Azione 40 del 1 ottobre 2018

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Azione Settimanale della Cooperativa Migros Ticino • 1 ottobre 2018 • N. 40

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Ambiente e Benessere Le rocce e la vegetazione Le differenze geologiche nei terreni delle nostre Alpi creano un diverso manto vegetale pagina 19

Il fiore di Achille L’Achillea millefoglio è una delle piante più diffuse nei nostri prati ed ha molte proprietà terapeutiche

Viaggi ed ecologia I mutamenti climatici ci inducono a ripensare le modalità del turismo

Tempo di derby È uno dei momenti più attesi della stagione di hockey: vale la pena di viverlo bene

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Schiena dritta, spalle aperte Apparato locomotore Il depistaggio precoce

delle problematiche di crescita e sviluppo è la chiave per una corretta prevenzione

Maria Grazia Buletti Scoliosi, ipercifosi, iperlordosi: sono tutti termini medici che corrispondono a delle problematiche dell’apparato locomotore (nello specifico della colonna vertebrale) che possono manifestarsi durante la crescita. Questi disturbi possono insorgere in una fascia d’età molto sensibile, quella che va dai 6 ai 18 anni. Se non affrontati adeguatamente potrebbero peggiorare in età adulta, con conseguenze di postura inadeguata, movimenti difficoltosi e dolori cronicizzati. «Un esempio tra i tanti può essere dato dalla scoliosi, un’alterazione della normale curvatura della colonna vertebrale dorsale o lombare, più frequente nel sesso femminile e con tendenza al peggioramento (se non viene individuata precocemente) a causa del progressivo sviluppo scheletrico negli anni», conferma la pediatra Patrizia Tessiatore alla quale chiediamo qualche esempio concreto e le relative conseguenze nel tempo. Sulla stessa linea sono i fisioterapisti Mirco Bianchi e Luca Milesi, rispettivamente titolare della Fisioterapia Il Centro di Locarno e Bellinzona e responsabile del settore di valutazione, prevenzione e terapia «FisioKids». Anch’essi situano fra gli 8 e i 18 anni la fase delicata della crescita di un giovane, periodo durante il quale eventuali anomalie possono («e dovrebbero») essere individuate precocemente attraverso una valutazione anatomica e di postura del ragazzo o della ragazza. Dal canto suo, la pediatra conferma: «Il depistaggio precoce di queste molteplici problematiche che potrebbero presentarsi fa giustamente parte dei controlli periodici di crescita che competono al pediatra». Il medico di riferimento dovrebbe perciò effettuare un cosiddetto screening ortopedico durante tre momenti essenziali: «Alla nascita, con il depistaggio di displasia congenita dell’anca, piede torto, torcicollo, tibia curva congenita e disrafismi. Poi nella seconda infanzia, al momento dell’acquisizione della postura eretta e della marcia su due piedi, con l’obiettivo di verificare difetti persistenti di deambulazione, piede piatto e cavo, deviazioni assiali e torsionali, dismetrie. Infine, in epoca preadolescenziale, per depistare anomalie della colonna come scoliosi e cifosi». Anche la dottoressa Tessiatore individua nell’età adolescenziale il momento in cui il pediatra deve verificare se ci si trovi dinanzi ad anomalie «di or-

dine posturale» o a «effettive alterazioni strutturali», in modo da coinvolgere adeguatamente lo specialista ortopedico pediatrico e le altre figure professionali come il fisioterapista e il tecnico ortopedico, ad esempio. La prevenzione rimane da sempre lo strumento più importante ed efficace che permette di evitare l’evolversi di molte delle patologie a carico della colonna vertebrale dei giovani. La dottoressa Tessiatore ne riassume così la presa a carico: «Pediatra, famiglia e istituzioni hanno il dovere di offrire modelli positivi di approccio al problema e i moderni mezzi di comunicazione possono senz’altro essere un valido strumento per veicolare queste informazioni». La problematica è nota da tempo: di fatto, per rispondere alle necessità di porre rimedio al numero elevato di allievi che allora presentavano gravi problemi alla schiena, negli anni 70 nasceva un Servizio cantonale di ginnastica correttiva che aveva visto la luce per volontà dell’Ordine dei medici del canton Ticino. Il Servizio fu smantellato agli inizi degli anni 2000, quando si demandò ai docenti di educazione fisica il compito di educare al portamento nell’ambito scolastico. «Oggi rimane comunque il bisogno di individuare precocemente l’eventuale insorgenza di queste patologie durante la crescita, anche alla luce dell’aumento delle problematiche di obesità nei ragazzi e l’uso costante di smartphone e tablet che li portano ad assumere una postura curva», afferma Mirco Bianchi, che pone nuovamente l’accento tanto sulla prevenzione quanto sulla presa a carico multidisciplinare dei ragazzi di questa fascia d’età. E la pediatra pone altri spunti di seria riflessione: «Dobbiamo combattere l’eccessiva sedentarietà di oggigiorno, regolando lo smodato uso fino alla dipendenza di smartphone, tablet, tv e computer. Uso che affligge pure le fasce più giovani della popolazione e che rappresenta attualmente il fattore di rischio preponderante per lo sviluppo di patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, schiena e collo in primis». Dal canto suo, Luca Milesi è fisioterapista specializzato nello specifico programma di prevenzione e accompagnamento dei ragazzi che presentano una di queste problematiche e porta ad esempio la valutazione che egli esegue per ciascun caso, a sostegno del depistaggio e della presa a carico multidisciplinare di cui ci ha parlato la pe-

Mirco Bianchi e Luca Milesi. (V. Cammarata)

diatra: «In presenza del genitore (che va sempre responsabilizzato dal primo approccio fino all’eventuale accompagnamento rieducativo), la nostra valutazione consiste nel misurare schiena, forza, coordinazione ed equilibrio dei ragazzi. Raccolti tutti questi dati, nostro compito è quello di informare il medico attraverso un rapporto dettagliato, ponendo così le basi per una rete di presa a carico lungo tutto l’arco di tempo dell’accompagnamento, al cui centro stanno il giovane, la sua crescita e il suo regolare percorso con fisioterapeuta, pediatra e naturalmente famiglia». A proposito dell’ambito famigliare, Bianchi spiega l’importanza della presenza attiva dei genitori: «Integrandoli, possiamo ricavare parecchie informazioni utili alla corretta presa a carico del giovane: sapremo se il bambino è in sovrappeso, se ha abitudini non corrette a casa, se dorme sempre

sulla schiena… Tutte informazioni preziose che i genitori sapranno fornirci e confermarci, mentre il bambino stesso andrà responsabilizzato nella problematica che presenta, potrà decidere la presenza o meno del genitore e, nel percorso di accompagnamento post valutazione, riuscirà a prendere coscienza del suo corpo, correggere postura, coordinazione, equilibrio e sentirsi più sicuro di sé». Secondo i fisioterapisti, in una presa a carico che accompagni la crescita corretta e restituisca al ragazzo un benessere psicofisico adeguato, le valutazioni andranno ripetute e verificate a cadenza regolare, dopo 3, 6 e 12 mesi dall’inizio, sviluppando un rapporto di fiducia in cui il giovane o la giovane saranno parte attiva, acquisteranno maggiore consapevolezza e fiducia in un corpo che crescerà armonioso, con postura e apparato muscolo-scheletrico

sani. «Non dimentichiamo che l’attività sportiva e il gioco all’aria aperta dovrebbero essere parte integrante delle attività quotidiane di bimbi e giovani, mentre la sedentarietà va assolutamente evitata», conclude la pediatra Patrizia Tessiatore.

Video intervista Sul canale Youtube di «Azione» e su www.azione.ch la videointervista con Mirco Bianchi.


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