Arvalia S-Z

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gioco delle torri). Si tratta di comporre delle torri disponendo a triangolo tre noci con sopra poggiata una quarta, fino a comporre un‟intera cintura di torri, che simulano un castello da assediare: l‟avversario, lanciando ripetutamente un‟altra noce come fosse un ariete, deve espugnare il castello, abbattendone una ad una tutte le torri. L‟utilizzo delle noci è insomma così popolare e multiforme che esiste addirittura una frase comune, «relinquere nuces» (smettere di giocare alle noci),

per

indicare

il

passaggio

dall‟età

dei

giochi

gioco

della

all‟adolescenza.

La moscacieca

La

quinta

immagine,

chiamata

Il

moscacieca, mostra tre giovani in tunica corta. Uno di essi ha gli occhi coperti da una mano, mentre l‟altra è protesa verso gli altri due giocatori, che cerca di afferrare. Il nome latino del gioco è musca eburnea, che letteralmente significa mosca di bronzo e fa riferimento alla sgradevolissima mosca cavallina, dall‟addome iridescente e capace di riflettere i colori, proprio come le superfici a specchio del bronzo. Il gioco simula la caccia a questo animale: un giocatore è il cacciatore mentre gli altri sono mosche cavalline da acchiappare. A differenza della versione moderna del gioco, che si pratica

a

viso

bendato,

al

cacciatore

dell‟antichità

è

semplicemente richiesto di mettersi una mano davanti agli 184


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