Voci - Numero 3 Anno 4 - Amnesty International in Sicilia

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Campagne Amnesty

DISCORSO D’INCITAMENTO ALL’ODIO E L’AZIONE DI AMNESTY di Dario Di Maio

Gli stati sono tenuti a vietare il discorso d’odio, cosa che Amnesty International chiede di fare per legge ed in modo rispondente ai criteri di necessità e proporzionalità, al fine di tutelare parallelamente e il più possibile la libertà di espressione / Ph.: immagine gratis - Pixabay

Il termine HATE  SPEECH, ovvero “discorso l’ostilità nei confronti delle minoranze, dei migranti d’incitamento all’odio”, non ha una definizione delle seconde generazioni» 1 universalmente accettata in diritto internazionale. In tal senso (ed è quello che preferisco) quindi, il Citando l’art.20, paragrafo 2, del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici delle Nazioni Unite, 1966:

«Qualsiasi appello all’odio nazionale, razziale o religioso che costituisca incitamento alla discriminazione, all’ostilità o alla violenza deve essere vietato dalla legge». Sulla base, invece, della definizione che ha dato il Consiglio d’Europa:

«(…) Il termine “discorso di incitamento all’odio (hate speech)” deve essere inteso come l’insieme di tutte le forme di espressione che si diffondono, incitano, sviluppano o giustificano l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo ed altre forme di odio basate sull’intolleranza e che comprendono l’intolleranza espressa attraverso un aggressivo nazionalismo ed etnocentrismo, la discriminazione, 23

discorso d’odio è un tipo di discorso che facendo leva attraverso mezzi di comunicazione di massa, discorsi pubblici, manifestazioni politiche propagandistiche, nonché sui nuovi mezzi di comunicazione (Facebook, Twitter, Instagram ecc…), cerca di incitare all’odio, alla paura, alle discriminazioni o persino alla violenza contro una persona o un gruppo di persone sulla base di caratteristiche come etnia, genere, orientamento sessuale, disabilità, appartenenza linguistica, religiosa, culturale, ecc.

La repressione all’incitamento all’odio tuttavia non è facile, perché molto spesso non è fatta da dichiarazioni clamorose di odio e di appello alla violenza ma di allusioni, informazioni enfatizzate o oscurate, interpretazioni di numeri e statistiche. Per lavorare contro il discorso d’odio bisogna lavorare  1  -  Raccomandazione del Comitato dei Ministri n.20 del 1997 del Consiglio d’Europa

AGOSTO 2018 N.3 / A.4 - Voci


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