Agosto e Settembre2013

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA UILTRASPORTI CAMPANIA

ANNO 5, NUMERO 8/9

AGO/SET 2013

“Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale” (art. 16 Cost.)

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Editoriale

Trasporti, un post-estate che non regala l’agognata inversione di tendenza

Se non conoscenza almeno coscienza

La panoramica del t.p.l. campano che demoralizza chi sperava nel suo rilancio

Fermare le gare pericolose

a ricerca della decenza e della parvenza di credibilità non appartiene nemmeno più alla facciata di quel libro che miseramente la storia di questi anni ci sta costringendo a sfogliare. Ogni scelta, ogni decisione o determinazione non si preoccupa più, oramai, nemmeno di salvare la faccia dei protagonisti della gestione della cosa pubblica, che relegano sempre e necessariamente in ultimo i diritti di quanti a loro si sono affidati per veder rappresentati interessi che ideavano dover essere sempre, ma soprattutto in un momento così economicamente complicato, pubblici e collettivi e non già individuali ed asserviti alle sorti personali dei protagonisti che calcano senza imbarazzo la scena politica ed amministrativa del Paese e degli enti locali. La naturalezza con cui si dibatte delle sorti di un senatore o di un assessore, affidando ad una soluzione piuttosto che ad un’altra il destino di un’amministrazione o di un governo è sconcertante, fino al punto che finanche le scelte amministrative appaiono palesemente subordinate alla tattica politica piuttosto che alla convinzione ed alla strategia amministrativa. La pressione fiscale in Italia è la più alta nel quadro europeo, la convenienza d’impresa nel nostro Paese è negata dalla cattiva burocrazia e non già dal costo del lavoro, lo sviluppo è frenato dalla tassazione sul lavoro e sulle imprese e non dalla natura delle protezioni sociali e dai livelli retributivi, eppure anche in presenza di analisi ampiamente illustrate e condivise, quando si devono operare delle scelte si va sempre in una direzione opposta a quella logica che le stesse analisi avrebbero dovuto determinare. Le tasse non accennano a diminuire, quelle abolite tornano con altro nome e le precondizioni per lo sviluppo sono sempre e costantemente rimandate ad altra data, aggravando la condizione di famiglie in cui cresce in modo preoccupante la disoccupazione giovanile. Per la metà di ottobre dovrà essere definita la legge di stabilità (la vecchia finanziaria) e poiché è previsto costituzionalmente il pareggio di bilancio, dovremo capire sotto quale forma pagheremo le tasse che sarebbero state abolite, nel frattempo alla Tares subentrerà la Service Tax ed il quadro si completerà con l'aumento dell'IVA, senza dimenticare la crescita della pressione fiscale dei Comuni come quello di Napoli, che in uno stato di apatia cerebrale continua a dispensare perle di saggezza territoriale caratterizzate da indeterminatezza programmatica, confusione gestionale, ma evidente celerità impositiva che non ha eguali nel Paese. Nella nostra regione si respira un’aria pesantissima, ma la crisi di interi settori produttivi non sembra inclinare le convinzioni degli assessori circa la loro convinzione di voler necessariamente amministrare l'ordinario ed il presente senza programmare il futuro, negando così a tutti anche il presente. Hanno annunciato, oltre che per l'ennesima volta una stazione della Linea 2 della metro e la chiusura dell'anello tra aeroporto e stazione centrale, anche l'ennesimo stravolgimento organizzativo delle aziende di trasporto napoletane, recuperando una vecchia e oramai vetusta visione abbondantemente scaduta di come si sarebbe potuto gestire in efficienza e sinergia il trasporto in città e nell'intera regione, ma dieci anni fa, non adesso. Nonostante quello che sta succedendo nei trasporti in Regione, non è ancora chiaro che i piani di riassetto e riorganizzazione, quando pensati, hanno delle date e delle scadenze che se non rispettate aggravano le cose e rendono del tutto inefficace ogni intervento nato con qualche possibilità di successo. I ritardi e i colpevoli campanilismi hanno oramai azzerato la credibilità dell'intero settore e depauperato un secolo di storia dei trasporti in Campania, ne pagano le conseguenze anche i settori produttivi collegati, come quello della Pag. 2

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a gestione dei trasporti da parte di Regione e Comune? Un vero fallimento. Chissà perché a Napoli e in Campania non si possa avere un trasporto pubblico come altrove. Chissà perché nel nostro territorio ci si nasconde dietro una politica di tagli nazionali e si è bravi solo a scaricare le responsabilità vanificando il diritto alla mobilità dei cittadini. C’è un disperato bisogno di realizzare più velocemente le infrastrutture, c’è la necessità di completare le grandi opere strategiche, di ridurre gli sprechi, di avere piani chiari ed indirizzi strategici, competenze adeguate, c’è la necessità di uscire da questa fase di instabilità ed incertezza che attanaglia il comparto dei trasporti e non solo. Ma purtroppo dobbiamo ammetterlo: nulla è cambiato al rientro da queste ferie, ci aspettavamo di trovare bus e treni che accompagnassero studenti e lavoratori a destinazione, ci aspettavamo proposte concrete, almeno segnali di ripresa. Nulla. Immobilismo. Instabilità. Solo questo. Non si può ignorare che Napoli soffra di un governo che non riesca a garantire progettualità concreta, perché gli stessi amministratori non hanno le idee chiare, vogliono realizzare ma non sanno come

Stazione Porta Campania: uno spiraglio di luce Pag. 3

farlo e soprattutto non conoscono la città. E allora si decide di unire per superare la crisi e rilanciare il trasporto pubblico locale. Si annuncia la fusione in un’unica holding di Anm, Metronapoli e Napolipark che avrà il compito di gestire il trasporto su gomma, ferro, parcheggi e sosta. Il Consiglio comunale ha approvato la delibera di Giunta che prevede il riordino delle partecipate del settore trasporti, tutte le partecipate di Palazzo San Giacomo saranno messe insieme quindi per il rilancio del trasporto, ed entro il 2016 vengono promessi ai napoletani più servizi con una riduzione significativa dei costi per l’amministrazione municipale e dei costi operativi. La fusione porterà, secondo l’amministrazione comunale, dei grandi vantaggi, dai servizi più efficienti ai ritorni positivi per tributi ed aspetti economici. La fusione operativa del piano è prevista il 21 ottobre 2013, sessanta giorni dopo l’approvazione della delibera da parte del Consiglio comunale ed i passaggi per unire le aziende saranno essenzialmente tre: il primo è già avvenuto con Napolipark che nel 2012 ha acquisito il pacchetto azionario di Anm e Metronapoli; il secondo, la fusione di queste due azien-

Piano di rientro, CSTP: una crisi difficile riconoannunciata da una scerne la validità... politica incapace… Pag. 4

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de in un’unica società; il terzo, previsto nel 2014, sarà la cessione delle attività operative Napolipark alla nuova holding. Per il prossimo anno ci sarà il rinnovamento del parco bus e l’acquisto di 10 treni metropolitani per portare la frequenza delle corse a cinque minuti. Per la razionalizzazione? Entro il 2013 è prevista la chiusura dei depositi di Posillipo-Fuorigrotta, di Garittone e dell’officina di Galileo Ferraris. Le stime? Entro il 2015 ci sarà un utile netto di oltre 10 milioni di euro, partendo da -20 milioni di fine 2013. Entro il 2022 il processo di fusione sarà concluso; quali le previsioni dell’amministrazione comunale? Una riorganizzazione integrata dei servizi ferro -gomma, riorganizzazione logistica, la valorizzazione delle competenze dei lavoratori, servizi innovativi per l’utenza, investimenti per nuovi mezzi e nuove assunzioni. Ma al 2022 mancano ancora un bel po’ di anni e le stime che si accumulano su libri e libroni poco interessano ad un presente che vede lavoratori ed utenti annichiliti da tagli e disservizi. Proprio come accade sul fronte Eav, l’azienda di trasporto pubblico più grande della Campania, dove non è un mistero per Pag. 2 nessuno che non riesca più

Al lavoratore licenziato il danno e la beffa

Via l’IMU dalle case, ma non l’aggravio fiscale

Conciliazione vita-lavoro… tempi possibili San Gennaro, molto più che un Patrono


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