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Il punto sul DL Aiuti quater

Allo scoccare del nuovo anno il Senato ha rinnovato al Governo la fiducia al testo di conversione del dl Aiuti quater pubblicato in gazzetta lo scorso 28 novembre, recante misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti. Il decreto ora in valutazione alla Camera e in attesa della sua conversione definitiva prevista entro il 17 gennaio, prevede uno stanziamento pari a circa 9,1 miliardi di euro, provenienti dall’extragettito fiscale confermati dalla Nadef, per finanziare interventi contro il caro energia.

Caro bollette, gas naturale e supporto alle attività

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Nelle misure figurano innanzitutto le proroghe anche per il primo trimestre del 2023 del contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta a favore delle imprese e delle attività come bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’acquisto di energia elettrica, gas naturale e carburanti per le imprese. Per aiutare le attività a fronteggiare l’aumento dei costi viene inoltre concessa la possibilità di richiedere ai fornitori la rateizzazione dei pagamenti, per un massimo di trentasei rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023. La rateizzazione decade in caso di inadempimento di due rate ed è possibile ottenere la garanzia di Sace. E con l’introduzione della Legge di bilancio 2023 l’aliquota s’innalza dal 40% originario al 45%.

Sempre sul fronte dell’energia, con il fine di incrementare la produzione di gas naturale è previsto un finanziamento a copertura delle spese sostenute dal Gse (Gestore dei servizi energetici) per acquistare, stoccare e rivendere a prezzi calmierati

Non hanno tardato a giungere le critiche da parte delle associazioni sulla questione dei così detti crediti “incagliati” alla pubblicazione della prima bozza del decreto Aiuti quater. Secondo i dati ricavati da Cna il problema, che resta tutt’ora irrisolto, interessa 50 mila imprese in difficoltà per un valore di 5 miliardi. In un comunicato stampa congiunto pubblicato in occasione della prima audizione informale avuta il 29 novembre dello scorso anno, l’intera filiera lanciava l’allarme sulla questione che non ha purtroppo trovato una sua soluzione. La proposta suggerita da Abi e Ance, infatti, mirava a far utilizzare in compensazione una parte dei debiti fiscali raccolti con gli F24 dagli intermediari con i crediti dei bonus edilizia ceduti dalle imprese. Ma l’intervento che avrebbe potuto trovare spazio tra gli emendamenti al decreto Aiuti quater è stato scartato in fase di conversione. Un tentativo di sbrogliare la questione era già stato affrontato con l’introduzione della possibilità di utilizzare in dieci quote annuali i crediti d’imposta che derivano dalle comunicazioni di cessione o di sconto in fattura inviate all’Agenzia delle entrate entro il 31 ottobre scorso. Ma la misura aiuta solo in parte lo sblocco. In il proprio prodotto. La proroga della misura passa dal 31 dicembre 2022 al 31 marzo 2023. Condivide lo stesso intento l’ok al rilascio di nuove concessioni per la trivellazione e l’estrazione di gas anche in zone di mare tra le 9 e le 12 miglia. All’interno del provvedimento è contenuto inoltre l’innalzamento da 600 fino a 3 mila euro dell’esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali, ma solo limitativamente all’anno 2022. Sono premi esentasse che le imprese hanno concesso ai dipendenti per pagare le bollette e che restano validi per i pagamenti fino al 19 gennaio 2023. Ma al momento non è prevista una soluzione in continuità con la misura proposta. Appare però nella Legge di bilancio il potenziamento del bonus sociale per le famiglie in condizioni di disagio economico e fisico con l’innalzamento della soglia Isee da 12 mila a 15 mila euro.

Le altre misure

Nel dl Aiuti quater compaiono anche altri supporti non strettamente collegati ai rincari di energia elettrica e di gas, ma comunque come sostegno all’attuale rincaro dei costi della vita affrontato dal Paese. Un esempio è la quota di 80 mila euro stanziata per la concessione di un credito d’imposta agli esercenti per la trasmissione della fattura telematica all’Agenzia delle entrate. Il contributo è pari al cento per cento della spesa sostenuta, fino a cinquanta euro per ogni registratore te- primo luogo, perché interessa una parte dei crediti maturati con i bonus edilizia. In secondo luogo, perché, nel breve termine non risolve il problema di liquidità soprattutto nei soggetti con cantieri aperti. Anche con la recente approvazione della Legge di bilancio 2023 la questione resta invariata. Le uniche modifiche applicate sono l’aggiunta di una cessione in più ai soli soggetti “vigilati”, ossia banche, assicurazioni, arrivando ad un totale di cinque possibili passaggi. Viene introdotta anche una novità per i soli crediti “incagliati”: le imprese potranno chiedere prestiti garantiti da Sace per far fronte alla crisi di liquidità. A più riprese la categoria ha ribadito l’importanza di trovare una rapida soluzione che consenta alle banche di liberare una parte del plafond hanno ancora disponibile per l’acquisizione dei crediti da bonus fiscali. “La priorità del Governo deve essere scongiurare al più presto una pesante crisi di liquidità” sono le dichiarazioni di Deldossi sulla problematica irrisolta, sottolineando inoltre la totale disponibilità all’apertura al dialogo per trovare “un quadro di regole chiaro e stabile che permetta all’Italia di raggiungere gli obiettivi di risparmio e di autonomia energetica che la maggioranza di Governo ha sempre dichiarato di voler perseguire” . lematico acquistato. Mentre, la proposta avanzata dalla Lega di innalzare la soglia massima per il pagamento in contanti inserita in un primo momento nel testo è stata scorporata per essere inglobata nella Legge di Bilancio del 2023. Dal 1° gennaio 2023 la soglia per il pagamento in contanti passa quindi dai precedenti duemila euro a cinquemila euro.

Anche i lavoratori dei settori quali lo spettacolo e l’istruzione sono inclusi fra i beneficiari delle misure

Superbonus

Con forte rammarico da parte dell’intera categoria sono nuovamente variate le formule di accesso al Superbonus, che non hanno però preso in considerazione la risoluzione del problema dei crediti “incagliati”. La revisione prevede un abbassamento già a partire dal 1° gennaio del 2023 della percentuale di sconto dal 110% a 90% per condomini e edifici da due a quattro unità abitative. Mantengono però il 110% anche nel 2023 i condomini che hanno presentato le Cilas entro il 25 novembre, con delibera assembleare entro il 24, o entro il 31 dicembre, con delibera in assemblea entro il 18 novembre. Si estende la possibilità di accedere al beneficio anche alle villette (solo se è prima casa e se il proprietario ha un reddito inferiore ai 15 mila euro, innalzati in base al quoziente familiare) basta che il 30 % dei lavori siano stati completati entro il 30 settembre 2022.

L’azienda è toscana, l’abbiamo visitata

Dal primo generatore al mondo alimentato a idrogeno, attraverso il vapore dallo stesso prodotto, è possibile ricavare energia pulita per riscaldare e raffrescare abitazioni, uffici, ambienti pubblici. Non solo, Il vapore prodotto dal generatore può essere impiegato anche per produrre energia elettrica. Non è fantascienza. Si tratta di realtà, sia pure in fase, avanzata, di sperimentazione, peraltro Made in Italy. Quando un conoscente ci ha parlato di una caldaia speciale, in grado di offrire autonomia energetica a un’abitazione senza nessun allacciamento di gas e corrente elettrica, senza aggiungere elementi utili a capirne di più, abbiamo applicato la sana regola giornalistica della ricerca e dell’approfondimento per verificare la veridicità e il fondamento della notizia. In breve, abbiamo individuato l’azienda, la E.HY. Energy Hydrogen Solution Spa che, come dominio per il proprio website, ha scelto idrogenoverde.it. Contattandola abbiamo saputo che ha sede a San Giuliano Terme, nel Pisano, sulla statale che da Lucca conduce a Pisa e dopo alcune settimane di attesa abbiamo potuto visitarla e incontrare il suo fondatore, l’ingegner Marco Bertelli, al fine di capire lo stato dell’arte dell’iniziativa. Iniziamo con il dire che l’innovativa caldaia è una realtà anche se non ancora in funzione in abitazioni o in uffici. L’azienda sostiene che da pochi mesi le caldaie sono in produzione a Ospedaletto, a sud di Pisa, una ventina di chilometri da San Giuliano Terme. Per le consegne prospettano un’attesa di oltre dodici mesi. Dopo un approfondito briefing alla presenza di una dozzina di persone, tra le quali tecnici e rivenditori operanti in varie città italiane, è lo stesso Bertelli a condurci in una stanza attigua alla sala riunioni della società, dove si sta testando la caldaia. A colpire è soprattutto la silenziosità della macchina. Agendo sui vari collegamenti l’ingegnere dimostra il concreto funzionamento della caldaia: la sua capacità di produrre energia elettrica senza il supporto della rete; la fornitura di acqua alla giusta temperatura sia termica sia sanitaria. La caldaia, disponibile in tre modelli con caratteristiche energetiche differenti, si chiama Hydro. I tecnici dell’azienda toscana sottolineano che si tratta della prima caldaia a idrogeno capace di produrre in automatico e senza il supporto di fonti energetiche esterne, acqua calda sanitaria e riscaldamen-

La sicurezza della caldaia

Hydro è gestita da una scheda elettronica a doppio circuito, in sostanza un Plc, che monitora ogni sensore presente all’interno. Qualsiasi anomalia meccanica o elettrica viene segnalata tramite Gsm al centro assistenza e attraverso il display all’utilizzatore. Il Plc può anche intervenire automaticamente, qualora l’anomalia fosse riparabile elettronicamente, attraverso la disattivazione e riattivazione di altre componenti. Il controllo remoto permette al centro assistenza di riparare errori di sistema e anomalie sulle quali il Plc non è in grado di intervenire. La smart card identificativa impedisce l’accesso al pannello di configurazione ad estranei e possibili malintenzionati. Per l’azienda tali sistemi costituiscono a pieno la sicurezza presente nella caldaia ad idrogeno. Il modulo Gsm e dotato di una Sim Card che scambia dati di funzionamento con il Centro Assistenza, pronto a intervenire in caso di guasto. I componenti interni di Hydro sono provvisti di sensori analogici e digitali che monitorano costantemente il funzionamento della stessa.

I vantaggi e i dubbi legati alla soluzione

Sono indubbiamente vantaggi economici in quanto l’utilizzo di Hydro consente di eliminare al cento per cento le bollette di gas, in quanto la caldaia fornisce autonomamente l’energia termica necessaria per l’abitazione, peraltro senza la necessità di collegamenti esterni. “Ma sono anche vantaggi sociali – ci spiegano i tecnici della società pisana – in quanto Hydro si differenzia da altri dispositivi presenti sul to. Grazie alla sua modalità di funzionamento, Hydro ha un valore pari a zero di emissioni di CO2. L’ingegner Bertelli, che iniziò sedici anni fa a studiare, quindi a svilupparne i primi prototipi, che ottennero il primo brevetto nel 2014, spiega come funziona la tecnologia interna, basata soprattutto sulla cella di fusione chimico-fisica che produce calore mercato grazie proprio alla cella di fusione che non rilascia CO2 . E.HY Energy Hydrogen Solution Spa crede fortemente che il vantaggio più rilevante di Hydro sia l’aspetto sociale, tradotto in ecosostenibilità” . In termini di funzionamento, due volte all’anno si rende necessario ricaricare i combustibili all’interno della caldaia: venti litri di acqua distillata a venti micron e un litro di bioetanolo. Operazioni che dovrebbero richiedere circa seicento euro in un anno, l’unico costo oltre quello d’acquisto della macchina che s’aggira intorno ai diecimila euro. Il tempo dirà se dai prototipi e dalla sperimentazione si potrà passare a breve all’effettiva diffusione sul mercato. Un’ipotesi auspicabile ma non certa per una somma di fattori. Paiono persistere incognite circa l’iter per distaccare le abitazioni dai collegamenti di energia elettrica e gas, incluse possibili resistenze dei grandi player energetici. L’instabilità dell’idrogeno non va sottovalutata, anche se l’ingegner Bertelli si dice certo che il quantitativo minimo dello stesso non provocherebbe danni nemmeno in caso di fuoriuscita fortuita per le caratteristiche intrinseche del gas, oltre 14 volte più leggero dell’aria. grazie anche agli atomi del syngas di idrogeno insieme all’ossigeno che compongono l’idrogeno di partenza. Lo stesso interagisce con l’acqua e una lieve quantità di energia inziale, grazie a un effetto moltiplicatore si produce velocemente e con continuità vapore a seicento gradi centigradi. Caratteristica dell’impianto è che produce molta più energia di quella, minima, che consuma. “L’acqua, a contatto con le piastre di titanio preriscaldate da resistenze interne — evidenzia Marco Bertelli — si trasforma in vapore ad alta temperatura, che viene immagazzinato in appositi contenitori, per poi essere immesso all’interno di una turbina brevettata dall’azienda. Il trasformatore elettrico provvede a produrre l’energia elettrica, poi imma- gazzinata nel pacco batterie da 48 Volt. Il vapore residuo viene utilizzato per il processo nel blocco caldaia”. La macchina dispone di un generatore di idrogeno interno. Il dispositivo è composto da una pompa peristaltica che attinge da serbatoi interni acqua distillata e bioetanolo in percentuali diverse tra loro. All’interno c’è un serbatoio, dove per mezzo di un polo positivo e uno negativo si forma un arco elettrico. Il catalizzatore permette la formazione di biogas, denominato syngas, ad alta percentuale di idrogeno contenente ossigeno. L’idrogeno prodotto viene immagazzinato all’interno di un piccolo contenitore di 40 grammi a sei bar di pressione, il quale permette il transito della componente direttamente a Hydro.