Per una riforma dei "Servizi Antincendi" [112 EMERGENCIES]

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laboratorio dI idee

Una proposta di riforma dei “Servizi Antincendi” Per restare al passo coi tempi e allinearsi al contesto europeo, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco italiano dovrebbe diventare élite (di fatto) ma non senza lasciarsi integrare dal volontariato (anche quello di Protezione civile già esistente) al fine di rendere il soccorso tecnico urgente veramente capillare e vicino alle esigenze del cittadino, così come già avviene nel resto d’Europa oltre che nelle nostre regioni e province autonome

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■ di Paolo Folco* ha collaborato Antonio Ascanio Mangano**

I

l Servizio nazionale di Protezione civile è regolato dalla legge 225\92, che individua nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco la sua “componente fondamentale”. Mentre la legge 139\06 riunisce al suo interno tutti quegli articoli che regolano l’attività istituzionale di soccorso e lotta agli incendi del Corpo nazionale, ad eccezione delle

provincie Autonome di Trento e Bolzano e della Regione Autonoma Valle d’Aosta che operano con servizi propri. La situazione economica attuale si ripercuote sul CNVVF, che è da considerarsi in grande affanno rispetto ai compiti affidati. Soprattutto il raffronto con il contesto europeo ci pone in condizione di estremo svantaggio ed arretratezza rispetto ai servizi antincendi e di soccorso dei paesi appartenenti all’Unione Europea. Basti pensare ai 250mila

Vigili del Fuoco francesi (204mila di questi sono volontari) o al milione e 350mila circa della Germania (di cui un milione e 320mila volontari) che, se raffrontati ai nostri 28mila Vigili del Fuoco permanenti (e circa 5mila volontari), rendono veramente l’idea del divario che esiste con il CNVVF italiano. Ciò in un paese attraversato da catene montuose, con una presenza diffusa di centri abitati piccoli e medio-piccoli con percorribilità stradali non sempre ottimali, soggetto a una continua

emergenza idrogeologica e alluvionale, a incendi boschivi di grande violenza e vastità, e, soprattutto, a un diffusissimo rischio sismico. Spicca il fatto che il CNVVF basi la sua attività essenzialmente sulla componente professionistica, mentre lo sviluppo della componente volontaria è lasciato pressoché alle iniziative individuali di singoli appartenenti al Corpo, senza quindi che questi abbia per essa un piano programmatico, né tantomeno una politica di sviluppo. I progetti naufragati “Soccorso Italia in Venti Minuti” era il progetto con il quale nel 2005 il Dipartimento VVF-SPDC intendeva

■ Paolo Folco, Capo Squadra del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco

■ Antonio Ascanio Mangano, giornalista, Capo Squadra Volontario del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco

potenziare le sedi CNVVF sul territorio. Che prevedeva l’istituzione di 350 sedi VVF volontarie, 89 permanenti e 51 miste. Per quelle municipalità aventi caratteristiche orografiche e demografiche tali da esser escluse dalla previsione d’attivazione di un distaccamento volontario, il Dipartimento aveva pensato ad una campagna di formazione “all’autoprotezione” (Sic!). Purtroppo, “lentezze di mutamento culturale” e “resistenze di natura corporativa” hanno fatto in modo che solo il 12% del programma venisse attuato. La locuzione “Venti Minuti” traeva origine da studi effettuati tra gli anni ’70 e ’80 in base ai quali un incendio passava da una fase controllabile e facilmente estinguibile ad una fase di “flashover”, cioè entrava in una fase estremamente pericolosa, di grande reattività e di sostanziale impossibilità di controllo della sua propagazione. Nel tempo, l’evoluzione delle tecniche costruttive, con particolare riferimento alle

■ È un’anomalia tutta italiana avere un’unica struttura di Stato a occuparsi di soccorso tecnico, con personale a prevalenza di ruolo

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■ Nella pagina a fianco, Madonna di Campiglio (TN): il 31 dicembre del 2007 soltanto l’immediato intervento dei VVF volontari locali, raggiunti poi da un’ottantina di colleghi della Valle Rendena, evitò che l’Hotel Des Alpes e il Salone Hofer (quello della Principessa Sissi) andassero distrutti

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