Gennaio 2016

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ANNO 8, NUMERO 1

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA UILTRASPORTI CAMPANIA

GENNAIO 2016

Editoriale

Che ne sarà di NOI ...e dei nostri territori

L

a riforma costituzionale va avanti e l’ulteriore svuotamento di quel poco di protagonismo rimasto del territorio viene cancellato in modo quasi silente sotto l’ombrello riparatore dell’annuncio dell’ennesima rivoluzione riformista. Cancellare le Province, surrogare il Senato con un’altra forma di rappresentanza, che però lascia inalterato solo l’immunità per gli eletti, lasciando pieni poteri alla sola Camera, potrebbe essere vissuto con soddisfazione per l’efficacia che vuole traguardare, se non dovesse essere letta in uno con la nuova legge elettorale, con cui insieme determina un combinato disposto di accentramento di poteri nelle mani dei governi eletti, con poca possibilità di contro bilanciamento del parlamento eletto-nominato e delle stesse opposizioni che risulteranno deboli e poco rappresentate. Nel solco degli annunci ad effetto passa sotto silenzio l’ennesimo e forse l’ultimo attacco quel poco di “Federalismo” restato in costituzione, e così dopo aver portato nelle esclusive competenze dello Stato ...i controlli dei Bilanci... che hanno svuotato di ogni protagonismo gli enti locali, ora se ne sancisce la totale impossibilità di tutela e protagonismo del Territorio, riportando nelle competenze esclusive dello stato e sottraendole alle Regioni materie delicate quali: energia, infrastrutture strategiche e sistema nazionale di protezione civile, con la Camera che potrà approvare leggi anche per materie di competenza delle Regioni, “… quando lo richieda la tutela dell'unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell'interesse nazionale”. Che dire al territorio la gestione delle difficoltà e allo Stato il potere delle decisioni lontano dalle comunità che dovranno ancora subire un centralismo che ora diventa più pericoloso e famelico di quanto non lo sia mai stato nella storia del nostro Paese. È vero molti sono i disastri combinati nei territori e non solo al Sud, tante le scelte sbagliate nella gestione della cosa pubblica, ma è innegabile che con il trasferimento alle Regioni di competenze come trasporti e sanità si è assistito ad un depauperamento delle risorse disponibili che hanno messo in ginocchio intere comunità, solo per aver trasferito competenze e negato le risorse con tagli lineari e l’annuncio sistemico di riforme mai avvenute e Pag. 2 sempre rimandate.

TPL, dopo 7 anni di trattative firmato il nuovo CCNL I

l Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è la norma che definisce le regole del rapporto di lavoro, determina gli aspetti normativi e quelli di carattere economico oltre a disciplinare le relazioni tra i soggetti firmatari dell’accordo stesso. In linea generale i CCNL sono contratti di lavoro, rinnovati periodicamente in base agli accordi sottoscritti, che le organizzazioni sindacali, in rappresentanza dei lavoratori, stipulano con le associazioni datoriali al fine di regolare il contenuto dei contratti firmati tra datori di lavoro e singoli lavoratori. Secondo il rapporto pubblicato dall’Istat il 23 aprile 2015, riferito al monitoraggio effettuato su 74 Contratti Collettivi di Lavoro più applicati, alla fine di marzo 2015 erano in vigore 34 CCNL, mentre altri 40 ancora in attesa di rinnovo, rapporti

14 lavoratori delle biglietterie Caremar licenziati dal 1 gennaio Pag. 3

quest’ultimi che interessano circa 7,3 milioni di lavoratori dipendenti; a marzo dello stesso anno la quota di lavoratori in attesa di rinnovo, per l’insieme dell’economia, era del 56,9%. Sempre secondo l’Istat, i mesi di attesa per i lavoratori con contratto scaduto sono in media 39.3, una percentuale in aumento rispetto all’anno 2014, un indicatore questo, utile a misurare la “tensione contrattuale” dell’intero sistema Paese. La deflazione dell’economia europea e italiana in particolare, riferita agli anni 2011-2014, ha causato un circolo vizioso il cui primo effetto è stato la riduzione delle risorse disponibili e la mancanza di liquidità, un fenomeno che, oltre a generare la crisi globale e l’aumento della disoccupazione, ha inciso sui livelli successivi di inflazione, sicuramen-

I disagi dei lavoratori dell’ATC soffocati dalle bellezze di Capri Pag. 5

Firmato il rinnovo del contratto per il comparto degli handling Pag. 5

te molto bassi, riducendo i margini di recupero del potere di acquisto e la stessa prospettiva di una reale politica salariale. L’uscita dal tunnel della recessione/deflazione, annunciata dall’Istat a maggio 2015, ha segnato, a parere delle stesso Istituto nazionale di statistica, la ripartenza del Paese con il prodotto interno lordo in costante crescita, una tendenza invertita rispetto agli indicatori del 2014, un segnale incoraggiante per le aspettative di ripresa ed il consolidamento della sviluppo economico italiano. A prescindere dalle statistiche, tuttavia, in materia esistono opinioni discordanti tra loro, alcuni rapporti di previsione, pubblicati da fonti autorevoli, infatti, dimostrano al contrario una crescita globale moderata ed in Pag. 2 calo rispetto al primo

Aumento dei biglietti dell’Alta Velocità ASIA Napoli, la sfida è riconquistare i lavoratori Il demansionamento col Jobs act Un postoalsole,laprimasoap opera italiana


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