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Obiettivi osservatorio
In uno scenario di ripresa dalla crisi, che si prospetta lungo e articolato per fasi, sarà fondamentale per il Paese definire un piano d’azione che punti su un
utilizzo attento e capillare delle risorse
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pubbliche a disposizione: i fondi europei, quelli nazionali, fino alle risorse locali. Si potrà, in tal modo, cogliere l’occasione per
procedere ad una riorganizzazione dei processi
amministrativi per contribuire a promuovere un’evoluzione del complessivo sistema di gestione delle risorse pubbliche. L’Osservatorio si prefigge quindi l’obiettivo di monitorare e valutare tale evoluzione sulla base dei princìpi, parametri, criteri definiti e riconosciuti a livello internazionale, in particolare con riferimento
alla sostenibilità dello sviluppo, puntando ad una maggior efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche, anche attraverso forme di
condizionalità che ne garantiscano l’effettiva
creazione di valore. Nell’ambito degli investimenti pubblici si farà riferimento alle analisi di valutazione del sistema di gestione già intraprese dal SeSD. Considerate le peculiarità del nostro Paese, un rinnovato approccio all’utilizzo delle risorse pubbliche dovrà inoltre necessariamente ambire a una concreta semplificazione delle procedure, prendendo spunto, ad esempio, dall’applicazione di metodologie di emergenza e dai modelli positivi utilizzati anche in occasione dei grandi eventi e, al contempo, consolidare una comprensione approfondita delle necessità dei territori, spesso molto diversificate. A sostegno delle analisi di fabbisogno territoriale,

l’Osservatorio si fa promotore della creazione di un “kit diagnostico” minimo per i decisori centrali e locali relativo agli obiettivi di policy, che possa essere utilizzato per un complessivo monitoraggio e valutazione dei risultati delle politiche adottate. Esperienze precedenti su questo versante sono quelle degli indicatori territoriali prodotti da Istat a supporto della politica di coesione e degli indicatori BES. In tale prospettiva, potranno essere proposti nuovi indicatori ovvero utilizzati quelli esistenti per aree tematiche di policy al momento non considerate; di particolare importanza sarà il riferimento ai parametri dello sviluppo sostenibile e ai relativi indicatori economici, ambientali e sociali approvati dall’Unione europea, attualmente in vigore e applicati nelle politiche comunitarie di sostegno alla crescita. A tal proposito, si potranno
individuare best practices e modelli virtuosi che possano facilitare l’accesso di aziende e PMI alle risorse che mirano ad accelerare la transizione verso un’economia sostenibile. Al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse in fase di programmazione, inoltre, l’Osservatorio potrà supportare le mappature degli strumenti e delle risorse economiche attualmente reperibili e quelle che saranno disponibili nell’imminente futuro, con l’obiettivo di assicurare trasparenza e confrontabilità nelle procedure di programmazione, allocazione e gestione delle stesse, anche al fine di proporre correttivi, progettualità e interventi su misura per le economie territoriali basate sull’evidenza prodotta. In tale àmbito, l’Osservatorio potrà supportare l’ulteriore ricognizione di banche dati utili all’attività di ricerca della RGS facilitandone l’integrazione con quella socio-economica fornita dall’Eurispes. Inoltre, tramite la condivisione delle diverse esperienze,
l’Osservatorio potrà favorire il potenziamento delle competenze professionali coinvolte, al fine di migliorare il grado di efficacia e finalizzazione delle proposte sviluppate. A tal fine, l’Eurispes potrà assicurare il sostegno necessario per la realizzazione di documenti di analisi e valutazione sui singoli temi, anche in chiave prospettica. In aggiunta, da un punto di vista progettuale/ esecutivo, la struttura dovrà creare un vero e proprio ecosistema multi-stakeholder coinvolgendo tutti gli attori che potranno fornire un contributo attivo basato sulle analisi disponibili, utili a focalizzare la progettualità. A tale riguardo, un focus ulteriore dovrà ad esempio riguardare la messa in campo di risorse e l’individuazione di opportunità per la costituzione di accordi di partenariato pubblicoprivato, coinvolgendo le aziende pubbliche partecipate – sia nazionali che locali – in interventi e investimenti infrastrutturali sui territori. Allo stesso modo, sul fronte istituzionale, verranno individuati anche gli Enti locali (ad es. Regioni, Comuni e Aree Metropolitane) maggiormente sensibili e calati territorialmente nelle filiere dei progetti selezionati come prioritari. In questa direzione, un ausilio fondamentale potrebbe derivare dall’articolazione

territoriale della Ragioneria Generale dello Stato (le Ragionerie Territoriali), qualora la loro azione amministrativa fosse più orientata al monitoraggio e alla verifica delle attività gestionali delle Amministrazioni che operano sul territorio rispetto al controllo amministrativo contabile. Infine, l’Osservatorio curerà il monitoraggio
dei filoni di indagine relativi agli investimenti
pubblici nei diversi territori, al fine di analizzare e promuovere interventi a forte impatto socioeconomico. Si potranno, inoltre, realizzare Report
e Ricerche da presentare e discutere in Forum
tematici che riuniscano i principali stakeholder del mondo pubblico, privato, finanziario e accademico i quali possano valorizzare i risultati dell’Osservatorio e promuovere un confronto su ulteriori soluzioni operative mirate a stimolare un’azione policentrica e partecipata.