A nord di Trento - 35

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35 NUMERO

diAtti

NORDdiTrento | anno XXVI | ottobre 2015 | bimestrale di cultura | politica | attualità |

e... in Piazza a GARDOLO

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Scrivere, leggere, pronunciare il DIALETTO

N

el numero scorso avevamo accennato alle origini e formazione del nostro dialetto. In questo affrontiamo, senza la minima pretesa di divulgare certezze, il problema di come scrivere, leggere e pronunciare le sue parole. La scrittura è la rappresentazione grafica della lingua parlata ossia di “suoni” modulati dalla corde vocali che esprimono un significato. In un senso più ampio “scrittura” è ogni mezzo che permetta la trasmissione durevole di informazioni, si tratti di parole, musica, suoni, grafici, numeri ecc... Il problema diventa trascrivere una “parola suono” in un “segno grafico” su carta perché, specie nella lettura, è facile fraintendere. Ad esempio con “zendro”: cosa intendo? Cenere o genero? E che dire delle doppie, vero dramma della nostra pronuncia, sì o no? Con “mola” a cosa mi riferisco? A Mol-

- SECONDA PARTE -

le = morbida? Molla = spirale elastica? Molla! = imperativo di mollare)? Mola = pietra dell’arrotino? In termini di suono e grafia sono perfettamente uguali ma con quattro significati ben diversi: come distinguerli? E “bec” cos’è? Un’espressione di disgusto o il maschio della capra? Dunque non mancano le difficoltà e ben ne sono stati consapevoli gli studiosi del dialetto, Ricci, Groff e Bortoluzza, i poeti, i commediografi e i semplici lettori. Ecco alcune loro proposte. Aldo Bortoluzza suggerisce poche ma chiare regole: nessuna doppia eccetto per “S” e “Z”. Una sola S o Z se le doppie sono qualificabili come dolci: molesin, lazeron, due S o due Z per quelle da considerare aspre o secche: assà, pessat, pissot, fizza, polizzainer, sbrozzola (e non asà, pesat, fiza..). Raddoppiare le S può aiutarci

a distinguere tra due parole altrimenti uguali: casa - cassa, rosa - rossa, bisi e bissi ecc... Per le altre lettere, non ci sono raddoppi anche se non mancano equivoci.

Ad esempio: con “Bala” cosa intendo? Palla? Sbonza? Bugia? Balla? (imperativo di ballare)? Un altro studioso, Vittorio Ricci, suggerisce nel suo testo al 1904 regole che danno più certezze ma che fatalmente complicano la scrittura. Egli utilizza accenti gravi per le vocali aperte (ò, è) e accenti acuti per le chiuse (ó, é) e per distinguere tra parole tronche (vegnù), piane (sgrìsol) e sdrucciole (ciàcere, sgàlmere, sguàtorla). Differenzia poi S e Z dolci (rabios - slaizer) dalle aspre (marloss - slozzer) collocando sopra le prime un puntino “Ṩ e Ż”, il così detto “punto sovrascritto” (peraltro nemmeno presente sulle comuni tastiere!): slaizer diventa slai˙er e slozzer diventa slozer. Utilizza poi l’accento aperto come nòss (nostro) [continua in pagina 2]

Choose, change, combine: scegli, cambia, combina!

Choose, change combine” è lo slogan dell’edizione 2015 della settimana europea della mobilità che si è celebrata dal 16 al 22 settembre e che ha visto la partecipazione di sempre maggiori comuni e amministrazioni locali dell’Europa. La libertà di scegliere e l’opportunità di farlo sono i due fattori chiave per l’implementazione di politiche di mobilità sostenibile. Lasciare a casa l’automobile deve diventare conveniente e poterne fare a meno una scelta possibile. Anche in Provincia di Trento si stanno muovendo diversi soggetti, pubblici e privati, per informare, promuovere, suggerire, coinvolgere i cittadini e renderli più consapevoli dei danni del sistema di “auto”mobilità e della possibilità di cambiare sistema, con un concreto vantaggio per la collettività, senza perdere opportunità e qualità della vita.

La sfida non è proprio della cui analisi ha evidenzia- segnale positivo della disponibilità delle per“Se la Danimarca le più facili. Lo sanno bene ha raggiunto percentuali to come la disponibilità a sone a modificare i comportamenti consogli operatori della mobilità “condividere” sia in net- lidati, ma anche del fatto che per ottenere altissime di spostamenti collettiva e anche gli amto aumento in ambiti an- successo c’è bisogno di una spinta imprenin bicicletta non è ministratori, che lo scorso che molto diversi e come perchè i danesi sono febbraio si sono incontrala proprietà dell’auto non “geneticamente ciclisti” ti in un convegno su querappresenti più uno status sti temi, invitando esperti di livello europeo symbol per i giovani europei che pretendoper riflettere e cercare soluzioni attuabili nel- no di potersi spostare in modo flessibila specificità del territorio trentino. Due le in- le, ma sono interessati più al risultato dicazioni che sono emerse dal convegno: da che al mezzo. Anche il successo siun lato emerge la responsabilità delle politi- gnificativo di alcune esperienze imche della mobilità. “Se la Danimarca e se Co- prenditoriali di car pooling (www.blapenaghen hanno raggiunto percentuali altis- blacar.it) rappresentano non solo un [continua in pagina 2] sime di spostamenti in bicicletta non è perchè i danesi sono “geneticamente ciclisti”, ma è il frutto di un progetto chiaro e di obiettivi perseguiti con tenacia e continui investimenti da parte delle amministrazioni statali e locali. I risultati si possono raggiungere, se li si persegue e se ci si crede concretamente” ha detto Marianne Weinreich, l’esperta di mobilità cicliDa oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessori stica. Ulteriore ottimismo elettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating. si poteva leggere nelle paVia Vienna, 4 | z.i. Spini di Gardolo (settore D | 38121 Trento | Tel. +39 0461 991598 | Fax +39 0461 960009 role di Friso Metz, espercbe@cbe.it - www.cbe.it to olandese di car sharing


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