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ITALIA ANCORA GRANDE PAESE EUROPEO CON

del Pil nazionale che fa emergere l’Istat è di 2,8 punti.

Ora, le previsioni ufficiali indicano crescite del Pil del +1,2% quest’anno e del +1,1% l’anno venturo. Ma - ed è questo che vogliamo sottolineare - l’aumento del 2023 appare a forte rischio, con l’appannamento congiunturale in atto, anche se i primi mesi dell’anno hanno già costruito una crescita di 0,9 punti. In ogni caso, anche confermando il passo previsto nel 2023/24, è chiaro che la forbice del Pil nazionale non verrà colmata prima del 2025. Per cui in realtà il Paese “deve” crescere di più, e questo dovrebbe mettere la sordina al reiterato compiacimento mediatico cui si è assistito nei mesi scorsi, circa il fatto che il passo del Pil nazionale quest’anno dovrebbe superare quello di Francia e Germania.

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Va pure sottolineato, infine, che l’attuale costo del denaro (utilizzato com’è noto dalla Bce per frenare l’inflazione comunitaria) non aiuta certamente, in questa fase, gli imprenditori e le famiglie. Ma va pure detto che la filiera alimentare e, al suo interno, un settore baricentrico come il molitorio, non possono perdere tempo: devono investire comunque per fare fronte ai nuovi scenari, in chiave di innovazione e di produttività sostenibile.

Luigi Pelliccia

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