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MUSICA, FOLKLORE E COREUTICA

UN SIMBOLO IDENTITARIO ARTISTICO

Aulos, cetra e lira gli strumenti utilizzati e molti cari agli dei Particolarmente sviluppato, nelle colonie della Magna Grecia, il ricorso alle attività musicali che risentivano dei forti influssi religiosi e mitologici. I numerosi reperti archeologici, ricordano l’utilizzo di particolari strumenti musicali quali l’aulos, la lira e la cetra.

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L’aulòs, lo strumento sacro al culto di Dioniso Risente dell’influsso mitologico l’utilizzo dell’aulos, inventato, secondo Pindaro, dalla dea Atena. Era uno strumento a fiato, sacro al culto di Dioniso, dio del vino e dell’incanto. La sua invenzione, secondo il mito, si deve alla dea Atena la quale, dopo averlo creato, lo gettò via preoccupata del fatto che la sua bellezza venisse deformata, dal momento che le si deturpava il volto, gonfiandosi le guance, nel corso del suo utilizzo. Vi erano due tipi di strumento, l’aulos e l’aulos doppio. Consisteva in un tubo di canna, di legno o d’avorio, veniva prevalentemente adoperato in occasione della rappresentazione delle tragedie, essendo uno strumento dal forte impatto emotivo. Talvolta veniva utilizzato sulle navi triremi, in guerra, per scandire i ritmi. Talvolta veniva associato al culto di Dioniso. Rientrava in molte raffigurazioni ceramiche.

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La lira, simbolo di equilibrio, moderazione e saggezza E ra particolarmente diffuso in Magna Grecia il ricorso all’utilizzo della lira, strumento musicale a corde importato dalla terra d’origine. La mitologia riconduce l’invenzione della lira ad Hermes, attraverso l’utilizzo della carcassa di una tartaruga da lui uccisa all’interno di una grotta, cui sovrappose sette corde di budello di pecora. Strumento caro al dio Apollo, la lira rappresenta metaforicamente, le virtù di equilibrio e moderazione, saggezza e compostezza, in netta contrapposizione all’aulon, legato al culto del dio Dioniso. La lira aveva un forte significato simbolico, per la forma a guisa di un altare che univa il cielo e la terra. Far vibrare la lira significava far vibrare il Mondo: le nozze cosmiche si compiono, la Terra viene fecondata dal Cielo, piove sui campi.

La cetra accompagnava racconti leggendari ispirati alle divinità La cetra, dal canto proprio, era uno strumento sacro al dio Apollo, e veniva utilizzata

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Il vaso di Promonos raffigurante il suonatore di lira Charinos Il flauto di Pan in un dipinto di Pablo Picasso L’antico strumento chiamato Aulos

La lira calabrese

nelle colonie magnogreche cosi come in madrepatria; era il simbolo della contaminazione culturale, dal momento che veniva adoperata per accompagnare musicalmente racconti e leggende ispirati ad eroi e divinità. Era caratterizzata da una cassa di risonanza da cui si originavano due bracci, tra i quali venivano tese le corde ed un giogo. Veniva utilizzata pizzicando le corde tese con un plettro d’avorio. L’iconografia greca del V e VI secolo, raffigura prevalentemente lo strumento musicale in mano ad Apollo, dio della bellezza. L’arpa si originava dalla cetra di cui era una variante. Esistevano due tipi di arpa, la piccola arpa, pectis lidia, e la grande arpa (o magadis).

Strumenti musicali di minore importanza Il flauto di Pan o siringa, formato da sette canne di 3

discendente grandezza, la salpinx, predecessore della moderna tromba, tamburi, piatti, cimbali, sistri e crotali sono gli strumenti musicali a percussione, adoperati per allietare festività, spettacoli, rappresentazioni del tempo.

Folklore e coreutica L’insegnamento ai giovani della danza era un’attività delle colonie magnogreche considerata indispensabile, sia per lo sviluppo di una forma fisica adeguata, sia come disciplina preparatoria alle battaglie. Già Platone, nelle opere Politeia e Nomoi, considerava la virtù della danza come una virtù propria all’educazione. Le danze più diffuse erano le danze armate Pirichi, che rappresentava la mimica della battaglia, Priis, in favore dei compagni perduti nello scontro, Orsitis, tipica dei cretesi, e le danze rumorose Kurites, Korivandi, e il ballo dei Dioscuri. Nata come disciplina di addestramento, la danza armata, nel corso del tempo ha assunto le dimensioni da danza da spettacolo, introducendo nuove figure. In occasione di feste ed eventi si segnalavano alcuni balli speciali: la danza di Imeneo in occasione dei matrimoni, allegra, vivace e con molte figure; l’Iporchimia, adatta agli eventi culturali, ballata da maschi e femmine 4

mentre recitavano poesie. Le linee della danza erano a forma di cerchio, aperte o chiuse, talvolta si snodavano a guisa di serpente, specialmente in occasione delle feste in onore di Bacco, ed erano caratterizzate da movimenti ritmici sostenuti. Nel folclore contemporaneo rivivono le usanze tramandate dalle colonie magnogreche. In occasione di festeggiamenti religiosi, permane la tradizione del ballo del cavalluccio pirotecnico, un ballo particolare e antico. Un cavalluccio di canne rivestite con carta velina porta in sella la regina, un fantoccio con la corona in testa. Sullo scheletro del cavalluccio il ballerino colloca cilindri di carta colorata che fa esplodere dagli spettatori ad inizio della sua esibizione, realizzando un effetto pirotecnico che ricorda le danze armate delle colonie ~

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