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NORDdiTrento | anno XXVIII | febbraio 2017 | bimestrale di cultura | politica | attualità |

e... in Piazza a GARDOLO

...qualcosa si muove per le PERIFERIE a nord di Trento

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opo anni di immobilismo e promesse mancate finalmente si ricomincia a parlare delle periferie a nord di Trento e della loro riqualificazione. Se ne è discusso lo scorso mese di gennaio in due assemblee pubbliche, la prima a Campotrentino con la presenza del sindaco Andreatta, l’altra a Roncafort con l’intervento del vicesindaco Biasiolli, nelle quali sono state presentate le linee guida per ridare un’identità a questi sobborghi cresciuti nel tempo in modo disordinato e senza un criterio urbanistico. Partendo da Campotren-

tino la prima notizia riguarda il tratto di pista ciclabile che dalla rotatoria Poli - Lidl arriva all’incrocio con via Maestri del Lavoro, dove finisce l’area Sloi.

I lavori sono stati appaltati e dovrebbero concludersi entro l’estate. È un primo importante passo per una mobilità sostenibile e in sicurezza verso la città. Si è parlato inoltre del collegamento con via Brennero: l’ipotesi più probabile è un sotto-passo ciclo pedonale dalla rotatoria della polizia municipale alla fermata della Trento-Male di fronte al Top Center Campotrentino avrà finalmente

un piccolo parco pubblico: ITEA ha dato la propria disponibilità per la realizzazione di uno spazio verde attrezzato nell’area adiacente il parcheggio Ri­ sto3. È inoltre allo studio una rivisitazione dell’area davanti alla chiesa Madonna della Pace con percorsi pedonali e nuova piantumazione di verde.

Nella seconda assemblea, tenutasi presso la caserma dei vigili del fuoco di Gardolo e avente come oggetto “Programma di riqua-

lificazione di Roncafort” l’assessore Italo Gilmozzi ha illustrato gli interventi prioritari che l’amministrazione comunale intende realizzare nel prossimo futuro: il prolungamento della pista ciclabile da Campotrentino fino al [continua in pagina 2]

Mostra storico fotografica della Colonia Alpina di Gardolo

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alla chiusura della “Mostra storico fotografica della Colonia Alpina di Gardolo” sono trascorsi un paio di mesi, ma per noi del Consiglio-Direttivo della Colonia, che siamo stati presenti a turno alla mostra, ci rimangono ancora impressi la gioia apparsa sui volti e i commenti di soddisfazione e ringra­

ziamento di tutte le persone che l’hanno fre­ quentata.

Per tutto il periodo di apertura della mostra, dal 13 al 23 dicembre scorsi, vi è stata un’assidua presenza di Gardoloti e non.

Tutti indistintamente meravigliati per l’espo­ sizione numerosa di fotografie e di documenti storici datati dal 1947 ad oggi, rin-

graziavano e si complimentavano con noi presenti e con Alberto Mattedi ideatore e curatore della mostra.

Con piacere i Gardoloti si ritrovavano nelle foto esposte quando, bambini o ragazzi, avevano partecipato ai turni di colonia a Segonzano. Ricordavano pure i “caratteri” [continua in pagina 2]

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NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Attualità

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[da pag. 1 ...PERIFERIE A NORD DI TRENTO]

sottopasso ciclo-pedonale per Canova per il quale c’è il progetto di massima, ma che per problemi di espropri slitterà presumibilmente al 2019; la sistemazione dell’area ITEA, a sud dell’ asilo nido, che aspetta da anni una soluzione. Accantonato, per ora, il progetto del centro civico polifunzionale, l’intenzione è quella di utilizzare metà dell’area per uno spazio verde attrezzato, un parco giochi, una piccola piazza e magari un edificio prefabbricato - tipo la Casetta di Canova - per ricavare spazi di incontro e di aggregazione per la popolazione. Nella progettazione dell’intervento, si terrà conto delle idee e dei

suggerimenti da parte dei residenti: una modalità per partecipare attivamente alla rinascita di un luogo importante per la comunità.

Le basi per partire sono state quindi gettate, attendiamo che si concretizzino nel più breve tempo possibile.

RIFIUTI e inceneritore in Trentino

orreva l’anno 2009, quando il primo ban­do di gara per l’aggiudicazione della co­­struzione di un inceneritore a Trento andava letteralmente deserto! Poche le garanzie di poter bruciare quantità rilevanti di rifiuti, data la notevole escalation della percentuale di raccolta differenziata che era stata raggiunta e che, ad oggi, sfiora l’80%. In quegli anni erano attive alcune associazioni (Nimby Trentino, Coordinamento Trentino pulito) che avevano promosso momenti formativi e informativi in merito ad un progetto alternativo all’inceneritore, noto in Trentino come “progetto Cerani”, a nome dell’ingegnere che lo aveva predisposto (qui il link alla pagina dove trovate spiegato il progetto: http://marcoianes.net/1/area_download_ 939562.html).

La classe politica trentina che era al governo, ci classificò come “ciarlatani”, venditori di idee irrealizzabili, sostenendo che l’inceneritore sarebbe stata l’unica via per chiudere il ciclo dei rifiuti in Trentino. Dopo il primo bando di gara sopraccitato, andato deserto perché nessuna azienda di settore intravedeva guadagni interessanti, dato lo scarso residuo indifferenziato da bruciare, arrivò anche la chiusura dei finanziamenti pubblici all’energia elettrica prodotta da incenerimento dei rifiuti; così, il percorso prima definito come “l’unica via percorribile”, venne abbandonato definitivamente dalla politica trentina, che dichiarò che la costruzione di un inceneritore in Trentino non serviva più. Non fu certo una scelta dettata da convinzioni ecologiche e ambientaliste, bensì una pura e mera constatazione che tale via non avrebbe dato guadagni sufficienti a sostenerne l’ammortamento economico nel tempo. Comunque, le associazioni ambientaliste avevano vinto una battaglia importante, perché oltre all’impatto ambientale de-

vastante che avrebbe avuto sull’economia agro-turistica trentina, avevano pure evidenziato le gravi lacune economiche che poi, di fatto, si sono rivelate fondate. I “ciarlatani”, improvvisamente avevano avuto le prove del loro buon operato. Da allora, però, il problema della “chiusura del cerchio” dei rifiuti è rimasto irrisolto; da una parte una raccolta differenziata che aumentava notevolmente, attestandosi ai livelli attuali che sfiorano circa 80%, dall’altra parte il tema del residuo indifferenziato che rimaneva non gestito e, quindi, portato in discarica. In questi ultimi due anni molto si è parlato qui in Trentino di costruire impianti di recupero del materiale residuo; impianti che prevedessero il trattamento del rifiuto con la produzione di CSS (combustibile solido secondario) che certamente ha un mercato, ma sempre si tratta di combustibile ad alto inquinamento (plastiche che bruciano: diossine e nanoparticelle nell’aria che respiriamo) e, ultima novità nel piano rifiuti n°4 del 2014, anche la possibilità di valutare impianti di riciclaggio ulteriore, come proposto dalle associazioni. Sembrava che ci fosse davvero un’apertura alle innovazioni tecnologiche “amiche” dell’ambiente; sembrava che, finalmente, l’Autonomia Trentina avesse agito davvero con spirito autonomo e nella direzione giusta di salvaguardia e tutela dell’eco-sistema agro turistico che la provincia di Trento vanta come fiore all’occhiello. Sembrava... perché in questi giorni la provincia autonoma di Trento ha chiuso un accordo con la provincia autonoma di Bolzano; in questo accordo il residuo indifferenziato del Trentino finirà nell’inceneritore già esistente a Bolzano che è in deficit di prodotto e, quindi, abbisogna di ma­teria prima (http://www.ildolomiti.it/ambiente/smaltimento-rifiuti-accordo-raggiunto-fra-trento-e-bolzano).

Si torna all’idea originaria, si torna all’ince-

neritore. Non a Trento, ma a Bolzano, cioè a soli 50 Km di distanza da dove prima si voleva costruire quello trentino. Praticamente, non cambia proprio nulla! Le quantità di raccolta indifferenziata di rifiuti trentini saranno bruciate e passeranno per il camino che butterà in aria nanoparticelle e diossine che si riverseranno nelle stesse campagne dove si coltivano viti pregiate che danno vita ad altrettanti vini famosi quali, ad esempio, il Teroldego, vero fiore all’occhiello delle aziende vitivinicole trentine. In aggiunta a ciò, aumenterà il traffico veicolare, dato che i camion trentini viaggeranno verso Bolzano per portare i rifiuti da bruciare; altro aggravio ambientale! E tutti tacciono... le associazioni ormai sono disgregate, avendo precedentemente chiuso gli obiettivi; la politica ambientalista trentina praticamente non esiste più, dato che le forze politiche che pure si erano impegnate nel passato, sono praticamente inesistenti e nulla più organizzano in tema di proposte e dibattiti e manifestazioni. Le associazioni di categoria (contadini, esercenti del turismo) sono in ossequioso silenzio, non rendendosi conto che ciò per cui si erano battute nel passato, ora è stato realizzato; non nel loro giardino, certamente, ma in quello adiacente!

Credono davvero che le influenze di tali e­­ missioni stiano alla larga dai propri confini?

Davvero una tristezza che, alla fine, si sia arrivati ugualmente al risultato che la politica trentina progettava più di dieci anni fa, cioè l’incenerimento dei rifiuti. Nulla è cambiato, sempre le solite politiche ambientali. Poi ci lamentiamo se il clima cambia, se l’inquinamento aumenta, se i tumori dettati da inquinamento atmosferico aumentano (http:// www.airc.it/cancro/disinformazione/inquinamento-atmosferico/).

Marco Ianes

La Redazione [da pag. 1 MOSTRA STORICO FOTOGRAFICA DELLA COLONIA ALPINA DI GARDOLO]

“A NORD DI TRENTO” Periodico bimestrale iscritto al Registro Stampa n. 1367 del Tribunale di Trento, in data 31.07.2008 PROPRIETÀ Associazione culturale “IL GRUPPO” Via Caproni 15, Roncafort (TN) il_gruppo_roncafort@yahoo.it - www.ilgrupporoncafort.org DIRETTORE RESPONSABILE Ugo Bosetti REDAZIONE c/o Anna Mussi (0461.420577) RESPONSABILE PUBBLICITÀ Gianni Angelini (0461.993046) IN REDAZIONE Renato Beber, Maria Giovanna Conci, Franco Faes, Alberto Mattedi, Anna Mussi, Luisa Nicolini, Alessandro Serra TIRATURA/DIFFUSIONE 5000 copie REALIZZAZIONE GRAFICA E STAMPA litografica - Trento - info@effeerre.tn.it

più o meno severi di direttori, direttrici e personale animatore, mentre il ricordo delle cuoche era sempre positivo. Sicuramente è stato un momento per riallacciare vecchie amicizie momentaneamente assopite, ma non dimenticate.

Numerose persone, non più residenti a Gardolo, appresa la notizia della mostra storico fotografica dai notiziari locali quali “A nord di Trento”, il quotidiano “l’Adige” ed il periodico della nostra Circoscrizione, in possesso di varie fotografie della colonia ci hanno

promesso, non avendo potuto consegnarle prima dell’apertura mostra, di farcele pervenire quanto prima.

Certamente fotografie, documenti esposti e racconti e ricordi delle persone intervenute ci hanno permesso di rivivere un interessante scorcio della storia di Gardolo. In questa occasione un ringrazia­mento spe­ciale da parte del Consiglio Direttivo va all’Associazione Culturale “Il Gruppo” per l’ampia impaginazione e descrizione storico fotografica redatta da Alberto Mattedi sul loro periodico “A nord di Trento e… in Piazza a Gardolo” e per l’aiuto concreto dato per l’allestimento e rimozione della mostra.

Un sentito grazie va pure alla Circoscrizione di Gardolo per l’uso gratuito delle sale nel palazzo Pedrolli, dove si è svolta la mostra.

Naturalmente un caloroso e sentito grazie da parte nostra e da tutti i Gardoloti va ad Alberto Mattedi, Vice Presidente della Colonia Alpina di Gardolo, organizzatore ed assiduo curatore di questa bella, interessante ed assai apprezzata mostra fotografica.

IL PRESIDENTE

Sergio Gilli

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Progetto di agricoltura sociale Del progetto di agricoltura sociale attivato da la Sfera all’interno della Casa Circondariale di Spini di Gardolo e dei prodotti coltivati vi abbiamo raccontato negli scorsi numeri del giornale. Oggi vogliamo condividere la testimonianza di un detenuto che, in prima persona, è stato protagonista del progetto.

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razie alla cooperativa sociale La Sfera, da due anni dentro le mura del carcere si sta sviluppando un progetto che ha lo scopo di dare lavoro ad un numero sempre più ampio di detenuti, coltivando semplicemente le vaste aree verdi che sono all’interno delle mura del carcere. Io ho la fortuna di lavorare in questo progetto da poco tempo perché, per motivi burocratici, nel 2016 è partito un po’ in ritardo. L’anno scorso sono partiti lavorando la terra, pulendola con grande sforzo dai vari detriti e pietre che sono venute alla luce dopo

la fresatura, dopodiché è stato fatto un bellissimo impianto a siepe di ribes rosso precoce, con tanto di telo e tubi per l’irrigazione, poi hanno provato a coltivare tanti tipi di ortaggi: pomodori, cavoli, insalate di vario genere, erbe aromatiche e medicinali, e il pregiato zafferano. Il terreno coltivato è risultato essere molto argilloso e non troppo adatto alla coltivazione dei vari ortaggi. Quindi quest’anno siamo partiti, dopo le varie fresature fatte con trattori venuti da fuori, e la pulizia dai sassi, con la coltivazione di cavoli cappucci: circa 5000 piantine. C’è anche l’irrigazione a goccia. Quando saranno maturi, i cavoli verranno raccolti e portati in un laboratorio all’esterno.

Verranno poi trasformati in crauti, inscatolati, e venduti come prodotto biologico. In un altro appezzamento, dove la terra è più buona per la coltivazione, abbiamo fatto un orticello molto simpatico con: pomodori, peperoni, peperoncini piccanti, cipolle, sedano, prezzemolo,

basilico, insalata, e coste. Poi c’è la parte delle erbe aromatiche e medicinali. Davanti alla porta carraia ci sono due bei pezzi di terreno, uno a destra e uno a sinistra, e tenuti come semplice prato. Anche lì, dopo la fresatura e la pulizia dai vari detriti, sassi ed erbacce, è stato messo un telo da giardinaggio per non fare crescere erbacce non desiderate, e piantate erbe aromatiche. Da un lato, tutto rosmarino, e dall’altro tutta lavanda, al fine di creare delle aiuole che quando saranno fiorite saranno molto belle da vedere, rilascene, dopo la quale verranno usate per ranno nell’aria dei fantastici aromi, tisane, sciroppi, e medicine. Anche cosi che per chi entra sarà un bello nei vari terreni non ancora coltivati spettacolo anche se è pur sempre è bello vedere quanta biodiversità è la sfera carcere... In altri lotti di terreno si WorkforPeople entrata nel carcere. è piantato: camomilla, salvia, timo, menta, melissa, calendula, achillea. Lo scopo è di coltivare queste fantastiche piante La testimonianza è stata originariamente pubblicata medicinali e aromatiche e di creare un labosul periodico “Dentro - La voce della Casa Circondariale di Trento“ (n. 2.2016). ratorio con essiccatoio per la prima lavorazioSCS – ONLUS

Il supermercato virtuale di Roncafort

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ompie un anno il Gruppo di Acquisto Solidale di Roncafort. Siamo una decina di famiglie che si coalizzano nell’acquisto di prodotti (cibo, ma non solo) genuini ed etici.

Genuini perchè spesso da coltivazione biologica o biodinamica – anche se non è una conditio sine qua non: per esempio la verdura ed alcuni tipi di frutta ci vengono portati a Roncafort dall’azienda Giovannini di Colle Delle Benne (Levico Terme). Non si tratta di prodotti certificati biologici, perché il produttore, guadagnatosi la fiducia di una vasta clientela, preferisce risparmiare il costo annuale (oneroso) della certificazione per reinvestirlo nell’offrire prezzi più equi.

Etici perché rispettano la dignità di lavoratori, animali, ambiente e consumatori: per esempio i formaggi, vaccini e caprini, ci vengono portati da due produttori (Matteo Onorato di Segonzano e az. Le Mandre di Bedollo) che lavorano con passione, rispettando le loro bestie (buona parte dell’anno all’aperto in pascolo, stalle a stabulazione mobile e non fissa) e fornendo prodotti eccellenti,

che nella grossa distribuzione spesso non trovano posto perché tendenzialmente più artigianali e quindi dal costo più elevato, che però viene spesso abbattuto dall’acquisto di gruppo. Anche la carne e le uova che compriamo (az. Maso al Sole di Torchio, Civezzano; az. Linardi di Cimone) sono buone e giuste: niente polli ingrossati a furia di ormoni, con cicli di antibiotici preventivi, che consumano la loro triste e breve esistenza affollati in gabbie dalle dimensioni ridicole.

Certo, il prezzo non è da discount, ma chi inizia ad interessarsi a ciò che mangia arriva presto alla conclusione che in molti casi è meglio consumare meno ma di qualità superiore.

Ci sono poi acquisti che facciamo (e dei quali vado particolarmente orgogliosa) che hanno una forte ricaduta sociale (li definirei un modo per far politica dal basso): i progetti di agricoltura sociale e sostenibile di S.O.S. Rosarno (agrumi e altro) e di Sfruttazero (passata di pomodoro) che non sfruttano i migranti, pratica ormai consolidata al Sud; il progetto Galeorto, zafferano prodotto dai carcerati della Casa Cir-

condariale (carcere) di Spini di Gardolo; il caffè zapatista del Chiapas, in Messico, che offre la possibilità di autodeterminazione ad un popolo oppresso e violentato. Oltre ai prodotti sopra citati, a Roncafort arriva la frutta biologica dalla Val di Non (non storcete il naso su quello che sembra un ossimoro, e visitate l’az. Rossi: un angolo di paradiso isolato dal resto, avvelenato, della valle), le farine della Valle dei Laghi (nuovo progetto per combattere la monocoltura in Trentino e reintrodurre le varietà di cereali che fino a non molto tempo fa si coltivavano), il pesce di mare Fishbox – pesca e ambiente (pesce del Mare Nostrum, pescato poche ore prima, nel rispetto dei tempi, stagionalità, cicli riproduttivi dei pesci), le trote del trotificio biologico di Predazzo (Biotrotadolomiti), le nocciole biodinamiche, i vini biodinamici di Limina (Trento), la pasta biologica IRIS, il riso biodinamico Baldo, i legumi secchi dell’azienda Casale 1485, che recupera antiche varietà, il latte vegetale, i detersivi della cooperativa sociale di inserimento lavorativo Chindet.

Questo è l’assortimento che abbiamo raggiunto in un anno (COMPLIMENTI A TUTTI! SIAMO STATI PROPRIO BRAVI!!) ma ognuno di noi lancia liberamente nuovi ordini in base ai propri interessi, nella condivisione dei criteri di genuinità ed equità dei prodotti.

Ci troviamo a cadenza bimensile a Roncafort, e siamo aperti ad accogliere nel nostro Gruppo nuove persone, anche singles: la quantità minima richiesta da certe aziende (per esempio lo scatolone di pasta o la cassetta di verdura) viene smezzata tra due o più gasisti.

Il requisito è di essere motivati, avere una casella e-mail (gli ordini avvengono tramite mail) ed aver voglia di cambiare un po’ le cose! Se sei interessato/a, contattami! Luisa: “mailto: vileda79@hotmail.com”.

Luisa Nicolini

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Attualità La Sfera

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NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

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Per il 2017 vengono confermate alcune gare agonistiche: la 2 giorni di ciclismo l’8 e 9 aprile prossimo; il 24 settembre il 4° Memorial dedicato a Romolo Benatti; il Raid dal 27 maggio al 3 giugno in Albania; il MiniRaid il 2 e 3 settembre; la gara sociale sabato 28 ottobre; sabato 16 dicembre la Festa del Nonno en Bicicletta che richiama numerosi esponenti del ciclismo di un tempo presso Maso Villa Warth di Francesco Moser.

La novità invece è che dopo alcuni anni di assenza il ccgardolo parteciperà con tre atleti alla categoria esordienti: Lorenzo Cazzaniga, Alessandro Noto e Claudio Ciaghi. A guidarli dall’ammiraglia Maurizio Giradini. Per loro anche nuove bici e nuovo corredo sociale.

In cantiere anche alcune iniziative di promozione dell’uso della bicicletta come “Conosci la bici ama la bici” presso il parco di Melta.

Come si vede le cose e i programmi su cui lavorare sono molte. Ma – sostiene il presidente Beber - abbiamo le energie, la fantasia e la passione per portarle a compimento e chiudo con un augurio: “non importa quali e quante strade faremo in questa stagione l’importante sarà arrivare in fondo con un sorriso”. la direzione del CC Gardolo

lmi a Guglie A Quintin io ha compiuto Genna milioni che il 20 mo centocinque , i, invia Massimo 105 ann a Vittorio, Anita, , a ristin id di augur eana, Romano, C Il a. , Augusto Sandro, Gianluc Maria,

Auguri!

SOLUZIONE CRUCIVERBA A PAGINA 12

U S G A O L L A A R I A N Z E M O T I G A

hanno ridimensionato il loro contributo, si è riusciti ad organizzare le gare per giovanissimi esordienti allievi e juniores.

Beber ha anche richiamato gli amministratori presenti sulla mancanza di una struttura protetta che permetta ai ragazzi più giovani di poter pedalare in sicurezza. Molto attiva anche l’attività cicloturistica con varie attività che nel corso dell’anno hanno visto la partecipazione di molti soci. Il raid in Sicilia, il miniraid in Val Pusteria e Lienz oltre ad alcune pedalate particolari come la Bolzano-Ferrara e la Randonneur del Solstizio d’inverno in notturna. Tutta questa attività è frutto di un lavoro importante svolto dai numerosi soci e amici del CC Gardolo; volontari che con passione si mettono a disposizione nell’organizzazione e gestione delle iniziative.

per info e recapiti

Comitato per Campotrentino campotrentino.comitato@gmail.com https://www.facebook.com/Comitato-perCampotrentino-1382807151760949/ Direttrice del coro: Anna Nicolodi Mail: nicolodi.anna@gmail.com

S B N T E A C C O Z E N A L I L E T R O I D E I V A N A M E

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ei giorni scorsi il Club Ciclistico Gardolo ha tenuto la propria assemblea dei soci presso il ristorante Capitol2 di Gardolo.

Un appuntamento che ha richiamato atleti, soci, amici e sponsor in gran numero. Segno, come ha sostenuto il presidente Renato Beber di grande vitalità e coesione. Ospiti l’assessore allo sport del comune di Trento Tiziano Uez, il presidente della Circoscrizione Ottavio Campestrini, il presidente del FCI di Trento Dario Broccardo e il rappresentante della Cassa Rurale di Trento Stenico. Ognuno per la propria parte di competenza ha ribadito l’importanza del ruolo del movimento ciclistico trentino nella promozione dell’uso della bicicletta e del valore sociale che svolgono le singole società nei confronti soprattutto dei giovani.

Nella sua relazione il presidente Renato Beber ha ripercorso i vari momenti di una stagione agonistica, ma non solo, che ha coinciso con i quaranta anni dalla sua fondazione, e che ha visto protagonista in particolare il gruppo dei Giovanissimi: 18 tra ragazzi e ragazze che hanno conseguito importanti traguardi sapientemente guidati dal DS Gianmario Maurina. Il Presidente ha sottolineato come, pur in una situazione nella quale alcuni sponsor importanti

Daniele Miclet Anna Nicolodi

Z A R R A N E Z I N A A R B I A A A E R A S L

Il Club Ciclistico Gardolo promuove i GIOVANI!

Stiamo costruendo insieme un percorso che porterà molteplici vantaggi: il miglioramento delle qualità vocali attraverso l’educazione del proprio “strumento” voce e, per chi lo vorrà, una crescita culturale. Si creerà, di volta in volta, qualche cosa di bello e noi crediamo che il bello aiuti a vivere meglio.

Il Coro si riunisce tutti i lunedì sera in via Don Guetti 3.

E N Z I M A

tato per Campotrentino, dalla determinazione e sotto la guida di Anna Nicolodi, docente di musica e direttrice di coro, con l’intento di far incontrare e mettere insieme persone, anche diverse, per condividere una passione: quella del canto. Si vuole offrire un’occasione per passare del tempo in modo piacevole, benefico, costruttivo; per conoscere i propri vicini di casa, ma, anche, donne e uomini degli altri rioni che, finalmente, hanno un buon motivo per venire a Campotrentino.

Cantare nel nostro coro è per tutti quelli che lo desiderano. Anche le persone più timide possono, nel coro, trovare la loro voce e “mettersi in gioco”.

R I O C Z A R R A V E Z A L D E

di un’identità, favorendo il germogliare di un tessuto sociale ancora molto fragile e frammentato. Dopo anni di lavoro si incominciano a vedere i primi risultati: presto, infatti, sarà realizzato il primo tratto della pista ciclabile verso Roncafort, ma, altrettanto, ci inorgoglisce la fondazione del Coro di Campotrentino.

La musica, oltre ogni retorica è davvero un linguaggio universale: ogni popolo sulla terra ha una propria musica, e la voce, il più importante strumento di comunicazione, quando è cantata amplifica questa sua potenzialità.

Il Coro di Campotrentino, dunque, nasce in seno al Comi-

G I T A N I

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ampotrentino è uno di quei quartieri della periferia nord di Trento, nei quali sono tangibili gli “errori” e la “distrazioni” delle varie amministrazioni, che, in un passato anche recente, si sono succedute. Da alcuni anni è nato ed è attivo il “Comitato per Campotrentino”, un comitato di cittadini che, stanchi di essere ignorati, hanno deciso di organizzarsi e di impegnarsi per migliorare il loro territorio. Migliorarlo dal punto di vista dei servizi e delle infrastruttura attraverso un lavoro di sensibilizzazione del Consiglio comunale, e arricchirlo

E N F M A R B R A O C C C I A O S R N O A F R A S G F I O S A Z

Associazioni

Un coro nel quartiere, per il quartiere e oltre il quartiere

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adeÈha, Fidae e Ataa sono le tre donne che sabato 26 gennaio hanno prestato la loro opera in un incontro di ceretta orientale (a base di zucchero) alla Casetta di Canova, a cura dell’associazione Mimosa. Pratica diffusissima nella loro cultura, appuntamento mensile di ogni siriana dal dodicesimo anno di età in poi, si tratta, come ho sperimentato in prima persona, di un sistema naturale ed economico per purificare la pelle (in questo caso solo del viso) da peli, sporco, punti neri eccetera, attraverso una pasta appiccicosa ottenuta cuocendo zucchero, acqua, appena un po’ di sale e di succo di limone. Con tanto di rinfrescata alla fine con acqua di rose e bicarbonato, rinfrescante e igienizzante. Perfino ad una come me, che di estetista non ha mai voluto neppure sentir parlare, la cosa è risultata simpatica. Soprattutto perchè alla

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Ceretta e solidarietà a Canova fine, tra un tè e un biscotto, Nadia Zadra ci ha parlato della storia di queste coraggiose migranti.

Dal 2011 vivevano, insieme alle loro famiglie (sette nuclei familiari di trenta persone, di cui 16 bambini), a nord del Libano nella regione di Akkar, a quattro chilometri dal confine siriano, dove c’è un piccolo campo profughi.

Tende di nylon, condizioni igieniche ed alimentari precarissime.

Erano scappati da Homs, la città al di là del confine rasa al suolo dalla guerra. Erano assistiti dalle Nazioni Unite, registrati e conosciuti dall’UNHCR, ma la situazione in Libano era diventata insostenibilie, il Paese accoglieva quasi un milione e mezzo di profughi siriani, su un totale di quasi 4 milioni di abitanti; molti profughi dei campi vicini avevano iniziato ad imbarcarsi di notte dal porto di Tripoli, verso le coste della Turchia e

le notizie dei dispersi in mare sono ben note.

Da tre anni un gruppo di volontari, anche trentini, (i corpi civili di pace dell’Operazione Colomba) viveva nelle tende in mezzo a loro nel campo di Tel Abbas, dando speranza e dissuadendo i migranti dal prendere la via del mare.

Il 15 dicembre 2015 il Governo italiano ha sottoscritto un accordo siglato anche dalle organizzazioni Comunità Sant’Egidio, Papa Giovanni XXIII, Operazione Colomba e Chiesa Valdese al fine di aprire un canale umanitario straordinario e mettere in protezione immediata un gruppo di famiglie di profughi siriani, tra le quali anche quella delle tre donne.

Il 29 febbraio 2016 i sette nuclei siriani sono arrivati a Trento e, a seguito di un ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale, il progetto è gestito d’intesa con l’Arcidiocesi di Trento che ha messo a disposizione a ti-

tolo gratuito la struttura di Villa San Nicolò a Trento per l’ospitalità delle famiglie siriane, attraverso la propria Fondazione comunità solidale, e la Provincia, attraverso il Cinformi, per prestare l’assistenza alle stesse famiglie in forma analoga a quelle previste per i richiedenti protezione internazionale assegnati dallo Stato al Trentino.

Visto il successo dell’incontro e vista la disponibilità delle tre donne, diventerà un appuntamento mensile (intanto confermate le date del 4 marzo e dell’8 aprile) a sostegno di queste famiglie e occasione per conoscere le attività dell’Associazione Mimosa: ogni primo sabato del mese, di pomeriggio, su prenotazione (mail a: mimosa.2009@live.it), alla Casetta di Canova CERETTA ORIENTALE, NATURALE E SOLIDALE! Luisa Nicolini

Leggerezza e flessibilità...

Ciao Gianni!

ovimenti leggeri di allungamento possono porre rimedio a rigidità e mancanza di forma. C’é chi vorrebbe essere meno rigido o dall’altro lato avere un corpo più “formato”. Leggerezza, flessibilità movimenti di allungamento sciolgono strutture rigide e danno forma al corpo.

Rigidità nei muscoli, nelle articolazioni, nella colonna vertebrale e persino nel pensare possono essere superati, se si osservano e si praticano movimenti leggeri, flessibili e di allungamento/estensioni in diverse

Lo abbiamo conosciuto più di vent’anni fa e subito è stata una folgorazione: per chiunque creda nel volontariato e si spenda per gli altri Gianni era una stella cometa. Un uomo di grande cultura ed intelligenza, un moto perpetuo di inventiva e disponibilità, ed i tanti ragazzi che ha accompagnato, con la LAAD (Lega Abruzzese Antidroga), mano nella mano, fuori dall’inferno della droga ne sono la testimonianza più eclatante. Ma Gianni era ancora di più e bastava passare alcune ore con lui per respirare il suo grande amore per le persone e per la sua città: Pescara. Una persona particolarmente speciale ci ha lasciati Gianni Cordova ed il vuoto è enorme, ma come per tutte le persone speciali ci capiterà spesso di incontrarlo guardando il cielo, la cima di una montagna o le onde del mare, perché i segni che ha lasciato lungo il percorso affascinante della sua vita sono indelebili. Un abbraccio a Vera e Margherita ed a tutta la LAAD.

M

variazioni. Le forme chiare e concrete dello Yoga sono adatte. La serie di movimenti dimostra, come si da al corpo una forma concreta estendendo le gambe in orizzontale e allungando la schiena e le braccia in alto. Le estensioni possono alla fine confluire nel movimento circolare della posizione avanzata della colomba, kapotasana.

Per maggiori informazioni e immagini vedete il sito: https://yogabarbaraholzer. wordpress.com/

Associazione culturale Il Gruppo

PIZZERIA

AUTOTRASPORTI NOLEGGIO AUTOGRÙ e TRASPORTI ECCEZIONALI

SANTONI S.R.L. Via Alto Adige, 82 38121 TRENTO tel. 0461.990100 fax 0461.992444 info@santoniautogru.com www.santoniautogru.com

RISTORANTE

Via delle Scuole, 1 GARDOLO (TN) telefono 0461 990065 giorno di riposo: lunedì

Associazioni

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Argomenti utili

Le nostre preziose autovetture

Cosa si può trasportare su di esse e quali modifiche possiamo fare.

S

ono considerate autovetture, anche i pullmini, adibite al trasporto di persone con 9 posti totali compreso il conducente.

Sulla base di vigenti normative Nazionali del Ministero degli Interni e dei Trasporti del 29.10.2010, circolari interpretative e numerose direttive Europee, da ultima C.E. n.98/14 CE, del 6.2.98, con l’autovettura è ammesso il trasporto di cose ed è riconosciuta la facoltà di rimuovere uno o più sedili anche anteriori, senza che costituiscano

modifiche alle caratteristiche costruttive e funzionali.

Naturalmente il trasporto di merci varie deve sempre garantire sicurezza al conducente e passeggeri, non consentire spostamenti, ca­ dute e non limitare il campo di visibilità.

Sono ammesse barre portatutto, attacchi/ sostegni omologati, per poter portare cose varie anche sul veicolo, come bagagli, sci, biciclette, senza l’obbligo di annotazione sulla carta di circolazione; senza aggiornamento del libretto da parte della Motorizzazione c.t.c., si possono fare: il cambio del colore della carrozzeria, l’istallazione del tettuccio apribile, l’applicazione del 3 stop, purché omologato, centrale fra quelli esistenti, l’applicazione di vetri oscurati o pellicole adesive; queste devono essere di tipo omologato, riscontrabile e per quel finestrino: sono vietate sui vetri anteriori laterali.

Cade sul conducente la responsabilità della stabilità degli ancoraggi esterni per la sicurezza del carico, che lo stesso non occulti la visibilità della targa, dei dispositivi luminosi e non strisci sulla carreggiata.

L’inosservanza comporta sanzione ammini-

strativa di 85 euro + 3 punti patente e il ritiro del libretto e della patente, sino a regolarizzazione del trasporto.

Possibile ad esempio il trasporto di scale, assi ecc. sul tetto, purché ben legati e che non sporgano dalla parte ant. oltre la sagoma del veicolo; posteriormente si può sporgere entro i 3/10 della lunghezza dell’auto, es; auto lunga mt. 4 sporgenza mt. 1,20, ma solo con merci indivisibili.

La sporgenza posteriore, anche se minima va segnalata col pannello 50x50 a strisce bianche e rosse: sporgenze laterali: possibili fino a 30 cm non dalla sagoma del veicolo, ma dai bordi esterni delle luci di posizione anteriori e posteriori, queste sporgenze non vanno segnalate dal previsto pannello; non è ammesso sporgere lateralmente oltre la sagoma del veicolo con pali, sbarre, lastre ecc.

Attenzione: per la sicurezza viaria, il carico sull’autovettura di merci varie e persone, non deve eccedere la massa complessiva prevista dal veicolo, in caso contrario si incorre nelle previste sanzioni. È vietato il trasporto di ciclomotori e motocicli, questi vanno trasportati sui rimorchi o

sui carrelli/appendice; per il traino di carrelli appendice, necessita l’aggiornamento della carta di circolazione, su cui vanno indicati, tipo, telaio, dimensioni e peso che può essere, a seconda del peso a vuoto della motrice, di 300 Kg o di 600 Kg di peso complessivo; omettere l’aggiornamento dei dati del carrello/appendice, comporta una sanzione amm. di 422 euro e il ritiro del libretto, pertanto non si può agganciare carrelli/appendice non menzionati sul libretto; trainando un carrello, che è parte integrante del veicolo, si può viaggiare alla stessa velocità’ delle autovetture, mentre agganciando un rimorchio alla medesima velocità degli autotreni.

Buono viaggio.

Giovanni Corazza

ALLUMINIO: riciclare le lattine in modo fashion

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ià sappiamo che in ogni oggetto usato si nasconde un potenziale nuovo oggetto. Prendiamo le lattine. Quante ne gettiamo ogni gior­ no? E quante cose potremmo creare con quelle che buttiamo via? La domanda è ovviamente retorica: con un pizzico di fantasia le lattine si prestano a diventare oggetti diversissimi ed estremamente originali, la cui creazione è divertente, economica e foriera di grandi soddisfazioni. Perché comprare degli accessori quando possiamo crearli noi stessi e renderli unici con il riciclo creativo? Di idee è pieno l’etere, ma abbiamo provato a raccogliere quelle più originali e facilmente realizzabili.

Eco-Borse. C’è chi con le lattine crea borse, per e­­ sempio. In che modo? Come spiega una giovane ragazza nel suo tutorial, realizzare un accessorio di questo tipo è

abbastanza semplice: è sufficiente immaginare un modello e definirne i contorni, ritagliarne la sagoma sulla carta, tagliare a pezzettini l’alluminio delle lattine dopo averlo livellato e unirli poi in un mosaico che ricalchi le sagome con l’aiuto di una pinzatrice e di un po’ di filo. Una volta terminati tutti i lati, è sufficiente cucirli assieme utilizzando come base un materiale più resistente, per esempio del vinile o un tessuto abbastanza spesso. Voilà, il gioco è fatto e potete star certi che qualunque borsa decidiate di creare, sarà un pezzo unico!

Eco-gioielli. Ritagliando l’alluminio nel­ la forma desiderata e ripiegando gli angoli per evitare di tagliarsi, è anche possibile dar vita a bracciali e orecchini colorati e molti altri ac-

Franceschini Flavio PITTURE MURALI ISOLAZIONI CON IL SISTEMA DEL CAPPOTTO TERMICO FINITURE PER INTERNI RESTAURI CONSERVATIVI PULIZIA DELLA PIETRA Via Nuova, 10 - 38123 Vigolo Baselga - TN Tel&Fax 0461 866300 - Cell. 335 6892288 flaviovigolo@yahoo.it - franceschinipitture@pec.it

cessori utilizzando la fantasia o ispirandosi a chi ne ha già creati.

Accessori fashion.

Per la creazione di accessori anche le linguette delle lattine sono una ricchezza. Se avete pazienza, manualità e fantasia le possibilità sono innumerevoli: cucendo tra loro le linguette potete infatti creare oggetti molto belli ispirandovi a designer che di questo riciclo creativo hanno fatto un’attività vera e propria e che vendono ora in tutto il mondo borse, accessori persino vestiti tappezzati di metallo.

Lanterne. Le lattine più ro­buste sono perfette per diventare originali lanterne da giardino. Una volta svuotate e lavate con cura, scegliete che fantasia volete riprodurvi e disegnatela sulle lattine con un pennarello.

Usando un chiodo abbastanza spesso ed il martello praticate dei fori a distanza l’uno dall’altro di circa mezzo centimetro (per evitare che la lattina si ammacchi, è consigliabile riempirla prima d’acqua e riporla in congelatore per una notte). Una volta terminata questa operazione non rimane che forare la lattina in due punti contrapposti in prossimità del bordo e far passare per i due fori del filo metallico, ripiegandone le estremità con l’aiuto delle pinze. A questo punto è sufficiente rimuovere i residui di pennarello con un po’ di alcool o in alternativa dipingere la lattina del colore che preferite (il modo più semplice è utilizzare della vernice a spruzzo), inserire la candela ed ecco risplendere una lanterna faida-te, riciclata, ecologica e indubbiamente unica.

...Lampada

tratto da www.greenme.it

otto TN0972

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O D L A R E I L L POMARO sasso, 32/7 Trento - Via Sopra 311 tel. 0461/990

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NUX VOMICA... aspetti mentali e patologie fisiche correlate

È

una pianta della famiglia delle Loganiacee. L’albero cresce nelle foreste con terreni sabbiosi di India, Birmania, Cina, Thailandia, e Australia. Venne introdotta in Europa nel XV secolo. Nel Medioevo trovò impiego come veleno per topi e rimedio contro la peste. In India ne utilizzano la corteccia contro i sintomi della diarrea nel colera, in Nepal per i disturbi mestruali e la paralisi.

Le foglie, i semi e la corteccia contengono un alcaloide velenoso, la Stricnina. A bassi dosaggi è diuretica e favorisce l’appetito, la digestione, ha un effetto stimolante sull’apparato digerente e sul sistema nervoso, ma a dosi eccessive è letale provocando, infatti, il blocco della respirazione e la morte per soffocamento.

Per uso omeopatico vengono utilizzati i semi maturi che una volta essiccati e macerati in alcool per 5 giorni vengono filtrati, diluiti e dinamizzati. È un rimedio di “spasmo” e cura principalmente sintomi dell’apparato digerente. Utile in caso di sintomi dispeptici cioè quella varia sintomatologia dolorosa a carico dell’apparato gastroenterico più o meno accompagnata da gonfiore, eruttazioni, nausea, che può interessare i quadranti addominali superiori o inferiori per i quali non è possibile associare una causa piuttosto che secondaria a cause organiche come esofagite, gastrite, duodenite, pancreatite, epatite ecc.

Lo spasmo può essere il principale sintomo della muscolatura di stomaco e intestino con sintomi quali eruttazioni e conati di vomito. Sensibilità patologica a quasi tutti i tipi di cibo. Indigestione con conati di vomito dolorosi, diarrea associata a crampi, nausea accompagnata a coliche. Spesso la stitichezza frustra i pazienti con desiderio di defecare infruttuoso dovuto a spasmi rettali.

Il cattivo movimento della parete intestinale, causa gonfiori addominali, flatulenze. Può aver desiderio di cibi piccanti e speziati dai sapori forti per trarne stimolo, ma questi cibi lo aggravano provocando disturbi gastrici.

Lo spasmo è a tutti i livelli anche urinario provocando stimolo urgente alla minzione improvviso e il paziente deve affrettarsi ad urinare altrimenti perderà l’urina.

Grande rimedio per raffreddore caratterizza-

poco e viene subito dimenticato. È un leader. Hanno sempre forte tensione sia nel lavoro che nella vita (odiano la sconfitta al gioco e nel lavoro). La notte perdono sonno per il turbinio dei pensieri e le preoccupazioniche lo tengono sveglio fino a ore mattutine, di giorno patiscono una continua sonnolenza e si addormenterebbero anche su una sedia. A causa di questo cercano di tenersi svegli bevendo molto caffè e sostanze stimolanti e anche droghe o alcool. Quando il corpo non riesce più a tenere il passo con questi ritmi insoto da catarro fluente durante il giorno ma ostruzione nasale durante la notte, cefalee con “sensazione di chiodo infisso nella fronte”, lacrimazione. Se compare febbre il paziente Nux vomica sarà estremamente irritabile, arrabbiato e freddolosissimo al punto che rimboccherà le coperte fino al naso senza scoprire neanche un dito per i fortissimi brividi di freddo.

Il paziente che necessita di questo rimedio si pone dei traguardi ambiziosissimi e ha una tensione continua per raggiungere il successo ed è molto orgoglioso. Si spendono fino all’esaurimento per la costruzione della propria carriera lavorativa e per la realizzazione professionale allo scopo di divenire più benestanti e facoltosi. È il loro “chiodo fisso” e finiscono per pensare solo al lavoro.

Non sono persone che delegano, sgobbano da mattina a sera sono maniaci del lavoro e vivono all’insegna dello stress e dell’eccesso. Sono spesso imprenditori o manager oppure sono persone che loro malgrado, sono eccessivamente sovraccaricate di lavoro, al punto di entrare in uno stato “Nux Vomica” per il sovraffaticamento (es. medici e infermieri). È infatti il rimedio principe per i disturbi causati dallo stress.

Hanno carattere ardente e appassionato, suscettibile e intollerante alle osservazioni, perfezionista, grande senso di responsabilità e ipercritico nei confronti degli altri. Hanno una forte tendenza a dominare: “si fa così e basta!”. Grande irritabilità con improvvisi e violenti attacchi di collera anche per sciocchezze. La rabbia non viene mai trattenuta, se lo fanno stanno male, ma allo stesso tempo non sono rancorosi e lo sfogo dura

stenibili, finiscono per ammalarsi e l’organo bersaglio come prima detto è il tratto gastro enterico con dolori brucianti allo stomaco, indigestione, ulcera peptica, colon irritabile ecc.

I sintomi guida per l’uso di questo rimedio sono la grande irritabilità, l’essere ipercritici nei confronti di tutto e tutti, tendenza ad essere molto motivati e ambiziosi, la freddolosità, il desiderio di cibi ricchi e stimolanti, i disturbi gastro intestinali, la stitichezza e l’insonnia. a cura della Dott. Angela Trigilia angela.trigilia@gmail.com - cell.3383166787

Azione ipoglicemica ed ipotensiva...

L

...del FRASSINO

l frassino (Fraxinus excelsior L.) è un albero di grandi dimensioni (h. max 40m), appartenente alla famiglia delle Oleaceae e diffuso in tutta Europa. La droga è costituita dalle gemme, dai semi, dalle foglie e dalla corteccia della pianta raccolte durante il periodo balsamico (aprile, luglio). Dal punto di vista chimico il frassino contiene principalmente cumarine (fraxoside, esculoside), iridoidi (excelsioside), flavonoidi (rutoside) e tannini; le cumarine sono concentrate in misura maggiore nella corteccia mentre gli iridoidi sono presenti nelle foglie.

In fitoterapia i preparati a base di frassino trovano applicazione per il trattamento degli stati infiammatori (es. artrite, osteoartrosi, reumatismi extra-articolari, ecc), della litiasi renale (effetto diuretico), della gotta e degli stati febbrili. Recenti studi scientifici hanno dimostrato che l’estratto ottenuto dai semi di Fraxinus excelsior è capace di ridurre la glicemia nei soggetti affetti da diabete; in particolare il fitocomplesso del frassino esercita una forte azione ipoglicemica senza influenzare la concentrazione plasmatica dell’insulina. Per i test farmacologici sono state impiegate dosi di estratto comprese tra 1 ed 1,2 g. Invece l’attività ipotensiva del frassino è stata attentamente valutata per un periodo di 3 settimane su soggetti ipertesi. Dosaggi giornalieri di 20 mg/Kg di estratto acquoso ricavato dalla corteccia

della pianta, hanno diminuito la pressione arteriosa sistolica ed aumentato la secrezione urinaria di elettroliti (sodio, cloro, potassio) senza influenzare la frequenza cardiaca e la velocità di filtrazione glomerulare.

Dal punto di vista tossicologico non si segnalano effetti collaterali a seguito di assunzione di prodotti a base di frassino; tuttavia si sconsiglia l’utilizzo combinato con farmaci diuretici, antinfiammatori ed ipoglicemizzanti senza controllo specialistico, poiché si potrebbe potenziare l’azione farmacologica di questi ultimi.

In definitiva il frassino può rivelarsi una nuova arma per migliorare la condizione di vita dei pazienti diabetici e degli ipertesi.

Posologia generale: Estratto fluido: 0,41,2 g x 2/3 volte al giorno Tintura madre: 50/60 gocce x 2/3 volte al giorno VOXAL CORPORATION - info@voxalcorporation.com

Dott. Michele Moggio Laurea Specialistica in Farmacia Master in Naturopatia e Terapie Complementari

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Omeopatia Fitoterapia

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Storia

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Un po’ di storia di Gardolo attraverso le sue vie

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eufahrn bei Freising (Frisinga), 464 metri e quasi 20 mila abitanti, si trova nella pianura bavarese, una decina di chilometri a nord di Monaco. Come Gardolo, è sfiorata da un bel fiume, l’Isar affluente del Danubio. La cittadina, citata in documenti di oltre mille anni fa, subì lutti e gravi danneggiamenti durante la devastante guerra dei Trent’anni (Gardolo, più fortunata, vide solo truppe di passaggio verso Mantova) pur protetta armi in pugno dal mitico generale francese Turenne (poi fatto secco dal “nostro” Montecuccoli). Il clima è di transizione tra l’umido dell’Atlantico e l’asciutto del clima continentale. La temperatura media annua si aggira sugli otto gradi e circa 800 mm di pioggia cadono dalle nuvole, per lo più in estate, ahiloro, sulle teste dei nostri gemellati (Gardolo un po’ più di mille). La città è in una zona agricola ordinatamente coltivata ed ha una notevole zona industriale. Molte le attrezzature sportive tra cui il “Mühlseen” tre laghi, uno per lo sport, un altro per i bagni estivi e il terzo come riserva naturale.

Neufharn, ben lo sapete, è gemellata con

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pesso abitiamo in vie o piazze intitolate a persone il cui nome non ci dice assolutamente nulla oppure trae origine da toponimi locali per noi totalmente privi di significato.

Un esempio a Trento Nord? via Giuseppe Tosetti, via Gaspare Crivelli, via Crosare, via Giarete... Da qui la proposta di Fabio Giacomoni: presentare il “titolare” (con attenzione speciale ai Gardoloti!), il perché, il dov’è e il cos’è di una via o piazza di Gardolo, Roncafort, Canova ecc.. ed il motivo di tanto riconoscimento! Questa volta andiamo in Baviera per piazzale Neufharn. a cura di Ugo Bosetti

Gardolo dal 1983. L’atto di gemellaggio è stato ufficializzato dai Consoli generali tedesco ed italiano in piazzale Neufharn davanti all’«Albero di maggio» (il Maibaum) donato dagli amici Bavaresi.

Quest’albero è caratteristico del panorama bavarese al pari dei Lederhosen (braghe de coram!), Dirndl, Schuplatter e degli “Ein Mass” (bicchieri di birra da un litro!). Si tratta di un tronco decorato messo in piedi di solito all’inizio della stagione agricola, il 30 aprile o il 1 maggio. La sua origine risale al culto “pagano” degli alberi e della fertilità dei Celti poi diffusosi in tutta Europa: al giorno

d’oggi esso sopravvive in varie parti del continente mascherato nelle feste popolari di maggio.

Un po’ come è capitato a certi riti pagani del sud Italia (rituali del tarantismo, processioni sacre, candelora, sacrifici di animali…) che sono sopravvissuti al loro tempo traslocando i propri significati nelle cerimonie del cristianesimo trionfante (ex Natale, Pasqua, l’Inferno di fuoco e fiamme, la Madonna…). L’albero di maggio è il simbolo della nuova stagione (resurrezione - risveglio della natura) e auspicio di abbondanti raccolti: come i Celti, gli antichi Germani veneravano gli alberi festeggiando gioiosamente le nuove fioriture con “sacrifici” agli dei ossia con l’offerta di focacce (Kuchen) appese all’albero consacrato. Da noi questo

rito si perpetua nell’albero della cuccagna ma, a questo punto, forse stiamo andando un po’ troppo fuori tema (…e poi noi l’albero della cuccagna non ce l’abbiamo!).

Oggi la sua funzione è divenuta quella di sostenere i simboli delle associazioni di una comunità, qui le 23 di Neufharn e Gardolo, una specie di vetrina della vivacità sportiva e culturale. Il palo alto 30 metri, inizialmente collocato in un angolo di piazzale Neufahrn, fu poi traslocato nei giardini di piazzale Groff in modo da renderlo più visibile.

L’amicizia tra i due paesi si traduce in frequenti scambi culturali con visite e scambi scolastici così da dar modo ai ragazzi Gardoloti di passare una settimana ad imparare il tedesco e viceversa con una full immersione di una settimana sul posto.

CRUCIVERBA “italo-trentino-gardoloto” Nota per i solutori: un asterisco (*) per le parole dialettali di uso comune o difficiline, ad esempio la 19 verticale; due (**) per quelle utilizzate più raramente, come la 39 orizzontale; tre (***), per la rarissima 31 orizzontale, ormai in bocca e orecchi di chi ha passato, ahilui, più volte gli “anta”! Grazie per la collaborazione a Rosy, Marco ed a chiunque volesse segnalarci qualche parola dialettale ormai scordata scrivendoci a > il_gruppo_roncafort@yahoo.it < PS: Questi i testi principali utilizzati per la ricerca etimologica: “Vocabolario tren­ tino-italiano” di Vittorio Ricci, 1904; “Di­ zionario dell’antico dialetto Trentino” di Aldo Bertoluzza, 1997; “Tracce tedesche nei dialetti trentini” di Giuseppe Osti (www.vivoscuola.it); Vocabolario etimologico Pianigiani (www.etimo.it).

ORIZZONTALI: 1) Infilzare, trafiggere (*). 8) Vuoto, senza contenuto, cavo (**). 12) Sasso molto grande, macigno (*). 13) Raucedine, fastidio in gola (**). 15) Braccio (*). 16) Nipote (*). 17) Collo (*). 18) Strumento ovoidale a fiato. 20) Colla (*). 21) L’albume dell’uovo (*). 22) Cenare (*). 23) Ospedale San Raffaele (acronimo). 24) Li fanno Carabinieri e Polizia davanti a gravi infrazioni. 27) Negazione, risposta negativa, diniego. 28) Intelligentissimo, di grande talento, di mente acutissima. 29) L’ex partito dell’ex onorevole Fini. 30) Piega del vestito o della pelle (**).

31) Viottolo, stradina, sentiero (***). 33) Il dio egiziano del sole. 35) Taglio (*). 37) Allo stesso modo che prima, ugualmente. 39) Un tipo di scarpe con suola in legno e cuoio (***). 42) Davide ne usò una per abbattere Golia. 43) L’opposto di indietro. 46) Sfamate, che non hanno più fame, satolle. 47)

a cura di Ugo Bosetti

Tessuto rovinato, inconsistente (**).

VERTICALI:1) Imboccare, impappare (*). 2) Fiore giallo di primavera detto anche fior di maggio. 3) Dare una gran quantità di legnate, riempire di botte, pigiare (**). 4) Lavorare malamente (**). 5) InterCity treni (sigla).

6) Tipo di roccia sedimentaria. 7) Lancetta dell’orologio (**). 8) Consonanti in “oste” e “istà”. 9) Punzecchiature di insetti, punture (*). 10) Penzola dal palato in fondo alla bocca. 11) Saliera (**). 14) Sulle targhe di Na1

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poli 16) Nè sì nè no. 19) Carote (*). 20) Veloci, rapidi. 22) Color Giallo (*). 25) In cima, al vertice (*). 26) Targa di Bari. 28) Nomadi, zingari. 29) Matassa ma anche “no sta roter le...” (**). 32) Espressione di sorpresa o rammarico (**). 34) Il più grande dei cinque continenti. 36) Grande lago quasi essiccato dell’Asia centrale. 38) Ammollo, ristagno d’acqua (***). 40) Goccino, piccola quantità di liquido (*). 41) La madre di Caino e Abele. 42) Ferrovie dello Stato. 44) Areonautica Militare (sigla). 45) Sigla del Telegiornale.

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