Precious Caps

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Matteo Silverio

PRECIOUS CAPS Per una gestione circolare della plastica a Venezia



Matteo Silverio

PRECIOUS CAPS Per una gestione circolare della plastica a Venezia


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Precious Caps Per una gestione circolare della plastica a Venezia Matteo Silverio I edizione 2021 ISBN 979-12-5953-001-1

Hanno collaborato alla pubblicazione Revisione testi: Marta Donà Elaborazione infografiche: M. Baptiste Traca, Paola Careno Elaborazione render: M. Baptiste Traca, Mara Nunziante

Editore Anteferma Edizioni S.r.l. via Asolo 12, Conegliano, TV edizioni@anteferma.it Copyright Questo lavoro è distribuito sotto Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - No opere derivate 4.0 Internazionale


Precious Caps è un progetto di Matteo Silverio svolto nell’ambito dell’assegno di ricerca denominato: Progettazione, attuazione e analisi di un processo innovativo di Circular Economy all’interno delle sedi dell’Università Ca’ Foscari Venezia, responsabile scientifico e tutor prof. Giovanni Vaia Uffici di supporto: Ufficio Progetti Speciali Ca’ Foscari Sostenibile Martina Gonano, Anna Bonfante, Federica De Marco DEL_FabLab | Fondazione Ca’ Foscari prof. Giovanni Vaia, Elisa Mortandello, Damiano Frison Collaboratori: Giorgia Acri, Elena Clagan, Maura Cominato, Cristiana d’Arrigo, Francesca Galesso, Alessio Innocente, Gloria Manca, Federica Toninello, Irene Zorzi Un sentito ringraziamento per la disponibilità e il supporto tecnico a Aurora Solution Gino Donà srl

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INDICE

Prefazione . Martina Gonano, Ca’ Foscari Sostenibile PRECIOUS CAPS

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Introduzione

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La Circular Economy

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Precious Caps

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Gli stampi

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Le macchine

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La raccolta dei tappi

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Il processo produttivo

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Attività parallele

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ANALISI E SCALABILITÀ DEL PROGETTO

Esiti del progetto

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UNA VISIONE LUNGIMIRANTE

Venezia 2030

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Bibliografia

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Prefazione

Martina Gonano, Direttrice dell’ufficio Ca’ Foscari Sostenibile 6


Un rifiuto che diventa risorsa. È questo lo slogan che viene usato per definire l’Economia Circolare e che ne rappresenta l’essenza. Ma come fare per rendere evidente e tangibile questa trasformazione? Il processo dell’Economia Circolare spesso avviene attraverso numerosi passaggi che allontanano – fisicamente e metaforicamente – il rifiuto da noi, lo lavorano, ne cambiano la natura, lo mescolano con altri materiali e lo rendono quindi irriconoscibile ai nostri occhi tanto che, quando vediamo il nuovo prodotto finito, fatichiamo ad associarlo a quel materiale che abbiamo gettato nella raccolta differenziata. Spesso ci fa anche dubitare che un processo ci sia stato davvero, tanto ci sembra complesso e insidioso. Quando con Tommaso, Veronica, Matteo, Damiano, Anna e Federica abbiamo deciso di avviare il progetto Precious Caps, il nostro obiettivo era proprio quello di rendere più concreto il concetto di Economia Circolare, facendo toccare con mano alla comunità cafoscarina come un tappo di plastica, che in genere viene gettato assieme alla bottiglietta di plastica una volta svuotata, potesse tornare sulle loro scrivanie sotto forma di un oggetto nuovo e nuovamente utile. Questo progetto nasce all’interno del programma Ca’ Foscari Sostenibile che è attivo nel nostro Ateneo dal 2010 e punta a rendere l’Università più sostenibile – dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Lo fa attivando nuovi processi o migliorando quelli esistenti, in modo da ridurre l’impatto sull’ambiente e aumentare la coesione sociale interna ed esterna. In tutti i progetti un aspetto fondamentale è il coinvolgimento della comunità cafoscarina: studentesse, studenti, personale tecnico amministrativo e accademico sono i primi destinatari di tutte le nostre attività, perché crediamo che per cambiare il modo in cui facciamo le cose siano necessarie la consapevolezza e la conoscenza condivisa, che permettono di trasformare la sostenibilità in una cultura che permea tutta l’organizzazione. In questo modo le pratiche positive che impariamo e sperimentiamo possono facilmente diventare patrimonio individuale di ciascuno di noi, che lo può replicare in tutti gli spazi che abita. 7

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Non fa eccezione Precious Caps, il progetto che viene raccontato in queste pagine. Il punto di partenza è stato proprio la condivisione: un gruppo di studentesse e studenti ha partecipato con entusiasmo a tutte le fasi del progetto – dall’ideazione alla campagna di comunicazione, dalla produzione alla logistica – condividendo con noi i limiti con cui ci siamo scontrati e ragionando insieme su come superare gli ostacoli logistici e organizzativi che abbiamo incontrato lungo il percorso. Il progetto non sarebbe stato possibile senza il supporto convinto del personale nelle varie sedi, che ci ha supportato nella raccolta e nel raccontare a colleghi e colleghe come il loro contributo non sarebbe stato sprecato e di come valesse la pena aderire a questo piccolo esperimento. L’adesione ci ha travolti: tantissime persone ci hanno portato i propri tappi di plastica spesso coinvolgendo anche familiari, amici e amiche e questo ci ha rafforzati nell’idea di valorizzare quell’occasione per diffondere la conoscenza di un processo che spesso vediamo solo da lontano. Quando ciascun dipendente ha preso in mano la propria Pluma, ha potuto intravvedere i frammenti dei tappi che ci aveva donato e che avevano dato origine a questo nuovo oggetto, con una nuova forma e una nuova funzione: il processo circolare era finalmente visibile, tastabile, comprensibile. Precious Caps non è finito con la consegna degli oggetti costruiti con “materia prima seconda”, quello che abbiamo scoperto durante il progetto ci ha portato ad andare avanti: il grande numero di tappi che abbiamo raccolto ci ha reso consapevoli di quanto materiale prezioso viene scartato ogni giorno da una comunità tutto sommato piccola, come la nostra. Questa consapevolezza ci ha spinto qualche anno dopo ad aderire al progetto #StopSingleUsePlastic con l’obiettivo di ridurre l’uso di plastica monouso all’interno delle nostre sedi. Il progetto è stato anche un’occasione per affrontare la complessità che spesso caratterizza le scelte di sostenibilità: è facile vedere la circolarità in un processo a filiera così corta come quello che abbiamo messo in 8


piedi con Precious Caps, ma come trasferire nel mondo reale la conoscenza acquisita da questo esperimento? Per questo ci è sembrato importante mostrare lo stesso processo a livello macro, organizzando una visita all’impianto industriale locale di recupero dei materiali plastici che, con le dovute proporzioni, ripercorre le stesse fasi che avevamo visto nel nostro piccolo esperimento. Le conoscenze sui materiali, sulle loro caratteristiche e sul loro potenziale sono così diventate patrimonio comune della comunità che ha aderito al progetto, permettendoci di fare qualche passo in più verso un futuro in cui meno oggetti vengano buttati e ciascuno trovi una via per diventare una nuova risorsa. Nelle prossime pagine potrete leggere attraverso il racconto di Matteo – mente, braccia e mani del progetto – tutte le domande a cui abbiamo provato a rispondere con Precious Caps, e anche le nuove idee che sono nate da questo esperimento che, come tutti i migliori progetti, si è concluso seminando nuove sfide.

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Introduzione

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Precious Caps è un esperimento che l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha promosso nel 2017 allo scopo di indagare le possibilità di applicazione degli assunti della Circular Economy al sistema di gestione dei rifiuti dell’Ateneo. Durante la sperimentazione sono stati raccolti alcuni rifiuti plastici prodotti all’interno delle varie sedi universitarie (nello specifico i tappi delle bottiglie di plastica), che in un secondo momento sono stati processati e trasformati in nuovi oggetti. Scopo della ricerca era dimostrare la possibilità di una diversa e più attenta gestione dei rifiuti all’interno delle varie sedi di Ca’ Foscari, cercando di incoraggiare una maggiore consapevolezza ecologica tra i giovani. A corollario del progetto sono stati poi promossi dei percorsi di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, sulla produzione e la gestione dei beni di consumo (spesso usa e getta) e sull’inquinamento da materie plastiche. Precious Caps è quindi servito da spunto di riflessione per capire se un sistema virtuoso e più consapevole di gestione dei rifiuti, adeguatamente scalato, sia in grado di migliorare lo smaltimento, il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti di una città unica come Venezia, città che - vista la sua specificità - mal si presta a ogni tipo di innovazione e/o costruzione di nuove infrastrutture “pesanti”, che richiedano cioè interventi sul costruito. Lo scopo ultimo di questa pubblicazione è dimostrare come le nuove tecnologie potrebbero aiutare la gestione dei rifiuti senza alterare lo stato della città, grazie ad un sistema leggero e completamente non-invasivo. 13

Logo del progetto Precious Caps.

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La Circular Economy

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“L’inquinamento è una forma di spreco economico, che implica l’utilizzo non necessario, inefficiente o incompleto di risorse. Spesso le emissioni sono un segnale di inefficienza, e impongono a un’organizzazione il compimento di attività che non generano valore, quali la gestione, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti prodotti. Alla base di sforzi di riduzione degli sprechi e di massimizzazione del profitto vi sono alcuni principi comuni, quali l’uso efficiente degli input, la sostituzione dei materiali, e la minimizzazione delle attività non necessarie.” Michael E. Porter e Claas van der Linde, 1995 L’affermazione di Michael Porter che apre questo capitolo gravita attorno al concetto di inefficienza economica: per l’economista statunitense, infatti, qualunque flusso di materia o energia perso durante un qualsiasi processo di produzione altro non è che uno spreco, una perdita. Sebbene queste “perdite” siano state trascurate per gran parte del XIX secolo, la crescita di economie emergenti, come quelle di Cina e India, e la conseguente impennata dei prezzi delle materie prime (Strange, Bayley, 2018), hanno acceso i riflettori sul tema dello spreco dei materiali. In qualsiasi modello economico le perdite sono inevitabili: è il principio alla base dei processi di trasformazione della materia. Modelli produttivi privi di scarto sono solo teorizzabili, anche se esistono strumenti e processi di razionalizzazione dei flussi economici inefficienti volti, ad esempio, alla riduzione dei consumi energetici, alla sostituzione della materia prima con materia di riciclo, alla riduzione delle emissioni di CO2. È in questo dibattito che nasce l’idea della Circular Economy (o Economia Circolare): un sistema economico “intelligente” e a lungo termine, basato sul riutilizzo dei rifiuti, che massimizza lo sfruttamento delle risorse naturali minimizzandone lo spreco. All’interno di questo sistema, i rifiuti di un soggetto economico diventano risorse per un altro, rendendo possibile una continua rigenerazione delle materie prime lavorate, contribuendo a diminuire lo scarto e, di conseguenza, il suo impatto sull’ambiente. 17

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Il processo produttivo

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Il processo produttivo ha richiesto la manodopera di una sola persona e circa dodici settimane di lavoro; la tabella di marcia è stata suddivisa in fasi consequenziali ben stabilite e settimanalmente organizzate per rendere più rapido ed efficiente l’andamento del percorso. La prima fase è consistita nel controllo e smistamento dei tappi. Tutti i tappi raccolti venivano portati alla sede di San Giobbe per essere controllati: il materiale non compatibile con il progetto (tappi non HDPE e tappi troppo sporchi) erano scartati. Contemporaneamente si provvedeva al loro smistamento in macro-categorie cromatiche; lo smistamento dei tappi garantiva (come vedremo) che il colore di ogni singolo oggetto prodotto fosse vivido: Categoria 1: toni freddi (blu, azzurro, tracce di giallo); Categoria 2: toni caldi (rosso, rosa, arancione, tracce di giallo); Categoria 3: toni neutri (trasparente, bianco, tracce di giallo); Categoria 4: toni scuri (nero, grigio scuro); Categoria 5: toni verdi (verde chiaro, verde scuro, tracce di giallo); Categoria 6: toni metallizzati (argento, oro); Le prime tre categorie sono state utilizzate per la produzione del 97% degli oggetti, mentre le restanti tre sono state utilizzate per produrre oggetti a tiratura limitata (il materiale accumulato tra le categorie 4-5-6 non ha superato complessivamente il kilogrammo). Gli esemplari a tiratura limitata sono stati consegnati al Magnifico Rettore, agli studenti volontari che hanno collaborato al progetto, e a un ristretto numero di persone che, grazie al loro prezioso aiuto, hanno contribuito al successo di Precious Caps. La seconda fase è consistita nella triturazione dei tappi. Il materiale così suddiviso è stato successivamente processato dal trituratore. I tappi venivano inseriti in piccoli gruppi all’interno della tramoggia 57

DIPENDENTE CA’ FOSCARI

CONSEGNA

RACCOLTA

FINITURA

TRASPORTO

PRODUZIONE

SMISTAMENTO

TRASFORMAZIONE

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Attività parallele

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Parallelamente alle attività di trasporto, smistamento e trasformazione dei tappi, è stata promossa una campagna di sensibilizzazione su Precious Caps che ha beneficiato dell’aiuto di un gruppo di studenti provenienti da vari dipartimenti (da Economia a Lingue, passando per Intermediazione Culturale): dopo aver conosciuto il progetto e averne sposato la causa, questi studenti hanno deciso di collaborare attivamente sia durante la fase operativa di raccolta dei tappi, sia nelle attività di comunicazione e promozione, informando i colleghi sull’importanza del riciclo e sui rischi derivanti dalla dispersione della plastica nell’ambiente, soprattutto in un ecosistema così fragile e delicato come quello lagunare veneziano. In un’ottica di promozione del progetto, Precious Caps ha preso parte all’incontro dal titolo Economia Circolare: a che punto siamo del cerchio?, organizzato in occasione della 9^ edizione della SERR (Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti) dal tema Diamo una seconda vita agli oggetti. A margine dell’intervento, in un piccolo punto informativo organizzato ad hoc, si potevano approfondire aspetti sul tema del riciclo e il riuso della plastica. Sempre in occasione della SERR è stata organizzata una visita all’impianto Eco-Ricicli di Veritas Spa (la società che gestisce l’igiene ambientale nella Città Metropolitana di Venezia) per conoscere meglio il sistema di raccolta, selezione e separazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata (in particolare di vetro, plastica e lattine). Nel mese di aprile 2018, la sede centrale di Ca’ Foscari ha ospitato la mostra esplicativa dell’intero progetto: per la prima volta sono state esposte le macchine create appositamente per Precious Caps ed è stato descritto nel dettaglio l’intero processo di Circular Economy, ovvero come dalla raccolta dei tappi si è arrivati alla produzione di Pluma in oltre 1.600 esemplari. In occasione della mostra è stato organizzato anche un incontro con il Personale Tecnico Amministrativo per commentare i dati relativi alla raccolta dei tappi da loro effettuata. L’incontro si è dimostrato essere un’importante occasione di confronto tra i dipendenti, che hanno discusso sull’importanza di un utilizzo più consapevole delle materie prime e sulla dannosità di molti nostri comportamenti ritenuti normali. Infine, un’attività parallela è stata sviluppata per la gestione delle eccedenze. Grazie al forte coinvolgimento della comunità cafoscarina, la raccolta dei tappi ha infatti permesso di acquisire 130,75 kg di materiale plastico (25,20 kg dalla raccolta diretta con il personale e 105,52 kg dai bidoni dislocati nelle varie sedi), una quantità di gran lunga superiore a quanto inizialmente preventivato per il progetto. 73

Visita presso l’impianto Eco-Ricicli di Veritas Spa.

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La mostra organizzata presso la sede di Ca’ Foscari.

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UNA VISIONE LUNGIMIRANTE


Le tecno-magoghe in funzione tra i canali della città. Diagramma di funzionamento della raccolta privata finestra a finestra A - Supporti da agganciare al muro esterno B - Plug-in rastrelliera per coltivazione di aromatiche C - Plug-in rastrelliera per stendere i panni 01 - Plug-in rastrelliera per la raccolta dei rifiuti 02 - L’utente posiziona un bidone dei rifiuti sulla rastrelliera. I sensori integrati se ne accorgono e allertano il sistema 03 - Dalla piattaforma più vicina parte un drone portando con sé un bidone vuoto 04 - Il drone lascia il bidone vuoto 05 - Il drone atterra sul bidone pieno e lo aggancia 06 - Il drone parte verso il centro di raccolta/ smistamento più vicino

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CREW Matteo Silverio Architetto e ricercatore veneziano esperto di design computazionale e fabbricazione digitale. Nel corso della sua carriera professionale ha collaborato con diversi studi internazionali, svolgendo il ruolo di lead designer e project manager nello sviluppo di progetti innovativi, molti dei quali vincitori di concorsi internazionali. Dal 2017 dirige un team multidisciplinare con sede a Murano (matteosilverio.com) con il quale promuove e sviluppa progetti su diverse scale e settori, servendosi di competenze orizzontali e contaminando ambiti “distanti” tra loro. Molti dei suoi progetti sono stati pubblicati in riviste e libri ed esposti in prestigiosi musei o istituzioni come la Mint Gallery e la Saatchi Gallery (Londra), il Design Museum di Dubai e il Corning Museum of Glass (New York). Allo studio professionale, Matteo affianca attività d’insegnamento e ricerca nel campo del design computazionale e della fabbricazione digitale, con un’attenzione particolare ai temi legati alla sostenibilità ambientale e all’economia circolare. Attualmente insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Rovereto, l’Istituto Europeo di Design (IED) di Venezia e l’Università Iuav di Venezia.

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maggio 2021 PressUp, Roma



Precious Caps è un esperimento che l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha promosso nel 2017 allo scopo di indagare le possibilità di applicazione degli assunti della Circular Economy al sistema di gestione dei rifiuti dell’Ateneo. Scopo della ricerca è stato dimostrare la possibilità di una diversa e più attenta gestione dei rifiuti all’interno delle varie sedi universitarie, ma anche valutare come un sistema di questo tipo, coadiuvato dalle ultime innovazioni tecnologiche, potrebbe migliorare lo smaltimento, il riciclo e il riutilizzo dei rifiuti dell’intera isola di Venezia.

16,00 € ISBN 979-12-5953-001-1

9 791259 530011


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