Design@Work. Sources & Resources

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cura di Davide Crippa, Raffaella Fagnoni

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cura di Davide Crippa, Raffaella Fagnoni

Quaderni Iuav. Ricerche Iuav at Work

Collana a cura di Sara Marini, Massimiliano Condotta, Università Iuav di Venezia

Comitato scientifico

Caterina Balletti, Università Iuav di Venezia

Alessandra Bosco, Università Iuav di Venezia

Maurizio Carlin, Padiglione Venezia

Michele Casarin, Accademia di Belle Arti di Venezia

Alessandro Costa, Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità

Giovanni Dell’Olivo, Fondazione di Venezia

Giovanni Marras, Università Iuav di Venezia

Progetto grafico

Centro Editoria Pard / Egidio Cutillo, Andrea Pastorello

Design@Work. Sources & Resources a cura di Davide Crippa, Raffaella Fagnoni

ISBN 979-12-5953-161-2

Prima edizione: aprile 2025

Impaginazione: Matteo Campagna, Gloria D’Intino

Immagine di copertina

Alive and Kicking. 30 anni di Design Iuav, 2023. Ph. Luca Pilot

Anteferma Edizioni Srl, via Asolo 12, Conegliano, TV

Stampa: Grafiche Antiga, Crocetta del Montello, TV

Copyright: Opera distribuita con licenza CC BY-NC-ND 4.0 internazionale

Volume edito nell’ambito della 19. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia all’interno del progetto Iuav at Work quale estensione nel territorio cittadino del Padiglione Venezia.

Volume realizzato con i fondi relativi all’attività di collaborazione fra Fondazione Iuav, Università Iuav di Venezia, Fondazione di Venezia e Fondazione Venezia

Capitale Mondiale della Sostenibilità.

Si ringraziano tutti gli autori dei testi e tutti i partecipanti ai progetti di lavoro e ricerca, il cui prezioso contributo ha reso possibile la realizzazione di questo volume.

8 Introduzione

Davide Crippa, Raffaella Fagnoni

I. Design@Work

14 Sources&Resources. Fonti e risorse. Orizzonti, origini, scenari del lavoro dei designer

Davide Crippa, Raffaella Fagnoni

18 Alive and Kicking. 30 anni di Design Iuav

Alberto Bassi, Andrea Callari, Lara Migliori, Maria Elena

Passarelli, Alessia Ronco Milanaccio, Marta Vitale

II. Fonti e risorse come esiti e prodotti del design e della ricerca

28 Quero-Vas. Itinerari attivi tra tracce di memorie

Emanuela Bonini Lessing, Alessandra Bosco, Mario Ciaramitaro, Gabriele Toneguzzi

34 Patrimonio, territorio, design. Progetti per la Rete museale della Carnia

Emanuela Bonini Lessing, Lucilla Calogero, Francesca Castellani, Gabriele Toneguzzi

40 Ricerca Wayfanding Design

Emanuela Bonini Lessing, Daniela D’Avanzo, Monica Pastore

46 Val di Seren. Esporre come narrazione di un territorio

Alessandra Bosco, Lucilla Calogero

52 Nuovo Cinema EDEN Davide Crippa

58 Civic Space Design

Raffaella Fagnoni

64 De.Sign. Humanising Energy

Massimiliano Cason Villa, Davide Crippa, Carmelo Leonardi

70 Public Futures. Data, Rights, Design

Giovanni Foppiani, Irene Sgarro, Gianni Sinni

76 Amplify Social Initiatives. ISSTec. Innovazione Sociale nella Transizione Tecnologica

Pietro Costa, Raffaella Fagnoni, Gianni Sinni

82 Open-data satellitari a supporto del Service Design

Giovanni Borga

88 Design per la cura, il benessere e la salute. Ruoli, competenze e prospettive future

Martina Frausin

96 Design per le emergenze

Alessia Buffagni

100 Jaketa

Luca Casarotto

104 Meta 4.0. Possibilità e potenzialità della progettazione 4.0

Luca Casarotto, Pietro Costa

108 Polimod. Materiali compositi e nanotecnologie per innovare il sistema casa

Luca Casarotto

III. Fonti e risorse come materia, materiali e contesti del design

114 Waste Studies

CTRL + J(UNK) LAB

122 Melior de cinere surgo

Carmelo Leonardi

126 Mediterranean Iris Brucculeri

132 SARTI. Ricerca POR-FSE Regione Veneto

Davide Crippa, Raffaella Fagnoni, Annapaola Vacanti

138 Design, fonti e risorse. Un approcio interspecie e neomaterialista nel design della moda

Clizia Moradei

142 Exhibit 2.0. La svolta Ecologica. TOCC Capacity Building Davide Crippa

150 Cluster NSBVN. Sustainable Exhibit Davide Crippa

156 Super Concrete

Massimo Barbierato, Marco Zito

162 Material Exploratory. Interazioni e riusi nei sistemi produttivi locali

Pietro Costa, Michele De Chirico, Raffaella Fagnoni, Annapaola Vacanti

166 Soluzioni Low-Tech per l’adattamento al cambiamento climatico negli spazi urbani

Raffaella Fagnoni, Giovanni Foppiani, Carmelo Leonardi

170 Design Differente. Spin-off Davide Crippa

176 GoodPlastic. Preferibilità ambientale dei prodotti in materiale plastico

Laura Badalucco, Luca Casarotto, Pietro Costa

180 New Design Vision. Spin-off

Laura Badalucco, Luca Casarotto, Pietro Costa

IV. Fonti e risorse teoriche, metodologiche, storico-critiche

184 Tempi responsabili

Saul Mercadent, Gabriele Monti

190 Moda atmosferica. Estetica, ambiente ed ecologia

Alessandra Vaccari

196 Interior/Design: Espadere il campo

Emanuela Bonini Lessing, Alessandra Bosco, Lucilla Calogero, Maddalena Dalla Mura

200 Laboratorio di Exhibit Design

Davide Crippa

204 Remanufacturing Italy. L’Italia nell’epoca della postproduzione

Maria Antonia Barucco, Fiorella Bulegato, Alessandra Vaccari

208 Design, università, imprese, territorio. Progetti Iuav per il Veneto

Alberto Bassi

212 Ricerca Interreg Capacity2Transform

Emanuela Bonini Lessing, Mario Ciaramitaro, Maria Chiara Tosi

218 Entreprecariat. Siamo tutti imprenditori, nessuno è al sicuro

Silvio Lorusso

222 Design failure

Francesca Ambrogio, Carmen Digiorgio Giannitto,

Maria Manfroni, Calogero Mattia Priola

226 SSH! Sound Studies Hub

Francesco Bergamo

232 Linee guida per la facilitazione delle attività di riciclo degli imballaggi in materiale plastico

Laura Badalucco, Luca Casarotto, Pietro Costa

V. Orizzonti del lavoro dei designer attraverso 7 tesi di laurea

240 La performatività nell’interior design. Declinazioni concettuali e tradizioni applicative tra storia e contemporaneità Ester Moretto

244 No. Ve. foam. Restituire valore allo scarto pregiato di Murano Giulia Nocivelli

250 Agio Giovanni Campanale

254 U-Flow. Gestire i flussi per città a misura d’uomo Andrea Spaccini

258 Terre emerse Francesco Ghilardi

262 “...Me intrigo” Fragilità e marginalità nei paesaggi del Po

Gabriele Serravalli

266 Grafica delle riviste italiane sul cinema militante e underground 1961-76 Erica Londero

271 Bibliografie

Davide Crippa, Raffaella Fagnoni

Come i polimates dell’antica Grecia, persone erudite che possedevano una conoscenza ampia e diversificata su vari argomenti pur senza essere specialisti, i designer uniscono diversi saperi, facendo proprio il genio poliedrico. Il design è la più giovane fra le discipline creative, a differenza dell’arte e dell’architettura che hanno tradizioni millenarie. Ha assorbito e messo a sistema insegnamenti ricavati da esperienze dirette o rielaborati dall’arte o dall’architettura, dall’antropologia e dalla sociologia, dalla psicologia, dalla biologia, per realizzare artefatti, per comunicare, per lavorare e vivere meglio.

La natura umana si contraddistingue per la capacità di costruire manufatti fin dalle origini, circa due milioni di anni fa, quando ogni cosa era soggetta soltanto alle trasformazioni imposte dal tempo e dagli eventi naturali. Il comportamento che ha distinto l’homo habilis e il suo progredire realizzando strumenti, ha contribuito a formare il nostro cervello e con esso la mente che dà forma al nostro mondo mentale1 . Questa attitudine, per cui l’essere umano interagisce con ciò che ha intorno e lo modifica secondo le proprie esigenze, distingue e definisce il lavoro del design. Per i designer, il mondo non è solo qualcosa da osservare, descrivere, spiegare o comprendere, ma un sistema di relazioni tra l’essere umano e il suo ambiente, naturale o costruito. Ciò che interessa il design, sia a livello teorico che pratico, è questa connessione, intesa in una prospettiva progettuale volta a migliorare la realtà e orientata al futuro.

Quella del designer è una professione che cambia per adeguarsi al mondo che progressivamente si trasforma. Progettare è dare forma, non solo alle cose: dare forma alle relazioni fra cose e persone, fra luoghi e cose, fra azioni e luoghi. Prodotti, servizi, artefatti di ogni tipo entrano in questo processo e contribuiscono a creare legami e relazioni, influendo sui comportamenti umani. Dare forma indica un’attività progressiva. Le cose, o le relazioni, non sono solo realizzate, ma realizzande, con il tempo cambiano.

1 K. Friedman, Design Science and Design Education, in P. McCrery (a cura di), The Challenge of Complexity, University of Art and Design, Helsinki 1997, p. 54; 2016, p. XXI.

E non solo per mano dei progettisti, dei materiali usati, ma anche a causa dello sguardo delle generazioni che si susseguono, degli interessi che cambiano2 .

Gli sguardi a loro volta costruiscono e decostruiscono quanto è stato approntato, gli sguardi risentono dell’ambiente, della cultura, della storia. Fare prodotti – intesi come un’ampia varietà di fenomeni che include informazioni, artefatti, attività, servizi e politiche così come sistemi e ambienti – è l’azione connettiva che integra conoscenze da molti ambiti per impattare su come noi viviamo le nostre vite.

I campi professionali del design sono stati quasi interamente plasmati dalle esigenze della società capitalista, diventando strumenti chiave nella creazione di mercati e desideri. Il design professionale non solo ha contribuito a generare il bisogno di prodotti, servizi ed esperienze, ma ha anche determinato le modalità della loro produzione materiale. Le crisi legate al cambiamento climatico e alle disuguaglianze sociali hanno poi innescato nuove preoccupazioni e critiche, spingendo alla ricerca di approcci innovativi nei settori creativi e professionali capaci di modellare la cultura materiale delle società contemporanee. Allo stesso tempo, le tecnologie digitali in rete diffondono beni e servizi informativi mettendo in discussione concetti fondamentali come proprietà, identità, costi di produzione e valore.

Per affrontare con efficacia la crisi climatica, i designer vivono un coinvolgimento psicologico profondo. Il progetto richiede un coinvolgimento fondato su passione e determinazione, elementi essenziali per superare i limiti del singolo intervento, anche quando orientato alla riduzione delle emissioni di carbonio o al miglioramento delle politiche economiche. ll lavoro del designer oggi si confronta con l’ecotrauma, un concetto che riflette l’impatto psicologico, sociale e ambientale della crisi ecologica in corso.

2 R. Fagnoni, Dare forma, la visione sociale e orientata al futuro del design, in A. Bertirotti, Diversamente uguali: noi, gli altri, il mondo, Ed. Paoline, Milano 2016, pp. 201-218.

Come evidenziato da Morton 3 , l’ecotrauma si manifesta nell’impossibilità di ignorare le conseguenze delle attività umane sul pianeta, spingendo i professionisti del design a riconsiderare il proprio ruolo e le proprie responsabilità.

Di fronte a fenomeni come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’esaurimento delle risorse l’ approccio estetico e funzionale del passato non è più sufficiente. Il lavoro del designer integra l’attenzione a ridurre l’impatto ambientale, alla rigenerazione degli ecosistemi, a promuovere pratiche etiche nella produzione e nel consumo. La relazione tra design, tecnologia e natura è oggi messa in discussione da questioni etiche e filosofiche. Il designer è chiamato a sviluppare linguaggi e metodologie progettuali capaci di affrontare l’ansia ecologica e di contribuire alla costruzione di futuri più sostenibili. Ciò implica non solo l’adozione di materiali e processi a basso impatto, ma anche una revisione critica dei paradigmi culturali che regolano il consumo e la produzione. Tuttavia, questi processi si scontrano con ostacoli significativi e di non facile attuazione. Il lavoro dei designer sta cambiando. A ritmi accelerati si diffondono nuovi metodi e specializzazioni. Alcune idee provengono da speculazioni su ciò che il design potrebbe essere, basate su esperienze di ciò che è stato in precedenza. Altre provengono da pratiche contemporanee documentate e diffuse. Altre ancora propongono la delocalizzazione del design dalle strutture capitalistiche. Quelle raccolte nel presente volume, che accompagna la mostra presentata a Palazzo Badoer, sono una piccola selezione di quanto viene prodotto all’interno della scuola di design dell’Università Iuav di Venezia a livello di produzione didattica, di studio e ricerca, di sperimentazione.

3 T. Morton, 38: Ecotrauma, in M. Marder, G. Tusa (a cura di), Contemporanea: A Glossary for the Twenty-First Century, The MIT Press, Cambridge 2024, disponibile online (https://doi.org/10.7551/mitpress/ 14911.003.0046).

Davide Crippa, Raffaella Fagnoni

Sources & Resources. Fonti e risorse. Orizzonti, origini, scenari del lavoro dei designer

Il tema Sources & Resources esplora il ruolo delle fonti e delle risorse in tutte le loro declinazioni: materiali e immateriali, naturali e ambientali, tecnologiche, sociali, politiche, economiche e culturali, ed è stato coniato per la Conferenza Nazionale della Società Italiana di Design (SID) organizzata a luglio 2024 dall’Università Iuav di Venezia.

La documentazione raccolta in occasione della collaborazione con la Biennale di Architettura 2025, Intelligens. Natural. Artificial. Collective curata da Carlo Ratti, fa parte del ciclo di inizative Iuav@work. Propone una fotografia dei progetti e delle ricerche portati avanti da docenti e ricercatori, studenti, professionisti e collaboratori per riflettere sul lavoro dei designer pensando alle fonti e alle risorse che ne rendono possibile, attuale, originale il contributo e le competenze.

Il lavoro dei designer trascende la mera creazione di oggetti o interfacce, assumendo una funzione critica e riflessiva nella società. Questo approccio implica una profonda comprensione delle fonti e delle risorse che alimentano il processo progettuale, in termini materiali e concettuali.

Le fonti innescano processi, generano conoscenze e orientano interpretazioni, mentre le risorse forniscono il sostegno necessario per tradurre idee in azione, rendendo concreta la progettualità. Le fonti e le risorse contribuiscono a definire l’orizzonte entro cui si sviluppano la ricerca e il design, essendone al contempo origine e risultato, matrice e manifestazione. Ai designer, al loro lavoro e alla ricerca si richiede oggi di ripensare il rapporto con l’esistente, superando modelli lineari ed estrattivi per esplorare le possibilità di fonti alternative, di rigenerare risorse e immaginare inedite possibilità per la conoscenza, la società e l’economia, così come per la convivenza umana e le relazioni interspecie.

Questo compito implica una riflessione critica sulle radici del pensiero progettuale, un approfondimento dei suoi fondamenti teorici, metodologici e pedagogici, una rilettura delle sue storie, oltre all’esplorazione delle risorse conoscitive e alla costruzione di alleanze disciplinari inedite.

Sono state classificate tre diverse categorie di fonti e risorse che distinguono e articolano i contributi raccolti. Per ciascuna

di esse sono individuate una serie di parole chiave che aiutano ad inquadrarne i temi, gli argomenti, i contenuti, i concetti, le tesi sostenute.

Fonti e risorse come esiti e prodotti del design e della ricerca

Riguardano le dinamiche di accesso aperto e diffusione della conoscenza in ambito civile, scientifico ed educativo, evidenziano il contributo del design all’innovazione sociale, alla pubblica utilità e alla partecipazione collettiva. Analizzano gli aspetti legati allo sviluppo tecnologico, all’innovazione nei processi e nelle filiere produttive, al riutilizzo delle risorse e alla valorizzazione del patrimonio materiale e culturale.

#civic design, #co-design, #comunità locali, #design dei processi, #design degli scenari, #design e territorio, #design per la cura, #design per le emergenze, #design per l’innovazione sociale, #design speculativo, #future studies, #inclusive design, #interazione, #narrazione, #patrimonio culturale, #product design, #pratiche partecipative, #reti museali, #saperi locali

Fonti e risorse come materia, materiali e contesti del design

In questa sezione rientrano le fonti e le risorse che si configurano come materia e materiali, strumenti e processi progettuali e produttivi, risorse ambientali, integrando le opportunità offerte dagli open data e dagli approcci data-driven. Fanno riferimento al machine learning e all’intelligenza artificiale, agli spazi e ai luoghi destinati al design e alla ricerca, nonché ai beni culturali, agli archivi e ai musei.

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Fonti e risorse teoriche, metodologiche e storico-critiche

Indagano la storia e la storiografia del design, con un focus sulle fonti primarie e sull’integrazione tra storia e umanistica digitale. Vengono esplorate le teorie e le metodologie del design, mettendo in luce le intersezioni disciplinari e le potenzialità del trasferimento tecnologico; i contributi teorico-critici sulle intersezioni e le relazioni con i fenomeni sociali.

#culture della moda, #design dei processi, #design failure, #design per il territorio, #design studies, #entreprecariat, #fashion studies, #interior design, #interiority, #made in italy, #patrimoni culturali, #postproduzione, #public interiors, #remanufacturing, #sound design, #sound studies

Le fonti e le risorse nel lavoro del designer non si limitano agli strumenti o ai materiali del quotidiano: comprendono un patrimonio culturale e teorico che informa e guida il processo creativo. Il design italiano si distingue storicamente per la capacità di combinare l’estetica con l’impegno sociale e politico. Questa caratteristica sottolinea come il design possa essere uno strumento di intervento nella società, mirando a influenzare e trasformare le dinamiche sociali attraverso la qualità formale degli artefatti. L’adozione di una prospettiva critica e l’integrazione di diverse discipline permettono al designer di cavalcare le sfide contemporanee, offrendo il proprio contributo per la costruzione di una società più consapevole e responsabile.

Alive and Kicking. 30 anni di Design Iuav

Alberto Bassi, Andrea Callari, Lara Migliori, Maria Elena Passarelli, Alessia Ronco, Milanaccio, Marta Vitale

and Kicking.

Alive
30 anni di Design Iuav, Palazzo Badoer, Venezia, 2023. Ph. Luca Pilot.

A. Bassi, A. Callari, L. Miglori, M.E. Passarelli, A. Ronco Milanaccio, M. Vitale

Trent’anni di Design allo Iuav1: un percorso di ricerca, formazione e innovazione

Trent’anni fa, nel 1994, prendeva avvio la storia dell’area del design dello Iuav con il diploma in Disegno Industriale avviato a Treviso, all’interno dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Da quel momento, si è sviluppato un percorso articolato che ha attraversato il tempo, ampliandosi in corsi di studio, attività di formazione, ricerca e collaborazioni con imprese, territori e istituzioni.

Dalla formazione al sistema universitario integrato

Nel 2001 il diploma si trasforma in un corso di laurea all’interno dell’Università Iuav di Venezia. Da allora, l’offerta formativa si è ampliata con percorsi triennali, magistrali, master e dottorati, dedicati ai diversi ambiti del design: prodotto, comunicazione, interni e moda. Questi corsi si distinguono per un’elevata qualità culturale e critica, e per la presenza di numerosi docenti, intellettuali e designer provenienti dal mondo della professione e della società civile.

Nel 2016, il design Iuav si trasferisce completamente da Treviso a Venezia. Nel frattempo, i corsi si espandono: vengono attivati anche a San Marino (2005–2017) e a Vicenza (dal 2022), contribuendo alla formazione di numerosi professionisti non solo nella progettazione, ma anche nella teoria, nella critica e nella curatela.

1 Mostra a cura di Alberto Bassi, progetto di allestimento di Davide Crippa, progetto grafico di Gianni Sinni, coordinamento di Alessia Ronco Milanaccio, gruppo di lavoro di Luca Botta, Andrea Callari, Massimiliano Cason Villa, Giuseppe Damiani, Lucilla Grossi, Carmelo Leonardi, Pietro Lora, Lara Migliori, Riccardo Palomba, Maria Elena Passarelli, Marta Vitale, produzione allestimento di Design Differente, tavolo interattivo di Martin Romeo, produzione video di Andrea Callari, Jacopo William de Denaro, Lara Migliori, Maria Elena Passarelli, Marta Vitale, sito web di Jacopo William de Denaro, Carlo Turri, Annapaola Vacanti, assistenza alla conferenza di SID Giulia Cacciatori, Anna Carraro, Nicola De Bortoli, Alice Dotta, Deniz Erkılınç, Anna Gennari, Vittoria Luria, Benedetta Marchi, Giada Pattarello, Giorgia Pedrotta, Laura Sisti, Sofia Zanin, Giulio Zannocco.

and Kicking

La rete della ricerca: gruppi, laboratori e sperimentazioni Oggi, il Design Iuav si articola attraverso numerosi gruppi di ricerca, che esplorano ambiti specifici e alimentano il dialogo tra didattica, teoria e sperimentazione progettuale.

Tra i gruppi di ricerca attivi, CTRL+ JUNK LAB affronta il tema dello spreco e dello scarto con un approccio interdisciplinare, trasformando i rifiuti da problema in risorsa e proponendo il riuso come strada privilegiata per l’innovazione. FIND – Future INnovation and Design si concentra invece sulle trasformazioni del design e della produzione industriale legate alle innovazioni dirompenti, come l’Industria 4.0 e l’Economia Circolare, immaginando nuovi scenari per il settore. Altri laboratori si focalizzano sulla relazione tra design e territorio: DEsTe – Design e Capitale Naturale e Territoriale esplora il valore del capitale naturale e locale come motore di sviluppo sostenibile, mentre SUSTAINABLE EXHIBIT lavora sulla sostenibilità in chiave espositiva, intrecciando formazione, innovazione e trasformazione digitale. Cluster Glass, invece, si dedica alla promozione della cultura del vetro, combinando tradizione, innovazione e sostenibilità.

La ricerca nel campo della comunicazione visiva trova spazio nel gruppo GRAFICA, che approfondisce temi come tipografia, identità visive, information design e editoria, mentre SSH! – Sound Studies Hub esplora il suono come fenomeno interdisciplinare, mettendo in dialogo design, arti visive, studi urbani e cultura digitale. L’interesse per l’exhibit design e la Biennale di Venezia viene portato avanti da BiTES – Biennale di Venezia. Teorie e Storie, che analizza questo grande evento culturale da un punto di vista progettuale e curatoriale, studiandone le dinamiche, le narrazioni e il rapporto con il pubblico. FLAIR – Fashion Lab Archive Industry Research, invece, guarda al sistema della moda contemporanea con un approccio multidisciplinare, incrociando design, archivi e arti performative per interpretare il presente attraverso il linguaggio della moda.

Sul fronte dell’innovazione per il benessere e la salute, MEDLAB – Medical Design Laboratory on Service and Product Innovation sviluppa soluzioni per migliorare la qualità della vita, affrontando

sfide legate all’assistenza, alla prevenzione e alla sanità. C.SCARPA – Centro Superiore di Comprensione, Anticipazione e Ricerca Progettuale Applicata, infine, si occupa di temi legati al futuro, alla resilienza e alla valorizzazione del patrimonio, ponendo al centro la bellezza come elemento progettuale fondamentale.

Ricerca dottorale e pratiche collaborative Oltre ai gruppi di ricerca, lo Iuav promuove la riflessione critica e collettiva attraverso iniziative che favoriscono il confronto e la condivisione delle conoscenze. Un esempio è FRID – Fare Ricerca in Design, il forum nazionale dei dottorati in design ospitato dallo Iuav, un’occasione per mettere in rete esperienze e approfondire i temi centrali della disciplina. Dal 2022/2023 sono stati inoltre avviati i Tavoli di confronto, gruppi di lavoro trasversali che coinvolgono dottorandi e docenti, favorendo la contaminazione tra discipline e metodi.Qui si intrecciano approcci storico-critici, studi empirici e analisi di casi studio, affrontando tematiche che spaziano dal design alle tecnologie, dalla società all’ambiente fino alle scienze applicate. In questo modo, la ricerca in design allo Iuav si configura come un laboratorio aperto, dove idee, esperienze e competenze si intrecciano per dare forma a nuovi scenari progettuali e culturali.

Design: ambiente, cultura e società

Il design Iuav si intreccia costantemente con le sfide dell’ambiente, della società e della cultura. Affronta i processi industriali e la sostenibilità con strumenti teorici e operativi, esplora patrimoni materiali e immateriali, linguaggi e sistemi comunicativi, e si impegna in ambiti di pubblica utilità: inclusione, migrazione, salute, educazione e innovazione sociale.

iNEST: ecosistema dell’innovazione nel Nord-Est

In questo quadro, lo Iuav partecipa attivamente al progetto iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem, un’iniziativa che riunisce università, enti di ricerca, istituzioni e imprese per sostenere la transizione digitale ed ecologica del territorio. Lo Iuav è capofila dello Spoke 4, dedicato alle strategie

progettuali sostenibili, ed è coinvolto anche nello Spoke 3 (transizione green e digitale per la manifattura) e nello Spoke 8 (tecnologie marittime e mobilità acqua-terra).

All’interno del progetto, il Task RT3 sui materiali lavora sulla selezione e produzione di materiali secondari e naturali, con l’obiettivo di mappare le pratiche regionali e definire linee guida per l’upcycling, in un’ottica di rigenerazione delle risorse. Il Task RT 4.5 lavora sul tema dell’AI e dei data science concentrandosi sugli aspetti legati alla narrazione dei sistemi territoriali. In particolare lo studio applica i processi narrativi attraverso i dati e l’uso di intelligenze artificiali per raccontare i flussi di scarti e materiali di seconda generazione del territorio.

Alive and Kicking. 30

di Design

anni
Iuav, Ca’ Tron, Venezia, 2023. Ph. Jacopo William De Denaro.
A. Bassi, A. Callari, L. Miglori, M.E. Passarelli, A. Ronco Milanaccio, M. Vitale

II. Fonti e risorse come esiti e prodotti del design e della ricerca

Quero-Vas. Itinerari attivi tra tracce di memoria

Emanuela

Emanuela Bonini Lessing, Alessandra Bosco, Mario Ciaramitaro, Gabriele Toneguzzi. Quero Vas, Report di ricerca, Università Iuav di Venezia, Venezia, 2024. Ph. Mario Ciaramitaro.

Il progetto di ricerca nasce dalla collaborazione con il Comune di Quero Vas che finanzia un assegno di ricerca – titolare Mario Ciaramitaro – dedicato a esplorare strategie di sviluppo socio-economico e culturale per il territorio. Il contesto di riferimento è quello delle aree interne italiane, caratterizzate da spopolamento, mancata connessione tra gli insediamenti urbani e marginalizzazione e in particolare riguarda il caso di un Comune che per adeguamento alla legislazione si è aggregato ad altre municipalità. Tale operazione ha generato la volontà di ripensamento e riorganizzazione di servizi per una cittadinanza che fatica a riconoscersi in un’unica comunità. Il patrimonio locale include elementi tangibili, come i paesaggi montani e i percorsi fluviali, e intangibili, come le tradizioni, le storie di emigrazione e la cultura della comunità. La sfida principale è superare la frammentazione esistente coinvolgendo residenti, visitatori e attori locali. Gli obiettivi del progetto si concentrano sulla mappatura del patrimonio, l’attivazione della cittadinanza e l’elaborazione di strategie di sviluppo sostenibile per il territorio. Uno degli output di progetto è il service blueprint di una Civica Collezione Digitale, archivio digitale partecipativo che raccoglie la memoria collettiva attraverso strumenti multimediali, promuovendo coesione sociale e senso di appartenenza. I beneficiari sono: la governance locale, che acquisisce strumenti per la pianificazione strategica; i cittadini, che vedono riconosciuta e valorizzata la loro storia; le comunità di visitatori, escursionisti e ricercatori, che possono fruire di un patrimonio reso accessibile e narrato in modo innovativo. Il progetto si basa su un approccio interdisciplinare che combina design per il territorio, innovazione sociale e design dei servizi. La programmazione di cicli di eventi, workshop e collaborazioni con attori locali permette di strutturare un sistema di valorizzazione che si sviluppa nel tempo. L’intervento punta a ridefinire l’identità del territorio attraverso un modello di governance aperto, in cui la memoria e il paesaggio diventano strumenti di connessione tra cittadini, passato, presente e futuro. Le risorse impiegate spaziano dall’analisi dei dati territoriali alla raccolta di testimonianze orali, dall’uso di tecnologie multimediali alla progettazione di servizi interattivi per il coinvolgimento

della cittadinanza. L’attivazione di eventi e workshop consente di testare e co-progettare le soluzioni con la governance e alcuni cittadini interessati, rendendo il processo inclusivo.

Questo approccio dimostra il potenziale contributo del design nell’ambito della valorizzazione territoriale a supporto del rafforzamento delle connessioni tra governance e cittadini per la costruzione dell’identità collettiva. Il lavoro del designer, in questo caso, si focalizza sulla progettazione di processi partecipativi e strumenti digitali che rendono accessibile e fruibile la memoria collettiva, trasformandola in un elemento attivo per la comunità. L’archivio digitale partecipativo non è solo una raccolta di contenuti, ma un dispositivo di connessione tra cittadini, governance locale e visitatori, in grado di favorire una narrazione condivisa del territorio.

Le fonti utilizzate includono ricerche storiche, studi antropologici, dati geospaziali e testimonianze della comunità, e condivisione di saperi locali. Attraverso questo modello, il progetto di ricerca dimostra come il design possa essere un motore per la valorizzazione dei territori marginali, trasformando la memoria in un elemento di coesione sociale e sviluppo sostenibile.

Emanuela Bonini Lessing, Alessandra Bosco, Mario Ciaramitaro, Gabriele Toneguzzi. Quero Vas, Report di ricerca, Aree test e casi studio, Università Iuav di Venezia, Venezia, 2024. Ph. Mario Ciaramitaro.

Quaderni Iuav. Ricerche Iuav at Work

La serie di volumi della collana Quaderni Iuav. Ricerche Iuav at Work è edita nell’ambito della 19. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, all’interno del progetto Iuav at Work, quale estensione nel territorio cittadino del Padiglione Venezia. L’elenco dei volumi pubblicati è presente al link accessibile dal seguente QR code.

Attraverso una selezione dei progetti realizzati all’Università Iuav di Venezia, il volume racconta il lavoro dei designer, una professione in continua evoluzione per rispondere ai cambiamenti del mondo. Progettare è dare forma a prodotti, servizi e artefatti capaci di influenzare i comportamenti umani. Integrando diversi saperi, il designer si concentra sulla riduzione dell’impatto ambientale, la rigenerazione degli ecosistemi e la promozione di pratiche etiche nella produzione e nel consumo.

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