VFV 3-2015 MAGGIO-GIUGNO

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Anno XXIX - no 3 Maggio/Giugno 2015

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ADERENTE ALLA FEDERAZIONE MONDIALE DELLE ASSOCIAZIONI VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI (F.W.V.F.A.)

3 M AGGIO /G IUGNO 2015

RIVISTA UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI

Direttore Responsabile Antonio Ascanio MANGANO Segreteria Editoriale Fabio MARANGONI Comitato di Direzione PRESIDENTE NAZIONALE: Roberto MUGAVERO PRESIDENTE D’ONORE: Gino GRONCHI VICE PRESIDENTI NAZIONALI: Luca BONELLO, Rolando FAGIOLI e Giuseppe PARRINELLO CONSIGLIERI NAZIONALI: Lorenzo AROSIO, Sergio AURELI, Claudio BALLESIO, Paolo BARBIN, Alberto BIDDOCCU, Diego CORIASCO, Paolo CORBETTA, Giancarlo GIACHINO e Damiano LANDI.

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w w w. a n v v f v. i t la foto di copertina è di Walter Todaro (Pubblifoto)

EDITORIALE

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LOMBARDIA: SOCCORSO E SALVATAGGIO IN AMBIENTE OSTILE

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PIEMONTE, DECAROLI ALLARMA I 74 SINDACI

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RESTARE NEL CORPO NAZIONALE PER I VOLONTARI È SEMPRE MENO ATTRAENTE

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GRISULANDIA E NON SOLO !

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NEL CUNEESE CORSI SAF A SPESE DELLA COMUNITÀ

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PER BOCCI E GIOMI OCCORRE ARMONIA TRA VOLONTARI E PERMANENTI

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MODIFICA DEL DR 76/2004

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UN ARCOBALENO DI VOLONTARI PER LA SACRA SINDONE E I SUOI FEDELI

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DAL CUSCINO DI SOLLEVAMENTO ALLA GRU…

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EDITORIAL EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE EDITORIALE

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Sono passati circa due anni da quando il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile ha avviato il percorso per l’emanazione del nuovo Regolamento del personale volontario in ossequio a quanto previsto dall’articolo 8, comma 2 del D.lgs. 139/2006 “Riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, a norma dell'articolo 11 della legge 29 luglio 2003, n. 229”. Sono parimenti due anni che questa Associazione, Ente Morale avente tra gli scopi statutari la promozione di iniziative volte al sostegno della categoria, si è adoperata nell’ambito di tale processo di revisione con pieno spirito costruttivo nel favorire il confronto sia con i vertici Istituzionali, che Politici, che Ministeriali, che del Dipartimento, che del Corpo. Confronto volto a perseguire sia il miglioramento e la crescita delle attività di soccorso e di istituto prestate dai Distaccamenti volontari alle comunità locali sia alla realizzazione di un reale servizio di prossimità, capillarmente diffuso su tutto il territorio nazionale, attraverso una sempre maggiore diffusione del volontariato VVF del Corpo. Era nostra convinzione che le controparti istituzionali, in occasione dell’adozione del nuovo Regolamento e nella riorganizzazione del modello di soccorso, intendessero dare

Presidente Nazionale Roberto MUGAVERO

alla nostra componente la giusta e dovuta valorizzazione caratterizzata dal necessario e non più rinviabile respiro europeo con contestuale adeguamento agli standard internazionali. Purtroppo non solo così non è stato ma, il testo conclusivo di nuovo Regolamento, oltre ad avere diversi contenuti che, se attuati, rischiano di portare ad una potenziale riduzione e limitazione delle capacità operative dei Distaccamenti volontari, mortifica di fatto la natura stessa dei Vigili del Fuoco volontari. L’articolato poi, da un’attenta lettura, sembra contenere molte indicazioni che travalicano sia norme legislative da cui il Regolamento discende sia precisi precetti costituzionali.

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Il Comitato di Presidenza

Alla luce di quanto sopra l’Associazione, oltre a procedere ad un’idonea campagna di sensibilizzazione a livello, nazionale, regionale e locale, ha realizzato un accurato studio della nuova bozza di Regolamento che ha dato luogo a numerosissimi rilievi di ordine tecnico-giuridico. Questi, sottoposti al Presidente del Consiglio dei Ministri, così come al Ministro dell’Interno e agli organi politici, istituzionali e tecnici, è auspicabile possano condurre ad una concreta e seria

A questo link potrete trovare una raccolta delle nostre pubblicazioni: http://issuu.com/antonioascaniomangano/stacks

News e commenti su attività pompieristiche e di soccorso in genere. Promuoviamo il volontariato VVF di prossimità su modello mitteleuropeo. Seguici sui social network, e contribuisci alla redazione del nostro periodico inviando materiale a: direttorevfv@me.com facebook - pompierivfv twitter@pompieri

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Hanno collaborato alla redazione di questo numero: Giuseppe Durosini; Mirko Decaroli; Antonio Coduri; Massimo Bozzano; Federico Girgenti; Sergio Aureli; Piermauro Biddoccu; Marc Knöri e Andrea Ronconi.

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Viva i Vigili del Fuoco. Direttore Responsabile Antonio Ascanio MANGANO

EDITORIALE

Questo Editoriale, ultimo redatto nell’ambito del mandato triennale del Consiglio in carica, non può non concludersi con i ringraziamenti per tutti coloro che sono stati parte attiva nel sostenere le attività, ardue, complesse e difficili ma anche, per molti versi, sfidanti ed entusiasmanti, che hanno caratterizzato l’azione volta alla creazione di nuove basi per la proiezione dell’Associazione verso i futuri impegni che la attenderanno nei prossimi anni.

EDITORIALE

azione di riflessione da parte del Governo sul tema del volontariato del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

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LOMBARDIA

IN LOMBARDIA SOCCORSO E SALVATAGGIO IN AMBIENTE OSTILE/IMPERVIO NON PIÙ ESCLUSIVA DEL CNVVF

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CON UNA LEGGE REGIONALE LA LOMBARDIA ATTRIBUISCE AD AREU E CNSAS IL SOCCORSO E SALVATAGGIO D’INFORTUNATI IN AMBIENTE OSTILE E IMPERVIO, IN BARBA A CHI RITIENE CHE CERTE ATTIVITÀ SIANO ESCLUSIVA DEI CORPI DELLO STATO. VFV MAGGIO/GIUGNO 2015


rime operazioni già portate brillantemente a termine senza attendere l’arrivo dei VVF, magari da terra. C’è da aspettarsi che venga sdoganato anche il soccorso tecnico urgente inclusa l’estinzione degli incendi “civili”? E’ una provocazione ma sarebbe forse l’unica maniera di accorciare i tempi di risposta della macchina Corpo Nazionale VVF, con una media nazionale ancora molto lontana da quei 20 minuti (comunque infiniti).

P

ECCO IL TESTO DELLA LEGGE CHE NON LASCIA GROSSO SPAZIO A INTERPRETAZIONI: Legge Regionale 17 marzo 2015, n. 5 Disposizioni in materia di interventi di soccorso alpino e speleologico in zone impervie, recupero e salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza (BURL n. 12, suppl. del 20 Marzo 2015 ) urn:nir:regione.lombardia:legge:2015-03-17;5 Art. 1 (Finalità) 1. La Regione valorizza le attività di soccorso e favorisce la prevenzione e la vigilanza sugli infortuni nell'esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche, speleologiche o in analoghe attività sportive o turistiche praticate nel territorio della Lombardia, in quanto il recupero e il salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza costituiscono un obiettivo regionale di primaria importanza.

Art. 2 (Gestione del soccorso ed elisoccorso) 1. Le attività di soccorso sanitario, compreso l'elisoccorso, sono svolte dalla Regione Lombardia per il tramite dell'Azienda Regionale Emergenza e Urgenza (AREU) che, in ambiente impervio o ostile montano e ipogeo, si avvale in base ad apposita convenzione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) - Servizio Regionale Lombardo. 2. La Regione, in conformità alla legge 21 marzo 2001, n. 74 (Disposizioni per favorire l'attività svolta dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico),

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riconosce e promuove l'attività di soccorso prestata dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. 3. La Regione si avvale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - Servizio Regionale Lombardo, quale struttura regionale operativa del CNSAS nazionale e del servizio della Protezione Civile, per l'attuazione degli interventi di soccorso tecnico degli infortunati, dei pericolanti e per il recupero dei caduti nel territorio montano, nell'ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio lombardo, in stretto coordinamento con AREU. 4. La Regione, nell'ambito della promozione turistica della montagna e dell'ipogeo lombardi e con l'intento di promuovere la cultura di un turismo responsabile, favorisce la diffusione e la conoscenza delle indicazioni fornite dal Club Alpino italiano (CAI) nella sfera della propria attività formativa e divulgativa.

Art. 3 (Oneri degli interventi di soccorso e di elisoccorso) 1. Gli interventi di soccorso e di elisoccorso sono prestazioni a carico del servizio sanitario nazionale se riconducibili alle disposizioni di cui all'articolo 11 del Decreto del Presidente della Repubblica 27 marzo 1992 (Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza). 2. Gli interventi di soccorso e di elisoccorso in ambiente impervio o ostile, comprensivi di recupero e trasporto, qualora non sussista la necessità di accertamento diagnostico o di prestazioni sanitarie presso un pronto soccorso, sono soggetti a una compartecipazione alla spesa a carico dell'utente trasportato, se richiesto da quest'ultimo o riconducibile ad esso. La compartecipazione è aggravata qualora si ravvisi un comportamento imprudente. 3. La classificazione degli interventi di soccorso e recupero in ambiente impervio o ostile a titolo di soccorso sanitario o non sanitario, urgente o non urgente, è attribuita dalla Sala Operativa Regionale Emergenza Urgenza 118, che effettua l'intervento in coordinamento con l'equipe di soccorso sanitario. 4. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sentite l'AREU e la commissione consiliare competente, stabilisce il piano tariffario dei servizi di soccorso sanitario e non sanitario e definisce la quota di compartecipazione alla spesa in base ai seguenti criteri: a) previsione del limite della quota di compartecipazione non superiore al cinquanta per cento del

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costo effettivo del servizio; b) riduzione del trenta per cento a favore dei residenti in Lombardia; c) la compartecipazione è dovuta anche quando il soccorso è effettuato dalle sole squadre a terra del CNSAS e, a giudizio della SOREU 118, non sono necessari accertamenti o prestazioni in pronto soccorso.

Art. 4 (Norma finanziaria) 1. Gli introiti derivanti dall'applicazione del comma 2 dell'articolo 3 della presente legge confluiscono al Titolo 3 'Entrate extra-tributarie' - tipologia 500 'Rimborsi e altre entrate correnti', iscritti allo stato di previsione delle entrate del bilancio 2015-2017.

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PIEMONTE

DECAROLI ALLARMA I 74 SINDACI: 8

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«I TEMPI DI RISPOSTA ANTINCENDI SUPERERANNO ABBONDANTEMENTE I 20 MINUTI!» VFV MAGGIO/GIUGNO 2015

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PIEMONTE Un’amministrazione centrale sorda alle problematiche della componente volontaria VVF dei distaccamenti provinciali ma anche un’incapacità gestionale. Diversi sedi VVF volontari verranno, di fatto, chiuse ed i tempi di risposta supereranno abbondantemente i venti minuti. Una lettera inviata a tutti i primi cittadini e, nel mentre, in Consiglio Regionale, è stata presentata una mozione.

Ecco il testo integrale della lettera e, a seguire, l’elenco delle criticità gravanti sulla nostra componente:

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«Egregi Signori Sindaci, colgo l'occasione per informarVi della sempre più critica situazione in cui versa la componente VOLONTARIA del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco su tutto il territorio. Pensiamo che avere un distaccamento Vigili del Fuoco all'interno del proprio comune sia un'ottima risorsa, infatti da sempre ci sostenete e credete in noi, anche in questi anni di ristrettezze economiche con il solo scopo di dare al cittadino un servizio sempre più efficiente e immediato in caso di soccorso. Da alcuni anni la nostra amministrazione è assolutamente sorda alle nostre problematiche, anzi negli ultimi tempi causa una grave incapacità gestionale. La nostra situazione è drasticamente peggiorata non permettendoci più di garantire il soccorso h24 portandoci inevitabilmente alla chiusura di diverse sedi, allungando di fatto i tempi di intervento abbondantemente oltre i 20 minuti. Detto questo non Vi chiediamo un ulteriore sforzo economico, che da sempre Vi impegna per il bene del cittadino, ma chiediamo semplicemente sostegno nella protesta contro l' amministrazione e la componente politica, che in maniera arrogante, altezzosa e maleducata ignora il problema disdegnando ogni possibile forma di trattativa incurante delle conseguenze. Causa la grave situazione, siamo stati convocati dal consiglio Regionale del Piemonte il quale presenterà una mozione, chiedendo al presidente Sergio Chiamparino di interloquire affinché la situazione non degeneri. Chiediamo quindi a Voi Egregi Signori Sindaci, primi cittadini nei comuni sedi di distaccamenti volontari, di sensibilizzare i vostri colleghi dei comuni limitrofi che godono del nostro soccorso, ad informare congiuntamente il Presidente Regionale ANCI, chiedendogli gentilmente un suo intervento ed un eventuale incontro tra la nostra Associazione e tutti Voi. Vi alleghiamo documentazione inerente alle problematiche, in attesa di un costruttivo contatto porgiamo Distinti Saluti.» (Coordinatore Regionale Mirko Decaroli)

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PIEMONTE

ALLEGATO ALLA LETTERA Principali criticità gravanti sui Distaccamenti volontari del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco • ARRUOLAMENTO DI NEO PERSONALE VOLONTARIO In Piemonte e più in generale in tutte le Regioni italiane nell'ultimo quinquennio la decretazione di nuovo personale volontario e la relativa formazione iniziale è stata fortemente ridimensionata causando la chiusura di alcuni distaccamenti volontari e la parziale messa fuori servizio di altre decine di sedi. Non mancano cittadini che vogliono espletare il servizio di volontario di vigile del fuoco, manca la volontà da parte di molti Comandi provinciali di accettare domande di nuove iscrizioni probabilmente per non urtare aspettative di alcune sigle sindacali che mirano a rinfoltire il Corpo nazionale esclusivamente con personale permanente. Nei pochi casi in cui venga stabilito di effettuare un corso 120 di ingresso casualmente, gli orari, non tengono conto delle esigenze degli aspiranti volontari infatti, vengono svolti nelle ore lavorative dal lunedì al venerdì, quasi a voler far desistere, causa impegni di lavoro, gli aspiranti vigili.

• VISITE MEDICHE Per effetto della “Legge di stabilità 2012” tutti gli aspiranti neo Vigili del Fuoco volontari saranno soggetti al pagamento degli oneri per lo svolgimento degli accertamenti sanitari per il proprio arruolamento (circa 450 euro a persona). Pagare per poter fare il volontario !! Più volte al Dipartimento dei Vigili del Fuoco sono state presentate richieste affinché al personale destinato ai Distaccamenti volontari sia garantita la copertura degli esborsi a carico dell’Amministrazione oltre alla possibilità di poter effettuare gli accertamenti sanitari presso le strutture sanitarie pubbliche (ASL). Per quanto sopra non si è mai visto impegno a prodigarsi in tal senso

• SITUAZIONE PREVIDENZIALE Rari sono stati gli impegni del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile per confrontarsi e concordare le necessarie azioni al fine di promuovere in sede parlamentare la definitiva equiparazione dei VVF volontari nei trattamenti assicurativi e previdenziali già previsti per il personale permanente e vittima di infortunio in itinere, durante il servizio di soccorso e di istituto ed in addestramento. Complice il palese disinteresse della classe politica chiamata a legiferare in tal senso, attualmente il personale volontario è equiparato al personale professionista permanente da eguali obblighi e mansioni ma con minori diritti e tutele.

• CORSI DI FORMAZIONE ➤ ASPIRANTI VVF VOLONTARI Come anzi scritto da alcuni anni in molte regioni italiane, Piemonte incluso, non si effettuano corsi di formazione iniziali di abilitazione per quei pochi cittadini italiani che hanno avuto la fortuna di essere decretati vigili del fuoco volontari. ➤ CORSI DI FORMAZIONE PER NEO PERSONALE QUALIFICATO Come previsto dal DPR 76/2004 è stato più volte rappresentato ai vari livelli del Dipartimento l’urgente necessità di una ricognizione nazionale sulle vacanze organiche di personale qualificato Capo Reparto volontario e Capo Squadra volontario ed una immediata successiva programmazione di nuovi corsi di qualificazione. Questo anche alla luce delle disposizioni contenute nel DPR 28 febbraio 2012, n. 64 (in

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PIEMONTE particolare all’art. 66) il quale prevede, nella regolare composizione una squadra per APS, ancorché volontaria, l'obbligatoria presenza di una figura qualificata in qualità di Capo Posto. In mancanza di un Capo squadra per legge la squadra volontaria non può più prestare soccorso.

Ci teniamo contestualmente ad informarVi che, nel caso in cui il Dipartimento non provveda a considerare seriamente le nostre esigenze, i Distaccamenti della Regione inizieranno una orma di demotivazione come quella già intrapresa nel Maggio 2012 che portò alla chiusura temporanea dei Distaccamenti Volontari della Provincia di Torino con inevitabili e gravi ripercussioni.

➤ CORSI PER PATENTI DI GUIDA Come per i corsi per gli aspiranti vigili del fuoco volontari, lo tesso trattamento è riservato per la formazione di nuovi autisti di automezzi targati VVF per i quali è prevista una patente ministeriale. Senza nuovi autisti che sostituiscano quelli che hanno lasciato il servizio perché pensionati o per altre ragioni, le squadre volontarie non possono più effettuare uscite di soccorso condannando le sedi volontarie alla chiusura definitiva. ➤ MODIFICA DPR 76/2004 L’amministrazione, su pressione delle forze sindacali, in questi ultimi anni ha stilato una innumerevole serie di bozze di modifica al DPR in vigore, solo con la mera intenzione di arrivare a ridimensionare e – magari – ad eliminare la componente volontaria, quella stessa invece valorizzata in tutta Europa. Allo stato dei fatti se solo si applicasse quello già esistente – eventualmente con piccole modifiche – e dividendo volontari in gruppi A e B come più volte menzionato i Distaccamenti VVF potrebbero continuare tranquillamente la propria attività. ➤ AZZERAMENTO DEI RIMBORSI ORE LAVORATIVE Ultimamente si sta ipotizzando un azzeramento dei rimborsi spettanti ai Volontari che effettuano interventi durante il proprio orario di lavoro. Non si tratta di uno stipendio ma è un piccolo rimborso a lavoratori che, per offrire un servizio di soccorso, devono momentaneamente abbandonare le proprie mansioni lavorative.

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PIEMONTE

Al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte

ORDINE DEL GIORNO ai sensi dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto e dell’articolo 103 del Regolamento interno, trattazione in Aula

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trattazione in Commissione

OGGETTO: Sostegno alla componente volontaria del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco

Premesso che x

nel nostro Paese il personale alle dipendenze del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco si suddivide in tre diverse componenti: permanente, discontinuo e volontario. Il personale permanente è formato da coloro che svolgono l’attività di vigile del fuoco come esclusiva professione, quello discontinuo è costituito da vigili richiamati per alcuni periodi all’anno, durante i quali non possono effettuare altra attività volontaria o professionale. Infine, il personale volontario è composto da vigili volontari chiamati a svolgere i propri compiti ogni qualvolta se ne manifesti il bisogno, assicurando il servizio 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno;

x

nella nostra regione, come nel resto d’Italia, il volontariato nell’ambito del Corpo dei Vigili del Fuoco si caratterizza per l’altro grado di professionalità e costituisce un elemento

essenziale,

oltre

che

numericamente

preponderante,

per

garantire

l’espletamento di un servizio di soccorso e supporto indispensabile per la comunità; x

il personale dei distaccamenti volontari espleta ben 50.000 interventi all’anno in tutta Italia e, in Piemonte, sono presenti 80 distaccamenti che si avvalgono di circa 2000 volontari, mentre i permanenti sono circa 1000 e non coprono tutto il territorio. Alcuni

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PIEMONTE comuni piemontesi distano 30/40 minuti dalla prima sede permanente con grave rischio per la popolazione in caso di necessità; x

per cogliere la rilevanza della componente volontaria dei Vigili del Fuoco nella nostra regione basti pensare, a titolo esemplificativo, che nella sola provincia di Torino i Distaccamenti dei volontari garantiscono il 30 per cento degli interventi effettuati ogni anno dal Corpo, percentuale che ha un forte incremento nelle giornate caratterizzate da eventi calamitosi;

considerato che

x

la componente volontaria dai Vigili del Fuoco è afflitta da numerose problematiche che riguardano la necessità di un migliore coordinamento dell’allertamento dei distaccamenti, la carenza di vestiario e di forniture;

x

a tali problematiche si sono aggiunte negli ultimi anni numerose aggravanti, costituite, in particolare, dalle previsioni di cui alla legge 12 novembre 2011, n. 183 (Legge di stabilità 2012) che hanno obbligato gli aspiranti volontari a pagarsi la visite mediche necessarie per l’iscrizione nei quadri del Corpo con un esborso che arriva a 500 euro a volontario. Oltre a ciò le norme introdotte a partire dal 2011 hanno determinato il blocco del reclutamento e viene indicato un numero chiuso per le iscrizioni ai Comandi, che devono indicare il numero massimo di vigili occorrenti. Tale fabbisogno è peraltro falsato dal fatto che il Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco non ha disposto la cancellazione del personale non più frequentante per cui il numero dei vigili che risultano operativi non è corretto;

x

un’altra problematica riguarda le modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 6 febbraio 2004, n. 76 contenente il Regolamento per il reclutamento, l'avanzamento e l'impiego del personale volontario del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Le modifiche proposte infatti sono molto penalizzanti per la componente volontaria rendendo

senz’altro

preferibile

l’applicazione

dell’attuale

testo

del

D.P.R.,

eventualmente con qualche correttivo; x

a tali gravi problematiche si aggiungono le difficoltà conseguenti all’accettazione delle domande di nuovi volontari, ovvero i pesanti costi sopra citati a carico dei volontari

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PIEMONTE stessi, che si trovano a dover pagare circa 500 euro per visite mediche valide per soli 12 mesi e, pertanto, soggette ad essere ripetute; x

inoltre i corsi da 120 ore per il nuovo personale non vengono svolti e pertanto i nuovi aspiranti vigile del fuoco attendono talvolta anni per avere la possibilità di poter effettuarli, anche perchè, in molti casi, l’organizzazione dei corsi non tiene conto delle necessità di studio o lavorative degli aspiranti. Si riscontra altresì la mancanza di corsi per le patenti, circostanza particolarmente grave in quanto avere personale autista è di fondamentale importanza per ogni Distaccamento volontario dato che senza autisti non è possibile garantire una squadra pronta alla partenza in caso di richiesta di soccorso;

considerato, altresì, che x

il Decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2012, n. 64 recante “Regolamento di servizio del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, ai sensi dell'articolo 140 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217” all’articolo 66 (Composizione e formazione delle squadre) individua la squadra attrezzata per l’effettuazione della generalità degli interventi di soccorso come composta da 5 unità, di cui un capo partenza con qualifica non inferiore a capo squadra, ma gli ostacoli ad una corretta applicazione del DPR 76/2004 con l’impossibilità di formare nuovi capi squadra rende sempre più difficile organizzare le squadre di soccorso;

x

a tali elementi, che minano non solo l’efficacia ma la sopravvivenza stessa del servizio reso dai Vigili del Fuoco volontari, si aggiunge inoltre l’ipotesi recentemente avanzata di procedere all’azzeramento dei rimborsi spettanti ai Volontari che effettuano interventi durante il proprio orario di lavoro.

Si noti che esso non costituisce

assolutamente una forma di retribuzione, ma ha carattere di mero rimborso a favore di lavoratori che per offrire un servizio devono momentaneamente abbandonare le proprie abituali mansioni; x

la demotivazione e gli ostacoli economici e burocratici rischiano di portare alla chiusura di diverse sedi volontarie, con possibili gravi ripercussioni sui cittadini

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PIEMONTE IMPEGNA la Giunta regionale

x

a valutare ipotesi di riduzione dei costi delle visite mediche a carico degli aspiranti volontari;

x

a farsi tramite presso il Dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco ed il Parlamento affinchĂŠ siano riviste la normativa e la regolamentazione attuali garantendo la piena ed ottimale operativitĂ dei Distaccamenti dei Vigili del Fuoco volontari, in particolare superando gli attuali ostacoli in materia di reclutamento, oneri a carico degli aspiranti volontari, organizzazione dei corsi, corretta applicazione del D.P.R. 76/2004, formazione delle squadre di soccorso e rimborsi spettanti ai volontari operanti durante il proprio orario di lavoro.

Torino, 17 giugno 2015

Primo firmatario

Silvana Accossato

Altre firme

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PIEMONTE

RESTARE NEL CORPO NAZIONALE PER I VOLONTARI È SEMPRE MENO ATTRAENTE A cura dell’Ing. Antonio Coduri (già ufficiale volontario del CNVVF nel Verbano Cusio Ossola)

Dapprima, negli anni 40, i corpi comunali di pompieri (soprattutto volontari) confluirono nel nascente Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. I volontari vennero inquadrati – con un ordinamento militare – al pari dei colleghi di ruolo. Poi negli anni 70, in periodo di vacche grasse, le organizzazioni sindacali ottennero assunzioni in massa negli apparati statali. Oggi – in ottica, come non mai, di risparmi della spesa – possibile che si punti a mortificare continuamente la componente volontaria del Corpo, in controtendenza col resto d’Europa e del mondo? VFV MAGGIO/GIUGNO 2015

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PIEMONTE l 10 maggio scorso a S. Angelo Lodigiano nella riunione di Consiglio del' Associazione Vigili del Fuoco Volontari il Presidente Prof. Roberto Mugavero ha informato i presenti del 'intenzione del Dipartimento di modificare la parte del decreto in oggetto, modifiche che riguardano in particolare la figura giuridica del vigile del fuoco volontario.

I

In estrema sintesi il Ministero avrebbe l'intenzione di abolire tutte le qualifiche dei vigili del fuoco volontari. Se questa modifica dovesse attuarsi avremmo 8.000 vigili privi di qualsiasi qualifica di grado e 300 distaccamenti difficilmente gestibili. La ratio di questa novità mi è francamente incomprensibile a meno che non si voglia cercare di abolire la componente volontaria disincentivando definitamente dei giovani validi ad aderire al Corpo. Noto inoltre che,

sono gestiti da dirigenti responsabili e tecnicamente esperti e che, al momento dell'emergenza, sono in grado di dirigere operazioni non sempre prive di rischio, non si capisce perché nel resto d'Italia improvvisamente si voglia cambiare sistema e avere un esercito senza capi. Il Corpo Nazionale è nato negli anni quaranta accorpando i Corpi Comunali preesistenti, composti in prevalenza con personale volontario e, solo nei centri maggiori, da professionisti, e con un inquadramento gerarchico di tipo militare con ufficiali, sottufficiali, e vigili. Il personale era scelto in prevalenza da giovani che svolgevano già professioni utili nel soccorso tecnico, carpentieri, boscaioli, geometri , ingegneri, ecc. Nel Corpo Nazionale pertanto vennero inquadrati i pompieri Comunali con i loro ufficiali e sottufficiali sia volontari che professionisti.

Fino agli anni settanta la situazione normativa del Corpo era rimasta immutata, e infatti quando, promosso secondo ufficiale, mi sono presentato al Comando di Novara, l'Ing. Gentile mi disse di attenermi alle disposizioni del R. Decreto istitutivo del Corpo. L'Ing. Gentile contava molto sui suoi volontari, aveva aperto nuovi distaccamenti e arruolato tecnici da affiancare al suo unico collaboratore . Allora, almeno a Novara, grazie anche alla presenza nei quadri di Capireparto di lungo corso e carismatici, le qualifiche dei volontari erano riconosciute da tutti, i sottufficiali dirigevano le operazioni di soccorso delle squadre e gli ufficiali erano delegati nelle commisL’ing. D’errico quand’era Ispettore Generale Capo del CNVVF. Sullo sfondo Giuseppe sioni tecniche, inviati ad effettuare Zamberletti che da sempre si batte per un volontariato VVF di prossimità., sopralluoghi, e a dirigere le squadre del Comando, o anche, in caso di richiamo al Comando, a supplire persino lo stesso Comandante . negli ultimi anni, la strategia del Ministero su un argoIn quegli anni però la politica del sindacato della funziomento fondamentale come la presenza o meno di ne pubblica mirava ad aumentare gli organici nel settovolontari nel Corpo sia stata molto mutevole. re del pubblico impiego ed anche nel comparto dei vigiSe teniamo conto che in Trentino e in tutto il mondo i li del fuoco. Corpi o Distaccamenti di Pompieri funzionano perché

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PIEMONTE In particolare i rappresentanti sindacali dei VVF, volevano ridurre o annullale la componente volontaria per far posto a nuove assunzioni di ruolo. Il loro assioma era: “i volontari portavano via posti di lavoro”. Se per alcuni versi e in qualche settore la spinta sindacale poteva essere giustificata i nostri Governanti e Dirigenti avrebbero però dovuto saper gestire più saggiamente le richieste non ragionevoli di aumento del personale.

ma anche di molti nostri Governanti e Dirigenti che allora avevano sposato acriticamente la tesi sindacale. Comunque sia il risultato del' ostracismo nei confronti dei volontari avrà portato ad aprire qualche presidio permanente in più in qualche località periferica come a Verolengo ma ha avuto come effetto principale quello di impedire per anni l'apertura di nuovi presidi volontari , e ha favorito la nascita ed espansione del volontariato di Protezione Civile, una organizzazione di soc-

Infatti avrebbe dovuto essere ovvio che se un apparato statale diventa troppo pesante , non è più sostenibile dal punto di vista economico. Purtroppo però la colpa non è stata solo dei sindacati

corso tecnico indipendente e non più sotto il controllo dei Pompieri. All'inizio del secolo vi è stata poi una nuova svolta, la direzione dei Vigili del Fuoco resasi conto che avendo

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PIEMONTE osteggiato i volontari interni, si era preclusa la possibilità di aumentare in modo consistente gli organici e di incrementare il suo potere contrattuale , cercò di rimediare all'errore con il piano “Italia in venti minuti”. Piano che avrebbe dovuto portare all'apertura di molti nuovi presidi (si veda in proposito la risposta dell’allora Capo del Corpo D’Errico al Senatore Manfredi). Ma che fine ha fatto quell’ambizioso progetto? Ora però sembra che la strategia del Corpo sia di nuovo cambiata, infatti i colleghi volontari ancora in servizio si lamentano perché è diventato molto difficile anche solo mantenere in vita i distaccamenti esistenti, con tutti gli ostacoli che vengono posti per effettuare i corsi di ingresso e quelli di specializzazione per i nuovi arrivati. Adesso poi con l'ultima trovata di degradare tutti i volontari a vigili semplici sarà sempre più difficile la vita dei distaccamenti e praticamente impossibile attrarre dei giovani validi. È chiaro che se qualcuno oggi vuole darsi al volontariato di soccorso preferirà entrare in altre organizzazioni come l' A.I.B., o la Protezione Civile, sodalizi molto più attraenti per dei volontari dell'attuale C.N. Tra l'altro l'attuale situazione economica del nostro paese costringerà i nostri Amministratori, di qualsiasi corrente siano, a ridurre le spese e quindi il personale statale, e a demandare sempre di più molti servizi anche essenziali al buon cuore dei volontari . Sono stato ad una assemblea del mio Comune e in quella sede il Sindaco ha presentato un bilancio di previsione di soli tagli in tutti i settori, la Regione Piemonte trattando della Sanità ha deciso di ridurre il numero di ospedali , il Governo ha preannunciato tagli in molti servizi, sicurezza, difesa ecc.

Purtroppo l'Italia è in crisi, e i nostri Governanti finalmente si sono resi conto che il costo dell'apparato burocratico è insostenibile per il paese, e che si dovrà tagliare in ogni settore anche riducendo il numero degli statali. Solo il Dipartimento dei Vigili del Fuoco ritiene di poter far a meno in futuro dell'apporto del volontariato?

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GRISULANDIA E NON SOLO ! “AVANTI TUTTA” PER LA DELEGAZIONE DI FOSSANO n ambito locale la provincia di Cuneo è spesso chiamata “Granda” per via delle sue dimensioni. Si tratta di un aggettivo legato a numerose manifestazioni nel cuneese, come quella tenutasi a Fossano a fine maggio. “Famiglia sei Granda”, organizzata dal Forum delle Associazioni familiari della provincia e giunta alla 5° edizione, ha visto il coinvolgimento di otto città. Di rilievo il “laboratorio” all’aperto con giochi, animazioni e spettacoli realizzato nella centrale via Roma nel pomeriggio di domenica 24 maggio. Tra le molte realtà presenti anche la nostra Delegazione con Grisulandia per un appuntamento che si rinnova ormai da alcuni anni. Un grande arco gonfiabile e la sirena del mini APS hanno accolto decine di piccoli visitatori ai quali è stato rilasciato un ambito “diplomino” al termine del percorso. La figura del Vigile del fuoco e il desiderio di poterne emulare l’attività, anche solo naturalmente per gioco, è certo cosa contagiosa. Un’analoga iniziativa è quindi stata messa in cantiere dalla vicina nuova Delegazione di Savigliano il week end successivo in uno dei loro Comuni di competenza: Grisulandia con tanto di mezzi del Distaccamento saviglianese! La valenza sociale dell’ANVVFV si palesa anche in queste iniziative di sensibilizzazione, ma non solo. La nuova amministrazione comunale di Fossano, preso atto delle varie Associazioni “operative” di volontariato sul territorio (ANVVFV, Associazione Nazionale Carabinieri, Protezione Civile comunale, Papa Golf CB Radio Club e altre) ha infatti creato da alcuni mesi un Coordinamento locale – dotato tra l’altro di propria sede – con lo scopo di coordinarne l’attività in occasione di eventi o manifestazioni che necessitano di ottimizzare la sinergia tra le varie presenze. Il tutto valutando le rispettive esperienze e nel pieno rispetto delle autonomie associative. Un paio di casi per tutti: il 7 giugno con la rievocazione del circuito motociclistico cittadino degli anni cinquanta,

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allora riconosciuto a livello nazionale, arricchito dalla presenza di numerose moto d’epoca. Lo stesso Sindaco, Davide Sordella, ha voluto dare lustro all’evento percorrendo l’itinerario in sella ad un vecchio mezzo con tanto di fascia tricolore. Mentre ad alcune Associazioni è stata assegnata la gestione della viabilità, la nostra Delegazione ha curato l’assistenza tecnica con gli estintori e con il doblò associativo. Stesso compito svolto sempre dalla Delegazione durante i numerosi spettacoli in occasione di “Mirabilia”, rinomato Festival internazionale delle arti circensi e degli artisti di strada, svoltosi a Fossano tra giugno e luglio oppure in concomitanza di alcune feste patronali estive, avendo anche tesserati dotati dell’attestato di “alto rischio”. Tra queste ultime feste va annoverata quella della frazione fossanese di Murazzo del 2 agosto che ha organizzato un pomeriggio dedicato agli “Amici del soccorso e del sorriso”. Un’originale iniziativa con il coinvolgimento di Croce Bianca, dei pagliacci della clown terapia e di Grisulandia. Il tutto arricchito dal colpo d’occhio di una mongolfiera per un successo assicurato. Possiamo infine ricordare la partecipazione alla XVI “Festa del grano”, organizzata il 21 giugno in città dalla Coldiretti in collaborazione con il Comune . Un grande momento di festa tra mezzi di varie epoche destinati alla lavorazione della terra e alla mietitura del grano, mostre fotografiche (tra le quali la nostra con una galleria d’immagini su pannelli realizzati dal calendario 2015), stand a sfondo scientifico legati all’alimentazione e con… l’ennesima Grisulandia “scortata” dall’APS del Distaccamento volontario di Fossano! Tanti appuntamenti e…tanto impegno ma con la soddisfazione di una presenza associativa collaborativa e ben inserita nel tessuto sociale della città.

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NEL CUNEESE CORSI SAF A SPESE DELLA COMUNITÀ MA RESTA IL PROBLEMA NUOVI INGRESSI A cura di Massimo Bozzano

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L’ANVVFV BUSSA ALLA PORTA DI FONDAZIONI E CASSE DI RISPARMIO PER REPERIRE I SOLDI OCCORRENTI A STIPENDIARE GLI ISTRUTTORI PERMANENTI; RESTA LA PREOCCUPAZIONE PER I VOLONTARI IN ATTESA DI CORSI D’INGRESSO E PATENTI DI GUIDA. C’È ANCHE IL PROBLEMA DEI MEZZI DI SOCCORSO – SEMPRE ACQUISTATI DALLA COMUNITÀ E CEDUTI AL MINISTERO – E IN ATTESA DA MESI DEI DOCUMENTI D’IMMATRICOLAZIONE DAGLI UFFICI ROMANI.

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abato 16 maggio ha preso il via, presso il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Cuneo, il primo corso di specializzazione “Saf 1/A” rivolto ai Vigili volontari della nostra provincia. Ad eccezione del Comando e delle caserme di Alba, Mondovì, Saluzzo (e dell’aeroporto di Levaldigi), tutto il resto del cuneese è coperto da 17 Distaccamenti retti da personale volontario. Si comprende quindi l’importanza della formazione anche per questi Vigili del fuoco che garantiscono ogni giorno un indispensabile “soccorso tecnico urgente”. Il corso, della durata di 36 ore distribuite nei weekend, è stato promosso dalla sezione provinciale dell’ANVVFV che, d’intesa con i propri vertici, ha fornito la necessaria collaborazione alla Direzione Regionale piemontese e al Comando di Cuneo. La realizzazione di questo percorso formativo è stata resa possibile grazie ai fondi da tempo stanziati per questo corso specifico e reperiti dall’Associazione presso la Fondazione fossanese Sordella e le Fondazioni delle Casse di Risparmio di Cuneo e Fossano. Un ruolo importante è stato pure svolto da numerosi Sindaci dell’intera provincia che nei mesi passati, preso atto della valenza del progetto, hanno voluto dare approvazione e sostegno concedendo il proprio patrocinio. Un avallo importante che ha accompagnato le varie richieste per la costituzione della somma necessaria a far partire queste due sessioni. Concluso il primo con gli esami presso il Comando, sabato 13 giugno ha preso il via un secondo ed analogo corso, terminato domenica 5 luglio, con oltre una

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PIEMONTE quarantina di discenti e realizzato sempre grazie agli stessi finanziatori. Sono così stati oltre una novantina i Vigili del fuoco, provenienti da tutti i 17 Distaccamenti volontari della provincia, che hanno avuto modo di partecipare a lezioni specifiche grazie innanzi tutto alla sensibilità dei privati. A quanti si sono adoperati e hanno lavorato insieme per concretizzare questo progetto, certo ambizioso ma di grande utilità per il bagaglio culturale e professionale dei volontari, va un pubblico e rinnovato ringraziamento, anche attraverso le colonne della rivista associativa. L’Associazione a livello provinciale, vista l’occasione avuta con il reperimento dei fondi specifici, ha dato il proprio contributo alla specializzazione ma è allo stesso tempo forte in tutti la preoccupazione per altri indispensabili provvedimenti, più volte sollecitati al Ministero e ai competenti organi periferici, quali corsi d’ingresso per nuovi vigili volontari e corsi patenti per autisti che, se non realizzati, porteranno a ricadute fortemente negative sulla sicurezza della popolazione. Infatti a tutt’oggi sono purtroppo già numerosi i casi di Distaccamenti volontari che non possono garantire il necessario soccorso per carenza di personale o, ancora più paradossalmente, perché costretti a tenere fermi in caserma i mezzi (magari nuovi e acquistati con il contributo della collettività) per mancanza di autisti.

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PER BOCCI E GIOMI OCCORRE ARMONIA TRA VOLONTARI E PERMANENTI 26

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A DUE ANNI E MEZZO DALL’APERTURA UFFICIALE È STATO INAUGURATO IL DISTACCAMENTO VOLONTARIO DI CARINI, IN PROVINCIA DI PALERMO. A SEGUIRE S’È SVOLTA LA CERIMONIA ANCHE PRESSO QUELLO DI CAMPOREALE. A cura della redazione – si ringrazia Federico Girgenti

lla presenza del Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Gioacchino Giomi e del Sottosegretario di Stato Giampiero Bocci, è stata inaugurata, stamani, la sede del distaccamento volontario dei vigili del fuoco di Carini. Per il Capo del Corpo Nazionale VVF Giocchino Giomi, “…armonia tra volontari e permanenti è solo modo per rispondere a esigenze dei territori” – il Sottosegretario Giampiero Bocci ha voluto specificare che “..volontari e permanenti non siamo due cose diverse…si tratta soltanto d’un diverso inquadramento giuridico”; il Sottosegretario ha poi parlato della legge, in discussio-

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ne alla Camera sulla riforma della Pubblica Amministrazione che prevede la “soppressione” del Corpo Forestale dello Stato con passaggio dei compiti AIB al Corpo Nazionale: “I vigili del fuoco volontari saranno indispensabili anche per in vista di queste nuove competenze”. Resta da capire se si trattasse di dichiarazioni “sincere” o semplicemente si frasi di circostanza “contestualizzate” al tipo di inaugurazione (sedi volontarie). I toni d’apertura sarebbero stati i medesimi se si fosse trattato d’inaugurazione d’una sede permanente?

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Dopo l’alza Bandiera con le note dell’inno nazionale e la benedizione religiosa di Don Angelo Inzerillo, si è passati al taglio del nastro inaugurale. Alla cerimonia hanno partecipato pure i più alti vertici provinciali e regionali di tutte le forze dell’ordine e della Prefettura di Palermo. Assente l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giovì Monteleone che, in coincidenza con l’appuntamento di oggi, era impegnata in una seduta straordinaria di giunta. La struttura che ospita la sala operativa e gli automezzi, ha sede in Via De Spuches, traversa del bivio Foresta. Ad oggi, nonostante l’importante servizio antincendio sarà a disposizione anche per gli altri 5 comuni del comprensorio: Isola delle Femmine, Capaci, Torretta, Cinisi e Terrasini, è solo la municipalità di Carini che si sta facendo carico delle spese di gestione e di affitto dei locali.

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Il progetto, avviato dall’ex Giunta Agrusa, dopo un lungo periodo di formazione per i volontari, si è finalmente concretizzato. L’inaugurazione del distaccamento volontario di Carini, coincide, con la votazione in corso alla Camera dei Deputati della legge sul riordino della pubblica amministrazione che, comprende, anche nuove competenze per il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Consegnata brevi manu a Giomi una missiva del coordinatore regionale Sicilia (ANVVFV) Mantineo sulle criticità della componente volontaria (testo che segue): nello scritto l’Ingegner Mantineo – pur non volendo rovinare l’atmosfera di festa – ha sottolineato che certe “pratiche” dell’amministrazione promuovono più una “mortificazione” della componente volontaria VVF che un vero e proprio “sviluppo”.

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UN ARCOBALENO DI VOLONTARI PER LA SACRA SINDONE E I SUOI FEDELI

Per l’Ostensione della S. Sindone di Torino 2015 tra gli oltre 4500 volontari coinvolti, anche 60 vigili del fuoco volontari, di diversi distaccamenti torinesi, hanno avuto un compito importante quello di garantire la sicurezza dei fedeli nella parte di transito all’interno del percorso coperto di circa 900mt., nella parte dei giardini reali con l’attraversamento della Galleria Sabauda fino alle sale di prelettura e all’ingresso nel Duomo. VFV MAGGIO/GIUGNO 2015

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TORINO 2015 utto ha avuto inizio lo scorso autunno 2014, quando il Comitato per l’Ostensione della Sindone 2015 creato per la gestione dell’emergenza, ci ha inclusi con i Pompieri Senza Frontiere e con l’Associazione Naz. VVF del Corpo Nazionale, con le funzioni di far rispettare tutte le regole e le prescrizioni disposte dall’Organizzazione, al fine di garantire la sicurezza dei visitatori. Il primo grande problema da affrontare, è aver dovuto rinunciare ad indossare la divisa del Corpo, ci è stato vietato dal Comando per non scatenare le solite stru-

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definire ruoli e compiti di ogni volontario secondo le specifiche competenze, per chiarire ogni aspetto che potesse interferire con il normale svolgimento del pellegrinaggio dei fedeli, apportando variazioni che di volta in volta si rendevano necessarie. E’ stata un’opportunità unica, importante che è stata condivisa con e da tutti i colleghi per durata (ben 67 giorni) e delicatezza del ruolo, trovando il più ampio consenso sotto tutti gli aspetti per non interferire soprattutto con la disponibilità delle proprie sedi di servizio.

mentalizzazioni sindacali e non venisse identificato come servizio di vigilanza. Nonostante ciò e che la nostra partecipazione fosse gratuita, in quei giorni giravano voci, da parte dei “soliti idioti”, che eravamo retribuiti. Motivo per cui siamo stati costretti a creare e ad indossare una nuova divisa. Per l’espletamento di questo incarico abbiamo fatto decine di incontri a partire dall’autunno scorso insieme ai responsabili dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza per organizzare e

Tutti gli addetti del Servizio Emergenze (così venivamo denominati), hanno dovuto prendere visione delle disposizioni, mappe ed informazioni contenute nel piano di emergenza, le cui finalità erano la salvaguardia dell’integrità fisica delle persone e la limitazione di danni alle cose. Sebbene questa manifestazione e il luogo di culto non rientrassero nelle attività soggette dei VF ma dovendo adeguarci al relativo piano di emergenza, per ricoprire il ruolo di addetti, previsto per alcune postazioni, è stato

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vincolante la frequenza al corso di formazione di 16 ore come per un’attività classificata a rischio elevato, per cui oltre 30 nostri volontari hanno dovuto superarlo sostenendo l’esame finale presso il Comando Provinciale di Torino come da D.lgs.81/2008; non vi nascondo lo stupore e quant’altro da parte dei colleghi e funzionari permanenti, nel vederci fare il corso dopo decenni di operatività nei distaccamenti. Di fatto secondo il tipo di situazione che poteva emergere durante il tragitto dei pellegrini, i nostri colleghi dalla postazione specifica, mettevano in atto la procedura e l’intervento

gresso, ritiro delle radio presso il C.O.C., identificazione per ruolo e postazione, verifica DPI e poi si procedeva all’ispezione di tutto il cammino che percorrevano i pellegrini, controllando estintori, uscite e tutto ciò che poteva riguardare la sicurezza. A fine turno cioè alle 21, il percorso inverso con riconsegna delle apparecchiature radio presso COC. Dopo alcuni giorni dall’inizio dell’Ostensione, si è aggiunto anche il compito di accensione e spegnimento di luci tramite alcuni quadri elettrici che alimentavano i condizionatori delle sale di prelettura. Lungo il percorso sono stati posizionati 4

più idoneo previsto dal piano, sia che fosse per una difficoltà importante o per una semplice richiesta medica per il caldo eccessivo. Per ogni turno di servizio dei 67 giorni, vi era un referente delle 3 associazioni con compito di coordinamento. I presidi e le postazioni potevano essere dinamici, cioè itineranti lungo il percorso o fissi in aree delicate e più ad alto rischio, come la postazione detta “Galleria Sabauda” condivisa insieme alla G.d.F. Il servizio cominciava alle 6,45 con ritrovo presso l’in-

borsoni con alcuni DPI (giaccone antifiamma, casco, e guanti) per situazioni più rilevanti. Tutto il personale era munito di pass personali con foto, che permettevano di accedere a tutta l’area sinodale superando così tutti i vari controlli ed il metal detector che invece controllava i fedeli e tutti gli altri volontari. Oltre ai pass abbiamo sfoggiato appunto per la prima volta la divisa della neonata “ASSOCIAZIONE NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE PROVINCIA TORINO”, sorta nel 2013 per dare

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TORINO 2015 seguito a tutta una serie di azioni per ottenere dei risultati che favoriscano la continuità del nostro operato come Vigili Volontari, considerato che attualmente il Corpo Nazionale e il Dipartimento con tutte le loro carenze e contraddizioni non garantiscono più nulla. Prova tangibile sono tutte le fasi alterne della stesura delle innumerevoli bozze di un regolamento che è sempre peggio e va solo a discapito nostro, vedi ad esempio la decretazione di Canelli come trasformazione in sede permanente. Quello che si può senz’altro affermare è che fin dall’ini-

Registro Regionale delle Organizzazioni di Volontariato, possiamo agire nell’ambito di interventi di P.C. con tutti i benefit e le tutele che la legge garantisce ai volontari; anche se la nostra associazione riconosciuta per i fini operativi, è già nell’elenco centrale delle associazioni di volontariato del Dipartimento di P.C. La nostra struttura per serietà e professionalità è risultata vincente in ogni circostanza, lavorando quotidianamente a gomito con agenti della G.di F., carabinieri, polizia e tutte le organizzazioni e i Corpi coinvolti in un evento mondiale che ha visto l’affluenza di 4 milioni di

zio la nostra nuova divisa ha avuto il giusto riconoscimento da tutte le forze di volontariato presenti e da tutti i corpi e le forze di polizia coinvolte. Eravamo a tutti gli effetti identificati come vigili del fuoco volontari e la nostra qualificata presenza era il supporto per la soluzione di ogni tipo di problematica; questo avvalorato da testimonianze di gratitudine da parte di tutti e soprattutto dal comitato organizzatore. Questa nuova veste tra l’altro ci apre nuovi sviluppi e possibilità in più per operare soprattutto in caso di eventi e calamità, poiché grazie all’iscrizione nel

pellegrini e a detta degli esperti è stata un “Ostensione” tra le più partecipate e vissute dai fedeli. Penso infine che per tutti coloro che hanno partecipato, sia stata un’esperienza indimenticabile soprattutto la giornata, (anche se lunghissima), legata alla visita di Papa Francesco e l’inserimento in una macchina organizzativa complessa e particolare come quella legata alla tutela del Pontefice; certo non è una consuetudine. Ho ricevuto ampi consensi e gratificazioni anche da parte di molti esterni per la qualità e la professionalità

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del nostro servizio e parecchi distinguo nei confronti di altre associazioni che collaboravano con noi. Non ultimo la nostra duttilità alle varie modifiche del servizio, con l’annoverarsi di nuove competenze non sempre di nostra pertinenza, sono state eseguite e variate secondo i momenti e il buon senso, con determinazione, con confronti e a volte con discussioni proficue, tutto al fine di migliorare servizio ed immagine. Devo ringraziare tutti voi colleghi, ma particolarmente chi si è distinto venendomi incontro nei turni più difficoltosi e risolvendo molti cambi con personale del proprio distaccamento e/o colleghi di lavoro. Era la prima volta in un ambito non facile e particolarmente delicato, una vetrina internazionale dove siamo entrati alla grande con visibilità, rispetto e ruolo, sicuramente una ribalta per noi ed un occasione persa dai colleghi e dal Corpo in generale. Chiunque di noi è riuscito a collaborare con tutte le forze di polizia, Corpi e Associazioni presenti, fino alla data del 21 giugno con la visita del Papa, coadiuvando anche gli uomini del Servizio di Sicurezza del Vaticano e anche se la nostra divisa, praticamente sconosciuta, era alla prima uscita ufficiale, siamo stati individuati come vigili del fuoco volontari riuscendo ad essere un valido riferimento per tutti. Come ha detto qualcuno, i 67 giorni di Ostensione hanno lasciato un segno nella città di Torino ed in ognuno di noi in quanto è stata sancita la capacità di cooperare tra soggetti e associazioni diverse per finalità e obiettivi, con il risultato che lavorare insieme, seppur in ambiti diversi e specifici per competenza è la chiave per raggiungere i risultati migliori. Una piccola ma grande parte è stata fatta anche dalla nostra neonata Associazione di P.C., la cui presenza con il personale qualificato è stata richiesta il sabato prima dell’apertura dell’Ostensione al Palazzetto dello sport al Parco Ruffini, con la presenza di quasi 5 000 volontari, poi il 10 giugno presso il centro Incontri “Salone del Santo Volto” con oltre 3000 persone, dove si è svolto un dibattito con la presenza di Giacomo Poretti (Aldo, Giovanni e Giacomo) ed infine alcuni nostri colleghi il week end del 21 giugno, hanno fatto presenza presso la struttura che ospitava il progetto “Turin for Young”della Pastorale giovanile diocesana e salesiana, che ha coordinato l’accoglienza dei gruppi di giovani venuti a Torino, per l’Ostensione, il bicentenario della nascita di S. Giovanni Bosco e la visita di Papa Francesco, tutte

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esperienze straordinarie vi assicuro, anche per i non credenti.

Tanto per dare un’idea vi quantifichiamo il numero di ore complessive in termini di presenza che sono: Totale dei turni ordinari

254 Totale dei turni estesi

32 Totale delle ore nei turni ordinari

3204 Totale delle ore nei turni estesi

420 Totale delle ore 21 giugno 2010

341 Totale delle ore spese per il personale ANVVFV

3965 Un grosso grazie a tutti coloro che hanno reso possibile il servizio, sacrificando tempo al proprio lavoro e alla propria famiglia, affrontando spese e quant’altro per vivere questa esperienza incomparabile, dove solo noi (modestia a parte) vigili del fuoco volontari potevamo riuscire, perché agiamo con il cuore in funzione di quella parola“Volontario” che ci caratterizza. E’ motivo di soddisfazione per il sottoscritto avere condiviso con voi questo tipo di evento che spero sia reciproco e termino con l’augurio di vederci quanto prima per scambiare ancora qualche impressione magari mangiando una pizza insieme. Grazie per l’attenzione Biddoccu Pier Mauro

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www.lila.it

LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO L’AIDS

YES WE CONDOM


DAL CUSCINO DI SOLLEVAMEN ALLA GRU…

È da molto tempo che i pompieri non intervengono più soltanto per far fronte agli incendi: i loro compiti si sono molto diversificati. Sono spesso sollecitati per portare assistenza tecnica di vario genere. Il più delle volte, si tratta di salvataggi di persone vittime di incidenti della circolazione oppure di incidenti di lavoro o legati alle attività del tempo libero. In questi casi, non si tratta necessariamente solo di estricare le persone, ma a volte è necessario anche spostare dei carichi. A cura di: Marc Knöri, (Corpo pompieri professionisti di Basilea) Grafici: regolamento «Conoscenza di base» Foto: Marc Knöri, Edi Ettlin Articolo redatto in collaborazione con “118 Swissfire” giornale della Federazione Svizzera Pompieri


trazione (tirare) = spostamento orizzontale di un carico;

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sollevamento (sollevare) = spostamento verticale di un carico.

Trazione Un carico deve essere generalmente tirato da un punto A in direzione di un punto B: in questo caso, in intervento, vengono utilizzati dei sistemi a paranco (argano a tamburo o argano verricello). Tuttavia, questi sistemi montati su veicoli non possono essere utilizzati in tutte le situazioni, vengono quindi usati dei sistemi di trazione, come per il sollevamento. I dispositivi di agganciamento per rimorchi possono anche essere utilizzati per facilitare il lavoro.

Sollevamento In questo caso, un carico viene sollevato: abbiamo a disposizione diversi attrezzi di sollevamento. Questi vanno dalla semplice leva, o addirittura dal cacciavite, fino all’elicottero, passando dalla gru automotrice. Come primo mezzo, utilizziamo soprattutto delle leve, dei cric meccanici (cric a cremagliera o cric Simplex), dei sollevatori idraulici, per esempio dei cric per vetture o dei mezzi pneumatici come i cuscini di sollevamento. Inoltre, i sistemi di trazione, come i tiracavi, possono essere utilizzati per dei lavori di sollevamento. Nelle situazioni nelle quali si devono sollevare dei carichi pesanti, può essere utile l’utilizzo di macchine da cantiere, di gru, ecc.

Imbracatura di carichi Per poter sollevare e spostare dei carichi, i sistemi menzionati precedentemente devono essere utilizzati in modo corretto. I sistemi utilizzati non sono mai collegati direttamente al carico: a questo scopo vanno utilizzati dei sistemi di imbracature. Questi mezzi possono essere per esempio dei cavi d’acciaio, delle corde in fibra naturale o ancora fibre tessili (fettucce, cinghie di sollevamento). Sono inoltre necessari degli elementi di collegamento, come per esempio dei grilli, e degli elementi di protezione come delle protezioni articolate per angoli (rullieri), delle protezioni spigoli, degli elementi in legno, dei resti di condotte e degli elementi per la securizzazione come delle travi di legno, dei puntelli a vite o dei sistemi di stabilizzazione. La capacità e/o il carico autorizzato deve figurare su tutti i mezzi elencati precedentemente in modo che tutto il sistema di sollevamento e di trazione sia coerente. I mezzi possono in questo modo essere utilizzati in funzione del carico autorizzato.

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SOLLEVAMENTO

E TRAZIONE DI CARICHI

In generale, è possibile arrivare al massimo fino a un angolo d’inclinazione di 60°. Se questo angolo viene superato, le forze in gioco non sono più controllabili. Ogni sistema ha tuttavia i suoi limiti. Conosciamo i mezzi che abbiamo a disposizione ma, durante queste manovre, l’incognita resta il carico che deve essere tira-

Ancoraggio di un tiracavo per recuperare un’autocaricante agricola dopo un incidente (purtroppo con esito fatale).

to o sollevato. E si deve inoltre tener conto di un altro elemento: l’importanza di disporre di un ancoraggio appropriato. Come mezzo di fortuna, possiamo utilizzare degli ancoraggi improvvisati (per esempio dei pali o dei picchetti saldamente piantati al suolo e collegati con delle corde o delle fettucce), che possono sopportare da 1 a 1,5 tonnellate circa in funzione della natura del terreno, dei sistemi concepiti apposta a questo scopo, come l’ancoraggio Titan (carico da 1 a 2,5 tonnellate), oppure possiamo utilizzare dei guardrail, degli alberi, delle lastre di cemento o dei veicoli. Questo elenco non è ovviamente completo. Quello che è importante in questi casi, è che

Utilizzo di un cuscino di sollevamento durante il recupero, da parte di un carro attrezzi privato, di un camion rovesciato sul lato. Galleria del Seelisberg A2, 7.4.2015.

l’ancoraggio sia adattato al carico, poiché ogni azione induce delle reazioni. Per riassumere: l’ancoraggio e l’assieme del sistema di sollevamento o di trazione devono offrire una resistenza superiore al carico. Se non è possibile sollevare o tirare direttamente il carico, possono essere sistemati dei rinvii. Alcuni sistemi di sollevamento o di trazione lasciano un angolo di lavoro limitato, in simili casi è anche necessario prevedere un rinvio. Per questo vengono generalmente utilizzate dei paranchi che vanno a loro volta ancorati.

L’incognita Nel migliore dei casi, conosciamo il peso del carico, spesso tuttavia siamo obbligati a doverne fare una stima. Per questo sono utili delle tabelle che indicano il peso approssimativo in tonnellate per m3 (vedere la tabella). Ecco alcuni esempi di pesi: • autovettura = 1,2-2,5 t; • mucca = 600-800 kg; toro = 1100-1300 kg; • cavallo = 600-800 kg; • tornio meccanico = secondo la misura 1000-2250 kg o più. Per spostare dei carichi più importanti, possiamo aumentare la capacità dei vari sistemi di sollevamento e di trazione utilizzando dei paranchi. In questo caso, bisogna essere particolarmente attenti alle forze esercitate sul fissaggio e l’ancoraggio. I mezzi utilizzati devono corrispondere sistematicamente alle forze in gioco affinché il sistema sia esente da punti deboli. È anche importante sapere se è necessario sollevare il carico oppure se si deve unicamente securizzarlo. Durante lo spostamento, alle forze in gioco si aggiunge anche la resistenza del carico dovuta al suo sfregamento al suolo. In questo caso possono essere utilizzate dei paranchi, delle ruote o delle sbarre rotonde.

Sicurezza sollevamento di un’autocaricante agricola a mezzo di un divaricatore, nel corso di un esercizio di salvataggio.

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Un aspetto importante concerne la sicurezza che deve essere garantita a tutti i livelli. Questo comincia dalla securizzazione della piazza sinistrata.

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SOLLEVAMENTO

E TRAZIONE DI CARICHI

la comunicazione tra tutti gli intervenienti deve essere assicurata in ogni momento; • non fissare mai direttamente il cavo di trazione al carico; sempre portare guanti, casco e protezione per gli occhi; • rispettare le prescrizioni di utilizzazione dei fabbricanti È importante che tutto l’intervento sia comandato.

Regole da osservare durante la preparazione del sistema di sollevamento o di trazione: • mai restare sotto il carico sospeso, in modo particolare nelle situazioni instabili; • utilizzare i metodi di fissaggio adeguati; • adattare l’ancoraggio al carico; • i sistemi quali i tiracavi offrono delle prestazioni diverse che si tratti di un sollevamento o di una trazione. • Rispettare le specificità dell’attrezzo! • mai prolungare la leva di avanzamento dei sistemi di tiracavi. Non effettuare manipolazioni sul sistema di bloccaggio (freno) quando il cavo è teso: la leva di avanzamento potrebbe cedere all’improvviso; • in caso di necessità, pensare a securizzare il carico con un secondo tiracavi per evitare dei movimenti incontrollati come per esempio lo scivolamento laterale del carico; • durante il sollevamento, il carico deve sempre essere puntellato; • durante il raddrizzamento, tener conto del movimento di inclinazione; eventualmente securizzare esercitando una trazione nel senso opposto; • non restare nella zona di pericolo (zona di pericolo = una volta e mezzo la lunghezza del cavo);

Tabella dei pesi t/m3

Per spostare un carico è anche possibile utilizzare un tiracavo

Una soluzione ottimale consiste nella suddivisione in squadre che: preparano l’ancoraggio; fissano il carico; preparano il sistema di trazione e lo collegano all’ancoraggio/carico. Non appena tutto il sistema di sollevamento o di trazione è pronto: verificare ancora una volta il tutto, in particolare il rispetto dei carichi ammessi; mettere il sistema sotto tensione fino a che tutto sia teso, poi verificare ancora una volta. È solo dopo aver effettuato tutte queste operazioni che il sistema viene attivato su ordine espresso e che si possono continuare le operazioni.

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