Artribune Magazine 22

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Nasce il comitato delle Fondazioni italiane per l’arte contemporanea. Iniziativa di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, sede a Torino “Un nuovo organismo che si prefigge di valorizzare e mettere a disposizione l’insieme di vocazioni e di competenze che queste realtà da anni assicurano nel campo delle mostre e della ricerca, del sostegno delle giovani generazioni artistiche nazionali e internazionali, dell’educazione, del rapporto con i pubblici e le comunità locali”. Di quali realtà si parla? Delle fondazioni attive in Italia nell’arte contemporanea, una rete che rappresenta una delle eccellenze nostrane sulla scena globale, strutture che animano sensibilmente il dibattito e la circolazione delle idee, spesso surrogando carenze da parte di organismi istituzionali. Ora le fondazioni hanno deciso che le loro forze possono moltiplicarsi esponenzialmente unendo gli sforzi: e si costituiscono in comitato, per iniziativa di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. Quindici le fondazioni che per ora hanno aderito al progetto: Cittàdellarte, Remotti, Trussardi, Morra Greco, Brodbeck, Volume!, Pinault, Giuliani, Merz, Nomas, Pastificio Cerere, Sandretto Re Rebaudengo, Spinola-Banna, Memmo, Ratti. Primi obiettivi? Innanzitutto costituire un interlocutore unico nei rapporti con il Ministero per i Beni Culturali e il ministro Dario Franceschini. MASSIMO MATTIOLI

Alice nel Paese della pittura rinascimentale. Un libro interattivo reinterpreta il classico di Lewis Carroll con l’aiuto dell’arte Gli esperimenti di letteratura multimediale sono ormai numerosi: audiolibri, e-book e app per smartphone e tablet. L’applicazione The Alice App, però, disegnata da Emmanuel Paletz, spicca per eleganza e originalità. Particolarmente azzeccata e intrigante l’idea di illustrare il capolavoro di Lewis Carroll attraverso una serie di collage digitali che pescano a piene mani nel repertorio della pittura rinascimentale italiana ed europea. Qualche nome? Jan van Eyck, Leonardo da Vinci, Hans Holbein, Sandro Botticelli, Pieter Brueghel, Hieronymus Bosch e, naturalmente, Quentin Massys. Personaggi come Giovanni Arnolfini e la Duchessa brutta prestano il volto ai fantastici protagonisti del romanzo di Carroll, come la Duchessa e il Cappellaio Matto, inseriti i paesaggi bucolici, cappelle affrescate e lussureggianti giardini. Ad arricchire l’esperienza c’è poi la voce narrante, che legge il testo con un appropriato accento british e dota ogni personaggio della sua particolare cadenza. Infine, per i più piccoli, non mancano giochi, indovinelli e tante possibilità di interagire con le illustrazioni, che si muovono e cambiano sotto agli occhi del lettore. La app, al momento disponibile solo in lingua inglese, è compatibile con dispositivi Apple e Android e costa 4.99 dollari. VALENTINA TANNI www.thealiceapp.com

I russi si comprano The Art Newspaper. Umberto Allemandi vende a Inna Bazhenova il network editoriale-artistico internazionale, mantenendo la proprietà de Il Giornale dell’Arte Grandi manovre in casa Allemandi. Il che, per certi versi, corrisponde a dire grandi manovre nell’editoria d’arte italiana. E anche, anzi in questo caso soprattutto, internazionale. Se ne parlava già da un po’, nei corridoi di fiere d’arte e altre occasioni d’incontro, ma la conferma è arrivata a inizio ottobre direttamente dalla rivista ammiraglia, Il Giornale dell’Arte: il network internazionale The Art Newspaper, facente capo alla casa editrice torinese, passa di mano. Ad acquisire la prestigiosa

NUOVO SPAZIO

ZOIA

MILANO

A colloquio con Erika Lacava, che apre a Milano uno spazio di 100 mq in zona San Siro. Con tutto intorno un progetto di riqualificazione della zona. Primi passi per un nuovo distretto meneghino? Come è nata l’idea di aprire questa nuova galleria? A Milano le gallerie sono moltissime, più o meno sperimentali. Zoia risponde a un’esigenza molto personale: esporre quello che prima raccoglievo e affastellavo sul computer o mentalmente, per creare la mia mostra ideale. Ovviamente molti accostamenti resteranno irreali per impossibilità di ospitare gli artisti, ma spero che altri si concretizzeranno. Chi c’è dietro l’iniziativa? Zoia si inserisce nel progetto chiamato Zoia Officine Creative, nato dall’intento della cooperativa Degradi e Solidarnosc di rivitalizzare culturalmente un quartiere periferico come quello adiacente l’ospedale San Carlo, in zona San Siro. La mia formazione è filosofica, ho studiato Estetica con Carbone e Pinotti alla Statale di Milano. Successivamente ho seguito un corso di curatela con Flavio Arensi presso CircoloQuadro. Cosa succederà a Zoia? Non sarà solo una galleria, ma spazio di crescita e confronto artistico. Si terranno lezioni di storia dell’arte, conferenze, corsi di disegno, stampa e incisione, oltre che laboratori artistici per bambini. Pubblico e territorio: quali le caratteristiche? Zoia si propone di integrarsi interamente con il territorio, ma con un occhio alle mie preferenze personali. Ci saranno installazioni site specific, ma anche multipli, che permettono di abbassare il costo di un’opera senza perderne il fascino. Rendono fruibile l’arte a una grande fetta di pubblico, visto che il costo si aggira intorno ai 30/40 euro. Davvero un prezzo accessibile a tutti! Un cenno ai vostri spazi espositivi. La sede è di nuova costruzione e si affaccia su una grande piazza che vorrebbe diventare fulcro di iniziative e attività per il quartiere. Lo spazio è abbastanza ampio, 100 mq divisi con artiste-scenografe-costumiste con cui ho intrapreso un’interessante collaborazione. Gli spazi saranno arricchiti con poltrone, una piccola libreria d’arte, un grande tavolo da disegno. Una specie di salotto con un’anima da laboratorio. Ora qualche anticipazione sulla stagione post-estiva 2014-2015. Cosa proporrete dopo la mostra inaugurale? Dopo la mostra inaugurale, inizieremo a esporre artisti locali, che turneranno con gli artisti site specific e con i multipli. Piazza della Cooperazione 1 - Milano 349 1509008 zoia.galleryandlab@gmail.com

testata è la russa Inna Bazhenova, già editrice dal 2012 di The Art Newspaper Russia. Gli introiti dell’operazione saranno reinvestiti sul fronte italiano da Allemandi, che rientrerà in possesso della totalità de Il Giornale dell’Arte, fino a qualche tempo fa partecipato da una fondazione bancaria. “Ho voluto pensare alla continuità del giornale che avevo fondato a Londra nel 1990 con mia moglie Anna Somers Cocks”, ha dichiarato Umberto Allemandi. 46 anni, matematica, ingegnere e collezionista d’arte assieme al marito industriale tecnologico Dmitry Samorukov, la Bazhenova ha confermato Anna Somers Cocks come amministratore unico delle società inglese e americana.

NECROLOGY ANNE MARIE SAUZEAU BOETTI 15 aprile 1938 – 25 settembre 2014 ANÍBAL LÓPEZ 13 aprile 1964 – 26 settembre 2014 IGOR MITORAJ 26 marzo 1944 – 6 ottobre 2014 SALVATORE ALA 16 dicembre 1939 – 9 ottobre 2014 OSCAR DE LA RENTA 22 giugno 1932 – 20 ottobre 2014 RENÉ BURRI 9 aprile 1933 – 20 ottobre 2014

Documenta 14, profilo greco. Nel 2017 la rassegna varcherà i confini tedeschi. Affiancando a Kassel una sede ad Atene, di pari importanza Se siete fra quelli a cui piace programmare con largo anticipo i viaggi e gli spostamenti, che siano di lavoro o di piacere, sarà bene che intanto iniziate ad appuntarvi la novità. Per la vostra visita alla Documenta 14, nel 2017, non dovrete infatti mettere in cantiere soltanto la classica settimana a Kassel, nell’Assia settentrionale; a questa dovrete affiancare un periodo da passare in Grecia. È infatti questo il responso più forte uscito dal simposio dal titolo Documenta 14, Kassel: Learning from Athens: per la prima volta dal 1955 – a parte singoli progetti, come quello di Mario Garcia Torres dedicato a Boetti e all’One Hotel a Kabul, nell’edizione 2012, curato da Andrea Viliani –, la famosa rassegna d’arte pluriennale varcherà i confini tedeschi, con una sede (di importanza paritetica, ci tiene a precisare il direttore artistico Adam Szymczyk) stabilita ad Atene. “Le linee di pensiero dietro questa decisione sono molteplici”, ha chiarito Szymczyk, “e hanno a che fare con l’attuale situazione sociale e politica sia in Europa che nel mondo, che spesso guida l’azione artistica. Indicando la necessità di incarnare con la Documenta 14 la tensione palpabile tra il Nord e il Sud come si riflette nella produzione culturale contemporanea”. www.documenta.de

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