A nord di Trento - 20

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A STA M P

NORDdiTrento | anno XXI | luglio 2012 | bimestrale di cultura | politica | attualità |

e... in Piazza a GARDOLO

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Esodata a nord di Trento

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sodati è un termine che da qualche tempo si incontra spesso sui giornali – argomento di accesi conflitti fra sindacati e l’attuale ministra del lavoro Elsa Fornero - e probabilmente suscita molte titubanze: che vorrà mai dire? Niente di buono: viene dal termine esodo (esodati come coloro che hanno condotto un

rati le lunghe file di roulottes della Laverda perfettamente allineate. I più coraggiosi strisciando raggiungevano quelle piccole case di lusso: la fuga era certa, puntualmente dopo pochi minuti i “guardiani” individuavano i piccoli esploratori. Alla fine del boschetto il nostro campo da calcio...quante partite e che privilegio indos-

to) ma senza pensione (perché l’età necessaria per ottenerla era stata nel frattempo spostata in avanti). Non si sa bene quanti siano. La ministra parlava di 65.000 persone, poi però dai calcoli dei sindacati ne sono saltati fuori molti di più, oltre 300.000. La stessa INPS ha difficoltà a quantificarli con esattezza, e quindi possibili provvedimenti tampone (con relativi costi) restano sospesi nel limbo di cifre indefinite. Il nome sembra esotico, ma le persone sono assolutamente normali, per quanto piuttosto sfortunate. Alcune sono intorno a noi, vivono nel quartiere, e oggi raccontiamo la storia di una di loro: Giovanna (nome ovviamente di fantasia, ma la storia invece è reale, avvenuta esattamente come qui la raccontiamo). Giovanna lavorava in una grande multinazionale farmaceutica, a cui non mancano le risorse per “indorare” la pillola del licenziamento. Dopo una prima crisi aziendale nel 2007 (che non ha riguardato Giovanna), nel 2009 la multinazionale butta fuori altre 160 persone, e questa volta anche lei è nella lista nera. I 160 sono messi in mobilità per un periodo della durata legata alla loro anzianità: per Giovanna sono 3 anni. 20 fra questi 160 sono abbastanza vicini alla pensione, e

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esodo), e riguarda una pattuglia di lavoratori che sono stati spiazzati dalla riforma Fornero delle pensioni. Sono lavoratori che, in genere per non arrivare ad essere proprio licenziati in casi di crisi aziendale, avevano sottoscritto accordi di pre-pensionamento, i quali però prevedevano – al momento della sottoscrizione – la data di attivazione della pensione prevista allora (al momento della firma). Ma poi, strada facendo, si sono trovati spostata la data del pensionamento per la riforma Fornero, e sono rimasti così fuori dal posto di lavoro (per esito del prepensionamen-

Estate all’aeroporto di Roncafort!

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ardolo scuola S. Anna, giugno 1975, ultimo giorno di scuola. La campanella suona più a lungo del solito, i bambini corrono lungo il corridoio facendo a gara a chi esce per primo. La corsa continua lungo la strada dietro la chiesa. Comincia l’estate e per i bambini di Roncafort tre mesi di giochi e avventure nel parco naturale più grande di Trento: el campo de aviazion! Settanta ettari di prato,

bosco, stagni; settanta ettari sono come 100 campi da calcio tutti insieme, c’è da perdersi sicuramente, c’è da divertirsi. La lunga stradina in terra scorreva in mezzo all’erba alta, lambiva la casa di Sanzio Tozzi custode inflessibile di quell’immensa prateria tagliata perfettamente a metà da una striscia di bosco spontaneo. La nostra prima tappa obbligata: el boschet. Seduti sotto le robinie guardavamo ammi-

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NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

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Attualità

[continua da pag. 1 ...ALL’AEROPORTO DI RONCAFORT]

sare le magliette blu e gialle della “Panini Modena”! Ma era nell’”Iscia” (Ischia) che la nostra fantasia poteva davvero liberarsi: il bosco con alberi altissimi diventava il luogo ideale per arrampicate incoscienti con le corde trafugate dalle cantine dei genitori. I giochi ai bordi dello stagno, uno specchio d’acqua dove rospi e rane erano di casa e la caccia ai “girini” un appuntamento quotidiano. Le grandi dune di sabbia tutte attorno erano il rifugio ideale di un numero incredibile di conigli, come incredibili erano i nostri stratagemmi per catturarli. Non di rado capitava di incrociare piccoli caprioli che scendendo dal Soprasasso e che attraversavano l’Adige approfittando dell’acqua bassa in quel periodo estivo. E poi, ai margini del bosco, un luogo fantastico talmente unico che è pazzesco con quale

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per loro la multinazionale fa un ulteriore sforzo: un accordo di pre-pensionamento, invece del puro e semplice licenziamento. Dopo i 3 anni di mobilità, si accorda per versare loro un minimo salariale fino al raggiungimento dell’età della pensione. Giovanna è fra questi, e firma le dimissioni volontarie: a lei, dopo i 3 anni di mobilità, ne mancano ancora 2 e ½ per la pensione, e la multinazionale caccia la grana per tirare fino alla data fatidica, che doveva scattare nel 2014. Ma poi arriva Fornero, e sposta la data della possibile pensione per Giovanna al 2020. Così lei rimane in mezzo al guado: pre-pensionata fino al 2014, ...e poi? La ministra promette di riconoscere il diritto di andare in pensione secondo la vecchia data a 65.000 esodati (su questo numero stanno appunto trattando i sindacati), ma quali sì e quali no? Rientrerà la nostra nella pattuglia fortunata (e lei ci conta molto sulla sua fortuna!!!)? O dovrà cercarsi qualcos’altro da fare, intanto? (più facile a dirsi che a farsi) Roberto Antolini

“A NORD DI TRENTO”

Periodico bimestrale iscritto al Registro Stampa n. 1367 del Tribunale di Trento, in data 31.07.2008 PROPRIETÀ Associazione culturale “IL GRUPPO” Via Caproni 15, Roncafort (TN) info@ilgrupporoncafort.it - www.ilgrupporoncafort.org DIRETTORE RESPONSABILE Ugo Bosetti REDAZIONE c/o Anna Mussi (0461.420577) RESPONSABILE PUBBLICITÀ Gianni Angelini (0461.993046) IN REDAZIONE Renato Beber, Giorgio Boscolo, Maria Giovanna Conci, Franco Faes, Moreno Marighetti, Alberto Mattedi, Anna Mussi, Luisa Nicolini, Alessandro Serra TIRATURA/DIFFUSIONE 6000 copie REALIZZAZIONE GRAFICA E STAMPA litografica - Trento - info@effeerre.tn.it

L’aeroporto di Roncafort

facilità l’abbiano distrutto: il bosco di pini marittimi. Al giorno d’oggi probabilmente sarebbe un biotopo protetto, era l’unico esempio di macchia mediterranea a questa latitudine. L’allora “Comitato di quartiere” fu l’unica realtà a battersi per salvarlo... tutto inutile gli interessi in gioco erano troppo alti! Sotto i pini fatti ad ombrello ci riparavamo dalla pioggia o dal sole ed era inevitabile immaginare il mare che pochi di noi avevano visto. Spesso la domenica ci trovavamo in mezzo a quei prati per vedere i modellini di a-

ereo volteggiare nel cielo oppure per ammirare i lanci dei paracadutisti che utilizzavano il “nostro” campo per i loro atterraggi. Quell’immensa prateria era popolata da migliaia di cavallette, al tramonto il canto dei grilli si confondeva con il fruscio dei rami degli alberi accarezzati dall’Ora del Garda, la Paganella dipinta di rosso faceva da sfondo ai bambini che rincorrevano i loro aquiloni, di lì a poco quel grande prato sarebbe stato dolcemente illuminato dalle lucciole. ...Giugno 2012. Ormai da molti anni quel

luogo fantastico non esiste più se non nella memoria di chi non è più bambino; al suo posto lo “stupendo” Interporto doganale con scalo merci. Il sacrificio di tutto quel verde avrebbe consentito di spostare le merci dalla gomma alla rotaia con enormi vantaggi ambientali... sappiamo tutti come è andata a finire... ma questa, purtroppo, è un’altra storia molto meno dolce da raccontare. Franco Faes

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POESIE POESIE POESIE POESIE C‘è un bianco di nuvole nell’aria là in alto sembra che corrano all’indietro e nell’andare una figura mi saluta, un viso mi guarda e poi cambia per essere chissà cosa. tra quelle facce che guardano giù in terra, qualche volta lampi e una nuvola rotta, l’aria si fa pioggia grigia ma che spavento l’acqua del dolore lecca la pelle e lascia il sale. Gemma Nardelli Mosna

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Se il vento cambia

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lle persone “normaCalpestano la volontà li” capita di rimettepopolare espressa re in discussione la nei referendum ad propria vita per fatti, esempio quello sul belli o brutti, che accadono anche al di fuori della propria vo- finanziamento pubblico ai partiti, o quello lontà: un avvenimento in famiglia, un cambiamento dell’attivi- sull’acqua bene comune tà lavorativa, una malattia, ecc., possono costringerle a ridisegnare i progetti na. Vivono letteralmente su un altro pianeper il futuro, a ridimensionare le proprie esi- ta, la crisi non li coinvolge se non come argenze, a ridefinire le priorità. A volte i fatti gomento di discussione (come potrebbe esesterni sono imprevedibili e di notevole im- sere quello del sesso degli angeli) nei talk patto e il “reset” coinvolge comunità intere: show televisivi o nelle finte interviste che i il recente terremoto in Emilia Romagna lo di- troppi giornalisti compiacenti concedono loro. Sono sordi alle istanze comuni e ben dimostra. C’è però una categoria di persone comple- sposti verso gli interessi particolari. Hanno tamente immune da questo processo: i poli- trasformato i partiti in cricche. Impunemente calpestano la volontà popolare espressa tici nostrani, sia nazionali che locali. Una crisi epocale, che sta travolgendo le economie di interi continenti (economie basate, peraltro, su un sistema consumistico insostenibile e sulla speculazione finanziaria), trascina con sé il destino di moltissime persone, causa povertà ed ingiustizia, toglie speranza per il futuro delle nuove generazioni: e i politici cosa fanno? Se ne stanno ben ancorati al proprio seggio, senza rinunciare ai vergognosi privilegi di cui dispongono, sicuri che il posto che occupano sia diventato un diritto acquisito, se non per volere divino, almeno in contropartita dei benefici che hanno sparso fra amici, parenti, conoscenti, i quali dovranno loro gratitudine eter-

nei referendum ad esempio quello sul finanziamento pubblico ai partiti, o quello sull’acqua bene comune. Sono infastiditi dalle sempre più numerose prove di democrazia, che bollano immancabilmente come “anti-politica”. Fanno conto sulla memoria corta dei cittadini, presentandosi (sempre le stesse facce da decenni!) con un nuovo logo. Con ineffabile superbia, reputano di essere indispensabili per affrontare i nuovi problemi che i tempi duri impongono, trascurando di essere stati i primi responsabili della situazione che si è venuta a creare. Ritengono di aver diritto a tutte le deroghe che li possano immortalare nel loro ruolo, al di là di qualsiasi limite imposto dalle norme o dalla decenza. Di contro, alle persone “normali” di cui si è detto sopra, capita di dover fare – in tempi di crisi - una bella cernita tra il necessario e il superfluo, tra i bisogni che vanno assolutamente soddisfatti e quelli che assomigliano di più ai capricci, tra le decisioni da assumere in prima persona e quelle da delegare tranquillamente ai rappresentanti, tra una vita vissuta in consapevole libertà e un me-

nage imposto da qualcun altro, tra la speranza in un futuro migliore (perché preparato oggi con onestà e buona volontà: qualcuno la chiama decrescita felice) e un miraggio di improbabile crescita (un PIL che riservi loro le briciole e qualche confetto eutanasico, al bisogno). Insomma, tra gli scarti di tanta cernita si trovano, neanche tanto inaspettatamente, i nostri politici veterani. Potrebbero ritirarsi elegantemente e lautamente ricompensati da prebende che essi stessi hanno stabilito, ma non hanno inteso che il vento ha cambiato intensità: per ora è una brezza, causata dai tanti movimenti di base che vogliono cambiare le cose. Si tratta di gente che vuole esercitare in prima persona la democrazia, che ci mette la faccia e la firma, come quei 40.000 corregionali che hanno sottoscritto l’iniziativa di CO RE Trentino Alto Adige per indire un referendum che elimini finalmente i privilegi dei nostri rappresentanti politici. A nulla vale mandare in avanguardia illustri critici (quelli che ci hanno deliziati, per anni, con commenti densi di buon senso a senso unico, sui mezzi di comunicazione foraggiati da pubblici denari) che paventano scenari terribili senza i partiti, che tacciano i giovani di inesperienza, che predicono un ritorno del fascismo: la brezza sembra rinforzarsi e potrebbe diventare, in un futuro non lontano, un vento gagliardo. E un vento gagliardo, si sa, può spazzare via l’aria stantia, che ora sembra soffocarci. Maria Giovanna Conci

“Tariffa puntuale” Dolomiti Energia dice che non serve, Comune e PAT sì

S

u l’Adige del 1° luglio Dolomiti Energia replica indirettamente alla nostra lettera nel merito dell’applicazione della tariffa puntuale a Trento. Evidenzia e contesta alcuni dati e numeri, peraltro ininfluenti rispetto alla portata più vasta di un progetto avviato 5 anni fa. Non ricordando che le criticità del centro storico si riferiscono ad una popolazione pari al 4% del totale dei residenti a Trento e che la predisposizione tecnologica all’applicazione della tariffa puntuale è stata progettata ed applicata, fin dall’avvio del “porta a porta”, ai contenitori della frazione secca. Sarebbe inoltre preferibile che Dolomiti Energia si attenesse alle questioni legate alla gestione dei rifiuti, e non ad altre che sono di competenza della parte politica. Ricordiamo ancora a Dolomiti Energia quanto deliberato dal consiglio comunale nel settembre 2005: “È necessario imporre “l’adozione di misure preventive generali di riduzione dei rifiuti prodotti (con un ruolo esem-

plare delle pubbliche amministrazioni), unitamente all’impiego di metodiche di raccolta che disincentivano la produzione del singolo utente ed applicazione di una tariffa rapportata all’effettivo conferimento”. L’estate successiva, analogamente, la Provincia riportava quanto segue sulla presentazione del Terzo piano rifiuti: “Risvolti economici per il cittadino e le imprese: le Azioni per la Prevenzione e Riduzione consentono di limitare la quantità di residuo indifferenziato. Adottando il Sistema tariffario con misurazione puntuale del residuo prodotto, l’efficacia delle Azioni consente un minor costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti per cittadini e imprese” (il grassetto non è nostro). Nel merito dell’assenza di conflitto tra Dolomiti Energia ed Ente pubblico – come sostiene la multiutility trentina - riportiamo la tabella con le quote societarie già inviata a l’Adige, non pubblicata, così ognuno ci può leggere ciò che vede o intravede.

La proprietà di Dolomiti Energia Il Comune di Trento detiene il 22%: 6% direttamente + 16% attraverso la partecipazione in Findolomiti Energia. Il Comune di Rovereto il 20%: 4% direttamente + 16% attraverso la partecipazione in Findolomiti Energia. La Provincia di Trento il 16%, attraverso la partecipazione in Findolomiti Energia. I tre enti pubblici detengono quindi il 58% dell’intero capitale, al quale va aggiunto l’11% in mano ai diversi comuni trentini che, quando si tratta di votare, tendono a uniformarsi alle decisioni dei primi tre soggetti.

Se Dolomiti Energia ritiene non sussistano le condizioni per condurre a termine il progetto di “porta a porta” a Trento applicando la tariffazione puntuale, dovrebbe riferire, innanzitutto ed esaustivamente, a Provincia e Comune di Trento le ragioni tecniche, ancor prima di quelle di opportunità o di altra natura, secondo cui sostiene il contrario di

quanto deciso dalla politica. In questo modo quest’ultima potrebbe prendere atto delle improrogabili esigenze societarie ritrovandosi nella situazione di rinunciare a quanto promesso, e ripetutamente prorogato, alla cittadinanza. Oppure di verificare, confrontandosi con soggetti tecnici terzi, le cause ostative sollevate da Dolomiti Energia. Potrebbe anche essere l’occasione per procedere al Quarto aggiornamento del Piano rifiuti, come dispone l’Unione Europea, 6 anni dopo il Terzo. Ricordiamo comunque che l’assessore Michelangelo Marchesi, presente all’incontro del 23 gennaio in Comune, disse che la tariffa puntuale sarà applicata entro quest’anno. Riteniamo che Marchesi, e l’intero consiglio comunale, possa convincere anche Dolomiti Energia e compiere il miracolo. Adriano Rizzoli

Nimby trentino Onlus

Emanuela Varisco

Coordinamento Trentino Pulito

Attualità

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NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

Associazioni

CORPO MUSICALE DI GARDOLO… e i nuovi eroi

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prova e si riprova, si solfegmmaginate di trovarvi, gia, se occorre si danno inuna sera d’autunno, dicazioni, si suona. Qualcuin una piazza immersa no arriva fresco dalle lezioni nella nebbia, che ren...si suona appena concluse, si siede e de ancora meno visibile ciò per solidarietà, che i lampioni illuminano a si suona per ricordare si unisce agli altri. Si suona. Chi assiste, chi ossermalapena. E immaginate di la nascita del Cristo, va non coglie le singolarità, scorgere, a fatica, tante fisi suona per ricordare ma l’insieme plurale. Pur agure che silenziose, e con l’italianità... vendo lunga esperienza nel in mano delle valige di varie dimensioni, si dirigono verso una casetta di campo dei gruppi (scolastici), ha la piacevoun solo piano. Lentamente anche voi vi av- le sensazione di vedere come un gruppo reviate verso la stessa abitazione che ospita la alizza un unico scopo con tanta diligenza e “sala prove” del Corpo musicale di Gardolo. tanto impegno. All’interno la luce man mano aumenta e alle Un insieme che non si ritrova solo per le figure, prima intravviste, potete finalmente prove ma soprattutto quando occorre suodare un volto: sono giovani, bambini, adulti, nare per donare e per donarsi: si suona per solidarietà (quando gli alpini han fatto dopiù che adulti. Ognuno prende posto, si siede, prepara lo nazione all’Anfas di un mezzo di trasporto) strumento, prova a suonare per “riscalda- e sotto i fiocchi di neve (come degli eroi). mento”. Le note più varie si alzano nell’aria, Fiocchi che si confondevano con il colore si mischiano, si confondono con le voci di dei capelli dei musicisti più anziani. Si suona per ricordare la nascita del Cristo che più di tutti ci ha insegnato la solidarietà (concerto di Natale). Si suona per ricordare l’italianità (150 dell’Unità d’Italia) sotto un quasi diluvio universale: ma gli eroi, si sa, vanno oltre. Si suona per rallegrare le serate estive della comunità (piazza di Gardolo). Si suona per i gemellaggi con la Germania (Neufahrn): per ricordare i morti comuni (a novembre) e per festeggiare l’inizio di primavera (albero di maggio). E chi non suona. Vi guardate intorno: stemmi, allora, nella migliore tradizione bavarese, si riconoscimenti e una grande foto che domi- offre la birra, che accompagna i wurstel tena quasi mezza parete: è la Banda del seco- deschi e la pasta italiana. Deutschlands Lied e l’Inno di Mameli allielo scorso, immortalata ai piedi di un bosco. L’ambiente è caldo e fa presagire una buo- tano l’evento anche se a noi viene da gridana accoglienza. Prendete posto in silenzio e re es lebe Deutschland per le specialità che aspettate. Una figura riservata, col capo leg- ci offrono. Chi assiste, come madre, come germente reclinato come a nascondere una simpatizzante e come educatrice, si comcerta timidezza, fa il suo ingresso nella stan- muove e si chiede se queste realtà musicaza: è il maestro Barbera che dietro l’appa- li, così diffuse nel territorio trentino, così varente timidezza nasconde riconoscimenti e lidamente educative, non andrebbero valorizzate meglio. meriti. Iniziano le vere prove. Ogni martedì sera, per Un conto è promuovere l’associazionismo due ore, dopo una faticosa giornata di stu- e la sopravvivenza delle associazioni, un aldio o di lavoro per tutti. Con abnegazione si tro conto è dar loro maggiore rilievo. Inten-

do maestri, musicisti e organizzatori. Occorrerebbe riconoscerli come figure professionali che fanno un grande servizio per la comunità, non solo in termini di divertimento o di folclore ma soprattutto in termini di socializzazione, di inclusione positiva e di incanalamento delle varie potenzialità. Se poi proviamo a immaginarle persone questi musicisti, ricaviamo le seguenti informazioni: quattro ingegneri, due insegnanti di matematica e quattro insegnanti di lettere, due laureati in lettere e storia, due studenti del Conservatorio, tre facenti parte anche della Banda giovanile della Federazione. Tutti gli altri studenti delle scuole superiori e alcuni genitori con tante altre belle qualifiche. Alcuni di loro sono stati premiati con argento (Fabrizio Robol e Andrea Bragagna) e oro (Cristian Capelletti) per la loro lunga carriera nel gruppo. Tutte persone con impegno nella società, persone che contribuiscono a rendere grande la società, da tutti i punti di vista. E che donano il loro tempo il martedì sera per le prove e in tutte le occasioni in cui si suona per solidarietà, per ricordare e per divertire. Occorrerebbe istituire un albo delle professionalità per maestri e musicisti, per rafforzare l’appartenenza, per creare maggiore motivazione e interesse della comunità che forse, potrebbe avvicinare un numero sempre crescente di giovani alla musica. Occorrerebbe alternare, i vari corpi musicali, nelle occasioni ufficiali del Comune, che offrono la possibilità di maggiore visibilità, oltre che qualche guadagno in più. E occorrerebbe aiutare di più in termini economici. Ciò consentirebbe ai maestri e ai musicisti di crescere, non solo nelle conoscenze musicali e umane ma di crescere nell’orgoglio dell’appartenenza a un fare comune per un bene comune. Le Bande (e mi piace chiamarle con il loro vecchio nome) non sono più solo momento folcloristico ma un insieme di professionalità, di impegno e di abnegazione. La Provincia di Trento è piena di risorse, di iniziative e di idee. Anche noi ne abbiamo voluto suggerire qualcuna, perché nel secolo definito del non-coraggio gli eroi ancora esistono. Maria Annita Baffa

Insegnante di inglese, dottore in Pedagogia, socia ordinaria del Corpo musicale di Gardolo

CORO ALPINO TRENTINO DI GARDOLO

...in Festa

I

l 2 giugno scorso il Coro Alpino Trentino di Gardolo ha voluto ricordare e festeggiare il 45°anniversario della propria Fondazione con una serata canora, ospitando il coro GES di Schio. Il Cortile Crivelli è stata la cornice perfetta per la rassegna, con un folto pubblico che ha assistito con attenzione all’esibizione dei due cori. Il Coro di Gardolo, ha dato vita ad un emozionante concerto, ripercorrendo idealmente la propria storia fatta di concerti, canzoni ma soprattutto di persone: a cominciare dall’indimenticabile maestro Aleo Caracristi e da 80 ex-coristi che dal 1967 hanno contribuito ai successi del Coro. La presentazione di Paolo Castelli ha saputo coinvolgere gli spettatori sottolineando con allegria e un po’ di nostalgia alcuni momenti della storia canora di questi 45 anni del Coro Alpino Trentino di Gardolo. I brani proposti dal maestro Franco e dai suoi coristi hanno emozionato il pubblico che ha riempito il cortile ben oltre ogni più rosea previsione. La serata è proseguita con l’esibizione del Coro GES di Schio, con dei brani particolarmente coinvolgenti e con uno stile accattivante che ha saputo raccogliere la simpatia di tutti i presenti. Al termine della manifestazione i due cori hanno cantato assieme il brano “Signore delle Cime” ricordando in particolare tutti i coristi scomparsi e concludendo poi assieme al pubblico con l’Inno di Mameli in occasione della festa della Repubblica.

SOLUZIONE DEL CRUCIVERBA DI PAGINA 12

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A R I A E B A E A

R A G N O R U G A N T

S M O I A R S O L D O

E O L O G R A T I O N


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Un po’ di storia di Gardolo attraverso le sue vie Bruno Cetto, micologo. I primi funghi sono in circolazione (!) già da un mesetto ed è più che ovvio, pertanto, parlare di Bruno Cetto, studioso e conosciutissimo divulgatore di micologia a livello di grande pubblico. Ingegnere industriale nato a Trento nel 1921, svolse tutta la carriera d’insegnante all’Istituto Tecnico Industriale cittadino, di cui fu anche preside. La vera grande passione della sua vita, però, furono i funghi da lui studiati e descritti in molti testi scientifici. Raggiunse la grande notorietà con “I funghi dal vero”, un’enciclopedia in sette volumi completa e sempre attuale in cui sono presentate ben 3042 specie (per farvi un’idea di quante siano, provate a contare quelle che conoscete voi!). Immancabile sugli scaffali di ogni avveduto fongarol e di facilissima consultazione, spazia dai funghi più comuni a quelli

rarissimi rinvenibili soltanto in Africa o Sudamerica. Ognuno è fotografato e descritto nella sua morfologia, nella sua diffusione e per le qualità alimentari o pericolosità. Cetto fu direttore per lungo tempo della prima Scuola di Formazione Micologica, istituita a Trento nel 1966 su richiesta del Ministero della Salute. Ha ricevuto i più prestigiosi riconoscimenti italiani e internazionali e alla sua memoria sono intitolati numerosissimi gruppi micologici di tutta Italia. Ebbe un ottimo caposcuola nell’abate Giacomo Bresadola, solandro di Ortisè trapiantato a Trento, uno dei massimi esperti europei di micologia a cavallo tra ottocento e novecento. Costui riuscì a catalogare ben 1.000 specie di funghi in giro per mezzo mondo. Oggi, in verità, con i criteri di catalogazione messi a punto nel 1968 da un certo Whittaker, le specie identificate sarebbero più

di 100 mila, comprendenti i funghi carnivori (250 specie), quelli che ammazzano zanzare (il Beauveria bassiana), fanno puzzare i piedi, che bevono cherosene e quelli per “cannoni” (!?!?) ecc... A proposito, il fungo più grande? Si chiama “Fomitiporia elipsoides”, vive in Cina, è lungo oltre 10 metri, largo fino ad 88 centimetri e pesante 400-500 chili. Il più piccolo? Difficile dirlo: di sicuro tra i più nani c’è il “Saccharomyces cerevisiae” (lievito di birra), fungo unicellulare indispensabile per far lievitare il pane!!!! Infine, poiché è meglio un controllo presso il Servizio Micologico oggi che una lavanda gastrica o peggio domani, leggete attentamente l’avviso qui sotto, tratto direttamente dal sito del Comune di Trento!

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pesso abitiamo in vie o piazze intitolate a persone il cui nome non ci dice assolutamente nulla oppure trae origine da toponimi locali per noi totalmente privi di significato. Un esempio a Trento Nord? via Giuseppe Tosetti, via Gaspare Crivelli, via Crosare, via Carpenedi ecc.. Da qui la proposta di Fabio Giacomoni: presentare il «titolare» (con attenzione speciale ai Gardoloti!) di una via o piazza di Gardolo, Roncafort, Canova ecc.. ed il perché di tanto riconoscimento! In questo numero ecco via Bruno Cetto: una stretta stradina (la ex via Dante Alighieri), da via Pola (Farmacia, bar Scaleta) fino al limitare del bosco.

Ugo Bosetti

INDICAZIONI sul servizio di consulenza e controllo micologico anno 2012

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a Polizia Locale di Trento - Monte Bondone, in virtù della convenzione stipulata tra Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e Comune di Trento, a partire dal 15 maggio e fino al 15 novembre 2012, svolgerà il consueto servizio di consulenza e controllo micologico a favore dei privati cittadini e degli operatori commerciali del mercato specializzato, che si svolge normalmente in piazza Vittoria a Trento. Causa i lavori di sistemazione di quest’ultima piazza, il punto di consulenza è momentaneamente trasferito, unitamente ai chioschi del mercato, in piazza Lodron , fino al termine delle opere di arredo urbano (presumibilmente settembre 2012); dopo tale periodo l’attività ritornerà nella consueta sede di piazza Vittoria. Il servizio di consulenza a favore dei cittadini è attivo dal lunedì al sabato, esclusi i giorni festivi, dalle ore 7:15 alle ore 9:15 Al di fuori di detti orari, previa chiamata alla Centrale Operativa al numero 0461/889111, sarà possibile recarsi presso il Corpo di Polizia

Locale nella sede di Via Maccani n° 148, per la verifica dei funghi raccolti. Si ricorda che i funghi portati al controllo devono essere in buono stato di conservazione, integri, contenuti in cesti o altri contenitori areati e comunque mai in borse di plastica. Deve essere portato al controllo l’intero quantitativo di funghi raccolti: quelli rimasti a casa potrebbero contenere specie tossiche. In caso di funghi sottoposti al controllo non corrispondenti alle condizioni sopra citate oppure tossici, gli stessi saranno ritirati e distrutti immediatamente. Il servizio a favore degli utenti privati è gratuito. Ultima nota: per raccogliere funghi nel territorio del Comune di Trento si deve avere un permesso ottenibile dietro pagamento di una somma commisurata al periodo di durata della raccolta, (a meno che non rientri nelle categorie dei soggetti esenti dal pagamento). http://www.comune.trento.it/Ulteriori-sezioni/ Corpo-di-polizia-locale-di-Trento-Monte-Bondone/ Documenti-di-interesse/News-e-avvisi/Servizio-micologico-anno-2012

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APRILE - MAGGIO Martedì-Sabato 14.00-21.00 Domenica 11.00-12.30 e 15.00-21.00 chiuso il lunedì GIUGNO-SETTEMBRE Apertura sino alle 22.00

GARDOLO - Via S. Anna, 12

Storia

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Associazioni

ogliamo l’occasione dello spazio offertoci dal giornale “a Nord di Trento” per ringraziare tutti coloro che hanno permesso lo svolgersi della passata stagione sciistica e ci auguriamo ci consentiranno una nuova stagione per l’inverno 2012-2013 ancora migliore. Quando diciamo “tutti coloro” il primo riferimento naturalmente è al direttivo dello sci-club ed ai soci più attivi: può sembrare autocelebrazione ma Vi posso assicurare che senza l’impegno, la dedizione, il tempo messo a disposizione, anche le arrabbiature ed i contrasti che inevitabilmente ci sono, del presidente, del direttivo, degli accompagnatori, non sarebbe stato possibile fare niente. Esauriti i ringraziamenti, approfittando della “visibilità” che ci può dare “A NORD di TRENTO” è doveroso rilevare che: A. Le iscrizioni ai corsi di SCI tendono anno per anno a diminuire, ed hanno raggiunto la soglia della “NON SOPRAVVIVENZA” nel senso che sotto un certo numero di iscritti diventa praticamente impossibile fare i corsi. B. Abbiamo cercato di porvi rimedio, tenendo i costi al limite, senza prevedere nessun utile per lo SCI-CLUB, ma anzi rimettendoci di tasca propria per quanto riguarda, viag-

Sci Club Gardolo:

una realtà che non deve andar persa!

gi, tempo, attrezzatura personale, festicciole finali varie ecc. C. Nonostante ciò anche quest’anno si chiuderà in passivo notevole, al quale faremo fronte con i risparmi accumulati nei periodi di “vacche grasse”, non sap-

piamo però ancora per quanto sarà possibile. D. Inutile chiedere contributi all’Ente pubblico, perché non ci sono, o se ci sono è giusto che servano per cose più importanti o prioritarie. E. L’Unica soluzione è rappresenta-

ta da una maggiore presenza di iscritti, che ci consenta di pareggiare almeno i costi di trasporto ed in parte dei maestri. Pertanto: Coraggio amici Gardoloti... iscrivete i vostri Bambini e Ragazzi, partecipate anche Voi se lo volete,possiamo anche per “modica cifra” ospitarvi sul pullmann insieme ai vostri figli o nipoti, e se non avete figli FATELI (eh, eh)!! Abbiamo attivato anche allo scopo un sito internet dedicato, guardatelo!! Ci sono recapiti, nominativi, casella di posta, facebook e tanto ancora (il tanto ancora per la verità è in costruzione, ma confidiamo che entro Ottobre p.v. sia completamente attivo). L’indirizzo è: www.sciclubgardolo.it Bene, Buona Estate a tutti!! Vi aspettiamo sempre più numerosi per la prossima stagione, mettete un appunto per Santa Lucia 2012, giorno dell’apertura iscrizioni al prossimo corso. Per chi lo desidera inoltre già da ottobre inizieranno i corsi di Ginnastica presciistica (sembra lontano ma il tempo passa così in fretta ultimamente, chissà perché...) Sandra Mattedi

...dal Club Ciclistico Gardolo

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uest’anno il Club Ciclistico Gardolo ha proposto ai propri soci la 38° edizione del Raid ciclistico. Destinazione Palma de Maiorca dal 6 al 12 giugno. Un ritorno visto che nel 2003 c’era già stato un altro Raid sull’ isola maggiore delle Baleari. Hanno aderito 33 ciclosportivi accompagnati da tecnici e assistenti per un totale di 41 persone, che hanno garantito il perfetto svolgimento della trasferta. Uno sforzo organizzativo importante che ha definito sette tappe per un totale di 720 km sulle strade e tra i panorami più belli dell’isola delle Baleari. I primi giorni il “quartiere tappa” è stato Port’Alcudia. Un lungo tratto di costa formata da un’ incantevole spiaggia di sabbia dorata interrotta qua e là da piccole macchie di vegetazione. Una località che ha permesso ai ciclisti di districarsi e impegnarsi su salite impegnative e poter gustare panorami favolosi. Sul finale di settimana trasferimento all’Arenal di Palma, città caotica dal turismo esasperato, attraversata però da numerosi trat-

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ti di pista ciclabile che permettono di pedalare in sicurezza, e che ha comunque offerto la possibilità di ammirare tratti di costa, spiagge e pezzi di storia dell’isola come la monumentale e bellissima cattedrale. Ma anche strade che attraversano larghi campi coltivati a grano o ulivi secolari con numerosi mulini a vento. Il sole e una buona temperatura hanno accompagnato la marcia e il soggiorno della “carovana”. Tra l’altro come succede sempre tra il gruppo dei ciclisti non è mancata la competizione salvo poi alla sera ritrovarsi e scherzare sull’andamento della tappa. Ancora una volta il Raid ha permesso ai vecchi e nuovi soci oltre che pedalare e sudare assieme anche di rinsaldare l’amicizia e l’unione del gruppo. Alla fine tutti soddisfatti e l’augurio di ritrovarsi alla prossima edizione, la cui destinazione verrà ufficializzata in occasione della pedalata “Foglie di Autunno”. Renato Beber

il Presidente

Un uomo scrisse ad un albergo di campagna in Irlanda per chiedere se avrebbero accolto il suo cane. Ricevette la seguente risposta: Caro signore, lavoro negli alberghi da più di trent’anni. Fino ad oggi non ho mai dovuto chiamare la polizia per cacciare un cane ubriaco nel cuore della notte. Nessun cane ha mai tentato di rifilarmi un assegno a vuoto. Mai un cane ha bruciato le mie coperte fumando. Non ho mai trovato un asciugamano dell’albergo nella valigia di un cane. Il Suo cane è il BENVENUTO. P.S. Se lui garantisce, può venire anche Lei


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La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali

È

scoppiata l’estate, torna il solleone, tornano i tuffi in piscina, le granite al limone e le fette di anguria bella fresca e purtroppo torna anche l’atroce rituale dell’abbandono dei cani. Ogni anno circa 40 mila animali finiscono sulla strada, rifiutati da chi li aveva accuditi. Vengono scaricati nei boschi o ai bordi delle strade, come spazzatura. Ho già scritto più volte in difesa dei cani, perché spesso li trovo migliori dell’uomo, perché mi piacciono, mi divertono e spesso mi incuriosiscono. Mi chiedo come si fa a vivere e a voler bene ad un simpatico quattro zampe, poi ad un certo punto sbarazzarsene con l’inganno (l’espediente più infame), legandolo ad un guardrail o abbandonandolo in aperta campagna, insensibili ai suoi sguardi imploranti, ai suoi strazianti guaiti. Ci vuole coraggio e una grande dose di idiozia. Nessun cane ha mai abbandonato il suo padrone. I cani sono esseri simpatici, nel senso etimologico della parola e sono capaci di entrare in empatia con gli uomini, di amarci e meritano quindi lo stesso trattamento. A volte possono essere una medicina, con la loro tenerezza. Per certi anziani il cane

rappresenta una compagnia fedele (spesso meglio dei parenti) e togliere loro il simpatico e fedele animale equivale a staccare il sondino. Molti non ci badano, ma i cani fanno anche la gioia dei bambini e la gioia di un bambino vale più di qualsiasi altra cosa. Insieme al loro cagnolino, i bambini invece di stare incollati alla Tv o al computer, imparano a fare delle divertenti passeggiate, imparano ad amare gli animali, a capirli e a comprendere che tutti gli esseri viventi del mondo hanno bisogno di amore e di rispetto. “È bene ricordare – mi dice Luca Ricci, un amico degli animali – che per ogni abbandono c’è stata, giorni, mesi o anni prima, una scelta opposta: quella di prendersi cura di una vita. C’è insomma un fatto di fiducia che viene tradito. E a tradire è sempre l’uomo e quasi mai per ragioni giustificabili. Parole sacrosante, perché abbandonare un cane è una cosa incomprensibile, non è un giocattolo, un oggetto. Una persona che fa così mi fa paura, perché sarebbe capace di tutto. Quando si prende un cane, bisogna essere consapevoli che ci si assume anche un grande impegno. Io possiedo un coker, si chiama Miky e

scherzando dico sempre che più che un cane è un aspirante uomo, per via della sua innata simpatia e intelligenza. Lo trovo ogni sera, quando rientro dal lavoro. Mi salta addosso e mi fa le feste, e corre in giro per il cortile, in un’allegra pantomima che vuole rassicurarmi sul nostro futuro insieme. Un essere tutto simpatia e intelligenza che a volte mi emoziona fino alle lacrime. Portarlo a spasso è lancinante. Annusa tutto e lascia il suo “biglietto da visita”, alzando la gambetta ovunque. È un forzato delle relazioni pubbliche. La sua attività preferita è l’ozio e soprattutto il mangiare. Mangia tutto, dai contorni della pizza all’osso della braciola... detesta però le verdure. Il suo massimo piacere è stare fuori dai ristoranti e pizzerie, perché gli odorini lo deliziano. Per lui il ristorante è come la Scala per un melomane. Il profumo delle patatine fritte è come un acuto della Callas. Miky è affettuoso e ha dignità. Ha 14 anni, ma sembra un giovanotto. Quando mi chiedono quanti anni ha, io rispondo 7 e lui mi guarda con un’aria soddisfatta e con un sorriso sornione. Non conosce l’invidia, anzi... vedere la gente allegra, lo rende felice. È buono, non abbaia mai a vanvera e non l’ho mai visto litigare. È l’esempio vivente della non violenza, un coker Gandhi, insomma. Come me, anche Miki ama la musica. Adora Vasco Rossi e Jovanotti e non gli piace Gino Paoli. L’altro giorno stavo ascoltando una canzone allegra e con la coda dell’occhio lo vedevo battere il tempo con la zampetta (l’ho detto... è un aspirante uomo). Lui non si preoccupa del problema dell’IMU, se il governo è di destra o di sinistra,

della Tobin Tax o se lo spread sale o scende (che è un ascensore?), calciopoli e l’aumento del debito pubblico e del clima di tragedia che sta attraversando l’Italia. Lui si gode la vita perché intelligentemente ha capito che ogni attimo della nostra permanenza sulla terra è un miracolo di gioia eterna. Mi vengono in mente i cani protagonisti di tante pellicole dei cartoni animati ( Pluto, Scooby Doo - Lilly il vagabondo), tutti film a lieto fine. Ma, purtroppo, per troppi cani, l’estate non è un film di Walt Disney. Gandhi diceva che la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali. Gianfranco Gramola

Bocciofila GS Canova ...bella realtà gardolota

I

l Gruppo sportivo Canova parteciperà per il 3° anno consecutivo al campionato nazionale di Serie B (l’unica squadra a livello regionale che milita in questa categoria) che vede la partecipazione di 10 squadre nel girone EST e 20 per il girone Ovest. Le ultime due retrocedono mentre le prime tre classificate di ogni girone accedono ai Play off per aggiudicarsi il titolo italiano e per la promozione alla massima categoria: la Serie “A”! Al primo anno di serie “B” il gs Canova ha conseguito una storica salvezza mentre nel secondo anno con il gruppo già collaudato e con nuovi e “importanti” giocatori (un nazionale sloveno, un giocatore di serie A della provincia di Feltre, un giocatore della provincia di Pordenone e un giocatore della provincia di Treviso) è giunta al 4° posto lottando fino all’ultima giornata per i play off. Quest’anno la società ha ulteriormente potenziato la squadra con tre nuovi giocatori: due sloveni di cui uno è due volte campione mondiale, l’ultimo titolo l’ha conseguito sulle corsie di Feltre lo scorso anno, ed un al-

tro giocatore della provincia di Pordenone. La società con questi nuovi innesti si candida come favorita nel proprio girone e cercherà di arrivare alla storica promozione nella massima categoria: la serie “A”. Con la maturazione conseguita negli anni scorsi e l’esperienza di tutto il gruppo il gs. Canova ha sicuramente tutte le carte in regola per disputare un campionato ai massimi livelli. La squadra è formata da 15 giocatori, 1 allenatore, 1 vice allenatore e 3 dirigenti accompagnatori. Le trasferte (9 totali) saranno tutte molto impegnative ed andremo a giocare nei bocciodromi di Trieste, Udine, Pordenone, Treviso e Feltre e altrettanti incontri verranno disputati nel bocciodromo di Villalagarina non potendo usare il nostro impianto sportivo di Canova perchè non idoneo. Il campionato avrà inizio a metà ottobre 2012 per concludersi a metà marzo 2013 ad eccezione di eventuali play off/ o Play out. Le gare iniziano alle ore 14 e terminano alle ore 19,30 circa. La passione, l’impegno che

la società deve mettere a disposizione per poter far fronte a questo blasonato campionato è davvero molto importante. Vogliamo ricordare i tanti appassionati bocciofili, una media di 250/300 spettatori, che aspettano il ns. sabato (quando si gioca in casa) per venire a vederci e per passare un pomeriggio di puro divertimento e spettacolo. È gradita l’occasione per informare tutti i lettori che nei giorni 15-16 settempre p.v., il

Gruppo sportivo canova organizza, nelle adiacenze del bocciodromo comunale di Canova una festa sportivo-ricretiva durante la quale sarà presentata ufficialmente la squadra di bocce che parteciperà al CAMPIONATO ITALIANO DI SOCIETÀ 2012-1013. Il programma sarà reso noto attraverso pieghevoli pubblicitari. Silvio Ceranelli

Associazioni

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Letture

Una divertente estate... sulle spiagge trentine

È

arrivata l’estate. na. Ecco alcune mia annoNella bella stagione Dopo gli ultimi tazioni. Davanti a me, dei le spiagge dei laghi “fattacci” accaduti ragazzi, abbronzati come e del mare, diventano in questa nostra Obama, ci provano con l’aun meraviglioso bella Italia (calcio scommesnimatrice “tutta curve” che e fertile terreno se, corvi vaticani, politica indossa un tanga talmente di osservazione arraffona, ecc…) è arrivato ridotto, da sembrare un filo il momento di tirarci su il morale, godendo- interdentale. Tedesche platinate, passano ore ci la tanto sospirata estate, che ci spalanca ad ungersi “il di fuori”, con olii di cocco, al kile braccia e ravviva nei cuori delle persone il wi e al mango. Mariti che si atteggiano, sendesiderio di spassarsela. Nella bella stagione tendosi tutti dei George Clooney, sbirciano la le spiagge dei laghi e del mare, diventano “bonona” vicina di lettino, mentre le mogli un meraviglioso e fertile terreno di osser- sono intente a leggere le poesie di Alda Mevazione, dove io mi diverto ad analizzare rini e l’ultimo libro di Moccia. Dei ragazzi, con da vicino le variegate tipologie umane, che la scusa di fare foto per Facebook, sbirciano poi amo descrivere in maniera fantozziana. ipnotizzati le poppe al vento della giovane badante rumena, che sorride, è tanto simpatica, ma in realtà “si vuole sistemare”. Signore sui settanta, che più che Velone, si sentono e si vestono come le veline di Striscia, leopardate, con labbroni alla Nina Moric e orecchini che sembrano lampadari. Un paninaro con sguardo “acchiappesco”, osserva con occhio birichino una signorina che sembra lo spot vivente del silicone. Ragazzi impalliditi da Tv e da computer, che hanno come idoli i tronisti di Maria De Filippi, fanno chiacchierate sceme tipo:” Ma perché la settimana non è composta da sette domeniche?”. O umoristiche come: “Ma un sordo, lo sente il I miei punti di osservazione sono Jesolo, il caldo?”. Ragazze dal look zingaresco, “insilago di Caldonazzo, ma soprattutto quello diate” da spigliati palestrati, con addominali di Molveno, dove c’è il lago più pulito d’Ita- a tartaruga, ma con il cervello da gallina e lia e dove nelle domeniche afose la spiaggia goffi come Mr. Bean. Tardone in minigonna, è talmente affollata che mi viene il sospetto che svelano eruzioni di cellulite e capelli deche anche la crisi sia andata in vacanza. Una colorati come un vecchio tappeto persiano, spiaggia bella, gradevole e ben attrezzata per in cerca della tintarella per diventare come ogni esigenza, frequentata da mille razze. È chicchi di caffè. Signori con magliette di giotutto un susseguirsi di immagini, di lati B, di catori di calcio, con delle panze in fuori, che seni al vento, di dialetti e di piccole scene, fanno la “ola”. Mogli, con figli piccoli al sedegne dei film “cocomero” dei fratelli Vanzi- guito, alle prese con riviste di gossip e di Su-

serate in musica doku. Ragazzine con cappello alla cow boy, mini shorts inguinali e stivaletti alla texana, indaffarate a cercarsi un angolo di spiaggia, dove poter “pavoneggiarsi” ed esibire le loro grazie. Una bagnina, con un fisico alla Pamela Anderson, alle prese con dei bulletti tipo il Fonzie di Happy Days, intenta a sgridarli per aver finto un annegamento, sperando in una respirazione bocca a bocca. Due fidanzati, lei con cappellino alla Mary Poppins ma con le gambe come Belen, lui pieno di piercing e con la febbre del “Gratta e Vinci”, litigano perché uno vuole andare con il pedalò e l’altro con la tavola da surf. Ragazzi in canottiera a righe, sdraiati sull’asciugamano, guardano le ragazze in topless e parlano di morale, ma nascondono “Le Ore” in mezzo alla Gazzetta e sognano di passeggiare a braccetto di Brigitta Bulgari. Casalinghe, più o meno inquiete, vestite come al “Grande Fratello”, con extension, unghie da panterone e tacchi da 12 sotto gambe varicose. Alcuni “bamboccioni”, con cappellino alla Brad Pitt, intenti ad azzannare dei filoncini alla mortadella, ascoltano a tutto volume “la Macarena”, mentre due venete, occhialoni da star e abbronzate come morositas, dondolano il sedere alla “carioca”, sapendo di essere osservate da mille occhi di maschietti, che a loro volta si prendono una gomitata nei fianchi dalla loro compagna. Ho assistito ad un pettegolezzo abbastanza pecoreccio dove una morona, spiegava all’amica che non bisogna mai fare l’amore la mattina, perché fa male alla pelle, fa male alla circolazione e soprattutto perché non sai mai chi potresti incontrare nel pomeriggio. Divertente, no? È una Polaroid della nostra folcloristica e bellissima Italia vacanziera di oggi. Mi consola il fatto che in questo sgangherato paese, c’è ancora un’Italia che ha voglia di divertirsi, di prendere la vita come viene e che si sforza ad essere felice con poco e niente.

L

’iniziativa Rockafort ideata da Luisa Nicolini (dell’Associazione Il Gruppo) e Marco Tasin per quest’anno ha passato il testimone per quanto riguarda l’organizzazione all’Associazione Insieme per Mauro Conotter, poichè Luisa ha avuto Liliana, una meravigliosa bambina! Sono state decise due date e la prima, fatta lo scorso 8 giugno, è stata un successone! Grazie al tempo (perchè fino a due ore prima pioveva), a tutti i ragazzi che hanno aiutato a montare e smontare strutture, alla distribuzione delle bevande, ai fonici e soprattutto ai tre gruppi che si sono esibiti: The Canningham’s, Half Faces e Blow, i quali hanno portato tanta allegria a Roncafort con della buona musica! Quindi l’evento si ripeterà nella giornata del 28 settembre 2012, sempre al parco di Roncafort! VI ASPETTIAMO NUMEROSISSIMI!!! L’Associazione “INSIEME PER MAURO CONOTTER”

Gianfranco Gramola

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Togliere e prevenire: le soluzioni per eliminare la muffa

2011 2012 Anche durante l’anno scolastico appena trascorso, IL GRUPPO ha offerto - ogni martedì, presso la sede di via Caproni a Roncafort - il servizio di dopo-scuola per alunni frequentanti la scuola elementare. Ai bambini, che hanno partecipato con assiduità, è stata offerta anche una visita al Museo di Scienze Naturali della città durante le vacanze di Pasqua; proprio in quei giorni vi era allestita una mostra sul ciclo di vita dei pulcini (dall’uovo fecondato, alla nascita, alla crescita), che ha molto entusiasmato i visitatori, soprattutto i più piccoli. Per riprendere, l’autunno prossimo, l’attività di aiuto nello svolgimento dei compiti, sarebbe auspicabile l’apporto di altri volontari, che possano dedicare qualche ora del proprio tempo libero a quest’utile iniziativa.

La Redazione

dal punto di vista estetico che da quello della salute. Come eliminare la muffa sui muri? Molti credono di risolvere il problema della muffa sui muri “sbiancando” e quindi pulendo e coprendo la muffa. Questo equivale a nascondere lo sporco sotto il tappeto. La muffa sulle pareti invece va eliminata! 1) Prevenzione - Prima di andare ad illustrare le procedure per togliere la muffa è importante sottolineare che esistono dei facili accorgimenti per non farla comparire, primo di tutti l’arieggiare le stanze in tutte le stagioni e utilizzare Ariasana, il kit raccogli umidità. 2) Eliminazione - Il problema si è già verificato? È necessario intervenire attivamente con i giusti prodotti antimuffa. Noi del Colorificio Rizzardi Colori e Cornici consigliamo di seguire dei cicli appositi e testati con prodotti antimuffa di qualità e durata. DETERGERE LE PARETI >Prima di applicare qualsiasi prodotto verniciante è necessario bonificare l’area soggetta alla muffa con l’apposito prodotti antimuffa applicabile

Lettera al Giornale

U

no dei problemi più frequenti e soprattutto più fastidiosi che si può verificare in una casa è sicuramente data dalla muffa sulle pareti. Questo problema è ancor più accentuato nella zona di Trento nord per la presenza di molti corsi d’acqua di superficie, fiumi e rogge, e da una falda acquifera solitamente molto alta che impregna fondamenta e cantine. In questo articolo, l’esperto del Colorificio Rizzardi Colori e Cornici di Trento svelerà il modo più facile, veloce ed economico per risolvere il problema. La muffa di cui parliamo è quella derivante da umidità interna e non da infiltrazioni di acqua dall’esterno ovvero quelle fastidiose macchie scure localizzate principalmente negli angoli e sulle pareti rivolte a nord soprattutto quando sono poco isolate (consigliamo infatti di isolare la casa attraverso un sistema di isolamento termico comunemente chiamato cappotto esterno). Le macchioline di muffa sui muri hanno la capacità di proliferare progressivamente col passare delle settimane. Per questo motivo la tempestività di rimozione è fondamentale. Le muffe generano numerosi problemi sulle pareti di casa sia

con estrema facilità attraverso il suo spruzzino: il nuovissimo Verosmuf Fase 1. Durante l’applicazione i locali vanno arieggiati ed è consigliabile non rimanere nella stanza trattata. La muffa sulle pareti, se non molto stratificata, sparirà velocemente già dopo pochi minuti. Diversamente va ripetuta l’operazione con lo stesso prodotto antimuffa. Disinfestare la parete attaccata dalla muffa è importantissimo perché se ci si limita a coprirla con la pittura o solo a carteggiarla vorrà dire subire comunque i danni della muffa e posticipare il lavoro. TOGLIERE LA MUFFA > Dopo aver lasciato agire il prodotto per la disinfezione è necessario togliere la muffa con apposita spatolina o cartavetrata. Come detto, potrebbe essere necessario eseguire una o più volte il ciclo applicando Verosmuf Fase 1. IGIENIZZARE > Il passo successivo è quello di igienizzare le pareti con Verosmuf Fase 2, il prodotto che impedisce alla muffa di riformarsi. IMBIANCARE > Dopo aver lasciato agire il prodotto si può procedere a dare 2 mani di pittura. Se necessario carteggiare la parte che sfoglia. È molto probabile che sulla parte precedentemente coperta dalla muffa sia

necessaria una mano in più (e quindi non solamente due mani) per arrivare a copertura completa. La pittura antimuffa da noi consigliata è REPIRA di Attiva o ABPAINT Traspirante di Ard. Per ogni chiarimento o consiglio l’esperto del Colorificio Rizzardi Colori e Cornici sarà a vostra disposizione dal lunedì al venerdì 8-12 e 15-19 e il sabato 9-12! tel. 0461/824895 - info@rizzardicolori.it Via Ernesto Sestan 35 38121 Trento zona commerciale Buon lavoro!

PER RIDERE UN PO’

Dopo aver letto sul vostro giornale un articolo sugli zingari mi sento di fare alcune considerazioni. Il vostro articolista fa apparire questi signori come buoni lavoratori che si tengono i vecchi in casa ecc ecc. Il sottoscritto e gli inquilini di Via del Loghet 71 e 73 hanno un’opinione completamente diversa subendo la strafottenza, le minacce e la sporcizia gettata al dirimpettaio. A dicembre uno di loro ha fatto scempio nell’autorimessa senza badare a pulire, parcheggia sempre in maniera abusiva ed altro ancora. Infine ho subito altre angherie e sopraffazioni che rendono difficilissimo il mio rapporto con gli zingari. Questa mia opinione, che può non essere condivisa, ha valore in quanto coincide con la mia esperienza quotidiana. Distinti saluti Sergio Merler

L’esperto

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Alle poste in un paesino arriva un commissario (c) incaricato di verificare il livello culturale dei dipendenti. Questi vengono chiamati uno ad uno per un breve colloquio. Entra il [p]rimo: [c]: Allora..iniziamo con qualcosa di semplice. Conti da 1 a 10... [p]: 1, 3, 5, 7, 9. [c]: Ma come? E i numeri pari? [p]: Sa, io consegno la posta solo a sinistra... [c]: Daccordo... daccordo... vada pure... Entra il [s]econdo: [c]: Bene, faccio anche a lei una domandina facile facile... Conti fino a 10... [s]: 2, 4, 6, 8, 10. [c]: Ok, ok. Ho capito... lei consegna la posta solo a destra... [s]: Sì, io... [c]: Va bene, vada pure... Entra il [t]erzo: [c]: Allora, speriamo che lei sappia contare... [t]: Beh, certo... 1, 2, 3, 4, 5... [c] (stupito): Complimenti, ma lei non consegna la posta? [t]: No, no! Io ho un titolo di studio. Lavoro in ufficio! [c]: Complimenti... continui ancora. [t]: Certo...6, 7, fante, cavallo e re!

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NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

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Salute

empo estivo ed ecco tornare, oltre al piacere di bagni di sole, anche alcuni piccoli disturbi. Oltre alle allergie, la bella stagione infatti regala vari disturbi della circolazione periferica che si manifestano con pesantez­ za alle gambe, facile stancabilità, gonfiore soprattutto ai piedi e intorno ai malleoli. Il lettore saprà che si tratta di un problema vascolare, in particolare di un problema a carico del sistema venoso delle gambe, ma come mai si presenta il problema? Sappiamo che il sangue, pompato dal cuore fino agli arti inferiori, deve tornare al cuore per poter essere arricchito di ossigeno e ripompato. In questo percorso il sangue scorre nelle vene degli arti inferiori che distinguiamo in due comparti: un sistema venoso profondo (vena femorale, vena poplitea e vene tibiali) che immette il sangue in una grande vena (vena cava) e un sistema venoso superficiale (grande e piccola safena) che scorre tra la cute e la massa muscolare. I due sistemi sono in comunicazione tra loro mediante le vene perforanti che attraversano i muscoli unendo più vasi tra loro. Questo percorso del sangue dai piedi al cuore è chiamato “ritorno venoso” e la sua efficienza è dovuta a diversi fattori tra cui la pressione venosa, la pompa plantare, la contrazione muscolare a livello del polpaccio, la pompa respiratoria (l’inspirazione richiama sangue venoso a livello toracico e favorisce il flusso dalle vene sottostanti). Mentre il flusso nelle vene profonde è determinato principalmente dalla contrazione muscolare, per le vene superficiali il percorso antigravitazionale del sangue è supportato dalle valvole semilunari dette “a nido di rondine” che impediscono al sangue di ricadere in basso e di ristagnare. Quando il ritorno venoso non è efficiente, il sangue ristagna, le pareti delle vene perdono elasticità, l’efficienza delle valvole semilunari a nido di rondine diminuisce, una maggiore quantità di liquidi filtra attraverso le pareti dei capillari, si formano gli edemi (gonfiori) e si ha pesantezza. I sintomi scompaiono con il riposo notturno per il semplice effetto della posizione sdraiata che riduce il carico gravitazionale. Pompa Plantare: è un fitto intreccio di piccole vene localizzate nella pianta del piede. In condizioni normali, il semplice camminare fa funzionare i piedi come delle pompe che spingono il sangue venoso verso il cuore combattendo la stagnazione. La pompa però si attiva soltanto se si compiono almeno 15 passi consecutivamente. Ciò spiega come mai sia necessario fare anche piccole passeggiate per avere beneficio.

Insufficienza venosa I muscoli scheletrici delle gambe, in particolare quelli del polpaccio, contraendosi comprimono le vene che li attraversano funzionando come delle vere e proprie pompe che spingono il sangue verso l’alto. La patologia venosa conseguente si presenta con diverse manifestazioni: vene o ulcere varicose emorrodi cellulite fragilità capillare Le possibili soluzioni al problema dell’insufficienza venosa possono essere diverse a seconda del caso specifico e della gravità della situazione (fitoterapia, idroterapia, terapia farmacologica, compressione e bendaggi, chirurgia), ma è importante conoscere quali possano essere i rimedi ed i comportamenti utili a prevenire il problema. È importante perciò sapere che sono d’aiuto: smettere di fumare ed evitare il fumo passivo evitare di stare molte ore in piedi o seduti evitare di indossare cinture ed indumenti stretti adottare una dieta ricca di fibre per evitare la stitichezza elevare le gambe frequentemente durante la giornata praticare un esercizio fisico regolare perdere peso se si è in sovrappeso evitare tacchi molto alti ed utilizzare scarpe adeguate non sedersi con le gambe penzoloni ma tenere i piedi a terra utilizzare calze elastiche a compressione graduata. Accanto alle misure preventive, troviamo anche una molteplicità di rimedi farmacologici utili ad alleviare i sintomi ed i segni dell’insufficienza venosa. Nella maggior parte dei casi, si tratta di prodotti fitoterapici reperibili sia in forma di estratti isolati, concentrati da piante medicinali, o in forma di fitocomplessi in cui sono presenti diversi principi attivi della stessa pianta, o in forma di miscele composte. Per un dettaglio sull’azione di ciascuna pianta si rinvia alla lettura dei riquadri. Tutti i prodotti sopra descritti possono essere reperiti, soli o associati tra loro, nei preparati per terapia orale in

forma di capsule o concentrati fluidi. Associati con altri prodotti quali la menta, possono essere utili in forma di gel ad azione rinfrescante da utizzare per massaggi prontamente lenitivi nei quali, all’azione farmacologica locale, si associa l’azione meccanica di drenaggio dei liquidi in eccesso. L’applicazione del gel può essere favorevolmente preceduta da lavaggi con acqua fresca. Un presidio molto utile ma utilizzato soprattutto in fase preventiva dell’insufficienza venosa è rappresentato dalle calze elastiche a compressione graduata. Non si tratta di rimedi farmacologici bensì meccanici e per questo privi di controindicazioni e interazioni con altri trattamenti. Si tratta di calze progettate in modo da comprimere i vasi venosi più intensamente a livello della caviglia e ridurre il grado di compressione man mano che le vene risalgono verso l’inguine. In commercio son reperibili prodotti di diverse marche e può risultare difficile orientarsi nella scelta, ma i criteri di scelta primari sono rappresentati dal grado di compressione, espresso in mmHg (millimetri di mercurio) o in denari e dal tipo di punta (aperta, chiusa). Le altre caratteristiche, più relative all’aspetto modaiolo che sanitario, devono rappresentare un criterio di scelta secondario. Le calze a compressione graduata sono registrate presso il Ministero della Salute come dispositivi medici e sono pertanto dotati di studi a sostegno dell’efficacia e risultano detraibili al momento della dichiarazione dei redditi. Infine, si richiama l’attenzione del lettore sulla problematica della reperibilità sul mercato di prodotti a basso costo privi di certificazione ministeriale e per i quali non sono disponibili studi clinici utili a provare l’efficacia del prodotto. Vi invito perciò a rivolgerVi sempre ad un professionista per un consiglio qualificato nella scelta del prodotto. ...Buone Vacanze! Dott.ssa Francesca Di Fonso

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La varietà di offerta da parte del mercato è tale in grado di soddisfare tutte le esigenze sia per intensità di compressione (30, 70, 100, 140... denari) sia per velleità modaiole di colore (ampia gamma disponibile variabile anche di anno in anno) e di modello. Infatti oltre ai classici gambaletti o collant con tassello rinforzato, è possibile indossare: collant “tutto nudo” collant a rete calze autoreggenti collant vita bassa e non, coprenti e non maglia liscia o lavorata con disegni (losanghe, righe,...) materiale in lycra o microfibra con o senza trattamento anticellulite ad infrarossi (migliorano anche la circolazione in profondità) collant premaman collant con corpino rinforzato (contenitivo per effetto pancia piatta) collant o gambaletti a punta chiusa o aperta (indicata per chi soffre di diabete) collant con punta ad infradito (indicata per chi soffre di alluce valgo o per la stagione estiva).

L’insufficienza venosa è una patologia che colpisce prevalentemente le donne (circa il 30%) e in misura nettamente inferiore gli uomini (circa il 15%). I fattori di rischio noti sono i seguenti: età predisposizione familiare gravidanza, gravidanze multiple prolungata stazione eretta mancato o ridotto esercizio fisico anticoncezionali orali tabagismo (fumo) stress ossidativo stitichezza sovrappeso. CENTELLA (Centella asiatica L.) - È una pianta medicinale omnipresente in tutte le preparazioni per l’insufficienza venosa. Si tratta di una pianta originaria della Cina, Indonesia, Sri Lanka ed India e viene chiamata anche “erba delle tigri” o “tigre del prato”. Le proprietà della Centella asiatica sono note da molti anni ma studi scientifici più recenti ne hanno dimostrato l’azione vasoprotettrice e troficocicatrizzante. Si riscontra infatti un incremento della sintesi del collagene da parte dei fibroblasti e della produzione di fibronectina che migiorano trofismo ed elasticità delle vene. RUSCO (Ruscus aculeatus) - Detto anche Pungitopo, il rusco è noto per le sue proprietà curative dell’insufficienza venosa attraverso un effetto vasocostrittore sulla muscolatura dei vasi venosi ed un effetto drenante. Tale effetto rende più efficace il ritorno venoso, cioè il flusso del sangue (venoso) dalle estremità verso il cuore, e riduce gli edemi. Si comporta perciò come una calza elastica farmacologica. Grazie alle sue proprietà, il rusco è utile anche in caso di emorrodi per ridurre il prurito e bruciore. GINGKO (Ginkgo biloba) - Protegge la parete di vasi, migliora la microcircolazione anche a livello arterioso cerebrale, svolge azione antiossidante protettrice dai processi di invecchiamento dei tessuti. È controindicata nei soggetti che assumono terapia anti-coagulante orale ed in alcuni casi può causare emicrania, reazioni allergiche cutanee, distrubi grastrointestinali. IPPOCASTANO (Asculus hippocastanum L.) - I semi (comunemente chiamati frutti) contengono principi attivi con proprietà drenanti e favorenti il microcircolo. MIRTILLO NERO (Vaccinium myrtillus) - Aiuta a contrastare i sintomi dell’insufficienza venosa dovuta a cause quali lo stress ossidativo ed il danno a carico dei capillari. È ricco di antocianosidi utili per l’azione capillaroprotettrice, antinfiammatoria e per l’effetto favorevole sulla produzione di collagene e mucopolisaccaridi. Le proprietà del mirtillo sono utili anche a livello oftalmico per l’azione protettrice sui vasi che irrorano la retina. AMAMELIDE (Hamamelis virginiana) e VITE ROSSA (Vitis vinifera) - Si tratta di piante ricche in tannini e flavonoidi con proprietà astringenti che riducono la permeabilità vasale e la formazione di edemi.

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20 | luglio 2012 |

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Difficoltà a leggere o a scrivere? Uno sguardo ai disturbi evolutivi specifici dell’apprendimento

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ggi sempre più di frequente si sente parlare di disturbi evolutivi specifici dell’apprendimento. Ma che cosa sono? Quali persone soffrono di questo tipo di disturbo? Come si riconoscono? Che cosa si può fare? Domande di questo genere sono del tutto normali. Si può parlare di disturbi evolutivi specifici specifica che riguarda le abilità numeriche dell’apprendimento (Dsa) quando è presente ed aritmetiche. Come per altri disturbi speuno specifico decifit nella capacità di lettura, cifici essa si presenta in soggetti con una inscrittura o calcolo a partire dall’inizio della telligenza normale, senza danni neurologici; scolarizzazione, ovvero dai primi due anni può inoltre essere presente in associazione della scuola elementare. con la dislessia sopra citata. Si può parlare di disturbi È importante sottolineare Secondo le ultime ricerche ci evolutivi specifici che questi disturbi interessono alcuni fattori di rischio dell’apprendimento sano specifiche abilità che che potrebbero predisporre sono circoscritte e che il i soggetti a questo tipo di (Dsa) quando è funzionamento intellettivo presente uno specifico disturbi. Tra i più rilevanti generale resta invece intatto. troviamo la presenza di un decifit nella capacità In altre parole non è presendisturbo del linguaggio (ad di lettura, scrittura te alcun disturbo di origine esempio una comparsa taro calcolo neurologica o sensoriale nè diva del linguaggio); la famialcun tipo di disturbo legato a condizioni so- liarità, ovvero la presenza di un familiare afcioculturali svantaggiate. fetto ad esempio da dislessia; la prematurità Nello specifico, quando ci si riferisce ai di- alla nascita ed infine il sesso, poichè secondo sturbi specifici dell’apprendimento, si parla gli ultimi studi esiste una maggiore incidenza di dislessia, disortografia, disgrafia e del sesso maschile. Questo tipo di disturbo discalculia evolutiva. emerge generalmente a scuola, attraverso Per dislessia evolutiva si intende la presenza le segnalazioni degli insegnanti, in genere a di una difficoltà abbastanza importante nella causa degli scarsi risultati scolastici, oppure velocità e correttezza durante la lettura. dai genitori che spesso notano delle difficoltà Si parla invece di disortografia evolutiva nell’esecuzione dei compiti. Qualora sia prequando è presente una difficoltà ad appli- sente un sospetto legato a questo genere di care regole di trasformazione del linguaggio problematiche sarebbe auspicabile rivolgersi parlato in linguaggio scritto, sono ad esempio a degli specialisti quali psicologi, medici e evidenti gli errori nella scrittura di suoni simili logopedisti per una corretta diagnosi e per (quali ad esempio “b” e “p”), nella scrittura di la successiva riabilitazione. Ad oggi si pensa lettere simili (quali “b” e “d”) e ancora errori che i soggetti con diagnosi di Dsa siano circa di aggiunta od omissione di accenti e doppie. tra il 2,5% ed il 3,5% della popolazione. TutLa disgrafia evolutiva consiste nella difficol- tavia si ritiene che questo tipo di disturbi sia tà di riprodurre segni alfabetici e numerici, sottodiagnosticato perchè spesso confuso spesso infatti è presente una forma irrego- con altri tipi di difficoltà scolastiche o troppo lare delle lettere scritte accompagnata ad spesso nascosto da altre diagnosi quali ad una ridotta capacità di utilizzare lo spazio per esempio il disturbo da decifit di attenzione/ scrivere messo a disposizone. iperattività (ADHD). Infine la discalculia evolutiva è una difficoltà Per un maggiore successo nella riabilitazione

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è importante che la diagnosi sia fatta precocemente, cioè nei primi due anni della scuola primaria. Diventa importante creare un progetto ad hoc per ciascun soggetto cercando di creare una collaborazione tra genitori, scuola e servizi specialistici. Ad oggi la riabilitazione avviene per lo più attraveso l’utilizzo di strategie di apprendimento differenti studiate ad hoc e attraverso l’utilizzo di software compensativi da utilizzare in classe e a casa. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito della Associazione Italiana Dislessia (AID). Dott.ssa Tania Fedrici

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Michele Moggio, laureando in farmacia (tanti auguri Michele!) ha condotto più volte incontri organizzati dall’Ass. Il Gruppo sulle possibilità di cura integrativa con erbe o piante

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a Serenoa repens è una palma nana originaria dell’India e degli Stati Uniti. Dalla lavorazione dei suoi frutti si possono ricavare numerose sostanze dotate di attività farmacologica: gliceridi (20%), acidi grassi, fitosteroli (beta-sitosterolo, campesterolo), acidi cinnamici (caffeico, clorogenico), zuccheri, flavonoidi, olio essenziale e tannini. I fitosteroli e gli acidi grassi rappresentano i costituenti di maggior interesse farmacologico in quanto sono dotati di attività antiproliferativa documentata da diversi studi scientifici. Infatti queste sostanze riescono ad inibire (in vitro) la proliferazione delle cellule tumorali prostatiche sfruttando diversi tipi di meccanismi biochimici (azione antinfiammatoria, attività antiandrogenica e spasmolitica). La Serenoa repens risulta quindi un valido aiuto per contrastare la sintomatologia dell’ipertrofia prostatica benigna (es. difficoltà ad urinare, minzione intermittente, sensazione di mancato svuotamento della vescica, bisogno di urinare spesso sia durante il giorno (pollachiuria) che durante la notte (nicturia). Secondo la Commissione E tedesca la dose giornaliera raccomandata è di 1-2 g. di droga o 360 mg di estratto liposterolico (titolato al 85-95% in acidi grassi e steroli). La Serenoa è una pianta medicinale sicura ma durante il trattamento si possono verificare lievi e transitori effetti collaterali (es. prurito, nausea, mal di testa, diarrea). Moggio Michele

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Associazioni ed erbe

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NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO

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Storia

30° anniversario di fondazione dell’Officina FAUSTINI

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abato 9 giugno 2012 presso l’officina Faustini, i due fratelli Renzo e Arcangelo titolari hanno festeggiato il 30° anniversario di fondazione della loro azienda che si occupa di riparazione di macchi­ne agricole, industriali e carpenteria in ferro. In località Roncafort, proprio nel piazzale della ditta, per l’occasione è stato allestito un tendone (gentilmente prestato dal corpo dei vigili del fuoco di Gardolo) con festoni colorati, musica ed esposizioni d’eccezione, per accogliere i clienti che sono passati a festeggiare la ricorrenza, gustando pranzo e cena con menù tipico trentino,

realizzato grazie alla collaborazione di amici, parenti e dipendenti dell’officina, ai quali si rinnovano i più sinceri ringraziamenti. Per tutto il giorno, a partire dalle 10.00 della mattina, fino alle 22.00 della sera è stato possibile visitare una rara collezione di trattori d’epoca funzionanti (alcuni conservati, altri restaurati) di proprietà di Renzo Faustini e del figlio Roberto, tra cui: uno Styer 80 (prodotto in Austria), un Ruggerini 15 T(reggiano), un Landini testa calda L 25 del 1953 un Velite testa calda del 1933 ed un International del 1924 (Chicago, USA), questi ultimi due esemplari entrambi con ruote in ferro origina-

li. Inoltre era possibile osservare una serie di motori agricoli e motopompe Slanzi (sede di produzione Novellara, Italia) del 1915 e un testa calda del... Ha destato notevole interesse una serie di modellini funzionanti che riproducevano in scala trattori e motori agricoli storici, realizzati personalmente dall’amico Iader Bignoli(di Reggio Emilia), che ha sicuramente dato all’evento un tocco di vera originalità. Nel gazebo al centro del giardino si poteva ammirare un’esposizio-

ne di bonsai, di Livio Piotto esperto appassionato che si dedica da più di trent’anni a quest’arte, che ha anche svolto dimostrazioni di potatura e applicazione del filo sui rami per ottenere alcuni stili come moyogi e hokidachi. In un clima quasi famigliare e di amicizia più di 200 ospiti hanno approfittato della giornata di sole per trascorrere qualche ora di svago e relax passeggiando e scoprendo alcune curiosità, che non tutti i giorni è possibile vedere. (M.P.)

CRUCIVERBA “italo-trentino-gardoloto” Qualcuno (... Carla) ci ha rimproverato di usare spesso definizioni fantasiose o troppo distanti dal termine da cercare: rimediamo semplificandole all’osso!! Per l’occasione il cruciverba si compone di 20 parole in dialetto e 22 in italiano, una quasi parità! La definizioni cui corrisponde in risposta una parola in dialetto, ad esempio la 1 orrizzontale, è affiancate da asterischi, uno * per i termini ancora di uso comune, due ** per quelli utilizzati più raramente e tre *** per quelli ormai in bocca e orecchi di chi ha passato, ahilui, più volte gli “anta”. Grazie a Rosy per la collaborazione!! A proposito, se avete qualche parola dialettale da infilare nel cruciverba, inviatela tramite la email de “Il Gruppo Roncafort”: il_gruppo_roncafort@yahoo.it

ORIZZONTALI: 1 - Scordarsi, non ricordarsi (*). 13 - Buttare fuori aria dai polmoni. 14 - Tra tronco e foglie. 15 - Gustose, squisite (*). 16 - Spaghetto ma anche individuo stupidotto o zizì (**). 17 - Melodia, armonia, composizione. 18 - Esplosivo per bombe atomiche. 19 - Isernia. 20 - Lunedì (*). 22 - Codice aereo per “Olympic Airlines”. 23- Buio, scuro (**). 26 - Rotaie (**). 27 - Capoluogo di provincia più a sud d’Italia. 29- Sua (*). 30 - Appuntita, aguzza. 33 - Liquidi in forma gassosa. 35 - Proverbio: Ogni ... la g’ha la sò scusa. (*). 37 - Precede la semina. 39 - Piccolo involto, pacco (*). 40 - Altopiano sopra Bolzano. 41 - Neve (*). 43 - Le hanno aerei, uccelli e angeli. 44 - Senza denti. 45 - Dove, in che luogo (*). 46 - Isole siciliane. 47 - Andatura da bambini (per i militari: passo del giaguaro) (*).

a cura di Ugo Bosetti

Sfinito, consumato. 3 - Aspetta la futura moglie all’altare (*). 4 - Aiuta a centrare il bersaglio. 5 - Nome da vichingo. 6 - La festa del 25 dicembre (*). 7- Più della metà di quattro e meno della metà di otto. 8 - Escursionisti Esteri. 9 - Ci riempie i polmoni. 10 - Insetto a caccia con la sua rete. 11 - Mettere in ammollo, anche il baccalà.. (**). 12 - Il dio dei venti. 16 - Rugiada ghiacciata. 18 - Gli 1

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Stati con Washinton capitale. 21 - Logorante, consumante. 24 - Rapanello (*). 25- Nell’astuccio con matite, biro e gomma. 28 - Garbuglio, intrico di fili (**). 31 - Cuore (*). 32 Maiale (*). 34 - Privi di accento, inespressivi. 35 - Bari. 36 - Moneta spicciola. 38 - Due note musicali a caso. 39 - Sigla burocratica per “Facente funzione”. 42 - Uno a Salorno e Berlino. 45 - Sta per “Elettronics Art”. 8

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