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Coppa della Perugina. Baciami piccina

BACIAMI PICCINA!

LA MANIFESTAZIONE PIÙ DOLCE CHE CI SIA, TORNA PIÙ SPLENDENTE CHE MAI: LE BUONE VECCHIE ABITUDINI - SAPIENTE MIX DI CULTURA, PAESAGGIO, ENOGASTRONOMIA E AUTO MOZZAFIATO - INCONTRANO LA NOVITÀ: NEL 2022 LA COPPA DELLA PERUGINA È UNO DEGLI EVENTI DI PUNTA DEI FESTEGGIAMENTI PER I 100 ANNI DEL “BACIO”.

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di Luca Marconetti

“Dammi mille baci e quindi cento, poi dammene altri mille e quindi cento…” diceva Catullo alla sua Lesbia, che in realtà si chiamava Clodia ma era moglie di un politico e militare romano ricco e potente, quindi doveva vivere nell’ombra. Quelli che hanno invece ricevuto dal 20 al 22 maggio i partecipanti della Coppa della Perugina, la “classica” del Club Auto e Moto d’Epoca Perugino, sono stati tutt’altro che clandestini e sicuramente dolcissimi essendo… di cioccolato. Sì, perché quest’anno, la “Coppa”, oltre a essere stata confermata quale uno degli eventi di punta dell’ASI, essendo una delle 15 date del Circuito Tricolore, è stata parte di un anniversario importantissimo per Perugia, i 100 Anni del Bacio Perugina, il celebre cioccolatino con la nocciola in cima, inventato dalla stilista e filantropa Luisa Spagnoli negli anni ’20: la leggenda narra che li usasse per avvolgerci attorno dei bigliettini d’amore da regalare a Giovanni Buitoni (amministratore delegato della Perugina, colui che produrrà poi i Baci), suo amante segreto, un po’ come Catullo e Lesbia: da allora le celebri frasette avrebbero fatto parte integrante della confezione del dolciume. Così, alla “tre giorni” sulle strade della verdissima Umbria, tutti si sono lasciati tentare almeno da “un bacio” (in realtà tantissimi ne hanno mangiati ben più di uno, durante le dimostrazioni dei Maestri Cioccolatieri) ma di certo non è stato questo l’unico ingrediente di un evento di quelli che si ricordano a lungo. C’è stato prima di tutto l’itinerario studiato dal Camep, che dà sempre sia la possibilità di “ripassare” i luoghi simbolo di una delle zone culturalmente e paesaggisticamente più ricche d’Italia, sia di scoprirne di nuovi e ingiustamente trascurati dal turismo di massa. Quest’anno i 140 equipaggi - finalmente si rivedono numeri da “pre-Covid” - su vetture costruite fino al 1968, hanno esplorato la zona orientale e quella meridionale-occidentale della regione. Venerdì infatti, dopo la tradizionale partenza dalla Concessionaria De Poi di Ellera di Corciano, la carovana ha costeggiato la riva meridionale del lago Trasimeno, toccando le località di Panicarola, Macchie, Panicale e giungendo, per la prima sosta, a Paciano, comune di 953 abitanti che sorge sull’arieggiato monte Petrarvella, noto per aver dato i natali al già citato Giovanni Buitoni. Qui, accolti dal suo discendente e sindaco Bruno Buitoni, gli equipaggi hanno potuto parcheggiare le auto sotto l’imponente trecentesca

Rocca Buitoni e visitare il meraviglioso borgo storico circondato da una cinta muraria di 600 metri, percorrendone le viuzze di mattoni rossi. Dopo la merenda, le auto sono ripartite per circumnavigare il Trasimeno da sud a nord-ovest passando da Castiglione del Lago, Tuoro, Passignano e Magione, dove, presso l’Autodromo dell’Umbria si sono tenuti il riordino, la prima manche di prove sui pressostati e un bel giro di pista, il tutto al tramonto, per la gioia dei fotografi. Fine della giornata presso il ristorante Poggio del Sole, per ristorarsi con un risotto al tartufo nero da manuale. Sabato giornata intensa e articolata. Partiti presto da Ellera, gli equipaggi hanno raggiunto Assisi, le vetture anteguerra schierate in piazza Santa Chiara, per la contentezza dei turisti, le più moderne a San Giacomo, per la visita delle Basiliche francescane. Dopo la sosta che ha impegnato tutta la mattinata, ripartenza verso sud, con passaggio all’interno del caratteristico borgo di Spello e prove cronometrate in piazza della Repubblica a Foligno che, dopo l’incredibile ospitalità dell’anno scorso, non ha voluto mancare a far parte anche dell’edizione 2022. Pranzo a base di prodotti tipici in una bella tenuta di campagna sulle colline che sovrastano Campello sul Clitunno: già celebrato da Virgilio, il celebre corso d’acqua che costeggia la via Flaminia, fu reso sacro dai Romani poiché ritennero che, abbeverandosi delle sue acque, i tori allevati, permisero all’esercito, alleato con gli Umbri, di movimentare le truppe che avrebbero costretto Annibale alla fuga nel 217 a.C. Dopo pranzo rientro “slow drive” verso Perugia, attraversando i borghi storici di Montefalco, Bevagna e costeggiando Bettona e Torgiano. Durante l’attraversamento dei paesi, perfino lungo le strade di campagna, l’acclamazione e l’emozione della gente sono state fortissime: è un segnale forte di ripresa, che ci siamo lasciati il peggio alle spalle e abbiamo voglia di rivedere cose belle e tornare a vivere momenti spensierati. Nel tardo pomeriggio quello che da sempre è il momento clou dell’evento: la sfilata fra due ali di folla in corso Vannucci, “struscio” di Perugia, dove le auto sono state presentate a una a una dalla giornalista Savina Confaloni in piazza IV Novembre, mentre fotografi e pubblico si attardavano a scattare istantanee di un tempo, grazie agli studenti del Liceo artistico Bernardino di Betto in abiti tipici delle varie epoche delle auto, dagli anni ’20 agli anni della Dolce Vita.

Chiusura di giornata con l’elegantissima cena alla Scuola di lingue estere dell’Esercito dove, tra dipinti e afreschi di tradizione perugina di alto pregio, tutti sono rimasti afascinati dalla dimostrazione del Maestro Cioccolatiere, che ha realizzato i “Baci” a mano. Domenica, appuntamento per una dolcissima colazione allo stabilimento Nestlé-Perugina, dove, per la prima volta, è stato possibile visitare la fabbrica e vedere i procedimenti produttivi. Non è mancata la competizione. La Coppa della Perugina, per tradizione, vede due classifiche di regolarità: quella generale, scaturita dalle prove del venerdì e del sabato, e quella della domenica, dedicata alle vetture che partecipano alla Rievocazione dell’antica gara (quella voluta da Giovanni Buitoni nel 1924, che attraversava gli abitati di Strozzacapponi, San Mariano, Olmo e si concludeva dopo aver percorso la celebre curva del Ferro di Cavallo), ossia quelle costruite fino al 1940. Nella prima hanno dominato di lunghezza la coppia formata da Alessandro e Costanza Valentini su Fiat 600 Cisitalia, nella seconda il consigliere ASI Francesco Battista su Fiat 503 del 1926. Le premiazioni sono avvenute nel magnifico contesto della Sala dei Notari, raggiungibile dalla monumentale scalinata che si erge sulla facciata di Palazzo dei Priori, il cuore della vita istituzionale perugina. Altissimo il livello delle vetture partecipanti, a partire dalla più anziana, la Itala Tipo 51S del 1921 di Di Paolo/Salvi. Poi (in ordine sparso): Lagonda 14/16 HP Tourner ‘31 (Guariento/Arabei), Lancia Astura Cabriolet Pininfarina ‘33 (Milano Vieusseux/ Piccini), Citroën B12 Cabriolet ‘26 (Teneggi/Borghi), Scap Tipo M ‘24 (Prignacca/Gabana), Aston Martin Le Mans ‘33 (Segale/ De Voto), Talbot AV 95/105 ‘34 (Van Stokrom/Van Stokrom), BMW 315-1 Roadster ‘36 (Chiminelli/Minzon); Jaguar MK IX ‘59 (Chardonnens/Chardonnens), Maserati 3500 GT ‘59 (Balboni/ Rossi). Numerosissime le Jaguar, le Alfa Romeo - fra le quali le magnifiche 6C 2500 SS Cabriolet Pininfarina del 1949 di Casali/Morosini e la 1900 SS Zagato del 1953 di Pegorin/Pierobon - le Fiat, le Porsche 356. E ancora: ben quattro Lancia Lambda, dalla 7^ serie del 1927 di Beccerica/Foglia alla 8^ serie Torpedo del ‘28 di Rocchi/Lenzi. Quattro anche le Ferrari, due Dino 246, una GT e una GTS, una 356 GT 2+2 e una 330 GT. Ma quella che più ha fatto divertire i piccoli e commuovere i grandi, è stata l’Autobianchi Bianchina Trasformabile Special del 1959 di Gallinaro/Bartoli. Molti gli stranieri: dai giovani “Bentley Boys” provenienti da Londra (ma hanno anche una casa in Umbria), la famiglia Wood con la loro maestosa 3/4,5 Litre ‘25, al tedesco di Amburgo Jurgen Book con la signora Anja, a bordo della enorme e squadratissima Lincoln Continental Town Coupé. Fra gli equipaggi italiani, da segnalare il corposo contingente del club ASI S.A.Mo. di Messina, capeggiato dal suo presidente e vicepresidente ASI Totino Verzera, composto da ben 8 equipaggi e in grado di portarsi a casa un secondo e un terzo posto (Verzera/Mirenda su Ferrari e Cosenza/Borgosano su Fiat 600). Tanti i giovani al volante della propria auto: Stefano Beccerica con Martina Giorgetti (Lancia Lambda 8^ serie ‘29), Stelio Verzera con Nina Sparta’ (MG TB ‘39), Maria Laura Clementi (Simca Abarth 1150S) e Costanza Valentini (che ha navigato papà Alessandro, invincibili con la loro Fiat 600 Cisitalia ‘56) hanno egregiamente rappresentato la Scuderia ASI Giovani, mentre a guidare la bellissima XK 120 OTS “Pastel Green” c’era il giovane perugino ma residente all’estero Matteo Angelini. La buona riuscita di un evento è possibile anche grazie agli sponsor, che nella Coppa della Perugina sono sempre stati una compagine fondamentale, a partire dagli storici: NestléPerugina, ovviamente, la Concessionaria De Poi CDP - base logistica per i partecipanti e di partenza dell’evento - Susa Trasporti, XTe Assicurazioni, Glasurit, Iron Motors, Prime Uve, Mediolanum, Bonaventura Maschio, Bocale, Marfuga, Car House Club, Victorinox ed Eberhard che, con la gioielleria Bartocci, ha messo in palio due prestigiosi cronografi della Collezione Champions, assegnati a sorteggio agli equipaggi Van Stokrom/Van Stokrom e Barbieri/Malmusi. Un evento che dopo lo stop forzato del 2020 e dopo le neces-

sarie limitazioni applicate all’edizione 2021, è tornato ai suoi antichi fasti e, se possibile, li ha anche superati: eleganza, gastronomia curatissima, ospitalità proverbiale, paesaggi da sogno e scorci storico-culturali in grado di regalare forti emozioni. Un mix vincente che però può essere sapientemente dosato e cucinato a puntino solo da un gruppo coeso e sinergico come lo è lo staf del CAMEP di Perugia presieduto dall’impeccabile Ugo Amodeo (anche presidente della Commissione Manifestazioni Auto di ASI). E finalmente, come si fa in questi casi, possiamo tornare a dire, con orgoglio, “C’eravamo anche noi”!