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GRANDI EVENTI INTERNAZIONALI

AI FORI IMPERIALI

IL GRAN PRIX STORICO DI ROMA

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TANTISSIMO PUBBLICO PER LA PRIMA EDIZIONE DELLA KERMESSE ROMANA PATROCINATA DALL’AUTOMOTOCLUB STORICO ITALIANO.

di Franco Carmignani - foto Carmignani e Adrenaline 24H

Sabato 11 giugno una ventina di veicoli storici di grande pregio come l’Alfa Romeo RL TF appartenuta al Conte Giulio Masetti, la 6C 1750 SS del Museo Storico della Motorizzazione Militare, la Lancia Marino F1, la Maserati 250F ecc, hanno imboccato via dei Fori Imperiali nel centro storico di Roma: incredibile davvero se si pensa che siamo nell’area che ha accolto le manifestazioni ecologiche, in primo piano l’afollatissima Maratona di Roma. È la riuscita di un lungo lavoro di sensibilizzazione e preparazione di Orgoglio Motoristico Romano iniziato nel 2020. Dopo varie fasi, si arriva a maggio 2022, quando il progetto viene approvato all’unanimità dal consiglio comunale. Roma ha bisogno di eventi per consolidare la sua immagine a livello internazionale. È il via libera che consente a Stefano D’Amico, l’ex presidente del RIAR, convinto assertore del progetto, di “ingaggiare” piloti e vetture. C’è anche il presidente ASI, iscritto con la sua Cooper Bristol che parla così della manifestazione: “Un’esperienza fantastica, dall’altare della Patria al Colosseo, con i nostri mezzi storici che si propongono come un vero e proprio veicolo per trasmettere la cultura e la storia, in questo caso Roma, città che ha dato moltissimo al motorismo, difcile da vivere a causa di dinamiche e complessità che si devono afrontare quando si vuole organizzare un evento storico. Ma questa amministrazione comunale insieme a Orgoglio Motoristico Romano ha avuto la capacità di superare tutte le difcoltà per creare un evento speciale, perché sfilare con questi veicoli sui i Fori Imperiali, andare verso il Colosseo, riuscire a creare un attimo di attenzione su questi che sono veri e autentici testimoni storici che, credetemi, sono destinati a divenire uno degli asset importanti di sviluppo del sistema paese, perché dietro tutto questo c’è una passione in Italia talmente difusa, da essere riconosciuta come culla del motorismo storico. Quindi benissimo un evento così che ASI ha voluto patrocinare, riconoscendone l’importanza, e continueremo su questa strada”. In efetti il progetto è nei piani futuri. L’anno prossimo il Gran Premio Storico sarà all’interno della Settimana Motoristica Romana, che sicuramente comprenderà il rilancio dell’esposizione, ispirata al “Roma Motor Show”, e si parla anche di un Museo.

L’ATTENZIONE DELLE AUTORITÀ LOCALI

Dopo l’esposizione di venerdì 10 giugno in piazza Mignanelli e l’inaugurazione ufciale della rassegna, sabato 11 il Campidoglio ha ospitato una conferenza a tema alla quale hanno partecipato la vicesindaco di Roma Capitale Silvia Scozzese - che ha aperto la successiva parata a bordo dell’Alfa Romeo 6C 1750 dell’Esercito Italiano - insieme a Mariano Angelucci e Giulia Tempesta, presidenti della Commissione Turismo, Moda, Grandi eventi e Relazioni internazionali e della Commissione Bilancio al Comune di Roma, Anna Fendi, madrina dell’evento, Rachele Mussolini, Alberto Scuro, presidente Automotoclub Storico Italiano e Stefano Pandolfi, presidente di Orgoglio Motoristico Romano. “Il Primo Grand Prix Storico di Roma è un evento unico che farà la storia della città - ha sottolineato Angelucci - e che sta vedendo migliaia di persone ad ammirarlo. Per la prima volta si è svolto in una location unica come via dei Fori Imperiali. Questa è solo il primo di tanti eventi legati al settore motoristico”. “Sono felice di aver portato a Roma questa prima edizione - ha detto Pandolfi - e vorrei che diventasse un punto di contatto e di incontro tra il passato e il futuro, per dare nuovo lustro al motorismo italiano”.

ANNA FENDI, MADRINA DELL’EVENTO

“Ho sposato questo progetto - ha dichiarato la Fendi - perché credo possa essere un evento di successo per Roma. Essere la madrina di questa manifestazione mi rende orgogliosa, la presenza e la condivisione tra imprenditoria e istituzioni è fondamentale per realizzare progetti in una città ricca di storia e tradizioni. Le auto storiche vincenti nel passato torneranno a risplendere in una cornice di rara bellezza.”

F1 AMMIRATE: COOPER BRISTOL T23

Nei primi anni cinquanta la componente inglese delle corse automobilistiche getta le basi per i trionfi delle stagioni seguenti. Lo fa grazie alle tecniche aeronautiche che hanno insegnato molto in termini di aerodinamica e costruzione, e la disponibilità dei motori avio in particolare i Merlin della Coppa Schneider (peccato che in Italia non si è approfittato degli exploit degli idrocorsa Macchi Castoldi) e Bristol. In particolare c’è un uomo, John Cooper che nel garage di famiglia a Surbiton, insieme al padre Charles, mette insieme una “macchinetta”, con motore motociclistico, (in realtà originariamente è partito dalla Topolino!) per lo più JAP 500, che sarà il trampolino di lancio per Stirling Moss, Peter Collins e Mike Hawthorn. Alla fine saranno circa 300. Arriva inevitabile la voglia di F1, favorita dall’adozione del limite due litri nel biennio 1952-’53. E qui entra in gioco Bristol con un motore sei cilindri, garantisce alla Mk1 T20, che si distingue per la carrozzeria che è una … scultura, una dignitosa competitività. Al Gran Premio d’Olanda 1952 Mike Hawthorn porta la sua Cooper 20 Bristol in prima fila, accanto alle due Ferrari 500 di Alberto Ascari e Nino Farina. Il biondino inglese che corre con il farfallino sarà alla fine quarto, davanti alle più quotate Gordini T16 di Robert Manzon e Maurice Trintignant. A Monza Mike si dà ancora da fare, non riesce a finire la gara, ma si conquista la stima di Ferrari per il quale correrà nel 1953. Complessivamente quella vettura progettata da Owen Maddock realizzata dalla Cooper per partecipare al Campionato Mondiale di Formula 1 ha preso parte a otto Gran Premi tra il 1952 e il 1953. Tra i suoi piloti, oltre al già citato Mike Hawthorn, Eric Brandon, Alan Brown, Ken Wharton, Bob Gerard (con la T23), Anthony Crook, David Murray, storico fondatore della famosa Ecurie Ecosse insieme a Wilkinson e Jimmy Stewart, fratello maggiore del tre volte campione del mondo scozzese. “Cooperista”, ma solo nelle gare inglesi anche un certo Bernie Ecclestone. “Io sono stato sempre appassionato di veicoli da competizione”, confessa il presidente Scuro, prima di mettersi al volante della sua Cooper Bristol con quale imboccherà via dei Fori Imperiali verso il Colosseo. “La mia è una Cooper-Bristol Mk2, ha disputato due campionati mondiali con diversi piloti, il più noto Mike Hawthorn. Ho corso nell’Historic Grand Prix Association. Ho smesso perchè...tenevo giù il piede, per cercare di andare forte e stare davanti, correndo però dei rischi. Così “tenendo famiglia” e una figlia ho deciso di lasciar perdere, però ho vinto a Silverstone, nella gara dedicata alle monoposto con motore anteriore, insomma una soddisfazione me la sono presa, adesso la uso in parate come questa di Roma”.