Inserto gennaio 2018

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IX CENTENARIO DELL’APPRODO DELLA SACRA ICONA DELLA MADONNA DELLA MADIA DI MONOPOLI

Con gli occhi dell’iconografo Estratto della relazione del Prof. Michele A. Ziccheddu al convegno di mariologia svoltosi a Monopoli

a tradizione iconografica ci ha consegnato una numerosa tipologia di icone mariane e le prime sono legate in un certo modo all’epoca apostolica. Il tipo più diffuso è naturalmente quello dell’Odigitria, [cui appartiene la Vergine della Madia] venerata tanto in Oriente quanto in Occidente. [La prima icona dell’Odigitria] giunse a Costantinopoli da Gerusalemme all’inizio del V secolo e divenne, specie nel periodo iconoclasta, il palladio di Costantinopoli, veniva esposta a difesa della città durante gli assedi in particolare nel periodo della dinastia Paleologa. Il nome indicava l’immagine della Vergine venerata nel monastero costantinopolitano di Odeghon (delle guide), i cui monaci svolgevano la funzione di guida per i ciechi. Una miniatura della fine XIII sec. (vedi immagine) raffigura l’icona venerata dai confratelli in abito rosso. A Costantinopoli esisteva una confraternita che custodiva e portava in processione l’icona dell’Odighitria. In altri termini: 1. La Vergine della Madia è un’icona di scuola costantinopolitana. 2. Databile all’XI-XII secolo, per via di vari elementi presenti: il particolare uso dei colori negli incarnati e negli abiti, il maphorion molto scuro tipico delle icone costantinopolitane

del periodo comneno, come per esempio la Vergine di Vladimir, anche gli ornamenti e l’assist sono tipici di questo periodo e questa scuola. 3. Le icone dell’Odighitria più antiche avevano il bambino generalmente in posizione frontale, è soprattutto in questo periodo che il bambino subisce una graduale rotazione del corpo verso la Madre. 4. La presenza di due personaggi all’interno dell’icona non è ordinaria, è una cosa che non veniva fatta mai, questo potrebbe indurci a pensare che i due personaggi siano stati dipinti in un periodo posteriore all’icona. I personaggi dovrebbero rappresentare un membro della confraternita che accompagna l’icona in processione e un monaco basiliano che la venera con la tipica proskìnesis (prostrazione). Soprattutto il personaggio in rosso sembra di fattura e stile differente dalla Vergine con bambino. 5. L’altra possibilità, ma più remota, è che questi personaggi siano stati dipinti dallo stesso iconografo costantinopolitano contemporaneamente al resto dell’icona. La Santa Vergine della Madia è un’icona molto bella, carica di una forte spiritualità, ma anche di grande espressività. È un’opera di buon livello pittorico, che denota la mano sicura di un iconografo esperto che ha saputo comunicare alla tavola la sua fede. La forma rettangolare, il buono stato di conservazione del legno e le dimensioni abbastanza grandi, fanno pensare ad un’icona processionale o comunque pensata per essere esposta alla venerazione pubblica. Nell’icona tutto ci parla della luce del paradiso e lo sguardo di Maria ci proietta là, perché i suoi occhi vedono oltre la realtà terrena e ci dicono: la tua patria è nei cieli, non è tutto qua! L’icona ci mostra ciò che saremo un giorno e che come Maria, anche i nostri occhi vedranno Dio.

I È possibile consultare il testo integrale della relazione su www.cattedralemonopoli.net


a rievocazione dell’approdo della icona della Madonna della Madia ha rappresentato il culmine di questo anno giubilare del IX Centenario. Proprio per celebrare solennemente e degnamente l’evento, il nostro Vescovo aveva per tempo pregato il Santo Padre di essere presente magari con un suo delegato. Papa Francesco non lo ha deluso e ha designato il card. Francesco Monterisi quale suo delegato straordinario. Migliore designazione non poteva essere per due semplici motivi: il Card. F. Monterisi è figlio della nostra Regione e in più è pronipote di Mons. Nicola Monterisi, che è stato illustre vescovo di Monopoli dal 1914 al 1920, poi passato alle diocesi di Chieti e di Salerno. Forse un disegno della Provvidenza unisce questi due prelati. Il Vescovo Nicola Monterisi avrebbe dovuto celebrare l’VIII Centenario dell’approdo della Madonna della Madia, ma gli avvenimenti bellici dei quegli anni glielo impedirono (i festeggiamenti furono posticipati al 1921); è toccato quest’anno al suo pronipote celebrare degnamente la conclusione di questo anno giubilare del IX Centenario. Certamente il Vescovo N. Monterisi ha lasciato una grande traccia nella storia della diocesi monopolitana in un momento storico particolare, se a distanza di anni (1943) una lapide po-

Cronaca delle celebrazioni IX centenario

sta nell’antisacrestia della Cattedrale ricorda “tanto presule” a “imperitura memoria”. La sua figura e le sue opere, inoltre, sono state oggetto di attenzione da parte di storici quali Gabriele De Rosa, Vincenzo Robles e non ultimo Angelo Menga che l’ha appellato “maestro illuminato, stimolante, concreto, concitato la cui lezione pastorale è ancora valida per la vigile coscienza critica tra le esigenze della Chiesa, come mistero di salvezza e le problematiche della coscienza contemporanea”. Pertanto anche in ricordo del suo prozio Monopoli è stata fiera di accogliere il Card. F. Monterisi a solennizzare l’epigono in questo anno giubilare. Il nostro Vescovo, il clero, le autorità civili e una gran folla, lo hanno accolto festosamente il pomeriggio del 15 in piazza Plebiscito e, dopo i rituali saluti di benvenuto, lo hanno accompagnato in Cattedrale dove ha presieduto la celebrazione eucaristica.

II


Erano presenti anche Mons. Carlos María Nannei, procuratore generale dell’Opus Dei presso la Sede Apostolica e due prelati ortodossi in rappresentanza del Metropolita del Kazakistan, Alexander. All’omelia il Card. Monterisi ha ribadito la sua missione di delegato di Papa Francesco, ha ricordato la sua precedente venuta a Monopoli nel 2011 per la rievocazione dell’approdo su invito di Mons. D. Padovano e con affetto ha ripetuto quanto il compianto don Vincenzo Muolo gli diceva: “tutto è possibile a Maria, mettiamo tutto nelle sue mani”. Ha quindi dato lettura del decreto di Papa Francesco che lo designava suo mandato straordinario per questa celebrazione, assicurandogli di sostenerlo con la preghiera in questa sua missione con la raccomandazione di incoraggiare tutti a venerare la Vergine Maria. Ha quindi consegnato al nostro Vescovo il decreto pontificio. I rappresentanti ortodossi del Metropolita del Kazakistan, Alexander, hanno, poi, ringraziato per l’invito ricevuto e hanno ricordato come il nome di Maria, che ha dato al mondo Cristo,

è caro a tutti i cristiani perchè Cristo dalla Croce ha affidato tutti noi a Lei. Le icone miracolose della Vergine sono, inoltre, il simbolo del legame di tutti i cristiani. La rievocazione dell'approdo all’alba del 16 è stato il clou delle celebrazioni di questo anno giubilare. La cerimonia officiata dal Card. Monterisi e dal nostro Vescovo circondati dal clero, dalle autorità cittadine ha visto la partecipazione silenziosa di una folla immensa. Il nostro Vescovo si è quindi rivolto all’“amata Monopoli” esortandola a non dimenticare il profondo legame che si è instaurato con la dolce Madre,e a non rimanere indifferenti alla luce del Cristo, buon samaritano. Così come la città si è proclamata “Civitas Mariae”, si proclami anche “Civitas Caritatis”, dove tutti si sentano accolti ed amati. Processionalmente si è giunti in Cattedrale per la solenne celebrazione eucaristica sempre presieduta dal Card. Monterisi, attorniato dal nostro Vescovo, da Mons. Carlos María Nannei, dai due rappresentanti della Chiesa Metropolita del Kazakistan, da don Peppino Cito, Rettore della Cattedrale, e dal numeroso clero diocesano. All’omelia il Card. Monterisi, riferendosi al brano evangelico, ha affermato che così come Maria si è recata in visita a Sant’Elisabetta, così è venuta a visitare Monopoli in maniera specialissima e ha invocato la Madonna perchè stenda su questa città tutte le grazie per superare tutte le sfide del tempo presente. Al termine della celebrazione il nostro Vescovo, ringraziandolo della sua presenza e, raccomandandogli di esporre a Papa Francesco la devozione e il grande amore della diocesi, e in particolare di Monopoli, ha omaggiato il Card. Monterisi di una copia dell’icona della Madonna della Madia. Michele Fanizzi

III


Con Maria nell’arte e nella fede PERCORSI DI ICONOGRAFIA MADIANA ltre cinquanta opere tra stampe devozionali, riproduzioni oleografiche, litografie, dipinti ad olio su tela e su tavola per raccontare la devozione per la Madonna della Madia. La mostra di arte sacra, esposta nel Museo Diocesano di Monopoli, si inserisce nelle iniziative del IX Centenario dell’Approdo. Una esposizione curata da Martino Cazzorla, per la catalogazione delle opere, e da Michele Lafronza, per la selezione e la individuazione dei dipinti da esporre. La mostra è stata patrocinata dalla Diocesi Conversano Monopoli, coordinata dal Comitato Festa Patria di Monopoli, e fortemente voluta dal Vescovo Mons. Giuseppe Favale, che ha presieduto, assieme a S.E. Card. Francesco Monterisi, inviato Speciale di Papa Francesco, a Mons. Carlos María Nannei, Prelatura della Santa Croce e Opus Dei, al Sottosegretario al MIUR, sen. Angela D’Onghia, al Sindaco di Monopoli, ing. Emilio Romani, e al Rettore della Basilica della Madonna della Madia, don Peppino Cito, la cerimonia di inaugurazione. Si tratta di un percorso di iconografia “madiana” che testimonia la fede che diventa arte nella pietà popolare e nel bisogno di protezione domestica nel custodire, nelle proprie case, sul posto di lavoro, o nelle cappelle private, l’immagine dell’odegitria nel modello della sacra icona approdata novecento anni fa nel porto di Monopoli.

Periodico d’informazione della Diocesi di Conversano-Monopoli Reg. Tribunale di Bari n.1283 del 19.06.96 Direttore Responsabile: don Roberto Massaro Anno 23 - Numero 1 - Gennaio 2018 Progetto e stampa: EVI s.r.l. arti grafiche - Monopoli Per le foto si ringraziano: Mimmo Guglielmi, Sante Dibello e Giovanni Barnaba

IV

È un viaggio nell’arte mariana con dipinti che vanno dal Seicento fino ai giorni nostri, e che provengono da collezioni private, come Palmieri-Ostuni, Lafronza, Labbate, Pagliarulo, Russo-Saponara, Cazzorla, nonché dal Comune di Monopoli, dalla chiesa di Santa Lucia e dal Santuario di Maria Santissima Regina del Mondo. La maggior parte dei dipinti esposti è parte del tesoro della Basilica e Santuario della Madonna della Madia, che ha messo a disposizione anche la riproduzione, su vetro, in fronte retro, di Elisa De Nicolò, con il tronetto della zattera, nonché il dipinto della Madonna con Bambino con cornice di argento, del 1963, dono e voto della famiglia Sangio Alcalde. Di particolare curiosità è la tela ritrovata arrotolata la scorsa estate, e di provenienza anonima, sull’altare del Santuario ed oggi esposta e riprodotta sul manifesto. Tra le opere recenti anche la Madonna con Bambino di Anna Brigida, dipinta nel 1960 e confrontabile con la copia realizzata dalla stessa pittrice negli anni Ottanta, e portata nell’approdo a mare e benedetta da Papa Francesco. In mostra anche la tavola della Madonna con Bambino con torce accese, vele, corone e devoti, proveniente dall’ex Mercato Ittico in Piazza Garibaldi e dono alla Cattedrale del Gruppo Corteo Storico Monopolitano. Tutti i dipinti rientrano nel novero delle riproduzioni, di uso devozionale, della Madonna della Madia, spesso caratterizzate da una pigmentazione semplice nei materiali e nei colori. Sono opere di madonnari locali che hanno saputo però tradurre e replicare il modello della sacra icona affidandolo all’uso di una lettura pietistica e popolare. Le matrici setteottocentesche, specie dopo l’incoronazione del 1770, hanno riformulato i temi del linguaggio iconico ortodosso specializzando una reinterpretazione mariologica madiana negli attributi ricorrenti delle torce accese, delle vele, del profilo turrito della città, degli angeli e della zattera sospesa. Il percorso temporaneo della mostra si inserisce in continuità con l’esposizione permanente del Museo con le opere esposte nella Sala delle Icone e la presenza di preziose tempere su tavola raffiguranti la Madonna con il Bambino, nella Sala del Tesoro con le preziose corone d’oro, per poi continuare nella Sala degli Ex Voto del Santuario in Cattedrale e nella vicina chiesa di Santa Maria del Suffragio, con la grande tela della Madonna con Bambino collocata nella sagrestia. Il supporto tecnico organizzativo per l’allestimento della mostra è stato seguito dal Comitato Festa Patria, dall’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e dagli operatori del Museo Diocesano. La mostra rimarrà aperta fino al 14 gennaio 2018, dal martedì alla domenica, negli orari dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 17.30 alle 20.00, presso il Museo Diocesano di Monopoli. Martino Cazzorla


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