Notiziario "L'amaca" - edizione IX - dicembre 2011

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Anno 20011 Numero 9, DICEMBRE

Carissimi soci, ecco la nona edizione del notiziario dell’ Associazione A.M.A. Le parole scorrono e ci regalano emozioni! Un grazie, a chi si impegna insieme a noi per dare corpo a queste pagine!!! Buona Lettura!!!

Sommario: Ad un anno dal Con- 2 vegno Ritroviamoci Testimonianza di Alberto

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Gruppo AMANTE

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Corso di formazione 2° Edizione

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Nuovi gruppi di auto/mutuo aiuto

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C’era una volta... Il Filos

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A.M.A. Cremona e 12 Convegno sui disturbi alimentari

L’evento nazionale “Ad 1 anno dal convegno.. Ritroviamoci!”, proposto per dare continuità al percorso intrapreso con il VII convegno nazionale delle realtà di auto/mutuo aiuto “Dal gruppo alla comunità: la forza della condivisione”, si è svolto a Brescia presso l’Auditorium San Barnaba il 16 ed il 17 settembre 2011.

Marche, Liguria, Veneto, Puglia, Sicilia, Campania, Umbria e Lazio) offrendo un’occasione di incontro ed apprendimento rispetto alle modalità ed ai risultati ottenuti passando attraverso i gruppi A.M.A., favorendo l’empowerment relazionale ed individuale, la cittadinanza attiva ed il “fare assieme” secondo l’ottica della reciprocità.

Esso ha visto la presenza di oltre 200 persone provenienti da tutto il territorio nazionale (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte,

In queste 2 giornate sono state raccontate esperienze provenienti da diverse regioni italiane offrendo possibilità di confronto e

conoscenza rispetto ai gruppi di auto/mutuo aiuto, al benessere bio-psico fisico delle persone ed alle possibili collaborazioni innescate tra diversi enti/ servizi istituzionali, sociali e sanitari sul territorio italiano. L’intento dell’evento “Ad1 anno dal convegno… Ritroviamoci!” era inoltre di riuscire a favorire maggior conoscenza tra il mondo dell’auto/mutuo aiuto ed i servizi attraverso le testimonianze esperienziali per far comprendere come la partecipazione ai gruppi A.M.A. sviluppi autodeterminazione e miglioramento nella qualità di vita delle persone. Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i partecipanti che hanno reso possibile, anche quest’anno, la realizzazione di uno splendido convegno nazionale. Silvia Godizzi A.M.A. Brescia


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Ad un anno dal convegno...ritroviamoci

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Auto Mutuo Aiuto, buone prassi e testimonianze Ad un anno dal convegno…Ritroviamoci/ Auto Mutuo Aiuto, buone prassi e testimonianze si tratta di un incontro organizzato dall’A.M.A. Brescia al fine di dare continuità all’esposizione di testimonianze, buone prassi, storie di vita e progetti sperimentali innescati grazie al VII Convegno Nazionale del self help (tenutosi nel 2010) scoprendo nuove realtà nazionali. In tal modo si ha avuto la possibilità di diffondere il più possibile la pratica dell’auto aiuto. Questo convegno a differenza del precedente ha dato una maggiore opportunità ai presenti di conoscere realtà di self help “importanza nuove o già collaudate. Dal mio punto di vista i del passaggio punti più importanti sottolineati nonché gli dell’AMA da argomenti innovativi trattati sono stati i seuna realtà guenti:

gruppale ad una realtà comunitaria”

1) L’importanza della creazione di legami inter-istituzionali positivi che favoriscano la diffusione e la sensibilizzazione delle temati-

che dell’auto aiuto all’interno degli enti pubblici. Sentire così tante realtà di auto aiuto che trattano problematiche decisamente importanti (es: disabilità, depressione, malattie legate al cibo ecc…) mi ha fatto comprendere quanto potrebbe essere utile inserire questi utenti-esperti nei servizi cosiddetti specialistici. Una persona che ha già vissuto il problema potrebbe essere più efficace rispetto ad un operatore, indubbiamente preparato, ma spesso distante per vissuto ai problemi delle persone; 2) La necessità della diffusione dalle buone pratiche dell’auto aiuto in ambito universitario ambiente fondamentale per la formazione di operatori sociali preparati; 3) L’evoluzione dell’auto mutuo aiuto che da fisico può essere altrettanto efficace e utile anche se virtuale. Stanno emergendo infatti gruppi AMA nel cyber spazio, in particolar modo attraverso blog e apposite chat, facendo “rete in rete”. Tale sistema presenta dal mio punto di vista l’aspetto negativo della perdita del contatto e della vicinanza fisica e del linguaggio non verbale, indispensabili per una comunicazione realmente efficace, ma ha l’indubbio

vantaggio di creare connessioni in modo più facile, veloce volto anche ad agevolare in particolar modo coloro che sono impossibilitati a partecipare ad incontri fissi che prevederebbero spostamenti; 4) Viene rimarcata l’importanza del passaggio dell’AMA da una realtà gruppale ad una realtà comunitaria. Efficace a tal proposito è stata, per me, la testimonianza di alcune studentesse che hanno dato vita ad un gruppo di giovani universitari e non che, attraverso le loro abilità ed il loro sapere, sono stati in grado di rispondere alle esigenze del quartiere di residenza organizzando attività (anche di apprendimento) ludiche per i bambini e per i pre-adolescenti. Questa è la prova che spesso anche con semplici iniziative si riesce ad essere incisivi sul territorio. Partecipare al convegno, oltre a proiettarti in modo reale e non semplicemente teorico su quanto appreso durante le lezioni universitarie, offre la possibilità agli operatori di sensibilizzarsi rispetto ai disagi comunitari rilevanti offrendo idee innovative utili per agire incisivamente per poterli arginare. Elisa Uccellini


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La testimonianza di Alberto Dunque... da dove cominciare? Come sapete mi sono avvicinato ai gruppi per motivi di studio: ho deciso di laurearmi con una tesi dal titolo “Auto Mutuo Aiuto: esperienza con gruppi di famigliari di persone affette da disagio mentale” (un titolo che visto oggi non mi piace molto). Quando ho intrapreso quella scelta ipotizzavo che l’auto-mutuo-aiuto potesse in futuro rientrare nel mio campo di interesse professionale, ma non pensavo affatto che sarebbe diventato parte fondamentale della mia vita privata. Come ricorderete ho fatto il mio tirocinio presso il CPS di Leno e lì ho conosciuto Ivana che mi ha messo in contatto con l’Anello e

l’Associazione AMA. Di lì a poco sono stato informato che stava partendo una nuova esperienza a ROE’, così dopo i primi contatti telefonici ho cominciato a prender parte agli incontri del gruppo. Inizialmente come semplice osservatore (con il senno di poi sbagliando perché dentro di me la voglia di mettermi in gioco era decisamente tanta). Era un’esperienza fantastica: Silvia, Mariarosa, Flora, Gianfranco, Ada, Ornella, Bruno e tutti gli altri membri de “Il Muretto” con le loro storie di vita riuscivano a toccarmi dentro, a trasmettermi emozioni forti e coinvolgermi al punto che ho avvertito la necessità di partecipare ad un gruppo dove poter affrontare le mie ansie e i fantasmi del mio passato.

Così ho cominciato a partecipare ad “Apriamo la porta”. Con i ragazzi del gruppo ho potuto rivivere tutte le esperienze che mi hanno fatto soffrire, ma soprattutto ho potuto affrontare l’argomento Claudia. Oggi sono sposato con Angela e tra un mese avremo un bambino, Tommaso. Non potrei essere più felice di così e non potrei desiderare donna migliore di lei, la amo come non ho mai amato nessuno, però ciò non toglie che prima di lei io abbia sofferto molto per amore e che nel mio cuore rimarrà sempre una cicatrice. Claudia è stata la mia ragazza per 3 anni e per i 2 e mezzo successivi alla fine del nostro rapporto io non ho fatto altro che piangere per lei. La rottura era capitata in un mo-


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mento per me difficile, dato che i miei amici più cari, per motivi di studio, si erano trasferiti rispettivamente in Germania, Inghilterra e sud Italia; così io riversavo soprattutto sulla mia famiglia tutte le mie angosce, frustrazioni, paure, deliri … Molte volte ho desiderato morire in quel periodo e una notte non posso dire di aver tentato il suicidio, ma di certo non lo sentivo lontano (per dare l’idea della situazione che avevo creato in casa … quella notte i miei genitori erano via e mentre io vaneggiavo sulla voglia di morire girando per casa con dei medicinali tra le mani, mio fratello, per evitare di spaccarmi la faccia, ha sfondato una porta con un pugno … Insomma avevo fatto impazzire anche chi stava attorno a me …). Finalmente è arrivata Angela, come un dono dal cielo (forse non solo in senso metaforico, dato che il giorno che l’ho incontrata dal vivo la prima volta – i primi contatti li avevamo avuti in chat - mia mamma era a Lourdes e pregava affinchè la Madonna mi aiutasse a trovare una brava ragazza). Angela mi ha permesso di riprendere in mano la mia vita, con un bagaglio di conoscenza in più rispetto a me stesso: non ero forte come credevo, ma ero di nuovo felice! Tuttavia, nonostante fossi di nuovo soddisfatto della mia vita, entrato a far parte di “Apriamo la porta” il dolore che avevo provato e la rabbia non del tutto sopita sono riemersi. Lucia, Matteo, Valentina, Federica, Lucio e molti altri mi hanno accolto e mi hanno insegnato a essere meno giudicante, a volere di nuovo bene a Claudia e a sperare che fosse felice. L’unica cosa che mi dispiace ora è non avere un rapporto con lei, non sentirla, non sapere come stia, non poterle raccontare di Tommaso e non poterle chiedere di sua figlia Beatrice. Ora vive a Parigi e non so perché non la contatti su Facebook .. forse perché penso che ad Angela darebbe fastidio o forse per orgoglio; di preciso non saprei dire. Di certo posso affermare che è stata una persona fondamentale nella mia vita e io per lei, anche se forse non lo sa, ci sarò sempre. Per me riuscire a dire una cosa del genere è una conquista. E’ grazie ai membri dei gruppi di auto mutuo aiuto che ho conosciuto in questi anni che ho potuto crescere dentro, imparare ad essere un po’ meno giudicante e cercare di capire che dalle persone, ed in particolar modo dai membri dei gruppi (come Gianfranco mi ha insegnato) si prende più di quello che si dà. E’ per questo che devo ringraziarvi cari amici de “Il Muretto”: per avermi accolto sempre come fossi parte di voi, abbracciandomi quando l’occasione lo richiedeva e tirandomi le orecchie quando era necessario. Facendomi partecipe delle vostre storie di vita mi arricchite incontro dopo incontro. Dunque…un grazie di cuore Alberto Gipponi


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Sabato 17 settembre siamo stati invitati come gruppo A.M.A.N.T.E. ad un convegno dei gruppi A.M.A di tutta Italia. Con l'aiuto di Silvia ci siamo presentati all'Auditorium “San Barnaba” di Brescia e dovevamo fare il nostro intervento alle ore 11. Nel frattempo abbiamo assistito alle testimonianze di altri gruppi. Vi erano gruppi di Milano, Mantova; Bologna, Cremona, Livorno, Ravenna e molti altri di Brescia e provincia ed ogni testimonianza era seguita con interesse da tutti noi. Ci sono state testimonianze che ci hanno toccati nel profondo, scoprendo realtà di vita veramente difficili dove ognuno grazie ai propri gruppi cercava aiuto e conforto. Quando è toccato a noi eravamo tutti emozionati ma ce la siamo cavata bene ed abbiamo ricevuto i complimenti dalla responsabile del convegno. E' stata una bella esperienza dove abbiamo scoperto altre realtà e situazioni più difficili delle nostre con alcuni gruppi che avevano difficoltà con il servizio pubblico. Siamo tornati a casa con la testa piena di pensieri positivi ed alcuni negativi ma con la certezza che quello che stiamo facendo è una cosa buona.

Il Gruppo A.M.A.N.T.E. raccoglie persone nefropatiche, trapiantate e emodializzate in dialisi presso l’ospedale di Gavardo. Essere in dialisi significa doversi attaccare ad una macchina (rene artificiale) per purificare il sangue per almeno 3 giorni a settimana e 5 ore al giorno, in attesa di un trapianto di rene. E' una situazione di vita difficile che coinvolge tutta la famiglia con disagi e problemi legati alla salute. Il gruppo si riunisce ogni quindici giorni presso il centro sociale di Villanuova Sul Clisi in Via Bianchi, N°9. Per qualsiasi informazione è possibile utilizzare i seguenti contatti: E-mail: theorus@hotmail.it - coccasilvia@gmail.com Il Gruppo è presente anche su FACEBOOK: Gruppo di Auto Mutuo Aiuto A.M.A.N.T.E.


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SE

E A ND O C

I Z I D

E! N O

Corso di formazione/informazione Il progetto nasce per fornire e migliorare la qualità delle informazioni relative ai disturbi mentali, cure e riabilitazioni ed è rivolto ad operatori sociali e sanitari, utenti e famigliari, volontari, studenti ed a tutti coloro che sono interessati all’ambito della salute mentale. I corsi si sono svolti: 

a San Polo (Brescia) c/o Casa delle Associazioni in via Cimabue ("Corso di Brescia" - inizio 21 ottobre

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a Villanuova sul Clisi (Brescia), c/o il Municipio in Piazza Roma ("Corso di Salò" - inizio 27 ottobre )

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ad Iseo (Brescia), c/o Cascina Clarabella in via delle Polle (“Corso di Iseo" - inizio 1 ottobre)

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a Villa Carcina (Brescia) - c/o Villa Glisenti in via Italia

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a Leno (Brescia) - c/o Villa Badia in via Marconi

Per tutte le figure professionali è stata inoltrata richiesta dei crediti a cura dell’Azienda Spedali Civili di Brescia, dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano e all’Ordine Regionale per Assistenti sociali. Crediti formativi per studenti Università Cattolica Iscrizioni gratuite online sul sito www.amabrescia.org

MATE RIAL DISPO I DEI CORS I AMAB NIBILI SU RESCI A.ORG


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, operatore, utente re se es i d a m ri p ociazione dove e uomini che vivo e n on d o; Ho sognato un’Ass om u e ti e tario, sei donna oria, vanno avan st a tr os n familiare e volon la el n mpo, soffrono no nel nostro te le proprie storie. te n ta os on n o an sper

Ho sognato che gli operatori e i familiari si sentivano meno responsabili per gli utenti, ho sognato che gli utenti non dipendevano sempre dagli operatori, ho sognato che i volontari non chiedevano sempre il permesso agli operatori. Ho sognato delle donne e degli uomini che volevano camminare assieme, alcuni zoppicavano altri offrivano il loro appoggio; alcuni correvano e gli altri chiedevano di aspettare, e molti andavano ad un passo normale e apprezzavano le cose che vedevano intorno. on più soli,ho n i in m o u e e n don atori, voloner avano di essere p zz o , re p ti p n a te e u e ch ato ch Ho sognato ri e familiari, oltava; ho sogn ta n sc a lo si vo , ci ri e to ch a oper apprezzato no più utenti, va qualcuno lo a ri er ff so n o o n n i u r lc ia a il u q tari e fam stavano vicine, e ch e n so er p ma erano confortava. C’era un o peratore ch e era cadu un utente to e col familiar e gli offriv mano, c’era a la un utente c he piangeva un volonta rio piangev e a con lui, un gruppo c’era nel quale n on ruolo, ma erano donn riconoscevo il e ridevano, c amminavan e uomini che o, t stacoli, ma, alla fine, riu rovavano osc marsi per u n momento ivano a fere si godeva il sole della no loro primav era. Frasi tratte dal libro "Dottore, non sono di psichiatria" scritto in prima persona da utenti di disagi psichici riconosciuti come Facilitatori Sociali”.


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NUOVI GRUPPI DI AUTOMUTUO AIUTO

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Speranze nel futuro Gruppo per persone con difficoltà economiche. Gli incontri avvengono con cadenza quindicinale presso Spazio Famiglia il martedì alle 10.00 Per informazioni: Marta 320-8016038

Il bozzolo Gruppo per genitori/familiari di figli che soffrono di disturbi alimentari. Incontri a cadenza quindicinale il mercoledì dalle 20,30 presso Fondazione Cominelli via Santabona Cisano (San Felice del Benaco). Per informazioni: Mara 339/6639382

Il ventaglio Il gruppo è formato da donne operate di tumore al seno che sentono il desiderio di confortare e ricevere conforto da donne che hanno vissuto o stanno vivendo lo stesso problema. Ritrovo ogni 15/20 giorni (lunedi o mercoledi sera) presso la sede del daycenter Casa Serena, via Mantova (Montichiari). Per informazioni: Grazia 347-4262553

Il ramo spezzato Gruppo rivolto a genitori che hanno perso il figlio/a. Si ritrova con cadenza quindicinale il sabato dalle 15 alle 16,30 in via S. Pietro,14 (Roè Volciano). Per informazioni: Fausta 320-0257617


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GRUPPI CHE A BREVE RIPRENDERANNO GLI INCONTRI

Gruppo di auto/mutuo aiuto rivolto a persone con disabilità fisica che desiderano condividere le proprie difficoltà, esperienze, gioie e dolori... Con altre persone che vivono nella stessa situazione. “La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione” - Carl Rogers

II e IV mercoledì del mese presso Spazio Famiglia in via San Zeno 174 (accanto al Palabrescia)

Per informazioni: Silvia 328 1022384

GRUPPO DI AUTO/MUTUO AIUTO PER DIPENDENZA DA INTERNET NON RINTANARTI IN UNA STANZA CON IL TUO PC... “CONNETTITI” AL NOSTRO GRUPPO. INSIEME È MEGLIO!

IL TUO PC STA DIVENTANDO UNO DEI TUOI MIGLIORI AMICI? PASSI LE SERATE RINCHIUSO IN CASA DAVANTI ALLO SCHERMO PIUTTOSTO CHE USCIRE IN COMPAGNIA? IN QUESTO CASO ... STIAMO ASPETTANDO PROPRIO TE! UNISCITI A NOI!!!

Questo gruppo di auto/mutuo aiuto è rivolto a tutte le persone che fanno un uso eccessivo del pc e della rete, che non sanno più farne a meno e vogliono condividere i propri pensieri e le proprie esperienze...

I e III Giovedì del mese ore 20,00—22,00 presso Spazio Famiglia via San zeno 174 Brescia Per informazioni: VALENTINA 339 3770270 SILVIA 328 1022384


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C’era una volta...

Si potrebbe intitolare così questo scritto: “C’era una volta…” e il contenuto di una simile riflessione nostalgica sarebbe l’immagine della donna.

Un titolo provocatorio, forse, ma non scelto a caso. Dare una definizione di autenticità alla figura della donna sembra essere davvero difficile. La televisione non ci aiuta, così come le copertine dei giornali: sono donne “vere” quelle che mercificano la propria immagine per apparire su un foglio di carta mezze nude, che sgambettano nei programmi o inventano storie per essere protagoniste di uno scoop?!? Io credo che le vere donne siano altro. Che esistano e abbiano storie molto più belle e autentiche da raccontare. Ma che non stiano nei programmi in tv con nient’altro che un costume addosso. Sono loro i modelli a cui voglio ispirarmi nella mia vita. Non le veline o le soubrette. Ho conosciuto queste donne. Le ho incontrate al “Filòs” un lunedì pomeriggio a Castiglione delle Stiviere, un paese in provincia di Mantova. E subito ho capito. Ho capito che ci sono ancora donne così. Che hanno vissuto appieno la loro vita, che hanno dei valori e una morale. Sono donne di età diverse. Hanno lavorato e hanno creato una famiglia. Ogni lunedì si ritrovano e sembra di tornare indietro nel tempo. Conoscono i nomi di tutte le piante e di tutti i fiori. Sanno cucinare tantissime ricette e rispettano le tradizioni culinarie. Lavorano la maglia come si faceva una volta. Frequentandole mi sono sempre sentita così ignorante… io non sapevo fare la pasta fresca come Aldina (anche se ho imparato!), non so fare una magnifica torta di rose come quella di Lucia, non so creare un quadro all’uncinetto come Mirella, non lavoro la maglia come Ferdi… Io, come le mie coetanee, non possiedo queste conoscenze. E mi vergogno un po’. Perché per me, essere vere donne è anche questo. Ma non solo. Queste donne sono figlie, mogli e madri e sono il mio specchio sulla generazione “di mezzo”. Perché sentire le lamentele di mia mamma non è come ascoltarle da loro. Quando raccontano delle difficoltà con in figli o mariti, sembra che raccontino un po’ anche di te. Sono un libro aperto sulla quotidianità della vita e vedere all’esterno i tuoi stessi problemi ti aiuta a leggerli e capirli meglio. E la solidarietà che si crea in quel gruppo sembra impossibile che esista. Anche per questo sembra di tornare indietro nel tempo, quando si poteva contare sui vicini di casa o sulla famiglia allargata; scambiarsi consigli, aiuti, esperienze non è cosa da poco. In una società “liquida” come la definisce il sociologo Bauman, in cui i rapporti sono ai minimi termini, dove la famiglia è sempre più un nucleo a sé stante e ognuno pensa solo a sé stesso, ritrovarsi il lunedì pomeriggio è un’ancora di salvezza per queste donne. Ogni paese, ogni città dovrebbe avere un gruppo come “Il Filòs”, per recuperare quelle relazioni significative che mancano così tanto oggi. E per riprendersi quella dignità di donna che non avrei mai voluto abbandonasse il senso comune. Le donne vere sono quelle con valori, esperienze e difficoltà, che non hanno paura di ciò che sono. La loro preoccupazione maggiore non è la prova costume, non è il vestito e nemmeno il trucco. È la vita, è la famiglia, la casa, le amicizie. Senza per questo perdere la loro femminilità. Sono Donne con la “D” maiuscola e non voglio credere che questa immagine sia solo una bella favola che inizia con la frase “C’era una volta…”. Sono proprio loro quelle che vorrei vedere nei programmi della televisione. Al posto delle soubrette. Perché un giorno mia nipote non mi dica: “Da grande voglio fare la velina!”, ma “Da grande voglio fare il medico, la mamma, l’avvocato, la maestra, la casalinga…”. O magari L’assistente sociale, chi lo sa!

Valentina Calafà Stagista A.M.A. Brescia


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Il Filos Hai voglia anche tu di staccare la spina? Noi abbiamo deciso di concederci qualche ora di leggerezza! Troviamoci a fare due chiacchiere! Se ti vuoi unire a noi ... ti aspettiamo al

Filos Piazza San Luigi , 8 (sopra la Farmacia ) Castiglione delle Stiviere

Preparati a festeggiare il Natale riscoprendo la bontà della pasta ripiena con un corso semplice e divertente!!!

Quattro serate organizzate dal gruppo “Il Filòs” di Castiglione delle Stiviere, per apprendere l’arte della pasta fatta in casa …. Il corso è aperto a tutti !!!

Il corso si terrà nei giorni: mercoledì, 9/16/23/30 Novembre – dalle ore 20 alle 23 presso la sede del gruppo “Il Filòs”, Piazza S. Luigi n.8 – Castiglione delle Stiviere (sopra la farmacia comunale). Il corso ha un costo complessivo di 20 €. Per info e iscrizioni: Piera 3396583106 - Mara 339.6639382


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CONVEGNO CON PRESENTAZIONE DEL LIBRO:

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L’Associazione A.M.A Brescia, in collaborazione con il “Centro per le Famiglie” del Comune di Cremona, sta sviluppando il progetto: “Il coraggio dei genitori diventa testimonianza” - Anoressia e bulimia, dramma del corpo e dell'anima, raccontate dalle famiglie, finanziato dal bando regionale l.r. 23/99 anno 2010. Tale progetto nasce da un’idea dei componenti del gruppo di auto mutuo aiuto “Lady Tramp”, rivolto ai genitori che hanno figli con disturbi alimentari e “Le Matriosche” rivolto a ragazze/i che soffrono di dca, che si riunisce presso il “Centro per le Famiglie”. Gli obiettivi sono la sensibilizzazione e l’informazione sul tema dei disturbi alimentari, facendo emergere le Famiglie come risorse. Genitori di ragazze che soffrono di disturbi del comportamento alimentare hanno voluto mettersi in gioco attraverso un percorso autobiografico, che ha dato vita ad una vera e propria pubblicazione. Il percorso è stato sviluppato grazie al coinvolgimento della LUA (Libera Università dell'Autobiografia, scuola di Duccio Demetrio), con la formatrice la d.ssa Ludovica Danieli. La pubblicazione del libro autobiografico vuole essere l'occasione per presentare alla città di Cremona il lavoro che i genitori attraverso l'esperienza hanno vissuto e di restituire uno strumento, che sia utile anche ad altre persone che si trovano coinvolte a vari livelli nella problematica dei disturbi del comportamento alimentare. Convegno di presentazione tenuto il 19 novembre 2011 presso la Sala Puerari del Comune di Cremona. Presentazione del libro:" Di Fame e di Parole" Scrittura autobiografica realizzata dal gruppo AMA dei familiari di persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare LADY TRAMP, in collaborazione con la LUA Libera Università dell'Autobiografia. Sono intervenuti: prof. Demetrio — Libera Università di Anghiari dott. Lombardi — Centro Disturbi Alimentari (Gussago) dott. Spinogatti — CPS - Dipartimento Salute Mentale di Cremona Gruppo AMA Lady Tramp Gruppo AMA Le Matriosche per ragazze che soffrono di disturbi del comportamento alimentare Associazione A.M.A. Cremona Valentina Fanelli


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…e dopo 11 anni di collaborazione il 19 settembre 2011 è nata l’A.M.A. Cremona! PREMESSA: Un cammino iniziato 11 anni fa… Nel 2000 l’A.M.A. di Brescia ha avviato collaborazioni con alcune realtà della città di Cremona, da prima con un momento formativo a cui hanno partecipato degli operatori del Comune e successivamente con altri percorsi, aperti alla cittadinanza, dedicati alla cultura e alla promozione dell’auto/mutuo aiuto. Breve storia dalla costituzione del gruppo Lady Tramp... ad oggi

Nel 2006, una signora di nome ROSA anzi “zia Rosa”, come le piace essere chiamata, dopo aver partecipato ad alcuni corsi di formazione e ad altri incontri, mi contatta spiegandomi che le piacerebbe avviare un gruppo di auto/mutuo aiuto per familiari di giovani che soffrono di problemi legati ai disturbi alimentari. La sua richiesta nasce da un’esperienza diretta. La vedo e la sento molto carica e molto motivata. Mi chiede che cosa serve, le rispondo la sua motivazione. Con quella può iniziare. Iniziare cosa? Iniziare a contattare ad esempio l’Assistente Sociale del Centro per le famiglie del Comune, un luogo dove le procedure non sono al primo posto. Al primo posto ci sono le persone con i loro problemi, ma soprattutto con le loro competenze e le loro capacità. Zia Rosa si reca al Centro per le Famiglie: con il sostegno dell’Assistente Sociale Mariabice Beltrami e, con il sostegno dell’A.M.A. Brescia, inizia ad immaginare il coinvolgimento dei genitori e/o familiari che combattono in solitudine contro anoressia e bulimia. Pensiamo ad un volantino da distribuire, individuiamo i luoghi dove distribuirlo. Zia Rosa e l’ A.S. si attivano e non risparmiamo di cercare e creare collegamenti con le realtà, istituzionali e non, della città. Alcuni genitori telefonano, altri, attraverso conoscenze personali e il passaparola, si presentano. Nasce così, 5 anni fa, il gruppo Lady Tramp. Da quel momento è stata fatta molta strada e tante, tantissime, sono le azioni che il gruppo ha rivolto alla comunità. Contemporaneamente all’apertura all’esterno, il gruppo di auto/mutuo aiuto Lady Tramp non ha mai cessato di incontrarsi. Nel 2008 è stato realizzato un percorso di sensibilizzazione dedicato alle scuole superiori. Tutto si è concluso con il convegno “Caro cibo, nella mia famiglia sei diventato un problema”, con l’obiettivo di promuovere sensibilizzazione per giungere all’apertura di un ambulatorio dedicato. A seguito di questo prende il via, sempre presso il Centro per le Famiglie, un altro gruppo di auto/mutuo aiuto denominato “Le Matrioske”. Nel 2011, grazie ad un secondo finanziamento regionale, vengono raggiunti due obiettivi fondamentali: il 19 settembre 2011 viene costituita l’A.M.A. Cremona, con 55 soci fondatori e il 10 novembre 2011, durante il convegno “Il coraggio dei genitori diventa testimonianza” , viene presentato alla città il libro “Di fame e di parole “. Risultato di un percorso di narrazione autobiografica realizzato dalle mamme del gruppo Lady Tramp con l’intenzione di “donare“ ad altri genitori le loro testimonianze. Mara Mutti A.M.A. Brescia


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Poesie LA GIOIA E IL DOLORE – GIBRAN La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera. Tanto più in fondo vi scava il dolore tanta più gioia voi potrete contenere. Il legno del liuto che accarezza il vostro spirito non è forse scavato col coltello? Quando siete contenti guardate in fondo al cuore e troverete che soltanto ciò che vi ha dato dolore vi dona la gioia. Alcuni dicono: “la gioia è più grande del dolore”, e altri: “il dolore è più grande”, in realtà sono inseparabili. Essi giungono insieme e quando una siede con voi alla vostra mensa, l’altro è disteso sopra il vostro letto. Voi siete come bilance sospese tra il dolore e la gioia.

Passerà questo tempo scorrendo tra le dita, umido che sale l’anima e si fa pozza di nostalgia. I bambini vi gettano sassi e ridono forte, giocando. Nei cerchi d’acqua qualche amore di ieri, alcuni rimorsi, pochi battiti scaltri. Attendo del vento la calda carezza. a sollevar le incombenze dei giorni. (Franca Roberti)

I mille tentativi per togliere, mamma, quel grumo di cemento e far sì che il vaso di fiori, da inclinato sia dritto, non ce lo riporteranno. Terremo quel grumo a inclinarci il cuore verso il lato del dolore per molto tempo ancora, dopo la lapide nuova. (Franca Roberti)


Inserto del numero 9 de

a cura di Ivana Ferrazzoli Perché partecipare ad un gruppo di auto mutuo aiuto? Perché promuovere un gruppo di auto mutuo aiuto? “Nella comprensione del dolore non c’è soltanto un atto mentale, ma una più profonda vittoria” (Salvatore Natoli) Cos’è un gruppo di auto mutuo aiuto? Possiamo ritrovarci su una definizione oppure discutere sull’utilità di partecipare o di promuoverli, sui rischi … il rischio di essere messi in discussione, il rischio del confronto, il rischio del cambiamento - rischi sentiti soprattutto dai professionisti. Ma perché partecipare ad un gruppo di auto mutuo aiuto, perché promuoverlo? Due domande apparentemente opposte, ancora diffusa è l’idea che ai gruppi AMA partecipino le persone che hanno un problema, che vivono un disagio, mentre solitamente sono gli operatori che promuovono i gruppi AMA.. “Partecipare e

Io credo che praticare l’auto mutuo aiuto e promuoverlo siano azioni che possono e debbano esse-

promuovere un

re sperimentate contemporaneamente e oggi credo che qui presenti ci siano molti testimoni.

gruppo di auto

Partecipare e promuovere un gruppo di auto mutuo aiuto è una scelta relazionale, è un atto corag-

mutuo aiuto è una scelta relazionale, è un atto coraggioso

gioso verso un percorso di cambiamento, è assunzione di responsabilità per diventare corresponsabili nel perseguire l’obiettivo di star bene e far star bene.

verso un percorso di

Per comprendere i gruppi di auto mutuo aiuto credo sia necessario accogliere l'esperienza del do-

cambiamento, è

lore, del trovarsi in difficoltà e osservarla con capacità di analisi per capire come lavora il dolore

assunzione di responsabilità per diventare corresponsabili nel perseguire l’obiettivo di star bene e

e come lavorano le persone. La concezione più diffusa e conosciuta è che il dolore consuma e logora le persone, la reazione più immediata? Nella maggior parte dei casi, dove è possibile, la fuga oppure l'attivazione di meccanismi di difesa. Non sono possibili capacità di altre "alchimizzazioni", come sostiene Salvatore Natoli?

far star bene.”

Il dolore è individuale, indebolisce e isola, le difficoltà obbligano a chiedere aiuto. L'auto mutuo aiuto può, e nella maggior parte delle esperienze l'ha realizzato, lavorare in maniera opposta al dolore: se questo isola, l'auto mutuo aiuto riproduce relazioni, relazioni di reciprocità. L'avvicinamento al gruppo è molto faticoso soprattutto per la persona che sta vivendo l'esperienza del dolore e


mostrandoci con il nostro dolore non possiamo che essere autentici. L’essere autentici ci apre all’altro, col dolore si comunica con l’altro semplicemente e direttamente, si chiede accoglienza; la comune esperienza del dolore, riconosciuta, elaborata, ci rende capaci di accogliere l’altro. Molti ritengono che la normale condizione dell’uomo è quella di soddisfare i propri desideri cogliendo tutte le possibilità che il mondo ci offre, più sono meglio è, questa è la felicità: assenza di dolore, assenza di malattia, assenza di problemi… il dolore invece è ciò che blocca le possibilità, che ci limita. Il dolore quando prende prima paralizza e poi determina una perdita di relazioni. Il dolore non è da ricercare ma bisogna essere realisti, si soffre perché si vive e qualcuno sostiene che si soffre molto di più se si ha voglia di vivere. Il dolore se ci si abbandona, può portare a cedere, a lasciarsi morire; se gli si riconosce un'istanza vitale può essere vissuto come transitorio, si può transitare attraverso il dolore e recuperare l'essere unico che ognuno di noi è. Nella situazione di sofferenza può svilupparsi la sindrome della chiusura che porta alla depressione oppure una diversa attenzione a sé e agli altri. Da dove si comincia? Chi comincia per primo? Quante volte non sappiamo che cosa dire? Il gruppo di auto mutuo aiuto è un’opportunità di confronto, di aiuto reciproco, di crescita. E' possibile trasformare con l'auto mutuo aiuto la propria sofferenza in servizio, ma è necessaria la condivisione. Non bisogna dimenticare che "compagno al dolor che riduce pena", gli antichi lo sapevano; oggi il delirio di onnipotenza, la presunzione di autosufficienza e l'enfasi che ci fa dire: io soffro, quindi ho diritto di avere tutti al mio servizio. Condividere la sofferenza, condividere i problemi, le difficoltà, assumere il peso del dolore degli altri e sentirsi momento di un dolore comune può cambiare la visione del dolore e da una logica di separazione, che il dolore produce, si passa ad una logica di condivisione tramite nuove relazioni, dalla chiusura all'apertura. Perchè Alice Sturiale, una ragazzina di 11 anni, scrive nel suo quaderno di religione di 1° media che: “Per crescere bene bisogna continuamente confrontare quello che sei e quello che fai con ciò che dovresti essere secondo il tuo progetto. Non è possibile crescere bene senza l'aiuto degli altri: le insegnanti, i parenti, gli amici e tutti coloro che in qualche maniera possono darti una mano.” (settembre 1994, dal quaderno di religione di I Media Alice Sturiale). Forse perché, affetta da atrofia spinale dalla nascita, impossibilitata a deambulare autonomamente e a compiere molti atti della vita quotidiana, ha saputo affrontare insieme ad altri i limiti, il dolore, un progetto di vita, seppur breve? Molti di voi probabilmente, come Alice, hanno riconosciuto e affrontato con coraggio le proprie difficoltà, i propri disagi, il proprio dolore, i propri limiti, molti di voi partecipando ai gruppi AMA si sono messi in discussione, hanno cambiato modi di vedere, hanno imparato che nessuno è un’isola ma siamo tutti interdipendenti, tutti con il proprio sapere ognuno con i propri limiti.

Bibliografia: Salvatore Natoli “Stare al mondo” Feltrinelli Salvatore Natoli “L’esperienza del dolore” Feltrinelli Vito Mancuso “La vita autentica” Raffaello cortina Editore


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