27 riguardasse la sua. Infatti questa nuova delusione che mi diede mi fece nuovamente mutare il giudizio su Mia Moglie. Avevo avuto una compagna, degna, perfetta, che Dio mi aveva messa al fianco fino a quando sarebbe stata necessaria alla mia vita. Avrebbe perfettamente acquietato la mia esigenza di una mia famiglia ma senza togliermi alcuno dei miei personali interessi. Una vera moglie è questo che fa: non costringe il marito a pensare sempre a lei come un drogato, ma dà la libertà di operare in piena serenità di spirito, sapendo che un affetto serio e reale cui contar sempre esiste. Quindi questo primo compito Anna Badari lo svolse per la seconda volta, ricucendo lo strappo clamoroso che c'era stato nella mia vita, anche se non ricucendo quella vita. Ma ne avrebbe avuto poi un altro e ancora più fondamentale. Costretto dagli eventi che la avrebbero vista come parte in causa, io sarei stato costretto ad abbandonare Milano per trovare a SARONNO per terminale esatto per me che ero partito da SALERNO. Anche SARONNO, se si sostituisce con l'equivalente MA una N (così come quando Er-ONAN diventano ,è 1 ROMAN), accade che SARONNO si muta in un equivalente SA-ROMANO. Proprio la mia vita a SARONNO avrebbe generato l'ultimo ciclo della mia vita, quando avrei cercato di AIUTARE TUTTI e potendolo fare, con la Verità e non più con le iniziative di un lavoro concreto che mi avevano portato ad un fallimento. Accadde che un giorno che tornavamo dal Cimitero, io e mia madre, dopo la visita alla tomba di Papà, c'erano le mimose per le vie, essendo la festa delle donne. Ne comperai un mazzetto e -passando come sempre, sulla via del ritorno, vicino alla casa di Anna, chiesi a mamma di portargliele. Io ero restato giù in macchina. Fu Anna a venire da me, a chiedermi di salire, perché c'era il suo ex marito e lei voleva mettere in chiaro alcune cose. Io la seguii. Assistetti ad una discussione tra i due, in cui Gianmaria si lamentava della clausura in cui lei teneva Lucy. Una ragazzina di 14 anni ha bisogni di amici! Tu la tieni segregata sempre qui in casa! Presi io la parola: “Hai ragione! Tu sai cosa c'era stato 30 anni or sono tra me e tua moglie... Ebbene 30 anni dopo avrebbe potuto finalmente accadere! Ma lei nemmeno l'aveva detto a Lucy, e quando glielo disse il possibile torno' ad essere impossibile!. “Che errore hai fatto, Romano! Dovevi prima conoscere e farti conoscere, entrare in confidenza. Una ragazzina non si può sentire proporre uno sconosciuto e reagire in modo diverso!”
Poi senza nemmeno chiedermi niente chiamo' la figlia e le disse che ero un valente nuotatore mentre lei non sapeva nuotare. Mi accettava come a\maestro di nuoto? Lei acconsentì e io a mia volta dissi a Lucy: “Non credere che questa sia una mia manovra per farmi accattare da te. Con tua madre io HO CHIUSO!”. Avevo veramente chiuso. Comunque non mi tirai indietro e cominciai a insegnarle a nuotare, poi a giocare a tennis. Il mio tentativo di aiutarla mi giovo' al punto che una periartrite che mi bloccava da anni la spalla destra... scomparve! Quando qualche mese dopo decisi nel 1992, di portare mamma a salutare tutti i parenti che da molti anni non vedeva più nel meridione, le proposi di aver cura dei miei due gattini, Teo e Bambo, che non avrei portato con me. Avevo lasciato cibo e acqua per mesi. Bastava che lei facesse una capatina ogni tanto. Accetto' Tornammo tre mesi dopo e trovai i gatti morti, di fame e di sete. Lei si era stranamente convinta che sarei tornato il primo di settembre. E allora rimise nelle scatole gli alimenti, svuoto' l'acqua , pulì' tutto e si mise in attesa che io la ringraziassi. Non udendo questi ringraziamenti credette che io ce l'avessi con lei e … i gattini morirono di fame e di sete. Quando lo vidi decisi che la mia storia con Anna doveva essere giudicata totalmente chiusa. E non la frequentai più per un anno. Nel novembre del 1993 fui ospite del Maurizio Costanzo Show e esposi pubblicamente la mia scoperta scientifica. Poi, semplicemente per fare un po' lo smargiasso, la chiamai l'indomani mattina per dirle di accendere la TV se voleva vedermi. Ma non potei dirglielo. Appena udì la mia voce scoppio' a piangere e mi fece sapere che sua figlia Lucy era in rischio di morte. Una forma di anoressia l'aveva ridotta a pesare 28 chili, dai 54 che pesava quando giocavamo assieme a tennis l'anno prima. Io rabbrividii! Oh Dio! Mi ha fatto morire i gatti di fame e ora le fai morire di fame la figlia? Oh no! Che non sia mai! Che cosa posso offrirti io perché tu la salvi? Questo: rinuncio a tutto il mio successo, che stavo già avendo di nuovo, MA TU SALVA LUCY! Un mese dopo la ragazza era salva. Gianmaria l'aveva strappata a lei, condotta a Trento, chiusa in clinica, addormentata per un mese e intanto nutrita con le flebo. Era stata indotta in questo modo a recuperare 10 chili. Svegliatasi e trovatasi in forze aveva ripreso ad alimentarsi normalmente. Resto' definitivamente a Trento, con suo padre. E io cominciai a non trovare più quel credito cui avevo rinunciato. Non potevo certo rimproverare Dio. Egli mi aveva accontentato e ora ne pagavo il costo, ogni giorno. Dopo pero' alcuni anni fu palese che esisteva comunque una