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Cento giorni di lei, la prima donna d'Italia
by Alloranews
di Esposito Emanuele
La prima cosa da dire è che la definizione stessa, o è nefasta o troppo ambiziosa. I primi 'cento giorni' che rimangono nella Storia furono quelli dell'Imperatore Napoleone Bonaparte, i quali, dalla fuga dall'esilio sull'isola d'Elba fino all'esilio definitivo a Sant'Elena, illusero per 'cento giorni' i suoi compatrioti che avrebbe potuto ribaltare le sorti della guerra e della patria, ma perse a Waterloo. I primi 'cento giorni' programmatici furono quelli che il presidente degli Stati Uniti, Roosevelt, illustrò ai suoi concittadini stremati dalla lunga Grande Depressione per risollevare l'economia americana. Furono cento giorni pieni di provvedimenti economici e sociali che si concretizzarono nel New Deal e che davvero cambiarono il sistema dell'Impero americano. Da allora in poi, di volta in volta, si sono contati i primi 'cento giorni' di un nuovo governo, soprattutto nelle democrazie anglosassoni e, successivamente, anche nelle democrazie occidentali e liberali del secondo dopoguerra. Tuttavia, se i 'cento giorni' di Roosevelt furono coronati da un immediato e clamoroso successo, non sempre ciò accade con i suoi (tardi) epigoni. Ed è per questo motivo che, in fondo, attribuire ad ogni nuovo governo i suoi primi 'cento giorni' di attività è sempre una semplificazione eccessiva. Tuttavia, la convenzione giornalistica è sempre stata rispettata nel corso dei decenni, arrivando fino a noi, e quindi la useremo anche per 'valutare' il governo di Giorgia Meloni e analizzare ciò che ha fatto finora.
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Nonostante l'agenda piena di questioni estere, Giorgia Meloni, come i suoi predecessori, ha tirato le somme dei suoi primi cento giorni. Ha dedicato un'intera puntata social agli "Appunti di Giorgia" domenica scorsa, e lì ha voluto elencare cinque "azioni compiute". In ordine: il patto per la terza età, il disegno di legge sulla giustizia, il progetto "Stazioni sicure", gli incontri in Algeria e Libia per far dell'Italia l'hub energetico d'Europa e il contrasto all'immigrazione irregolare. Tuttavia, nel tracciare un bilancio - ovviamente molto soddisfacente dal suo punto di vista - dei suoi primi cento giorni, la Meloni ha voluto parlare principalmente di economia, sapendo che è l'argomento principale nelle menti degli italiani. "L'Italia è in una situazione più solida di quanto al- cuni vogliono far credere" ha dichiarato nella nuova puntata della sua rubrica social "Gli appunti di Giorgia". "Lo spread negli ultimi anni è stato considerato il principale metro di giudizio per valutare lo stato dell'economia italiana", ha continuato. "Negli ultimi cento giorni è sceso da 236 a 175 punti base. La Borsa ha registrato un aumento del 20%, la Banca d'Italia prevede una netta ripresa dell'economia italiana nel secondo semestre del 2023, con una stabilizzazione nel 2024 e 2025. L'inflazione tornerà a livelli accettabili". In particolare, "il prezzo del gas, grazie all'iniziativa europea del tetto, su cui l'Italia ha avuto un ruolo fondamentale, sta continuando a scendere, e penso che nelle prossime settimane finalmente vedremo i risultati di questo lungo lavoro. Con intelligenza e risorse investite nel modo giusto, l'Italia può diventare la porta di approvvigionamento energetico per l'Europa: ciò significa non solo una centralità diversa in Europa, ma anche posti di lavoro, tecnologia, innovazione, e il riposizionamento dell'Italia al centro del Mediterraneo".
Il videomessaggio è stato pubblicato appena prima dei cento giorni dalla giuramentazione del nuovo governo: "Il bilancio di questo lavoro, che è una maratona e non una corsa di 100 metri, verrà fatto alla fine di questo percorso. Posso dire che sono ottimista" ha dichiarato la Presidente del Consiglio. Tra gli altri temi affrontati, c'è anche la riforma della giustizia su cui sta lavorando il ministro Carlo Nordio. Secondo Meloni, questa riforma dovrà "garantire tempi certi e il massimo delle garanzie per chi è sotto processo e sotto indagine, ma anche il massimo delle garanzie affinché quando si viene condannati si sconti la pena".
Riguardo alle politiche migratorie, ha annunciato alcune visite alle capitali europee prima della prossima riunione del Consiglio dell'Unione Europea, "per sostenere la posizione dell'Italia e convincere le principali nazioni a fare progressi sulla rotta del Mediterraneo centrale. Alcuni progressi sono stati fatti, altri devono ancora essere realizzati". È stato dedicato spazio anche ai risultati dei primi cento giorni in materia di sicurezza: "Sono contenta che il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, abbia avviato al Viminale un significativo progetto chiamato 'Stazioni sicure', con un'importante mobilitazione delle forze dell'ordine e controlli sistematici nelle principali stazioni italiane. Abbiamo iniziato da Milano, Roma e Napoli, con il dispiegamento di migliaia di uomini che sono chiamati a garantire la sicurezza.
Non è normale avere paura di prendere il treno quando è buio, né voler far sì che i turisti abbiano come prima immagine della città il degrado che si vive nelle stazioni. Questo progetto, avviato il 16 gennaio, sta già dando risultati significativi".
La Meloni ha anche espresso rammarico per il fatto che il disegno di legge sul patto per la terza età "non abbia ricevuto l'attenzione adeguata. Prevede la possibilità per gli anziani in difficoltà di ricevere un rafforzamento dell'assistenza domiciliare attraverso percorsipersonalizzati. Vogliamo evitare, quando possibile, che un anziano finisca in una struttura sanitaria di assistenza. Ci sono molte situazioni in cui è possibile farlo con le risorse e l'attenzione necessarie, e vogliamo che ogni persona venga seguita nel modo appropriato".
I primi 100 giorni dell'esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d'Italia hanno dimostrato che se c'è una maggioranza compatta e la volontà politica di realizzare rapidamente tutti i provvedimenti economici stabiliti subito dopo le elezioni, allora i progetti possono essere attuati. Prendiamo ad esempio la Legge di Bilancio: il governo di centrodestra ci ha lavorato per poco più di un mese, partendo dalla Nota di Aggiornamento al Def scritta da Draghi.
Con il supporto della Commissione Europea, del Quirinale e della Ragioneria dello Stato, il risultato è stata una manovra "pulita" approvata in tempi record, evitando così lo spettro dell'esercizio provvisorio.
Anche per quanto riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il bicchiere è mezzo pieno. Alla fine del dicembre scorso, sono stati adottati i provvedimenti rimanenti per completare le riforme necessarie a sbloccare la seconda tranche del PNR 2022. È importante considerare che al momento della caduta del governo Draghi, solo 25 degli obiettivi del PNR per il periodo giugno-dicembre erano stati completati, e i traguardi da raggiungere in termini di riforme avrebbero potuto arrivare a 40 su 55, tenendo conto anche delle riforme di Draghi. Il
PNR e il tetto europeo al gas sono stati dei successi. Naturalmente, una volta superata questa prima tappa temporale simbolica, ci sono ancora molte iniziative da intraprendere, come la riduzione ulteriore delle bollette e le sfide legate alle riforme fiscali, del lavoro, delle infrastrutture, della giustizia e della Costituzione. Tuttavia, davanti a noi ci sono ancora quattro anni e nove mesi di lavoro, fino alla fine della legislatura, e secondo la Meloni, le elezioni regionali in Lombardia e Lazio a metà febbraio saranno un primo importante test politico per consolidare la maggioranza di governo.
Tuttavia, il primo vero incidente si è verificato con l'aumento del prezzo della benzina, a causa della decisione di non rinnovare gli sconti sulle accise. La reazione del governo è stata quella di incolpare la speculazione, ma gli alleati hanno protestato e i sondaggisti hanno previsto una flessione del sostegno per Fratelli d'Italia al di sotto della soglia, molto alta, del 30%. Si è cercato di correggere il tiro, ma non si è riusciti a evitare uno sciopero dei benzinai. La questione delle accise è diventata il principale problema dei primi cento giorni di Meloni. Relegando in secondo piano gli incontri internazionali, la condanna delle leggi razziali come "ignominia" e l'incontro commovente con la comunità ebraica, la Meloni ha anche cercato di affermare una contro-egemonia culturale della destra. Tuttavia, tra le tensioni sulla giustizia che hanno offuscato persino i festeggiamenti per la cattura del superlatitante Matteo Messina Denaro, le discussioni sull'autonomia e gli stipendi degli insegnanti, già si intravedono gli ostacoli futuri. La ratifica del Mes è difficile da far accettare, la trattativa sui balneari comporterà inevitabilmente delle delusioni nel rinvio delle gare e la necessità di contraddirsi ancora, in nome della responsabilità di governare.
Per quanto riguarda noi italiani al di fuori dei confini della nostra patria, non sono state fatte molte mosse. Ci sono alcune iniziative, le solite di sempre, come la cittadinanza e i brogli elettorali, che rimaniamo in attesa di vedere se il governo della prima donna d'Italia riuscirà a portare avanti. Per il resto, l'amministrazione procede senza grandi sorprese. Possiamo dire che al momento la navigazione del governo è in modalità crociera, ma noi all'estero ci aspettiamo dei colpi di scena, sperando che non siano come iceberg.
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