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Libertà e Verità
by Alloranews
continua dalla prima pagina menzionata Commissione per l’editoria all’estero.
confronti della stampa italiana all’estero debbano essere espressi “su base oggettiva” e un documento di indirizzo interno da parte del MAECI non può che essere di beneficio. Anche per il deputato del Pd Christian Di Sanzo, eletto nella ripartizione Centro e Nord America, si può cambiare con circolari ministeriali e revisione dei regolamenti attuativi dell’editoria sarebbe una soluzione pratica che non comporta un iter parlamentare. Di Sanzo ha a sua volta espresso parere favorevole all’idea che venga ricostituita la più volte
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È inoltre intervenuto al convegno, il direttore Domenico Porpiglia di La Gente d’Italia, le cui dinamiche di esclusione per il quotidiano stampato in Uruguay dai contributi sono analoghe alle motivazioni addotte per Allora! a Sydney da parte del Presidente del Comites e Segretario PD Luigi Di Martino e dal Console Generale Andrea De Felip.
Porpiglia ha rilevato la problematica nella sostanza, asserendo che “il giornale ha sempre avuto una propria linea editoriale fatta di libertà e di verità. E non ha mai
I giovani a lezione dal Console De Felip
avuto paura di denunciare quanto riteneva non andasse bene; proprio per invitare chi poteva a farlo bene, per ricordargli che le scelte di amministrazione pubblica devono essere trasparenti.”
A dire di Porpiglia, certi diplomatici "mostrato una forte insofferenza per ogni tipo di critica, arrivando a sostenere che se un giornale fruisce dei contributi pubblici implica il dovere di sudditanza rispetto al potere di cui si sente rappresentante. Ma i contributi pubblici alla stampa non dipendono da scelte arbitrarie del Governo o del ministero degli esteri, per fortuna, ma da una legge dello Stato. Legge che consente, o meglio dovrebbe consentire ai giornali di esercitare la propria funzione in piena autonomia.”
Nel lungo termine, ha ricordato quindi l’On. Porta bisogna “andare oltre, modificare l’attuale normativa” sulla stampa all’estero, alla luce delle “forti criticità” sollevate da un numero non esiguo di testate italiane all’estero e dall’impossibilità per gli editori di “interloquire direttamente con il Dipartimento Informazione ed Editoria (Die) della Presidenza del Consiglio”.
Zelensky boicottato nel parlamento svizzero
Il presidente ucraino, Vladimir Zelensky, si è rivolto al parlamento svizzero attraverso un collegamento video, chiedendo ai legislatori di rivedere le politiche del paese sulle esportazioni di armi e di fornire maggiore sostegno all'Ucraina nella lotta contro la Russia. Il suo discorso ha suscitato polemiche, con il Partito popolare svizzero, la più grande fazione del parlamento, che ha boicottato l'evento, considerandolo un'interferenza negli affari interni della Svizzera.
Durante il suo discorso, Zelensky ha invitato i parlamentari a permettere l'esportazione e la riesportazione di armi svizzere in
Ucraina e ad adottare ulteriori misure contro gli oligarchi russi. Tuttavia, il Partito popolare di destra ha ignorato il discorso e ha promesso di boicottarlo, affermando di non voler essere sottoposto a pressioni riguardo alle sanzioni o alle forniture di armi. La reputazione della Svizzera come paese neutrale è stata in parte offuscata dalla decisione di aderire alle sanzioni occidentali contro la Russia riguardo all'Ucraina. La Svizzera ha costantemente respinto le richieste di consentire la riesportazione di armi in Ucraina, nonostante le pressioni da parte di altre nazioni occidentali, compresi gli Stati Uniti.
Il Console Generale di Sydney, Andrea De Felip, ha recentemente incontrato quattro giovani della GIA Network, una comunità italiana di Sydney. Tuttavia, stento a condivide l'importanza data a questo incontro che ritengo un'eccessiva ricerca di visibilità e credibilità da parte dei giovani.

La mia generazione era meno incline a farsi abbindolare, ma comprendo che i tempi cambiano. La nostra redazione non ha avuto la stessa fortuna di incontrare il Console Generale e il nostro giornale è stato respinto per quattro anni allo scopo di vederci negati i contributi all'editoria con accuse e dichiarazioni che rasentano l'incredibile.
D'altro canto, la GIA Network si è detta entusiasta di incontrare il Console Gene- rale per discutere del ruolo e della visione della GIA nel sostenere e rafforzare la comunità italiana in Australia.

Da parte mia sostengo che la comunità italiana è stata divisa da lotte politiche e personali e sarà necessario molto tempo e diplomatici di alto livello per ricreare un'atmosfera di convivenza come quella che esisteva fino al 2019 tra le diverse sfaccettature della comunità.

Dubito fortemente sui potenziali benefici dell'incontro e mi auguro che i preziosi consigli rimangano chiusi nella "scatola dell'ipocrisia" e siano aperti solo quando il Console Generale lascerà Sydney. Concludo elogiando i giovani, incoraggiandoli a continuare sulla loro "strada giusta" che, a mio parere, sembra smarrita.