Diocesi di Conversano-Monopoli
settantanni di attività
UNITALSI
CERCATORI DI DIO
NELLA NOSTRA DIOCESI
Il desiderio di questo inserto non è quello di commemorare 70 anni di attività, di progetti e di iniziative da parte dell’associazione UNITALSI nella nostra Diocesi, ma di condividere un cammino fatto nella Chiesa, un cammino che ha radici forti nel passato, ma che è carico di entusiasmo per il presente e per il futuro. Oltre alle tante attività realizzate, i 70 anni di presenza in Diocesi sono carichi di persone, tutte in un comune pellegrinaggio alla ricerca di Dio. Sì, questi 70 anni, tra le tante persone che si sono avvicendate nella diversità, sono un cammino ovviamente mai terminato di prossimità, di servizio, di prendersi cura per cercare la vita in pienezza. E tutto ciò annualmente si manifesta in quell’incontro a Lourdes, con Maria, la madre di Gesù. È bello ritrovarsi sotto quella Grotta, diversi, ma con la stessa dignità. Le nostre categorie umane e organizzative ci dividono talvolta, tra malati e volontari, tra soci e pellegrini che si aggregano, tra entusiasti e stanchi. Il camminare insieme con Maria verso quella Grotta ci unisce perché armonizza le differenze nell’unica
categoria che ci appartiene, quella di essere CERCATORI DI DIO. In questi 70 anni tanti volontari hanno cercato il Signore nel volto dei sofferenti, tanti sofferenti hanno cercato il senso della loro malattia, tanti sono venuti con noi a Lourdes per cercare risposte insieme a tanti altri interrogativi. Ci siamo arricchiti vicendevolmente. Abbiamo potuto attingere alla fonte di Dio per rispondere alla sete di vita piena e quell’acqua ricevuta ha innescato diversi cammini creativi di carità a casa con nuove domande e nuovi percorsi e ricerche. Dopo 70 anni non vogliamo smettere di cercare Dio, vogliamo continuare questo pellegrinaggio di carità con Maria, con la Chiesa che è in Conversano-Monopoli, con gli uomini e le donne del nostro tempo. Sempre in cammino.
70 Lourdes: Il cielo si è incontrato con la terra
È l’11 febbraio del 1858 a Lourdes, piccolo paese in Francia ai piedi dei Pirenei, nel “cachot”, in una stanza malsana di pochi metri quadrati della vecchia prigione, vive la famiglia di Francesco Soubirous, mugnaio caduto in disgrazia e povertà e per questo cacciato dall’ultima abitazione. È una giornata molto fredda, in casa non c’è più legna da ardere e così Bernadette, ragazzina quattordicenne, la sorella Toinette e un’amica, si recano alla rupe di Massabielle (“la vecchia roccia) nel punto in cui c’è una piccola grotta, abituale rifugio dei maiali e dove il fiume Gave deposita sempre legna e detriti. E lì Bernadette fa un incontro speciale! Mentre si accinge a togliersi le scarpe e a sfilarsi le calze, un colpo di vento attira il suo sguardo verso la grotta, dove vede “qualcosa di bianco, simile ad una piccola ragazza” che le sorride e che le chiede “la grazia” di ritornare. Bernadette ci torna nei giorni successivi e non manca all’appuntamento neppure la bella Signora che Bernadette chiama con il termine dialettale di “Aquerò” (quella) fin quando nel corso della 16 apparizione svelerà il nome «Io sono l’“Immacolata Concezione”». Gli incontri – in tutto diciotto – sono sempre di grande intensità e familiare, di sguardi (“la guardavo più che potevo”) ma anche di poche parole. “Aquerò” chiede a Bernadette di fare “Penitenza! Penitenza!
Penitenza!”, “Preghi per i peccatori”, la invita “Va’ a bere alla sorgente e a lavarti” e indica una fonte in un angolo della Grotta e le chiede di farsi messaggera dai preti perchè si “venga qui in processione e che si costruisca una cappella”. La Grotta di Massabielle dopo l’11 febbraio diviene meta di pellegrinaggi, nei primi giorni di tanti curiosi di vedere cosa effettivamente accade, poi di credenti e soprattutto di ammalati nel corpo e nello spirito, che in quella grotta sotto lo sguardo materno di Maria e con la sua materna carezza ritrovano serenità e coraggio per andare avanti e anche guarigione fisica.
Unitalsi: Una storia d’amore
In questo cammino si inserisce l’esperienza di Giovan Battista Tomassi, un giovane romano di ventitrè anni, figlio dell’amministratore dei Principi Barberini, affetto da una forma artritica acuta ed irreversibile che, da quasi dieci anni, lo costringeva a stare in carrozzella. Siamo nell’agosto del 1903 e Tomassi parte in pellegrinaggio a Lourdes, portando con sé una pistola e deciso che, se non avesse ottenuto la guarigione, avrebbe compiuto un gesto di clamorosa sfida e bestemmia: suicidarsi nella Grotta di Massabielle ai piedi della statua della Madonna. Arrivato a Lourdes viene colpito dalla presenza dei volontari che aiutano i malati ad entrare nella Grotta per pregare e percepisce che la condivisione amorevole dei volontari dà conforto, speranza e serenità ai malati. Per tutti i giorni del pellegrinaggio resta smarrito, sconvolto, taciturno e insieme pensieroso… Il giorno della partenza chiede di parlare con il Vescovo che presiede il pellegrinaggio al quale consegna la pistola dicendo “Ha vinto Lei, la Madonna. Tenga non mi serve più! La Vergine ha guarito il mio spirito!”. Riparte quindi da Lourdes con la convinzione che “se Lourdes ha fatto bene a me, farà bene a tanti altri ammalati”. Quello che nelle sue intenzioni doveva essere un gesto finale di disperazione si trasforma in impegno per dare speranza a tanti e tornato a casa, Tomassi si prodiga, da subito, per mettere in piedi un’or-
70 anni di att
ganizzazione e permettere ai malati di raggiungere Lourdes dove “il cielo si è incontrato con la terra”. Nasce così l’UNTALSI che si caratterizza da subito per i pellegrinaggi con “i treni bianchi” ovvero treni sui quali barellieri e dame, tutti volontari, si prodigano a dare assistenza ai tanti ammalati desiderosi di raggiungere Lourdes per un incontro speciale con Gesù per mezzo di Maria. Il cuore di Lourdes è sempre Gesù! Con i primi pellegrinaggi inizia una storia d’amore scritta da migliaia e migliaia di persone che da quel lontano 1903 annualmente raggiungono Lourdes.
nelle diverse Diocesi con la costituzione delle sottosezioni. E così nel gennaio 1948 viene costituita la sottosezione di Monopoli con la nomina a presidente di don Vito Cipulli, tenente cappellano. In quello stesso anno un gruppo di volontari partecipa a un primo pellegrinaggio a Loreto e iniziano le prime attività finalizzate alla raccolta di fondi per agevolare gli ammalati nella partecipazione ai pellegrinaggi. Tra quelle iniziative la pesca di beneficenza per santa Lucia che da allora, a Monopoli, è diventato un appuntamento fisso per l’intera comunità. La devozione mariana è molto diffusa nelle comunità della nostra Diocesi, come testimoniano i diversi santuari piccoli o grandi dove la Madonna è venerata con un appellativo diverso che indica comunque l’affetto filiale che unisce Maria ai credenti. È stato, quindi, terreno fertile per l'Asso-
La presenza in Diocesi L’UNITALSI si diffonde ben presto sul tutto il territorio nazionale e la prima presenza nella nostra Regione risale al 1925 grazie allo zelo di Mons. Luigi Ercoli, direttore spirituale del Seminario regionale di Molfetta, primo presidente regionale. Già nel 1927 partono da Bari le prime dame che raggiungono Roma per partecipare al pellegrinaggio a Lourdes con il “treno bianco”. Di quel gruppo iniziale di dame fa parte anche la sig.na Isabella Morfini, a lungo anche segretaria di Sezione che, per il suo impegno e testimonianza nel servizio, è oggi serva di Dio. Scoppiata la seconda guerra mondiale l’Associazione sospende ogni attività, ma terminato il conflitto mondiale riprende il suo servizio e la Presidenza Regionale viene affidata a Mons. Giuseppe Lopez che si attiva per la presenza dell’Associazione
tività unitalsi
70 ciazione proporre la partecipazione ai pellegrinaggi nei santuari mariani di Lourdes e Loreto, quest’ultimo molto sentito, nei primi anni di presenza associativa perché più vicino e meno costoso. Da Monopoli si partiva sempre con i treni bianchi alla volta di Loreto, dalla Madonna della Madia alla Madonna Nera. Gli ammalati, i pellegrini, i volontari desiderosi di raggiungere la Santa Casa di Loreto sono stati tanti per diversi anni con alcune carrozze del treno allestite nella stazione di Monopoli partivano alla volta di Bari, dove si agganciavano al resto del convoglio. La devozione è ancora oggi tale che l’UNITALSI della nostra Diocesi non manca mai all’appuntamento della veglia del 10 dicembre a Loreto, accompagnando in pullman ammalati e pellegrini. Da Loreto a Lourdes e dai gruppi iniziali di ammalati, volontari e pellegrini che si univano ai pellegrinaggi regionali si è passati, dopo il duemila, al pellegrinaggio diocesano che nell’anno 2018, in occasione dei settant’anni di presenza sul territorio diocesano, ha visto la presenza di oltre 500 fedeli guidati dal Vescovo Mons. Giuseppe Favale. Negli anni, infatti, l’UNITALSI si è diffusa in tutti i paesi della Diocesi e costituisce sicuramente una ricchezza per la Chiesa che ne ha riconosciuto la sua “mission” di vicinanza, sostegno e accompagnamento alle persone ammalate al punto da essere tra le poche associazioni pubbliche di fedeli. Questo significa che i volontari dell’Associazione che svolgono il loro servizio, pagando la partecipazione ai pellegrinaggi come tutti gli altri, sono prima di tutto persone di fede che accompagnano i malati da Gesù, un po’ come avevano fatto quei quattro “barellieri” di Cafarnao che avevano consentito al paralitico di giungere ai piedi di Gesù e di essere guarito per “la loro fede”. In tempi in cui la sofferenza aumenta anche a causa della solitudine che molti vivono per il disgregarsi della famiglia, l’Associazione non poteva restare ferma ai pellegrinaggi e così ha allargato il suo campo d’azione. Non basta il pellegrinaggio verso i “santuari mariani” ma è necessario il pellegrinaggio verso il “santuario” che è rappresentato da ogni uomo, soprattutto se fragile, debole, ammalato, povero, solo… Anche in questo le sottosezioni di Conversano e Monopoli sono state tra le prime in Italia a cogliere questo bisogno e dare risposte concrete: al pellegrinaggio si sono aggiunte le giornate di fraternità, anche solo per gustare insieme un gelato o mangiare insieme una pizza, poi le “giornate sulla neve”, le “settimane azzurre”, le escursioni in posti che qualcuno
pensava irraggiungibili (come le Grotte di Castellana), la partecipazione al Carnevale di Viareggio e di Putignano. Per dare, poi, maggiore continuità sono nati diversi progetti: centri diurni, servizio trasporto sociale, trasporto ammalati agli ospedali specializzati, la gestione della mensa sociale... il tutto solo e sempre contando sul servizio gratuito dei volontari e da qualche anno anche sul servizio civile, grazie al quale diversi ragazzi hanno potuto vivere con noi un anno importante per la loro crescita. La passione del primo nucleo di volontari, quindi, come un testimone, è passata in questi settant’anni di mano in mano alle centinaia e centinaia di volontari che sotto la guida dei diversi Presidenti e Assistenti succedutisi ed accomunati dalla stessa passione per l’Associazione e per gli ammalati nel tempo hanno contributo a costruire una storia di fede, di speranza e di carità… Una storia che, ne siamo certi, grazie a tanti altri volontari scriverà altre pagine per non riconsegnare la sofferenza alla solitudine. A cura di Giovanni Punzi e don Michele Petruzzi UNITALSI nella DIOCESI di CONVERSANO-MONOPOLI Sottosezione di Conversano Putignano (sede di sottosezione) – Via Laterza, 14 Tel. 080.4053430 – 347940586 Alberobello – presso Parrocchia S. Antonio Castellana – presso Parrocchia S. Maria del Caroseno Conversano – Piazza Cesare Battisti, 19 Noci – Via Guerra, 5 Turi – Via S. Chiara, 28 Sottosezione di Monopoli Monopoli (sede di sottosezione) – Via S. Domenico, 18/c Tel. 080.9306853 – 329582681 Cisternino – Via XXIV Maggio Fasano – Portici delle Teresiane, 9 Polignano – Via Sturzo, 5 Rutigliano – Via Di Vagno, 30
Inserto a IMPEGNO • Periodico di informazione della Diocesi di Conversano-Monopoli • Anno 24 • Numero 2, Febbraio 2019 Direttore responsabile Don Roberto Massaro • Reg. Tribunale di Bari n. 1283 del 19 giugno 1996 • Stampa EVI arti grafiche, Monopoli