Impegno Aprile 2019

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PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI CONVERSANO - MONOPOLI Anno 24 - Numero 4 - Aprile 2019 www.conversano.chiesacattolica.it

TUTTO SI RINNOVA Gli auguri del vescovo per le feste pasquali

Carissimi, con queste parole pregheremo durante la Solenne Veglia Pasquale, nella splendida Liturgia della Parola della notte santa. Sono parole di speranza, che riscaldano il nostro animo e danno luce al cuore. Sono parole che ci permettono di entrare meglio nel Mistero del Signore Crocifisso Risorto che, vincendo la morte, ci ha immersi nei cieli nuovi e nella terra nuova. La Pasqua di Cristo ha fatto rifiorire l’intero creato e la stessa terra è stata riportata alla sua bellezza originaria, anche se purtroppo il peccato dell’uomo rischia di renderla ancora invivibile. Grazie a Dio però il desiderio di ricostruzione, di rinnovamento e di salvaguardia della sua integrità inizia ad attirare l’interesse di molti. In queste ultime settimane tanti hanno espresso, in vari modi, la comune aspirazione verso un mondo nuovo, più pulito e autentico, che sia casa accogliente per tutti. In modo particolare adolescenti e giovanissimi hanno voluto far sentire la propria voce in maniera davvero profetica! È un bel segno dei tempi, frutto di un lungo e graduale processo, che può e deve portare ad un cambio di mentalità in ognuno di noi e nella stessa società. Un cammino che può portare l’umanità a liberarsi dalla dittatura delle scelte consumistiche, che spesso dominano la nostra vita. La Pasqua di Cristo è una certezza: Cristo ha inaugurato il mondo rinnovato e ci fa intravedere il nostro futuro. A questo proposito, papa Francesco nella Lettera Enciclica Laudato si’ così si esprime: “Il traguardo del cammino dell’universo è nella pienezza di Dio, che è stata già raggiunta da Cristo risorto, fulcro della maturazione universale. […] Lo scopo finale delle altre creature non siamo noi. Invece tutte avanzano, insieme a noi e attraverso di noi, verso la meta comune, che è Dio, in una pienezza trascendente dove Cristo risorto abbraccia e illumina tutto. L’essere umano, infatti, dotato di intelligenza e di amore, e attratto dalla pienezza di Cristo, è chiamato a ricondurre tutte le creature al loro Creatore” (LS 83). La Pasqua di Cristo ci permette di maturare la consapevolezza che nessuno di noi è un assoluto, ma tutti tendiamo a Lui, centro del cosmo e della storia. La luce rinnovatrice di Cristo Risorto è vita che irrompe e trasforma, e nulla resta più come prima! La Pasqua per noi è una pro-vocazione, e come tale non può lasciarci indifferenti. La necessaria conseguenza sarà un rinnovato stile di vita, improntato alla semplicità e alla gioia. Su questa chiamata divina alla vita piena e sulla nostra generosa risposta si fonda la spiritualità cristiana, che viene definita dal Papa come “un modo alternativo di intendere la qualità della vita, e

incoraggia uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo”. In questo senso, frutto importante della Pasqua di Cristo “è un ritorno alla semplicità che ci permette di fermarci a gustare le piccole cose, di ringraziare delle possibilità che offre la vita senza attaccarci a ciò che abbiamo né rattristarci per ciò che non possediamo” (LS 222). Illuminati dal sole di Cristo, lasciamoci pro-vocare a scelte di essenzialità e sobrietà che generino una nuova primavera, seme di speranza per la nostra Chiesa, il nostro territorio, il mondo intero. Quando si adotta uno stile di vita semplice e gioioso, crescono relazioni solidali e fraterne con tutti. Nello stesso tempo torniamo ad investire nelle generazioni future e nutriamo più rispetto nei confronti del creato, perché sia giardino accogliente e casa ospitale per tutti. Lo stile di vita semplice e gioioso porterà a vincere la tentazione delle continue lamentele, a favorire la stima vicendevole, a promuovere un uso sostenibile delle risorse del creato. Questo stile di vita permetterà soprattutto di “incontrare faccia a faccia l’infinita bellezza di Dio” (LS 243). Ci accompagni la promessa del Risorto: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21, 5). Lasciamoci coinvolgere dal Signore Gesù, perché la sua primavera pasquale renda tutti noi testimoni del suo Regno. A Maria, Vergine e Madre, impregnata del profumo della Pasqua, affido il nostro cammino. Buona Pasqua! + Giuseppe Favale

IN EVIDENZA

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Dio, potenza immutabile e luce che non tramonta, volgi lo sguardo alla tua Chiesa, ammirabile sacramento di salvezza, e compi l’opera predisposta nella tua misericordia: tutto il mondo veda e riconosca che ciò che è distrutto si ricostruisce, ciò che è invecchiato si rinnova e tutto ritorna alla sua integrità, per mezzo del Cristo che è principio di tutte le cose (Orazione VII Lettura della Veglia Pasquale).

Sabato 6 aprile 2019 – ore 16,00 GMG diocesana IISS Majorana-Laterza, Putignano Domenica 7 aprile Giornata del Seminario Rutigliano e Turi Martedì 16 aprile – ore 13,45 Open day Seminario, Conversano Giovedì 18 aprile – ore 9,30 Messa Crismale Cattedrale, Conversano Giovedì 25 aprile – ore 9,00 Festa diocesana degli Oratori ANSPI Seminario, Conversano Sabato 27aprile – ore 16,00 XX MiniIN…FESTA Seminario, Conversano


CHIAMATA E RISPOSTA

“Sii prudente!”. Tante volte questo imperativo ci è stato rivolto nelle più disparate occasioni: essere cauti alla guida; osservare il codice stradale; non eccedere nel cibo o nell’assunzione di alcool; imparare a “tergiversare” nelle situazioni delicate;“non prendere posizione” nei conflitti; “attendere sine die” prima di offrire la risposta a un problema. Eppure sia la riflessione filosofica classica che la tradizione teologica cristiana ci hanno consegnato in eredità un quadro ben più ampio di questa virtù, definita addirittura auriga virtutum, cocchiere delle virtù che dirige le altre mostrando loro la regola e la misura delle cose. È proprio questa virtù a guidare la complessa arte del discernimento. Scrive, infatti, san Tommaso: «La prudenza è un amore che sa ben discernere le cose che giovano per tendere verso Dio, da quelle che potrebbero impedirlo. E si dice che l’amore discerne in quanto muove la ragione a discernere» (STh II-II, q. 47, a. 1 ad 1um). Non si tratta allora di un mero calcolo notarile, né tantomeno di un giudizio forense. Il discernimento è un atto virtuoso che sgorga dall’amore. Il grande pittore Tiziano, in una tela oggi conservata nella National Gallery di Londra, raffigura la prudenza con tre teste umane: un vecchio, un uomo maturo e un giovane, che sovrastano tre teste animali: un lupo, un leone e un cane. Sopra il triplice ritratto, l’autore scrive: Ex praeterito/praesens prudenter agit/ni futuram actionem deturpet. Qui risiede il segreto della prudenza. Qui l’impegno della comunità cristiana prudente: agire, darsi da fare con spirito caparbio e profetico, guardando i successi e i fallimenti del passato, e prevedendo, radicati nella Parola, le domande e le esigenze del prossimo futuro per non deturparlo e renderlo sempre più somigliante al Regno di Dio.

Chiamata e risposta a cura di don Roberto Massaro

S O M M A R I O Editoriale Tutto si rinnova + Giuseppe Favale

Chiamata e risposta a cura di don Roberto Massaro

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Diocesi Tempo di speranza, di luce e di unità Eva Di Chito 3 “Volti di Passione” Chiara Demarinis

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L’eredità di don Giovanni don Leonardo Sgobba

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Dare corpo alla comunione e anima all’unità don Nico Porticelli

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Rendere grazie a Dio don Luciano Rotolo

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«Il filo della fraternità è la risposta al dramma del labirinto delle dipendenze» Marisa Cassone 6

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Periodico d’informazione della Diocesi di Conversano – Monopoli

Chiesa in cantiere a cura di don Pierpaolo Pacello Una zona pastorale in discernimento sulla pietà popolare don Francesco Zaccaria Arte e Pietà popolare Francesca Solenne Antonella D’Alessio Una grande devozione conversanese Nunzia Miccolis 7

Zone Pastorali 175o anniversario fondazione delle suore francescane del Cuore Immacolato di Maria suor Leeta Mary 8

Reg. Tribunale di Bari n.1283 del 19.06.96 Direttore Responsabile: don Roberto Massaro Redazione:

don Pierpaolo Pacello don Mikael Virginio Lilly Menga Anna Maria Pellegrini Francesco Russo Angelo Coletta

Uffici Redazione: Via Dei Paolotti, 2 - 70014 Conversano Tel. 080.4958888 - Fax 080.4955851 Indirizzo di posta elettronica:

I vescovi Paglia e Staglianò a Putignano Francesco Russo 9

impegno@conversano.chiesacattolica.it

Sito Internet della Diocesi di Conversano-Monopoli Voci dal seminario Alla riscoperta del Dio relazione Giacomo Petrosillo Antonio Pio Ancona

Memorandum ***

www.conversanomonopoli.chiesacattolica.it

Grafica e Stampa: EVI S.r.l. - Monopoli 10

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Si prega di far pervenire alla redazione eventuali proposte di pubblicazione entro il giorno 5 di ogni mese.

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DIOCESI

Tempo di speranza, di luce e di unità Riflessioni a margine della Giornata Mondiale del Malato a Polignano

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i permetterete una breve riflessione sull’esperienza, molto intensa, vissuta l’11 febbraio per la 27a Giornata Mondiale del malato, nella bella e accogliente chiesa di Sant’Antonio da Padova a Polignano a Mare, in quanto rappresento la Consulta di Pastorale della Salute per la Zona di Castellana. Vorrei iniziare con le parole, espresse nell’omelia, dal nostro Vescovo Giuseppe: “questi momenti siano per noi luogo di Speranza, di Luce e di Unità con il Signore, Buon Samaritano, … protetti dallo sguardo amorevole della Madonna Immacolata di Lourdes”. All’evento hanno partecipato numerosi, in primis la Consulta diocesana di pastorale della Salute e tante associazioni e movimenti diocesani tra cui l’Ass. dei Medici cattolici, il Movimento per la vita, l’Unitalsi, e vari operatori pastorali (ministri straordinari della Comunione e della Caritas). Grande l’accoglienza del Vicario don Gaetano, di tutti i sacerdoti presenti, e di tutti i fedeli arrivati dalle diverse parrocchie. La chiesa era gremita di gente nonostante la pioggia e la bassa temperatura. Una assemblea viva! Tanti, amici ammalati accompagnati dai volontari dell’Unitalsi. All’inizio della Celebrazione il direttore dell’ufficio di Pastorale della Salute, don Biagio Convertini, ringraziando il Vescovo e tutti i presenti ci ha ricordato:

Il vescovo presiede l’eucaristia nella Parrocchia di S. Antonio a Polignano

“L’accompagnamento e la vicinanza al fratello malato, sono la provata verità che la fraternità è la prima medicina affettiva nella cura e del bene che possiamo portare al mondo del sofferente...”. Il vescovo ci ha fatto rivivere quel magico giorno del 1858 quando a Lourdes in Francia la Vergine Maria apparve a Santa Bernadette facendo sentire la provvidenza di Dio soprattutto nel momento della sofferenza. Tanti volti... Tanta speranza negli occhi della gente . Bello e riflessivo il tema che ci ha accompagnato “gratuitamente avete

ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10, 8). Come membro della Consulta della salute e come ministro della comunione, ringrazio il buon Dio per aver condiviso questa giornata speciale con gli ammalati e un grazie speciale al direttore della Consulta Don Biagio Convertini che con tanto amore ci ha coinvolto in questo splendido servizio. Concludo con il messaggio che ci ha lasciato il nostro vescovo: “tutto deve convergere alla cura della persona, … soprattutto quella Ammalata”. Buon cammino a tutti. Eva Di Chito

“Volti di Passione” I giovani di AC sui passi della croce

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i è rinnovato anche quest’anno, sabato 23 marzo, l’evento di Giovani sui passi della Croce organizzato dal Settore Giovani di Azione Cattolica. Il tradizionale appuntamento di preghiera della Via Crucis si è tenuto a Rutigliano nella bellissima cornice dell’antico convento di Madonna del Palazzo. Filo conduttore sono stati i “Volti di passione” che i partecipanti hanno incontrato durante il suggestivo percorso arricchito da simboliche installazioni: la donna di Betania, Giuda Iscariota, Pilato, il centurione e le Pie Donne. Tutti accomunati dall’aver partecipato alla vicenda dolorosa del Figlio di Dio che li ha segnati, anche se in maniera diversa. Le loro parole sono state preziose per suscitare, in quanti erano presenti, interrogativi sulla propria fede e su come questa è vissuta nella quotidianità dei rapporti con il prossimo. Il coro del Miserere di Conversano e la violinista Valentina Manghisi hanno contribuito a rendere ancor più incantevole il momento di preghiera che si è concluso con una riflessione del nostro Vescovo Giuseppe. Egli ha spronato i presenti a vivere la fede, e questi giorni di Quaresima in particolare, non in maniera passiva, anestetizzata, ma da protagonisti consapevoli che Cristo sarà sempre al nostro fianco. La Via Crucis è stata anche momento di passaggio dell’icona mariana dalla nostra diocesi a quella di Castellaneta in cui proseguirà il suo pellegrinaggio. Chiara Demarinis Vice presidente diocesana per il Settore Giovani di Azione Cattolica anno 24 • n. 4

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DIOCESI

L’eredità di don Giovanni Un ricordo grato di Mons. Giovanni Battista Martellotta

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l sacerdote buono, il fedele dispensatore dei divini misteri dapprima nella comunità parrocchiale della Madonna del Carmine di Conversano e poi in quella dei Santi Cosma e Damiano di Alberobello, ha incontrato la mattina del 27 febbraio scorso Gesù, il Buon Pastore, Colui che lo ha scelto e mandato in mezzo a noi. La sua data di morte non è casuale: giorno 27, giorno della festa tradizionale dei pellegrini dei Santi Medici a settembre nella nostra città. La liturgia funebre nell’ultima raccomandazione e commiato ci fa pregare:“Venite, Santi di Dio, accorrete Angeli del Signore” mentre l’assemblea risponde: “Accogliete la sua anima e presentatela al trono dell’Altissimo”. Sono sicuro che per primi tra i Santi si sono presentati i Santi Cosma e Damiano ad accogliere l’anima di don Giovanni. Il portale di bronzo della nostra Basilica dei Santi Cosma e Damiano, magnifica opera dell’artista Adolfo Rollo, presenta la Chiesa come una rigogliosa pianta che si dipana in tralci che rivestono gli stipiti partendo dal volto di Cristo e dalla croce in alto al centro dell’architrave. E fra i tralci, frutti e volti di uomini e donne. Don Giovanni è un frutto della Vite che è Cristo, maturato dalla sua grazia e donato alla nostra comunità religiosa e civile dove ha svolto il suo ministero sacerdotale per ventitré anni. Don Giovanni era un prete che pregava. La preghiera costituisce la sua prima preziosa eredità consegnata alla città di Alberobello. “La preghiera – afferma S. Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli (354-407) – è luce dell’anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l’uomo. L’anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l’anima cerca ardentemente il latte divino…”. Una luce di semplicità, modestia e di umiltà proveniva dalla sua persona e dal suo modo di essere prete disponibile e attento ai bisogni degli altri. È stato un fratello che voleva porsi a fianco agli altri: “per camminare insieme, condividere gioie e difficoltà e crescere insieme nella fede” come ha detto nel suo discorso di congedo dalla parrocchia. Dalle prime luci dell’alba, Egli era in chiesa per la preghiera e per l’accoglienza e la sera fino a tardi era in sagrestia per colloqui e confessioni. Spesso rientrando a casa tardi con la macchina dalla mia parrocchia, passando davanti alla chiesa vedevo la porta centrale aperta. Don Giovanni non era ancora andato a letto! I suoi due grandi “Amori” che lo hanno plasmato sono stati la devo4

zione alla Madonna e l’Eucarestia e li ha trasmessi con semplicità alla sua comunità parrocchiale. Ha insegnato a vivere l’impegno della vita cristiana come “combattimento” per consolidare la propria fede, rinsaldare i vincoli di concordia e generare corresponsabilità pastorale. Don Giovanni era un prete di tutti. Ha ottenuto il titolo di Basilica minore per il Santuario diocesano e parrocchia dei Santi Cosma e Damiano nell’anno 2000. Ciò ha permesso di far risaltare il dono della pietà religiosa che si esprime e si manifesta ogni anno con la presenza di innumerevoli pellegrini che accorrono nei festeggiamenti dei Ss. Medici. La responsabilità di rettore della Basilica-Santuario ha allargato il suo cuore sacerdotale rendendolo padre e pastore di tutti. Ha accolto questo incarico, come dono di grazia e fonte di benedizione per il suo ministero sacerdotale senza risparmiarsi, consumando se stesso. I pellegrini ancora chiedono di Lui e testimoniano la sua bontà sacerdotale. Vivere la pietà religiosa nella devozione ai santi Medici, come apertura all’azione misteriosa e vivificante dello Spirito di Dio in mezzo a noi è la seconda consegna di don Giovanni. “Questi doni – ha scritto nel discorso di congedo dalla parrocchia – desidero che facciate vostri come eredità della mia presenza in mezzo a voi; questi sono i tesori che dovete custodire gelosamente e tramandare ai più piccoli: sarà la mia più grande consolazione, la fonte della mia gioia di padre e di pastore!”. don Leonardo Sgobba anno 24 • n. 4


DIOCESI

Dare corpo alla comunione e anima all’unità 45o anniversario di fondazione della Parrocchia di S. Anna in Monopoli

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n questo mese di marzo ci viene data la possibilità di sperimentare la gioia di essere uniti per ricordare due eventi importanti per la storia della nostra comunità. Un lavoro certosino e pertanto molto paziente è quello che viviamo per continuare a costruire un clima di stima vicendevole e fraterno. Sì, a partire dal lontano 1974, e precisamente dai sogni di don Armando, dall’entusiasmo della nuova comunità parrocchiale che andava prendendo forma, questa volontà di essere segno della presenza di Dio nella vita dei fratelli, assume oggi il volto di ciascuno di noi. Spesso questa volontà viene offuscata da fatti che rendono pesanti i passi del cammino di vita in famiglia. Alcuni desistono perché gli sforzi sembrano sterili o distratti da altre preoccupazioni! Pertanto, ci viene data un’occasione propizia per rinnovarci nello spirito di comunione: sarà bello il ritrovarsi per celebrare insieme questi eventi: il 45° di fondazione della Comunità di Sant’Anna e il 25° della nascita al cielo di don Armando. Consapevoli che nell’incontro con

Cristo, maestro e guida, ciascuno trova il perché, lo stile, l’energia per poter essere pietra vivente per la edificazione del Regno, ci sono segni inequivocabili che traducono il nostro essere uniti per un progetto di vita comunitaria. Il segno della Diakonia: è il nuovo modo di amare che Gesù, nella lavanda dei piedi, magistralmente ci ha testimoniato, dandoci l’esempio del servizio reciproco perché a nostra volta, quali suoi discepoli, ci impegnassimo a viverlo sempre fraternamente. Il segno della Koinonia: è il nuovo modo di stare insieme, di essere strumento di comunione, con tutti. Quanto male fa l’incapacità di credere che la diversità è ricchezza e non ostacolo. Quanto bene invece reca a tutti noi il conoscersi sempre di più, l’amarsi concretamente con gesti di attenzione e di cure delle nostre relazioni, l’incontrarsi per pregare il Padre, per condividere la vita di amicizia negli eventi gioiosi, per solidarizzare compatti nelle difficili prove che ognuno affronta nella propria storia, per sapersi tutti corresponsabili degli ambienti comuni a servizio delle

attività dei vari gruppi della nostra parrocchia! Sarebbe bello che ciascuno di noi chiedendosi: “come posso essere segno di unità nella mia famiglia? nella mia comunità? nell’ambiente di lavoro?” continuasse generosamente a dare la personale risposta per non far mancare concretamente il proprio contributo. Attingiamo ispirazione e rinnovata motivazione dalla testimonianza sempre valida di don Armando. Le parole del suo testamento spirituale dicono quanto è prezioso e bello nella nostra Comunità vivere uniti ed essere segno di unione tra fratelli: “Se una cosa mi è permesso raccomandare e auspicare, è che la comunità resti unita, perché il Pastore è Cristo, e perciò accolga con fede e collabori con i pastori che verranno dopo di me. La mia comunione con voi continuerà anche e ancor di più dopo la mia morte. Nessuno ci potrà separare dalla carità di Cristo. A Lui solo sia gloria insieme al Padre, nello Spirito Santo. Amen”. don Nico Porticelli

Rendere grazie a Dio Gli 80 anni della Parrocchia del Carmine di Conversano

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elebrare un significativo traguardo, come quello degli 80 anni di vita parrocchiale, non è stata l’occasione per emotive nostalgie o per autocelebrazioni legate a sterili illusioni di quanto si è realizzato nel corso del tempo. La giornata che la Parrocchia Carmine di Conversano ha voluto celebrare e vivere, in sintonia con quanto era stato da tempo delineato con il Consiglio Pastorale, aveva anzitutto la finalità di “rendere grazie a Dio” per tutti i doni e per tutte le persone che, in questi 80 anni di percorso parrocchiale, hanno testimoniato la bellezza della fede e servito il Regno di Dio con la semplicità e la fedeltà della propria vocazione cristiana; aveva, inoltre, la finalità di ridare slancio e motivazioni all’essere oggi parrocchia, cioè comunità cristiana in cammino in questo territorio e in questo tempo così ricco di sfide e di segni. Per questo motivo si sono vissute delle intense giornate di preparazione. anno 24 • n. 4

Don Roberto Massaro, Rettore del Seminario, ci ha ricordato la fecondità vocazionale del grembo parrocchiale, mentre il teologo don Nicola Bux ci ha aiutati a saper intrecciare il sapiente bagaglio della tradizione con le nuove istanze che si affacciano nella storia; don Davide Garganese, Direttore dell’ufficio Liturgico, ci ha invitato a vivere con maggiore consapevolezza e autenticità la liturgia mentre don Felice Di Palma, Parroco della Cattedrale, ha sottolineato l’importanza della famiglia nel tessuto parrocchiale. Infine don Pasquale Cantalupo, dall’alto dei suoi 90 anni, ha voluto condividere con tutti noi i suoi ricordi di ragazzo e di giovane sacerdote che frequentava la nostra parrocchia, rivelando diversi particolari inediti. Il 14 marzo, giorno dell’erezione canonica della Parrocchia, tutti i nostri sentimenti di gratitudine sono stati presentati a Dio nella celebrazione eucaristica presieduta dal nostro Vescovo Giuseppe e concelebrata dai sacerdoti

della città di Conversano. Anche il vescovo ha voluto portare il suo ricordo personale, legato in modo particolare agli anni in cui i compianti Mons. Martino Scarafile e don Giovanni Martellotta sono stati parroci di questa comunità. Particolarmente emozionante per tutti è stata la presenza dell’ex parroco Vincenzo D’Aprile che, partecipando alla nostra eucarestia, ha ricordato a tutti noi l’importanza di trarre insegnamenti anche dalle situazioni difficili e burrascose vissute nel passato. È stato anche portato il saluto di don Pierino Antonelli, don Sandro Ramirez e don Emilio Caputo, sacerdoti che hanno rivestito in passato il ministero di parroci nella nostra comunità. La serata si è poi conclusa con la benedizione di una targa marmorea commemorativa, collocata all’esterno della chiesa, e con il suono festoso della nuova campana, donata per l’occasione dai fedeli, che ha arricchito il nostro campanile. don Luciano Rotolo

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DIOCESI

«Il filo della fraternità è la risposta al dramma del labirinto delle dipendenze» L’arcivescovo Bregantini a Fasano

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’arcivescovo di Campobasso-Boiano ha relazionato sul tema: “Per una Chiesa a servizio della dignità e della libertà dell’uomo”.

«Il mondo di oggi spesso ci rinchiude in “labirinti”, le dipendenze. È possibile uscire dal labirinto trovando il filo di Arianna così come si può abbandonare una dipendenza per mezzo del filo della fraternità».

Questo è il messaggio trasmesso da mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano, ospite a Fasano venerdì 22 marzo per relazionare sul tema: “Per una Chiesa a servizio della dignità e della libertà dell’uomo”. L’incontro, tenutosi nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Paolo II, rientra nel percorso di riflessioni messo a punto dalle Zone pastorali di Fasano e Fasano Sud, intitolato “Ci interpellano le dipendenze?” con il fine di conoscere e contrastare il fenomeno. Dopo i saluti del priore di Fasano Don Sandro Ramirez, l’arcivescovo ha raccontato le tappe fondamentali della sua vita e di come la chiesa e la fede siano stati il suo “filo di Arianna”. «Il labirinto non è qualcosa di negativo ma rappresenta la I partecipanti all’incontro

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complessità del presente e una situazione apparentemente irrisolvibile. Uscire dalle dipendenze si può grazie al filo della fraternità che le comunità cristiane offrono ai giovani e ai fedeli. Questo ci permette di capire che è importante conoscere le dipendenze ma ancora di più offrire e aggrapparsi a questo filo. Il gioco d’azzardo è una tentazione che nasce dal mito del denaro – ha aggiunto mons. Bregantini, parlando di uno dei problemi sociali che tocca da vicino la comunità fasanese – più uno si sente possessore di denaro, più sente di poter essere potente. Quando non può, si arrampica su queste tremende realtà. In questi casi bisogna puntare sul valore della persona e non su quello che ha.Vitale però è farsi aiutare raccontando le proprie fragilità. Insieme è possibile superare la dipendenza». Bregantini, noto per le sue lotte contro la ’ndrangheta nel periodo in cui è stato vescovo di Locri in Calabria, ha inoltre presentato alcuni spiacevoli episodi da lui vissuti per illustrare la problematica esistenza di una relazione diretta tra mafia e gioco d’azzardo. «Si può cambiare!» ha ribadito l’arcivescovo lasciando poi la parola al vescovo della diocesi di Conversano-Monopoli mons. Giuseppe Favale che ha ringraziato il relatore della serata per aver diffuso anche a Fasano un grande insegnamento e regalato un bagaglio di fede e speranza. Marisa Cassone Mons. Giancarlo Bregantini

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chiesa in cantiere a cura di don Pierpaolo Pacello

Cantiere Accompagnare la vita

Arte e Pietà Popolare: patrimonio di fede e cultura per la Chiesa diocesana

L’Équipe di Catechesi con l’Arte è a servizio della chiesa diocesana con lo scopo di valorizzare il nostro patrimonio artistico per l’Annuncio del Vangelo e di proporre la via della Bellezza come risorsa preziosa alle comunità cristiane. Accogliendo l’invito del Coordinamento pastorale l’équipe si è messa a servizio del cantiere della Pietà Popolare proponendo di valorizzare la Croce della Passione, custodita dalla Confraternita della parrocchia Carmine di Conversano, offrendo un momento di catechesi e riflessione sul Mistero della Passione Morte e Resurrezione di Gesù ai partecipanti al percorso. L’incontro è stato scandito dai momenti del vedere, sentire, meditare, reagire che li ha aiutati a soffermarsi, ad osservare con attenzione la croce e i suoi simboli, ad approfondirne la conoscenza storico-artistica e iconografica, a meditare il mistero della morte e resurrezione attraverso le pagine del vangelo, rileggere la propria vita umana e spirituale. Nel contesto che porta a vedere solo gli aspetti negativi lo sforzo è stato quello di far emergere quelli positivi delle esperienze e di valorizzare la ricchezza delle riflessioni di ciascuno pur nella diversità dei punti di vista, delle situazioni di vita e di fede. Francesca Solenne Antonella D’Alessio Équipe Catechesi con l’Arte

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Una zona pastorale in discernimento sulla pietà popolare

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a zona pastorale di Conversano, tra le proposte dei cantieri diocesani, ha deciso di attivare quest’anno il progetto “La pietà popolare come risorsa pastorale”. Dal 21 gennaio al 1 aprile più di trenta membri del Consiglio Pastorale Zonale e rappresentanti delle diverse parrocchie hanno partecipato a sette incontri formativi. organizzati insieme da Coordinamento Pastorale diocesano, Uffici Catechistico, Liturgico, Caritas e Ufficio per le Confraternite. I partecipanti, nel corso del primo incontro, hanno scelto come pratiche significative le espressioni di fede popolare collegate al Venerdì Santo a Conversano. A partire da questa scelta, i formatori, hanno sollecitato questi operatori pastorali a riscoprire la fede genuina contenuta nelle tradizioni popolari collegate alla Passione del Signore, nei tesori artistici che da questo mistero di sofferenza e redenzione sono stati prodotti in questo territorio, nella vitalità di gruppi e associazioni di fedeli che coltivano queste devozioni. L’auspicio di questo percorso, è che le parrocchie che hanno partecipato possano continuare il discernimento, nei consigli e nei luoghi deputati alla progettazione pastorale, perché, nelle varie attività che si organizzano nella Settimana Santa a Conversano, possa emergere sempre di più la “forza evangelizzatrice della pietà popolare” (cf. Evangelii Gaudium 122-126). don Francesco Zaccaria

Una grande devozione conversanese

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n qualità di membro del consiglio pastorale parrocchiale ho avuto la possibilità di partecipare al progetto La pietà popolare come risorsa pastorale per il cantiere Accompagnare la vita. Lo scopo degli incontri era leggere il contesto della pietà popolare nella zona pastorale di Conversano e scegliere una o più pratiche per esercitarne il discernimento. In seguito al primo incontro è emerso che la pratica di pietà popolare più significativa e maggiormente sentita è il “Rito del bacio del Cristo Nero”, un antico Crocifisso custodito al monastero di S. Maria dell’Isola, che la notte tra il giovedì e il venerdì santo riceve l’adorazione da parte dei fedeli conversanesi di qualsiasi età. Ripensare a questa antichissima pratica devozionale, che ho ereditato dalla mia famiglia e che coinvolge spiritualmente anche me, mediante il filtro della liturgia, dell’arte, della carità, della catechesi, e soprattutto ascoltare le testimonianze degli altri partecipanti, ha notevolmente arricchito e fortificato sia la mia fede, sia la mia cultura personale. Nunzia Miccolis

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ZONE PASTORALI

175° anniversario fondazione delle suore francescane del Cuore Immacolato di Maria

Padre Luigi Savinien Dupuis

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l Fondatore della Congregazione delle Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria è Padre “Luigi Savinien Dupuis”; nacque in Francia, a Sens, il 18 agosto 1806, da una famiglia molto religiosa. Ordinato sacerdote nel 1829 entrò a far parte della congregazione Parigina delle missioni Estere. Il 9 aprile 1832 giunse in India dove si distinse subito per la sua pietà, la sua cultura e saggezza, la sua abnegazione, e per il duro lavoro.

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Molto stimato dai vescovi e dai suoi confratelli, ricoprì incarichi di rilievo nell’ambito della missione. Fu sempre profondamente convinto della necessità dell’istruzione e fu un pioniere delle scuole missionarie. Nella società indiana era molto forte la discriminazione delle donne, soprattutto per la loro mancanza di istruzione. Padre Luigi, al fine di salvare le donne, di renderle capaci di rispetto di sé e protagoniste nella società dominata dagli uomini, e nelle loro famiglie, raccolse l’invito che gli veniva dal sinodo dei Vescovi, a Pondicherry, fondando una Congregazione di Suore indigene, che si sarebbero occupate dell’Istruzione soprattutto delle bambine e della formazione morale e religiosa. Era il 16-101844 e la nuova famiglia Religiosa si Chiamò “ Suore del Cuore Immacolato di Maria”. Qualche anno dopo fu associata al Terz’ordine Francescano, denominandosi “Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria”. La nostra Congregazione, entrata nel 175° anno della sua fondazione il 16-102018, ha il privilegio di essere la prima Congregazione femminile fondata in India. Preghiamo per le persone che operano attualmente e per dare continuità e pianificare il nostro apostolato per il futuro, con la visione di servire secondo i segni dei tempi. Il nostro fondatore ha guidato le nostre sorelle verso la santità per trent’anni, ed è scomparso serenamente il 4-06-1874. Il 4 giugno 2016 gli è stato dato il titolo di “ SERVO di DIO” dalla Congregazione per le cause dei santi. Ringraziamo il Signore perché ha fatto grande cose per noi! Lodiamo il Signore per il suo amore provvidente e la sua guida sicura, per tutte le grazie riversate sulla nostra intera famiglia, a partire dal nostro Fondatore. All’inizio di questo anno giubilare noi, Suore “Francescane del Cuore Immacolato di Maria”, siamo invitate a volgere un profondo sguardo al Signore per riprendere il nostro cammino, seguendo le orme del Fondatore e di tutte le Sorelle che ci hanno precedute. Il Signore desidera da noi un vero rinnovamento e conversione del cuore e della mente nel vivere la nostra Consacrazione in totale abbandono alla Divina Provvidenza. Lui ci invita a guardare noi stesse con vera umiltà, affinché possiamo avere grande

coraggio e fiducia in Lui per vivere la nostra chiamata. Questi anni di esistenza sono trascorsi nello sforzo di rendere delle bambine povere e di tutti i livelli sociali, attraverso l'educazione ed i nostri ministri, delle donne formate ed indipendenti. Queste buone opere sono un’espressione dei buoni e della Misericordia di Dio che non dimentica mai i suoi figli. suor Leeta Mary Santa Maria Regina Pacis, Fasano

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ZONE PASTORALI

I vescovi Paglia e Staglianò a Putignano Relatori d’eccezione del corso “Dal post-umanismo all’integrazione solidale”

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spiti d’eccezione nello scorso mese di marzo tra i relatori del corso di formazione e aggiornamento per i docenti, dal titolo “Dal post-umanismo all’integrazione solidale”, che si sta svolgendo presso il Polo liceale “MajoranaLaterza” di Putignano”: a parlare due voci eminenti dell’episcopato italiano sulle sfide future che attendono la società e la Chiesa. Lunedì 4 marzo a catturare l’attenzione del pubblico, nel quale vi erano il sindaco di Putignano Domenico Giannandrea, l’arciprete don Peppe Recchia e il dirigente scolastico Martino Sgobba, mons.Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e della Pontificia Accademia per la Vita e già vescovo di Terni-Narni-Amelia, sul tema “Le sfide della società contemporanea e la famiglia”: prendendo spunto dalla sua ultima pubblicazione “Il crollo del noi” (ed. Laterza, 2018), l’arcivescovo ha denunciato il “crollo di una cultura, di una mentalità solidale. Siamo diventati una folla di soli e non sappiamo più dove poggiare i piedi” ha rilevato Paglia, rimarcando la “dittatura dell’iperindividualismo e dell’egolatria con un culto dell’io sul cui altare si sacrifica tutto, anche gli affetti più cari. Noi siamo legati gli uni agli altri, il dividersi è contro la stessa struttura dell’umanità”. Per mons. Paglia “il primo legame su cui si abbatte lo tsunami dell’individualismo è la famiglia. Si assiste ad una defamiliarizzazione della società e alla difficoltà di accogliere la vita come generazione”: additando la “dimensione matrigna della cultura dominante che stronca i desideri più profondi dell’uomo”, l’esponente vaticano ha tuttavia rilevato la famiglia “un ideale comunque desiderabile” e “la risorsa più importante della società contemporanea”. Citando una massima di Cicerone, Paglia guarda alla famiglia come il luogo in cui si apprende l’abc della comunità pacifica: bisogna “ritrovare la speranza per ricostruire il noi che altrimenti ci mette gli uni contro gli altri. È tempo di prendersi cura – ha concluso l’arcivescovo – della famiglia umana e di recuperare la vocazione a cambiare il mondo anche attraverso la famiglia”. Giovedì 7 marzo, ad appassionare l’uditorio, alla presenza del vescovo Giuseppe Favale, il vescovo di Noto, in Sicilia, mons. Antonio Staglianò, rimbalzato agli onori delle cronache per la “pop theology” e la sua intuizione nell’utilizzare alcuni dei più celebri brani pop per tramandare il Vangelo in particolare alle nuove generazioni: abituato alla “cantillazione”, forma retorica del linguaggio parlato senza accompagnamento musicale, già usata nella tradizione

Mons. Vincenzo Paglia anno 24 • n. 4

Mons. Antonio Staglianò accanto al Vescovo Favale

ebraica e cristiana medievale, il vescovo calabrese riabilita le “canzonette” in veri e propri testi letterari, densi della ricerca umana del senso di sé, della propria vita, della tensione per un orizzonte altro, rappresentato per Staglianò dal Vangelo di Cristo. Pur citando tra gli altri Mahmood, Noemi, Marco Mengoni, Francesco Gabbani, Nek, il relatore ha spaziato con padronanza dalla fede alla filosofia, toccando temi scottanti e attuali come la corruzione, la laicità, l’amore, le maschere della religione non senza ritenere necessaria un’autocritica del Cattolicesimo convenzionale, che talvolta ha travisato il vero volto di Dio, per un Cristianesimo più umano. “Essere umano come è umano Dio in Gesù” ha rimarcato Staglianò, certo che “il modello di Gesù può essere un’ipotesi di quello che può essere la tua vita, credi o non credi”. Francesco Russo

I partecipanti all’incontro con Mons. Paglia

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VOCI DAL SEMINARIO

Alla riscoperta del Dio relazione Gli Esercizi Spirituali del Seminario Vescovile e dei giovani della diocesi

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i sono svolti dal 22 al 24 marzo presso l’oasi “Sacro Cuore di Gesù” a Conversano gli esercizi spirituali per i seminaristi e i giovani della nostra comunità diocesana. Un tempo di grazia per riscoprire nelle Scritture il Dio della relazione con la guida spirituale di Padre Franco Annichiarico. Nel corso del percorso Padre Franco ha voluto portare degli argomenti molto vicini alla giovinezza (amore, relazione) su un piano più spirituale, andando a riscoprirli attraverso i testi sacri. “Chi ci ha voluti?”. Un interrogativo fondamentale per la vita dell’uomo, che spesso può sembrare non avere risposte, è stato motivo di riflessione per i ragazzi che guidati dal predicatore nella lettura delle Scritture hanno compreso che Dio ci ha voluti, ci ha amati, ci ha libertati. Liberati nel senso che ci ha donato la libertà. Il nostro è infatti un Dio che al centro della relazione pone la vita (cf Gen 2, 9), la possibilità di respirare e di sognare non dubitando mai della Sua fiducia. Ce lo confermano i primi due capitoli della Genesi che parlano del Dio creatore, Lui ha lavorato l’uomo creandolo così com’è: con le sue imperfezioni, con i suoi pregi che sa come usare. Quando quindi la risposta a quella domanda è difficile la Bibbia ci dona un messaggio di amore. Lui ti ha voluto, Lui ti ha creato così come sei. Da qui tutto il percorso sul Dio relazione, dalla Genesi sino al Vangelo di Luca. È nel Nuovo Testamento infatti che i ragazzi hanno ritrovato una raffigurazione meno sfuocata del rapporto con il di-

A Padre Franco Annichiarico sj tiene una delle meditazioni

vino, grazie al contributo di Gesù che si “disturba” di andare ad incontrare i peccatori stabilendo con tutti gli uomini un rapporto di amicizia: brani come la chiamata degli apostoli (Mc 3,13-19), nel quale Gesù vuole con sé i dodici discepoli, hanno permesso di riconoscere l’Altissimo come Colui che ci vuole con sé non tenendo conto della nostra provenienza, ma chiamandoci ad una vita nuova che non si può fermare alla superficie, ma deve scendere in profondità, non deve restare solo un modo per essere tranquilli o per farsi vedere, ma deve

essere incontro. Questo è stato un pilastro fondamentale per i ragazzi che hanno voluto approfondire il tema dell’incontro con il Padre anche attraverso domande rivolte alla guida, padre Franco. La relazione è presente anche nella Trinità: ha reso molto l’icona di Rublëv, un autore russo che la raffigura. La Trinità è infatti sintonia e perfezione tra tre persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sempre insieme. Nelle riflessioni personali si è riflettuto su quanto anche noi fedeli e soprattutto giovani vediamo insieme queste tre persone; frequentemente vengono scisse e ci si rivolge solamente allo Spirito Santo, è bello invece riscoprire un Dio che di per sé è relazione e vuole esserlo anche con noi. Sono state scelte anche delle attività per permettere ai ragazzi di soffermarsi maggiormente a riflettere in un modo più pratico, ad esempio la visione del film: “Green Book”nel quale i protagonisti, un italoamericano in cerca di un impiego e un raffinato musicista afroamericano raccontano il razzismo americano negli anni ’60. Un’altra attività è stata quella del “sogno guidato”,una terapia immaginativa che ha permesso ai ragazzi di andare più a fondo nel proprio “io” per capire quale sia il dono che davvero necessita in una determinata situazione o nella vita di tutti i giorni. Giacomo Petrosillo Antonio Pio Ancona

Il gruppo dei partecipanti agli esercizi

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MEMORANDUM

Ti interessa “Il Cammino di Santiago”?

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gni anno dalla “Missione Italiana in Galizia”, Padri e Suore dell’Opera don Guanella, organizziamo l’esperienza di una settimana sul Cammino di Santiago per giovani 18-35enni; non si tratta solo di camminare, ma di camminare secondo l’antica tradizione giacobea. I giovani che vengono con noi, in genere, apprendono “come” si realizzava il Cammino, per essere poi capaci, più in là nel tempo, di farlo da soli o portandosi dietro un gruppo a cui trasmettere il senso e le caratteristiche dell’antico pellegrinaggio. Si tratta di camminare una settimana scoprendo paradossalmente cosa il Cammino a Santiago non è… vista la deriva a cui da qualche tempo quest’esperienza secolare è esposta. Ogni anno si forma un gruppo di circa 50 giovani provenienti da ogni regione d’Italia, che non si conoscono tra di loro, per effettuare questo “assaggio” di Cammino, assimilarne lo spirito e le regole e scoprire una realtà straordinaria, quella del pellegrinaggio, molto diversa dal mero camminare. Responsabili dell’esperienza: per la segreteria e l’organizzazione Suor Sara, giovane religiosa guanelliana che vive e lavora nel trevigiano; per l’animazione e le meditazioni sul Cammino Padre Fabio, superiore della Missione guanelliana sul Cammino e Cappellano degli Italiani a Compostela.

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Celebrazione per il XXV della morte di don Armando Dorsi Parrocchia S. Anna, Monopoli Il vescovo incontra i giovani della zona pastorale Parrocchia Matrice, Cisternino GMG diocesana – IISS Majorana-Laterza, Putignano Giornata del Seminario – Rutigliano e Turi Statio quaresimale – Polignano a Mare Il vescovo presiede la benedizione e la messa della Domenica delle Palme – Cattedrale, Conversano Open day – Seminario, Conversano Il vescovo presiede l’adorazione eucaristica Concattedrale, Monopoli Messa Crismale – Cattedrale, Conversano Il vescovo presiede la messa in Coena Domini Concattedrale, Monopoli Il vescovo presiede la Celebrazione della Passione Concattedrale, Monopoli Il vescovo presiede la Veglia Pasquale – Cattedrale, Conversano Il vescovo presiede il pontificale del giorno di Pasqua Concattedrale, Monopoli Incontro con i giovani della zona pastorale – Alberobello Festa diocesana degli Oratori ANSPI – Seminario, Conversano Cresime – Parrocchia Ss. Cosimo e Damiano, Polignano a Mare Il vescovo incontra i giovani della zona pastorale – Turi XX MiniIN…FESTA – Seminario, Conversano Incontro delle famiglie di Azione Cattolica Movimento “Vivere In”, C.da Piangevino 224/A, Monopoli Celebrazione eucaristica per la festa della Madonna della Vetrana Parrocchia Matrice, Castellana Grotte Cresime – Parrocchia S. Domenico, Noci Cresime – Parrocchia Regina Pacis, Monopoli Celebrazione per la festa della Madonna della Croce Parrocchia Matrice, Noci Incontro con i giovani della zona pastorale – Fasano sud Celebrazione per la festa della Madonna della Fonte Cattedrale, Conversano Cresime – Parrocchia S. Anna, Monopoli

Da marzo è disponibile l’APP della nostra Diocesi per dispositivi Android ed Apple. D’ora in poi sarà più semplice seguire le notizie e i contenuti presenti sul sito diocesano. Attraverso le varie sezioni si può accedere alle notizie più recenti, alle omelie del Vescovo, alle informazioni istituzionali, ai contatti degli uffici, agli orari delle Messe con le mappe e i percorsi di tutte le chiese diocesane. Una sezione a parte riguarda l’agenda diocesana che permette l’accesso a tutti gli appuntamenti presenti in calendario con la possibilità di ricevere le notifiche degli avvisi più importanti. L’APP consente l’accesso diretto al canale YouTube e alla pagina Facebook della diocesi. 11



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