di più a promuovere e supportare il mondo del terzo settore, favorendo sinergie che possano innescare approcci innovativi e condivisi. L’ attenzione sarà rivolta in particolare al coinvolgimento dei giovani nel terzo settore, per garantire un sempre maggiore coinvolgimento e quindi un impatto positivo e duraturo sulla comunità.
“Il nostro impegno sarà volto a rafforzare la rete del volontariato e del terzo settore, rendendola ancora più capillare ed efficace, in modo da rispondere prontamente ai bisogni emergenti degli Enti del territorio. Siamo convinti che il volontariato sia una grande risorsa per la nostra comunità, e che sia nostro dovere supportarlo e promuoverlo. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alle attività della Fondazione BCC Pordenonese nell'anno passato. Il nostro impegno continuerà a essere rivolto a sostegno delle persone più fragili della nostra comunità, e a promuovere il volontariato come valore fondamentale per la nostra società”.
Nasce Pordenone Solidale
Un progetto promosso dalla FONDAZIONE BCC PORDENONESE grazie alla collaborazione dell’Associazione SAN VALENTINO APS di Pordenone
Favorire l’inclusione sociale e l’invecchiamento attivo delle persone anziane. E’ l’obiettivo che si pone il progetto Pordenone Solidale, promosso dalla Fondazione Bcc Pordenonese, grazie alla collaborazione attiva dell’Associazione San Valentino APS di Pordenone.
Una squadra di ottanta volontari, grazie al nuovo mezzo messo a disposizione dalla Fondazione, è impegnata nel trasporto degli anziani, residenti nel Comune di Pordenone, presso il Centro Diurno gestito dalla Casa di Riposo Umberto I, uno spazio di aggregazione sereno dove gli anziani si ritrovano per trascorrere momenti piacevoli insieme, partecipando a giochi e attività ricreative che stimolano la mente e favoriscono la socializzazione.
La Casa di Riposo Umberto I di Pordenone è una struttura che offre servizi di assistenza e cura agli anziani, con l'obiettivo di garantire loro una vita dignitosa e, soprattutto, di qualità. Il nuovo servizio di trasporto rappresenta un ulteriore passo avanti nella direzione di migliorare la qualità di vita degli utenti e di promuovere la loro autonomia e inclusione sociale.
“L’iniziativa partita a metà aprile è risultata vincente, riscontrando il gradimento degli utenti e delle loro famiglie tanto da convincerci a proseguire con un potenziamento dell’attività, al momento rivolta agli anziani autosufficienti. L’obiettivo è favorire l’invecchiamento attivo delle persone anziane” ha spiegato il Presidente della Fondazione Verona, ricordando che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’invecchiamento attivo proprio come “il processo di ottimizzazione delle opportunità per la salute, la partecipazione e la sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano” ha concluso Verona.
Il servizio è attivo cinque giorni alla settimana, dal lunedì al venerdì e rappresenta quindi un’importante risorsa per tutta la comunità locale, anche in ragione dell’aumento generalizzato dell’aspettativa di vita.
La Fondazione BCC Pordenonese, che ha finanziato il servizio, è impegnata da anni a sostegno delle persone anziane e fragili della provincia di Pordenone. Il nuovo servizio di trasporto rappresenta dunque un esempio concreto del suo impegno a favore della comunità locale, ed in particolare degli anziani che acquisiscono così nuove possibilità di vivere attivamente e costruire nuove e stimolanti relazioni sociali.
Cristina De Trane
Anteas comunità solidale in prima linea
Potenziato il parco mezzi grazie
alla Fondazione Bcc Pordenonese
Cristina De Trane
Nella sede dell'Associazione "ANTEAS
Comunità Solidale di Cordenons", si è svolta la cerimonia di consegna di un nuovo automezzo attrezzato per il trasporto di persone con disabilità. L'automezzo, donato dalla Fondazione BCC Pordenonese, sarà utilizzato dall'Associazione per la presa in carico con maggiore tempestività e precisione delle richieste di trasporto socioassistenziali provenienti dai Servizi Sociali del Comune di Cordenons.
La cerimonia di consegna è stata presenziata dal Presidente dell'Associazione Loris Chiesurin, dai Presidenti della Fondazione BCC Pordenonese Mauro Verona e dell’Associazione San Pietro Apostolo Alessandro Moro oltre che dall’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cordenons Silvia De Piero. Nel corso della cerimonia, il Presidente dell'Associazione ha espresso la propria gratitudine per la
donazione, sottolineando l'importanza che questo automezzo riveste per le persone con disabilità del territorio. "L'automezzo donato oggi sarà un prezioso strumento per garantire la mobilità e l'autonomia delle persone fragili del nostro territorio", ha dichiarato il Presidente Chiesurin, che ha proseguito "siamo molto grati alla Fondazione BCC Pordenonese per la sua generosità e per il suo impegno a sostegno della comunità". "ANTEAS svolge un lavoro fondamentale a sostegno delle persone più fragili e bisognose", ha dichiarato il Presidente della Fondazione BCC Pordenonese Mauro Verona. “Un servizio essenziale per molte famiglie, che spesso si trovano a dover affrontare difficoltà logistiche per gli accompagnamenti, sono infatti oltre 26.000 i Km e 970 le persone trasportate nel solo 2024 dai nostri volontari, dedicando a questa attività oltre 1700 ore di volontariato. Questo risultato è stato possibile grazie all’impegno e alla dedizione dei nostri volontari, che ogni giorno esprimono la loro solidarietà ai più fragili mobilitandosi per accompagnare le persone in difficoltà” ha sottolineato Verona. “I nostri volontari sono i veri eroi di questa storia”, ha dichiarato il Presidente dell’Associazione San Pietro Apostolo, Alessandro Moro, “la loro disponibilità e la loro generosità ci permettono di fornire un servizio essenziale importantissimo alle persone anziane e con disabilità del nostro territorio”.
Alla Casa dello Studente per il Premio Musicainsieme
musicapordenone.it
Domenica 23 febbraio scorso, nell'Auditorum della Casa dello Studente "Antonio Zanussi" di Pordenone, è stato consegnato il Premio Musicainsieme 2025 per la migliore tesi di laurea discussa in un Conservatorio di musica, italiano o straniero, al pianista e compositore Paolo Furlan.
La consegna del Premio Musicainsieme è avvenuta alla presenza di Paolo Pellarin, Presidente di giuria e rappresentante della Famiglia Pellarin che ha erogato la donazione, Mauro Verona e Anna Corò, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Fondazione Bcc Pordenonese che da anni sostiene la rassegna, Maria Francesca Vassallo, Presidente del Centro Iniziative Culturali Pordenone, ente promotore e ideatore della storica vetrina cameristica, i Mastri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, Direttori Artistici della rassegna.
“Il Premio Musicainsieme Pordenone viene conferito dal 2018 per volon-
tà di Flavia Domitilla Pellarin, che ci ha lasciati proprio recentemente e che ci sentiamo di ringraziare ancora una volta per la grande sensibilità dimostrata con la donazione – avvenuta per il tramite della Fondazionedi una somma di denaro da destinare al sostegno del talento dei giovani musicisti” ha riferito il Presidente Mauro Verona .
La cerimonia è stata preceduta da una lezione-concerto del vincitore, autore della tesi "La Sonata di Paul Dukas. Riflessioni su un'opera trascurata". L'evento è stato inserito nell'ambito della 48' edizione di Musicainsieme.
L'intervento divulgativo di Paolo Furlan è stato alternato all'interpretazione dal vivo della Sonata per pianoforte di Dukas, composta nel 18991900: eseguita per la prima volta da Edouard Risler, il 10 maggio 1901 alla Salle Pleyel di Parigi. Una partitura che sintetizza i temi principali del Romanticismo: dedicata a Saint-Saens, deve qualcosa anche a Beethoven, ad Alkan e a Liszt, è innovativa dal punto di vista dell'armonia e richiede un virtuosismo eccezionale, in particolare nel terzo movimento, con la sua scrittura frenetica a mani alternate nelle zone estreme della tastiera, e nel finale, di vasta ampiezza sinfonica.
Paolo Furlan, nato nel 1994 a San Donà di Piave, ha intrapreso lo studio del pianoforte all'età di 13 anni. Iscrittosi poi al Conservatorio "Benedetto Marcello" di Venezia, si è diplomato con lode nel 2021.
La Fondazione BCC Pordenonese alla fiera "104 - the caregiving expo"
Cristina De Trane Un'esperienza di innovazione e inclusione
La Fondazione BCC Pordenonese ha partecipato con entusiasmo alla Fiera "104 - The Caregiving Expo", un evento unico nel suo genere che ha riunito aziende, operatori e famiglie per discutere e condividere esperienze in tema di caregiving, ovvero il prendersi cura di persone che, per motivi di salute, età avanzata, disabilità, traumi o incidenti, non sono più in grado di provvedere autonomamente ai propri bisogni quotidiani e necessitano perciò di assistenza, più o meno continua e più o meno qualificata.
La fiera, tenutasi nei giorni 8 e 9 maggio, è stata un'occasione importante di incontro e confronto con altre realtà che operano a vario titolo nel settore. L'evento ha offerto una piattaforma unica per scoprire innovazioni e soluzioni per il sostegno e l'assistenza alle persone con disabilità, alle loro famiglie e a tutti coloro che prestano assistenza. Durante la fiera, la Fondazione BCC Pordenonese ha avuto l'opportunità di presentare le proprie attività e i progetti, e di incontrare e confrontarsi con altri operatori del settore. L'evento ha anche offerto la possibilità di approfondire temi cruciali come l'inclusione, l'accessibilità e la comunicazione nel campo del caregiving
Veramente interessanti e qualificate le proposte presentate nel corso della manifestazione fieristica. Le aziende e le realtà presenti hanno dimostrato un impegno concreto per l'inclusione e l'accessibilità e hanno
presentato soluzioni innovative e creative per il sostegno e la cura alle persone con disabilità e a tutta la filiera dell’assistenza.
La convinzione è che la comunicazione inclusiva rivesta un ruolo fondamentale e di primo piano in questo ambito e che la fiera abbia rappresentato una piattaforma importante per il confronto attivo e la condivisione di esperienze e best practice
La Fondazione ha accolto con entusiasmo l’invito dell’associazione ANMIC che ha proposto una tavola rotonda dal titolo “Ti regalo i tuoi diritti”, dove, tra le altre iniziative,ha presentato lo strumento del Crowdfunding, un’opportunita per far conoscere i propri progetti e coinvolgere la collettivita messa a disposizione dalla BCC Pordenonese e Monsile a tutti gli Enti del Terzo Settore.
“In conclusione, la partecipazione della Fondazione BCC Pordenonese, unitamente all’Associazione San Pietro Apostolo e alla Serenissima Mutua Ets, a questa manifestazione fieristica è stata un'esperienza decisamente positiva. La promessa che come Fondazione Bcc Pordenonese ci sentiamo di fare ai lettori, ai soci e alla collettività, è che ci impegneremo sempre di più nella promozione dell'inclusione e dell'accessibilità nel campo della disabilità e nella cura dei più fragili, oltre che a sostenere le persone con disabilità e le loro famiglie” ha sottolineato il Presidente Mauro Verona.
Serenissima Mutua ETS
Riparte il programma di prevenzione riservato alle Socie e ai Soci
Riprende anche quest’anno il nutrito programma di screening di Serenissima Mutua ETS.
Con l’obiettivo di realizzare la propria missione di promozione della salute e prevenzione delle malattie, l’Associazione offre alle proprie Socie e ai propri Soci l’accesso facoltativo a programmi di prevenzione, sostenendo una parte della quota individuale dovuta, in accordo con i centri medici di eccellenza del territorio.
Gli screening sono, infatti, strumenti fondamentali per accorgersi dell’insorgenza, attraverso la diagnosi precoce, di malattie importanti che
possono essere così curate per tempo, in maniera meno aggressiva, salvaguardando la salute e il benessere psico-fisico delle persone.
Ricordiamo che in questi anni sono stati organizzati, promossi e gestiti da Serenissima Mutua ETS numerosi screening che hanno avuto notevole successo ed apprezzamento da parte della propria compagine sociale e che alcuni di questi sono diventati ormai attività sistematiche e consolidate.
Oltre all’impegno sul versante della prevenzione, Serenissima Mutua ETS offre alle sue Socie e ai suoi Soci prestazioni di servizi e rimborsi in campo sanitario e sociale, tali da rappresentare un aiuto concreto per tante famiglie, anche numerose, alle prese con i costi della sanità e della vita in generale.
Anna Casagrande
Visita il sito di Serenissima Mutua scansionando il QR Code
DI SEGUITO RIPORTIAMO IL PROGRAMMA SCREENING
ANNO 2025:
Screening prevenzione
Tumore al Seno
(Maggio – Giugno): ecografia mammaria associata a mammografia e controllo senologico eseguiti dal medico specialista;
Screening Salute
Esame sangue e urine
Maggio - Giugno ed Autunno): esame completo del sangue e delle urine;
Screening Cardiologico
(Maggio – Giugno): visita cardiologica con ECG ed esame ecografico per la valutazione dello stato di salute del nostro cuore;
Screening del melanoma
(Autunno): visita specialistica per mappatura dei nei, volta all’individuazione di eventuali formazioni sospette;
Screening Oculistico
(Autunno): visita specialistica con medico oculista con esame esterno degli occhi, valutazione acutezza visiva, motilità oculare, misurazione della pressione (tonometria) ed esame del fondo oculare;
Altre iniziative sono in corso di programmazione.
BCC Pordenonese e Monsile ha fortemente voluto la costituzione dell’Associazione ed è fiera di sostenerne l’attività che concretizza e sostanzia in modo organico e sistematico il compimento dell’orientamento sociale della Banca. Per questo motivo anche quest’anno la BCC ha deciso di agevolare i propri soci che nel corso dell’anno decideranno di diventare Soci di Serenissima Mutua sostenendo la quota spesa a carico del Socio per l’accesso omaggio a 2 screening a scelta fra quelli previsti nel programma screening anno 2025.
Per maggiori informazioni sulle iniziative programmate e le modalità di prenotazione consultare il sito internet www.serenissimamutua.it oppure telefonare al numero 0422 799206.
CONVENZIONI
Serenissima Mutua ETS rappresenta un modello alternativo di welfare, in cui la solidarietà e la mutualità sono al centro dell'attività. A tal proposito Serenissima Mutua ETS offre ai propri soci diverse convenzioni con strutture del territorio, per accedere a sconti, agevolazioni e servizi specifici principalmente in ambito sanitario, ma anche sociale, culturale e ricreativo.
La Rete di Convenzioni abbinate alla Carta MutuaSalus offre anche la possibilità alle aziende convenzionate di farsi conoscere dagli associati della Mutua ma anche dai Soci e clienti della Bcc Pordenonese e Monsile, residenti in un vasto territorio che copre oltre 110 comuni distribuiti in 4 province, Pordenone, Treviso, Venezia e Udine. L’esercente convenzionato ottiene visibilità e promozione, totalmente gratuita, attraverso diversi canali di comunicazione.
Screening Salute
Esame completo di sangue e urine € 35,00
Iniziativa attiva nei mesi di MAGGIO E GIUGNO.
Screening cardiologico Visita cardiologica ed elettrocardiogramma € 50,00
Iniziativa attiva nei mesi di MAGGIO E GIUGNO* Prenota il tuo appuntamento fino al 20 giugno.
Centri medici di riferimento: • CASA DI CURA GIOVANNI XXIII - Monastier di Treviso
• CENTRO DI MEDICINA - sedi di San Donà di Piave, Pordenone, Sacile e Oderzo
Iniziativa rivolta al Socio o al famigliare convivente.
Screening
Prevenzione
Mammografia ed ecografia
€ 90,00
Iniziativa attiva nei mesi di MAGGIO e GIUGNO
Prenota il tuo appuntamento fino al 20 giugno.
Centri medici di riferimento:
• CASA DI CURA GIOVANNI XXIII - Monastier di Treviso
• CENTRO DI MEDICINA - sedi di San Donà di Piave e Pordenone
Iniziativa rivolta al Socio o al famigliare convivente.
Per maggiori informazioni e modalità di prenotazione, consulta il Regolamento disponibile nel sito www.serenissimamutua.it o scrivi a info@serenissimamutua.it
Sei un esercente e sei interessato? Chiedi maggiori informazioni a Serenissima Mutua ETS al numero 0422 799206 o via email a info@serenissimamutua.it
La prevenzione ad ogni età
per la serie di incontri
L'età evolutiva rappresenta una fase cruciale nella vita delle donne, caratterizzata da profondi cambiamenti. In seguito, l'ingresso nell'età adulta porta con sé la possibilità di vivere una gravidanza, un'esperienza che comporta stravolgimenti fisiologici ed emotivi. Più avanti, le donne attraversano la menopausa, una fase naturale che segna il termine del periodo fertile, durante la quale, a causa della riduzione degli ormoni femminili e della loro funzione protettiva, aumenta il rischio di sviluppare alcune malattie, tra cui tumori come quello al seno, all'endometrio, al colon-retto e alle ovaie.
Anna Casagrande
"da donna a donna"
TOUR DELLA PREVENZIONE
INCONTRI GRATUITI
APERTI A TUTTI
DA DONNA A DONNA LA PREVENZIONE AD OGNI ETÀ
L’incontro “Da Donna a Donna. La prevenzione ad ogni età” di venerdì 21 marzo scorso si è occupato proprio di queste tematiche, ed è risultato di interesse per il pubblico femminile, vista la nutrita presenza di donne di tutte le età nella splendida Sala degli Affreschi di Palazzo Ragazzoni a Sacile.
avanzata e, grazie ai controlli regolari, vivere con maggiore sicurezza e tranquillità.
Hanno anche posto l’accento sulle malattie del metabolismo, riscontrabili con gli esami del sangue e ribadito quanto sia importante mangiare un po' di tutto nella giusta dose, facendo anche adeguata attività fisica, per il mantenimento del peso con il passare degli anni.
A destare preoccupazione per il futuro, sicuramente il tema dell’infertilità in collegamento con l’ormai costante decremento delle nascite in atto un po' ovunque in Italia e più in generale in Occidente.
INTERVENGONO GLI SPECIALISTI DI CENTRO DI MEDICINA SACILE PARTECIPA AL DIBATTITO MODERATORE
Durante la serata sono intervenute quattro specialiste di Centro di medicina Sacile molto conosciute in città, come le dott.sse Silvia Guarnieri e Maria Grazia De Vita , Specialiste in Ginecologia e Ostetricia, la Diabetologa dott.ssa Li Volsi Patrizia , la dott.ssa Anna Faggiani , Specialista in Biologia della Nutrizione. Presenti anche la Viceministro all’ambiente, Senatrice Vannia Gava , il Presidente di Serenissima Mutua Ets Antonio Zamberlan e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine. Ha moderato gli interventi il giornalista e divulgatore scientifico Marco Ceotto
Dott.ssa Silvia Guarnieri Specialista in Ginecologia e Ostetricia
Dott. ssa Patrizia Li Volsi Specialista in Diabetologia
PER INFORMAZIONI
relazioniesterne@centrodimedicina.com
Le specialiste hanno spiegato come in ogni fase della vita, la prevenzione giochi un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute. Si è parlato dell’importanza di adottare di stili di vita salutari che includano alimentazione sana ed esercizio fisico regolare, nonché di monitoraggio regolare della propria salute attraverso controlli e screening, come alleati delle donne, e non solo, per affrontare le sfide del percorso evolutivo con una maggiore consapevolezza e serenità. Prevenire, infatti, non significa solo ridurre il rischio di malattie, complicazioni o peggioramenti, ma anche migliorare la qualità della vita, mantenere l’energia e l’autonomia anche in età
Dott.ssa Anna Faggiani Specialista in Biologia della Nutrizione
Tra i dati significativi, si evidenzia una media di 1,14 figli per donna, un’età media alla nascita del primo figlio pari a 31,7 anni, ma anche il fatto che molte donne ignorano che dopo i 27 anni la fertilità si riduce drasticamente. La proposta emersa è di una campagna di sensibilizzazione nella società che arrivi anche nelle scuole, per una condivisione delle misure di tutela della salute riproduttiva.
Dott.ssa Maria Grazia De Vita Specialista in Ginecologia e Ostetricia
L’iniziativa è stata promossa da Serenissima Mutua ETS, con il patrocinio del Comune di Sacile e la collaborazione scientifica ed organizzativa di Centro di medicina Sacile, per sensibilizzare la popolazione sui corretti stili di vita da adottare per favorire e mantenere lo stato di benessere ed evitare l’insorgere di malattie. E’ importante diffondere la consapevolezza che le buone prassi possono allungare la vita e, soprattutto, preservarne la qualità.
Centro di medicina Sacile . Via S. Liberale, 10 / Sacile . PN / t. 0434 1822747 / sacile@centrodimedicina.com centrodimedicina.com
Marco Ceotto Giornalista
DAL 20 AL 22 GIUGNO 2025
DAL 20 AL 22 GIUGNO 2025
VIAGGICULTURA
SOCI BCC
PROGRAMMA 2025
RAVENNA Capitale dei Mosaici
e FERRARA Città degli Estensi
RAVENNA Capitale dei Mosaici
DAL 12 AL 14 SETTEMBRE 2025
e FERRARA Città degli Estensi
Massimo Drigo
DAL 12 AL 14 SETTEMBRE 2025
Proponiamo alcuni itinerari di viaggio auspicando possiate trovare ispirazione per condividere esperienze e conoscenza.
RAVENNA CAPITALE DEI MOSAICI E FERRARA CITTÀ DEGLI ESTENSI
IN VIAGGIO TRA ELBA E TOSCANA
DAL 12 AL 14 SETTEMBRE 2025
IN VIAGGIO TRA ELBA E TOSCANA
DAL 4 AL 7 OTTOBRE 2025
DAL 25 AL 28 SETTEMBRE 2025
DAL 4 AL 7 OTTOBRE 2025 SPLENDIDA MALTA con
IN VIAGGIO TRA ELBA E TOSCANA
DAL 25 AL 28 SETTEMBRE 2025
DAL 25 AL 28 SETTEMBRE 2025 SPLENDIDA MALTA CON
DAL 14 AL 18 OTTOBRE 2025
TOUR IL GRANDE SUD BERBERO DEL MAROCCO
LE KASBAH, IL DESERTO E MARRAKECH
AMSTERDAM E OLANDA CON INGRESSO
AL MUSEO KROLLER-MULLER
DAL 6 AL 13 NOVEMBRE 2025
DAL 14 AL 18 OTTOBRE 2025
TOUR IL GRANDE SUD BERBERO DEL MAROCCO
LE KASBAH, IL DESERTO E MARRAKECH
DAL 6 AL 13 NOVEMBRE 2025
TOUR IL GRANDE SUD BERBERO DEL MAROCCO
VIENNA, Castello di Schoenbrunn e la magia dei mercatini di Natale
LE KASBAH, IL DESERTO E MARRAKECH
DAL 6 AL 13 NOVEMBRE 2025
DAL 28 AL 30 DICEMBRE 2025
VIENNA, CASTELLO DI SCHOENBRUNN
E LA MAGIA DEI MERCATINI DI NATALE
DAL 28 AL 30 DICEMBRE 2025
(inserire
Inquadra il QR Code o vai su www.bccpm.it/viaggicultura
Per consultare il PROGRAMMA completo dei singoli viaggi e il relativo MODULO di PRENOTAZIONE, con tutti i dettagli e le indicazioni per la prenotazione.
Laboratorio di ceramica solidale
Alla scoperta
della Cooperativa Solidarietà
Elena Marcati
Unire creatività, inclusione e scoperta, lasciando mani sporche e cuore pieno.
È stato questo lo spirito che ha caratterizzato l’evento di ceramica solidale che si è tenuto presso la Cooperativa Solidarietà, nel quartiere di Monigo, a Treviso.
L’iniziativa è nata con l’obiettivo di far scoprire ai giovani soci (e non) della BCC Pordenonese e Monsile attività di cooperazione e solidarietà del territorio. Essa ha offerto l’occasione di entrare in contatto con una realtà che, da anni, rappresenta un punto di riferimento sul territorio per l’integrazione e la valorizzazione delle persone con disabilità.
La Cooperativa Solidarietà, infatti, è molto più di un semplice centro occupazionale. È un luogo in cui l’arte diventa strumento di espressione, crescita e relazione. Qui, attraverso laboratori di ceramica, tipografia, mosaico, lavorazione del legno e altre forme di arte terapia, ragazzi con disabilità trovano non solo un ambiente accogliente, ma anche un mezzo potente per comunicare e raccontare sé stessi. Durante la prima parte dell’evento un educatore e un lavoratore della cooperativa - Leonardo e Luca, che ringraziamo - ci hanno raccontato la loro realtà. Attraverso domande mirate abbiamo potuto riflettere sul ruolo e i valori cardine della Cooperativa Solidarietà, sul suo impegno e sul ruolo
dell’arte come mezzo di espressione nella vita di persone con fragilità. Successivamente, i partecipanti - ventinove under36 - hanno avuto la possibilità di “sporcarsi le mani” in senso letterale, mettendosi in gioco nella modellazione e nella decorazione di oggetti in ceramica. Tra pennelli, argilla e smalti colorati, si è respirata un’atmosfera di autentica condivisione.
L’evento ha rappresentato anche un importante momento di sensibilizzazione. Conoscere da vicino il lavoro della Cooperativa Solidarietà significa comprendere meglio quanto potenziale ci sia in realtà di questo tipo, nelle quali la passione e la dedizione sono le fondamenta sulle quali si ergono i muri di questa struttura.
Un sabato mattina qualunque si è trasformato, così, in un’esperienza straordinaria: un laboratorio d’arte, certo, ma anche e soprattutto un laboratorio di umanità. "L'arte scuote dall'anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni", diceva Picasso, e noi, in questo caso, non possiamo che dargli ragione.
Evento Giovani Soci del Friuli Venezia Giulia
Incontro e confronto nel segno dei valori cooperativi
Marco Pavan
Venerdì 6 giugno, come Consulta Giovani Soci della BCC Pordenonese e Monsile, abbiamo partecipato ad un evento regionale promosso dall’Associazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Artigiane, Zadružne Banke del Friuli Venezia Giulia, dedicato all’incontro e al confronto virtuoso tra i Gruppi giovani Soci delle diverse Banche di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia. La serata è stata pensata come un’occasione per rafforzare la rete tra le Consulte e promuovere la conoscenza reciproca, nel segno dei valori cooperativi e del radicamento territoriale che caratterizzano il mondo del Credito Cooperativo.
La prima fase è stata dedicata alla visita al frantoio del “Consorzio Olio FVG”, una realtà di genesi recente che riunisce i piccoli coltivatori di olivi del Friuli Venezia Giulia con l’obiettivo di valorizzare la produzione locale e offrire servizi di qualità. La sfida che ha voluto raccogliere questo giovane Consorzio ha ancor più valore se si pensa che il Friuli Venezia Giulia è la Regione più a nord d’Europa in cui si possa coltivare l’olivo per la produzione di olio. Il frantoio è attivo a partire dal mese di ottobre e si occupa della frangitura e molitura delle olive, garantendo un olio extravergine di oliva di alto livello, imbottigliato nel rispetto delle normative e delle migliori tecniche di produzione.
Per far sì che il piano di sviluppo del Consorzio abbia un orizzonte più ampio e contribuisca ad una maggiore sostenibilità dei progetti imprenditoriali dei propri consorziati, l’attività si estende anche alla promozione del turismo dell’olio (oleoturismo) attraverso eventi tecnici, formativi e culturali,
spesso accompagnati dalla visita a luoghi di produzione, e in abbinamento con altre eccellenze enogastronomiche regionali come vino, formaggi, prosciutti, dolci e gelati, per invitanti degustazioni. L’obiettivo ultimo è far crescere la consapevolezza sull’importanza di scegliere un olio di qualità e creare sinergie con ristoratori, turisti e produttori locali, utili a valorizzare sia il prodotto che il territorio.
Successivamente si è svolto un interessante momento formativo tenuto dal Dott. Francesco Polo, dal titolo “Credito cooperativo e il senso di territorialità, mutualità e comunità”, attraverso il quale abbiamo potuto approfondire la conoscenza della struttura e dei valori fondanti del credito cooperativo in Italia, con particolare attenzione al ruolo dei giovani all’interno di questo sistema. Attraverso le parole del relatore abbiamo fatto un viaggio nel tempo partendo dal modello sviluppato da Friedrich Wilhelm Raiffeisen in Germania nel XIX secolo, passando per la prima iniziativa cooperativa del padovano Leone Wollemborg nel ‘900, sino alla riforma del credito cooperativo italiano del 2016, che ci rende tutti partecipi nello scrivere le future pagine del viaggio nella storia della cooperazione bancaria.
La serata si è conclusa con un’apericena presso l’Hotel Belvedere di Tricesimo, che ci ha permesso di condividere impressioni, esperienze e nuove idee in un clima informale e costruttivo.
Le occasioni di confronto tra le Consulte dei Giovani Soci non terminano qua, infatti, quest’anno, ci sarà una nuova occasione, ancora più ampia, a fine novembre quando saremo chiamati a partecipare al 15° Forum nazionale.
Money Challenge
Dalla “Money Challenge” alla scoperta del territorio: l’educazione finanziaria si fa esperienza per gli studenti della 5^C RIM del “Mattiussi-Pertini” di Pordenone
La cultura finanziaria si può apprendere anche fuori dalle aule, tra quiz, sfide e premi che diventano esperienze di crescita. Lo dimostra il successo della “Money Challenge” 2024, promossa da BCC Pordenonese e Monsile durante la Fiera Punto di Incontro a Pordenone: un evento capace di coinvolgere oltre 100 studenti e studentesse provenienti da 18 istituti superiori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, trasformando l’educazione finanziaria in una competizione appassionante, formativa e – soprattutto – significativa per il futuro delle giovani generazioni.
Tra le oltre 40 squadre partecipanti, a distinguersi è stata la 5^C RIM dell’Istituto Mattiussi-Pertini di Pordenone, che con la squadra “AFM non l’indirizzo”, composta da Filippo, Martina e Aleksander, ha conqui-
stato il primo posto rispondendo correttamente a 13 delle 15 domande del quiz. In palio, una gita scolastica per l’intera classe, offerta da BCC Pordenonese e Monsile.
LA GITA-PREMIO: UN VIAGGIO TRA INNOVAZIONE, CULTURA E TERRITORIO
Il 6 maggio 2025, gli studenti vincitori hanno potuto vivere il loro premio: una giornata intensa, ricca di stimoli, pensata per coniugare storia e cultura, economia e innovazione ma anche sostenibilità e territorio. La prima tappa li ha portati a San Vito al Tagliamento, nella sede di LEF – Lean Experience Factory, fabbrica modello e centro d’eccellenza per la formazione e l’innovazione in ambito manifatturiero. Accompagnati dai loro docenti e dai referenti di BCC Pordenonese e Monsile, i ragazzi e le ragazze hanno potuto entrare nel cuore
Federica Spampinato
di una struttura all’avanguardia, dove la digitalizzazione dei processi produttivi, l’automazione e l’approccio lean si intrecciano per formare i professionisti e le aziende del futuro.
L’esperienza alla LEF non è stata solo una visita, ma un momento immersivo per riflettere sulle competenze richieste dal mondo del lavoro, sull’importanza del continuo aggiornamento e sull’evoluzione dell’industria contemporanea. Per i ragazzi e le ragazze che si stanno per affacciare al mondo universitario o professionale, è stata l’occasione per vedere da vicino quanto l’economia reale sia fatta anche di scelte tecnologiche, di organizzazione del lavoro, e di cultura aziendale.
Dalla fabbrica al palazzo: la seconda tappa ha portato la classe a Villa Manin, a Passariano di Codroipo (UD), residenza storica dell’ultimo doge di Venezia e oggi importante centro culturale del Friuli Venezia Giulia. Tra le sale affrescate e i giardini monumentali, gli studenti e le studentesse hanno potuto immergersi in una pagina importante della storia locale e nazionale, comprendendo come il patrimonio artistico possa dialogare con l’identità di un territorio e con le sue traiettorie di sviluppo.
Anche questa tappa ha permesso ai partecipanti di cogliere l’importanza della cultura come elemento fondante di ogni processo educativo e sociale. La valorizzazione del territorio passa anche dalla conoscenza delle sue radici e dalla consapevolezza del suo patrimonio.
GUSTO E SOSTENIBILITÀ: LA CHIUSURA IN AZIENDA AGRICOLA
La giornata si è conclusa con una tappa ricca di profumi e sapori alla scoperta del mondo agricolo locale, con la visita e il pranzo presso l'Azienda agricola - Vini Ferrin di Paolo Ferrin, immersa nella campagna friulana. Qui, gli studenti sono stati accolti per una visita guidata che si è trasformata in un vero e proprio excursus didattico sul mondo della viticoltura: dalla storia dell’azienda e del territorio, al processo di vinificazione, passando per la differenza tra l’affinamento in botti di metallo e di legno, fino ad arrivare a una piccola ma utile lezione su come leggere le etichette dei vini.
A coronare il tutto, un pranzo con degustazione di vini, accompagnato dalla spiegazione delle varie tipologie proposte. Un modo autentico e conviviale per avvicinare i ragazzi al mondo del vino, non solo come prodotto, ma come risultato di un lavoro paziente, di filiera, e fortemente radicato nel territorio.
UN PREMIO CHE VA OLTRE LA VITTORIA
La gita-premio offerta da BCC Pordenonese e Monsile è stata un riconoscimento per la brillante performance alla Money Challenge, e anche un vero e proprio percorso di educazione integrata. Unendo
economia, cultura e territorio, l’iniziativa ha offerto agli studenti una visione ampia e concreta del mondo che li aspetta, valorizzando il territorio e promuovendo l’idea che conoscenza e consapevolezza siano le chiavi per affrontare il futuro.
“Crediamo profondamente nel ruolo educativo che una banca di comunità deve svolgere – ha commentato Massimo Drigo, Responsabile Soci & Comunicazione di BCC Pordenonese e Monsile – e per questo ogni anno costruiamo occasioni di apprendimento che siano anche esperienze vive, capaci di lasciare un segno. La Money Challenge è un esempio di come si possa parlare di finanza ai giovani in modo coinvolgente, mentre il premio che ne deriva vuole essere un’opportunità concreta per allargare lo sguardo, scoprire nuove realtà e sentirsi parte attiva del territorio.”
Anche in questo senso, l’edizione 2024 della Money Challenge si conferma come un appuntamento imprescindibile per le scuole del territorio: un’occasione per apprendere, competere, collaborare e, soprattutto, crescere.
L’impegno della banca per le nuove generazioni continua anche quest’anno. Il prossimo appuntamento con la Money Challenge è già fissato: sarà durante l’edizione 2025 di Punto d’Incontro, in programma il 12 e 13 novembre 2025. Una nuova occasione per coinvolgere i giovani con un’idea innovativa di educazione finanziaria, che parla il loro linguaggio, accende la curiosità e trasforma la conoscenza in gioco, competizione e futuro.
UNA PARENTESI DI BELLEZZA E STORIA: VILLA MANIN
Giovani in banca con Educashon
per la formazione finanziaria
posta formativa per un totale di 1400 studenti e quaranta docenti. Le lezioni, da due ore ciascuna tenute da docenti dell’Università di Padova, si sono svolte nell’Aula Magna di ogni Istituto tra dicembre e marzo. Ai ragazzi è stato spiegato lo sviluppo di un progetto imprenditoriale su Business Plan con l’elaborazione dell’idea imprenditoriale attraverso lo studio di fattibilità tecnica del progetto, ma le lezioni si sono addentrate anche nella formazione finanziaria vera e propria per approfondire argomenti inerenti i pagamenti digitali e la sicurezza, la previdenza e la cultura assicurativa. La visita finale in banca, imperniata sullo sviluppo di un dialogo inerente i nuovi linguaggi digital, ha messo in luce come il bisogno di approfondire queste tematiche o di affrontarle per la prima volta sia fondamentale per i ragazzi. Gli studenti dell’Alberti e del Riccati Luzzatti hanno verificato le informazioni, hanno fatto esperienza diretta e si sono confrontati con i funzionari del front office e degli uffici centrali sui vari temi di maggior interesse. Con alcune sorprese evidenziate nelle interviste e nei video pubblicati sul portale di divulgazione www.galileus.it. Ai ragazzi è stato spiegato anche attraverso video cosa significhi essere Banca del territorio e come
Oltre 120 studenti dell’Istituto Riccati
Luzzatti di Treviso e dell’Istituto Alberti di San Donà di Piave sono stati accolti
alla sede di Monastier di BCC Pordenonese e Monsile nell’ambito del progetto di educazione finanziaria regionale Educashon
Un’onda allegra di vitalità e di curiosità legate alla scoperta della finanza sostenibile ha accompagnato la visita alla BCC Pordenonese e Monsile di oltre 120 ragazzi delle classi quarte e quinte dell’Istituto Riccati Luzzati di Treviso e dell’Istituto Alberti di San Donà di Piave.
L’incontro è stato l’evento conclusivo di una serie di appuntamenti in classe nell’ambito del progetto Educashon organizzato dalla Federazione Veneta delle Banche di Credito Cooperativo con il supporto di Irecoop Veneto per parlare ai ragazzi di finanza, di pianificazione e di budget, di risparmio e di investimenti, con curiosità, intraprendenza ed entusiasmo, che hanno coinvolto tanto i giovani ospiti quanto gli organizzatori della giornata.
La progettualità ha coinvolto tutto il Veneto con 26 scuole partecipanti, 65 classi e due gruppi elettivi da 91 studenti che volontariamente hanno scelto questa pro-
sia essenziale per le BCC porre attenzione particolare alle persone, all’ecologia, ai beni artistici, alle associazioni e appunto ai giovani.
“Abbiamo accolto quest’anno un gran numero di studenti, più dell’anno scorso- ha commentato il Presidente della BCC Pordenonese e Monsile, Loris Paolo Rambaldini. C’è stata una grande mobilitazione dei nostri collaboratori per fornire in modo leggero ma assolutamente professionale tutta una serie di informazioni che riguardano il funzionamento e l’attività di un istituto di credito. Abbiamo parlato di denaro, di come lo raccogliamo, di come lo impieghiamo, di come assistiamo le famiglie e le imprese del nostro territorio nell’attività quotidiana, negli affari, negli investimenti. E di come alla nostra banca stiano a cuore le prospettive lavorative, i progetti e i sogni dei nostri giovani, ai quali dedichiamo molti servizi e molte iniziative della banca.
E’ stato interessante confrontarci con le loro domande, che in qualche caso non ci aspettavamo e che ci hanno dimostrato quanto serva la formazione finanziaria fin da giovani. Abbiamo aperto le nostre porte, in sicurezza, per raggiungere il caveau e gli uffici operativi dove si lavora per dare qualità alla consulenza e all’assistenza alla clientela e ai soci”.
Federica Morello
Mutamenti 2024
Friuli Venezia Giulia e Veneto: una In-Certa Transizione Digitale
La presentazione del Rapporto lunedì 10 marzo a Roma (Palazzo Montecitorio) alla presenza del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani.
Federcasse BCC-CR
“MutaMenti 2024. Friuli Venezia Giulia e Veneto: una in-certa transizione digitale”. È questo il titolo del Rapporto presentato lo scorso lunedì 10 marzo a Roma, a Palazzo Montecitorio – Sala G. Matteotti, alle ore 14.30.
Il Rapporto, coordinato dal professore Daniele Marini dell’Università di Padova che si è avvalso della collaborazione di docenti universitari ed esperti, è stato promosso dalla BCC Pordenonese e Monsile e quest’anno è stato sostenuto dalla Federazione Veneta delle BCC, dalla Federazione del Nord Est delle BCC e dalla Associazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Artigiane, Zadružne Banke del Friuli Venezia Giulia, in partnership con Fondosviluppo FVG e Fondosviluppo Confcooperative.
“MutaMenti 2024” è un’indagine socio-economica approfondita sull’evoluzione e le prospettive del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, comparate con il resto del Paese, prendendo in considerazione, in particolare, il processo della transizione digitale e sociale e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale (AI).
A introdurre i lavori - moderati dalla giornalista RAI TG Veneto, Maria Pia Zorzi - Loris Paolo Rambaldini, Presidente BCC Pordenonese e Monsile.
Hanno partecipato al Convegno il prof. Daniele Marini, curatore del volume, Flavio Piva, Presidente Federazione Veneta BCC, Luca Occhialini, Presidente Associazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Artigiane, Zadružne Banke del Friuli-Venezia Giulia, Lorenzo Liviero, Presidente Federazione del Nord Est, Sergio Gatti, Direttore Generale di Federcasse. Ha presenziato e concluso i lavori il Sen. Luca Ciriani, Ministro per i Rapporti con il Parlamento.
“Viviamo immersi in un flusso continuo di transizioni che si sviluppano progressivamente, sovrapponendosi e avvicendandosi velocemente”, ha detto Daniele Marini, curatore del Rapporto.
“Non abbiamo ancora bene compreso e concretizzato la cosiddetta quarta Rivoluzione Industriale che già si affaccia la quinta con caratteristiche proprie e innovative. Nei tempi recenti non fanno a tempo ad affermarsi
le Twin Transitions, le Transizioni Gemelle (digitale e ambientale), che irrompe impetuosamente l’Intelligenza Artificiale (AI)” ha commentato Marini. “In questa edizione di MutaMenti parliamo delle transizioni, digitale e sociale, e dell’avvento dell’AI, considerando le modalità con cui le due Regioni del Nord Est le stanno affrontando”.
“E’ stato un momento emozionante che ci riempie di orgoglio, siamo tutti davvero lieti di aver potuto presentare a Palazzo Montecitorio, a Roma, i frutti di questo quarto importante Rapporto Mutamenti incentrato sulla transizione digitale tra FVG e Veneto, nei diversi comparti. Siamo certi che le analisi, i confronti e le proposte contenute nel rapporto possano offrire un valido e utile strumento di conoscenza della complessa realtà delle due regioni del Nord Est, caratterizzate un tempo da una forte competitività, e oggi, alle prese con le grandi sfide del nostro tempo, compresa quella demografica, ma sicuramente determinate a cogliere le opportunità che le grandi transizioni, come quella digitale in atto, portano con sè” ha affermato il Presidente Loris Paolo Rambaldini.
Borgo Laudato si’
Cardinal Fabio Baggio
Direttore Generale Centro di Alta Formazione
Laudato si’
Dieci anni fa, con l’enciclica Laudato si’, papa Francesco offriva al mondo una visione coraggiosa e lungimirante: “Non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socioambientale”. Da questa consapevolezza nasceva l’idea di ecologia integrale, un approccio capace di tenere insieme la cura del pianeta e la dignità della persona, i cicli della natura e i diritti dei più fragili.
Oggi, nel cuore dei Giardini delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, questo messaggio prende forma con il Borgo Laudato si’, un progetto che trasforma 55 ettari di giardini storici e zona agricola in un laboratorio di ecologia integrale, sostenibilità ambientale, economia circolare e generativa.
Voluto da Papa Francesco, che ha scelto di rinunciare all’uso personale della storica residenza estiva, il Borgo nasce nel 2023 con l’istituzione del Centro di Alta Formazione Laudato si’ a cui ne
viene affidata la realizzazione con l’obiettivo di tradurre i principi dell’enciclica in esperienze quotidiane, accessibili e replicabili.
A Borgo Laudato si’, l’ecologia integrale non è solo un orizzonte teorico ma una prassi concreta. Nei 20 ettari di area agricola si coltivano ulivi e vigneti, si allevano animali con metodi sostenibili, si rigenera il suolo rispettando la biodiversità e la stagionalità. L’agricoltura si intreccia così con la formazione e l’inclusione, generando nuove opportunità per le persone e per l’ambiente.
Tutte le scelte, dalla gestione dell’acqua alla produzione energetica, sono ispirate ai criteri dell’economia circolare. La plastica monouso è progressivamente eliminata, sono adottati sistemi di recupero e riciclo delle risorse, si lavora alla costruzione di una comunità energetica alimentata da fonti rinnovabili, si sceglie la mobilità sostenibile. La logica del consumo lascia spazio a una cultura della condivisione e del riuso, nella convinzione che “tutto è connesso”, come ricorda l’enciclica.
Ma è sul piano educativo che il Borgo esprime la sua vocazione più profonda. Il Centro promuove percorsi formativi per bambini, studenti, famiglie, scuole e università. Esperienze immersive, laboratori pratici e momenti di riflessione aiutano a sviluppare una coscienza ecologica consapevole, aperta, critica. L’obiettivo non è solo trasmettere conoscenze, ma motivare al cambiamento.
Particolare attenzione è riservata alle persone in situazioni di vulnerabilità. Rifugiati, migranti, donne sopravvissute a violenza, giovani in difficoltà, persone con disabilità o provenienti da percorsi di detenzione trovano nel Borgo un’occasione di riscatto attraverso la formazione professionale. Le attività agricole, la manutenzione del verde, la cura degli ulivi, la ristorazione e l’ospitalità diventano strumenti per acquisire competenze, ritrovare fiducia, costruire un futuro.
La proposta educativa di Borgo Laudato si’ si rivolge anche a chi ha responsabilità decisionali. Manager, imprenditori, dirigenti pubblici e privati sono coinvolti in percorsi di alta formazione, pensati per chi può incidere sistemicamente sul futuro del pianeta. Per molti, la Laudato si’ rappresenta oggi un riferimento etico ma an -
che una bussola concreta per ridefinire strategie aziendali e scelte economiche in chiave sostenibile.
Così, nei Giardini del Papa, l’ecologia integrale diventa esperienza viva. Ogni elemento del Borgo – dagli alberi secolari alle coltivazioni, dagli spazi educativi alle tecnologie verdi – contribuisce a costruire una visione del mondo in cui “non ci sarà una nuova relazione con la natura senza un essere umano nuovo”.
Il Borgo Laudato si’ è un processo in divenire. Un modello educativo, ecologico e sociale che si propone come replicabile, capace di ispirare comunità, istituzioni e imprese. È un luogo dove la conversione ecologica, evocata con forza dall’enciclica, prende corpo nella quotidianità: nel lavoro condiviso, nella bellezza custodita, nella cura delle relazioni. Un segno dei tempi, radicato nella tradizione ma proiettato al futuro.
Nel solco del pensiero di Francesco, il Borgo non si limita a proporre soluzioni: invita a un cambiamento di sguardo. A riconoscere che la terra non è solo da abitare, ma da custodire. Che il pianeta non è un problema da risolvere, ma una casa da amare.
Ritrovare l’umano.
ESG+H
Un saggio su come va ripensata la sostenibilità
In un mondo segnato da cambiamenti repentini abbiamo voluto affrontare un tema particolarmente interessante e che riguarda il rinnovamento dei principi ESG. Lo abbiamo fatto attraverso l’analisi del saggio dal titolo: “Ritrovare l'umano. Perché non c'è sostenibilità senza Health, Human e Happiness” scritto da due autorevoli autori, Lapucci e Lucchini, edito da Baldini+Castoldi-La Nave di Teseo. Una sorta di disegno pragmatico che passa attraverso determinati principi, ossia quelli che iniziano
con la lettera H, simbolo di Health, Human, Heart e Happiness. Concetti indispensabili raccolti nell’acronimo ESG+H per la salvaguardia futura della nostra salute, sostenibilità e benessere che pone al centro il valore umano. Ad introdurci in questo mondo, percorrendo le evoluzioni storiche nel corso delle rivoluzioni industriali, passando per le tematiche più attuali del lavoro, dell’AI e della finanza etica, segue l’intervista che Lapucci ha voluto rilasciare per la rivista “Il Caffè del Nord Est”.
Lapucci Massimo
Marika Lion
Il libro scritto da lei e da Stefano Lucchini, dopo un’introduzione che analizza le origini della sostenibilità, introduce il concetto del benessere dell’uomo (Human) al centro di una consapevolezza sostenibile con una dichiarata presenza nel passato.
La sostenibilità, come concetto, ha radici profonde nella storia delle società e delle loro trasformazioni. In ‘Ritrovare l’Umano. Perché non c’è sostenibilità senza Health, Human e Happiness’ viene proposto un nuovo paradigma della sostenibilità ESG+H, attraverso il quale viene evidenziato come, già durante le rivoluzioni industriali, l’attenzione alla dignità e al benessere della persona fosse un tema rilevante. Nonostante il progresso economico e tecnologico spesso abbia portato con sé disuguaglianze e impatti negativi sull’ambiente, vi sono stati momenti chiave in cui la centralità dell’essere umano è emersa come esigenza imprescindibile. L’H di Health, Human e Happiness rappresenta oggi un ponte tra le lezioni del passato e le sfide del futuro. Il libro propone una nuova visione della sostenibilità, che non si limita a criteri quantitativi o ambientali, ma che pone la Persona al centro delle politiche e delle strategie. Questo approccio si rifà alla tradizione umanistica del Secolo dei Lumi, in cui la dignità e il benessere umano erano considerati fondamentali per il progresso collettivo. ESG+H, dunque, non è solo un modello di governance, ma un richiamo a un umanesimo rinnovato, capace di guidare il cambiamento in un’epoca di trasformazioni profonde.
Dalla “Nebbia ovunque” come nel romanzo sociale di Portsmouth allo smog milanese dei primi anni ’70, quanto è stata importante l’opinione pubblica per sviluppare una diversa sensibilità alla sostenibilità?
L’opinione pubblica ha avuto un ruolo determinante nel plasmare la consapevolezza ambientale e sociale. Dai romanzi del XIX secolo, che denunciavano le condizioni di vita nelle città industriali, ai movimenti ambientalisti degli anni ’70, la pressione sociale ha spesso spinto governi e imprese ad adottare politiche più sostenibili. Eventi come lo smog che soffocava le metropoli o le catastrofi ambientali hanno rappresentato momenti di svolta, rendendo evidente la necessità di un cambiamento.
Anche oggi, l’opinione pubblica costituisce uno straordinario agente di trasformazione. La crescente attenzione verso la sostenibilità, amplificata dai media e dai social network, ha spinto molte aziende ad abbracciare i principi ESG. Tuttavia, come sottolineato nel libro, è fondamentale evitare che la sostenibilità diventi un semplice esercizio di marketing. La vera sfida è trasformare la sensibilità collettiva in azioni concrete e durature, che non solo affrontino i problemi ambientali, ma che mettano al centro il benessere delle persone.
La sigla ESG (Environmental, Social, Governance) coniata ancora nel 2004, come potrà o dovrà essere interpretata in funzione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile?
L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ha definito obiettivi ambiziosi per uno sviluppo sostenibile, ma il cammino per raggiungerli è ancora lungo e irto di difficoltà. La pandemia, le crisi geopolitiche e i cambiamenti climatici hanno rallentato i progressi, evidenziando la necessità di un approccio più resiliente e inclusivo. In questo contesto, i principi ESG devono essere reinterpretati per andare oltre le metriche tradizionali e abbracciare una visione più ampia. Come proposto in Ritrovare l’Umano, l’aggiunta della H a ESG rappresenta un passo verso questa trasformazione. Health, Human e Happiness sottolineano l’importanza di considerare la sostenibilità non solo in termini di numeri e parametri, ma anche come un impegno verso il benessere collettivo. Per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, diviene fondamentale integrare il progresso tecnologico con politiche che valorizzino la salute, la dignità e la felicità delle persone.
Rimettendo al centro l’importanza dell’uomo attraverso i principi Health e Human, quali saranno i temi che dovranno essere garantiti alle persone più vulnerabili?
Le persone maggiormente vulnerabili sono spesso le prime a subire gli effetti delle crisi ambientali, economiche e sociali. Garantire il loro benessere significa agire su più fronti. La salute, intesa come Global Health psico-fisica, è un punto di partenza fondamentale: accesso alle cure, prevenzione delle malattie e supporto alla salute mentale sono elementi imprescindibili. A ciò si aggiunge la necessità di promuovere l’inclusione sociale, creando opportunità per tutti, indipendentemente dalle condizioni di partenza. Nel libro si sottolinea inoltre l’importanza di una governance empatica, guidata da valori etici. Le politiche devono essere pensate per tutelare i diritti delle persone, garantendo dignità e giustizia sociale. Solo in questo modo si potrà costruire una società in cui le disuguaglianze siano ridotte e le persone possano vivere in equilibrio con sé stesse e con l’ambiente.
L'intelligenza artificiale può contribuire alla sostenibilità?
O invece può essere un ostacolo?
L’intelligenza artificiale (IA) ha un potenziale enorme per contribuire alla sostenibilità, ma deve essere utilizzata con responsabilità. Da un lato, l’IA può migliorare significativamente la nostra capacità di affrontare sfide complesse: dalla gestione delle risorse naturali alla personalizzazione dei trattamenti sanitari, passando per lo sviluppo di soluzioni innovative in ambito energetico. Ad esempio, i sistemi di IA possono ottimizzare i consumi, ridurre gli sprechi e monitorare l’impatto ambientale in tempo reale. Dall’altro lato, però, esistono rischi concreti. L’IA può accentuare le disuguaglianze, favorire fenomeni come l’isolamento sociale o il controllo eccessivo sui comportamenti individuali. Inoltre, senza una regolamentazione adeguata, potrebbe essere sfruttata per massimizzare profitti a breve termine, a scapito del benessere collettivo. Come evidenziato nel libro, lo sviluppo dell’IA deve essere guidato da principi etici e da una Governance trasparente che pongano la Persona al centro. Questo significa regolare il suo utilizzo, garantendo che rafforzi la nostra umanità, anziché limitarla. Solo così potremo sfruttare appieno il potenziale della tecnologia per costruire un futuro davvero sostenibile. Per tutti.
Pordenone 2027
La
"Città che sorprende" conquista il cuore dell'Italia
Alberto Parigi
Assessore alla
Cultura del Comune di Pordenone
Il 12 marzo 2025, nella prestigiosa Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma, il nome di Pordenone ha risuonato con forza: la città friulana è stata ufficialmente proclamata Capitale Italiana della Cultura per il 2027. Un riconoscimento importante, assegnato all’unanimità dalla giuria presieduta da Davide Maria Desario, che ha premiato la visione e la qualità della candidatura pordenonese, capace di imporsi su una concorrenza di altissimo livello, tra cui città autorevoli come Pompei e Alberobello.
Una vittoria che rappresenta un riconoscimento al dinamismo culturale di Pordenone, che da anni si distingue per eventi e iniziative di rilievo: Pordenonelegge, un appuntamento che ogni anno trasforma le vie e le piazze in un salotto letterario a cielo aperto, Cinemazero, punto di riferimento per il cinema d'autore, il Teatro Verdi, Pordenone Pensa, Dedica Festival, Le Giornate del Cinema Muto, i numerosi festival musicali, i Musei Civici, il Palazzo de Fumet-
to e la vitalità delle associazioni culturali che animano il tessuto sociale.
"Questa vittoria ha rappresentato il coronamento di un percorso importante, frutto del lavoro compiuto in sinergia tra tante persone e diversi enti.” – afferma il Sindaco di Pordenone Alessandro Basso – “e credo sia il giusto premio a una città che da sempre si contraddistingue per la sua grande laboriosità e per il genio della sua gente che ha già saputo trasformare un territorio da agricolo a industriale e si appresta ora a vivere un'ulteriore evoluzione diventando meta culturale.”
“Ci abbiamo visto lungo, ci abbiamo creduto fin da subito, la nostra è stata l’unica Banca a sostenere la candidatura di Pordenone2027 - Capitale Italiana della Cultura. Un riconoscimento prestigioso che ci riempie di orgoglio, un’opportunità per rafforzare il senso di comunità e valorizzare le eccellenze culturali e la cultura stessa come leva per lo sviluppo sostenibile, promuovendo
così un’immagine dinamica, inclusiva e contemporanea della città.
Pordenone2027 Capitale Italiana della Cultura non è solo un traguardo, ma un punto di partenza, un trait d’union tra la storia e le nuove visioni di sviluppo, tra la memoria della tradizione e l’innovazione e noi, come Bcc Pordenonese e Monsile, siamo pronti a fare la nostra parte” ha dichiarato Loris Paolo Rambaldini, Presidente della BCC Pordenonese e Monsile
Sono diversi gli elementi che hanno giocato un ruolo cruciale nel rendere così convincente la proposta pordenonese: in primis la visione di una cultura inclusiva e partecipata, che coinvolge l’intero territorio e l’intera comunità. “Questa è anche la vittoria di tutto un territorio” – continua il Sindaco Alessandro Basso – “che ancora una volta ha fatto squadra favorendo il dialogo tra le istituzioni ma anche le associazioni, i cittadini, mettendo le giovani generazioni al centro, dimostrandosi così un territorio coeso, maturo e pronto a sfide di livello nazionale e non solo”.
Frutto di un lavoro meticoloso e di una visione coraggiosa, il dossier "Pordenone 2027. Città che sorprende" , è stato riconosciuto dalla giuria "eccellente" e ha soddisfatto appieno gli indicatori del bando, proponendosi come un modello di progettazione culturale innovativo, che ha saputo narrare l'intreccio virtuoso tra lo spirito produttivo della nostra città e la sua vivacità culturale, dimostrando di non essere solo il distretto industriale di riferimento del Nordest, ma un luogo dove la cultura fiorisce in forme inaspettate e originali, una città che guarda all'innovazione, promuovendo progetti di inclusione e con un'attenzione costante alla sostenibilità e all'accessibilità.
Capitale italiana della Cultura 2027 non sarà un evento isolato, ma un catalizzatore per un processo di trasformazione e crescita, come sottolinea l ’Assessore alla Cultura del Comune di Pordenone Alberto Parigi : “Il programma culturale, cui abbiamo lavorato così intensamente in questi anni, comprende più di cinquanta progetti: è ambizioso ma concreto e ci permetterà di integrare cultura e natura, tradizione e innovazione. Alcuni di questi progetti hanno già preso avvio alla fine del 2024: si tratta di iniziative strategiche che con continuità stanno procedendo nel corso del 2025 e che ci accompagneranno anche nel 2026, in un percorso di crescita e partecipazione che culminerà nel
2027 con eventi, mostre, musica, performance e appuntamenti di grande rilievo, certi che i frutti di questo lavoro si vedranno anche negli anni a venire.”
Il programma culturale di Pordenone 2027 si articola in numerosi “progetti di rete”, cuore pulsante dell’iniziativa nati dalla co-progettazione con un’ampia rete di soggetti culturali, sociali ed economici e si completa con i “progetti territoriali”, sviluppati grazie alla collaborazione con i comuni del territori, volti a valorizzare le specificità e le identità locali, rafforzando il legame tra la città e le realtà circostanti. Un progetto specifico è invece pensato per le nuove generazioni: “Pordenone scuola Capitale”, una dimensione fondamentale del programma dedicata ai ragazzi e che abbraccia tutte le declinazioni dell’apprendimento.
Il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2027 rappresenta quindi una straordinaria opportunità per accelerare lo sviluppo culturale, sociale ed economico di Pordenone e di tutto il territorio. Il Ministero della Cultura assegnerà alla nostra città un riconoscimento di un milione di euro per garantire l'attuazione degli eventi e dei progetti, cosicché Pordenone possa offrire ai suoi cittadini un'esperienza culturale ancora più ricca e diversificata e consolidare la propria identità, ma anche attrarre nuovi investimenti,
promuovere le proprie professionalità, avere maggiore visibilità e una rinnovata attrattività turistica.
Il 2027 sarà davvero un anno memorabile per Pordenone e il suo territorio, un trampolino di lancio per un futuro in cui la cultura sarà sempre più motore di sviluppo e benessere.
Pordenone è determinata a diventare un "punto vivo sulla mappa" del nostro Paese, superando la percezione di città di passaggio. Pordenone da oggi è pronta a sorprendere l’Italia.
I Protagonisti del turismo balneare dell’Alto Adriatico
La Redazione
Chi sono i protagonisti del turismo balneare nell’Alto Adriatico e come si misura la rilevanza del settore turistico balneare sull’economia locale?
BCC Pordenonese e Monsile ha rilanciato il tema alla Fiera dell’Alto Adriatico a Caorle, con un focus economico che ha messo sul tavolo della discussione dati, tendenze, testimonianze.
“Siamo partiti da una ricerca- ha spiegato Gianfranco Pilosio, Direttore Generale di BCC Pordenonese e Monsile- attraverso la quale la nostra Banca ha potuto raccogliere una serie di dati, sulle società di capitali, per avviare una riflessione che sia di utilità soprattutto per gli operatori di settore del territorio”.
I numeri e i requisiti delle aziende selezionate sono frutto di una ricerca commissionata dalla banca e presentata da Scouting Capital Advisors, Società di consulenza finanziaria indipendente, specializzata in Corporate Finance per aziende, famiglie e fondi di private equity che investono in Italia e all'estero.
Il report ha messo in evidenza quanto il settore balneare sia di fondamentale importanza nelle aree comprese nei Comuni di Caorle, Chioggia, Eraclea, Jesolo, San Michele al Tagliamento, Cavallino Treporti, Porto Tolle, Rosolina, Lignano, Grado. Gli alberghi con 219 strutture ricettive rappresentano nell’area il 1° settore per numero di imprese contro le 2128 totali nel territorio (oltre il 10%). I campeggi sono al 21° posto con 31 società attive. Per quanto riguarda il contributo al Pil del territorio, alberghi e campeggi contribuiscono al 18,5% dei ricavi: nel dettaglio l’attività alberghiera si posiziona al secondo posto per ricavi (371 milioni di euro), i campeggi con aree attrezzate sono invece al 4° posto con 253 milioni di euro contro i 3,3 miliardi di euro generati dai ricavi di tutte le imprese del territorio.
Con la percentuale del 36% sul totale dell’attivo delle imprese del territorio, alberghi e campeggi si confermano un settore a elevata intensità patrimoniale, superando insieme 1,8 miliardi di euro.
“Balzano all’occhio alcune particolarità – ha commentato il Direttore Pilosio - che ben descrivono l’evoluzione del settore. Osservando il litorale Alto Adriatico a Jesolo e a San Michele al Tagliamento le società alberghiere sviluppano complessivamente 220 milioni di euro di ricavi, pari al 60% dei ricavi del settore alberghiero del litorale Alto Adriatico. Cavallino Treporti e Lignano Sabbiadoro sviluppano 153 milioni di euro di ricavi da campeggi, oltre il 60% dei ricavi da campeggi dell’Alto Adriatico. Non è tutto. Osservando il singolo Comune a Grado e a Caorle oltre il 25% del PIL (ricavi) del Comune deriva da attività alberghiera, mentre a Cavallino Treporti oltre il 40% del PIL del Comune deriva da attività di camping. Il settore sta ben performando e come BCC osserviamo come si sia creato un buon equilibrio tra il capitale investito e il capitale preso a prestito. Non c’è quindi un indebitamento eccessivo- ha confermato il
Direttore Generale della BCC Pordenonese e Monsile.
Dopo il Covid e la crisi provocata dalla chiusura delle strutture e dalle restrizioni alla socialità, la ripresa ha portato ad una grande competitività delle aziende e ha incentivato la capacità degli imprenditori nel fare il loro lavoro. Stiamo cogliendo i frutti di questo dinamismo, ma è necessario continuare a guardare in avanti e ad investire, soprattutto nell’ambito di progetti di sostenibilità- ha precisato Pilosio. Cura dell’ambiente, attenzione alla natura e al paesaggio, divertimento e qualità della proposta ricettiva sono i punti cardine per una buona accoglienza, attenta agli aspetti logistici, eno-gastronomici ma anche a percorsi culturali, che nel nostro territorio non mancano, se ben organizzati”.
Vere protagoniste dell’evento in Fiera sono state le aziende del litorale, e gli imprenditori, che, accolti dai Sindaci di Caorle, Jesolo e Cavallino Treporti, da Chioggia a Grado e dal Presidente della Fiera Raffaele Furlanis hanno raccontato la loro storia, i progetti e le prospettive future.
Al Convegno si sono confrontati, infatti, in tre specifici Panel tematici condotti e moderati da Maria Pia Zorzi, giornalista RAI TGR Veneto: Michele Fontebasso (Amministratore Hotel Nettuno Srl), Giovanni Mazzarotto (Amministratore Agenzia Lampo Srl), Massimiliano Schiavon (Fondatore MJH Hospitality Group), Mario Andretta (Presidente Agrituristica Lignano Srl), Francesco Berton (Amministratore Unico Villaggio Turistico Ca’ Berton), Alessandro Borin (Amministratore Borin Group Srl), Alessandro Rizzante (Amministratore Rizzante Hotels), Giuliana Basso (Vicepresidente Europa Group Spa), Paolo Bertolini (Presidente Marina di Venezia SpA), Luca Boccato (Amministratore Delegato HNH Hospitality Spa), e hanno contribuito al costruttivo confronto Massimo Zanon (Presidente CCIAA di Venezia), Mauro Rocchesso (Direttore Fidi Impresa & Turismo Veneto) e Fabio Carrarini (Responsabile U.O. Turismo Gruppo BCC Iccrea).
A portare i saluti della Regione del Veneto l’Assessore al Bilancio e Patrimonio, Francesco Calzavara.
“Per BCC Pordenonese e Monsile il turismo rappresenta un volano strategico dell’economia- ha detto Loris Paolo Rambaldini, Presidente di BCC Pordenonese e Monsile. Lo dimostra la nostra presenza in termini
di sportelli nel litorale, a Jesolo, a Caorle, a Eraclea, a Cavallino Treporti e nel vicino entroterra. In questi ultimi anni abbiamo sostenuto progetti che riguardano l’attività alberghiera, i campeggi, le strutture ricettive e gli esercizi pubblici. La crescita è ad ampio spettro, anche nello standing delle operazioni, poiché insieme al nostro Gruppo possiamo realizzare operazioni in pool complesse, mettendo in campo competenze, esperienza e servizio.
La nostra volontà di sostenere il settore si manifesta anche con la conferma della Partneship con la Fiera dell’Alto Adriatico, ogni anno con uno stand presidiato per la consulenza e con la promozione di un Convegno di alto livello, in sinergia con il mondo dell’impresa e delle associazioni di categoria locali, sempre con l’obiettivo di dare voce agli imprenditori, ascoltare il loro punto di vista e le loro necessità, valorizzare le buone pratiche, le belle storie imprenditoriali e il confronto fra le diverse realtà, tutti aspetti che contribuiscono a far crescere la cultura d’impresa, dando prospettiva ai territori.
Per questo è stato emozionante consegnare pubblicamente la targa di “Protagonista del turismo balneare dell’alto Adriatico”, al Presidente di Venezia Expomar Caorle, Raffaele Furlanis, e al Presidente dell’AJA, Pierfrancesco Contarini, grandi esempi di determinazione, coraggio imprenditoriale, correttezza e sensibilità per tutti noi.
Molto sentito anche il momento della consegna della medesima targa alle numerose aziende meritevoli presenti in sala, classificate ai primi posti della omonima graduatoria” ha concluso il Presidente Rambaldini.
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Le 100 Migliori Imprese del Tagliamento
Maura Delle Case
Grandi aziende del commercio alimentare come Bofrost, big della manifattura, come Ispadue (produzione di tubi e profilati in acciaio), Kronospan (pannelli) e ancora Ltl (lenti oftalmiche, solari e a contatto) caratterizzano il distretto del Tagliamento, con il consorzio industriale Ponterosso che ne è il cuore pulsante.
Il distretto del Tagliamento, con i suoi sette comuni - Casarsa della Delizia, Chions, Cordovado, Morsano al Tagliamento, San Martino al Tagliamento, San Vito al Tagliamento e Sesto al Reghena -, si caratterizza per un'alta biodiversità imprenditoriale. Sia di taglia che di settore. Accanto alle imprese più grandi convivono piccole e medie imprese, attive sui fronti più disparati.
La manifattura la fa da padrona, ma non manca il commercio, tanto meno il settore primario, che in questa zona, specie sotto forma di cooperative, è presente da sempre. Una grande ricchezza dunque, che in questi anni è cresciuta anche grazie ai servizi offerti dal Consorzio industriale Ponterosso, a San Vito al Tagliamento, al quale va riconosciuta la capacità di accrescere l'attrattività di questa porzione di Friuli Venezia Giulia, che beneficia, va detto, anche dell'ottima posizione e della vicinanza delle infrastrutture.
Un sistema, quello del Tagliamento, che è passato alla lente d'ingrandimento nell’ambito dell’evento del Best Performer ospitato lo scorso mercoledì 11 giugno nella sede del consorzio industriale Ponterosso. L’evento organizzato dal gruppo editoriale Nem, che pubblica il Messaggero Veneto oltre ad altri cinque quotidiani, insieme a ItalyPost e con il sostegno di BCC Pordenonese e Monsile in veste di sponsor, ha fotografato le prime 100 imprese della zona, prime non solo per ricavi, ma anche per marginalità e solidità finanziaria. Insomma, 100 prime della classe vere, come dimostrano i dati di bilancio. Nel 2023 stando al report elaborato dall'ufficio studi di ItalyPost, il fat-
turato aggregato delle 100 Best Performer del Tagliamento (aziende di capitali) valeva 1,57 miliardi (su 2,7 miliardi totali generati 459 aziende totali insediate sul territorio), 50,3 milioni in meno rispetto al 2022. L'Ebitda percentuale si è attestato all'11,04%, un valore medio elevato seppur inferiore all'11,77% del 2022.
In numeri assoluti, LEbitda aggregato è stato pari a 173,2 milioni, 17,3 milioni in meno sull'anno precedente. Al vertice della classifica, Bofrost Italia, Ispadue e Kronospan, seguita subito dopo da Brovedani Group. Un'area, dunque, di grande vivacità che deve però fare i conti con due temi tutt'altro che secondari, citati dal presidente del consorzio industriale Ponterosso nel suo saluto iniziale: «Se da un lato siamo visti come quelli che hanno spostato il triangolo dell'economia da Ovest a Est e nel caso del nostro consorzio siamo diventati un benchmark non solo a livello regionale, ma nazionale, dall'altro siamo anche l'angolo più debole di questo triangolo - ha detto Sergio Barel -. Per due motivi, figli l'uno dell'altro. Le nostre imprese sono troppo piccole e piccolo non è più bello e non sarà nemmeno utile. E qui si pone il tema della crescita dimensionale. L'altro elemento riguarda invece la perdita di talenti. Tra i tre vertici del triangolo-Pordenone, Milano e Bologna, siamo quello che perde di più. Sono a mio giudizio le due sfide che questo territorio deve affrontare se vuole continuare a crescere».
Un percorso, quello nel segno della crescita, che può contare sulla vicinanza della Bcc Pordenonese e Monsile, particolarmente legata a questo territorio che al credito cooperativo ha dato i natali. «Un territorio - ha detto sempre in apertura il presidente dell'Istituto di credito, Loris Pa-
olo Rambaldini - in grado di generare innovazione, di affrontare momenti di difficoltà e di crisi, con un'incredibile resilienza, un termine che va di moda, ma che racconta molto bene - ha aggiunto Rambaldini - la realtà che stiamo vivendo e la flessibilità che è richiesta alla nostra economia». A imprese grandi e piccole, che al di là dei numeri, «di fatturati ed Ebitda» per dirla con Alberto Bernava, Sindaco di San Vito al Tagliamento e imprenditore, «sono anzitutto strumento di benessere per noi, per i nostri dipendenti, per le comunità».
Dello stesso avviso anche il Direttore Generale della BCC, Gianfranco Pilosio che ha ricordato che il sistema BCC è storicamente un punto di riferimento nell'area avendo dato alla luce una delle prime Casse Rurali 140 anni fa, proprio a San Giovanni di Casarsa, comune dove ancora oggi la BCC Pordenonese e Monsile conta una filiale. Una delle tre che ha in questo territorio. Le altre due sono a San Vito al Tagliamento e a Chions. Qui di seguito il resto dell’intervista al Direttore Generale della BCC Pordenonese e Monsile, Gianfranco Pilosio:
Qual è il polso dell'economia locale in questo periodo di grandi incertezze?
«Al pari di tutti gli altri territori notiamo un rallentamento. Le previsioni di nuovi investimenti da parte delle imprese ci sono, l'incertezza si sente ancora, ma si vede la ripresa».
La vostra banca come supporta le aziende?
«Oltre che con gli strumenti "ordinari", vale a dire concedendo credito, con le risorse che mette a disposizione la regione Friuli Venezia Giulia, penso ad esempio ai fondi del Frie».
Per cosa li usano principalmente le aziende?
«Per investimenti in automazione e in impianti per le energie rinnovabili. I primi servono ad efficientare i processi e a colmare almeno un po' la carenza di manodopera, i secondi a contenere l'impatto della bolletta energetica».
Al netto della congiuntura, questo territorio è particolarmente vivace sotto il profilo dell'iniziativa imprenditoriale... «Vivace ed eterogeneo. Se consideriamo in particolare l'area del consorzio Ponterosso vediamo una grande presenza di realtà di dimensioni industriali, attive in svariati settori. Anche grazie alle attività del consorzio, che sta ragionando sull'opportunità di espandersi sia verso Spilimbergo che verso Sedegliano, ma anche grazie alla presenza della ferrovia, quest'area continua ad essere particolarmente attrattiva, oggetto di costanti richieste di insediamento».
LE SFIDE DELLE IMPRESE
Barbara Bertoia, amministratrice delegata Friul Mosaic
Marco Bortolus, titolare Pastry&Food
Giulio Bravo, amministratore socio Tecnoterm
Albiz Ermacora, titolare Arte e Mestieri
CONTINUARE A CRESCERE
Maurizio Mattiuzza, direttore generale Rosenberg Italia
Luca Morassut, amministratore socio Meccanica Hi Tech
Roberta Pellegrini, amministratrice unica Coner Costruzioni
Lorena Zambon, amministratrice delegata EPS
Panel condotti da Camilla Consonni, redattrice VeneziePost
COMPETERE NEI MERCATI NELL'ERA DELL'INCERTEZZA
Ivano Dreon, amministratore delegato Brovedani Group
Alessandro Driussi, presidente Venchiaredo
Massimo Gervasio, direttore vendite e membro del CdA Kronospan Italia
Gianfranco Pilosio, direttore generale BCC Pordenonese e Monsile
Panel condotto da Edoardo Agnese, giornalista Nord Est Multimedia.
Il passaggio generazionale nella continuità d’impresa
Marika Lion
Mercoledì 14 maggio 2025, si è tenuta a Treviso presso Ca’ dei Carraresi, la tavola rotonda "Il passaggio generazionale nella continuità d'impresa. Pianificare un efficace ricambio generazionale nella governance dell'azienda familiare volto a garantire la continuità all'impresa agricola" che ha visto una formidabile risposta di pubblico, con oltre 150 partecipanti, tra cui moltissimi imprenditori agricoli ed in particolare giovani, segno che il tema è molto sentito.
L'evento è stato organizzato da BCC Pordenonese e Monsile e Coldiretti Treviso per dare supporto, strumenti e risposte alle imprese agricole interessate al tema del passaggio generazionale e, in particolare, alle differenti modalità di ingresso nella compagine societaria di chi è chiamato ad assumere il controllo societario dell’azienda medesima, sia che provenga dalla famiglia o che sia esterno alla stessa.
Sono intervenuti per i saluti istituzionali Riccardo Barbisan , Assessore al Patrimonio della Città di Treviso, seguito da un'introduzione di Daniele Marini , Vicepresidente BCC Pordenonese e Monsile e Professore di Sociologia dei Processi Economici all’’Università di Padova, che ha evidenziato come il veloce calo demografico avvenuto in questi ultimi anni abbia influenzato anche il cambio generazionale. “Perciò al fine di una continuità dell’impresa, - ha poi continuato - le imprese devono proseguire nel tempo in uno sviluppo sociale, morale, etico, culturale e di riflessione educativa”. Infine, è
intervenuto il Presidente Coldiretti Treviso Giorgio Polegato , il quale ha affermato “Diventa sempre più indispensabile sapere accompagnare i giovani lasciando loro il giusto spazio per fare la differenza anche attraverso nuovi investimenti, poiché saranno sempre più necessari per rendere le aziende più moderne ed interessanti”.
A seguire, in un’animata tavola rotonda, sono intervenuti come relatori: Antonio Pavan , Avvocato esperto di Diritto Commerciale e Diritto Amministrativo; Pierpaolo Caldart , Area Economica Coldiretti TV; Massimo Doria , Presidente Kleros Srl; Franco Cesaro , Docente Universitario Consulente e Formatore per lo sviluppo generazionale delle imprese familiari. La conduzione e la moderazione a cura di Maria Pia Zorzi , giornalista RAI TGR Veneto. Le conclusioni sono state affidate a Gianfranco Pilosio , Direttore Generale della BCC Pordenonese e Monsile, il quale ha ribadito la grande vicinanza della banca al territorio e ai temi che interessano le aziende agricole. In questo percorso il ruolo della banca appare fondamentale proprio per la vicinanza da sempre manifestata nei confronti delle imprese ed in primis quelle del comparto agricolo.
Con una ferrata moderazione condotta da Maria Pia Zorzi, si sono susseguiti in tre giri di domande e relative risposte, tutti gli interventi specialistici dei relatori presenti alla tavola rotonda.
L’avvocato Antonio Pavan ha introdotto tutta una serie di strumenti al servizio della continuità dell’impresa, spiegando le varie differenze fra testamento e donazione, precisando che comunque possono essere istituti giuridici validi ma attaccabili in caso di controversie familiari. Inoltre, ha precisato quanto sia importante una programmazione attraverso l’intervento di esperti che possano suggerire, per tempo all’azienda, una sorta di mediazione pianificata. Di seguito Paolo Caldart ha riportato tutti i temi riguardanti leggi e finanziamenti introdotti
sia dalla Comunità Europea che dai bandi della Regione Veneto dedicati ai giovani che intendono affrontare il rinnovo generazionale. Tema che è stato indicato come obiettivo prioritario dalla Politica Agricola Comune (PAC) entrata in vigore il 1° gennaio 2023 con validità fino al 2027 e che riguarda il sostegno agli agricoltori e agli attori rurali dei 27 paesi dell'UE. Con l’intervento successivo, Massimo Doria ha posto l’accento sulla tematica successoria, piuttosto datata, del codice civile risalente al 1942. Ha poi evidenziando le differenze tra successione e testamento portando alcuni esempi da lui vissuti durante la carriera professionale. E infine, Franco Cesaro che nel suo excursus di 30 anni di studio professionale e di attività di ricerca con oltre 750 casi affrontati nell’ambito del passaggio generazionale, ha posto l’accento sull’importanza della convivenza all’interno dell’impresa familiare.
L’importanza dell’assistenza di professionisti qualificati
Da ciò emerge che il passaggio generazionale essendo un momento critico nella vita delle aziende agricole abbisogna di una preparazione da svolgere con grande cura nonché con l’assistenza di professionisti qualificati nel campo tecnico-legale, del passaggio della ricchezza e, soprattutto, delle dinamiche relazionali all’interno delle famiglie imprenditrici.
I giovani un patrimonio per il futuro
Da ricordare che il Piano Strategico della PAC (PSP) sopra riportato prevede di potenziare le politiche in favore dei giovani, integrando gli strumenti del primo e del secondo pilastro già evidenziati nell’intervento di Paolo Caldart. Favorire il ricambio generazionale è un investimento necessario, per assicurare un futuro a un settore strategico come quello agroalimentare; i giovani agricoltori sono infatti più recettivi all’innovazione e alla digitalizzazione, quindi più pronti ad affrontare le nuove sfide della competitività
e della resilienza del settore agricolo. Interessante ricordare in favore dell’agricoltura biologica, l’esistenza del finanziamento dei contratti di filiera, previsto dal Fondo complementare con la prossima approvazione del nuovo Piano d’azione sul comparto, di cui questi interventi saranno parte integrante. Il miglioramento della posizione degli agricoltori lungo la filiera non può che prescindere dall’ottimizzazione della competitività della stessa, da una maggiore integrazione dei diversi attori, dalla gestione dell’offerta, dall’ammodernamento delle strutture produttive. Il Piano é ricco di iniziative in questa direzione proprio attraverso interventi settoriali dedicati ai settori vitivinicolo, ortofrutticolo, olivicolo, apistico e pataticolo, attraverso il sostegno agli investimenti dello sviluppo rurale, ma anche iniziative di cooperazione finalizzate a migliorare i rapporti tra gli attori delle filiere a livello locale.
Conclusioni
Ed è in questo percorso che il ruolo delle banche ed in particolare della BCC Pordenonense e Monsile, appare sempre più significativo. L’importanza sia di una adeguata attività di finanziamento che di consulenza specialistica, nei confronti delle imprese ed in primis quelle del comparto agricolo, potrà consentire una certa e migliore ottimizzazione a favore del cambio generazionale e della continuità delle imprese.
Mondo Impresa: intervista a Panighello Graziano fondatore della C.O.E. Elettronica di Mansuè (Treviso)
Siamo in terra veneta al confine con quella friulana dove la BCC Pordenonese e Monsile ha le sue radici ed è qui che incontriamo un imprenditore e nostro cliente da un quarto di secolo, Graziano Panighello, classe 1954, fondatore della C.O.E. Elettronica di Mansuè.
La C.O.E. è un’azienda che opera nel settore dell’elettronica industriale, ed esattamente nei processi in tecnologia 4.0, dal controllo delle schede elettroniche all’automazione operativa, fino ad arrivare al processo di test e collaudo finale. Gli sviluppi avvengono in un ambiente dove la meccatronica è applicata ai principi della Lean Production o del Manufacturing, mirando all’eliminazione di tutte quelle attività che non aggiungono valore, ossia gli sprechi dell’azienda. Un complesso d’insieme applicato dall’imprenditore che “mette al centro” le persone e la qualità in senso totale ed intesa non solo come quali -
tà del prodotto finito ma anche dell’intero processo gestionale e produttivo. La C.O.E è un’azienda che si presenta da sola e che negli ultimi dieci anni registra, complessivamente, un trend positivo di crescita del 25%.
Oggi, vicino al fondatore, instancabile e ancora molto entusiasta del suo lavoro, troviamo accanto i due figli Matteo e Marco, entrambi operativi già da alcuni anni ma con ruoli completamente diversi. Matteo è impegnato nella parte organizzativa dell’azienda mentre Marco in quella più manageriale. Un cambio generazionale esemplare dove
Marika Lion
Panighello ha “cucito” per tempo l’inserimento degli eredi con la stessa cura e attenzione che ha nei confronti di sé stesso, dei suoi collaboratori, dei clienti e dei fornitori.
Il passaggio generazionale che sta avvenendo in C.O.E, pur essendo un momento di transizione in cui la gestione organizzativa e strutturale passa da una generazione all’altra, si presenta come un’integrazione collaborativa e meritevole. Spetterà perciò ai figli, nei prossimi anni, scegliere le giuste strategie da intraprendere sia per acquisire nuovi mercati sia per innovare costantemente la produzione, vista anche l’applicazione delle nuove tecnologie alla base del fenomeno intelligenza artificiale e non solo. “In tutto questo, il nostro impegno sarà di garantire che l’azienda possa restare un forte punto di riferimento per il comparto elettronico - precisa Matteo e proseguePer ora abbiamo un modello che funziona, nel futuro si vedrà”; mentre Marcodichiara in una chiave più ampia di analisi del mercato – “Dovremo far fronte ad una maggiore competitività, ma siamo pronti alle sfide con grande responsabilità e professionalità”.
“Nella vita come nel lavoro si vince con la Squadra, dove ogni partecipante è un essere umano” Graziano Panighello.
Ma dove nasce la storia di Panighello?
Da ragazzo di provincia con una curiosità spiccata verso l’innovazione si diploma come operatore elettronico presso la Scuola professionale “Lepido Rocco” nel 1973. Il suo orgoglio lo porta a non
essere di peso ai genitori e così, durante gli anni di formazione, trascorre tutte le vacanze scolastiche estive lavorando presso alberghi, offrendosi per lavori manuali in cucina fino a imparare anche a completare qualche piatto, ma erano gli anni in cui serviva rendersi utili alla famiglia e fare esperienza, significava anche conoscere ed entrare prima nel mondo del lavoro.
Terminati gli studi viene assunto in un’azienda che realizza apparecchiature elettroniche e strumenti di misura; sarà per lui un’esperienza che lo porterà a crescere ancora e a specializzarsi principalmente nell’organizzazione dei processi operativi. La dedizione al lavoro, frutto anche del suo carattere, viene da subito vista come un chiaro atteggiamento imprenditoriale caratterizzato da un forte spirito d’iniziativa e responsabilità, da una autoconsapevolezza, ma anche da lungimiranza e coraggio nel tendere al raggiungimento degli obiettivi. Ciò lo distingue subito nel mercato di riferimento e all’inizio degli anni ’80 gli viene offerta per ben due volte la possibilità di mettersi in proprio, ma data l’ancora giovane età, preferisce rimandare.
In seguito, probabilmente era giunto il momento, viene messo alle strette da un’offerta che gli dà coraggio e finalmente decide. Quel 24 agosto del 1982 sceglie di intraprendere la strada dell’imprenditore che sembrava già segnata da tempo. Apre l’attività in un piccolo capannone con l’aiuto del padre e del suocero che gli destinano complessivamente 7 milioni di lire. Panighello non perde tempo e investe l’intero finanziamento per comperare le attrezzature necessarie per iniziare, avendo in casa la sicurezza di contare già su alcuni contratti di fornitura, offerti da chi aveva creduto in lui fin dal primo giorno. Ma la sua storia continua. Da quel primo capannone ne affitta un secondo
più grande perché le richieste dei clienti aumentano costantemente in più settori, ed ecco che le linee di produzione si diversificano: dalle applicazioni industriali a quelle civili personalizzate in base alla tipologia del cliente e del settore. Le schede elettroniche oggi prodotte dalla C.O.E. riguardano settori come: automotive, lighting, domotica, home automation, rivelatori della temperatura, diffusione musicale, rilevazione ed elaborazione segnali come per l’automazione di porta valori. In tutto questo, possiamo aggiungere gli alti standard di qualità e rispetto dei tempi di consegna che contribuiscono a trasformarla in un’azienda esemplare.
Ma non basta, ciò che sorprende di più è il rapporto umano e professionale della proprietà con le persone che ci lavorano, oggi 22, di cui l’80% sono donne e molte delle quali presenti fino dalla nascita di questa azienda. Infatti, per evitare di interrompere la continuità o meglio poter proseguire il trasferimento di conoscenza, sono già state inserite nuove figure e applicato un modello di formazione attraverso una sorta di mentoring che si basa sulla stretta relazione tra un soggetto con più e uno con meno esperienza.
Nell’augurare ancora tanto successo alla C.O.E. potremmo definire Graziano
Panighello “Un’anima lungimirante e gentile capace di trasferire il meglio di sé a chiunque incontri sul suo percorso”.
Mondo Impresa: Intervista al cav. Edoardo Roncadin
La storia che oggi vogliamo raccontare ci porta in Friuli, terra crocevia di popoli e culture, ed esattamente nella bella campagna della provincia di Pordenone. Circondati da una distesa di viti in una villa veneta, ora sede dell’azienda agricola Fossa Mala, ci accoglie Edoardo Roncadin, fondatore del Gruppo Roncadin e molto altro.
Ciò che traspare fin dal primo momento, è una certa semplicità ed empatia, due parole importanti, tra loro complementari e che si legano perfettamente all’amore che riesce a trasmettere quando, Edoardo, parla della sua terra: perché è da questi luoghi che partono e arrivano i suoi sogni, come lui stesso commenta con un lieve sorriso nostalgico: “Dove si nasce si muore”.
Marika Lion
Edoardo Roncadin, nato a Fiume Veneto il 12 settembre 1948, è figlio di un elettricista e di una madre con una famiglia di mezzadrie alle spalle. Dopo la prima fase di studi capisce che la sua vera strada è quella che il nonno Basilio gli aveva trasferito con i suoi lunghi racconti di vita. Infatti, tutt’ora in lui sopravvive il ricordo e l’ammirazione per il nonno che all’inizio del ‘900 fu tra quelli che raggiunsero in nave Chicago, negli Stati Uniti per cercare lavoro e fortuna, dapprima come minatore e poi tutta una serie di altri lavori, di cui Edoardo ha un ricordo di grande orgoglio.
Inizia la sua storia da imprenditore a 16 anni, emigrando dal Friuli in Germania, ed esattamente a Osnabrück nella bassa Sassonia, dove trova il suo primo lavoro in una gelateria di una parente
Dopo solo due stagioni decide di ricercare uno spazio per aprire una sua attività, e con l’aiuto del padre che lo sostiene con un prestito di 3,5 milioni di lire, ai quali se ne aggiungono altri concessi da parenti e amici di famiglia. Da quel momento Roncadin inizia a ricercare le attrezzature necessarie che gli consentano di richiedere la licenza ad aprire una sua gelateria, che però viene concessa alla madre, poiché Edoardo non aveva ancora la maggiore età. Allo stesso tempo nel 1968, conosce un pizzaiolo di Salerno che lo convince di aprire nello stesso spazio – delimitandone l’area - anche una pizzeria, visto che in Germania ancora non ce n’erano. Decide così di aprire “Ou Vesuvio” proprio a Osnabrück.
Si sposa nel 1969 e nel 1970 decide con la moglie e una coppia di amici, di ripercorrere un po’ il viaggio fatto dal nonno e andare negli USA per un lungo viaggio, da Chicago a New York, da San Francisco a San Diego e ancora…
Durante questo viaggio scopre con l’amico Battiston che all’interno dei supermercati, oltre la cassa sono stati posizionati degli ice cream shop che offrono gelato da asporto o da delivery. Un modo che sapeva coinvolgere molto le persone che fuori del supermercato potevano avere ancora qualche “cent” da spendere per i loro bambini. Questa idea conquista Edoardo che nel giro di 5 anni ne apre circa un centinaio in Germania. Ma non solo, intuisce che è il momento di offrire il gelato “door to door” portandolo direttamente nelle case.
Nel 1985 il ritorno in Italia
Nel contempo la sua infinita nostalgia per la sua terra natia si fa sempre più forte e nonostante gli affari andassero molto bene, decide di cedere le attività in Germania e rientrare in Italia con tutta la famiglia. Trascorre un periodo sabatico ma poi si rende conto che era necessario tornare a vivere il suo sogno da imprenditore dove si sentiva meglio riconosciuto. Ecco che nel 1991 assieme ai fratelli, Edoardo Roncadin
riacquista le aziende per la produzione di gelato che avevo fondato, e successivamente ceduto, in Germania e converte la Pizzeria Vesuvio in "Pizza e Pasta": uno stabilimento dotato di tecnologie moderne in grado di produrre su larga scala una pizza surgelata di alta qualità ed è subito un successo. Già nel 2003 vengono prodotte 47 milioni di pizze destinate al mercato italiano, tedesco ed europeo.
La quotazione in Borsa
Nel 1999 l’azienda “Gruppo Roncadin” viene quotata in Borsa e nel 2004 al momento dell’OPA l’azienda di Meduno verrà acquistata da Arena. Questa, a sua volta venderà al Gruppo Malavolta Foodinvest Pizza Srl, mentre l’attività di produzione del gelato negli stabilimenti di Germania, Polonia e Francia viene ceduta al gruppo Gruppo Froneri.
Partner di bofrost* e oggi presidente
Sempre negli anni ’80, grazie alla sua imprevedibile capacità di vedere oltre, decide di contattare il fondatore di bofrost*, azienda tedesca fondata nel 1966 che vende a domicilio surgelati e gelati, che gli affida la creazione e sviluppo di bofrost* Italia, di cui tutt’ora detiene una significativa partecipazione. E infine, più recentemente, viene chiamato dalla proprietà tedesca per rivedere l’assetto organizzativo di tutto il gruppo europeo, anche in vista del proprio cambio generazionale, e ne assume la carica di Presidente.
Nel 2008 Edoardo assieme
al figlio
Dario, riprende la guida dell’azienda di Meduno
Ciò significa per Edoardo dover disporre di un significativo piano di investimenti attraverso la nuova “Roncadin Srl” che verrà guidata dal figlio Dario Roncadin, - specializzata nella produzione di pizze surgelate per la Grande Distribuzione (GDO) italiana e internazionaleche consente alla famiglia di riprendere non solo le redini dell’essere imprenditori ma anche di costruire un nuovo futuro più sostenibile e innovativo. Nel 2010 infatti, inizia il percorso per trasformare l’azienda 100% GREEN ENERGY, installando 5416 pannelli solari che riescono a produrre gran parte del fabbisogno ma, soprattutto, ridurre ingenti quantità di emissioni nocive per l’ambiente. E nel 2014 la Roncadin viene anche premiata “Coop for Kyoto” come prima classificata nella categoria “100% sustainable Energy”.
Il 22 settembre del 2017 la Roncadin subisce un grande incendio per un danno di decine di milioni di euro
A garantire la ripresa sarà il grande impegno delle collaboratrici impiegate nella produzione che, lavorando sette giorni su sette ma con un 1/3 della capacità produttiva, e sole due linee, riescono a produrre comunque le pizze segnando solo un 10% in meno rispetto all’anno precedente, con una produzione di 250 mila pizze al giorno. Nel 2018 viene inaugurata la linea 7, una linea con capacità produttiva che a pieno regime potrà sfornare 180 mila pizze al giorno. E nel 2019 avverrà anche il completamento della linea 8 e della linea 9, fino a raggiungere l’odierna capacità produttiva pari a 500.000 pizze al giorno.
Fatturato e i numeri della forza lavoro
Oggi nel Gruppo Roncadin lavorano circa 850 persone con un fatturato di gruppo 2024 che ha superato i 200 milioni di euro e dove il 78,3% della forza lavoro di Roncadin è costituita da donne, l’età media del personale è di 44,5 anni e la fascia under 30 costituisce l’11,45% degli occupati.
Da società Benefit alla costituzione della Roncadin USA per una lunga continuità familiare; oggi, tutte le società del gruppo sono state inserite nel Trust Edoardo Roncadin
Dopo essere diventata una società benefit nel 2021, ora il gruppo friulano varca nuovamente i confini: prima nel 2014 con una società commerciale e da novembre 2024, inaugurando un nuovo stabilimento produttivo a Chicago con il quale prevede di raggiungere nel primo anno di attività, un fatturato di 78 milioni di dollari. Ma non finisce qui, nel 2025 ha preso il via “Roncalab” un laboratorio creativo di Roncadin Spa SB, un luogo in cui la tradizione si incontra con la sperimentazione e la creatività, per dare vita a nuove esperienze di gusto nel mondo pizza e affini. Nella direzione di Roncalab, Armando De Angelis sarà affiancato da Christian Del Ben, nipote di Edoardo, e Dario Roncadin: entra così ufficialmente in azienda la terza generazione della famiglia Roncadin. Classe 2001, laureato in economia aziendale alla Venice School of Management, Del Ben ha conseguito un master in International Food and Beverage Management alla ESCP Business School. Nel corso del 2025, Roncalab prevede di superare i 10 milioni di euro di fatturato, con un piano di crescita ambizioso.
Ed è così che oggi la famiglia continua a portare avanti insieme a tutti i suoi collaboratori, le diverse aziende: Roncadin Spa SB, bofrost* Italia Spa e l’azienda agricola in cui è immersa la Tenuta Fossa Mala, proseguendo a realizzare il sogno dell’imprenditore. Oggi infatti Edoardo può godersi la meritata pensione con la consapevolezza che le nuove generazioni proseguiranno questo incredibile e straordinario percorso.
«È una grande emozione e una grandissima soddisfazione ricevere questa nomina a Cavaliere del Lavoro, che arriva in un momento per me significativo, in quanto nelle aziende di famiglia sta avvenendo, con successo, il passaggio generazionale. Il primo pensiero va dunque a quanto io sia stato fortunato ad avere avuto, in questi anni, tanti familiari e collaboratori che hanno partecipato alla realizzazione dei miei sogni. A loro dedico questo riconoscimento, perché è frutto di un lavoro di gruppo e di una storia in cui tantissimi hanno creduto in me e partecipato con forza alla realizzazione di quello che è, lo ripeto ancora, un sogno».
Così commenta Edoardo Roncadin il riconoscimento all’’onorificenza di Cavaliere del Lavoro ricevuto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella con decreto del 31 maggio 2024.
Roncadin è cliente della BCC Pordenonese e Monsile da oltre
40 anni
Il noleggio fotovoltaico e i vantaggi sul credito in chiave ESG
Il convegno del consorzio energia di Confindustria Alto Adriatico
Articolo di qualenergia.it
Antonio Junior Ruggiero
Le piccole e medie imprese possono beneficiare degli impianti senza l’investimento inziale e migliorare il proprio rating di sostenibilità per accedere ai finanziamenti. Noleggiare un impianto fotovoltaico rappresenta un doppio vantaggio per le piccole e medie imprese: permette di beneficiare dell’energia autoprodotta senza dover far fronte all’investimento inziale e accresce il profilo di sostenibilità dell’azienda, elemento premiale quando si fa richiesta di finanziamenti al sistema bancario.
È quanto emerge dal convegno “Il noleggio di un impianto fotovoltaico, un primo passo verso i criteri ESG”, organizzato lo scorso 20 marzo in provincia di Treviso, a Palazzo Foscolo, da Alto Adriatico Energia, consorzio della Confindustria Alto Adriatico. “Se un’azienda dispone di liquidità, allora conviene comprare l’impianto, ma se un piccolo imprenditore ha meno capitali e vuole riservarli al suo core business, può comunque avere il fotovoltaico grazie al noleggio”, ha spiegato Fabio De Bortoli, Amministratore Delegato della società impiantistica Ekos, tra i relatori dell’evento. Lo schema di base per questa soluzione prevede che un’azienda faccia installare l’impianto fotovoltaico sui propri stabilimenti senza esserne proprietaria, ma pagando una rata che copre i costi di manutenzione, assicurazione, ecc. La si ripaga con il risparmio in bolletta dato dall’autoconsumo. Al termine di cinque anni l’impresa può decidere se comprare il sistema fotovoltaico, che a quel punto avrà un costo residuale.
Nell’arco dei primi cinque anni l’impianto non sarà compatibile con gli schemi incentivanti in vigore, perché non se ne detiene la proprietà, ma potrà accedere alle misure di sostegno in vigore all’atto dell’eventuale acquisto finale. “Abbiamo iniziato a proporre il noleggio del sistema fotovoltaico nel nostro territorio già da qualche mese, pensando principalmente alle piccole e medie realtà ” ha riferito De Bortoli. Circa cinquanta aziende hanno risposto partecipando all’evento.
All’AD della Ekos, QualEnergia.it ha chiesto se la formula del fotovoltaico
a noleggio possa essere vincente anche nel residenziale. “Si può fare, anche se non abbiamo ancora affrontato questa opzione; ad esempio, può essere proposto dalle utility che vendono già l’energia e hanno una rete di contatto con i clienti”. Una volta realizzato l’impianto, come si accennava in precedenza, si ottiene anche un vantaggio in termini di credibilità creditizia.
“Le banche sono chiamate sempre più a valutare la sostenibilità delle aziende e stiamo integrando questo aspetto nei processi di finanziamento”, ha spiegato Andrea Cappellaro, responsabile segmento Corporate Bcc Pordenonese e Monsile. La presenza di un impianto fotovoltaico nei propri stabilimenti, dunque, “aumenta il punteggio dell’impresa che chiede risorse”.
“Questa valutazione di sostenibilità è dettata dal recepimento degli orientamenti comunitari nel nostro ordinamento, ma anche dalle indicazioni fornite dall’Autorità bancaria europea” ha rimarcato Cappellaro.
“Si stanno sviluppando specifici indicatori ESG” per valutare una pratica e, in caso di realtà che attestano la propria sostenibilità ambientale, il vantaggio sarà anche per la banca. Ogni qual volta si concede un credito, infatti, l’istituto erogante è obbligato ad accantonare una certa quantità di fondi di sicurezza, riducendo la propria liquidità disponibile per le altre operazioni di finanziamento. Una valutazione ESG positiva su una richiesta di credito, però, “in futuro comporterà un minore vincolo di accantonamento dei fondi da parte della banca, con la possibilità di fare altro credito”, ha concluso Cappellaro. Il Convegno del consorzio confindustriale è stato aperto da Lavinia Clarotto, AD Alto Adriatico Energia, che ha illustrato il percorso avviato sul territorio: “Da quando nel 2022 c’è stata la crisi dei prezzi dell’energia abbiamo avviato un’opera di sensibilizzazione degli associati sull’implementazione del fotovoltaico per un’autonomia energetica”. Il mercato, oggi, “chiede sostenibilità e dotarsi di questi impianti è il primo passo”, anche grazie “alle misure nazionali, come energy release e Transizione 5.0, o locali”. In particolare, “viviamo in una Regione a Statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia, che negli ultimi anni ha messo a disposizione molti contributi al fotovoltaico, anche a fondo perduto, nell’ordine di 80-90 milioni di euro” ha concluso Lavinia Clarotto.
Il valore del tempo negli investimenti finanziari
Alla scoperta dei buoni comportamenti che possono fare la differenza
Marika Lion
Si è tenuto mercoledì 21 maggio 2025 presso Ca’ Landello di Noventa di Piave in provincia di Venezia, l’incontro dal titolo “Il valore del tempo negli investimenti finanziari. Alla scoperta dei buoni comportamenti che possono fare la differenza”.
Apertura, saluti e introduzione a cura di Alessandro Darsiè, Vice Direttore Generale BCC Pordenonese e Monsile, seguito dall’intervento di Alessandro Furrer, Sales Director di Fidelity International, società partner della BCC. La conclusione della serata è stata affidata a Loris Paolo Rambaldini, Presidente BCC Pordenonese e Monsile. All’evento hanno partecipato oltre 100 clienti dell’area private.
Dopo una presentazione di Fidelity, società statunitense di servizi finanziari fondata nel 1946 da Edward Johnson con sede a Boston, Furrer si è soffermato sull’importanza della ricerca e del metodo come strategia per affrontare i mercati finanziari, sottolineando che il vero rischio per un investitore non è l’incertezza, bensì il modo in cui la si vive e la si gestisce. Ecco, perciò, che la finanza comportamentale insegna che non sono i mercati a distruggere la ricchezza, bensì le reazioni degli investitori. Ha evidenziato inoltre che, in genere, le persone, per le proprie decisioni, utilizzano sia la sfera razionale che quella emozionale, ma, in particolare in quelle di investimento, si tende ad utilizzare quella emozionale.
Il piano di accumulo: un piano di risparmio intelligente Furrer ha ribadito che tale strumento - il piano di accumulo - permette
all’investitore-risparmiatore di comprare sempre e in modo programmato. E conclude – “L’investimento programmato smorza la volatilità e migliora la performance nel tempo. E se non si è in grado di decidere meglio affidarsi ad un consulente”.
Ma andiamo nel merito e spieghiamo cosa significa finanza comportamentale. Negli ultimi quarant'anni, la finanza standard è stata la teoria dominante all'interno della comunità accademica. Tuttavia, studiosi e professionisti degli investimenti hanno iniziato a studiare un ulteriore approccio alla finanza, noto come finanza comportamentale. La finanza comportamentale si propone di migliorare la consapevolezza delle persone riguardo ai fattori emotivi e ai processi psicologici che influenzano anche le scelte di investimento. Studiosi di finanza comportamentale e professionisti degli investimenti stanno lavorando insieme in ragione del carattere interdisciplinare tra le due materie.
I processi emotivi, i fattori psicologici e sociologici nel processo decisionale. La finanza comportamentale cerca di spiegare e accrescere la comprensione dei modelli di ragionamento degli investitori, inclusi i processi emotivi coinvolti e il grado in cui influenzano il processo decisionale. In aggiunta, cerca di illustrare il cosa, il perché e il come della finanza e degli investimenti, da una prospettiva umana. Ad esempio, studia i mercati finanziari e fornisce spiegazioni a molte anomalie del mercato azionario come le bolle speculative del mercato ed i crolli (si vedano quelli del 1929 e del 1987). Infine, la finanza comportamentale studia
i fattori psicologici e sociologici che influenzano il processo decisionale finanziario di individui, di gruppi (framing effect) e di entità.
Cosa serve oggi per aumentare la nostra consapevolezza sui temi finanziari
- Migliorare la nostra educazione finanziaria
- Abituarci a definire in maniera chiara i nostri obiettivi di vita che possono essere soddisfatti con il risparmio
- Cambiare prospettiva sul concetto di rendimento
L’importanza della consulenza specialistica
La consulenza serve far capire all’investitore che il rendimento è generato da diverse variabili di cui il consulente finanziario si occupa. Il rendimento è anche il valore generato dalle coperture assicurative, dalla pianificazione previdenziale, dall’ottimizzazione fiscale suggerita dal consulente e, last but not least, dai comportamenti corretti da adottare sui mercati.
“Come BCC e quindi banca radicata nel territorio e nelle comunità di appartenenza, abbiamo da sempre a cuore la loro crescita economica, sociale e culturale con uno sguardo rivolto all’innovazione e alla sostenibilità del domani. Inoltre, abbiamo compreso che nelle scelte di investimento, non conta solo la razionalità. Psicologia ed emozioni hanno un ruolo chiave per determinare le decisioni economiche e finanziarie. Su questo assunto si basa la finanza comportamentale, che studia pro-
prio gli effetti dei fattor non razionali sulle scelte di investimento e sui mercati. Quindi, come Bcc, riteniamo sia fondamentale operare per favorire la massima diffusione dell’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale al fine di incrementare il livello di consapevolezza su tali argomenti nelle comunità da noi servite. Ad esempio, ricordo la partecipazione della nostra Banca al progetto della Federazione Veneta delle Bcc denominato “EDUCASHON” che ha contemplato quest’anno la visita nel mese di marzo alla BCC Pordenonese e Monsile di oltre 120 ragazzi delle classi quarte e quinte dell’Istituto Riccati Luzzati di Treviso e dell’Istituto Alberti di San Donà di Piave” ha sottolineato il Presidente della BCC Loris Paolo Rambaldini
“La tutela del Risparmio e la protezione del patrimonio delle famiglie sono elementi costitutivi della missione di una Banca di Credito Cooperativo come la nostra. La consulenza finanziaria da noi proposta ha infatti tre obiettivi principali: Protezione del patrimonio finanziario delle famiglie nel tempo; stimolare il processo di accumulazione del risparmio e degli investimenti finanziari al fine di consentire il raggiungimento degli obiettivi di vita della nostra clientela condividendo un’adeguata pianificazione finanziaria; far partecipare i risparmiatori alla crescita dei mercati finanziari mondiali attraverso le formule che meglio conosciamo e cioè, ad esempio, gli organismi di investimento collettivo del risparmio o strumenti di gestione personalizzata degli investimenti e fondi pensione” ha precisato il Vice Direttore Generale della BCC Alessandro Darsiè
Associazione “Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo”
Storia della Rappresentazione
Il Presidente
Bortolo Filippin
"Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Erto" 33o80 Erto (Pordenone)
L’Associazione “Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo” è stata costituita il 28 marzo 1980, con il precipuo scopo di organizzare e perseverare la tradizionale rappresentazione vivente che si svolge ogni anno ad Erto la sera del Venerdì Santo.
La rappresentazione coinvolge circa un centinaio di residenti locali che fungono da figuranti, chiamati “Cagnudei” (cioè “i Giudei”), che per l’occasione indossano costumi storici e scudi per ricreare la giusta atmosfera. Il corteo, accompagnato dal rullo dei tamburi, parte dal centro storico di Erto e attraversa le vie del paese fino alla località Sciaston, nella periferia di Erto, dove un suggestivo anfiteatro naturale fa da sfondo alle scene principali.
La tradizionale Rappresentazione Vivente, ha avuto origine alla
fine del 1600, quando gli abitanti di Erto, per essere salvati dalla dilagante epidemia della peste, fecero il voto di ricordare la Passione di Cristo, ogni anno la sera del Venerdì Santo, con una processione religiosa che prendeva avvio a partire dalla chiesa e procedeva con alcune scene statiche lungo le vie del paese. Nello stesso periodo fu eretta una chiesa in onore del Santo protettore degli appestati, San Rocco, e dato incarico allo scultore bellunese, Andrea Brustolon, di realizzare un crocifisso ligneo da portare in processione solenne soltanto in occasione del Venerdì Santo.
La Rappresentazione rimase patrimonio esclusivo degli ertani fino agli inizi del 1900, essendo il paese non collegato da strade, e venne così tramandata di padre in figlio, di generazione in generazione.
Soltanto dopo la fine del primo conflitto mondiale la manifestazione cominciò a destare interesse anche nelle località limitrofe
e un sempre maggior numero di persone volle prendervi parte a Erto, la notte del Venerdì Santo.
Solo la tragedia del Vajont del 9 ottobre 1963 e il Covid-19 hanno interrotto per un breve periodo la prosecuzione annuale della rappresentazione. Successivamente l’Associazione “Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo” provvide a ripristinarla, tutelarla e valorizzarla, traghettandola fino ai giorni nostri, custodendone la memoria collettiva in continuo dialogo con la contemporaneità e proiettata verso un futuro condiviso.
L’Associazione “Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo” di Erto oltre che salvaguardare il portato spirituale, culturale e comunita -
rio della processione per la Passione di Cristo, ha lo scopo di imprimere una guida seria, una direzione che ne favorisca una evoluzione rispettosa e inclusiva, prerogative che contraddistinguono analoghe rappresentazioni in Europa.
L’Associazione da diversi anni è affiliata ad Europassione per l’Italia ed Europassion, due organizzazioni che si dedicano a preservare e promuovere la tradizione delle rappresentazioni teatrali religiose italiane, in particolare quelle della Passione di Cristo, a livello nazionale ed europeo.
Oltre a partecipare al progetto “Prospettiva UNESCO”, un percorso di candidatura alla Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.
Verso i 60 anni dalla grande alluvione
Reitia festival dello sviluppo e della sostenibilità San Donà di Piave (2025-2026)
www.reitiafestival.it
Il 9 e 10 maggio, il Festival “REITIA” con un ciclo di eventi sul tema dello Sviluppo e della Sostenibilità ha caratterizzato la Città di San Donà di Piave ed il suo territorio, in vista della commemorazione dei 60 anni dalla Grande Alluvione che si terrà nel 2026, con l’ambizione di proporsi anche negli anni venturi come centro di discussione, ricerca, divulgazione e realizzazione degli studi e di quanto necessario per garantire lo sviluppo economico pur garantendo l’equilibrio con la compatibilità ambientale, l’equità e la giustizia sociale.
“Non spetta al Pubblico essere soggetto economico, prerogativa dell’iniziativa privata - ha esordito il Sindaco di San Donà di
Piave, Alberto Teso durante la conferenza stampa di presentazione del Festival, tenutasi nella sala consiliare del Comune - ma è compito di chi amministra creare le condizioni per garantire lo sviluppo, per creare opportunità, per rende-re il territorio attrattivo nel rispetto dell’ambiente e dei diritti dei Cittadini. Con il Festival intendiamo creare le condizioni per un confronto serio e partecipato su un tema - quello dello Sviluppo Sostenibile - al quale dobbiamo cercare di dare delle risposte in tempi com-patibili con il mantenimento e la crescita della competitività del sistema economico del ter-ritorio in un contesto globale”.
Per questo, come simbolo del Festival che ha accompagnato la comunicazione anche
degli eventi collaterali, quali ad esempio la presentazione dell’indagine di Cà Foscari sulla quali-tà dell’aria del 30 aprile o il convegno di Legambiente sulla mobilità sostenibile del 10 maggio, è stata scelta l’evocativa figura di Reitia, una divinità femminile degli antichi Veneti legata alla Natura, alla Fertilità, alla Salute e al Commercio che riporta ad un ciclo respon-sabile di crescita e salvaguardia, di vero “progresso”.
Protagonisti della prima edizione di Reitia Festival dello Sviluppo e della Sostenibilità, so-no stati esperti, analisti, accademici, amministratori pubblici, industriali ed esponenti delle Associazioni di Categoria ma anche giornalisti e divulgatori, perché i destinatari dei conte-nuti dei panel che si sono succeduti tra il Centro
Culturale Leonardo Da Vinci e la Sala Ronchi del Consorzio di Bonifica erano aperti non solo agli addetti ai lavori ma all’intera cittadinanza, chiamata a partecipare e a condividere le risultanze dei dibattiti e degli interventi.
Per le scuole, in attesa delle specifiche attività formative per l’anno scolastico 2025/2026, è stato pensato un primo approccio di intrattenimento e riflessione grazie alla comicità di due protagonisti della Stand Up Comedy italiana, Altea Bonatesta e Gianluca Dalmonte, che a metà mattinata del 9 maggio hanno incontrato gli studenti mettendo in scena uno spettacolo dal titolo “Balle Eoliche”.
L’inaugurazione del Festival è coincisa con quella della mostra fotografica “Verso i 60 anni dalla Grande Alluvione”, curata da Sara Campaner, ed ospitata nella sala espositi-va al piano terra del Consorzio di Bonifica.
Tanti gli ospiti della prima edizione, presentata dal giornalista Fabrizio Cibin : venerdì po-meriggio un videomessaggio di apertura del Ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso , seguito dal Prorettore di Cà Foscari, Prof. Antonio Marcomini con una lectio magistralis su ambiente e sviluppo; subito dopo un dibattito su “Strategie territoriali per lo sviluppo sostenibile,
Andrea Razzini , Direttore Generale Gruppo VERITAS, Federico Rorato , Confindustria Veneto Est, Andrea Bos , Presidente Hydrogen Park .
A seguire l’incontro su “Sviluppo tra difesa ambientale, efficienza economica, istruzione ed equità sociale” con Vincenzo Marinese , Vice Presidente Confindustria e Roberto Natali , Direttore AB AQUA e Ambasciatore d'Italia in Kenia (in collegamento da Nairobi, Kenia) che ha visto nel ruolo di moderatrice la Caporedattrice di RAI Veneto, Elisa Billato . La giornata si è conclusa con la lettura dell'intervento di Mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia .
Venerdì mattina due eventi “tecnici”: Le Comunità energetiche, Manuel Marangon , B-Cer Società Benefit, condotto da Fabrizio Stelluto , giornalista e presidente ARGAV; e Impresa, Valore e Sostenibilità - I fattori ESG come motore di crescita, organizzato in col-laborazione con BCC Pordenonese Monsile che ha visto tra i relatori Michele Barbisan , Responsabile Direzione Commerciale e Comunicazione della BCC. Nel pomeriggio: Pari, giusti, sostenibili: il Diritto nella sfida globale dell’Agenda 2030, cor-so aperto al pubblico organizzato da National Legal Team Italy .
Sabato 10, dopo la presentazione del nuovo ITS da parte del Direttore Stefano Ziroldo, si sono confrontati sul tema del rischio idrogeologico e lo sviluppo del territorio, Gianpaolo Bottacin, Assessore Regionale all'Ambiente, Clima, Dissesto Idrogeologico, il Presidente della Fondazione Terra d’Acqua, Stefano Cerchier, Marina Colaizzi, Commissario Straordinario Lavori sul Piave, Luigi D’Alpaos, Docente dell’Università di Padova, Sergio Grego, Direttore Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, Mirco Viotto, Confindustria Ve-neto Est, Massimo Zanon, Presidente CCIAA Venezia-Rovigo, moderati dal Direttore de Il Gazzettino, Roberto Papetti.
Ha concluso i lavori un interessante “Faccia a Faccia” tra il Sindaco di San Donà di Piave Alberto Teso e il Sindaco di Crocetta del Montello, Marianella Tormena , sullo spinoso tema “Casse di espansione: sì o no?”.
Il Festival è stato sostenuto da BCC Pordenonese Monsile e ha visto la collaborazione attiva, tra gli altri, di CIA, Coldiretti, Confapi Venezia, Confartigianato, Confcommercio e Confindustria Veneto Est.
Teatro a scuola con “Proscenium”
Un’esperienza indimenticabile
Gli alunni delle classi quarte e quinte dell’IC Pasiano di Pordenone
“La diversità ci rende unici”. Questo è il titolo del corso di teatro organizzato dall’Associazione di Promozione Sociale PROSCENIUM TEATRO APS a cui hanno partecipato le classi quinte e quarta della scuola primaria “Madre Teresa di Calcutta” di Cecchini e le classi quarte della scuola Primaria “Dante Alighieri” di Pasiano.
I bambini sono stati coinvolti in attività laboratoriali stimolanti e interattive finalizzate a promuovere il benessere emotivo, la valorizzazione dell'unicità e le relazioni tra compagni. Tale progetto è stato possibile anche grazie alla Fondazione BCC Pordenonese che ha condiviso gli obiettivi e ha creduto nella promozione delle pluralità di talenti.
Queste le parole degli alunni delle classi quinte, giovani scrittori, che hanno racchiuso i lori pensieri in un articolo di giornale.
In quest’anno scolastico alcune classi della scuola primaria hanno svolto dei laboratori di Teatro gestiti dall’associazione “Proscenium”. I ragazzi, seguiti dalle esperte Barbara e Klea, hanno partecipato anche l’anno scorso a questa bellissima esperienza. Abbiamo preparato due attività di recitazione, una storia parla di un gatto tigrato e l’altra di un esame scolastico, mentre in precedenza abbiamo svolto dei giochi per imparare a collaborare e a stare sul palco in modo corretto. “A recitare davanti ai nostri compagni si prova un po’ d’ansia e di imbarazzo, ma… è molto emozionante.”
Di seguito, i pensieri degli alunni delle classi quarte, che hanno desiderato documentare in forma scritta le esperienze immersive vissute e le abilità promosse dal progetto.
L’esperienza del teatro è stata speciale perché ho imparato a parlare ad alta voce come nelle interrogazioni, ad ascoltare le critiche dei compagni, a recitare, collaborare e a stare insieme agli altri.
L’esperienza del teatro mi ha insegnato a concentrami di più e a riflettere. Ho imparato a collaborare con i miei amici e a recitare scenette.
Mi è piaciuto molto fare teatro con il maestro Ascanio perché mi sono sentito riscaldato dal cuore degli altri, stupito e meravigliato dal mondo tutto nuovo che ho incontrato.
Dopo aver fatto teatro non ho più paura di sbagliare perché ho imparato che anche le critiche aiutano a migliorare.
Abbiamo imparato, giocato e immaginato. Le attività sono servite a superare i nostri limiti, come ad esempio parlare davanti a tutti. Il maestro Ascanio rimarrà per sempre nel mio cuore.
Questo laboratorio mi è servito a sviluppare la fantasia. Ho imparato alcune regole del teatro ma soprattutto a fidarmi dei compagni. Nei giochi ero abbastanza scarso ma poi sono migliorato e al gioco “Zipzap boing” ho anche vinto.
Grazie al corso di teatro ho imparato tantissime cose, come ad esempio, non dare mai le spalle, parlare ad alta voce. Ho anche superato l’imbarazzo che provavo di fronte agli altri e non pensavo che i miei compagni mi dessero così tanta fiducia. Ho provato tanta felicità e in alcuni casi anche paura.
Durante il corso di teatro con il maestro Ascanio, mi sono piaciuti i percorsi, le scenette e il gioco dei numeri. Abbiamo imparato nuove regole e ad aumentare la nostra concentrazione. Divertendoci siamo diventati più consapevoli sull’importanza di stare insieme. In ogni occasione abbiamo mostrato il nostro coraggio.
Grazie al corso di teatro ho imparato molto, infatti, prima di questa esperienza, volevo sempre vincere in ogni gioco e per questo non riuscivo a concentrarmi, perciò perdevo spesso. Ma dopo le prime lezioni sono diventato consapevole del fatto che vincere non è tutto. Tramite delle scenette Ascanio ci ha reso più sensibili si tema del bullismo,
facendoci capire che è una cosa sbagliata. Questa esperienza mi è servita per entrare in contatto con le mie emozioni.
Mi sono sentita felice e imbarazzata. Queste lezioni sono state belle perché ho fatto amicizia con i compagni che non conoscevo ancora bene. Abbiamo recitato delle scenette in cui abbiamo fatto dei giochi e colorato. Questa esperienza mi ha aiutato a superare il mio imbarazzo.
E qui il
pensiero formulato dalla classe “quarta Cecchini”
È stata un’esperienza meravigliosa, ci è piaciuta tantissimo, con molti giochi per imparare divertendosi. Attraverso le attività proposte abbiamo imparato a regolare la velocità nel movimento, a tenere un tono di voce adeguato, a giocare in squadra e a fidarci dei compagni di squadra. Barbara, l’attrice di Proscenium, ci ha anche insegnato a stare su un palcoscenico facendo attenzione al pubblico e alle altre persone disposte intorno a noi. Tra di noi c’è chi ha imparato ad essere un po’ meno timida, a giocare con gli altri in gruppo, chi si è sentita più ascoltata, qualcun altro a concentrarsi di più proprio perché per far bene alcuni giochi era importante restare attenti e concentrati, alcuni si sono sentiti più sicuri. Abbiamo capito che è importante ascoltare, osservare, stare attenti. Secondo noi lo scopo del corso è stato quello di farci provare nuove attività e di coinvolgerci nell’esperienza del teatro, a cacciare via la pigrizia, a farci emozionare e divertire, ad insegnarci a fidarci di più.
Rifareste il corso?
Certamente e lo consiglieremo anche ad altri!
Concorso Ecologika
2^edizione
Il concorso di tecnologia integrata per allenarsi a cambiare il mondo
Federica Spampinato
BCC Pordenonese e Monsile a fianco dei giovani per un futuro più sostenibile
Oltre 250 studenti e studentesse provenienti da tutto il Veneto e dal Friuli Venezia Giulia si sono ritrovati a Venezia per dare forma a idee e progetti concreti sul futuro del pianeta. Un vero laboratorio di creatività e impegno civico, reso possibile grazie a partner autorevoli come BCC Pordenonese e Monsile, Confindustria Veneto Est, Consorzio Venezia Nuova – MOSE, ANCE Veneto, CGIA Mestre, Patriarcato di Venezia, UCID, CEI, Fornaci Calce Grigolin e Fondazione Fratelli Tutti.
Il futuro si costruisce a scuola, anche grazie a progetti che parlano di ambiente, innovazione e responsabilità. Per questo BCC Pordenonese e Monsile ha scelto di sostenere il Concorso Ecologika, diventando partner dell’iniziativa.
Il Concorso Ecologika è promosso dall’associazione P&G Conversione Ecologica – fondata da Gabriella Chiellino di eAmbiente, dal Movimento Laudato Si’ e da The Economy of Francesco – e coinvolge le scuole secondarie di secondo grado del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia. L’obiettivo è stimolare i giovani a proporre soluzioni concrete e innovative per la sostenibilità ambientale e sociale, ispirandosi ai valori dell’ecologia integrale
Premiazione a Venezia: idee in mostra per cambiare il mondo
Martedì 13 maggio 2025, presso l’Aula Magna Guido Cazzavillan dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, si è svolta la cerimonia conclusiva della
seconda edizione di Ecologika, in una giornata interamente dedicata alla creatività e all’impegno. Le 11 scuole partecipanti, hanno presentato le loro idee su tre grandi sfide contemporanee, quali la Lotta ai cambiamenti climatici, il Turismo sostenibile e l’Intelligenza Artificiale. A giudicarli, una commissione multidisciplinare di esperti tra cui Francesca Camilla Bertolo, Responsabile Direzione, Pianificazione e ESG di BCC Pordenonese e Monsile.
Un premio per ogni categoria, esperienze formative per crescere Il Concorso Ecologika premia il merito con esperienze di formazione e crescita uniche, pensate per stimolare i giovani e portarli a confrontarsi con luoghi simbolici per riflettere su ambiente, spiritualità e futuro come Roma, Assisi e Venezia.
A trionfare nella categoria generale, vincendo il Premio Eccellenza, è stata la classe 3C dell’Istituto Salesiano “San Marco” di Mestre con il progetto “Acqua e Fonti Rinnovabili”. I ragazzi hanno ideato AIFE, un sistema green modulare per rendere più sostenibile la tangenziale di Mestre, combinando solare, eolico e micro-idroelettrico. Il premio assegnato è la partecipazione all’evento Globale “Restarting the Economy”, organizzato da The Economy of Francesco in programma dal 28 al 30 novembre 2025 a Castel Gandolfo, Roma.
Per la categoria “Lotta ai cambiamenti climatici”, il riconoscimento è andato ex aequo alla scuola Assistedil – Scuola Edile di Rovigo e all’E-
NAIP di Noale con i progetti “Costruire una casa in canapa” e “Modello prototipo Serra-Orto Ecologico”. Le due classi partiranno per un’esperienza di Ecologia Integrale ad Assisi, alla scoperta dei luoghi e del pensiero francescano.
Il Liceo “Duca degli Abruzzi” di Gorizia ha vinto nella categoria “Turismo sostenibile” con il progetto “Il turismo eGO sostenibile e le culture autoctone”, realizzando un sito web per promuovere la cultura locale anche in occasione di GO!2025. Come premio due studenti parteciperanno alla Summer School sulla dottrina sociale della Chiesa e sull’Enciclica “Fratelli Tutti”, in programma ad Assisi dal 7 all’11 luglio 2025.
Nella categoria “Intelligenza Artificiale” sono stati assegnati due premi: al Liceo delle Scienze Umane Maria Ausiliatrice per l’“Ettalogo etico” sull’uso dell’IA, che ha vinto due partecipazioni alla Summer School di Assisi e all’Istituto Cerletti di Conegliano con il progetto “Innovazioni in agricoltura sostenibile”, aggiudicandosi l’esperienza di Ecologia Integrale per l’intera classe.
Infine, è stato conferito all’Istituto ENAIP e alla Scuola Edile di Padova il
Premio MOSE, offerto grazie alla collaborazione con il Consorzio Venezia Nuova, che vedrà gli studenti e le studentesse in visita presso l’Arsenale e la Bocca di Porto del Lido, per toccare con mano come tecnologia e tutela del territorio possano coesistere.
Un progetto che cresce e guarda al futuro
Ecologika si conferma così un laboratorio per pensare e agire in modo nuovo: i giovani hanno l’opportunità di mettere in campo creatività, spirito critico, capacità di collaborazione e dialogo con aziende, esperti e formatori per “allenarsi a cambiare il mondo”. Il legame tra scuola e territorio si rafforza anche grazie al supporto di aziende che credono nei valori dell’educazione e della sostenibilità, come la BCC Pordenonese e Monsile.
Durante la cerimonia è stata ufficialmente lanciata la terza edizione 2025/2026 del Concorso, che si aprirà anche agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) con una nuova categoria dedicata all’edilizia sostenibile. Un segno concreto di un impegno che si rinnova, coinvolgendo sempre più energie e competenze.
La Cinquecento Trofeo Pellegrini incorona i suoi re QQ7 vince la XTutti, Colombre si aggiudica la X2.
Tutti i vincitori di classe.
Ufficio Stampa La Cinquecento
Si è conclusa la 51° edizione de La Cinquecento Trofeo Pellegrini, regata offshore organizzata dal Circolo Nautico Santa Margherita in collaborazione con il Title Sponsor Pellegrini Gruppo, BCC Pordenonese Monsile, Comune di Caorle e Darsena dell’Orologio, sulla rotta Caorle-SansegoIsole Tremiti-Sansego e ritorno.
Nona tappa del Campionato Italiano Offshore della Federazione Italiana
Vela e del Trofeo
Masserotti Uvai, la regata è la più antica competizione in doppio del Mediterraneo -ideata a Caorle mezzo secolo fa- aperta anche ad equipaggi completi, che ancora oggi mantiene inalterato il suo fascino.
La vittoria assoluta ORC de La Cinquecento Trofeo Pellegrini 2025 della categoria X2 va a Colombre , JPK 10.80 di Massimo Juris-Pietro Luciani, felici per questo risultato che premia un’intesa di vecchia data. La coppia veneziana commenta così il risultato alla lettura delle classifiche “Una bella vittoria di Colombre alla 500x2, siamo contenti. Negli anni i piazzamenti o le vittorie di classe non sono mancati, ma è solo la seconda volta
che vinciamo la 500x2. Con barche diverse, ma tutte e due le volte con vento fresco. In questa edizione con uno scirocco sostenuto le caratteristiche oceaniche della nostra barca sono emerse, sia in bolina contro onda formata sia in poppa con delle belle planate. L’esperienza e la tattica meteo hanno fatto il resto. Complimenti all'equipaggio dell’imbarcazione QQ7 per il loro successo e un ringraziamento al CNSM per organizzare una vera regata d'altura.”
Bellissimo secondo posto in ORC Overall per Demon-X della coppia Nicola Borgatello e Silvio Sambo alla sua ventesima 500x2 e terza piazza per Oryx di Paolo Bevilacqua-Michele Toffano, prima imbarcazione X2 al traguardo mercoledì 4 giugno alle 19:49:50 e già vincitori del Trofeo Pellegrini Line Honour X2 e del Trofeo Challenge delle Vittorie.
Mr Hyde di Marco Rusticali-Riccardo Rossi è il vincitore del Trofeo Challenge Leonardo
Bronca dedicato al miglior risultato della coppia più giovane; il duo romagnolo è quarto Overall e terzo in classe B-C. Nella classe Multiscafi successo per gli austriaci Christoph Nitsch-Andreas Kranzmayr sul loro Lightness, trimarano autocostruito di un vivace colore lime.
Nei Mini, ottima prova per il duo vicentino Davide Vicentini-Alessandro Ciscato su Playtime 2, che non si sono fatti spaventare nemmeno da un incontro in mare ravvicinato con una petroliera.
La vittoria al calcolo dei tempi compensati ORC conferma il successo Overall categoria XTutti di QQ7 , Farr 53 di Salvatore Costanzo, primi assoluti al traguardo mercoledì 4 giugno 2025 alle ore 07:30:24 con un tempo totale di 64h 30’ 24”, che si aggiudica anche il Trofeo Challenge Super Atax. Il podio Overall è completato da Be Wild Sail, Swan 42 di Renzo Grottesi secondi al traguardo mercoledì alle 16:17:18 e dallo Ior Super Atax del padovano Marco Bertozzi, barca che incarna lo spirito cinquecentista di agonismo e marineria.
Nel frattempo Robert Saric- Danijel Stropnik su Buri, hanno passato la mattina di venerdì 6 giugno Sansego, lottando con i cali di vento per arrivare entro il tempo limite fissato per sabato alle ore 10.00 e aggiudicarsi il magnum Soligo Spumanti, dedicato allo spirito Never Give Up.
La flotta delle imbarcazioni partecipanti, suddivise nelle categorie X2 e XTutti, provenienti da Italia, Austria, Germania, Slovenia e Croazia, era partita domenica 1 giugno alle ore 15.00 dal tratto di mare antistante la Chiesa della Madonna dell’Angelo. Edizione veloce, caratterizzata dallo scirocco che ha soffiato quasi senza interruzione, in alcuni tratti con intensità fino a 20 nodi, mettendo a dura prova gli equipaggi nella discesa di bolina verso Sansego e poi San Domino alle Tremiti.
Le imbarcazioni più grandi e performanti hanno concluso la regata con tempi vicini ai record, senza mai patire momenti di bonaccia e godendo di un entusiasmante ritorno di poppa a velocità sostenuta; per le barche più piccole e lente invece, qualche buco di vento tra il Quarnaro e l’Istria, ha rallentato l’arrivo a Caorle. Ancora una volta La Cinquecento Trofeo Pellegrini si rivela una regata tecnica, da interpretare per tutte le cinquecento miglia del percorso, in cui parti velista e torni più marinaio, con un carico di esperienze ed emozioni uniche.
Loris Paolo Rambaldini, Presidente della BCC Pordenonese e Monsile, era presente sabato 7 giugno alle ore 19.00 in Piazza Matteotti a Caorle, per le premiazioni de La Cinquecento Trofeo Pellegrini, unitamente a quelle de La Duecento di maggio, alla presenza delle autorità cittadine, dei vertici FIV e degli Sponsor, tra cui proprio la BCC.
Questi i vincitori assoluti:
Arrivi, classifiche e foto nel sito cnsm.org e social del Circolo Nautico Santa Margherita
QQ7 di Salvatore Costanzo vincitore assoluto della 500xtutti oltre a Trofeo Pellegrini Line Honour XTutti e Trofeo Challenge Super Atax
COLOMBRE di massimo Juris e Pietro Luciani, vincitori assoluti della 500x2
ORYX di Paolo Bevilacqua-Michele Toffano, vincitori del Trofeo Pellegrini Line Honour X2 e del Trofeo Challenge delle Vittorie
Sistema Basket Pordenone
Una collaborazione vincente con la BCC Pordenonese e Monsile
Massimo Drigo
Si è conclusa la stagione 2024/2025 del Sistema Basket Pordenone (SBP), la prima marchiata BCC Pordenonese e Monsile, main sponsor della prima squadra, impegnata nel campionato di serie b interregionale. Un campionato concluso in finale per la promozione, un risultato di grande prestigio.
La prima fase ha visto il Sistema BCC PM chiudere al primo posto in classifica. Questo traguardo ha rappresentato la conferma di un percorso di crescita solido e di un gruppo ben affiatato, in grado di dominare il proprio girone con costanza e determinazione. Anche nella seconda fase, il SBP ha confermato la sua superiorità, mantenendo la prima posizione nel gruppo Play-In Gold, dove hanno preso parte le prime sei dei due gironi del nord est, in compagnia di Falconstar Monfalcone, Ferrara, Iseo, Sangiorgiese, Gardonese, Mantova, Padova, Pizzighetone, OSA Milano, Oderzo e Gorizia. Questo straordinario risultato ha permesso a Pordenone di accedere ai playoff ad eliminazione diretta con gli incroci più agevoli, e il fattore campo a favore. Il Palazzetto di Pordenone ha da subito regalato una cornice di pubblico importante, con i tifosi che, avvicinatisi pian piano al forum, hanno regalato un entusiasmo incredibile quando la costanza dei risultati e
il traguardo ambito è diventato concreto, oltrepassando i 2.000 spettatori nei play off.
La serie playoff ha visto Pordenone dominare Iseo ai quarti e vincere le semifinali contro Monfalcone in una serie particolarmente intensa ed emozionante. La sfida si è conclusa in Gara 3, vinta 63-54, dopo aver vinto gara 1 in casa e aver perso di un punto il ritorno in casa dei cantierini. Questa vittoria ha spianato la strada per l’accesso alla finale, confermando la forza e la determinazione del gruppo. Il roster della squadra ha saputo esprimere una qualità di gioco e un affiatamento altissimi, matrice di questo percorso vincente, grazie alla leadership del capitano Davide Bozzetto e all’impatto decisivo di giocatori come Aco Mandic, autentico dominatore sotto canestro, e Alessandro Cassese, che ha fornito contributi preziosi sia in attacco che in difesa. Simone Cerchiaro ha portato energia, grinta e personalità,
nonostante alcuni periodi di calo di continuità, è stato spesso l’artefice di momenti decisivi, mentre Luca Dalcò ha guidato con intelligenza il gioco, esaltando il pubblico anche per le sue doti difensive. Ma è dal gruppo, unito e compatto, che la squadra ha trovato le risorse che le hanno consentito, con una costanza di risultati e di bel gioco, di primeggiare per tutta la stagione.
L’ultimo atto della stagione ha visto il Sistema Basket BCC PM affrontare Ferrara in due finali combattute fino all’ultimo minuto. Una serie equilibrata, affrontata da entrambe le formazioni con la giusta carica emotiva, tipica di una finale, che però ha visto Pordenone sconfitta, seppur di misura, in entrambe le gare, chiudendo così la stagione con il secondo posto finale. Tuttavia, il carattere dimostrato e la qualità del gioco espresso hanno confermato la grande solidità della squadra, che
ha guadagnato rispetto e ammirazione da tutto l’ambiente cestistico. A fine anno si tirano le somme e si analizza il percorso fatto e per tutti la stagione 2024/2025 del Sistema Basket Pordenone è stata una conferma del valore del progetto sportivo e della collaborazione vincente con la BCC Pordenonese e Monsile, che ha garantito supporto e serenità indispensabili per raggiungere risultati di alto livello. La squadra di coach Milli, guidata da giocatori esperti e talentuosi, ha saputo primeggiare durante tutto l’arco del campionato, chiudendo al primo posto sia la stagione regolare che la seconda fase e di arrendersi solo all’ultimo atto.
Forte di questa base, il SBP guarda ora con fiducia al futuro, pronta a ripartire con lo stesso entusiasmo nel prossimo anno sportivo, consolidando ulteriormente il suo ruolo di protagonista nel panorama cestistico nazionale.
Quando il rugby significa inclusione: ecco “Il Branco”
Il progetto AbiRugby , studiato e gestito dai referenti del Comitato Regionale Veneto della FIR-Federazione Italiana Rugby- insieme al team di Promozione&Partecipazione della Federazione, si pone l’obiettivo di diffondere la pratica del gioco in atlete e atleti con disabilità intellettivo-relazionale, innalzando nel contempo il livello culturale del rugby sotto il profilo dell’accoglienza, della parità e dell’inclusione sociale.
La pratica sportiva di AbiRugby, attraverso la disciplina del rugby in tutte le sue forme e con il supporto di reti collaborative e una metodologia dinamica e multidisciplinare inclusiva, promuove, infatti, esperienze di uguaglianza, parità ed equità, potenzia il funzionamento personale e sociale e favorisce il benessere psico-fisico di
atlete ed atleti di ogni genere, età e abilità.
Mentre la prima squadra del Mogliano Veneto Rugby si appresta a vivere una stagione da protagonista in serie A Élite, la massima serie di rugby del nostro Paese, anche “Il Branco” sta provando a farsi strada. No, non è il titolo di un libro e nemmeno quello di un film. È la “nuova” (tra virgolette, perché proprio nuova non è) squadra di rugby del club biancoblu, nata nel novembre 2023 e già scesa in campo in diverse occasioni, l’ultima delle quali allo stadio “Quaggia” per l’ultima tappa dell’AbiRugby.
Allenato dal Vice Presidente del Mogliano Veneto Rugby, Luiber Todesco, “Il Branco”, oltre a voler raccogliere risultati positivi sul campo
grazie alle prestazioni dei suoi atleti, vuole anche contribuire al miglioramento della società.
Perché così è a tutti gli effetti. Lo sport fa bene ed è di chiunque. I requisiti per viverlo al meglio sono pochi: passione, dedizione, sacrificio e molto divertimento. L’ultimo torneo portato in campo ha coinvolto ben quattordici associazioni, tra le quali “Fattibillimo APS” e “Polisportiva Terraglio”, in una giornata di grande sport ad alta intensità, conclusasi con il momento più emozionante, quello dei premi e dei saluti finali, in primis alla coordinatrice e anima del progetto, Chiara Franchin. Da lì in poi, il classico Terzo Tempo, immancabile nel rugby.
Fra le numerose aziende che hanno prontamente deciso di sostenere questa nuova avventura sportiva c'è la BCC Pordenonese e Monsile
che da diversi anni ha una filiale a Mogliano in via Casoni, 2 e per sua natura sempre sensibile alle tematiche sociali e alle iniziative delle comunità locali.
Il Vice Direttore Generale Alessandro Darsiè, ha colto l’occasione per complimentarsi con il Mogliano Rugby per la sensibilità e la lungimiranza nel riconoscere nella diversità una risorsa e non un ostacolo e per la partica concreta dell’inclusione anche nell’ambiente sportivo attraverso la promozione della cultura dell’accoglienza, della solidarietà e della cooperazione finalizzate a creare spazi di condivisione, integrazione, coesione sociale, e perché no, anche sano divertimento, temi da sempre centrali anche per BCC Pordenonese e Monsile.
Ora, tutti pronti a fare il tifo per “Il Branco”!
Una cucina per tutti!
Gusti, sapori e fornelli… accessibili!
Massimo Drigo
Lo scorso 27 febbraio presso Pordenone Fiere Centro Congressi Sala Zuliani è proseguito il progetto La Porta per la Solidarietà, la speciale iniziativa della BCC volta, da due anni a questa parte, ad aiutare gli enti del Terzo Settore a reperire risorse e realizzare progetti sociali, sportivi o culturali, a valore aggiunto per la collettività, con il Crowdfunding in collaborazione con Ginger. Ad accogliere le Associazioni e portare il saluto del Consiglio di Amministrazione, il Consigliere Mauro Verona, accompagnato da Annarosa Martel, che ha espresso grande soddisfazione per la adesione dei territori all’iniziativa, che darà nuova linfa e visibilità a nuovi progetti per la comunità e, insieme ai presenti, ha ascoltato la testimonianza di Gabriele Pilot e Giacomo Boz dell’Associazione Cinema Astro e quella di Ilaria Miniutti di Futura Società Cooperativa Onlus.
Nello specifico, Ilaria Miniutti, responsabile dell’area fundraising di Futura, ha spiegato che da tempo le persone con disabilità che utilizzano i servizi di Futura chiedono di progettare laboratori di cucina e, fino ad ora, hanno potuto rispondere a queste esigenze grazie alla gentile accoglienza ed ospitalità di alcune realtà del territorio, ancorché i locali non siano sempre risultati adatti alle esigenze delle persone in carrozzina. Serviva quindi una cucina a portata di mano e nella sede di Futura di via Pescopagano era disponibile tutto lo spazio necessario per realizzarla:
facilmente accessibile alle persone con disabilità fisica e cognitiva, con spazi attrezzati con tutto il necessario per permettere ad ognuno di sviluppare nuove competenze che si trasformano in nuove abilità e, di conseguenza, in nuove autonomie”
Il progetto di Futura prevedeva una spesa complessiva di oltre 30.000 euro, di cui un terzo da raccogliere tramite il crowdfunding. La cifra individuata serviva a coprire l’acquisto della mobilia accessibile studiata ad hoc, degli elettrodomestici e degli accessori necessari per le attività laboratoriali, pentole, padelle, teglie, mestoli e stoviglie. Ma anche i costi della formazione HACCP e i corsi con cuochi specializzati, oltre ai lavori strutturali di adeguamento degli spazi della sede della Cooperativa.
“Eravamo consapevoli che il progetto fosse ambizioso ma ci siamo impegnati a raggiungere il nostro obiettivo sia attraverso questa campagna che con la ricezione del 5x1000 e le donazioni volontarie delle imprese del territorio, perché il progetto porta beneficio all’intera comunità e, grazie a questa iniziativa, desideravamo coinvolgere proprio tutti” ha riferito Ilaria Miniutti.
L'obiettivo della campagna di crowdfunding era quindi raccogliere 10.000 euro per coprire in particolare l'acquisto di un piano di lavoro e fornelli industriali, una vasca per il lavaggio, un forno statico e ventilato, oltre ad un frigorifero e una lavastoviglie.
La risposta della Comunità è stata sorprendente, sono stati raccolti 11.945 euro sui 10.000 euro prefissati, raggiungendo il 119 % dell’obiettivo, grazie a ben 188 sostenitori!
Il progetto si è potuto concludere, oltre che con il crowdfunding, anche grazie alle donazioni di aziende e realtà locali, ad un contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e alle destinazioni del 5x1000, che hanno portato ad un risultato complessivo che va ben oltre le aspettative.
La cucina, inaugurata sabato 17 maggio, potrà essere ora un hub per percorsi di apprendimento individuali o in gruppo, attraverso i quali imparare a compiere tutte quelle azioni che fanno parte della quotidianità, come preparare da mangiare, sperimentare nuove ricette e procedure, prendersi cura di stoviglie ed utensili, mantenere ordine e pulizia.
“Per Futura e tutte le persone con disabilità la cucina è simbolo di inclusione e aggregazione, passione e dedizione, non solo uno spazio fisico dove si preparano i pasti. Oltre alle attività classiche, implica anche la necessità di sviluppare autonomie trasversali come andare a fare la spesa, socializzare con il gruppo di lavoro, imparare a scegliere menù e prodotti, pensare al budget disponibile e imparare a gestire i propri soldi. Con questo progetto Futura punta a mettere le persone con disabilità nella condizione di poter progressivamente generalizzare queste nuove competenze anche a casa e in famiglia, diventare indipendenti, con una positiva ricaduta anche nei contesti di vita personale” ha precisato Ilaria Miniutti.
Protagoniste di questo progetto sono oltre 50 persone, fra giovani e adulti, con disabilità intellettiva, psichica, autismo, oppure disabilità fisiche acquisite a seguito di un trauma, una malattia invalidante o un incidente.
Che impatto ha questo progetto sul territorio?
“Le conoscenze e le abilità sviluppate in cucina verranno trasferite nei contesti familiari. La persona coinvolta diventa protagonista della propria vita e parte attiva sul territorio, creando una nuova rete di relazioni con partner come supermercati, panifici, fruttivendoli, e tante piccole realtà locali, diffondendo contagiosi sorrisi e consapevolezza in tutta la comunità, fino a raggiungere le famiglie che ancora non hanno sperimentato queste attività/possibilità” ha concluso Ilaria Miniutti.
Futura è una Cooperativa Sociale che da oltre 35 anni si impegna a creare opportunità di inclusione sociale e lavorativa per persone con disabilità o svantaggio. Le due sedi di Futura si trovano in Zona Industriale Ponte Rosso a San Vito al Tagliamento (PN), ma lavora anche in gruppi appartamento, a domicilio e nelle imprese dell'area Pordenonese. Sviluppa servizi, progetti e laboratori produttivi che diventano motore di nuove esperienze di crescita per l’individuo e la comunità. Futura crede nella possibilità di migliorare la vita delle persone e contribuire alla salute del nostro territorio attraverso la relazione, il lavoro, lo sviluppo individuale, l’impegno nella comunità. Immagina un futuro inclusivo, sostenibile e responsabile.
Il team che si è occupato della raccolta fondi è composto da Ilaria, Alice, Julieta, Francesca e Gloria.
Gli educatori progettisti per la realizzazione della cucina sono Donatella, Nada, Michele, Ilaria, Pamela, Manuela, Sara, Andrea e Antonietta e Federica. Le persone coinvolte nel progetto sono Antonia, Fred, Marzia, Francesca, Roberto, Nino, Fabio e tantissime altre che non vedevano l'ora di avere una nuova cucina!
I barboni
Vincenzo Consolo
(Sant'Agata di Militello, 18 febbraio 1933
Milano, 21 gennaio 2012).
Scrittore, giornalista e saggista italiano
Vincitore, tra gli altri, del prestigioso Premio Strega 1992 con Nottetempo, casa per casa.
Autore del testo, qui sotto riportato, ispirato al ciclo di quadri
“I Barboni” di Ottavio Sgubin, da L’ Ora sospesa e altri scritti per artisti, pag. 50, edizione Le farfalle. I BARBONI.
In omaggio al Maestro aquileiese, Ottavio Sgubin, nel terzo anniversario della scomparsa, il dott. Vincenzo Bruno, appassionato ed esperto d’arte, ci propone questo intenso testo dello scrittore siciliano Vincenzo Consolo, che, attraverso un linguaggio ricco di metafore e immagini evocative, ci invita a riflettere sulla condizione umana, sulle sue fragilità e contraddizioni.
Amico di lunga data e profondo estimatore di entrambi, con questo testo e queste immagini, il dott. Bruno ci rammenta che l’arte di Sgubin e la scrittura di Consolo, insieme, accendono una luce sugli ultimi, sui dimenticati, sugli esclusi, sugli emarginati, sugli “scomodi” per i canoni della società moderna, che ritrovano così dignità, smuovendoci nel profondo, nell’anima.
Stanno nel tempo loro, nell’ immota notte, chiusi nel sudario bruno, ermetici e remoti, negli antri delle sibille, nelle celle dei vati, stanno come vessilli gravi sui confini, nel varco breve tra il conato e la stasi, la somma e infinita quiete metafisica. Proni, supini, acchiocciolati contro balaustre, scale, piedistalli, sagome che in volute di drappi, spiegamento d’ali, torsioni, slanci, gonfiori e incavi, fantasie barocche, fingono o figurano il moto, l’estro della vita, sono masse ironiche contro le nostre illusioni, i nostri inganni, cumuli beffardi, monito fermo del destino umano, dell’esito fatale in fissità pietrosa, lento sfaldamento, dispersione in granuli, pulviscolo. E la luna, la tenera sorella delle statue, degli angeli, imbianca groppe, balze, intenebra pieghe, anfratti, scanalature, vortici, il tellurico gioco di vesti, manti. Da dove giungono questi pellegrini affranti, quale giorno li vide camminare, quale luce scoprì le crepe, le frane, il velo sopra l’occhio, la patina sul volto, i segni bassi, sgradevoli del sembiante? Sono proiezioni, ombre, creature delle nostre paure, delle nostre angosce?
Sono gli abitatori dei margini, le sentinelle dell’abisso, i testimoni del cedimento, gli assertori del rifiuto, del distacco. Sono, lontani muti assoluti, il richiamo costante della precarietà, dell’equilibrio instabile, dell’assurdo spasmo dell’esistere, del vivere cieco e affannoso, formicoloso moto, ottuso vagolare per cunicoli e tane, dimore grasse, labirinti d’isteria, d’oltraggio, nostro d’illusi dominanti su questa crosta procellosa, su questa landa del mondo, «su l’arida schiena / del formidabil monte», su questo Vesuvio o Etna che in ogni istante, all’ istante, per volere del Caso, stermina e pietrifica, vanifica ogni vita, cancella ogni memoria.
Sono, questi profeti mesti, queste argillose statue, questa teoria antropomorfa di sarcofagi sepolti nella notte, il canto malioso o, ancor più forte, il silenzio che attrae noi vaganti, ulissi senza bussola, privati d’ogni approdo.
Ora affiora dal groviglio delle pieghe, dalla piramide brumosa dell’orbace il lampo chiaro d’una mano, l’accenno d’una fronte, sboccia il gesto di rifiuto o di difesa. Il mucchio pensoso del distacco e dell’oblio ha ora bave di colore, vermiglie striature violacee, è bagnato dalla luce mercuriale, dalla livida lampa nell’immenso vano dell’assenza e del silenzio. Si disegna d’intorno la fredda geografia della storia, la quinta, il fondale inesorabile del teatro sociale, cantone di palazzo, incrocio di vie senza nome, griglia di vetrata, rampa di scala mobile, acciaio, plastica di deserte stazioni, anditi dei transiti sospesi.
Vengono questi ribelli, questi dimissionari della convivenza, questi emarginati dalla ipocrita decenza, questi esiliati dal potere mercantile – la banale civiltà, l’angustia sociale che nomina barboni o in altri modi uguali questi che hanno abbandonato il campo, violato la dura legge dell’avere – vengono da lontano nella storia, da oscuri medioevi di carestie e pesti, d’empietà e di violenza, vengono dalle piazze di Londra o di Parigi, da sotto arcate di ponti, da corti dei miracoli, breugheliane quaresime, cortei di cenci, di cecità e di piaghe, da Alberghi di Carità, ghetti di decenza.
Sono i barboni, nella trionfante storia nostra d’oggi, incongrue presenze, segno dei nostri ritardi, dei nostri fallimenti. Sono simbolo, nelle interne fratture, della più vasta, crudele frattura del mondo, profezia inquietante d’un medioevo incombente.
“Non serve una comunicazione fragorosa, muscolare, ma piuttosto una comunicazione capace di ascolto, di raccogliere la voce dei deboli che non hanno voce”.
“Abbiamo bisogno di qualcuno che possa parlare per i poveri, gli emarginati, gli sfollati“.
Papa Leone XIV
MUTAT vedere con le mani
Il museo tattile per tutti di San Vito al Tagliamento
Gianna Carbonera
Se la regola più comune nei musei è quella di non toccare, MUTAT capovolge le regole. Qui è il senso del tatto che permette di vedere, offrendo l’opportunità unica di visitare un museo interamente al buio e scoprire lo spazio e il tempo in modo nuovo.
MUTAT, il museo tattile per tutti, il primo del suo genere nel nord-est Italia, nato dal lungo percorso di sperimentazione dell’associazione Polaris Amici del Libro Parlato ODV di favorire l’inclusione attraverso esperienze che superano i limiti, è aperto di domenica nello storico Palazzo Altan di San Vito al Tagliamento (PN), dove ha trovato casa grazie al supporto del Comune e di ERPAC.
I musei tattili sono sempre più apprezzati e valorizzati. Con il loro approccio inedito all’opera d’arte, sono fondamentali non solo per le persone
con disabilità visive, ma offrono a chiunque un modo nuovo di vivere la creazione artistica. MUTAT accoglie questa importante sfida. “La valorizzazione della percezione tattile si rafforza eliminando gli stimoli visivi, che dominano il nostro quotidiano rapporto con ciò che ci circonda, con gli altri e con noi stessi. - spiega la direttrice Erica Gaiatto - Mutat è quindi un museo per tutti. Ogni visitatore può vivere esperienze individuali, a tu per tu con le opere, accompagnato dalla guida di un volontario Donatore di Voce”.
MUTAT propone un percorso innovativo, da compiersi bendati, suddiviso in tre sezioni: una raccolta di riproduzioni di opere pittoriche celebri in bassorilievo, nate dal talento del maestro Gualtiero Munerol e del Centro Internazionale del Libro Parlato A. Sernagiotto ODV (Cilp di Feltre); una sezione di sculture originali realizzate da artisti vedenti e non vedenti; modelli 3D del territorio. Tra le riproduzioni in resina spiccano il Duca di Urbino Federico da Montefeltro di Piero Della Francesca e Il Colombre di Dino Buzzati, a riprova della trasversalità della proposta artistica.
"La collezione di opere tattili di Polaris è molto ampia e sono in corso nuove acquisizioni. Esporre tutto contemporaneamente non è possibile, per questo ogni sei mesi Mutat rinnova l’allestimento per accogliere i visitatori con opere sempre nuove, da scoprire.“ continua la direttrice.
A breve, infatti, la collezione si arricchirà con le opere di Luigi Turati, artista dal tratto distintivo, caratterizzato dal suo approccio emozionale alla scultura, l’arte di esprimersi con le mani.
Tra le opere in esposizione spicca il Cristo Rivelato, di Felice Tagliaferri in mostra fino alla primavera del 2026. Statua realizzata in marmo di Carrara nell’arco di due anni, è un omaggio al celebre Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino e svelato, da Tagliaferri, ai non vedenti. A firma sua è anche Maternità, una scultura realizzata per esprimere la vitalità interiore dell’artista e il senso di intimità del rapporto madre-figlio. I bassorilievi sono realizzati in resina trasparente sotto la quale c’è una stampa a colori dell’opera, digitando le opere ad occhi chiusi si possono sentire dettagli dimenticati o scoprirne di nuovi.
Attraverso MUTAT l’associazione Polaris sensibilizza all’accessibilità culturale, sottolineando l’importanza fondamentale di abbattere le barriere fisiche, sensoriali e intellettive, perché la cultura appartiene a tutti.
Il museo infatti, interamente curato da volontari, pone un’attenzione speciale a questo tema: le opere sono disposte in modo da essere fruibili anche da persone con disabilità motoria e dai più piccoli. A questi ultimi, inoltre, è riservata una sala laboratorio, sostenuta dall’esperienza di Polaris, che nella sua storia ha già coinvolto più di 700 bambini in percorsi tattili.
INFO E PRENOTAZIONI
Il progetto è realizzato grazie al sostegno del Comune di San Vito al Tagliamento, del Cilp di Feltre, di Ambiente Servizi, BCC Pordenonese e Monsile, e al Consorzio Ponterosso Tagliamento.
Il museo è aperto tutte le domeniche, con visite in orari specifici (10:00, 11:00, 15:00, 16:00 e 17:00). L’ingresso è libero con prenotazione obbligatoria tramite il modulo disponibile sul sito www.mutat.it o scrivendo a info@mutat.it
Non solo banca!
Donne nella scienza
Borse di studio in memoria di don Raffaello
Campionato Regionale Dama
2° Torneo studentesco rugby 2025
Chions in fiore
Fattori ESG come motore di crescita
Fare Rete contro la povertà
2° Torneo BCCPM categoria Under 15 a Dosson
Borsa di studio Insieme in Europa
Volume vivere la costituzione italiana
Volontari all'opera con Rotary per Rise Against Hunger a San Donà 108° Giro
BCC Pordenonese e Monsile è vicina al territorio come nessun’altra Banca. Sente forte la responsabilità di sostenere la crescita economica, sociale e culturale delle comunità, secondo i principi che stanno alla base del suo agire: territorialità, mutualità e innovazione. Si pone dunque, come strumento di sviluppo economico locale, senza mai perdere di vista il sostegno al Terzo Settore, attuato anche tramite l’azione quotidiana della Fondazione Bcc Pordenonese ETS, dell’Associazione San Pietro Apostolo OdV e della Serenissima Mutua ETS, sue importanti braccia operative nel sociale. Anche grazie al suo sostegno si rinnovano e prendono vita iniziative sociali, sanitarie, culturali, sportive che fanno ormai parte della tradizione locale. Ecco alcuni progetti rappresentativi sostenuti nel corso di questo primo semestre 2025.
BCCPM torneo Calcio a 5
Conscio Casale
ARS in tempore Marcia in blu
Festa in blu
Festa piccoli amici Condor Legnovivo liuteria in mostra M'illumino di meno 2025
Mario Pauletto
Serate informative sulla finanza
Remo Anzovino Atelier Tour Torneo città di Treviso
Imoco Volley 8° scudetto
23° Giro del FVG Juniores 2025
3° Trofeo pedalando con Sileno a Passarella
Dedica Festival Kader Abdolah incontra la scuola Donatorinati
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AZZANO DECIMO AZZANO DECIMO VIA TRENTO, 1
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BRUGNERA BRUGNERA VIA UNGARESCA, 11
S. GIOVANNI DI CASARSA CASARSA DELLA DELIZIA PIAZZA DELLA VITTORIA, 15
VILLOTTA DI CHIONS CHIONS VIA VITTORIO VENETO, 4
CORDENONS CORDENONS PIAZZA DELLA VITTORIA, 83/A
FIUME VENETO FIUME VENETO VIALE DELLA REPUBBLICA, 32
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ORMELLE ORMELLE VIA STADIO, 2
PONTE DI PIAVE
PONTE DI PIAVE PIAZZA MARCO POLO, 22
RONCADE RONCADE VIA ROMA, 91/A
OLMI
SAN BIAGIO DI CALLALTA VIA POSTUMIA OVEST, 138
SAN BIAGIO DI CALLALTA SAN BIAGIO DI CALLALTA VIA POSTUMIA CENTRO, 150
FOSSALTA DI PIAVE VIA XXIII GIUGNO, 2 VENEZIA 0421/679906 filialefossalta@bccpm.it
JESOLO LIDO JESOLO VIA AQUILEIA, 78 - LIDO
MEOLO MEOLO VIA SAN PIO X, 16/D
MESTRE VENEZIA VIA MESTRINA, 36/A
MUSILE DI PIAVE
MUSILE DI PIAVE PIAZZA LIBERTÀ, 13
VENEZIA 0421/93617 filialejesolo@bccpm.it
VENEZIA 0421/618755 filialemeolo@bccpm.it
VENEZIA 041/988274 filialemestre@bccpm.it
VENEZIA 0421/332134 filialemusile@bccpm.it
PORTOGRUARO PORTOGRUARO CORSO MARTIRI DELLA LIBERTÀ, 109 VENEZIA 0421/761102 filialeportogruaro@bccpm.it PRAMAGGIORE PRAMAGGIORE VIA ROMA, 27
MUSSETTA DI SAN DONÀ DI PIAVE SAN DONA' DI PIAVE VIA NOVENTA, 98
SAN DONÀ DI PIAVE Sportello virtuale SAN DONA' DI PIAVE VIA SARETTA, 5
SAN DONA' DI PIAVE SAN DONA' DI PIAVE PIAZZA RIZZO, 9
SAN STINO DI LIVENZA SAN STINO DI LIVENZA PIAZZA ALDO MORO, 18
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