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Primi progetti
A
Edilizia scolastica, adeguamento rischio sismico.
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Sebbene nel panorama legislativo italiano non siano mancate misure di adeguamento e di messa in sicurezza contro il rischio idrogeologico dell’edilizia scolastica, la verifica di vulnerabilità sismica e le indagini diagnostici sulla qualità e lo stato di sicurezza degli edifici nonché i certificati di agibilità in possesso alle scuole continuano ad essere non sufficientemente diffusi. Il patrimonio edilizio scolastico italiano deve tener conto di una fragilità sismica dei territori e delle forti sperequazioni nelle condizioni di sicurezza tra Nord e Sud. Le misure inserite in questo senso nella Legge di Bilancio 2020 trovano rinnovata urgenza di implementazione nel contesto attuale di identificare misure prioritarie per la strategia di crescita post-Covid-19. L’obiettivo è quello di
rafforzare l’implementazione dei dispositivi già
esistenti e di identificare strumenti per rafforzare la programmazione e la pianificazione per l’adeguamento
strutturale e antisismico delle scuole e per la costruzione di nuovi edifici scolastici. L’analisi si concentrerà sulla ricognizione delle normative italiane vigenti e sullo studio dell’esperienza in altri paesi europei in tale materia. Un ulteriore possibile sviluppo potrebbe concentrarsi sul censimento degli edifici scolastici che necessitano di interventi per adeguamento rischio sismico al fine di una programmazione degli interventi e della distribuzione dei fondi, con il monitoraggio puntuale degli stanziamenti in essere.
B
Edilizia scolastica, adeguamento digitale. La digitalizzazione del sistema scolastico deve essere vista come parte integrante delle politiche di innovazione e ammodernamento della PA. Tale processo di digitalizzazione svolge, infatti, un ruolo chiave nell’accelerazione del più ampio processo di digitalizzazione della società, per la funzione di educatore e promotore di competenze, capacità e passioni digitali rendendola, di fatto, centrale per il futuro sviluppo di una società anche in senso digitale. Ecco perché questo processo richiede un’attenta pianificazione, a partire dalle infrastrutture e dalla dotazione di strumenti tecnologici più avanzati per la didattica che supportino un corpo docenti con le competenze adatte per la gestione digitale

della conoscenza e per la promozione dell’innovazione. Obiettivo del progetto è la ricognizione della situazione attuale, con l’identificazione delle criticità e la mappatura delle diverse casistiche (esempi di eccellenza e di carenza) sul territorio nazionale, la ricerca di soluzioni e la pianificazione delle aree di intervento e delle metodologie di implementazione. Questo può avvenire attraverso le seguenti fasi:


• individuazione di indicatori opportunamente creati per sintetizzare i diversi aspetti che riguardano la digitalizzazione degli istituti scolastici; • misurazione della performance digitale delle scuole anche con l’ausilio di indicatori specifici al fine di predisporre una griglia della situazione attuale; • verifica e proposta di una mappatura del grado di digitalizzazione delle scuole; • raccolta e documentazione degli aspetti che hanno accelerato, facilitato o frenato lo sviluppo del digitale nelle scuole; • illustrazione di esempi e casi di studio che possano rappresentare un’opportunità di miglioramento; • esplorazione delle iniziative intraprese e monitoraggio dei progetti di intervento avviati.
C
Rinascita dei borghi. Dal Dopoguerra agli anni Ottanta e con ritmi più blandi anche successivamente, si è verificato un cambiamento radicale della morfologia del nostro Paese e del sistema produttivo. Ai mutamenti economici si sono andati sommando diversi cambiamenti altrettanto radicali quali la distribuzione spaziale della popolazione, dei poli di vita culturale ed una diversa concentrazione edilizia ed urbanistica. Il futuro post-Covid implica la messa in discussione di certezze e visioni dei territori che si credevano acquisite e consolidate stimolando lo sviluppo di un’attenta mappatura delle aree depresse del nostro Paese per poterne cogliere le opportunità di sviluppo. In Italia il turismo ha un forte impatto sulla competitività in quanto i suoi due principali valori, bellezze naturali e patrimonio culturale, sono strettamente legati tra loro. A questo riguardo vale la importante scelta strategica di riportare il turismo sotto l’egida del Ministero per i Beni
Culturali. La crisi del Covid-19 ha colpito pesantemente il settore, che dovrà essere sostenuto e rilanciato: a tal fine, il Governo metterà in campo uno sforzo importante per sostenere il turismo e la filiera ad esso associata. Inoltre, le zone remote del Paese sono quelle verso cui arriveranno con maggiore ritardo e in minore intensità gli aiuti per la ripresa post-Covid che il Governo sta mettendo in campo. A tale proposito sarebbe utile fare un censimento dei borghi meno popolati su tutto il territorio nazionale e definire degli interventi infrastrutturali per dotarli di adeguate strutture per la ricezione di turisti o di popolazione di ritorno che voglia decidere di vivere una parte dell’anno in luoghi in cui sia più facile il distanziamento sociale, si possa vivere in condizioni di maggiore spazio all’aria aperta ma anche poter lavorare disponendo di infrastrutture di Rete adatte allo smart working. Si tratterebbe di un turismo diverso che non implica ferie o interruzioni di lavoro ma un vero e proprio rimpossessarsi di spazi/realtà territoriali il cui valore al momento non è adeguatamente
riconosciuto e che, invece, possono offrire condizioni di vita attrattive in generale e particolarmente funzionali e interessanti in un periodo di ricerca del distanziamento sociale. Per creare le condizioni di ripopolamento di questi territori sarebbe necessario un consistente investimento pubblico nelle infrastrutture di Rete e sanitarie e nei servizi legati all’urbanistica. Le risorse potrebbero essere erogate a fronte della produzione di uno specifico Piano progettuale di riqualificazione presentato dai Comuni singoli o in forma associata, che preveda un mix di interventi coordinati, in parte a carico della Pubblica amministrazione (infrastrutture) e in parte di iniziativa privata. Relativamente a queste ultime, sarebbe necessario identificare uno specifico sistema di detrazioni fiscali per lavori di manutenzione e di ristrutturazione di stabili non abitati. Questo tipo di iniziativa potrebbe generare una spinta per il settore delle costruzioni che in posti remoti richiede competenze e conoscenze specifiche e, quindi, funzionare come fattore di promozione dello sviluppo locale. Inoltre, il ripopolamento di questi borghi faciliterebbe la decongestione dei grandi centri e diminuirebbe la pressione sui trasporti pubblici e sulle strutture sanitarie cittadine.
Il lavoro di ricerca che qui proponiamo si potrebbe articolare in 3 fasi: • identificazione delle aree e dei centri interessati da una dinamica di ripopolamento mirato; coinvolgimento dei Comuni e degli Enti territoriali afferenti per la raccolta dei dati relativi agli effettivi fabbisogni sanitari, infrastrutturali, amministrativi e finanziari; • analisi dei dati nelle dimensioni sanitarie, infrastrutturale, amministrativa e finanziaria; analisi multisettoriale dei valori materiali e immateriali dei territori; • valutazione di impatto economico e definizione degli interventi. Tali misure potrebbero essere integrate nei diversi Piani di azione già delineati a livello governativo per il turismo, le infrastrutture, il sostegno economico territoriale, il recupero e la valorizzazione delle aree interne e montane, lo sviluppo dell’infrastruttura digitale e la connessione delle reti.
D
Infrastruttura banda larga: Nel contesto di adattamento delle condizioni lavorative in seguito all’emergenza di Covid-19, il ricorso massiccio al lavoro agile ed in generale a strumenti di lavoro a distanza, ha messo in luce il deficit dell’Italia in termini di infrastrutture per la comunicazione digitale. Anche in un’ottica di progettazione di un piano di rilancio

economico, collegato inevitabilmente ad un aumento della produttività, il potenziamento delle infrastrutture digitali risulta strategico. Infatti, l’Italia registra un notevole scarto rispetto alla media europea in termini di accesso alla banda larga e qualità della stessa. Il Piano strategico “Banda Ultra Larga” lanciato nel 2015, si occupa di monitorare e implementare interventi di miglioramento ed estensione della banda larga, riportando giornalmente lo stato di avanzamento dei lavori. Questo strumento di monitoraggio può essere utilizzato ed inserito nell’analisi di interventi post-emergenza. L’obiettivo della ricerca verterà sull’osservazione della corrispondenza tra le capacità delle infrastrutture digitali e le potenzialità produttive in un’ottica di rinnovamento dei processi e/o della produzione, mentre l’attività di ricerca si sostanzierà nel collegare i dati sulla costruzione dell’infrastruttura banda larga e gli interventi di sostegno all’imprenditoria, in termini di rinnovamento dei processi e aumento della produttività.
E
Servizi sanitari territoriali – telemedicina. La Ragioneria Generale dello Stato è direttamente coinvolta nel monitoraggio, non solo finanziario, degli investimenti di tutti gli Enti sanitari pubblici regionali e nazionali e nell’applicazione di progetti innovativi come le spese sanitarie in dichiarazione precompilata e il fascicolo sanitario elettronico. L’emergenza Covid-19 rimette al centro non solo gli investimenti sanitari in strutture fisiche e beni materiali per la terapia intensiva e il trattamento dei pazienti contagiosi, ma anche il ruolo centrale dei servizi sanitari territoriali, con particolare attenzione al medico di base quale elemento di collegamento fra pazienti e specialisti. La situazione attuale presenta caratteristiche similari a quelle delle aree interne nelle quali i residenti, dopo che la riorganizzazione dei servizi ospedalieri negli ultimi anni ha privilegiato lo sfruttamento delle economie di scala per finalità di maggior efficienza, si trovano nella difficoltà di accedere ai servizi sanitari. Potenziare la sanità territoriale è dunque una necessità per combattere non solo rischi di ospedalizzazione pandemici, ma anche per riequilibrare l’accesso stesso ai servizi sanitari. Ulteriore elemento di opportunità deriva dalla possibilità di integrare servizi sanitari e servizi sociali, definendone al contempo le platee di

beneficiari prioritari. Il fattore trainante di sviluppo passa per l’integrazione delle innovazioni informatiche, focalizzando i futuri investimenti materiali e immateriali nella direzione della telemedicina. Da un punto di vista operativo, il progetto dovrebbe essere elaborato dopo una ricognizione – sotto il profilo normativo e della governance istituzionale – dello stato dell’arte della telemedicina nelle Regioni italiane. A tale proposito, riferimenti necessari sono: la ricognizione effettuata dal Ministero della Salute nel 2019 e le esperienze in atto nelle aree finora selezionate per la Strategia nazionale delle aree interne (cfr. Accordo di partenariato SNAI 2014-2020), oltre che le linee di riferimento predisposte da tutte le Regioni (cfr. Adempimenti LEA 2016) e l’attuazione dei patti di sanità digitale all’interno dell’Agenda digitale.
F
Formazione professionale: La formazione professionale, materia di competenza esclusiva delle Regioni, è fortemente colpita dall’emergenza creata dal Covid-19. Infatti, come per l’istruzione primariasecondaria e universitaria, l’impossibilità di svolgere lezioni “in aula” crea notevoli problemi alla fornitura di corsi professionali. Le sfide da affrontare nei prossimi mesi e anni, richiederanno sicuramente un intervento di formazione su larga scala per far fronte alla domanda di professionalità specifiche ad oggi non colmate dall’offerta (su tutte le professionalità del campo ICT). In relazione al periodo post-emergenziale, può essere di interesse monitorare quali azioni sono state (e saranno) messe in campo dalle Regioni per preparare la forza lavoro necessaria al rilancio economico, tenuto conto dei necessari adattamenti/mutamenti nell’organizzazione produttiva delle imprese, sotto il profilo tecnologico, della redistribuzione degli spazi e del lavoro a distanza.
Conclusioni
RGS
Eurispes Servizi assistenzialì e socio sanitari Formazione e politiche attive del lavorqo Investimenti pubblici
insieme per
Formazione professionale
Rinascita dei borghi
Edilizia scolastica, adeguamento digitale
Edilizia scolastica, adeguamento digitale Telemedicina

Infrastruttura banda larga
Edilizia scolastica, adeguamento rischio sismico
1. Rinascita e sviluppo dell’Italia e dei suoi territori
2.Riduzione divari tra le diverse realtà territoriali attraverso investimenti pubblici mirati
3. Erogazione servizi decentrati a livello locale
con l’obiettivo di


