Apinforma n. 22/2023

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notiziario dell’ASSOCIAZIONE piccole e medie industrie

APINFORMA numero 22 15 dicembre 2023

IN PRIMO PIANO 100 ANNI PER CORREDIG GINO & C. SRL

ApiNFORMA - Quindicinale di informazione dell’Associazione Piccole e Medie Industrie

FISCALE TRIBUTARIO ECONOMICO

LAVORO

SICUREZZA E AMBIENTE

EDILIZIA

EXPORT MARKETING

ORGANIZZAZIONE



ECCEZIONALI ANCHE NEL PESARE • Assistenza, installazione e manutenzione di bilance, pese a ponte, linee di etichettatura e peso-prezzatura. • Verifiche periodiche di Legge con il Laboratorio Metrologico Accreditato. • Consulenza metrologica, controlli e tarature con pesi certificati LAT in riferimento ai sistemi di qualità

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notiziario dell’ASSOCIAZIONE PIccole e medie industrie

APINFORMA

numero 22 15 dicembre 2023

Sommario

FISCALE TRIBUTARIO ECONOMICO

Tasso legale al 2,5%

8

La rilevazione contabile dei ricavi

10

Cessione immobiliare e operazioni straordinarie

14

Il trattamento Iva degli imballaggi

15

Beni in giacenza presso il fornitore

18

Imposta su massa rimorchiabile di veicoli sotto le 3,5 t

19

Svincolo delle merci prima dei controlli doganali

22

Aiuti “de minimis”. Il nuovo regolamento europeo

23

Il preposto alla sicurezza sul lavoro

24

Indice mensile rivalutazione t.f.r. novembre 2023

25

Regione FVG: bonifica dei siti contaminati

25

MIT: chiarimenti su appalti e affidamenti

28

ANAC: non si può aggiudicare un appalto senza certificazioni

30

Confapi Aniem News

31

LAVORO

SICUREZZA E AMBIENTE

EDILIZIA


Hai il Neutralizzante Per l’acido delle batterie?

La legge 152/2006 attraverso il D.Lgs N. 20 del 24/01/2011 obbliga chi ha locali destinati alla ricarica e/o alla sostituzione di batterie contenenti acido solforico a dotarsi di sostanza assorbente e neutralizzante al fine di prevenire l’inquinamento del suolo e di evitare danni a salute e all’ambiente derivanti dallo Chiedici come fare sversamento di acido solforico. per essere a norma !!!

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EXPORT MARKETING

Business News

37

100 anni per Corredig Gino & C. srl

40

Corsi competenze soft skills

42

Costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto c/t

48

Scadenze aziendali del mese di gennaio 2024

50

ORGANIZZAZIONE

CHIUSURA DEGLI UFFICI PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE Vi comunichiamo che in occasione delle prossime festività l’Associazione sarà chiusa nelle seguenti giornate: dal pomeriggio del 21 dicembre 2023 al 2 gennaio 2024

Dateci il vostro indirizzo di posta elettronica per comunicare più facilmente, per fornirvi informazioni in tempo reale e per realizzare economie di scala. info@confapifvg.it

Editore Redazione Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia - Confapi FVG Viale Ungheria, 28 33100 Udine Tel. 0432 507377 www.confapifvg.it

Direttore Responsabile Lucia Cristina Piu Registrazione presso il Tribunale di Udine n. 404 del 27.08.1977

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Concessionaria per la pubblicità Scripta Manent srl Via Pier Paolo Pasolini, 2/A 33040 Pradamano (UD) Tel. 0432 505900 ufficio@scriptamanent.sm

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Tasso legale al 2,5% con decorrenza dal 1° gennaio 2024

Con D.M. 29 novembre 2023 (G.U. n. 288 dell’11 dicembre 2023) la misura del saggio degli interessi legali di cui all’art. 1284 del codice civile è stata portata dal 5% al 2,5% in ragione d’anno a decorrere dal 1° gennaio 2024. Il dimezzamento della misura produrrà conseguenze positive con riferimento alle somme pagate in ritardo all’erario, sarà, infatti, meno oneroso pagare le rate dovute per la definizione agevolata dei processi verbali di

constatazione, per la definizione degli atti del procedimento di accertamento e per la chiusura delle liti pendenti. La riduzione impatterà anche sul calcolo dell’usufrutto a vitae delle rendite o pensioni vitalizie e più in generale sui rapporti tra Stato e cittadini nonché sui contratti in cui non è stabilito un interesse diverso tra le parti. La riduzione avrà effetti benefici anche sul calcolo degli interessi dovuti per il ravvedimento operoso ex art. 13 del D. Lgs. 472/97. In questi casi qualora si voglia regolarizzare un errore o un’omissione, oltre al versamento dell’imposta e della relativa sanzione, si devono versare anche gli interessi da calcolare nella misura del 5% nel 2023 e del 2,5% a partire dal 1° gennaio 2024.

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La rilevazione contabile dei ricavi il nuovo oic 34 prevede una disciplina organica e sistematica

Premessa Il nuovo principio contabile n. 34 approvato ad aprile 2023 dall’Organismo italiano di contabilità - OIC, individua una disciplina organica per la contabilizzazione dei ricavi derivanti da transazioni aventi ad oggetto beni e servizi. In precedenza le regole di contabilizzazione dei ricavi non erano disciplinate da uno specifico principio contabile ma erano sparse in altri principi contabili o nel codice civile. Il nuovo principio contabile è applicabile ai ricavi derivanti dalle cessioni di beni e prestazioni di servizi indipendentemente dalla classificazione a conto economico. Non vengono considerati i ricavi derivanti da lavori in corso su ordinazione, disciplinati dallo specifico OIC23, le cessioni di aziende e le transazioni senza finalità di compravendita come le permute. Il nuovo principio contabile individua quattro distinte fasi: 1. determinazione del prezzo complessivo del contratto; 2. identificazione dell’unità elementare di contabilizzazione; 3. valorizzazione delle unità elementari di contabilizzazione; 4. rilevazione dei ricavi.

Determinazione del prezzo complessivo del contratto Il primo passaggio richiede la quantificazione del prezzo complessivo del contratto, vale dire il corrispettivo pattuito per il trasferimento dei beni o servizi al cliente. A questo proposito il principio in argomento richiede di ridurre dal prezzo complessivo eventuali sconti previsti contrattualmente mentre eventuali

controprestazioni ricevute devono essere contabilizzate a costo. In caso di pagamento dilazionato superiore a 12 mesi è richiesto di attualizzare i flussi finanziari futuri al tasso d’interesse di mercato. In caso di pagamento con attività diversa dalla liquidità il prezzo complessivo è pari al valore corrente realizzabile sul mercato di tale attività. Il prezzo normalmente è desumibile dalle clausole contrattuali o, qualora non sia immediatamente riscontrabile o presenti elementi di variabilità, si rende necessario valorizzare i componenti variabili come indicato di seguito. Corrispettivi variabili I componenti variabili si distinguono in due fattispecie: - corrispettivi aggiuntivi, come gli incentivi e i premi di risultato, sono normalmente inclusi nel prezzo del contratto quando diventano ragionevolmente certi. La ragionevolezza certa si deve basare sulle esperienze pregresse e su dati previsionali; - sconti, abbuoni, penalità e resi devono essere iscritti a riduzione dei ricavi sulla base della migliore stima del corrispettivo, tenendo conto sia dell’esperienza storica sia di elaborazioni statistiche ancorché non ragionevolmente certe. A questo proposito è possibile scegliere il metodo della media ponderata, quando si possono realizzare più di due scenari come potrebbe essere una penale variabile in funzione dei giorni di ritardo, oppure scegliere l’importo più probabile qualora il contratto preveda solo due risultati possibili. Può essere il caso della penale fissa in caso di ritardata consegna. In ogni caso per l’intera durata del contratto si deve applicare lo stesso metodo. In assenza di premi sconti o altri elementi di variabilità la stima dei corrispettivi variabili non è richiesta.

Identificazione dell’unità elementare di contabilizzazione In presenza di contratto con diverse prestazioni è possibile prevedere contabilizzazioni distinte. A questo proposito è necessario individuare le uni-

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tà elementari di contabilizzazione “segmentazione” e trattarle separatamente. La segmentazione è quindi richiesta quando da un contratto discendono più diritti e obbligazioni da contabilizzare in modo differenziato. Questo concetto viene chiarito in negativo proponendo una serie di casistiche in cui non è richiesta la segmentazione che di seguito proponiamo. -

Le prestazioni sono previste nello stesso esercizio Si pensi al caso in cui oltre alla fornitura di un bene viene associato anche il servizio di manutenzione. Se tale servizio riguarda la sola annualità in cui è stata effettuata la cessione non si rende necessaria la rilevazione separata della cessione del bene e della prestazione di servizi, se invece quest’ultima riguarda più annualità, si dovranno distinguere le due prestazioni.

-

I beni e i servizi sono integrati o interdipendenti Si tratta dei casi in cui non possono essere utilizzati separatamente ma solo in maniera unitaria, l’OIC propone a questo proposito il seguente esempio. Una società vende un software ad un cliente che richiede una personalizzazione fornita dal venditore stesso. Il software viene consegnato nell’esercizio X mentre la personalizzazione l’anno successivo. Trattandosi di fornitura integrata non è richiesta la segmentazione.

-

Le prestazioni non rientrano nella attività dell’impresa Si pensi ai concorsi a premio dove il cliente ha diritto a ricevere solo premi diversi da quelli venduti dall’impresa. In questi casi il costo che si prevede di sostenere per l’acquisto dei premi deve essere rilevato in un fondo oneri senza rettificare i ricavi. Ad esempio l’impresa che vende generi alimentari che al raggiungimento di un determinato numero di punti regali ai propri clienti dei capi di abbigliamento (non rientranti nell’attività caratteristica dell’impresa). In questi casi il costo legato all’acquisto dei premi va rilevato in un fondo oneri senza rettificare quindi i ricavi.

-

Contratto particolarmente complesso dove la separazione non produce effetti rilevanti Il principio contabile in argomento presume che questo principio sia utilizzabile soprattutto da parte delle imprese tenute al bilancio in

forma abbreviata o quelle che redigono il bilancio delle micro – imprese. Si veda l’esemplificazione nel paragrafo successivo. Garanzie Qualora il contratto preveda garanzie a favore del cliente il trattamento è differenziato a seconda che le stesse siano previste ex lege o meno. Nel primo caso essendo la garanzia prevista dalla legge non rappresentano un servizio aggiuntivo e conseguentemente non costituisce unità elementari di contabilizzazione distinta. Il venditore in questi casi può, ma non è un obbligo, accantonare un fondo pari al costo di sostituzione o riparazione. A questo proposito l’OIC propone il seguente esempio: una società che produce elettrodomestici cede 100 prodotti al prezzo unitario di 300 euro ciascuno. Il costo del singolo prodotto è di 220 euro. Il contratto prevede un’assistenza gratuita per i primi 2 anni dalla vendita che l’azienda valuta come rischio relativo per il 10% dei prodotti. In questo caso l’impresa rileverà: - 30.000 euro (100 x 300) quale ricavo di vendita; - 2.200 euro (100 x 10% x 220) quale accantonamento a fondo rischi. Nel secondo caso, quando la garanzia viene concessa su base volontaria, i ricavi devono essere considerati separatamente. Si pensi alla vendita di una lavatrice da parte di un negozio che concede anche l’assistenza gratuita per i primi 2 anni dalla vendita. Il prezzo complessivo della lavatrice e dell’assistenza è pari a 500 euro, di cui 350 riferibile al ricavo per la vendita del bene da contabilizzare al momento della consegna e 150 quale ricavo connesso all’assistenza da ripartire nei due anni.

Valorizzazione delle unità elementari di contabilizzazione Il prezzo complessivo deve essere imputato alle singole unità elementari di contabilizzazione in base al rapporto tra: - il prezzo di vendita delle singole unità elementari; - la somma dei prezzi di vendita di tutte le unità elementari di contabilizzazione, il tutto al netto degli sconti usualmente praticati. Si pensi alla cessione di un macchinario e di alcuni pezzi di ricambio al prezzo complessivo di 80.000 euro. Il macchinario viene consegnato nell’esercizio X mentre i prezzi di ricambio rimangono pres-

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so il venditore per 2 anni, per i quali si assume anche il rischio di furto. In questo caso la società individua 3 elementi di contabilizzazione con conseguente allocazione del prezzo complessivo come segue: 1. macchinario 45.000 2. pezzi di ricambio 15.000 3. servizio di custodia 5.000 A fine anno andranno contabilizzati ricavi per 55.000 euro (40.000 + 15.000) riferibili alla vendita del bene e dei prezzi di ricambio mentre i ricavi per i servizi di custodia andranno imputati pro quota nei due esercizi successivi. Il prezzo di vendita delle singole unità elementari di contabilizzazione è individuato nel prezzo previsto dal contratto oppure nel prezzo desumibile Crediti v/clienti

dal listino prezzi, tenuto conto degli sconti se il prezzo contrattuale è significativamente diverso da quello di listino. Si pensi ad un concessionario auto che stipula un contratto di vendita di un’autovettura al prezzo di 30.000 euro + IVA comprensivo di 4 tagliandi gratuiti per i 4 anni successivi. In questo caso si possono individuare due unità elementari di contabilizzazione (vendita del bene e servizio tagliandi) alle quali deve essere allocato il prezzo In base al listino prezzi del concessionario si desume che il prezzo dell’autovettura è di 28.000 euro e quello del singolo tagliando di 500 euro. In questo modo alla consegna dell’auto si contabilizzerà il ricavo per 28.000 euro e un risconto passivo di 2.000 euro per i tagliandi, come segue.

a

Diversi

36.600

a

Ricavi di vendita

28.000

a

Risconti passivi

2.000

a Iva a debito Nei 4 esercizi successivi si imputerà la quota di ricavo riferita ai tagliandi con la scrittura: Risconti passivi

a

Ricavi di vendita e prestazioni

Il paragrafo 18 del principio 34 prevede una semplificazione per i contratti non particolarmente complessi e per i quali la separazione delle singole unità di contabilizzazione produce effetti irrilevanti. In questi casi è consentito, ai sensi dell’art. 2423 comma 4 del C.C., non applicare la regola sopra vista. Questa semplificazione è riconosciuta soprattutto alle società che redigono il bilancio Crediti v/clienti

Acc.to F. rischi e oneri

6.600

500

in forma abbreviata e le micro imprese. Applicando questa semplificazione l’esempio di cui sopra sarebbe rappresentabile con la registrazione del ricavo complessivo nell’esercizio di consegna del bene e il contestuale accantonamento a fondo rischi del costo complessivo dei tagliandi che supponiamo sia di 300 euro ciascuno. Le scritture contabili sarebbero le seguenti.

a

Diversi

a

Ricavi di vendita

30.000

a

Iva a debito

6.600

a

Fondo rischi e oneri

1.200

In assenza di un prezzo di riferimento, il prezzo delle singole unità elementari di contabilizzazione può essere stimato con uno dei metodi di seguito indicati. 1. Metodo della valutazione dei prezzi di mercato, si possono utilizzare i prezzi praticati dai concorrenti aggiustandoli eventualmente per riflettere i costi e i margini della società. 2. Metodo dei costi attesi più margine, il prezzo è stimato in base ai costi sostenuti o da soste-

36.600

nere per adempiere al contratto aggiungendo il margine per i beni questione. 3. Metodo residuale, il prezzo è stimato in misura pari alla differenza tra il prezzo complessivo e la somma dei prezzi di vendita, a sé stanti, osservabili di altri beni o servizi inclusi nel contratto. Questi tre metodi sono utilizzabili solo in assenza dei prezzi effettivi e qualora anche questi non consentano di stimare in maniera attendibile il prezzo

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di vendita delle unità elementari. In assenza anche di questi dati si farà ricorso al costo sostenuto.

Rilevazione dei ricavi Per la fase di rilevazione dei ricavi assume rilevanza l’individuazione del momento di registrazione differenziata a seconda si tratti di beni o di prestazione di servizi. Per i beni si devono verificare entrambe le seguenti condizioni: - l’ammontare dei ricavi può essere determinato in modo attendibile; - si è verificato il trasferimento sostanziale dei rischi/benefici legati alla vendita. Per il trasferimento dei rischi l’analisi deve essere fatta dal redattore del bilancio considerando i fattori qualitativi (come le clausole contrattuali) e quantitativi (come l’esperienza storica). Non si deve considerare invece il rischio di credito. Per il trasferimento invece dei benefici si deve considerare la capacità di decidere in merito all’uso del bene e di ottenere i relativi benefici legati alla disponibilità del bene. Per i servizi si deve considerare lo stato di avanzamento dei lavori quando sono rispettate le seguenti condizioni: - l’accordo prevede la maturazione del corrispettivo gradualmente in base all’attività eseguita; - la quantificazione del ricavo può essere quantificata in modo attendibile. A questo proposito si possono utilizzare le seguenti metodologie da utilizzare alla data di predisposizione del bilancio: 1. rapporto tra ore di lavoro svolto e ore complessive stimate per effettuare il lavoro; 2. rapporto tra costi sostenuti e costi stimati complessivi;

3. rapporto tra servizi effettuati e servizi totali previsti nel contratto. Qualora non siano utilizzabili tali criteri, il ricavo può essere iscritti nel momento di ultimazione della prestazione.

Modifiche Qualora dopo la rilevazione iniziale dei ricavi siano acquisite ulteriori informazioni che possono incidere sulla stima iniziale, è possibile rivedere quest’ultima aggiornando il corrispondente valore. In caso di modifiche contrattuali che prevedano una prestazione aggiuntiva a fronte di un corrispettivo autonomo, si deve procedere con una separata contabilizzazione. In caso di modifiche contrattuali del corrispettivo o delle prestazioni da eseguire, i relativi effetti devono essere contabilizzati allocando il valore residuo del contratto alle prestazioni da effettuare.

Decorrenza Le regole contenute nell’OIC34 devono essere applicate ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio a partire dal 1° gennaio 2024. In generale quindi dai bilanci del prossimo anno. Un comunicato stampa dell’OIC ha chiarito che il nuovo principio contabile ha messo a sistema anche regole già esistenti e contemplate in altri principi contabili. Il nuovo principio non è quindi completamente nuovo, dato che contiene anche regole esistenti, integrandole, rielaborandole e riorganizzandole. Ne consegue che se una regola dell’OIC 34 è già presente in altri principi contabili, la regola è applicabile già nel 2023. Non perché entra in vigore anticipatamente nel 2023 il nuovo principio ma solo perché si rendono applicabili i principi contabili già vigenti in tale anno.

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Cessione immobiliare e operazioni straordinarie PER L’AGENZIA DELLE ENTRATE L’OPERAZIONE PUò RAPPRESENTARE UN ABUSO

Nella risposta ad una domanda di interpello, la n. 456 del 10 novembre 2023, l’Agenzia delle entrate è intervenuta in merito alla valutazione anti abuso ex art. 10 – bis della legge 212/2000, di un’operazione societaria straordinaria finalizzata all’alienazione di un immobile. Il caso analizzato riguardava una SRL oggetto di una scissione parziale proporzionale in una beneficiaria appositamente costituita, seguita dalla trasformazione agevolata della beneficiaria in società semplice, gestita dagli stessi soci, nonché della cessione da parte di quest’ultima dell’immobile ricevuto per effetto della scissione parziale, senza realizzo di plusvalenze a norma dell’art. 67 comma 1 lett. b) del TUIR. L’operazione si chiude poi con la liquidazione e cessazione della società semplice. Per l’Agenzia l’operazione presenta i profili dell’abuso di diritto in quanto realizza un vantaggio fiscale in-

debito senza alle spalle alcuna ragione economica. Si deve evidenziare che una siffatta operazione è stata considerata lecita dal Consiglio Nazionale del Notariato del 3 maggio 2023 n. 44 – 2023/T par. E, il quale ha anche sottolineato il particolare vantaggio dell’operazione qualora utilizzata nell’ottica della futura vendita del bene da parte della società semplice in luogo della società di capitali. Lo stesso Consiglio aveva escluso contestazioni di natura antielusiva perché l’amministrazione finanziaria aveva chiarito che la cessione onerosa del bene oggetto di un’operazione agevolata posta in essere in precedenza non costituiva abuso del diritto (Ris. n. 93/E/2016). Sul fronte Iva in caso di scissione societaria tra due o più società commerciali, in generale i passaggi di beni non sono soggetti all’imposta per carenza del requisito oggettivo ex art. 2, comma 3 lett. f) del DPR 633/72. Quando invece i passaggi avvengono a favore di società semplice, l’operazione realizza il presupposto oggettivo con conseguente applicazione dell’imposta. La risposta in argomento rimette in discussione la legittimità dell’operazione di cui sopra, auspicando conseguentemente un chiarimento definitivo da parte dell’Agenzia delle entrate.

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Il trattamento Iva degli imballaggi entro la fine di gennaio la fattura per quelli non restituiti

L’articolo 15, comma 1, n. 4 del DPR 633/72, prevede che l’importo degli imballaggi e dei recipienti, quando ne sia stato espressamente pattuito il rimborso alla resa, non concorre alla formazione della base imponibile Iva. Nelle cessioni di beni gli imballaggi non sono assoggettati all’imposta anche nel caso in cui il patto di resa non sia indicato in fattura. È sufficiente che la previsione contrattuale dell’accordo sia previsto alla stipula del contratto, nelle condizioni generali di vendita, nell’ordine della fornitura o nella corrispondenza commerciale intercorsa con la clientela. L’addebito in fattura della cauzione, quale garanzia per la restituzione degli imballaggi, costituisce anch’esso un ammontare non imponibile Iva. Sono viceversa soggetti al tributo gli imballaggi che non vengono restituiti nei termini convenuti e quelli a perdere. In questi casi, rappresentando

una cessione accessoria, ai sensi dell’articolo 12 del DPR 633/72, sono assoggettati alla stessa aliquota Iva prevista per i beni ai quali si riferiscono. Nel caso in cui gli imballaggi per i quali è stata pattuita la restituzione non vengono resi, il cedente dovrà addebitare al cliente l’importo degli stessi, tramite regolare fattura con Iva ordinaria. In alternativa, è possibile emettere una fattura globale. Il DM 11 agosto 1975 prevede, infatti, la possibilità di emettere un’unica fattura relativa alle cessioni poste in essere nell’anno precedente entro il 31 gennaio dell’anno successivo. Per utilizzare questa possibilità, è necessario che le consegne e le restituzioni siano annotate in apposito registro tenuto ai sensi dell’articolo 39 del DPR 633/72. Il quantitativo da fatturare sarà dato dalla differenza tra il numero degli imballaggi consegnati e quelli restituiti nell’anno solare precedente. La fattura non dovrà indicare il cessionario bensì il riferimento al DM dell’11 agosto 1975. Non sarà possibile rivalersi sui clienti per incassare l’imposta applicata sugli imballaggi e pertanto rappresenterà un costo a carico del cedente, peraltro non deducibile.

Pag. 15 - ApiNFORMA / Fiscale Tributario Economico - numero 22 - 15 dicembre 2023

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Al via il progetto energia del COSEF. Il presidente Claudio Gottardo: “Più efficienza e risparmio con i distretti industriali autonomi”.

È in cantiere il nuovo progetto energia del Cosef, Consorzio per lo sviluppo economico del Friuli. E il presidente del Consorzio, Claudio Gottardo, è al lavoro per realizzarlo, nell’ottica di mettere a disposizione delle aziende che hanno scelto di insediarsi ed espandersi nelle aree industriali più importanti della provincia di Udine gestite dell’ente consortile: Ziu a Udine, Alto Friuli tra Osoppo, Gemona e Buia, Ziac Aussa Corno, Zic Cividalese, Zima a Manzano. Con oltre 18 milioni di metri quadrati di superficie, 307 aziende insediate e oltre 10.975 addetti, il Cosef promuove le condizioni per la creazione e lo sviluppo delle imprese e garantisce l’esercizio efficace ed economicamente sostenibile di funzioni e servizi. Presidente Gottardo, uno degli obiettivi del Cosef è offrire alle aziende insediate nelle aree industriali di competenza servizi sempre più integrati, riducendo l’impatto ambientale e aumentando nel contempo l’efficienza dei sistemi produttivi. In che modo si può realizzarlo? “Le aziende insediate nelle aree industriali necessitano sempre più di servizi integrati e a basso impatto ambientale. L’area quindi deve dare dei servizi sempre più efficienti, soprattutto dal punto di vista energetico. Quindi è necessario produrre energia da fonti rinnovabili, sia termiche, sia elettriche. Quindi utilizzando fonti come il sole, il vento, le biomasse o la geotermia. È evidente che tali sistemi devono essere efficienti per ridurre i costi di produzione delle aziende rendendole più competitive soprattutto sui mercati internazionali”. Come si applica nel concreto il modello di distretto industriale energetico autonomo? “L’energia elettrica viene prodotta normalmente in grosse centrali elettriche e poi trasportata attraverso linee di alta tensione alle utenze e attraverso i cosiddetti Pod, Point of Delivery. Questo ovviamente comporta delle perdite e delle inefficienze, quanto più il luogo di produzione dista da quello di utilizzo. I distretti industriali sono stati fino a oggi dei centri soprattutto di consumo di energia,

mentre dovremmo farli diventare energeticamente autonomi, in quanto deve essere bilanciata la quantità di energia prodotta con la quantità consumata. Così il distretto sarebbe appunto autonomo, perché produce, distribuisce e scambia energia, e può anche stoccarla. Come avviene adesso, nei bacini idraulici”. Ci può illustrare gli effetti dell’applicazione di questo modello sulle bollette energetiche? “È noto che il costo dell’energia, sia termica, sia elettrica, è determinato da due componenti: una legata alla materia prima, e l’altra agli oneri di trasporto e di connessione, che poi sono suddivisi, a loro volta, in due parti, una fissa e una variabile. Il primo effetto di una configurazione di distretto come unico Pod sarebbe quella di avere un’unica bolletta con una riduzione degli oneri di sistema, rispetto agli oneri che avremmo sommando ciascuna utenza, quindi ciascun Pod. L’ulteriore effetto di efficientamento sarebbe quello di avere una minor potenza impiegata rispetto alla somma delle potenze impiegate da ciascun utente. Per chiarire meglio, noi sappiamo che ogni azienda deve calibrare la potenza impiegata sul consumo più alto, che si ottiene e si utilizza a volte e soltanto eventualmente. Quindi, questo farebbe sì che il distretto industriale, potendo distribuire con dei sistemi di digitalizzazione l’energia effettivamente richiesta, la potenza impegnata da ciascun utente potrebbe essere decisamente inferiore, con un risparmio sulla bolletta energetica”. Perché il modello di distretto industriale energetico autonomo sarebbe più vantaggioso per il Cosef rispetto a quello delle comunità energetiche? “La normativa che riguarda le comunità energetiche risente di due limiti: il primo è dovuto al fatto che i piani di produzione sono limitati a un megawatt di potenza, e questo, applicato a una zona industriale, significherebbe una potenza assolutamente inadeguata. Inoltre, la presenza di tante comunità energetiche comporterebbe una

parcellizzazione in tanti piccoli segmenti, poco coordinabili tra loro. Da questo punto di vista, quindi, il distretto industriale diventerebbe un autonomo produttore di energia con un unico Pod, e quindi potrebbe equilibrare consumi e utilizzi”. Attualmente a che punto è il progetto energia del Cosef e quale sarà il prossimo step per la sua realizzazione? “Ad oggi stiamo raccogliendo i dati di consumo delle varie aziende presenti nelle nostre aree industriali: non appena avremo i dati a disposizione, calibreremo degli investimenti per una produzione di energia che sia equilibrata rispetto alle esigenze. Il Cosef ha pensato in tal senso di interessare dei fondi specializzati sul tema dell’energia, i quali provvederebbero autonomamente a fare gli investimenti per gli impianti, liberando così risorse da parte delle aziende che così non sarebbero impegnate in questo tipo di investimenti. Dopodiché stiamo portando a progetto finale entro il mese di novembre un project financing tra Consorzio e aziende produttrici e consumatrici e con questi fondi di investimento specializzati”.

Il presidente del COSEF Claudio Gottardo


Messaggio redazionale

Impegno costante e collaborazione con le aziende per costruire in FVG un futuro sostenibile e green. Il direttore del COSEF, Roberto Tomè, traccia un bilancio delle attività del Consorzio per lo sviluppo di un’economia verde e circolare. L’impegno per la promozione dell’economia green e circolare, ma anche della sostenibilità ambientale, è uno degli asset principali del Cosef, Consorzio di sviluppo economico del Friuli. L’ente consortile ha anche un bilancio di sostenibilità sociale, in quanto dà il suo contributo a diverse iniziative sul territorio a favore dei giovani, dell’inclusione e della salute della comunità. È il direttore del Cosef, Roberto Tomè, a illustrare come si articola e declina questo impegno, che fa parte del Dna del Consorzio. Direttore, potrebbe offrici una panoramica generale sul ruolo del vostro Consorzio Industriale nella promozione dell’economia green, dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale in Friuli Venezia Giulia? “Il nostro Consorzio svolge un ruolo cruciale nel promuovere pratiche industriali sostenibili nella regione. Ci concentriamo sull’adozione di modelli economici che minimizzino l’impatto ambientale e favoriscano lo sviluppo sostenibile. Collaboriamo in modo costante e proficuo con le imprese insediate nelle aree industriali di nostra competenza con l’obiettivo di implementare soluzioni innovative che vadano nella direzione dell’economia verde e circolare”. Qualche esempio dei progetti che il vostro Consorzio ha attuato di recente per promuovere la sostenibilità ambientale? “Abbiamo già avviato diversi progetti che abbracciano sia l’economia verde che quella circolare. Uno di questi riguarda l’ottimizzazione dei processi produttivi per ridurre gli sprechi di risorse e favorire l’efficienza energetica. Abbiamo anche dato inizio alle attività propedeutiche a qualificare due delle zone industriali che gestiamo in aree APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate). Inoltre, abbiamo messo in cantiere uno studio sulla tipologia dei rifiuti prodotti dalle aziende delle aree industriali gestite per collaborare con le stesse, allo scopo di sviluppare e implementare pratiche di riciclo e riutilizzo dei materiali, laddove economicamente fattibili, riducendo così la produzione dei rifiuti stessi. Va evidenziato anche nella Ziu e nella Ziaf stiamo cambiando i corpi delle luci con luci a led per risparmiare energia”.

Con quali altre iniziative il Consorzio sostiene e promuove la transizione verso energie rinnovabili e il ricorso a tecnologie pulite nelle imprese della regione? “La transizione verso energie rinnovabili è una delle nostre priorità. In questo campo abbiamo avviato il Progetto Energia Cosef, volto a rendere le aree industrial idei distretti energetici autonomi. Inoltre, facilitiamo l’accesso ai contributi pubblici regionali e nazionali per le imprese che desiderano investire in soluzioni energetiche sostenibili. Abbiamo anche aderito e completato i progetti europei Cleanberth e Susport, finalizzati all’efficientamento energetico dei porti del mare Adriatico, nel nostro caso Porto Nogaro nella Ziac.”

Quali sono le iniziative da inserire nel vostro bilancio sociale? “Al Cosef stanno molto a cuore il benessere e la salute dei cittadini della regione. Lo dimostriamo prendendo parte a diverse attività in questo senso. Per fare qualche esempio siamo tra quanti corrono alla maratona della solidarietà di Telethon 2023, e operiamo per la sponsorizzazione di attività sportive giovanili, come a una manifestazione sportiva di eccellenza del FVG, il 59° Giro ciclistico della Regione Fvg Under 23 Elite, svoltosi dal 31 agosto al 3 settembre 2023, per un totale di 4 tappe. Il Cosef è stato interessato da due tappe. Per eventuali emergenze sanitarie, abbiamo posizionato dei defibrillatori da esterno nelle zone industriali Ziu e Ziaf”.

Ci sono poi le certificazioni del Consorzio… “Esatto. Il Cosef è certificato con la UNI EN ISO 14001, che è stata già estesa su ben tre della quattro aree direttamente gestite, cioè la Ziu, la Ziaf e la Zic, al fine di promuovere una cultura aziendale orientata alla sostenibilità. In questo modo, miriamo a creare una comunità industriale consapevole e impegnata nel ridurre l’impatto ambientale complessivo”.

Quale visione ha il Consorzio per il futuro in termini di sostenibilità e economia verde? “La nostra visione prospettica è vedere una regione in cui le imprese operano in modo sostenibile, contribuendo alla crescita economica e al benessere della comunità senza compromettere le risorse ambientali. Vogliamo continuare a essere un motore di cambiamento, promuovendo l’innovazione e supportando le imprese nella transizione verso modelli economici più sostenibili”.

Quali le sfide principali nel promuovere l’economia verde e circolare in un contesto industriale, e quali strategie ha adottato il Consorzio per affrontarle? “Una delle sfide principali è stata la necessità di cambiare la mentalità delle imprese rispetto alle pratiche tradizionali. Molte aziende erano abituate a modelli di produzione lineare e poco sostenibili. Stiamo cercando di affrontare questa sfida attraverso programmi educativi, fornendo dati concreti sugli impatti positivi della sostenibilità sia a livello ambientale che economico. Inoltre, lavoriamo a stretto contatto con le istituzioni locali e nazionali per garantire il supporto normativo e incentivare l’adozione di pratiche sostenibili. La collaborazione tra settore pubblico e privato è fondamentale per superare le barriere e creare un ambiente favorevole alla transizione verso un’economia più verde e circolare”.

Il direttore del COSEF Roberto Tomè


Beni in giacenza presso il fornitore le implicazioni di natura legale, contabile e fiscale

Le ragioni che inducono l’acquirente a lasciare in deposito temporaneo presso il fornitore i beni acquistati possono essere le più disparate. Possono riguardare la mancanza di spazio nei propri magazzini, oppure nel caso di macchinari, quando il fabbricato cui sono destinati è ancora in costruzione. In questi casi il fornitore può ritenere completato, la propria obbligazione contrattuale, maturando così il diritto a definire l’operazione di cessione sia dal punto di vista formale sia sostanziale (emissione fattura, decorrenza dei termini di pagamento ecc.). Può anche accadere che l’acquirente preferisca lasciare in giacenza le merci presso il proprio fornitore in attesa di definire la loro vendita, facendole poi consegnare direttamente al cliente finale riducendo così i costi di trasporto. A questo punto si deve porre attenzione al corretto trattamento di questi acquisti tenendo presente che per i beni acquistati che non si trovano presso la sede del contribuente opera dal punto di vista fiscale una presunzione di cessione. È necessario quindi focalizzare l’attenzione su due aspetti fondamentali: la determinazione del momento impositivo e la prova della semplice giacenza presso il venditore per i beni acquistati. Per quanto riguarda il momento impositivo, l’art. 6 c. 1 del DPR 633/72 stabilisce che il termine è quello della consegna o spedizione relativamente alla cessione dei beni mobili. Per la consegna non si deve fare riferimento a quella fisica dei beni all’acquirente, ma può essere sufficiente la semplice individuazione e separazione dei beni anche presso la sede del venditore. Conseguentemente con quest’operazione di individuazione univoca dei beni si perfeziona l’operazione di cessione facendo sorgere l’obbligo di emissione della fattura. Fattura che dovrà necessariamente essere del tipo immediata perché mancando il tra-

sferimento fisico dei beni, la compilazione di un documento di trasporto non legittimerà l’emissione di una fattura differita. La consegna del bene o della merce deve essere in qualche modo formalizzata con un documento ad hoc, il collaudo o altra dichiarazione che attesti la presa in carico dei beni da parte dell’acquirente. Circa il secondo punto, cioè provare che i beni in giacenza presso il magazzino del venditore appartengono al compratore, e quindi vincere la presunzione di acquisto senza fattura, si deve considerare il diverso rapporto che si viene a instaurare tra i due soggetti. Dopo la formalizzazione della consegna nasce, infatti, un contratto di deposito, per il quale si dovrà fare riferimento all’art. 53 c. 3 del DPR 633/72, dove i soggetti interessati dovranno far risultare queste operazioni dal libro giornale o da altro libro tenuto a norma del codice civile o da apposito registro tenuto in conformità all’art. 39, ovvero da altro documento conservato a norma dello stesso articolo o da atto registrato presso l’Ufficio del Registro. Non è consentito fare riferimento al documento di trasporto, poiché come ricordato l’accensione del deposito avviene senza la traslazione fisica dei beni. Il ddt dovrà viceversa essere emesso nel momento della consegna dei beni con causale “estinzione deposito” indicando anche gli estremi della fattura precedentemente emessa. Il ddt avrà la doppia funzione di documento di trasporto e di prova di estinzione del deposito. Anche il contratto di deposito dovrà essere formalizzato con un atto specifico che può essere anche parte di quello relativo alla consegna dei beni. In definitiva nel documento che attesta la consegna del bene al compratore si dà atto che la merce rimane in deposito presso il fornitore fino al termine pattuito dalle parti. La fattispecie del deposito non va confusa con l’ipotesi in cui il venditore informa il cliente che la merce ordinata è pronta e può essere spedita, in questo caso non si realizza la cessione per la quale, come abbiamo visto è necessaria la consegna o spedizione. Per ultimo si ricorda che la consegna, realizza il presupposto impositivo con conseguente obbligo di emissione della fattura, indipendentemente dal fatto che i beni si trovino ancora nella disponibilità del venditore. (PZ)

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Imposta su massa rimorchiabile di veicoli sotto le 3,5 t -

le soluzioni raggiunte dall’amministrazione regionale e dall’agenzia delle entrate

Si fa seguito alle precedenti comunicazioni sull’argomento in epigrafe (v. da ultimo, le circolari associative prot. n. 391/AdT dell’11 dicembre 2023 e n. 365/PZ del 21 novembre 2023), per segnalare che, anche a seguito dell’intervento dell’Amministrazione regionale in sede nazionale, si sono raggiunte le sottostanti soluzioni in ordine all’elisione dell’imposta sulla massa rimorchiabile dei veicoli di massa complessiva inferiore a 3,5 t.

Indicazioni operative della Motorizzazione civile Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con nota del 12 ottobre 2023 (v. anche circolare associativa prot. n. 313 del 16 ottobre 2023) ha ritenuto ammissibile, come richiesto dalla Motorizzazione regionale, la possibilità di eliminare della massa rimorchiabile i veicoli adibiti a trasporto di cose senza titolo. La procedura può essere espletata, alternativamente: 1. nelle sedi territoriali del Servizio motorizzazione, previa prenotazione al contact center di un appuntamento presso lo sportello veicoli con la seguente documentazione: - modello TT2119 (modello di domanda per operazioni relative ai veicoli a motore e loro rimorchi) compilato; - fotocopia della carta di circolazione;

versamento allo sportello di 10,20 euro per diritti + 16,00 euro per imposta di bollo; 2. attraverso gli studi di consulenza abilitati. Si procederà all’aggiornamento della carta di circolazione mediante la stampa di un tagliando che recherà la dicitura: “il veicolo non è autorizzato al traino a fini amministrativi”.

Indicazioni dell’Agenzia delle entrate In relazione agli avvisi di accertamento a seguito di carente versamento della tassa automobilistica per l’annualità 2020 emessi dall’Agenzia delle entrate, l’Agenzia medesima ha condiviso con la Motorizzazione le istruzioni operative per la gestione delle istanze di autotutela per i seguenti due casi: - nel caso in cui sulla carta di circolazione non sia presente alcuna dicitura relativa al gancio di traino o sia presente la dicitura “il veicolo NON è autorizzato al traino ai fini amministrativi”, potrà essere presentata istanza di autotutela all’Agenzia delle entrate, che sarà immediatamente accolta; - nel caso in cui nella carta di circolazione sia presente la dicitura “il veicolo può essere dotato sin dall’origine di gancio di traino, Qualunque installazione successiva comporta visita e prova” la richiesta di autotutela dovrà essere presentata all’Agenzia unitamente al modello di dichiarazione, di cui all’allegato, con il quale il cittadino si impegna a presentare richiesta alla Motorizzazione civile o agli studi di consulenza abilitati per l›eliminazione della «massa rimorchiabile” dal documento di circolazione. Per ogni altra informazione le imprese possono rivolgersi all’ufficio fiscale o all’ufficio economico dell’Associazione.

Pag. 19 - ApiNFORMA / Fiscale Tributario Economico - numero 22 - 15 dicembre 2023

(AdT)


All’Agenzia delle Entrate Ufficio Territoriale di..............................

OGGETTO:

Dichiarazione di impegno a presentare richiesta per l’eliminazione della “massa rimorchiabile” dal documento di circolazione

Il/La sottoscritto/a................................................................................ codice fiscale......................................... nato/a a ............ ..................................................... (................), il............................... residente a.................................................. via.................... ....................................... cap........... in qualità di: * *

intestatario dei/del veicoli/o sottoindicati/o legale rappresentante della Società……………………………….................................. partita IVA.......................................... intestataria dei/del veicoli/o sottoindicati/o dichiara

di impegnarsi a presentare agli uffici della Motorizzazione preposti, entro il ………………………………….., la richiesta di eliminare dal documento di circolazione il parametro “massa rimorchiabile”, mediante la stampa di un tagliando da apporre sulla carta di circolazione medesima contenente la dicitura “il veicolo non è autorizzato al traino ai fini amministrativi”, per i seguenti veicoli non utilizzati per il traino di rimorchi: ........................................... ............................................ ............................................ Luogo e data.................................................... Firma................................................................

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Anche la sportività si evolve. Oltre a una maggiore velocità di ricarica e a più di 500km di autonomia, nuova Audi Q4 Sportback e-tron 100% elettrica in versione S line edition ha ancora più carattere, grazie a estetica S line, assetto ribassato, sedili sportivi ed interni impreziositi dal pacchetto di illuminazione ambientale e dall’inserto in alluminio Convergence antracite. In più, grazie ai fari Audi Matrix LED inclusi, che garantiscono un’illuminazione uniforme in ogni condizione, rende ogni viaggio la sintesi perfetta tra sportività e tecnologia. Scopri di più nel nostro Showroom e su audi.it

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Svincolo delle merci prima dei controlli doganali una circolare delle dogane accelera i tempi

Con la circolare 23/D del 17 novembre 2023, l’Agenzia delle Dogane ha fornito istruzioni sull’applicazione dell’articolo 194 CDU sullo svincolo delle merci prima dello svolgimento dei controlli documentali, scanner e fisici. Secondo l’articolo 194, paragrafo 1 del Regolamento (UE) 952/2013 (CDU), le autorità doganali procedono allo svincolo delle merci non appena le indicazioni contenute nella dichiarazione in dogana sono state verificate oppure accettate senza verifica, purché vengano soddisfatte le condizioni per il vincolo delle merci al regime indicato e sempre che siano state applicate le eventuali restrizioni e le merci non formano oggetto di divieti. Il secondo periodo del paragrafo 1 dell’articolo 194 CDU, stabilisce, inoltre che si procede allo svincolo anche se la verifica non può essere ultimata entro un termine ragionevole e, comunque, la presenza delle merci non è più necessaria. La verifica sopra accennata può essere una di quelle elencate all’articolo 188 CDU, ovvero una loro combinazione: a) esame della dichiarazione e dei documenti

di accompagnamento (CONTROLLO DOCUMENTALE); b) richiesta al dichiarante di fornire altri documenti e loro esame (CONTROLLO DOCUMENTALE); c) procedere alla visita delle merci (VISITA MERCI ovvero CONTROLLO SCANNER); d) prelevare campioni per l’analisi o per un controllo approfondito delle merci (VISITA MERCI). La circolare evidenzia che il dubbio su cui si fonda il mancato svincolo (in attesa, ad esempio, del risultato di analisi o di acquisire ulteriore documentazione da esaminare), deve basarsi su fatti concretamente constatati dal funzionario addetto, relativamente sia alla documentazione sia alla merce visitata. In assenza di indicazioni nel profilo di rischio e/o di dubbi concreti, il diniego di svincolo risulta privo della base motivazionale. Il diniego di svincolo fondato su un dubbio non supportato da elementi riscontrati nell’attività di verifica (da indicare nella motivazione del provvedimento stesso) sarebbe facilmente impugnabile in quanto illegittimo. Peraltro, la circolare sottolinea il mancato svincolo delle merci ha un notevole costo economico per gli operatori (magazzinaggio, perdita degli slot prenotati sugli aerei, ritardo nelle consegne e penali contrattuali, ecc.) che, qualora non adeguatamente motivato, rischia di creare danni economici all’Agenzia in conseguenza di eventuali contenziosi per risarcimento.

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(C)


Aiuti “de minimis”. Il nuovo regolamento europeo le principali novità. elevazione dell’importo complessivo a 300.000 euro in tre anni anche per l’autotrasporto c/t Il regolamento (UE) n. 2023/2831 Con regolamento (UE) della Commissione europea n. 2023/2831 del 13 dicembre 2023, pubblicato sulla G.U.U.E. serie L del 15 dicembre 2023, è stato adottato il nuovo regime degli aiuti d’importanza minore che, reputati privi d’impatto sulla concorrenza e sugli scambi nel mercato unico, ciascuno Stato membro può adottare senza necessità di notifica e approvazione della Commissione, e noti come aiuti “de minimis”. Il reg. (UE) 2831/2023 entra in vigore il 1° gennaio 2024 e si applica fino al 31 dicembre 2030, sostituendo il regolamento (UE) n. 1407/2013, che va a scadere il 31 dicembre 2023. Di seguito si evidenziano le principali novità rispetto al precedente regime, avvertendo da subito che le due di maggiore interesse per le imprese sono: - l’aumento dell’importo concedibile in un triennio da 200.000 a 300.000 euro, in ragione dell’inflazione osservata durante il periodo di vigenza del reg. (UE) 1407/2013 e di quella prevedibile nel periodo di vigenza della nuova disciplina; - l’allineamento dell’importo concedibile alle imprese di autotrasporto di cose in conto terzi alle restanti imprese e, perciò, da 100.000 a 300.000 euro. In prossime comunicazioni sarà fornita una illustrazione completa e sistematica del nuovo regime “de minimis”, per facilitarne la consultazione. Le modifiche adottate comprendono: - l’aumento del massimale per impresa da 200.000 a 300.000 euro in tre anni; - l’aumento del massimale per le imprese di autotrasporto di cose in conto terzi da 100.000 a 300.000 euro; - l’introduzione dell’obbligo per gli Stati mem-

-

bri di registrare gli aiuti “de minimis” “in un registro centrale istituito a livello nazionale o dell’UE” a partire dal 1° gennaio 2026, allo scopo di “consentire un facile accesso del pubblico alle informazioni”; l’introduzione dell’obbligo a carico degli intermediari finanziari, per il cui tramite siano attuati aiuti “de minimis” a favore delle imprese (prestiti e garanzie), di comunicare con cadenza trimestrale allo Stato membro gli aiuti “de minimis” da essi ricevuti.

Gli aiuti “de minimis” a imprese di servizi economici. Il regolamento (UE) n. 2023/2832 In parallelo, con regolamento (UE) della Commissione europea n. 2023/2832 del 13 dicembre 2023, pubblicato sulla G.U.U.E. serie L del 15 dicembre 2023, è stato adottato il nuovo regime “de minimis” per le imprese che forniscono servizi di interesse economico generale in qualsiasi settore. Il reg. (UE) 2832/2023 entra in vigore il 1° gennaio 2024 e si applica fino al 31 dicembre 2030, sostituendo il regolamento (UE) n. 360/2012, che va a scadere il 31 dicembre 2023. Le principali differenze rispetto al precedente regime riguardano: - l’aumento del massimale per impresa da 500.000 a 750.000 euro in tre anni, in ragione dell’inflazione osservata durante il periodo di vigenza del reg. (UE) 360/2012 e di quella prevedibile nel periodo di vigenza della nuova disciplina; - l’introduzione dell’obbligo per gli Stati membri di registrare gli aiuti “de minimis” “in un registro centrale istituito a livello nazionale o dell’UE” a partire dal 1° gennaio 2026, allo scopo di “consentire un facile accesso del pubblico alle informazioni”. Ferma restando la riserva di ritornare sull’argomento, le imprese interessate possono rivolgersi all’ufficio economico dell’Associazione per il testo di entrambi i regolamenti in questione altre informazioni.

Pag. 23 - ApiNFORMA / Fiscale Tributario Economico - numero 22 - 15 dicembre 2023

(AdT)


Il preposto alla sicurezza sul lavoro -

charimenti dal ministero del lavoro

La Commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha risposto all’interpello n. 5 del 1° dicembre 2023, riguardante l’obbligo di individuare il preposto per la salute e sicurezza sul lavoro, secondo il D.Lgs. n. 81/2008 (Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro). Il preposto è una persona che sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllando la corretta esecuzione da parte dei lavoratori e intervenendo in caso di comportamenti non conformi o di condizioni di pericolo. Il preposto deve ricevere una formazione adeguata e specifica e un aggiornamento periodico. In particolare, la richiesta di interpello da parte della Camera di Commercio di Modena verte sui seguenti quesiti:

Pag. 24 - ApiNFORMA / Lavoro - numero 22 - 15 dicembre 2023

se l’obbligo di individuare il preposto sia sempre applicabile; - se tale figura possa coincidere con lo stesso datore di lavoro; - se debba essere comunque individuato un preposto qualora un’attività lavorativa non abbia un lavoratore che sovraintende l’attività lavorativa di altri lavoratori. La Commissione, prendendo in esame il combinato disposto degli artt. 18, 19 e 37 del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, ritiene che sussista sempre l’obbligo di un’individuazione del preposto, salvo il caso in cui il datore di lavoro sovraintenda direttamente all’attività lavorativa o in cui l’impresa abbia un solo lavoratore. Pertanto, la coincidenza della figura del preposto con quella del datore di lavoro va considerata come extrema ratio - a seguito dell’analisi e della valutazione dell’assetto aziendale, in considerazione della modesta complessità organizzativa dell’attività lavorativa - laddove il datore di lavoro sovraintenda direttamente a detta attività, esercitando i relativi poteri gerarchico-funzionali. Il decreto legislativo n. 81/2008 prevede una sanzione specifica per il datore di lavoro e il dirigente che non individuano il preposto o i preposti per l’effettuazione delle attività di vigilanza. (AG)


Indice mensile rivalutazione t.f.r. novembre 2023 RAPPORTI CESSATI MESE

DAL

AL

RIVAL. FISSA

INDICE

RIVALUTAZIONE

GENNAIO

15.01

14.02

0,125

118,3

0,188452

FEBBRAIO

15.02

14.03

0,250

118,5

0,440355

MARZO

15.03

14.04

0,375

118,0

0,375000

APRILE

15.04

14.05

0,500

118,4

0,626904

MAGGIO

15.05

14.06

0,625

118,6

0,878807

GIUGNO

15.06

14.07

0,750

118,6

1,003807

LUGLIO

15.07

14.08

0,875

118,7

1,192259

AGOSTO

15.08

14.09

1,000

119,1

1,571066

SETTEMBRE

15.09

14.10

1,125

119,3

1,822970

OTTOBRE

15.10

14.11

1,250

119,2

1,884518

NOVEMBRE

15.11

14.12

1,375

118,7

1,692259

DICEMBRE

15.12

14.01

1,500

(C)

Pag. 25 - ApiNFORMA / Lavoro - numero 22 - 15 dicembre 2023


Regione FVG: bonifica dei siti contaminati ribadito il principio comunitario “chi inquina paga”

Nei giorni scorsi presso la sede di Udine della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia si è svolto un incontro con lo scopo di illustrare le procedure tecnico- amministrative per la bonifica e il ripristino ambientale dei siti contaminati nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia alla luce della normativa nazionale prevista dal testo unico ambientale e delle disposizioni attuative regionali. La sfida a cui è chiamata la Regione è quella di massimizzare gli interventi di risanamento nel solco del principio comunitario “chi inquina paga”, coniugando le esigenze di sviluppo dei settori produttivi con la tutela dell’ambiente e il recupero delle matrici ambientali compromesse. Nel corso dell’incontro sono state esaminate le procedure di bonifica dei siti contaminati nonché chiarite le possibilità e le condizioni per eseguire interventi edilizi in siti oggetto di bonifica. Sono state illustrate le “Linee guida relative ai procedimenti di bonifica dei siti contaminati” approvate con delibera n. 1222 del 30 luglio 2021 e il “Regolamento concernente la definizione dei criteri e

delle procedure per la valutazione di cui all’articolo 242 ter del decreto legislativo 152/2006 con le relative modalità di controllo nonché l’individuazione delle categorie di interventi esentate” emanato con Decreto del Presidente della Regione 16 gennaio 2023, n. 04/Pres. in adempimento all’articolo 242-ter, comma 3 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. Questo nuovo regolamento, in armonia con il procedimento ordinario di bonifica, consente, nella medesima prospettiva di tutela dell’ambiente ma con una diversa ottica applicativa e sotto stringenti condizioni, di far fronte alle mutevoli dinamiche dello sviluppo insediativo e produttivo prevedendo la possibilità di realizzare interventi edilizi, impiantistici ed infrastrutturali anche nelle more del completamento degli interventi di bonifica. Gli uffici che fanno capo alla tutela dell’ambiente, sostenibilità e gestione delle risorse naturali della Regione FVG hanno delineato procedure chiare in risposta ad una domanda che per lungo tempo era rimasta inevasa, soprattutto in relazione alla possibilità di ottenere permessi edilizi in aree ancora oggetto di procedure di bonifica. Al link: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Bonifiche è possibile approfondire tutta l’attività fatta dalla nostra Regione in materia di bonifiche e di tutela dell’ambiente, sostenibilità e gestione delle risorse naturali.

Pag. 26 - ApiNFORMA / Sicurezza e Ambiente - numero 22 - 15 dicembre 2023

(CS)


InRail S.p.A. www.inrail.it

UDINE | GENOVA | NOVA GORICA | ZAGABRIA

on the right traCk

InRail è la prima Impresa Ferroviaria privata attiva, grazie al proprio Certificato di Sicurezza, su tutto il territorio italiano, sloveno e croato. Con una media di circa 150 treni a settimana, la Società è in grado di fornire servizi di trasporto per tutti i tipi di merce, come materie prime, rottami ferrosi, prodotti siderurgici, prodotti chimici, cereali, legname, auto e merci RID sia gas che liquidi. Con sede legale a Genova e sedi operative a Udine,

Nova Gorica e Zagabria, InRail si avvale oggi di un organico di oltre 230 dipendenti tra Istruttori accreditati per la formazione del Personale, agenti esperti per le attività di verifica tecnica, di condotta e di formazione treno, nonché di una sala operativa multilingue incaricata di organizzare e presidiare il traffico che si interfaccia costantemente con le reti ferroviarie italiane ed estere, clienti, fornitori e altre Imprese. Controllata da S.T.R. 2 S.p.A. e soggetta alla Direzione e Coordinamento

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di Autostrada del Brennero S.p.A., InRail è partner delle Imprese Ferroviarie RTC e Lokomotion.


MIT: chiarimenti su appalti e affidamenti affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro

Con la circolare n. 298 del 20 novembre 2023, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha fornito precisazioni e chiarimenti sulle disposizioni contenute nel nuovo Codice dei Contratti pubblici, in particolare, l’art. 50, comma 1, del decreto legislativo n. 36 del 2023 (Nuovo Codice dei Contratti, in vigore dal 1 luglio 2023) prevede che le stazioni appaltanti procedono all’affidamento dei contratti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie con le seguenti modalità: a) affidamento diretto per lavori di importo inferiore a 150.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, assicurando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante; b) affidamento diretto dei servizi e forniture, compresi anche i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo inferiore a 140.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, assicurando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali, anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante; c) procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, ove esistenti, individuati in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per i lavori di importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiore a 1 milione di euro; d) procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno dieci operatori economiPag. 28 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 22 - 15 dicembre 2023

ci, ove esistenti, individuati in base a indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro e fino alle soglie comunitarie (per lavori pari a euro 5.538.000), viene specificato che comunque la stazione appaltante, in luogo del ricorso alla procedura negoziata senza bando, può comunque utilizzare le procedure ordinarie; e) procedura negoziata senza bando, previa consultazione di almeno cinque operatori economici, ove esistenti, individuati in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, per l’affidamento di servizi e forniture, ivi compresi i servizi di ingegneria e architettura e l’attività di progettazione, di importo pari o superiore a 140.000 euro e fino alle soglie di rilevanza comunitaria (per forniture e servizi pari a euro 221.000). Attraverso tali disposizioni, il nuovo Codice dei contratti pubblici ha inteso, in continuità con le semplificazioni introdotte dai decreti-legge n. 76 del 2020 e n. 77 del 2021, individuare soglie di affidamenti al di sotto delle quali possono essere utilizzate procedure ritenute idonee a soddisfare le esigenze di celerità e semplificazione nella selezione dell’operatore economico, fermi restando i principi fondamentali del Codice. La circolare chiarisce che le disposizioni sopracitate costituiscono applicazione del principio del risultato di cui all’art. 1 del Codice che impone, tra l’altro, alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti di perseguire il risultato dell’affidamento del contratto con la massima tempestività. Tale principio costituisce peraltro attuazione nel settore dei contratti pubblici del principio del buon andamento e dei correlati principi di efficienza, efficacia ed economicità. Esso è perseguito nell’interesse della comunità e per il raggiungimento degli obiettivi dell’Unione europea. Al contempo, però, secondo il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, viene fatta salva la possibilità di ricorrere alle procedure ordinarie. Pertanto, si ribadisce nella circolare che l’art. 48, comma 1, del Codice, sulla disciplina comune applicabile ai contratti sotto-soglia, richiama accanto al principio del risultato tutti i principi conte-


nuti nel Titolo I della Parte I del Primo Libro del Codice, tra cui rilevano, in particolare, il principio di accesso al mercato degli operatori economici nel rispetto dei principi di concorrenza, di imparzialità, di non discriminazione, di pubblicità e trasparenza, di proporzionalità e il principio della fiducia, che valorizza l’iniziativa e l’autonomia decisionale dei funzionari pubblici. Tale richiamo conferma che le procedure del sotto-soglia saranno interpretate ed applicate tenendo conto, al contempo, del principio del risultato, degli ulteriori principi del Titolo I, Parte I, Primo Libro del Codice e dei principi generali dell’ordi-

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namento attraverso le prassi delle Amministrazioni pubbliche e la giurisprudenza. In considerazione di quanto esposto, il Ministero ribadisce che le disposizioni contenute nell’articolo 50 del Codice vanno interpretate ed applicate nel solco dei principi e delle regole della normativa di settore dell’Unione europea, che in particolare richiama gli Stati membri a prevedere la possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di applicare procedure aperte o ristrette, come disposto dalla Direttiva 2014/24/UE. (CS)


ANAC: non si può aggiudicare un appalto senza certificazioni nelle verifiche sulle imprese non vale il silenzio-assenso

È stato richiesto all’ANAC se un’Amministrazione può aggiudicare una gara d’appalto anche senza aver acquisito e verificato tutta la certificazione in possesso delle varie banche dati sull’operatore economico aggiudicatario avvalendosi del silenzio assenso. È questo il quesito posto ad Anac da parte di due importanti stazioni appaltanti, una grande regione del Nord Italia, e una Direzione generale del Ministero Infrastrutture. La risposta dell’Autorità, in base al nuovo Codice dei Contratti e alla giurisprudenza in vigore, è stata negativa, secondo l’Autorità la stazione appaltante non può, in questo caso, avvalersi del silenzio-assenso, e dare per acquisite le verifiche trascorsi 30 giorni dalla richiesta. Il tutto è stato deliberato con un doppio parere di funzione consultiva, il n. 57/2023 e il 57-bis/2023. In cui l’Anac ha anche ricordato che dal 1° gennaio 2024, entrerà in vigore l’E-Procurement e la piena interoperatività del sistema di interconnessione tra le diverse banche dati. Nel frattempo, occorre richiedere l’attestazione direttamente alle amministrazioni certificatrici, e aspettare che tale certificazione arrivi., spesso ciò richiede un tempo lungo o addirittura indefinito posto che, talvolta, il certificato non viene acquisito per mancata risposta da parte degli enti competenti. Per le Stazioni Appaltanti sarebbe utile poter procedere con l’aggiudicazione anche in assenza di tutti i riscontri, applicando l’istituto del silenzioassenso (l.n. 241/1990)”. Le amministrazioni hanno chiesto, inoltre, all’Autorità, se sia consentito inserire nel contratto una clausola che preveda, in presenza di successivo accertamento del difetto del possesso dei requisiti prescritti, la risoluzione dello stesso ed il pagamento del corrispettivo

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pattuito solo con riferimento alle prestazioni già eseguite. L’Anac ha risposto che, in base alla legislazione attuale, l’aggiudicazione viene disposta dalla stazione appaltante dopo aver effettuato positivamente il controllo dei requisiti in capo all’aggiudicatario, successivamente al quale il contratto potrà essere stipulato o ne potrà essere iniziata l’esecuzione in via di urgenza. La norma richiede, quindi, espressamente, ai fini dell’aggiudicazione dell’appalto e della stipula del relativo contratto, che la stazione appaltante proceda al riscontro positivo dei requisiti dichiarati in gara dall’aggiudicatario. Fino alla completa operatività del sistema che scatterà dal 1° gennaio, scrive Anac, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti effettuano le verifiche di competenza sui dati e i documenti a comprova dei requisiti generali non disponibili nel Fascicolo virtuale. Nelle more della piena operatività del sistema di interconnessione tra le diverse banche dati, le stazioni appaltanti effettuano le verifiche di competenza. Dopo aver verificato il possesso dei requisiti in capo all’offerente, viene disposta l’aggiudicazione, che è immediatamente efficace. Solo all’esito del positivo riscontro del possesso dei requisiti in capo all’aggiudicatario ai fini dell’aggiudicazione, è possibile procedere alla stipula del contratto. Pertanto, prosegue l’Autorità, in caso di inutile decorso del suddetto termine generale di 30 giorni, la procedura rimane ferma e l’eventuale aggiudicazione non acquista efficacia fintanto che non perviene la documentazione richiesta che può essere comunque sollecitata. Di conseguenza, non è possibile inserire una clausola nel contratto come richiesto dalle Amministrazioni interessate. L’Anac ricorda, infine, che in base al nuovo Codice Appalti, dal 1° gennaio 2024 l’omissione di informazioni richieste, il rifiuto o l’omissione di attività necessarie a garantire l’interoperabilità delle banche dati coinvolte nel ciclo di vita dei contratti pubblici costituisce violazione punibile di obblighi di transizione digitale. (CS)


Confapi Aniem News la newsletter dell’unione nazionale delle imprese edili manifatturiere e settori affini

MONITORAGGIO OPERE PNRR DEFINANZIATE Il Governo italiano ha presentato una revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), recentemente approvata dalla Commissione Europea, che coinvolge 144 dei 349 obiettivi originali fino al 2026. Sono stati definanziati 15,89 miliardi di euro di cui 13 miliardi relativamente ai Comuni; per tali interventi si prevede di recuperare fondi da risorse nazionali, Fondi di coesione e una revisione del Piano nazionale complementare. Tra le misure eliminate, figurano fondi per le “piccole opere” dei Comuni, rigenerazione urbana, riduzione del rischio idrogeologico, utilizzo dell’idrogeno per la decarbonizzazione, infrastrutture sociali, impianti innovativi, valorizzazione dei beni confiscati alle mafie e verde urbano. Ad oggi, tuttavia, non vi sono certezze sull’individuazione delle opere definanziate e sulle risorse alternative. Molti lavori pubblici, già appaltati, da appaltare o addirittura già eseguiti, rischiano di non trovare più copertura nel fondo PNRR e di venire spostati su altre fonti di finanziamento sulle quali però non sussistono finora indicazioni certe. Su tale questione, come già segnalato, Confapi Aniem Abruzzo ha avviato diverse iniziative nei confronti delle istituzioni regionali e, nei giorni scorsi, ha richiesto alle imprese associate di acquisire documentazione per monitorare lo stato dei singoli interventi. Si ritiene importante, al riguardo, acquisire consapevolezza e conoscenza aggiornata dell’impatto anche negli altri territori. Si invitano pertanto le associazioni territoriali a confermarci la presenza di tale criticità, indicandoci le opere oggetto di definanziamento con Pag. 31 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 22 - 15 dicembre 2023

i relativi importi, stato di avanzamento lavori e segnalando eventuale sospensione dei pagamenti Sal alle imprese esecutrici.

SUPERBONUS: ESCLUSA LA POSSIBILITà DI INTERVENTI NELLA LEGGE DI BILANCIO, SI ATTENDE IL DECRETO MILLEPROROGHE Sembrano escluse le possibilità di un inserimento in extremis nella legge di bilancio di norme modificative alla gestione temporale del superbonus. Nel corso dell’esame della legge di Bilancio alla V Commissione (Programmazione economica, bilancio) c’è stato nei giorni scorsi un tentativo di inserire un emendamento sulla disciplina del superbonus che, anche in risposta alle sollecitazioni delle Organizzazioni Imprenditoriali e degli operatori del settore, potesse consentire una più agevole conclusione dei lavori condominiali. In particolare, l’emendamento presentato prevede l’introduzione di un Sal straordinario tra il 60 e il 100% attestando i lavori realizzati entro il 31 dicembre 2023. Su questi lavori si applicherebbe il 110% con sconto in fattura, mentre sul resto si applicherebbero le percentuali di detrazione in vigore per il 2024. Lo Stato di avanzamento lavori straordinario tende, in sostanza, a garantire la copertura per tutte le lavorazioni effettuate nel 2023, comprese quelle degli ultimi due mesi dell’anno, con la possibilità di presentare la documentazione all’Agenzia delle Entrate entro il 12 Gennaio 2024. Anche nelle ultime ore, tuttavia, è emersa la contrarietà del Ministero Economia e Finanze e della Presidenza del Consiglio a questa possibile apertura; resterebbe aperta la possibilità di inserire tale previsione nell’imminente decreto Milleproroghe che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri entro la fine dell’anno. Tra le ipotesi delle quali si sta discutendo all’interno della stessa maggioranza di Governo, oltre alla citata proposta avanzata nella legge di Bilancio, si segnala il possibile inserimento di una proroga di tre mesi per i lavori che abbiano raggiunto una percentuale pari al 70%.


LEGGE DI BILANCIO: EMENDAMENTO DEL GOVERNO SU EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA Tra gli emendamenti del Governo alla legge di bilancio presentati in Senato il 13 dicembre 2023, se ne segnala uno relativo all’edilizia residenziale pubblica finalizzato al recupero e alla riconversione di edifici pubblici, alla destinazione ad alloggi pubblici di immobili provati rimasti invenduti. Entro 4 mesi dall’approvazione della legge di Bilancio, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con quelli dell’Economia e Finanze, Affari regionali, e d’intesa con la Conferenza Unificata, dovrà rendere note le linee guida. Nell’ambito di tali linee sarà ricompresa anche la realizzazione di progetti di edilizia residenziale pubblica mediante operazioni di partenariato pubblico-privato finalizzate al recupero o alla riconversione del patrimonio immobiliare esistente o alla realizzazione di nuovi edifici su aree già individuate come edificabili nell’ambito dei Piani Regolatori Generali. L’emendamento prevede l’istituzione di un Fondo da 100 milioni di euro per il biennio 2027-2028: 50 milioni per il 2027 e 50 milioni per il 2028.

DAL 1° GENNAIO APPALTI IN DIGITALE: IL RUOLO DELLE BANCHE DATI ANAC Come noto il nuovo Codice Appalti ha dato un forte impulso alla digitalizzazione delle procedure di appalto e, in particolare, ha previsto dal prossimo 1° gennaio 2024 la gestione delle gare pubbliche attraverso l’utilizzo obbligatorio di piattaforme digitali “certificate”. L’Anac ha fornito un quadro riepilogativo sulla gestione degli appalti con il sistema digitale precisando, anzitutto, che le amministrazioni non dotate di una propria piattaforma di approvvigionamento digitale, sia per la fase di affidamento che per la gestione dell’intero contratto, dovranno utilizzare piattaforme “certificate” messe a disposizione da altri soggetti (stazioni appaltanti, centrali di committenza, soggetti aggregatori etc..). Tali piattaforme devono essere utilizzate anche per la redazione o acquisizione degli atti relativi alle procedure di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione dei contratti; la trasmissione dei dati e documenti alla Banca Dati Anac; l’accesso alla documentazione di gara; la presentazione del Documento di gara unico europeo; la presentazione delle offerte; l’aPag. 32 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 22 - 15 dicembre 2023

pertura, gestione e conservazione del fascicolo di gara; il controllo tecnico, contabile e amministrativo dei contratti in fase di esecuzione e la gestione delle garanzie. Grazie alla interoperabilità di tutte le componenti del sistema, inoltre, sarà pienamente operativo il Fascicolo virtuale dell’operatore economico, strumento per l’accesso alle informazioni riguardanti un operatore economico per la verifica del possesso dei requisiti per la partecipazione agli appalti pubblici e l’assenza di cause di esclusione (casellario giudiziale, certificati antimafia, regolarità fiscale e contributiva, eccetera). I dati e i documenti contenuti nel fascicolo, che l’operatore economico può inserire attraverso apposite funzionalità, verranno aggiornati automaticamente dagli enti certificatori (Ministero della Giustizia, Ministero dell’Interno, Inps, Inail, Agenzia delle Entrate etc,) e potranno essere consultati dalle stazioni appaltanti e riutilizzati in tutte le procedure di affidamento. Anac garantirà la pubblicità degli atti di gara con la sua Banca Dati, mediante la trasmissione delle informazioni all’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione Europea. Gli effetti giuridici degli atti pubblicati decorreranno dalla data di pubblicazione nella Banca dati nazionale dei contratti pubblici. La documentazione di gara sarà resa costantemente disponibile attraverso le piattaforme digitali e i siti istituzionali delle stazioni appaltanti e rimarrà costantemente accessibile attraverso il collegamento con la Banca dati nazionale dei contratti pubblici. L’Autorità ricorda, infine, che la Banca Dati, nata nel 2008 censisce quasi 65 milioni di affidamenti per un valore di oltre 3.200 miliardi di euro e si articola in diverse sezioni: Anagrafe delle stazioni appaltanti, piattaforma dei contratti pubblici, piattaforma per la pubblicità legale degli atti, Fascicolo Virtuale dell’operatore economico, casellario informatico e anagrafe degli operatori economici (censisce le imprese coinvolte nei contratti pubblici).

PROGRAMMA FONDO EUROPEOCASSA DEPOSITI E PRESTITI PER EDILIZIA SOCIALE Un accordo sottoscritto tra la Fei (Fondo Europeo per gli Investimenti) e CDP Real Asset SGR (Società controllata da Cassa Depositi e Prestiti) prevede l’attuazione di un programma di edilizia sociale da 300 milioni di euro con priorità alla realizzazione di 10.000 posti letto per studenti. Oltre agli interventi a beneficio degli studenti fuo-


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ri sede, il programma si pone l’obiettivo di dare soluzioni abitative agli anziani autosufficienti. L’intesa rappresenta il primo programma nazionale dedicato all’edilizia sociale promosso dal Fei in Europa e prevede, nello specifico, un percorso di co-investimento tra il FEI stesso e il Fondo Nazionale dell’Abitare Sociale (FNAS), fondo di fondi gestito da CDP Real Asset. Il Fondo europeo avrà un ruolo di consulente per l’identificazione e valutazione delle opportunità di investimento e di co-investitore nei fondi individuati, per un impegno complessivo in favore dell’abitare sociale italiano fino a 300 milioni.

LO SCENARIO DEL MERCATO COSTRUZIONI 2024 Nei giorni scorsi il Cresme ha presentato il rapporto congiunturale sul mercato costruzioni 2024 e sullo scenario di medio periodo 2025-2027. Dal rapporto emerge che l’attività di manutenzione del patrimonio residenziale ha iniziato la sua contrazione che diverrà pesante nel 2024 e nel 2025 (dai 120 miliardi a valori correnti del 2022 ai 60 del 2026); l’eccezionale spinta delle opere pubbliche non è in grado di garantire la tenuta dell’intero mercato, ma solo di attenuarne la caduta. Il comparto delle opere pubbliche è entrato in una complessa fase esecutiva ed è chiamato alla sfida delle realizzazioni: tra gennaio 2019 e agosto 2023 sono stati messi in gara 267 miliardi di euro di lavori pubblici, dei quali 74 afferenti al PNRR, e ne sono stati aggiudicati 204, dei quali 48 PNRR. L’inflazione e le politiche monetarie restrittive, insieme ai picchi toccati dalle compravendite, hanno determinato un brusco raffreddamento nell’immobiliare residenziale, con valori negativi molto importanti anche nelle aree più dinamiche del Paese. Anche il risparmio delle famiglie va riducendosi mentre i costi di costruzione sono talmente cresciuti da allontanare dalla realizzabilità alcuni modelli di offerta (si pensi all’Housing Sociale). Nel comparto della riqualificazione residenziale, il non collocamento presso terzi dei crediti fiscali comporta rischi di tenuta delle imprese con le spalle meno larghe e una interruzione dei flussi di liquidità, quindi, l’interruzione delle forniture l’aumento dei casi di non completamento dei lavori, i cui esiti si possono prevedere. Nel campo delle opere pubbliche la progettazione esecutiva affidata alle imprese aggiudicatarie sulla base di appalti deboli di contenuto tecnico, porterà a una verifica dei costi dell’appalto dopo l’aggiudicazione e all’emergere di criticità economiche e realizzative. Inoltre è facile attendersi una Pag. 34 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 22 - 15 dicembre 2023

accentuazione dei problemi nei flussi di liquidità. Va poi ricordato che il settore delle costruzioni si trova ad affrontare un tema di immagine e alcuni snodi chiave, come la manodopera e la sua qualificazione, l’appeal verso i giovani, la sicurezza sul luogo di lavoro e, soprattutto, un processo di cambiamento in atto che pone delle importanti domande su come in futuro dovrà essere l’impresa di costruzioni, o meglio, la filiera del processo produttivo. Una delle questioni sul tappeto riguarda certo l’adeguamento in termini di performance energetica del patrimonio edilizio residenziale e non residenziale che la nuova direttiva europea intende raggiungere. Sarà difficile non pensare ai nuovi obiettivi senza una nuova progettazione di incentivi fiscali (da pensare con maggiore cura).

IMPEGNO ASSUNZIONE DONNE E GIOVANI REQUISITO ESSENZIALE IN FASE DI OFFERTA Il Tar Puglia (Sent. n. 1244/2023) si è pronunciato sull’obbligo di dichiarazione all’assunzione di donne e giovani per gli appalti finanziati dal Pnrr (art. 47 D.L. n. 77/2021 convertito con Legge n. 108/2021) precisando che tale vincolo si configura come requisito essenziale dell’offerta. Va pertanto escluso il concorrente che non abbia dichiarato nella propria offerta l’impegno ad assumere la quota di percentuale minima di giovani e di donne, e in caso di avvenuta aggiudicazione, questa va annullata dalla stazione appaltante. La richiamata normativa stabilisce che “Le stazioni appaltanti prevedono, nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, specifiche clausole dirette all’inserimento, come requisiti necessari e come ulteriori requisiti premiali dell’offerta, di criteri orientati a promuovere l’imprenditoria giovanile, l’inclusione lavorativa delle persone disabili, la parità di genere e l’assunzione di giovani, con età inferiore a trentasei anni, e donne. Il contenuto delle clausole è determinato tenendo, tra l’altro, conto dei principi di libera concorrenza, proporzionalità e non discriminazione, nonché dell’oggetto del contratto, della tipologia e della natura del singolo progetto in relazione ai profili occupazionali richiesti, dei principi dell’Unione europea, degli indicatori degli obiettivi attesi in termini di occupazione femminile e giovanile e di tasso di occupazione delle persone disabili al 2026, anche in considerazione dei corrispondenti valori medi nonché dei corrispondenti indicatori medi settoriali europei in cui vengono svolti i progetti”. Pur riferendosi la sentenza agli appalti finanzia-


ti con i fondi del Pnrr, è evidente che i principi in essa contenuti influenzeranno tutti i contratti pubblici nell’interpretazione dell’analoga disciplina contenuta anche nel nuovo Codice dei Contratti (D. lgs. 36/2023).

TAR LAZIO: LEGITTIMO BLOCCO LAVORI SUPERBONUS IN CASO DI ABUSI EDILIZI, PUR IN PRESENZA DI CILAS Il Tar Lazio (Sent. n. 18386/2023) ha ritenuto legittima la decisione di un Comune di bloccare i lavori del Superbonus di un condominio che aveva presentato una Cilas e contestualmente una Scia per “sanare alcune non conformità rilevate con riferimento ai prospetti del fabbricato”. Il Comune aveva dichiarato “l’inammissibilità e l’improcedibilità della Cilas, disponendo contestualmente il divieto di prosecuzione dei lavori nonché il rispristino dello status quo ante” provocando il ricorso del condominio. Secondo il Tar “la decisione di vietare la prosecuzione dei lavori sino alla definizione della SCIA in sanatoria debba ritenersi coerente con il principio secondo cui gli interventi edilizi per essere lecitamente realizzati devono afferire a immobili non abusivi, verificandosi altrimenti un effetto di propagazione dell’illecito per cui le opere aggiuntive partecipano delle caratteristiche di abusività dell’opera principale. Tale principio generale, che comporta il divieto di prosecuzione di lavori su opere abusive, non potendo gli stessi essere legittimamente realizzati in pendenza di una sanatoria, non può che valere, ad avviso del Collegio, anche per la speciale ipotesi di CILA disciplinata nell’ambito della normativa relativa al c.d. “superbonus 110%”. “L’esigenza di semplificazione degli adempimenti a carico del privato perseguita dalla norma non può infatti risolversi, pena un’inammissibile incoerenza del sistema, in una limitazione o addirittura in un’esclusione del potere-dovere del Comune di reprimere gli abusi edilizi.”

LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA REVISIONE PNRR ITALIANO Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha espresso un parere positivo sulla proposta di revisione del PNRR italiano. A seguito dell’approvazione di tali modifiche, le risorse aumentano da 191,6 miliardi di euro a 194,4 miliardi di euro. L’ampliamento della dotazione Pag. 35 - ApiNFORMA / Edilizia - numero 22 - 15 dicembre 2023

finanziaria europea del Piano italiano è da ricondurre ai 2,8 miliardi di euro in più di contributi a fondo perduto destinati all’Italia per il finanziamento del Capitolo REPowerEU. Rimane invariato l’importo di 122,6 miliardi di euro di prestiti di cui è prevista l’erogazione all’Italia nell’ambito dell’attuazione del PNRR. Si precisa, al riguardo, che l’importo massimo iniziale di contributi a fondo perduto destinati all’Italia era stato aggiornato da 68,9 a 69 miliardi, a seguito dell’aggiornamento delle chiavi di riparto delle sovvenzioni a fondo perduto del Recovery and Resilience Facility operato a giugno 2022 sulla base dei dati Eurostat. L’Italia ha finora ricevuto 85,4 miliardi di euro di fondi del Dispositivo di ripresa e resilienza costituite da 46,4 miliardi di euro di prestiti e 39 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto.

ACCORDO SULLA DIRETTIVA “CASE GREEN” Parlamento, Consiglio e Commissione dell’Unione Europea hanno raggiunto nei giorni scorsi l’accordo sulla direttiva “case green” per l’efficientamento energetico degli edifici (EPBD – Energy Performance of Buildings Directive). Gli edifici residenziali più inquinanti dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030, percentuale che entro il 2035 dovrà salire al 20-22%. Per gli edifici non residenziali, il limite è del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033. Il nuovo accordo sposta dal 2035 al 2040 lo stop definitivo alle caldaie alimentate a gas. I singoli Stati avranno la possibilità di mettere a disposizione incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento ibridi, come le soluzioni che permettono di combinare una caldaia con una pompa di calore o con un impianto solare termico. In merito al rispetto dei parametri delle classi energetiche, ogni Stato membro potrà definire il regime in base al proprio patrimonio edilizio, al proprio sistema nazionale di classificazione e al piano di ristrutturazione; dovranno tuttavia essere rispettati gli obiettivi di riduzione energetica del 55% attraverso la ristrutturazione degli edifici con le performance peggiori e dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero. Per gli edifici pubblici l’obbligo partirà dal 2028. Eliminato l’obbligo generalizzato di installazione dei pannelli solari: resta solo per i nuovi edifici, gli edifici pubblici e quelli non residenziali di ampie dimensioni. Gli edifici storici e quelli agricoli sono esclusi dalle


nuove norme. I singoli Paesi avranno la possibilità di decidere se escludere o meno gli edifici protetti per il loro valore storico od artistico. Ed eventualmente gli edifici temporanei, le chiese ed i luoghi di culto.

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Prima della pubblicazione in Gazzetta, la Direttiva è attesa da ulteriori passaggi che prevedono l’approvazione del Consiglio e del Parlamento Europeo. (C)


Business News informazioni per l’internazionalizzazione a cura di informest consulting srl Riceviamo da Informest Consulting srl una serie di informazioni su iniziative e comunicazioni in materia di internazionalizzazione delle imprese. In calce ad ogni notizia sono indicati anche i referenti a cui rivolgersi per ogni utile approfondimento, fermo restando che gli interessati possono sempre fare capo all’ufficio internazionalizzazione dell’Associazione.

FINANZIAMENTI PER LA PARTECIPAZIONE A FIERE ED EVENTI INTERNAZIONALI. FINANZIAMENTI AGEVOLATI CON CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO FINO AL 10%. FONDO 394 La partecipazione ad eventi di carattere internazionale e missioni di sistema per promuovere il business all’estero è strategico per le imprese sia in fase di ingresso sia in fase di consolidamento della presenza in un mercato estero. Con una linea di finanziamento agevolato dedicata alle Fiere internazionali, SIMEST sostiene la partecipazione delle imprese italiane ad eventi internazionali, anche in Italia (tra cui: fiere, mostre, eventi e missioni imprenditoriali o di sistema), per la promozione di beni e/o servizi prodotti in Italia o a marchio italiano registrato. L’agevolazione è prevista per la partecipazione fino a 3 eventi di carattere internazionale (anche in Paesi diversi), anche virtuali. L’intervento di SIMEST prevede un finanziamento a tasso agevolato a cui si può aggiungere una quota di cofinanziamento a fondo perduto (al verificarsi delle condizioni richieste dall’operatività del Fondo 394) per la copertura di: spese per l’area espositiva (affitto ed allestimento stand, utilities, ecc.), spese logistiche, spese promozionali (pub-

blicità, organizzazione business meetings, azioni di animazione allo stand, ecc. - inclusi selezione di buyers esteri, interpretariato ed organizzazione di incontri B2B presso gli stand), spese per consulenze connesse alla partecipazione alla fiera (incluse le consulenze in ambito digitale), spese digitali (web-design, digital marketing, traduzioni, ecc.). Il finanziamento prevede 2 anni di preammortamento e 2 anni di rimborso. INFORMEST Consulting, già soggetto accreditato presso il Ministero Sviluppo Economico, SACE e SIMEST per l’esecuzione di servizi di Export Manager, segue sia l’istruttoria per l’ottenimento del contributo, sia le attività operative di selezione buyers esteri, organizzazione di workshop ed incontri B2B presso l’area espositiva dell’azienda, anche con assistenza dei Corrispondenti Commerciali esteri e di interpreti durante le trattative in fiera (https://informestconsulting.it/chi-siamo/dicono-di-noi/). Le aziende interessate ad approfondire possono inviare una richiesta a consulenza@informestconsulting.it (0432 629743).

EVENTO B2B INTERNAZIONALE WINE-NET. VENEZIA, 10-11 OTTOBRE 2024. iNCONTRI B2B TRA PRODUTTORI VITIVINICOLI E BUYERS INTERNAZIONALI DI SETTORE. PROMOZIONE ISCRIZIONI ENTRO IL 22/12/2023 INFORMEST Consulting organizza l’evento internazionale in presenza di incontri B2B WINE-NET dedicato agli operatori professionali del mondo del vino che avrà luogo il 10 e 11 ottobre 2024 a Venezia. Per dettagli sull’iniziativa https://winenet.projects-informest.eu/. L’iniziativa prevede l’organizzazione di incontri B2B tra l’eccellenza della produzione vitivinicola italiana e selezionati buyers internazionali provenienti dall’Europa, Stati Uniti e Canada, Asia (Vietnam, Singapore). I buyers presenti saranno appositamente selezionati, bene inseriti nel canale vitivinicolo, interessati a promuovere i vini italiani nel mondo e a instaurare relazioni commerciali con le aziende agricole italiane. Saranno selezionati buyers bene

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inseriti nella distribuzione di vini anche internazionali, interessati a promuovere i vini italiani presso la loro clientela e a instaurare relazioni commerciali con i produttori vitivinicoli italiani: la selezione riguarderà profili qualificati di importatori e distributori del canale Horeca e/o della distribuzione specializzata, buyers di catene di negozi specializzati tra cui enoteche e negozi di delikatessen, buyer della Distribuzione Organizzata (es. supermercati regionali) specializzati nel settore vino, buyers interessati ad una collaborazione su private label). Ai produttori vitivinicoli partecipanti saranno garantiti incontri “tailor made” preliminarmente definiti sulla base dell’offerta di vini locali/regionali proposti e in funzione delle richieste degli importatori e dei buyers esteri. Ogni azienda partecipante avrà a disposizione un tavolo attrezzato per garantire la migliore esperienza degustativa e per agevolare gli incontri e il dialogo con i buyers. CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ

HI POINT MARKET 2024. FIERA INTERNAZIONALE DI ARREDO E INTERIOR DESIGN. HIGH POINT, CAROLINA DEL NORD (STATI UNITI) 13-17 APRILE 2024 Valutare le potenzialità del proprio prodotto del mercato statunitense o consolidare la propria presenza identificando nuovi canali distributivi in un mercato strutturato e ampio come quello degli Stati Uniti è oggi strategico per le aziende italiane del settore arredo e interior design. Per supportare le imprese nello sviluppo export nel mercato USA, INFORMEST Consulting organizza la visi-

ta con incontri B2B alla fiera High Point Market 2024 per promuovere i prodotti Made in Italy di un gruppo di aziende italiane e agevolare lo sviluppo delle vendite verso questo mercato. Quello statunitense è un mercato importantissimo e rappresenta una delle principali destinazioni dell’arredo Made in Italy, che gode di ottima reputazione e con un trend in crescita registrato nel 2022. La tendenza è confermata anche dalla crescita, negli Stati Uniti, dei canali di distribuzione che trattano prodotti italiani, come negozi monomarca e specializzati, studi di architettura, di interior design e di ingegneria, società di costruzione per residenziale e contract. Il mercato USA rappresenta quindi un’eccellente opportunità per le PMI italiane appartenenti all’arredo e design che si contraddistinguono per le produzioni creative, innovative e con design accattivante. La fiera High Point Market è una delle più grandi fiere al mondo dedicate all’arredo ed interior design; l’evento si svolge semestralmente nella città di High Point, nella Carolina del Nord (Stati Uniti). High Point Market presenta un’ampia selezione di espositori che propongono le ultime novità in fatto di arredo e interior design, di qualsiasi stile e fascia di prezzo; ogni anno, la fiera coinvolge oltre 2.000 espositori provenienti da circa 100 Paesi e attira più di 75.000 visitatori (circa il 10% dei partecipanti sono internazionali). INFORMEST Consulting organizza la visita con incontri B2B all’edizione primaverile della High Point Market (Hi Point, 13-17 aprile 2024) da parte del proprio Corrispondente Commerciale che opera negli Stati Uniti ed ha esperienza nel settore dell’arredo italiano. CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ

Pag. 38 - ApiNFORMA / Export Marketing - numero 22 - 15 dicembre 2023

(C)


Concessionaria esclusiva per la pubblicità su Apinforma

ufficio@scriptamanent.sm 0432 505900

Concessionaria esclusiva per la pubblicità su Apinforma


100 anni per Corredig Gino & C. Srl la boutique del legno compie un secolo di vita

te legni nobili di latifoglia (noce, rovere, ciliegio, frassino), per poi ampliare l’offerta con ulteriori varietà.

Se una volta la provenienza dei tronchi era infatti strettamente locale e autoctona, ora i Corredig ricercano legni visitando personalmente boschi e foreste situati anche all’estero, per offrire sempre il meglio ai propri clienti. L’azienda non è solamente un’importante segheria che ha supportato il vicino Distretto della sedia, tramite la trasformazione del tronco in tavola, ma fornisce anche semilavorati di alta qualità, specialmente agli artigiani. Alle porte delle Valli del Natisone c’è un’Impresa che affonda le proprie radici in un passato remoto. La nostra associata Corredig Gino & C. Srl ha infatti da poco celebrato i 100 anni di attività, come un albero secolare. Ed è proprio il legno la materia prima che viene lavorata da questa bella realtà, che ha anche ricevuto il Diploma di benemerenza con medaglia d’oro all’ultima Premiazione dell’Economia e dello Sviluppo organizzata dalla Camera di Commercio di Pordenone-Udine. L’azienda ha infatti mantenuto la stessa proprietà e conduzione per più di 3 generazioni. Al momento al timone ci sono Roberto e Pietro Corredig, figli di Gino, affiancati già da Alessandro (figlio di Roberto) che rappresenta la quarta generazione. A fondare l’azienda fu Callisto, nel lontano 1923: dopo essere emigrato in America in cerca di fortuna, come molti in quegli anni, era ritornato per una visita alla sua amata patria, San Pietro al Natisone. Destino volle che quella che doveva essere una toccata e fuga nella terra natìa finì per segnare l’inizio di una nuova Impresa. Callisto fondò la prima segheria della zona, lavorando inizialmenPag. 40 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023


Per questo amano definirsi come la boutique del legno, perché, grazie alla ricerca della materia prima e a una lavorazione accurata, riescono a fornire legni ideali anche e soprattutto per serie di alta gamma o pezzi unici. Non è raro poi vedere entrare in azienda anche dei privati, alla ricerca di assi particolari per commissionare un tavolo di design, o degli artisti: questa segheria è il porto sicuro per diversi scultori del legno (ad esempio Giorgio Benedetti) o maestri liutai. La tradizione familiare è molto forte, così come lo sono i legami con il territorio e con il comparto del legno: lo si è percepito in maniera netta alla grande festa organizzata per il Centenario dell’azienda, a cui hanno partecipato con entusiasmo oltre 200 invitati e diverse autorità locali, tra cui il Sindaco di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, e diverse Imprese associate a Confapi FVG. La Corredig Gino & C. Srl è un’Impresa che, oltre a rendere giustizia al valore insito del legno, un materiale naturale che trasmette vitalità e autenticità agli oggetti, ha saputo creare relazioni proficue, allar-

gando sì i rami della propria chioma, ma tenendo ben salde le radici nella tradizione familiare.

Pag. 41 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023

(SF)


Corsi competenze soft skills • competenze relazionali per il mondo del lavoro (32 ore). • gestire un team di lavoro (24 ore). febbraio - giugno 2024 Attraverso i nuovi finanziamenti del Fondo Sociale Europeo Plus FSE+ 2021/2027 e del PNRR, possiamo proporre una serie di corsi COMPLETAMENTE GRATUITI rivolti a tutte le persone maggiorenni residenti o domiciliate in FVG. Le attività rientrano nel Programma regionale Piazza GOL che permette di realizzare corsi rivolti a occupati e disoccupati. In qualità di Ente formativo accreditato dalla Regione FVG possiamo formare delle classi compo-

ste da persone occupate: imprenditori, lavoratori dipendenti e liberi professionisti. Si tratta di corsi di breve o media durata che hanno l’obiettivo di aggiornare le competenze professionali; la durata dei corsi è definita dal finanziamento, i corsi si terranno presso la nostra sede a Udine in Viale Ungheria n. 28, in orario diurno. Gli incontri avranno la durata di 4 ore con frequenza settimanale; i formatori saranno professionisti esperti con consolidata esperienza e con i quali collaboriamo abitualmente. Agli iscritti è richiesto l’obbligo di frequenza ad almeno il 70% della durata del corso. Di seguito trovate i calendari dei 2 corsi e le schede corso così come definite dal programma finanziato; tutti gli interessati possono restituirci al più presto a mezzo e-mail la scheda allegata. Per ulteriori informazioni la dott.ssa Emanuela De Faccio è contattabile allo 0432.507377 - formazione@confapifvg.it. (EDF)

PIANO DI AZIONE ZONALE PER L’APPRENDIMENTO (PIAZZA)

PROGRAMMA GARANZIA OCCUPABILITÀ DEI LAVORATORI (GOL)

Operazione cofinanziata:

Operazione cofinanziata:

dal Fondo Sociale Europeo Plus FSE+ 2021/2027 dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Piano di Azione Zonale per l’Apprendimento (PiAzZA) finanziato dal Programma Regionale.

dal fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Misura 5, Componente 1, Riforma 1.1, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, nell’ambito del Programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL).

Pag. 42 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023


- Manifestazione di interesse -

da restituire a CONFAPI FVG - formazione@confapifvg.it

CORSI COMPETENZE SOFT SKILLS COMPETENZE RELAZIONALI PER IL MONDO DEL LAVORO - 32 ore GESTIRE UN TEAM DI LAVORO - 24 ore febbraio - giugno 2024

Impresa ___________________________________________________________ Tel. _______________________ Referente ___________________________ Indirizzo e-mail __________________________________________

TITOLO CORSO

DURATA

COMPETENZE RELAZIONALI PER IL MONDO DEL LAVORO

32 ore

GESTIRE UN TEAM DI LAVORO

24 ore

PARTECIPANTI NOME E COGNOME maggiorenni residenti o domiciliati in FVG

Operazione cofinanziata: dal Fondo Sociale Europeo Plus FSE+ 2021/2027 dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Piano di Azione Zonale per l’Apprendimento (PiAzZA) finanziato dal Programma Regionale. dal fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Misura 5, Componente 1, Riforma 1.1, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, nell’ambito del Programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL).

Pag. 43 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023


COMPETENZE RELAZIONALI PER IL MONDO DEL LAVORO Perché partecipare

Il corso consente di acquisire competenze trasversali (SOFT SKILLS). È finalizzato a migliorare e rafforzare le competenze che determinano il modo di relazionarsi efficacemente di una persona all’interno di un contesto lavorativo e sociale; in particolar modo agisce sullo sviluppo dell’empowerment personale, sulle competenze emotive, relazionali e cognitive che consentono di affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana e del mondo del lavoro.

Chi può partecipare

Per partecipare ai corsi del Catalogo Soft Skills PIAZZA GOL è necessario avere la residenza o il domicilio in Friuli Venezia Giulia. La partecipazione all'operazione richiede il possesso dei seguenti prerequisiti: conoscenza della lingua italiana di livello A1 del Quadro comune europeo per l’apprendimento delle lingue. I prerequisiti saranno verificati dal personale dell’ente attuatore che, a questo scopo, potrà avvalersi di colloqui, test d’ingresso anche in autovalutazione e/o prove pratiche.

Che cosa si farà

All’interno del corso si acquisiranno le conoscenze e le competenze per: rafforzare l’autostima, potenziare l’auto-consapevolezza, con lo scopo di conoscere se stessi e le proprie capacità interagire e comunicare in modo efficace - lavorare in gruppo - leggere il contesto lavorativo confrontare i propri obiettivi, priorità con le opportunità e i vincoli. Contenuti: conoscersi - affrontare - diagnosticare - comunicare in modo adeguato alle diverse situazioni. Il corso si avvierà al raggiungimento del numero minimo di iscrizioni richiesto dalla normativa

Quanto dura (almeno 6). La durata totale è di 32 ore. Il corso si terrà in presenza. Dove

Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia - CONFAPI FVG Viale Ungheria n.28 – 33100 Udine Tel. 0432 507377 e-mail: formazione@confapifvg.it

Le persone occupate possono rivolgersi direttamente all’ente organizzatore, presso i recapiti Come indicati qui sotto. Le persone disoccupate possono accedere ai corsi del programma PIAZZA partecipare GOL rivolgendosi al Centro per l’impiego.

Attestato Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza dalla Regione FVG. Referente Dott.ssa Emanuela De Faccio – CONFAPI FVG del corso e-mail: formazione@confapifvg.it - Tel. 0432 507377 Tutte le informazioni sui corsi del programma PIAZZA GOL sono disponibili sul sito:

Info https://formazione.fvg.it/PiazzaGol

Operazione cofinanziata: − dal Fondo Sociale Europeo Plus FSE+ 2021/2027 dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Piano di Azione Zonale per l’Apprendimento (PiAzZA) finanziato dal Programma Regionale. − dal fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Misura 5, Componente 1, Riforma 1.1, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, nell’ambito del Programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL).

Pag. 44 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023


COMPETENZE RELAZIONALI PER IL MONDO DEL LAVORO 32 ore

DATA

ORARIO / SEDE

Venerdì 2 febbraio 2024 Venerdì 9 febbraio 2024 Venerdì 16 febbraio 2024 Venerdì 23 febbraio 2024 Venerdì 1° marzo 2024 Venerdì 8 marzo 2024 Venerdì 15 marzo 2024

TUTTI GLI INCONTRI si terranno con orario 9-13 nella sede di CONFAPI FVG in Viale Ungheria n.28 a Udine

Venerdì 22 marzo 2024

Docenti: Dott. Filippo Causero, Dott.ssa Anna De Odorico - Foxwin Srl sb

Referente: Dott.ssa Emanuela De Faccio - CONFAPI FVG 0432507377 - formazione@confapifvg.it

Operazione cofinanziata: − dal Fondo Sociale Europeo Plus FSE+ 2021/2027 dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Piano di Azione Zonale per l’Apprendimento (PiAzZA) finanziato dal Programma Regionale. − dal fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Misura 5, Componente 1, Riforma 1.1, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, nell’ambito del Programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL).

Pag. 45 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023


GESTIRE UN TEAM DI LAVORO Il corso consente di acquisire competenze trasversali (SOFT SKILLS) necessarie per gestire

Perché efficacemente un gruppo di lavoro, lavorando insieme e cooperando con gli altri per sviluppare idee trasformarle in azione in virtù di un obiettivo comune, risolvendo i conflitti e affrontando la partecipare econcorrenza positivamente quando necessario.

Chi può partecipare

Per partecipare ai corsi del Catalogo Soft Skills PIAZZA GOL è necessario avere la residenza o il domicilio in Friuli Venezia Giulia. La partecipazione all'operazione richiede il possesso dei seguenti prerequisiti: » aver frequentato il corso SOFT SKILL di livello ENTRY "RELAZIONARSI EFFICACEMENTE IN GRUPPO" o altri di livello base inerenti le capacità di interazione e team working oppure: » conoscenza della lingua italiana di livello A2 del Quadro comune europeo per l'apprendimento delle lingue; » possesso delle seguenti competenze trasversali acquisite in altri contesti formali o non formali, informali: capacità di interazione con gli altri, capacità basilare di lavorare in team, capacità di problem solving.

Che cosa si farà

All’interno del corso si acquisiranno le conoscenze e le competenze per: Lavorare efficacemente in gruppo per generare motivazione, coesione e intesa; - Facilitare i processi di comunicazione interna al gruppo di lavoro; - Costruire team coordinati, efficienti ed orientati al risultato - Gestire il lavoro di gruppo. Contenuti: Il gruppo: concetti teorici di base - Il lavoro di gruppo: pluralità di approcci - Conoscere se stessi e sviluppare la leadership personale - Comunicare efficacemente nei gruppi di lavoro - Team building, motivazione e leadership - Stimolare la collaborazione e la motivazione ai risultati - Implementare la capacità di integrazione delle diversità - Costruire obiettivi su scenari futuri: dall'obiettivo alle azioni per raggiungerlo - Distribuzione dei compiti, coordinamento e delega - Tecniche di negoziazione e gestione dei conflitti - Meccanismi di coordinamento e gestione delle riunioni - La collaborazione a distanza: approcci e strategie per il lavoro e la gestione del team da remoto.

corso si avvierà al raggiungimento del numero minimo di iscrizioni richiesto dalla normativa Quanto dura Il(almeno 6). La durata totale è di 24 ore. Il corso si terrà in presenza.

Dove

Associazione Piccole e Medie Industrie del Friuli Venezia Giulia - CONFAPI FVG Viale Ungheria n.28 – 33100 Udine Tel. 0432 507377 e-mail: formazione@confapifvg.it

Le persone occupate possono rivolgersi direttamente all’ente organizzatore, presso i recapiti Come indicati qui sotto. Le persone disoccupate possono accedere ai corsi del programma PIAZZA GOL partecipare rivolgendosi al Centro per l’impiego. Attestato Al termine del corso sarà rilasciato un attestato di frequenza dalla Regione FVG. Referente Dott.ssa Emanuela De Faccio – CONFAPI FVG del corso e-mail: formazione@confapifvg.it - Tel. 0432 507377 le informazioni sui corsi del programma PIAZZA GOL sono disponibili sul sito: Info Tutte https://formazione.fvg.it/PiazzaGol/

Operazione cofinanziata: − dal Fondo Sociale Europeo Plus FSE+ 2021/2027 dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Piano di Azione Zonale per l’Apprendimento (PiAzZA) finanziato dal Programma Regionale. − dal fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Misura 5, Componente 1, Riforma 1.1, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, nell’ambito del Programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL).

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GESTIRE UN TEAM DI LAVORO 24 ore

DATA

ORARIO / SEDE

Venerdì 10 maggio 2024 Venerdì 17 maggio 2024 Venerdì 24 maggio 2024 Venerdì 31 maggio 2024 Venerdì 7 giugno 2024

TUTTI GLI INCONTRI si terranno con orario 9-13 nella sede di CONFAPI FVG in Viale Ungheria n.28 a Udine

Venerdì 14 giugno 2024

Docenti: Dott. Filippo Causero, Dott.ssa Anna De Odorico - Foxwin Srl sb

Referente: Dott.ssa Emanuela De Faccio - CONFAPI FVG 0432507377 - formazione@confapifvg.it

Operazione cofinanziata: − dal Fondo Sociale Europeo Plus FSE+ 2021/2027 dell’Unione Europea nell’ambito del Programma Piano di Azione Zonale per l’Apprendimento (PiAzZA) finanziato dal Programma Regionale. − dal fondo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Misura 5, Componente 1, Riforma 1.1, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, nell’ambito del Programma Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL).

Pag. 47 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023


Costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto c/t i valori indicativi di riferimento aggiornati all’ottobre 2023

Il 20 novembre 2023 il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (di seguito Ministero) ha pubblicato sul proprio sito web (www.mit.gov.it) l’aggiornamento a ottobre 2023 dei valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto merci per conto di terzi. Tale aggiornamento - come espressamente affermato dal Ministero - è stato ottenuto partendo dai valori pubblicati nel gennaio 2023 (v. Apinforma n. 2/2023, p. 61), e applicando agli stessi l’incremento derivante dall’inflazione indicata mensilmente dall’ISTAT e tenuto conto della variazione del costo del carburante nello stesso periodo. Secondo quanto stabilisce l’art. 6, co. 6 bis del decreto legislativo 21 novembre 2005, n. 286 “il corrispettivo nei contratti di trasporto di merci su strada conclusi in forma non scritta si determina in base ai valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di trasporto merci per conto di terzi, pubblicati e aggiornati dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili ai sensi dell’articolo 1, comma 250, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.” Ciò premesso, si ha che: - nei contratti di trasporto conclusi in forma scritta e, quindi, completi di tutti gli elementi essenziali previsti dall’art. 6 del d.lgs. 286/2005, il corrispettivo è lasciato alla libera contrattazione tra le parti, e i costi pubbli-

cati dal Ministero hanno un mero valore di riferimento; - nei contratti di trasporto non stipulati in forma scritta, quindi, mancanti di uno o più elementi essenziali di cui all’art. 6 del d.lgs. 286/2005, il corrispettivo di trasporto va determinato attenendosi ai costi di riferimento pubblicati dal Ministero. Si riporta la tabella aggiornata, rammentando che le 4 categorie a cui questa si riferisce sono le seguenti: - A, fino a 3,5 t; - B, oltre le 3,5 t e fino a 12 t; - C, oltre le 12 t e fino a 26 t; - D, oltre le 26 t. Per ciascuna categoria, in corrispondenza delle singole voci di costo è previsto un valore minimo e uno massimo. Le voci di costo, a loro volta, sono state raggruppate in tre sezioni: 1. veicolo - rimorchi e semirimorchi inclusi - (acquisto; manutenzione; revisioni; pneumatici; bollo; assicurazioni; ammortamento); 2. altri costi (stipendio, trasferte, straordinari, energia); 3. pedaggiamento (sic). Il costo chilometrico unitario è determinato come somma delle predette sezioni, da determinare sull’ipotesi di una percorrenza media di 100.000 Km/anno. Nonostante le segnalazioni pervenute al Ministero, anche nell’ultima tabella permangono alcune anomalie non ancora risolte, come, ad esempio, quella più eclatante del totale che non rappresenta la somma dei costi di esercizio per ogni singola categoria di autoveicoli in quanto ottenuto addizionando voci alternative tra loro. Altre informazioni possono essere richieste all’ufficio trasporti dell’Associazione.

Pag. 48 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023

(AdT)


Valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa italiana di autotrasporto di cose per conto di terzi OTTOBRE 2023 Categoria A Costo Km unitario

B

C

D

min

max

min

max

min

max

min

max

Acquisto veicolo

0.0294

0.1915

0.0540

0.2666

0.1057

0.5815

0.2197

0.7024

Acquisto rimorchio

0.0035

0.0270

0.0082

0.0681

0.0129

0.1198

0.0399

0.1198

Acquisto semirimorchio

0.0070

0.0094

0.0141

0.0446

0.0164

0.1034

0.0200

0.1034

Manutenzione veicolo

0.0176

0.0998

0.0305

0.0998

0.0411

0.0998

0.0493

0.1233

Manutenzione rimorchio

0.0012

0.0035

0.0047

0.0059

0.0070

0.0117

0.0117

0.0235

Manutenzione semirimorchio

0.0035

0.0035

0.0047

0.0059

0.0070

0.0117

0.0117

0.0235

REVISIONI

0.0000

0.0000

0.0000

0.0010

0.0000

0.0010

0.0000

0.0000

Pneumatici veicolo

0.0059

0.0317

0.0164

0.0811

0.0846

0.1551

0.0940

0.1551

Pneumatici rimorchio

0.0047

0.0070

0.0305

0.0928

0.0571

0.1515

0.0611

0.1069

Pneumatici semirimorchio

0.0200

0.0611

0.0305

0.1128

0.0399

0.1586

0.0611

0.1645

Bollo veicolo

0.0000

0.0151

0.0000

0.0070

0.0012

0.0081

0.0000

0.0116

Bollo massa rimorchiabile

0.0000

0.0116

0.0000

0.0105

0.0012

0.0116

0.0000

0.0116

Assicurazioni

0.0006

0.0291

0.0058

0.0314

0.0116

0.0407

0.0163

0.0466

Ammortamento veicolo

0.0117

0.0799

0.0223

0.1104

0.0435

0.2408

0.0904

0.2901

Ammortamento rimorchio

0.0012

0.0094

0.0023

0.0235

0.0047

0.0411

0.0141

0.0411

Ammortamento semirimorchio

0.0000

0.0035

0.0047

0.0153

0.0059

0.0352

0.0070

0.0352

Stipendio

0.4111

0.4534

0.4252

0.4663

0.4370

0.4816

0.4370

0.4816

Trasferte

0.0009

0.0000

0.0094

0.0822

0.0094

0.0822

0.0094

0.0822

Straordinari

0.0000

0.0000

0.0000

0.0341

0.0000

0.0352

0.0000

0.0352

Energia

0.1541

0.2257

0.2505

0.3110

0.4050

0.4408

0.4587

0.5647

3.010

1.800

3.321

ACQUISTO

Veicolo

MANUTENZIONE

PNEUMATICI

Bollo

Altro

Ammortamento

Pedaggiamento Totale

0.1985 0.871

1.461

1.113

Pag. 49 - ApiNFORMA / Organizzazione - numero 22 - 15 dicembre 2023

2.069

1.490


Scadenze aziendali del mese di gennaio 2024 -

il calendario delle scadenze per il mese di gennaio 2024

Lunedì 15 FATTURAZIONE DIFFERITA - Scade il termine per l’emissione delle fatture riferite a cessioni di beni consegnati o spediti, previa emissione di un documento di trasporto, nel mese di dicembre. Le stesse fatture devono essere registrate entro il termine di emissione e con riferimento al mese di consegna o spedizione.

Martedì 16 IVA - LIQUIDAZIONE MENSILE - Scade il termine per la liquidazione ed il versamento dell’Iva relativa al mese di dicembre. I versamenti vanno effettuati utilizzando il modello F24. IRPEF - Scade il termine per il versamento delle ritenute operate nel mese precedente su: - redditi di lavoro autonomo; - redditi derivanti dall’utilizzazione di marchi e opere dell’ingegno e contratti di associazione in partecipazione; - obbligazioni e titoli similari; - dividendi corrisposti nel trimestre precedente; - redditi di capitale diversi da dividendi e interessi, premi o altri frutti di obbligazioni e titoli similari; - provvigioni; - bonifici relativi ad interventi di ristrutturazione edilizia e risparmio energetico; - redditi di lavoro dipendente e assimilati. I versamenti vanno effettuati utilizzando il modello F24. INPS - CONTRIBUTO GESTIONE SEPARATA Scade il termine per il versamento del contributo INPS della gestione separata secondo le seguenti aliquote:

26,23 per i lavoratori autonomi titolari di partita Iva; - 35,03 % (prima fascia) per i soggetti che non sono iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie; - 24% per i soggetti già iscritti ad altra gestione obbligatoria. Il contributo così calcolato è posto: - per un terzo a carico dei percettori dei compensi, - per due terzi a carico del soggetto che eroga i compensi. I versamenti vanno effettuati utilizzando il modello F24.

Giovedì 25 IVA INTRACOMUNITARIA MENSILI - Scade il termine per la trasmissione degli elenchi riepilogativi delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni e servizi relativi al mese di dicembre. I modelli da presentare sono: - l’INTRA 1, l’INTRA 1-bis, l’INTRA 1-ter, l’INTRA 1 - quater e l’INTRA 1 - quinquies per le cessioni; - l’INTRA 2, l’INTRA 2-bis, l’INTRA 2-ter, l’INTRA 2 - quater e l’INTRA 2 - quinquies per gli acquisti. La presentazione deve essere fatta in via telematica. IVA INTRACOMUNITARIA TRIMESTRALI Scade il termine per la trasmissione degli elenchi riepilogativi delle cessioni intracomunitarie di beni e servizi relativi al quarto trimestre 2023. I modelli da presentare sono: - l’INTRA 1, l’INTRA 1-bis, l’INTRA 1-ter, l’INTRA 1 - quater e l’INTRA 1 - quinquies La presentazione deve essere effettuata in via telematica.

Mercoledì 31 CONTRATTO DI LOCAZIONE - Scade il termine per la registrazione dei nuovi contratti di locazione di immobili con decorrenza 1° gennaio 2024 e versamento dell’imposta di registro per i contratti di locazione con annualità scaduta il 31 dicembre 2023.

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IMPOSTA COMUNALE SULLA PUBBLICITÀ Scade il termine per il pagamento dell’imposta annuale sulla pubblicità. L’imposta non è dovuta se entro lo stesso termine viene presentata denuncia di cessazione. IVA - IMBALLAGGI NON RESTITUITI - Scade il termine per l’emissione, ai sensi del D.M. 11 agosto 1975, della fattura “globale” relativa agli imballaggi e recipienti di cui all’art. 15 primo comma n. 4 del D.P.R. 633/1972 non restituiti in conformità

alle pattuizioni contrattuali. Con la fatturazione elettronica si deve generare un’autofattura. DICHIARAZIONI E LIQUIDAZIONI SISTEMI OSS - Scade il termine per l’invio telematico delle dichiarazioni Iva OSS relative al quarto trimestre e al mese di dicembre 2023 da parte dei contribuenti che effettuano vendite a distanza nei confronti di consumatori finali comunitari.

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(PZ)


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