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Consegnato il piastrino di Bruno Collavin

1° maggio a Chiarisacco

Il sangiorgino Bruno Collavin classe 1915, Alpino del 9° Reggimento della Brigata Alpina Julia, morto in Russia a 27 anni, è stato ricordato a Chiarisacco, località di nascita ove ha vissuto con la sua famiglia fino al richiamo alle armi del maggio 1940, in occasione della Santa Messa del 1° maggio presso la “chiesetta Maran”. Una cerimonia breve, partecipata e carica di pathos che è iniziata con l’alzabandiera e l’esecuzione dell’Inno Nazionale e si è svolta a margine della Santa Messa celebrata da mons. Igino Schiff.

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“Nella sua breve vita, come in quella di molti giovani dell’epoca, il dramma della guerra non ha lasciato spazioaisogni.Gliideali,iprogettidivita,ivaloridella famiglia e i sentimenti ad essi connessi, sono stati sacrificati per l’adempimento del dovere”.

La guerra, una tragica realtà di scelte folli, ha negato a Bruno e a troppi giovani persino la speranza, morti in battaglia, prigionieri di guerra, ostaggi, merce di scambio mai reclamata abbandonata a un destino crudele al gelo a vivere e morire di stenti. Una tragedia dell’umanità, che di umano non ha nulla e che dovrebbe insegnare il valore della pace.

Sentita e numerosa la partecipazione della comunità, in un luogo simbolo della Prima guerra mondiale, anche per consegnare alla famiglia un semplice e significativo oggetto appartenuto a Bruno come un piastrino militare di riconoscimento, ritrovato in Russia e giunto a destinazione grazie ai recuperanti e agli appassionati di storia.

Il suo ritorno “a baita” ha riacceso il fuoco dei sentimenti, evidentemente mai spento anche in coloro che non hanno conosciuto Bruno ma che ne hanno “sentito” la presenza dai racconti dei nonni e dei genitori. A fianco alla famiglia, hanno reso omaggio alla memoria del caduto gli alpini in congedo, le autorità militari insieme alle autorità civili, religiose e alle rappresentanze delle Associazioni d’Arma.

È stata “una cosa grande” (cit. mons. Schiff) un raro momento per meditare sulla potenza dell’Amore e dei sentimenti che travalicano ogni tragedia, sulla preziosità di un bene come la libertà, che non deve mai essere dato per scontato e va difeso ogni giorno. L’appello di Bruno e il suo “presente” sulle note del silenzio, hanno coinvolto i convenuti che si sono immedesimati nella sua storia con commovente partecipazione anche al momento della consegna del piastrino ai nipoti di Bruno, effettuata da Davide De Piante in rappresentanza degli alpini sangiorgini, con la suggestiva e altamente simbolica presenza della bandiera della Sezione Ex Internati (custodita dal Gruppo ANA) scortata da un alpino in servizio e uno in congedo.

I nipoti di Bruno hanno espresso la volontà che il prezioso ricordo sia conservato dal Gruppo Alpini, insieme alla documentazione storica da inserire nella biblioteca a disposizione degli studiosi e appassionati.

Il piastrino

BrunoCollavin,classe 1915 nasce a S.GiorgiodiNogaro(Chiarisacco);caporalmaggiore del 9° Reggimento Alpini "L'Aquila", inquadrato nel Battaglione "Vicenza". Dopo aver svolto il servizio militare, con lo scoppio della 2a Guerra viene richiamato e partecipa alla campagna greco-albanese. Rientra in patria e parte per la Russia. Il 21 gennaio 1943, durante la ritirata, dopo i combattimenti con le truppe sovietiche a Popowka, viene dichiarato disperso. Dagli esiti delle ricerche effettuate da Onorcaduti negli schedari degli archividistatodell'exURSSemergecheBrunoCollavinèstatocatturatodalleforzerusse, internatonelCampon.188diTambovoveèdecedutoil6aprile1943.

Il piastrino di Bruno Collavin è stato ritrovato dal ricercatore russo Alexander Perinow e fattorecapitare a Roberto Venturini(Ass.ne "Armir - Ritornodall'Oblio") che harecuperato ilfogliomatricolarediBruno;lericercesvoltedalnostroGruppohannopermesso ditrovare i nipoti Luciano, Gianna, Paola e Fabiano che, assieme ai figli dell'altro nipote Carletto, commossiedemozionati,hannopartecipatoallacerimoniadel1°maggioaChiarisacco.