Novembre 2011

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA UILTRASPORTI CAMPANIA

ANNO 3, NUMERO 11

NOVEMBRE 2011

“Ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale” (art. 16 Cost.)

Editoriale

Zitti tutti,

Nella crisi più profonda arriva il Fondo Regionale Trasporto Ecco il paracadute che consente al settore e ai suoi lavoratori di vedere un futuro meno grigio

arriva il professore!

E

tutti senza proferire parola sensata si zittirono, e da buoni ed educati alunni cominciarono a parlarsi, e non solo, anche con garbo, in taluni casi anche con rispetto, senza alterarsi e perfino sorridendosi, tanto da suscitare tenerezza prima ancora che ilarità. Tutto questo, che sembra appartenere ad un altro paese, lontano secoli dal nostro, sta accadendo in Italia, nella nostra politica che ha recuperato, tutto di un botto, equilibrio e rispetto per i cittadini e per il Paese. Certo avremmo preferito una presa di coscienza comune per tempo, da un lato non negando l’evidenza, utilizzando le file ai supermercati quale indicatore economico, e dall’altro non addossando colpe improprie di crisi che, anche volendo, uno Stato non avrebbe potuto ingenerare da solo, tantomeno l’Italia. Le responsabilità della politica sono diffuse ed evidenti, la crisi di credibilità che segna la collocazione dei nostri titoli di debito appartiene al governo innanzitutto, ma anche ad un intero sistema Paese che oggi ha dovuto indistintamente abdicare alla sua funzione, affidando a “tecnici” la gestione di un momento difficile e particolare, che registra l‘inadeguatezza dell’intero parlamento, i cui componenti nel corso di questi anni, scambiandosi un po’ i ruoli, sono riusciti a determinare l’inutilità di tutti gli sforzi a cui sono stati chiamati i lavoratori ed i cittadini. I segnali di una sorta d’inefficacia delle logiche che hanno delineato le evoluzioni della politica negli ultimi anni erano già apparsi chiari e palesi, la scelta di candidati alle ultime elezioni amministrative e soprattutto la vittoria di quelli che non erano stati scelti dai vertici dei partiti, avevano lanciato chiari messaggi di consolidamento di fenomeni ingestibili con le logiche di schieramento che hanno caratterizzato il muro contro muro del finto bipolarismo nostrano. Verrebbe da dire che i cittadini hanno capito prima e meglio della politica cosa stava accadendo e cosa bisognava dimostrare alla politica, solo che nessuno ha voluto veramente registrare il segnale di distanza che veniva dai cittadini, i quali, convinti che i soliti noti che da venti anni e più gestiscono la scena politica italiana, mai hanno voluto considerare che bisognava cambiare libro, perché è evidente che non sarebbe bastato più nemmeno girare pagina. Abbiamo adesso sindaci eletti con margini eclatanti, ma da minoranze di cittadini, ed un governo di tecnici non eletti affatto ma chiamati al capezzale di un Paese soggetto a vergognosi attacchi stranieri ed indigeni. Non c’è che dire, dopo centocinquant’anni abbiamo fatto proprio un bel lavoro se, dopo che abbiamo voluto l’Europa, dopo che abbiamo salutato e partecipato al recupero dell’Est Europeo alla democrazia, dopo essere stati artefici giustamente di un UE sempre più allargata, adesso siamo sullo strapuntino, buttati fuori da chi sta peggio di noi. Del resto con un governo noto più per i comportamenti serali che diurni, con un’opposizione intransigente quanto inconcludente ed estremisti inventati alla politica che scrivono alla UE di cosa sarebbero capaci di fare, al posto delle falsità comunicate dalla maggioranza mai riconosciuta come governo del paese, non potevamo fare altra fine. La cosa che preoccupa è che Pag. 2 adesso sembra regnare una

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mmaginiamo un’alba. Immaginiamo di guardarla adagiati sul ciglio di un dirupo mentre all'orizzonte i primi chiarori della stessa irradiano il nuovo giorno. Immaginiamo che all'improvviso, affascinati dalla sua bellezza, l'equilibrio che ci vede lì, su quel dirupo, comincia a venir meno e il nuovo giorno che sta per nascere prende forma di un incubo destinato con la sua fredda intenzione a dettar legge nelle nostre vite. Una visione un po’ romantica con tratti di estrema fantasia di una crisi che sta imperversando sul disorganizzato ed irrazionale mondo del TPL. Eh si! Sono lontanissimi i tempi dove a fronte di continui flussi economici le aziende del TPL riuscivano a pavoneggiare su un mercato univoco ed irriverente per certi aspetti. Sono talmente lontani che pur volendoli rievocare nelle nostre menti si incontrano montagne insormontabili. Quello che emerge quotidianamente dalle analisi e dai monitoraggi di chi vive sul campo (di battaglia...) l'annosa e pesante situazione dei trasporti è una totale disor-

ganizzazione e incapacità gestionale di una crisi avviata in tempi non sospetti e denunciata in maniera nettamente anticipata da chi realmente è addentrato in questo mondo. Da tempo questo qualcuno sta provando a mettere sul banco una verità scomoda. Difatti è pura fantasia l'efficienza del trasporto pubblico in Campania che si cerca di vendere spudoratamente all'esterno come un modello da adottare ed esportare. Una situazione che quando verrà del tutto scoperta, a confronto, la delicata questione della sanità sembrerà una pioggerellina di primavera. Per rendere ancora più comprensibile l'attuale valutazione della crisi basta pensare alle politiche a dir poco rivedibili messe in campo dalla Regione negli ultimi anni. Esempi? Si è dato il via a costruzioni di numerose stazioni inutili, non pensando poi che le stesse avrebbero avuto bisogno di personale per essere efficienti. Non si è pensato a costruire un modello di trasporto adattato alle vere esigenze

29/11, sciopero Il destino di ANM: fusione con dell’igiene Circum tra Metronapoli e ambientale privata fusione e default Napolipark Pag. 3

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dei cittadini e non a quelle della politica che ha creato esclusivamente aziende atte alla collocazione di dirigenti e “amici di amici”. Per non parlare poi della costituzione di Unico Campania (costa 18 milioni di euro all'anno...) che ha messo la parola fine sulle reali potenzialità economiche delle aziende provenienti dalla gestione diretta dei titoli di viaggio. In Campania sono presenti 18 aziende pubbliche e oltre 135 aziende (familiari...) private che frammentano e disorientano un settore rendendolo fragile ed instabile. La benedizione finale, poi, è avvenuta con i tagli netti e lineari che Governo e Regione hanno attuato indiscriminatamente e senza cognizione di causa. Questi sono solo alcuni spunti di riflessione che però già fanno ben capire la drammaticità degli eventi che potrebbero accadere da qui a breve. Le soluzioni? In prima battuta andrebbe riconosciuto il valore sociale del trasporto pubblico, occorrerebbe regoPag. 2 lamentare in maniera più

Affitti in nero: la legge stana-disonesti

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Il luogo di lavoro: affrontarlo meglio Il fenomeno Fansubs, Fanstraslation


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