










“Si comunica che il giorno 6 novembre 2024 alle ore 15:40 avverrà la procedura di vendita senza incanto sincrona mista dei seguenti beni immobili: Lotto Unico: In Comune di Garda (VR), Via Cirillo Salaorni n. 10, proprietà superficiaria a tempo determinato di complesso edilizio polisportivo, ad uso pubblico, con area scoperta di pertinenza sulla quale insistono alcune piscine scoperte”. Cos’ il Tribunale civile di VerionaGardacqua, centro natatorio, va all’asta e il Sindaco Davide Bendinelli va a farfalle… Lo ha fatto con un comunicato video in cui difende la sua “creatura” che in questi ultimi anni, invece di produrre utili come preventivato, ha prodotto tonnellate di debiti. A partire dal 2008, quando la società “testa di legno” Garda Aqua Park, creata da Atzwanger Spa, a cui il Comune aveva dato affidamento per 28 anni, con una dazione di denaro alla stessa di 2.550.000 euro. Ma dopo pochi anni, nel 2013, il project financing falliva miseramente con Garda Aqua Park che andava in fallimento e con il Comune che cercava un’altra società appaltante, instauran-
do di fatto una serie di contenziosi nei tribunali con Garda AquaPark.
“L’asta riguarda solo il diritto di superficie perché i terreni sono del Comune” ha detto il Sindaco alla stampa. “Ovvero, essendo la convenzione stipulata per 28 anni, il diritto di superficie avrà questa durata. Tutto è scaturito perché la fallimentare chiedeva al Comune dieci milioni di euro per ingiusto arricchimento. Il Tribunale ha stabilito che la risoluzione della convenzione è imputabile unicamente al gestore. Questo, come ho detto, ha comportato la restituzione del bene e della gestione al Comune anzitempo”.
rio. E infine ha pure ringraziato gli attuali gestori del centro benessere “perché credo stiano facendo un lavoro egre-
Il Comune, sempre secondo il Sindaco, sta cercando di risolvere il contenzioso con Mediocredito Trentino per potersi concentrare poi su investimenti, anche strutturali,per migliorare lo stato del centro natato-
gio. Dopo la pandemia sono riusciti a gestirlo con continui- tà”. Una continuità che è stata dovuta alle continue dazioni del Comune di Garda che ha versato,per salvare “baracca e burattini”, centinaia di migliaia di euro inserendo società alquanto complesse. Ma il duro Bendinelli, oramai arroccato nel suo ultimo feudo, ha detto: “Chi pensa di attaccarmi sul piano politico attraverso il Gardacqua probabilmente non si è reso conto che rischia di provocare un serio danno ai lavoratori e alle famiglie dei lavoratori che vivono grazie all’attività svolta proprio a Gardacqua”. Chi lo ha attaccato su questo argomento non è dato sapere. Ma come succede sovente, dopo aver creato un castello di car-
tone oramai andato in fumo, il Sindaco fa come suo solito la vittima, neppure rendendosi conto che è da vent’anni al potere del paese. E non rendendosi pure conto del vecchio asilo di Garda, ristrutturato esternamente nel 2003 con 800.000 euro, che giace da anni fatiscente e in abbandono. E della demolizione senza ricostruzione della scuola elementare di Garda i cui lavori di realizzazione, dopo 8 mesi, non sono ancora iniziati, costringendo gli scolari ad ammassarsi nella scuola media. Insomma, una situazione di disastro totale che si assomma a indebite concessioni edili sotto frana e a uno sconquasso generale del territorio con un incremento di cubature del 40% solo nell’arco di una decina di anni. Dove voglia arrivare questo personaggio non è dato sapere. Ma appare chiaro che con un curriculum così allarmante la soluzionedi cambiare mestiere potrebbe essere un’idea. Anche se qualcuno dice che sullo scranno del Sindaco si trovano tracce di Bostik in quantità rilevante.
N elle immaginiqui soprasi vedono le tre strutture pubbliche che,purtroppo,nonostantegli investimenti e i soldi spesi, rimangono in unasituazione preca- ria e instabile.Da sinistra, le macerie della scuolaelementare diGarda, ForesteMal-
fer.La suademolizione e ricostruzione sono state approvatenel 2022e demolita nel febbraio 2024.L’area appare ancora aperta enessun intervento diricostruzione è stato fatto, congrave disagio per gli studenti. Al centro, ilvecchio asilo diGarda,vendutoalla Regione Veneto negli anni '90 eristrutturatonel 2003 conun investimento di800.000 euro. Successivamente, èstato riacquistato dal Comune di Garda alcunianni fa e rimane in unostato fatiscente.Utiliz-
zato dal Comune come area diparcheggio per i mezzi comunali.Adestra, il centro acquaticonatatorio,per il qualesono stati spesi milioni e milionidi euro. Il comune aveva stipulatouna convenzione con la dittaGardaAcquapark Srl per lagestione, conun investimentoda partedell’ Ente di due milioni e mezzodi euro. Oggi, ildiritto di superficie è stato messo all’asta dal tribunale. Il centro, invece digenerare entrate, produce solouscite, ancheperché la sua manutenzione richiede divolta involta centinaiadi migliaiadi euro. (A.Tor)
“I nudisti non sarannopiù un problema perché quella spiaggia verrà cancellata dalla ciclabile.” Così diceva il sindaco di Torri, Stefano Nicotra, commentando la presenza dei nudisti nel tratto San VigilioTorri sulla spiaggia di Brancolino. Oggi la spiaggia non c’è più, come altre spiaggette che sono state praticamente distrutte dai lavori della nuova mega ciclabile di circa 2 km che si estende verso San Vigilio. Lavori immani che sono finiti nel mirino delle associazioni ambientaliste come Legambiente e Italia Nostra, che attraverso i rispettivi presidenti Raffaello Boni e Marisa Velardita hanno presentato un dossier alle autorità competenti denunciando la deturpazione delle coste dovuta alla posa di una strada di cemento armato sulla costa che ha stravolto tutta l’area. Inoltre, le due associazioni hanno chiesto alla Regione e al Comune di fermare la ciclovia perché non è stato valutato l’impatto ambientale.
Il fatto è che, presi dalla foga di spendere 17 milioni di euro, il sindaco Nicotra di Torri del Benaco e Veneto Strade, proponente del progetto, in fretta e furia hanno steso e occultato spiagge per far passare questa pista di cemento. In realtà, da quanto emerge anche da un articolo de L’Espresso scritto da Paolo Biondani, va in scena qualcosa di incredibile: quella pista di cemento armato che è stata posizionata e che ha rovinato l’area è provvisoria, solo per far passare le ruspe e i camion. In futuro, quando verrà realizzata la ciclabile a sbalzo sospesa sul lago, le spiaggette dovranno essere ripristinate. A questo punto non si capisce come possano essere recuperate quelle spiagge che avevano piante tipiche della zona, scogliere naturali e appunto questi preziosi elementi che sono stati distrutti dalla furia distruttrice di affaristi con pochiscrupoli.
Legambiente Verona, la sezione “Il Tasso” BaldoGarda, Italia Nostra Verona e WWF Veronese hanno lanciato l’allarme con un documentatissimo dossierdenuncia intitolato, con un pizzico di sarcasmo, “Se questa èuna ciclovia”.
“
PERCHE’QUELLA
SPIAGGIA VERRA’
CANCELLATA DALLA
“I progettisti lo chiamano ‘agglomerato di sterpaglie’. Si sta ripetendo, con la realizzazione della ciclovia del Garda veronese, quanto accadde quarant’anni fa con la costruzione del collettore fognario, ponendo le tubazioni dirette a Peschiera lungo la costa anziché sulla strada gardesana.” Marisa Velardita di Italia Nostra dice che questo sistema di cose è una dimostrazione dell’ignoranza totale e dell’insensibilità verso il paesaggio da parte degli organi competenti.
CICLABILE”
Stefano Nicotra Sindaco di Torri del Benaco
conglomerato, snaturando l’originaria bellezza.
Appare così l’ennesimo sfregio al territorio, dopo che sene erani consumati altri rilevanti sia a sud che a nord. Per fare un esempio, anche Punta San Vigilio, nonostante qualcuno dica che è rimasta intatta, in realtà ha visto l’interramento di una centrale termoelettrica che probabilmente in futuro verrà scoperta, visto che per legge dovrà essere rimossa. Inoltre, la vicina Baia delle Sirene è stata storpiatadaunaserie diantropizzazioni che hanno visto la realizzazione di stradelli in
Inoltre, più a nord, sotto il comune di Garda, èsorto il residence “Cap of Sense”, un’assurdità visto che nella stessa proprietà c’era già una villa storica di alto pregio architettonico. Questa galleria degli orrori e degli errori non poteva mancare. Più a nord, tanto per fare un esempio eclatante, sotto l’egida del sindaco di Torri, Stefano Nicotra, si cita il mega albergo “Caps of Sense” che ha stravolto l’area, posando nella zona tonnellate di cemento armato, circa 12.000 metri cubi, e intasando le fogne già oberate dai liquami. Di questa situazione si è reso conto il comune di Torri proprio quest’estate, con una contaminazione batterica dell’acquedotto che è stata giustificata con una rottura
dell’impianto di potabilizzazione, ma che la dice lunga sulla qualità dell’acquaprelevata. Degli amministratori, sovente distratti dai loro affari e presi nel speculare sul bene primario e piùbello che può avere la terra del Garda, cioè il paesaggio, lo stanno distruggendo con cementificazioni assurdee irrimediabili. Equando il sindaco Nicotra distrugge una spiaggia storica come Brancolino, e poi esulta per la fuga dei nudisti questo la dice lunga su quanto non gira nella testa dicerti personaggi.
D ire che Angela Moliterno sia un segretario capace è riduttivo, perché ormai sta guadagnando fama in molti comuni del Garda. Sono finiti i tempi in cui il segretario era unico e ingobbito per ogni singolo paese, quasi a diventare un secondo Sindaco. Oggi, per esempio, nel Comune di Caprino, il lavoro che deve svolgere Angela Moliterno, di stanza a Garda e anche aCostermano sul Garda, si è moltiplicato per tre. Infatti, la stakanovista funzionariasi vede oggi assegnare, per questa sua instancabile attività, un aumento di stipendio pari a 4.648,11 euro per 13 mensilità. Praticamente, vedendo le tabelle siglate dal Ministero relative agli stipendi dei segretari comunali, la signora può arrivare aprendere fino a 47.000 euro previsti per i comuni superiori ai 3000 abitanti, più eventualibenefici e, inoltre, quest’ultimo incremento di stipendio. Insomma, questa segretaria, che è un po’ ricercata da tutte le parti, visto che ha operato anche per il Comune di Brenzone e poi per il Comune di Selva di Progno, è diventata unpo’ il jolly dellasituazione.
Anche perché le vengono attribuiti una caterva di incarichi come “responsabile traspa-
renza e corruzione” per il Comune di Caprino, stessa cosa per il Comune di Garda e pure responsabile della “trasparenza e corruzione” per il Comune di Costermano sul Garda. Inoltre, dulcis in fundo, alla capace Moliterno è stato pure attribuito l’incarico di “Elevata qualificazione nell’area cultura - turismo- manifestazioni” a Garda. Insomma, un vero fenomeno pigliatutto con incarichi che richiedono lo sforzo della firma sugli atti del Comune. Altresì, deve controllare che i costi delle rotonde stradali, per esempio, non scendano sotto i 600.000 euro, un compito alquanto arduo. Insomma, non resta che fare i complimenti. In tempi in cui, pur essendo estinto l’abuso d’ufficio, la vigilanza deve rimanere sempre alta.
Andrea Torresani
“Quella casa è abusiva, deve essere demolita”. Ma il sindaco oggi ci va ad abitare. Era stato categorico nelle primavera scorsa, Franco Bonfante, segretario del PD Veronese, che aveva attaccato la costruzione a ridosso del cimitero tedesco, in mano alla moglie del sindaco di Costermano. Una reggia bunker che si è ampliata nel corso degli anni, passando da una casetta di pochi metri quadri, posizionata in vicinanza del cimitero tedesco in località Baesse, a una mega villa bunker con muraglionedi cemento armato di difesa alto più di tre metri, con degli spuntonidivetroposti sopra.
costruzione. Se la villa è ritenuta irregolare, non si capisce come possa aver ottenuto l’agibilità e l’abitabilità prima della sentenza del Consiglio di Stato. Un mistero però difficile da spiegare. Ma non è un mistero che la residenza del sindaco in Marciaga, via Turona 1, parrebbe esser stata posta in vendita alla cifra di 510.000 euro.
L’area di costruzione, realizzata dall’impresa edile dei figli del vicesindaco Salvetti, si estende per circa 300 metri in una zona soggetta a vincolo ambientale, idrogeologico e cimiteriale. È proprio su questo perno che si basano i ricorsi del Ministero tedesco e del Ministero italiano contro la costruzione, che hanno portato a una sentenza del TAR a favore di questi ultimi, ovvero che la villa era abusiva, salvo parere decisivo delConsigliodi Stato.
Così si è venuto a sapere che il sindaco si sarebbe piazzato nella mega
Insomma, Stefano Passarini è un uomo sempre in movimento, come creare punti tibetani poi falliti o aree parking in zona vincolata. Oggi ha deciso così di passare il Rubicone e andare, da quanto sidice inpaese, ad abitare nella sua casa monstre, magari portandoci pure i figli che per anni sono stati all’estero con la loro madre. E confidando che quest’ultima vada pure leinella reggia bunker per accudire la famiglia vista lago, si spera che vengano applicate le leggi dello Stato italiano,per cui auna distanza di meno di 200 metri daun’area cimiteriale non è possibile costruire. Quando in realtà il sindaco ha costruito a circa 50 metri, mentre altre case sono sorte di recente nel raggio non conforme al rispetto delle leggi. Questa è l’Italia in cui la legge èuguale solo per chi ha il mattone facile.
Andrea Torresani
NON C’E’ARIA NON C’E’ SCAMPO APRO LE FINESTRE E FUGGO IN UN CAMPO ... L’UNICA SOLUZIONE E’ LA RIVOLUZIONE
Passero no limits. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale sono volate scintille tra il Sindaco Stefano Passarini eGiorgio Castellazzi, consigliere della minoranza “Siamo Costermano Sometti Sindaco” e già Sindaco nei primi anni 2000. Il tema “hot” era l’approvazione di una convenzione per la costruzione di un complesso residenziale con tre edifici, piscine e opere di urbanizzazione, tra cui l’allargamento di via Virle e la creazionedi un parcheggio, proposta dalla ditta Abitare il Garda. In segno di protesta, la minoranza ha deciso di abbandonare l’aula durante la votazione.Il sindaco ha spiegato: “L’approvazione di questo punto è necessaria per stipulare una convenzione pubblico-privato che permetterà alla ditta di costruire sette ville, ciascuna con piscina e posti auto, di 150-200 metri quadrati. La ditta si impegna ad allargare via Virle, creare un’area parcheggio esterna e recuperare il capitello all’angolo tra via Virle e la strada per Marciaga. Queste opere saranno scomputate dagli oneri di costruzione”. Insomma, il solito affarone che il Sindaco, ormai intermediario immobiliare fai da te, cerca di vendere come oro colato.Castellazzi, per nulla intimorito, ha dichiarato: “Siamo contrari alla costruzione di sette unità residenziali unifamiliari in località Virle per vari motivi: tutela del verde e delpaesaggio, l’area di intervento è l’ultima rimasta verde nella zona e la
CASTELNUOVO D/G
soluzione proposta ha un impatto visivo non integrato con il paesaggio. Le nuove costruzioni saranno vendute come seconde case, quindi speculative. Riteniamo non funzionaligli interventi pubblici previsti, poiché i parcheggi saranno usati principalmente dai nuovi proprietari e l’allargamento della strada si blocca al confine delle proprietà richiedenti. L’intervento modificherà Borgo Virle, aprendo la strada a ulteriori edificazioni. Si segnala poi la pericolosità dell’incrocio di accesso al borgo dalla strada comunale di Marciaga”.Ma da inquisitore, Castellazzi si è trovato “inquisito”. “Sei stato proprio tu,geometra Castellazzi,nel 2000, a pianificare, attraverso la variante parziale urbanistica 9,” ha risposto Passarini, “quell’edificabilità con indice 0,8 metri
cubi per metro quadrato, pensate! Cubatura che la ditta non userà nemmeno. L’impatto visivo è uguale a ora: il Golf esistevagiànel 2000. Per la sicurezza, toglieremo il traffico da Castion creando una nuova viabilità a sud”. Insomma, per il Sindaco, se uno esagera, esagera anche lui. Castellazzi, fiero, ha respinto le accuse: “Non ho dato quel volume. Ho reso inedificabile il lotto mantenendo un rispetto stradale largo 20 metri che lo rendeva inedificabile. Le vecchie case rispettano questo vincolo esistito fino al 2014”. Ma il Sindaco, sentito l’ufficio tecnico comunale, ha ribattuto: “L’edificabilità dell’area della località Virle, oggetto dell’intervento, è stata attribuita dalla variante al PRG numero 9 approvata dalla Regione Veneto nel 2001. E nella planimetria della zona Virle non c’è una fascia di rispetto di 20 metri. Nella stessa planimetria non c’è il cartigliopuntolinea che indica il limite di rispetto o tutela”. Insomma, basta fare cemento e per Passarini va tutto bene, chissà perché. Non sa per caso che il collettore fognario è stracarico di liquami che galleggiano sovente nelle acquedel Garda?
A prescindere dal fatto che nelle planimetrie del PRG del 2007 il rispetto stradale di 20 metri c’è, nella concessione a costruire a tale ditta si legge: “ubicazione località Rossar” invece di Virle. E forse si capisce perché il Sindaco ha qualche lapsus mentale. (A.Tor)
Soldi a palate per la ciclabile. Ma le palate di terra probabilmente sono finite anche su delle aree di privati che non dovevano essere toccate. Questo è quanto si evince dalla missiva che Veneto Strade ha indirizzato nel luglio scorso al comune di Castelnuovo del Garda per la realizzazione della cosiddetta ciclovia d’interesse nazionale del Garda, tratto Veneto. Una ciclovia che di per sé ha un’utilità molto contrastata, visto che molti ciclisti preferiscono pedalare sulla strada. Tant’è che quei soldi potrebbero essere impiegati per riparare le strade piene di buche che causano una caterva di incidenti.Nel tratto di Castelnuovo, all’intersezione tra la strada Gardesana Orientale e via Derna, qualcosa di strano
deve essere successo, visto che Veneto Strade ha protocollato all’albo pretorio del Comune di Castelnuovo un avviso in cui si legge: “Chi vantasse crediti verso l’appaltatore per debiti, occupazioni di aree o stabili e danni arrecati dall’esecuzione dei lavori può presentare all’azienda, nel termine perentorio di 30 giorni dalla pubblicazione del presente avviso, la ragione dei loro crediti con documentazione giustificativa”.
L’unico piccolo problema è che bisogna vedere se chi ha subito dei danni sia riuscito a leggere tale avviso, visto che risulta inviato solo al comune di Castelnuovo e alle due ditte realizzatrici dei lavori stradali, ovvero Parolini Giannantonio Spa e
Italbeton. Insomma, siamo in Italia, per cui per metterein sicurezza una strada ne disfano magari altre e poi portano a conoscenza di possibili danni chi li ha fatti. Insomma, si può dire che un sistema simile è proprio una garanzia… per farla franca. (A.T.)
non segnalazioni te riguardo alla presenza di bocconi avvelenati nella zona di Cantarelle di Affi, che hanno causato la morte di un cane e di una volpe, le autorità locali hanno prontamente informato i Carabinieri Forestali. Questi ultimi interverranno quanto prima per affrontare la situazione.
Bonifica della zona
È stata prevista una bonifica dell’area interessata, che sarà effettuata dalle unità cinofile appositamente inviate ad Affi. Nel frattempo, l’amministrazione ha già provveduto a installare cartelli lungo la pista ciclabile e intorno all’area per avvisare e sensibilizzare la popolazione.
Precauzioni per i cittadini
Per dare sicurezza agli animali e della comunità con il contributo delle autorità competenti che hanno lavorato per risolvere il problema.
(I.A)
ASSENZA DI BRENZONE (Vr) VIA GARDESANA 36 VENETO (Italy)
ALTO LAGO
rana no limits? Il Coordinamento interregionale per la tutela del Garda solleva dubbi sull’efficacia delle barriere paramassi lungo la Gardesana, soprattutto dopo i recenti smottamenti sulla SS 45 bis. L’organizzazione, che rappresenta circa trenta associazioni tra cui WWF e Legambiente, ha espresso preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle infrastrutture stradali e alla proposta di costruire passerelle a sbalzo per la ciclovia del
Recenti eventi e preoccupazioni
La notte tra il 6 e il 7 settembre, una frana ha colpito la zona vicino alla galleria dei Titani, tra Riva e Limone, causando la chiusura della strada. Questo evento ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle barriere paramassi esistenti. Secondo il Coordina-
FrasiSparse Sparse Frasi Sparse (A.Torresani)
mento, le barriere attuali, installate decenni fa, sono ormai obsolete e alcune contengono detriti, riducendo la loro capacità di intercettare i massi.
Domande senza risposta
Il Coordinamento ha posto diverse domande cruciali: se i massi sono arrivati sulla strada, c’era un varco non protetto tra le barriere? Oppure le barriere non hanno retto? Le analisi tecniche del 2022 hanno evidenziato che molte delle barriere risalgono agli anni '60-'70 e hanno una scarsa capacità di intercettazione. Perché non sono state sostituite in passato? E, so-
prattutto, la Gardesana è attualmente protetta da opere di difesa sufficienti ed efficienti?
Implicazioni future
Con il cambiamento climatico e l’evoluzione continua dell’ambiente, il Coordinamento si chiede se sia prudente costruire una passerella a sbalzo per la ciclovia accanto alla Gardesana. I cittadini attendono risposte urgenti e dettagliate a queste domande, preoccupati per la loro sicurezza e per l’efficacia delle misure di protezione attuali. (G.P.)
Il sindaco vuole vederci chiaro . Il Sindaco di Bardolino, Daniele Bertasi, ha inviato una richiesta formale a Veneto Strade per un confronto urgente sulla progettazione definitiva del tratto più a nord della futura Cicloviadel Garda, da strada Campazzi a Bardolino, al confine con il Comune di Garda. Nel frattempo, al confine con Lazise, sono iniziati da un paio di mesi i lavori relativi al secondo stralcio dell’opera, il primo a essere realizzato e nonpiù modificabile.
“La Ciclovia del Garda rappresenta un’opportunità importante, ma è fondamentale che venga realizzata nel rispetto del territorio e che il percorso non si snodi su vie troppo trafficate e pericolose,” spiega il sindaco Bertasi. “L’attuale progettualità attraversa una fetta di territorio comunale fortemente urbanizzato, con molti accessi carrai e un alto traffico di veicoli, specialmente su via Europa
Unita e sulla Sr 249 Gardesana.
Chiediamo a Veneto Strade di sederci a un tavolo di confronto e di trovare insieme una soluzione più sostenibile per lostralcio che dal capoluogo va verso Garda, visto che è in fase di progettazione.”
tinuità versonord,”ha dichiarato il sindaco Bertasi.
L’amministrazionedi Bardolinoha annunciato l’intenzione disfruttare il fatto che il Comunedi Garda nonhaancoraaderito al sistemadella Ciclovia, creando incertezza sul collegamento con Bardolino. “Attualmente, laCicloviadel Gardasi interrompe alnostro confine, senza con-
“Ci sonodiversipunti che vogliamo ridiscutere con i tecnici diVeneto Strade, segnalando le criticitàdel progetto che abbiamo raccolto in questi mesi,grazie ancheal contributo di molti cittadini.”
IgrandiCantori di Bardolino e del Bardolino ritornano.Dove sono al secolo DinoPeretti dettoferraret Bonometti Arnaldo.Il primo putroppo scomparso nel 2016 ricordava, per molti aspetti, ilsuo grande ispiratore can-taattore torinese Fred Buscaglione.Ma anchenell’aspettoDino enel carattere assomigliava in tutto eper tuttoal Fred nazionale. Qualcuno poteva pensare quando lovedeva, alla reincarnazione del grande artista. “Calma, amici calma... non mi montate le testa ”diceva Peretti con il suovocione “lui è Fred il grandeFred, io
sono solo un cantante conuna voce particolare cheper pura passione, si è dedicato alla musica. Ho iniziato aottoanni nella bandadi Bardolino .Poiho intrapreso la carrieradi solista facendomi accompagnare da dei gruppi musicali. Prima i Roxies poi i Comets e in tempi
recenti i Romantici”. Altrograndeartista a tutt’oggi vivo evegeto, è Arnaldo Bonometti che con la sua chittarra e ilGino Lorenzini ha fatto cantare diversegenerazioni. Soprattutto allafesta dell’uvadove s’intratteneva con turisti epaesani facendo anchecantare persone centenarie come la signora Zeni. Altri tempi ma il magnifico Arnaldo è sempreinpistacon la sua chitarra.
Jan Langosz un grande di Bardolino scomparso nel 2003. Musicista eclettico è ricodato per avere operato a livello internazionale con cantanti come Mina, Iva Zanicchi, Memo Remigi, Achille Togliani, Caterina Caseelli, Luciano Taioli, aver diretto scuole di musica e bande del Garda e aver creato insieme a Luciano Beretta alcune tra le più belle canzoni del lago. La sua vita sarebbe degna di un film. Nato a Wegry in Polonia Langosz combattè su opposti fronti prima con l’esercito tedesco poi catturato dagli americani, combattè con questi ultimi sotto falso nome. Conseguì per il suo valore diverse croci di guerra da ambo gli schieramenti. Dopo la guerra, con il grado di sergente, tra il 1945 e il 1947, Jan Langosz rimase in Italia come parte del Corpo polacco tra le truppe d’occupazione. Durante questo periodo, contribuì a riformare l’orchestra-banda della Brigata Karpacka, diventandone vicemaestro sostituto e autore di arrangiamenti e marce militari. Nell’aprile del 1947, si sposò a Garda, sul lago omonimo, con Pierina. Deciso a rimanere in Italia, Langosz vide il Corpo polacco insediato a Predappio smobilitato un mese dopo. I superiori militari inglesi offrirono ai polacchi in congedo quattro opzioni: tornare nella Polonia comunista, rimanere in Italia, emigrare in Argentina o in Australia, oppure arruolarsi volontariamente in Palestina sotto gli israeliani. Langosz scelse di rimanere in Italia, consapevole dei rischi di tornare in Polonia, dove il governo comunista considerava i membri del II Corpo polacco come “fascisti” e li deportava in Siberia. Anche dopo il matrimonio, l’ambizione musicale di Jan Langosz continuava a crescere. Con la moglie rimasta a Garda, si trasferì a Milano per proseguire la sua carriera, affrontando inevitabili difficoltà iniziali. Tuttavia, la sua determinazione lo portò rapida-
mente a raggiungere traguardi significativi. Nel 1953, fu chiamato a dirigere l’orchestra di Radio Milano e fece debuttare il Quartetto Langosz, un quartetto vocale misto, una novità assoluta per l’Italia, anticipando persino l’entrata di Lucia Mannucci nel Quartetto Cetra. A Lugano, in Svizzera, ricevette la Citara d’oro come uno dei migliori arrangiatori d’Europa. Iniziò una fruttuosa collaborazione con il paroliere Luciano Beretta, che portò alla vittoria al Festival di Ancona con la canzone “La nostra follia”, cantata da Achille Togliani. Insieme, scrissero molte canzoni apprezzate dedicate al lago di Garda. Dal 1957, Langosz incise i suoi primi dischi con una propria orchestra e lavorò come direttore artistico per diverse case discografiche, tra cui La Voce del Padrone e American Vox. Tra il 1956 e il 1958, arrangiò il disco “Fantasia napoletana”, che ebbe grande successo in Giappone e negli Stati Uniti. Langosz diresse orchestre in quattro edizioni del Festival di Sanremo e in sei edizioni del Festival Mediterraneo di Barcellona. Fu anche direttore dell’orchestra radiofonica di Radio Praga durante il Festival Coppa d’Europa di Gmunden, trasmesso per la prima volta in Eurovisione. Partecipò per anni alla commissione di selezione dello Zecchino d’Oro, il famoso festival canoro per bambini dell’Antoniano di Bologna. Nel 1978si trasefrì a Bardolino con la nuova compagna Loredana Berti. Durante i suoi 31 anni di carriera a Milano, Jan Langosz realizzò ben 3.320 esecuzioni, tra incisioni discografiche, concerti con la sua orchestra e arrangiamenti per altri artisti. Collaborò con gli attori del Piccolo Teatro di Milano e con il paroliere Luciano Beretta per registrare fiabe, e pubblicò l’Antologia della canzone italiana dal 1840 in poi, distribuita in undici LP. Scrisse musiche per film e caroselli, e arrangiò brani di successo come “E se domani” cantata da Mina.
didi di MairMatteo MairMatteo MairMatteo
PiazzaMatteotti,46 PiazzaMatteotti,46 PiazzaMatteotti,46
Bardolino(VR)Italia Bardolino(VR)Italia Bardolino(VR)Italia
Giovedì 3 ottobre
11:00: Apertura degli stand enogastronomici e delle degustazioni guidate.
18:00: Inaugurazione ufficiale della festa con la sfilata delle bande musicali.
20:30: Concerto serale in Piazza del Porto.
Venerdì 4 ottobre
11:00: Apertura degli stand e delle mostre.
16:00: Laboratorio di degustazione “Scopri il Bardolino”
21:00: Spettacolo teatrale al Parco Carrara Bottagisio.
Sabato 5 ottobre
10:00: Convegno sul tema del vino presso il Palazzo del Turismo.
14:00: Sfilata di carri allegorici lungo il lungolago.
19:00: Cena a tema con menù tipici locali.
21:30: Concerto di musica dal vivo in Piazza Matteotti.
Domenica 6 ottobre
09:00: Mostra mercato di prodotti tipici e artigianato.
12:00: Pranzo all’aperto con piatti tradizionali.
17:00: Esibizione di gruppi folkloristici.
23:00: Spettacolo pirotecnico sul lago.
Lunedì 7 ottobre
11:00: Apertura degli stand e delle degustazioni.
15:00: Laboratorio di cucina “Sapori del territorio”.
18:00: Premiazione del miglior vino Bardolino.
20:00: Concerto di chiusura e saluti finali.
La 93ª Festa dell’Uva e del Vino si terrà dal 3 al 7 ottobre 2024 sul lungolago della cittadina lacustre.Una festadedicata al pregiato vino Bardolino, una delle eccellenze dell’enologia veronese riconosciuta a livello mondiale. L’edizione di questa rinomata festa, che anima il centro di Bardolino negli ultimi giorni della stagione estiva, è caratterizzata da numerosi appuntamenti e spettacoli. Durante i cinque giorni di festa spiccano fra le proposte: concerti musicali serali, chioschi enogastronomici, stand promozionali di vino Bardolino, degustazioni guidate a cura del Consorzio Tutela Vino Classico DOC, sfilate di bande musicali, spettacoli teatrali, convegni, incontri sul tema del vino, mostre delle migliori uve e del miglior vino Bardolino.Un vino dalle caratteristiche organolettiche
importanti ed inconfondibili: colore rosso rubino brillante, delicatamente fruttato e fragrante, gusto asciutto, morbido, dotato di equilibrio e considerevole bevibilità. Questo grazie a un territorio particolarmente favorevole, dove le uve possono esaltare il loro colore, il profumo e il gusto. Le colline moreniche e il lago di Garda sono, infatti, la cornice essenziale dove la Corvina, il Corvinone, la Rondinella e la Molinara sono i principali vitigni autoctoni dell’area
Quest’anno, ci saranno una varietà di eventi che spaziano dai concerti serali agli spettacoli teatrali, dalle degustazioni guidate ai convegni sul vino. Focus sulle Eccellenze Locali: Grande attenzione è dedicata alla promozione del vino Bardolino e delle specialità gastronomiche locali, con numerosi stand e chioschi enogastronomici.
La Bussola della Trasparenza èuno strumento che indica nei comuni il livello di comunicazione che l’Ente ha con il cittadino attraverso ilsitoweb,dovevengonopubblicate, per esempio, deliberedell’amministrazione, moduli edocumenti, eatti in generale.Osservando il sitoweb del comune di CavaionVeronese, appare però che la bussola si sia smarrita, visto che alla pagina relativaall’AlboPretorio compaionodue diciture identiche: “Albopretoriosino al 5 maggio 2023”.
di Cavaion.
Ci si chiedequindidove siano andate afinire le delibere di giuntae delConsiglioComunale. In quali meandri sono state collocate questedelibere?
Un cittadinoquindi siaspetterebbe che, cliccando su quella scritta,trovi delledeliberedi giuntae delConsiglioComunale. In realtà, cliccando la prima dicitura,nullaviene fuori inerente al 5 maggio 2023, mentre cliccando la secondadicitura, vengono fuori unaseriedi termini degli uffici amministrativi del comune
Una situazionequestanon dissimile da altri comuni,dovenon è certo facile reperire ledelibere dell’amministrazione comunale. Probabilmente l’inghippo non ricade direttamente sul comune, ma su chi redige ilsito internet. Appareperò alquanto curioso che nel 2024,quandoi sistemidi comunicazione dovrebbero essere ai massimi livelli, il cittadino si trovi davanti aun tazebaodi difficile interpretazione. (G.P.)
er recuperare 500 miliardi di euro, è partita una raccolta di firme attraverso i comuni per eliminare gli sprechi dell’amministrazione pubblica che incidono gravemente sul bilancio delle casse italiane. È questa l’iniziativa promossa da Adusbef, Anildd, Codacons, Comitato dei 500 e Unione Popolare il 18 settembre scorso, che sta riscuotendo un certo successo viste le motivazioni. La proposta di legge popolare, presentata in Corte di Cassazione il 22 aprile scorso dal Comitato, indica chiaramente come e in quale misuradestinare le risorse recuperate grazie ai tagli agli sprechi: 100 miliardi da indirizzare alla riduzione della pressionefiscale sui cittadini e sulle imprese, 40 miliardi di euro per la lotta al caro-mutui, 60 miliardi al sostegno dell’agricoltura, 40 miliardialla sanità,60 miliardi in favore di giovani e famiglie e 200 miliardi per abbattere l’esorbitante debito pubblico. Per fare ciò, si dovranno tagliare i costi della politica nazionale e locale per almeno 13 miliardi, aboliregli enti inutili (10 miliardi), recuperare le risorsedei cittadini dalle fondazioni bancarie (39 miliardi), vendere parte degli immobili e dei terreni pubblici (60 miliardi), eliminare sprechi ed inefficienze nel trasporto pubblico locale (15,5 miliardi), velocizzare la giustizia (40 miliardi), adottare il criterio della meritocrazia nelle nomine nei CdA aziendali (12 miliardi), cartolarizzare i crediti dell’Agenzia delle Entrate (251 miliardi), ottenere la restituzione da parte di Edizioni Holding degli importi dovuti agli italiani (4,7 miliardi), realizzare progetti per l’utilizzo dell’energia geotermica per un risparmio di 23 miliardi e tagliare gli sprechi della P.A. (30 miliardi). Si spera che vada in porto, anche se dopo i referendum in Italia si sa che spessofiniscono tra ostriche e champagne. (G.P.)
ILRISTORANTE“LALOGGIA RAMBALDI”EILLOUNGEBAR “LABARCHESSARAMBALDI”
SONODUEAMBIENTICALDIE
VIVACISITUATINELCENTRO
STORICODIBARDOLINOIN UNASUGGESTIVASTRUTTURA
CINQUECENTESCACHESIAFFACCIA
DIRETTAMENTESULLAGODIGARDA(PORTO).D’ESTATEEQUANDO
ILCLIMALOCONSENTEILOCALI DISPONGONODIUN’AMPIAPIAZZA SULPORTO.LAFAMIGLIA PIETRALUNGAOFFREDELBUON
CIBO, ACCOMPAGNATODAVINIDI
GRANDEPRESTIGIO, DAICOCKTAIL PIÙPARTICOLARI ALLEBIBITEPIÙ
SEMPLICI, AIPIATTIDICARNEE PESCE.TUTTOVIENESERVITO SOTTOL’ABILEDIREZIONEDELLA
FAMIGLIAPIETRALUNGACHENEL 2009DECISEDIGESTIRLO, L’ARTE DELL’ACCOGLIENZAÈ ESERCITATACON ESTREMACURA EATTENZIONETANTOCHECISI SENTEQUASIIN“FAMIGLIA” ESIPOSSONOOTTENEREPIÙ SOLUZIONIINUN'UNICA LOCATION.
Le spese non finiscono mai, soprattutto se i soldi sono quelli dei cittadini. È certo da strabuzzare gli occhi vedere come un Comune spendadenari pubblici per cinque cestini di raccolta delledeiezioni canine.
Nel territorio pubblico si assisteal fenomeno dei cani che fanno i loro bisogni per le strade del paese, e i proprietari dei cani si sono dotati di sacchetti pronti a raccogliere le deiezioni dei loro fedeli amici.
Il Comune di Peschiera del Garda, in tal senso, ha adottato il 2 settembre scorso una delibera con la quale stabiliva la necessità di cinque cestini per la raccolta delle deiezioni canine.
A quanto risulta, si può acquistare un cestino con sacchetto di raccolta intorno ai 100 euro. La proposta del Comune, attraverso una garad’appalto, appare però fuori dal normale. Infatti, la ditta Futura di Maggio Nicolina ha vinto la gara con un ribasso del 6,50%, aggiudicandosi la fornitura per 1.650 euro + IVA, per un totale di 2.013 euro. Praticamente, un cestino viene a
costare la somma di 406 euro. Una cifra che appare enorme, visto che le dimensioni del contenitore sono circa 50 cmdialtezza,35 cm di profondità e 40 cm di larghezza. Insomma, per la fortunata ditta, un vero affarone, visto che i costi per cestini similari per rifiuti di esseri umani sono intorno ai100 euro. Per quanto concerne i cani, il Comune non è stato così parco di spese. Appare chiaro che certe gare d’appalto hanno capitolati alti anche perché, alla fine, i soldi gravano sul contribuente.
E quindi, con le tasse che verranno poste al cittadino, sai quante deiezioni canine verrannicensiteinfuturo?
A.Tor
Frasi FrasiSparse Sparse Frasi Sparse (A.Torresani)
LE ARMI SONO UNA SERVITU’ PER POVERI NON PER RICCHI
COSTERMANO S/G
Continua la saga dell’odore malefico che perseguita la zona di Costermano Rivoli da diverso tempo. Annunci vengono dal sito Facebook “Costermano sul Garda News”, che attraverso un post di De Luca Mancini ha nuovamente divulgato la presenza di sostanze nauseabonde che fluttuano nell’aria. “Stasera a Gazzuoli si muore dalla puzza. Chiusi in casa per forza. Grazie Italpo”. Insomma, torna a riecheggiare nell’aria quella puzza di un tempo che aveva scatenato la rivolta dei cittadini contro una dittadi concimi che opera in zona. Tant’è che circa 10 anni fa erano scesi in campo personaggi come Fabio Testi, sindaci di Costermano e Rivoli, e si erano pure organizzate delle marce per contrastare il gas che proveniva dalla solita ditta. Quest’ultima giurava di essere regolare e che sistemidi controllo erano stati effettuati per impedire l’odore. Ma in realtà si vede oggi che, invece dell’antico profumo del pane, si diffonde
nell’aria il perfidoodore di concimi che assomiglia a quello del metano.
A dire il vero, è difficile dire se questo odore attuale provenga dalla ditta citata, ma è certo utile che l’amministrazione pubblica tenga conto di questa nuova segnalazione. Altrimenti, la puzza è destinata a rimanerealta.
Sembrava ormai defunta invece appena il pedone si è mosso è fuggita via. Una biscia passante sulla spiaggia Garda Bardolino ha simulato di essere inanimata. Un passaggio di questi rettili che avviene non di rado e quindi bisogna fare attenzione.
Riemergono gli echi di quel lontano armistizio del 3 settembre 1943.Una data da ricordare perché emergono tragici eventi che portarono alla morte migliaia di innocenti per via dello scontro instauratosi tra le opposte fazioni. In due ricerche distinte di Anna Maria Peroglio Biasa e Mauro Sonzini riemergono gli eventi che avvennero nel reclusorio di Peschiera del Garda il 20 settembre 1943.L’8 settembre, militari detenuti e guardie dell’attuale caserma XXX Maggio, allora reclusorio, si ribellano. Alcuni detenuti addirittura reclamano le armi per combattere contro i tedeschi. Scatta una rivolta che viene presto sopita, nonostante qualcuno riesca a fuggire. I detenuti diventano poi guardie per i tedeschi, incarcerando i militari. Il 20 settembre 1943 vengono deportati in massa verso il campo di concentramento di Dachau. Il treno Trasporto n° 2 – Peschiera del Garda (Verona) Reclusorio militare di Peschiera del Garda (Verona) arriva a Dachau il 22 settembre 1943. L’ordine di deportazione arrivadalla Kripodi Monaco di Baviera (Kriminalpolizei – Polizia criminale). I prigionieri deportati con questo convoglio furono 1.795. Come racconta Sonzini, il treno va al Brennero, poi sosta a Verona: sui carri sale una ventina di giovani giunti dal forte S. Leonardo. Il convoglio, scortato davanti e dietro, arranca in Val d’Adige. Tentativi di evasione si ripetono da respingenti e sfiatatoi o svellendo assi dal fondo, soprattutto in rallentamenti o soste prolungate: fra tanti finiti tra le ruote, contro pali della luce o stesi da raffiche naziste, forse qualcuno ce la fa. All’alba del 22 settembre ecco Dachau: tra cani lupo e SS, i 1.800 prigionieri si fanno a piedi sotto la pioggia altri tre chilometrisino al campo. La
prima impressione è positiva: “Tutto ordinato, fiori, piante, baracche, forse c’è la protezione della Croce Rossa". Oltre la scritta “Arbeit macht frei" sono i primi italiani a entrare in un campo di concentramento. Cinque minuti dopo èfollia: ordine di svestirsi totalmente, lì, sul piazzale, all’aperto, sotto la pioggia. E a lungo restano in attesa di chissà cosa: operazioni di schedatura, depilazione, disinfezione e doccia. Poi qualcuno porta via le loro cose. Pernon farsele prendere e difendersi dal freddo, ne fanno piccoli falò: “Abbiam acceso camicie, un po’ di fuoco per scaldare?” ricorda Michele Lupoli. Dai fagotti arrivano sui fuochi portafogli, fazzoletti, mutande, maglie. “Che coraggio gli italiani!” apprezzano altri prigionieri e uno spagnolo li avvisa: “Attenti, rischiate la fucilazione!". I residenti a Verona, come fa presente la Peroglio Biasa, sono: Bolzon o Bolzan Francesco, Boni Agide, Bonifacio o Bonifaccio Erminio o Erdemiro, Cavallaro Triestino, Corso Mario, Faggionato Battista, Ferri Giacomo, Framba o Ramba Carlo, Franceschetti Mirino o Amirino, Furioni Pietro, Giacometti Ernesto, Gioco o Gioce Umberto, Mazzi Luigi, Menegazzi o Menegassi Firmino, Mettigli don Alessandro, Pescetta Bruno, Pessotto Tarcisio Primo, Pisani Gino, Rettundini Alessandro, Saba Luciano, Sicca o Sica Michele, Stella Giuseppe, Tecchio o Tecchino Valentino, Tortella Luigi, Zampini Enrico, Zanini Bruno. Tra i deportati: Ferri Giacomo, figlio di Albina Tonato, nasce a Isola della Scala (Verona) il 25 maggio 1914. Di mestiere muratore, risiede a Milano. Soldato del 3° Reggimento Savoia Cavalleria, dopo l’arresto, viene
detenuto nel Reclusorio militare di Peschiera del Garda (Verona). All’arrivo, il 22 settembre 1943, gli viene assegnato il numero di matricola 54737 e viene classificato come deportato ai lavori forzati (AZR –Arbeitszwang Reich). Muore a Dachau il 18 febbraio 1944e viene sepolto in fossa comune sul Leitenberg (Lager Friedhof – cimitero del campo di concentramento Dachau-Leitenberg). Altri sopravvivranno con l’arrivo degli americani nel campo di Dachau. Ma al ritorno in Italia subiranno le conseguenze della detenzione con malanni vari, e duro sarà il reinserimento nelle famiglie. Un militare l’abruzzese Fiorello Vignetti verrà pure condannato a 10 anni per non essere rientrato nel corpo. Altri faranno difficili richieste di pensione invalidità vitalizi. La guerra ha lasciato un segno indelebile arduo da cancellare. (A.T.)
In alto a sx: il reclusorio; poi immagine di Giacomo Ferri; la targa commemorativa
LA SCULTURA DI LORO
L a scultura dispersa trova casa. La scorsa primavera si narrava della scultura presente nella piazza Carlotti di Garda che l’artista bardolinese Franco Joe Loro aveva realizzato. L’opera, scolpita su un tronco d’olivo, rappresentava un carpione stilizzato con una moneta veneziana che si levava dal lago. Era presente da tempo nel centro del paese, proprio davanti allo storico palazzo Carlotti. Improvvisamente, però, sul finire del 2023, l’opera scomparve dalla piazza e lo scultore, avvilito, cercava notizie di questa mancanza. Si venne così a sapere da una signora che la scultura era stata portata nelladiscarica comunale del centro lacustre. L’artista non si diede per vinto e riuscì a recuperare il legno artistico e a riportarlonel suo studio. Alquanto affranto, nella primavera scorsa, in un’intervista video, si lamentava del trattamento riservato alla sua opera da parte del Comune. Oggi, Joe raggiante comunica che “la scultura è stata acquisita dall’ex Sindaco di GardaAntonio Pasotti. Ed ora fa la sua bella figura nella sua casa. Quindi il malumore per quanto era successo mi è passato. Anche perché Pasotti, essendo stato primo cittadino di Garda, mi ha fatto capire di che pasta sono fatti i gardesani”. Proprio il caso di dire che l’arterinasce sempre (A.Tor)
Luci del palco per “Solo”. Il film più premiato, con 48 riconoscimenti internazionali indiversi festival cinematografici, è stato presentato il 28 settembre scorso nella nota trasmissione “Luci del Palco-
scenico”,condotta da Nicoletta Vitale Giorgio Garisio e Deborah Cerullo, in onda su Canale Italia dalle ore 21,00.
Il 28 settembre, Andrea Torresani ha preso la parola, intervistato da Nicoletta Vitale, e ha raccontato la genesi e l’intento del film ambientato sul Lago di Garda e sui Monti del Lago, in cui lo stesso Torresani figura come protagonista, circondato da cinghiali nel bosco. Durante una festa, la sua ex ragazza scopre che il suo ex fidanzato è disperso nei boschi. Si mette così alla sua ricerca finché riesce a trovarlo, ma nel contempo si scontra con un feroce killer mascherato che cerca di rapirla. Da lì, la trama si sviluppa in un contesto selvaggio, con il
killer che perseguita la coppia, circondata anche da cinghiali inferociti, fino alla scena finale in cui avviene un feroce duello tra Claudio e l’uomo mascherato.
“Non è stato semplice girare in quegli spazi,” ha detto Torresani durante il programma. “Abbiamo dovuto arrampicarci su pareti e ambientarci negli angusti spazi del bosco. Francesca è stata bravissima a immedesimarsi nella situazione, provando veramente attimi di paura. I ricono-
Frasi FrasiSparse Sparse Frasi Sparse (A.Torresani) LE SCONFITTE SERVONO ANCHE
scimenti sono arrivati sia a lei che a me, ma il plauso va a tutta la troupe, grazie anche alle ripresedi Luca Fidato e al supportodi attori non professionisti. Siete riusciti aportare a termine un progetto che è stato girato live senza particolari prove.”
È intervenuto poi Michele Lorenzini, che sarà il produttore del prossimo film: “Come ha operato il regista Torresani, ho pensato di appoggiare il prossimo video, ‘Solo Due’, che avrà uno sviluppo più urbano ma non certo meno emozionante”.
Periodico gratuito dellago di Garda edella provincia di Verona Fondato nel 1999
Anno 26 N.4 Ottobre 2024 SEDE:Garda via Puccini1- Fax 045-7255717
DirettoreResponsabile:Andrea Torresani- Conceptcover,ideazionegrafica e realizzazionegrafica:A.Torresani – Editrice:Associazione culturale Corriere della Riviera – Siringrazia:Annamaria Riolfi. Stampa:TIPOGRAFIA SAGITTARIO Franchi Paolo snc di Franchi Giuseppe & C. via Malignani 730020 Bibione (Venezia) Aut Trib.C.P .di Verona n.1381 del 04/11/1999. Icollaboratorisiassumono la piena responsabilità peri loro scritti. Il materialeinviato non sarà restituito. Tutteleprestazioni(non redazionali)a questo periodico sotto qualunqueforma,sono da considerarsi(salvo accordicon l’editore),gratuite.
Lo scenario del Castello Scaligero di Malcesine, borgo medievale affacciato sulla sponda veronese del Lago di Garda, dal 15 maggio al 3 novembre 2024 accoglie una serie di installazioni dell’artista iraniana Bahar Heidarzade (Teheran, 1981).
L’esposizione, curata da Marina Pizziolo e Romano Ravasio e organizzatadalComunedi Malcesine, vuole stimolare una riflessione sul tema tristemente attuale della violenza contro le donne. Non per piangere le vittime di ieri, ma per salvare le vittime di domani, con la straordinaria forzadella condivisione.
Bahar Heidarzade è nata in Iran, un paese dove sulle donne gravano pesanti divieti, che limitano drasticamente la loro libertà. Per poter essere libera, Heidarzade ha dovutoabbandonare il suopaese: se tornasse sarebbe punita con il carcere. La mostra si pone in continuità con la ricerca dell’artistasulpesodeiricordi,simbolicamente rappresentati da pietre. Le pietre sono realizzate dall’artista in cartapesta, utilizzando fogli di quotidiani contenenti inquietanti notizie di cronaca. Cuore dell’esposizione sarà lagrande installazione realizzata nella Sala Labia del Castello Scaligero.Al centrodella sala,a terra, verrà proiettato unvideo che ritrae l’artista sdraiata, schiacciata da un’enorme pietra. Le donne sanno farsi carico del doloredegli altri, più degli altri. E le donne sono troppo spesso vittime di atti di violenza. Sopra il corpo di Heidarzade saranno sospese nello spazio decine di pietre. I visitatori percepiranno il peso mentale di quelle pietre scagliate, ma bloccate in aria. «Ancora mani che lanciano pietre. Ancora donne vittime di atti di violenza», spiega la curatrice Marina Pizziolo. «Dobbiamo imparare ad ascoltare le parole di quelle donne, prima che diventino grido. Solo così potremo fermare quelle pietre, scagliate innome di qualcosa che non possiamo chiamare amore».
The Gardesaner. E’ la mostra che Il Gruppo Amici dell’Arte ha proposto dal alla Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» a Canale di Tenno. Un progetto della rivista immaginaria The Gardesaner che da Casa Artisti di Canale di Tenno (Tn) dove era stata presentata l’iniziativa si materializza negli spazi dell’Hotel Luise di Riva del Garda, visibile fino al 10 novembre 2024 Si tratta di una proposta dei proprietari Stella e Alberto Bertolini che hanno voluto anche rendere omaggio alla loro artista di famiglia Eugenia Bertolini, attiva negli anni ’50 nell’ambito del Gruppo Amici dell’arte a cui è stata dedicata la copertina n. 27 del 12 giugno 2024. Il titolo The Gardesaner si riallaccia alla rivista americana The New Yorker, nata con l’intento di raccontare i tanti aspetti di una città. In Italia sono sorte alcune iniziative legate a collettivi di giovani artisti The Bologneser, The Milaneser (altre similari si stanno concretizzando), progetti di arte diffusi dalla rete che riuniscono artisti sotto un’unica visione: raccontare la propria città attraverso le copertine di una rivista che non esiste se non nel titolo. Ogni settimana è stata pubblicata sulle reti social una “copertina”, un progetto grafico riguardante il territorio di riferimento con la scheda biografica dell’artista che la propone e una breve sintesi di commento. Ventisei copertine di vari artisti uscite online in sei mesi, firmate dagli Amici dell'Arte di Riva del Garda, che hanno affiancato le opere dalle quali traggono spunto. Uno sguardo aperto come una finestra sul lago, nel segno della valorizzazione di ogni tecnica e approccio artistico. Un progetto dell'associazione Amici dell'Arte, testi e copertine a cura di Eddy Tovazzi e Vanessa Berlanda. L’inaugurazione è stata domenica 21 aprile con inizio alle ore 11, con presentazione di Roberta Bonazza. Mostra visitabile sinoa novembre.