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I MUSEI DI METAPONTO E POLICORO
LA VIA DELL’ARCHEOLOGIA I MUSEI DI METAPONTO E POLICORO
I “CUSTODI” DEI PRINCIPALI REPERTI DEL TERRITORIO LUCANO
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Il Museo di Policoro e il Museo nazionale archeologico di Metaponto si trovano nel cuore della Magna Grecia, in Basilicata. Al loro interno sono presenti i reperti rinvenuti nell’antica colonia omonimia e nell’area archeologica dell’Incoronata, provenienti dalle colonie greche esistite tra VII e VI secolo a.C. Abbiamo a che fare con una delle più importanti colonie greche dell’Italia meridionale. Si può parlare del Museo di Metaponto come di una
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Dalla Preistoria al periodo Tardoantico, mescolanza di bellezze antiche che si uniscono nell’area archeologica dell’Incoronata
significativa ricostruzione del quadro archeologico del territorio metapontino. Il patrimonio contenuto al suo interno è variegato e per certi versi anche un po’ confusionario, proveniente da epoche diverse: dalla Preistoria al periodo Tardoantico. Non mancano, quindi, le meravigliose bellezze del passato, in una mescolanza di tempi diversi. Si va dalle forme iniziali del popolamento ad opera degli Enotri-Choni durante la media età del bronzo e l’età del ferro; percorrendo il periodo nel quale i greci arrivarono dall’Acaia nel VII secolo a.C.; toccando le fasi della formazione della colonia con l’occupazione del territorio e lo sviluppo della città, nonché le trasformazioni dei centri italici del retroterra tra il VI e il IV secolo a. C.; fino a giungere alla conquista romana cui conseguì il graduale abbandono. Tra le strutture da tenere in considerazione, c’è sicuramente il Parco Archeologico di Metaponto. Situato a nord di Metaponto Borgo, comprende il santuario urbano, parte dell’agorà, vale a dire il quartiere artigianale per la produzione delle ceramiche (kerameikos) e il grande asse viario nord-sud (plateia) su cui è impostato tutto l’impianto urbano. Sono riconoscibili le tracce di una grande quantità di monumenti che hanno segnato la vita civile e religiosa della colonia, in tutto il suo percorso di vita. Le strutture non sono conservate bene, ma non è difficile lasciarsi andare all’immaginazione in viaggio di fantasia attraverso le diverse fasi storiche attraversate dal luogo. I continui saccheggi che la zona ha vissuto, stanno alla base di tali carenze strutturali. Il Museo Nazionale della Siritide di Policoro sorge nelle vicinanze dell’antica Siris-Herakleia.

È dedicato alle colonie greche di Siris (VII-VI secolo a. C.) e di Herakleia (V secolo a. C.-I/ IIsecolo d. C.) e al mondo italico delle vallate dell’Agri e del Sinni. La terza sezione del percorso museale è dedicata proprio alla colonia magnogreca di Heraclea, nata in luogo della precedente colonia di Siris, distrutta nel VI secolo. Ivi si ritrovano produzioni in ceramica, pinakes votive, maschere a rullo, statuette votive dei santuari di Demetra e Dioniso che ne denotano le caratteristiche sacramentali. Sono caratteristiche le ceramiche nere di Gnathia ed i vasi apuli. Tra i reperti archeologici, alcuni provengono sia degli abitati sia delle relative necropoli, come la cosiddetta “Tomba di Policoro”. L’esposizione si basa su criteri cronologici e topografici, documenta i diversi aspetti delle due successive colonie greche (vita civile, economica e religiosa, artigianato). Metaponto, antica colonia greca, custodisce un museo all’aperto: il Parco archeologico e le Tavole Palatine sono le principali attrattive ~ 3
Il Parco archeologico è il fiore all’occhiello dell’intera area: grande sacralità ma anche gravi carenze strutturali a causa dei saccheggi del passato
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Anfore nel Museo della Siritide
Cratere protolucano L’esterno del Museo di Metaponto