agosto 2013 _ n.55
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Space - Città
Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno Lavinio-Space
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Dipartimento di Senologia del Riuniti un’eccellenza del territorio
DONNE AL SERVIZIO DELLE DONNE PATOLOGIE DEL SENO, A COSA PRESTARE ATTENZIONE Il seno in realtà non è una ghiandola sola, ma un insieme di strutture ghiandolari, chiamate lobuli, unite tra loro a formare un lobo. Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo. È dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne. Bisogna prestare attenzione agli eventuali cambiamenti della mammella, partecipando ai programmi di screening mammografico e sottoponendosi a periodici controlli clinico-strumentali. Inoltre è bene conoscere i fattori di rischio oggettivi e quelli modificabili, ovvero inerenti il proprio stile di vita. Incontriamo, ancora una volta, Franco Meconi - Presidente del Comitato di Anzio e Nettuno per la lotta contro il cancro - fuori dall’ospedale Riuniti, di buon mattino. Sempre disponibile in favore della grande struttura ospedaliera del territorio, Franco ci accompagna presso il Dipartimento di Senologia nella struttura del Padiglione Faina, inaugurato nel 2011 alla presenza di varie autorità, compresi i sindaci di Nettuno Alessio Chiavetta, e di Anzio Luciano Bruschini. Annoverato tra i “centri di I livello” nell’ambito dell’Azienda Sanitaria Locale Roma H, il padiglione di Senologia del Riuniti è soprattutto caratterizzato da un affiatato pool di straordinarie donne al servizio delle donne, appunto. Attraverso la professionalità di ciascuna, ben si rappresenta un passo di quel percorso che è la prevenzione, l’analisi e la cura del seno e delle sue patologie: in una definizione tecnica “Breast Unit” che sostanzia un percorso unitario, non solo nelle competenze, ma anche nella continuità strutturale, comodità non da poco per tutte le pazienti. La responsabile del reparto è la dott. Aurora Chichiarelli che, coadiuvata dal radiologo Bruna Orelli e dalle infermiere Angela Di Giovenale, Angela Pavesi e Pina Agata Russo, si occupano dello screening senologico e della diagnostica per immagini. L’équipe della dott. Chichiarelli lavora poi a stretto contatto con il chirurgo senologo Carlo Cascone. Completano lo staff del dipartimento il radiologo Mario De Marco e le volontarie dell’ANDOS (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), altra benemerita associazione molto attiva di cui ci occuperemo presto, con sede in via Lucania a Nettuno e che ha festeggiato i 25 anni di attività sul territorio lo scorso anno. Le cifre dell’utenza che si rivolge ogni anno al Dipartimento di Senologia del Riuniti è ragguardevole: circa 17mila pazienti ogni anno, il tutto cominciato grazie all’infaticabile opera di Meconi e del Comitato per la lotta contro il cancro che donò, molti anni or sono, un apparecchio mammografico. Oggi visitare questo dipartimento significa trovarsi dinanzi ad apparecchiature all’avanguardia e ad un’enorme raccolta di cartelle cliniche, memoria storica clinica dell’attività degli ultimi anni anch’essa fondamentale per la cura. In tutta questa eccellenza lo staff ci fa sapere che attende però un apparecchio stereotassico nuovo, strumento per la radiochirurgia: non dubitiamo che chi di dovere possa interessarsene. Al dipartimento di Senologia, dunque, un sentito ringraziamento per l’accoglienza e per le accurate spiegazioni a noi dedicate e un Nicoletta Scalera augurio di buon lavoro.
FATTORI DI RISCHIO Età: la probabilità di ammalarsi di un tumore al seno aumenta con l’aumentare dell’età della donna, sebbene la maggior parte dei tumori al seno (circa il 60%) colpisca le donne di età inferiore ai 55/60 anni. Storia riproduttiva della donna: prolungata esposizione agli estrogeni e progesterone, quale si registra nel menarca precoce o nella menopausa tardiva; nulliparità (nessuna gravidanza) o prima gravidanza oltre i 35 anni; mancanza di allattamento. Familiarità: presenza nella famiglia di componenti (madre, sorella, zia, nonna etc.) con tumore al seno e/o ovaio. Predisposizione genetica: Il test per sapere se si è portatori di queste alterazioni genetiche è consigliabile esclusivamente dopo opportuno counseling genetico. Patologie predisponenti: tumore all’altro seno, all’utero (endometrio) o all’ovaio, lesioni preneoplastiche della mammella, precedente radioterapia della parete toracica (es. linfomi in età giovanile).
PATOLOGIE DEL SENO, A COSA PRESTARE ATTENZIONE Terapia ormonale sostitutiva: i farmaci a base di estrogeni e progesterone, assunti dopo la menopausa per alleviarne i disturbi, possono lievemente aumentare il rischio di sviluppare un tumore al seno. Il rischio è proporzionale alla durata del trattamento. Obesità: il rischio di tumore al seno è più alto nelle donne che dopo la menopausa vadano incontro ad un sovrappeso. Nel tessuto adiposo in eccesso infatti vengono prodotte maggiori quantità di insulina e di estrogeni in grado di stimolare la proliferazione cellulare. Scarsa attività fisica: il regolare esercizio fisico riduce il rischio di sviluppare un tumore al seno. Esso aiuta infatti a mantenere il peso corporeo, favorisce l’aumento delle difese immunitarie e stimola la produzione da parte dell’ organismo di sostanze anti-ossidanti in grado di neutralizzare i radicali liberi. Scarso consumo di frutta fresca e verdura: una dieta ad alto apporto calorico, ricca di grassi e di zuccheri raffinati o con frequente consumo i carni rosse, aumenta il rischio di sviluppare un tumore al seno. Al contrario la dieta mediterranea, e più in generale il consumo di frutta fresca e verdura, olio extra vergine di oliva, riducono il rischio. Alcol: il rischio di tumore al seno aumenta proporzionalmente al quantitativo di alcol assunto. Fumo: anche il tumore al seno sembra aumentare nelle fumatrici.