Speciale ecologia completo - IL CITTADINO

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GELSIA AMBIENTE

BEA

Il presidente Massimo Borgato: «Col sacco blu il rifiuto è una risorsa utile»

La presidente Daniela Mazzucconi: «Il calore dai rifiuti è ecologico ed economico»

n Paolo Colzani alle pagine 26-27

n L’intervista alle pagine 14-15

SPECIALE

SABATO 1 LUGLIO 2017 DIRETTORE RESPONSABILE DAVIDE PEREGO

ECOLOGIA&AMBIENTE

All’avanguardia con l’ambiente: la Brianza in prima linea

A CURA DELLA REDAZIONE DE IL CITTADINO

BRIANZA AL LAVORO PER UN FUTURO SEMPRE PIÙ GREEN

di Davide Perego

Economia, futuro e ambiente. La Brianza come sempre è in prima fila, con le sue aziende pubbliche e con quelle private, con le amministrazioni comunali e quelle regionali, con forza, grinta e determinazione, anche sul tema dell’ambiente. Questo speciale rappresenta l’ideale continuazione del percorso iniziato nel 2016 con il lavoro dedicato ai 40 anni dall’incidente di Seveso, quello della diossina che si era sprigionata dopo un’esplosione nel reattore dell’Icmesa. Lo scorso anno abbiamo celebrato la nascita in Brianza di una coscienza ambientale nazionale. Un anno dopo, il Cittadino vuole compiere un passo avanti: non più celebrare un passato comunque importante, ma volgere lo sguardo al futuro. E allora vogliamo parlare di metamorfosi urbane e territoriali lungimiranti, i cui coefficienti sono ecologia, tecnologia, mobilità intelligente, cultura e attenzione al sociale. Parlare dei risvolti economici dello sviluppo dei temi ecologici. Non a caso ecologia e eco-nomia hanno la stessa radice: “ecos”, l’ambiente in cui abitiamo. Oggi, come 40 anni fa, la Brianza si sta dimostrando all’avanguardia nazionale per quanto riguarda i temi legati alla tutela dell’ambiente e al miglioramento della qualità della vita. Il Cittadino, oggi come allora, è testimone di questi cambiamenti.

IL SETTIMANALE DI MONZA E DELLA BRIANZA FONDATO NEL 1899

La raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta è sempre più capillare e fa ricorso alla tecnologia. Le abitazioni sono sempre più rispettose dell’ambiente. Le aziende della “green economy” creano nuovi posti di lavoro. La mobilità combatte l’inquinamento con”l’impatto zero”. La Brianza è davvero verde: noi vi diciamo perché

L’INTERVISTA

IL BOOM

LA MISSION

L’AZIENDA BIO

L’assessore Terzi: «Ecco cosa fa Regione Lombardia per tutelare l’ambiente»

Dati Camera di commercio: oltre 5.300 aziende hanno investito in politiche green

Il distretto hi-tech fianco a fianco alle imprese che fanno risparmiare energia

Miele naturale, alla Dell’Orto la chimica resta fuori «A difesa delle api e dei consumatori»

n Roberto Magnani alle pagine 4-5

n Carla Colmegna a pagina 7

n a pagina 6

n Federica Signorini a pagina 37


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I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


ECOLOGIA&AMBIENTE

I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 3

IL MONDO PER L’AMBIENTE Al meeting grande dialogo tra Stati, ma gli Usa fermi sulle proprie posizioni

G7 a Bologna senza l’ok di Trump Avanti da soli sul clima. Ma senza “rompere» con «alleati di lunga data» nonché «partner chiave internazionali». Gli Stati Uniti convergono su quasi tutti i temi discussi il 12 giugno al G7 Ambiente di Bologna e consentono di arrivare ad un documento finale all’unanimità, salvo una postilla, al secondo punto, sui Cambiamenti climatici. Poche righe per ribadire il ritiro dagli Accordi di Parigi sul clima e dai relativi impegni finanziari a favore dei Paesi in via di sviluppo già colpiti da eventi climatici estremi.

Il bilancio «Poteva essere un G7 della rottura ed invece è stato il G7 del dialogo» ha sottolineato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, padrone di casa, nella sua Bologna, di questa due giorni in cui i riflettori erano tutti puntati sull’emissario di Donald Trump, il direttore dell’Agenzia dell’Ambiente (Epa) Scott Pruitt e sul tema del Clima. Questo nonostante sul tavolo ci fossero anche altre questioni, dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, ai rifiuti in mare, dalla finanza che sostiene la green economy al-

l’economia circolare ed efficienza delle risorse, agli aiuti all’Africa e al ruolo delle banche per lo sviluppo, alla tassazione di favore per l’ambiente e la rimozione dei sussidi ambientalmente dannosi.

Il cambio di marcia Il fronte G6 - Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone e Canada - assieme ai commissari Ue all’Ambiente e al Clima e Energia non si aspettava certo un dietrofront degli Usa rispetto all’annuncio di una decina di giorni fa, in cui Trump ha detto no all’accordo di Parigi. Il G6 è rimasto compatto: «L’accordo è irreversibile e va attuato, non è negoziabile ed è l’unico strumento possibile per combattere i cambiamenti climatici». «Noi andiamo avanti», ha detto Galletti, pur auspicando «in futuro un dialogo con gli Usa costruttivo, ma sulla base di questi punti». Per ricucire lo strappo sul clima, la diplomazia - in particolare quella della presidenza italiana «pugno di ferro in guanto di velluto», ha detto il ministro francese Hulot - ha percorso la strada del dialogo nelle 24 ore passate a Bologna da Pruitt, con l’obiettivo di fare

Foto di gruppo per i rappresentanti europei a Bologna

di tutto per arrivare ad un documento «congiunto». Se le brevi dichiarazioni dei rappresentanti del G6 e dell’Ue a conclusione dei lavori sono state tutte all’insegna della condivisione totale degli obiettivi, il direttore dell’Epa ha affidato la sua ad un comunicato stampa. «Parigi non è la sola strada per fare progressi» e «per raggiungere il consenso», ha riba-

dito, spiegando che «abbiamo riavviato il dialogo sul cambiamento climatico secondo le nuove priorità dell’Amministrazione Trump e le aspettative degli americani». Che sono quelle indicate dal Presidente in campagna elettorale.

Le richieste La riduzione della CO2 deve preservare una forte economia

e un ambiente salubre. Il rapporto con «alleati storici e partner chiave» è troppo importante, ma gli Usa hanno voluto avere un approccio «fermo e chiaro» in un «confronto onesto» e un “dialogo internazionale costruttivo». Quindi, avanti da soli, «mostrando la leadership e offrendo soluzioni mirate nelle sfide ambientali del mondo». Un G7 Ambiente di Bologna storico. n


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ECOLOGIA&AMBIENTE

L’INTERVISTA L’assessore Claudia Maria Terzi , nella giunta di Roberto Maroni dal 2013

Le politiche della Regione per fare bene all’ambiente di Roberto Magnani

Assessore, a Monza e in Brianza uno dei maggiori problemi ambientali è rappresentato dalla scarsa qualità dell’aria, tanto da registrare ripetuti sforamenti dai limiti. Il Suo assessorato come sta affrontando il problema? Regione Lombardia sta affrontando il tema da molto tempo, approntando prima di altri una pianificazione ad hoc ed i necessari interventi strutturali. Ma all’azione regionale da qualche anno si affianca una azione interregionale. Lo scorso 9 Giugno abbiamo sottoscritto, insieme al Ministero dell’Ambiente e le regioni Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, un nuovo Accordo di Programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano. L’obiettivo è di condividere le azioni che tecnicamente si sono rivelate più efficaci e muoverci all’unisono su un tema che come ben sapete non segue i confini amministrativi dei nostri territori. Nelle quattro regioni, per la prima volta, verranno attuate azioni mirate negli ambiti riconosciuti come quelli di maggior impatto per la qualità dell’aria quali traffico diesel, riscaldamento e agricoltura. E non abbiamo pensato solo agli interventi strutturali ma anche ad una gestione condivisa e coordinata degli episodi particolarmente critici. In Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, dobbiamo ricordarlo, risiede il 40 per cento della popolazione italiana (oltre 23 milioni di persone) e si produce oltre il 50 per cento del Pil nazionale. Già questi numeri basterebbero a spiegare il contesto nel quale ci troviamo ad intervenire. Ma nonostante ciò, grazie agli sforzi dei nostri cittadini e delle nostre imprese, possiamo vantare emissioni che seppur rilevanti sono comunque inferiori alla media dell’Unione Europea e in linea con quelle dei Paesi più avanzati se rapportate al Pil o al numero di abitanti; segno, questo, di standard tecnologici e pratiche gestionali comunque tra i più avanzati in Europa. Del resto ormai tutti abbiamo imparato che il primo grande limite della Pianura Padana quando si parla di aria è la sua stessa conformazione orografica e meteoclimatica che rende particolarmente difficile la dispersione degli inquinanti e addirittura porta alla formazione di inquinanti secondari, provocando superamenti dei valori limite per polveri sottili, ossidi di azoto ed ozono. Tale condizione costituisce una criticità già in più occasioni rappresentata in sede nazionale ed europea. Da anni stiamo affrontando il problema con impegno e determinazione. Regione Lombardia è stata la prima regione ad approvare un

L’assessore Claudia Maria Terzi con il presidente della Regione, Roberto Maroni

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Per la bonifica della discarica della ’ndrangheta di Desio è necessaria l’adozione di un’ordinanza sindacale piano aria con ben 91 misure, suddivise nei tre principali settori sui quali interverrà anche l’accordo che andremo a sottoscrivere: 40 relative al macro settore ’Trasporti e mobilità’; 37 misure al macro settore ’Sorgenti stazionarie e dell’energia’; 14 al macro settore ’Attività agricole’. Il nostro impegno, tuttavia, non si è dimostrato risolutivo perché necessita di essere ampliato alla partecipazione e alla responsabilità di altri livelli di Governo nazionale ed europeo in grado di intervenire su aspetti regolamentari, normativi e attraverso la messa a disposizione di risorse dedicate. Con questo accordo speriamo che anche il Ministero intervenga in maniera determinante sulla riduzione delle emissioni, anche attraverso una anticipazione di misure rispetto a quanto avverrà in altri Paesi o regioni europee. Un utilizzo maggiore delle energie alternative potrebbe alleviare il problema inquinamento: su questo fronte la Regione che interventi sta apportando in particolare in materia di incentivi? In attuazione della delibera n.

4769 del 28 gennaio 2016, è stato approvato il bando di contributi per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici (cosiddetto “Bando accumuli”). Si è trattato di una misura di incentivazione prevista dal Programma Energetico Ambientale Regionale (PEAR) che promuove l’autoconsumo di energia rinnovabile al fine di contenere i consumi energetici dai combustibili fossili. La misura, rivolta a tutti i soggetti pubblici e privati, residenti o aventi la propria sede legale o operativa in Regione Lombardia, ha previsto a contributo i costi sostenuti per l’acquisto con relativa installazione di un sistema di accumulo di energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico fino a 20 kW, connesso alla rete di distribuzione oppure ad isola. L’iniziativa ha avuto un grande successo con ben 582 richieste pervenute e 551 ammessi agli incentivi. Le risorse complessivamente utilizzate hanno superato i 2 milioni di euro. Oggi la nostra Regione copre il 13 % dei propri consumi mediante energia da fonti rinnovabili: ciò significa che ha raggiunto e superato l’obiettivo dell’11.3 % assegnato dallo Stato in base agli obiettivi europei di contenimento delle emissioni climalteranti. Non dimentichiamoci inoltre la grande disponibilità di risorse idriche e la nostra propensione storica per la produzione di energia pulita dall’acqua. La sfida che ci attende ora è quella di decarbonizzare la nostra economia e renderla sempre

LA CARTA D’IDENTITÀ

Avvocato, è stata sindaco a Dalmine Nata a Osio Sotto (Bg) il 30 settembre 1974, Claudia Maria Terzi, avvocato, è stata sindaco del Comune di Dalmine (Bg) dal 2009 al 2013. Precedentemente è stata consigliere comunale (2004-2009), presidente dell’Associazione Donne Lombarde di Bergamo e Provincia (20022006), segretario della circoscrizione 22 di Bergamo della Lega Nord (2003-2009) e membro del Comitato Tecnico Consultivo per le Nomine della Regione Lombardia (dal 2010). Dal mese di marzo 2013 è stata nominata Assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile presso la Giunta Regionale della Lombardia ed assunto le deleghe alla sostenibilità ambientale, bonifiche, cave e miniere, rifiuti, servizi idrici ed energia, paesaggio, tutela della biodiversità, telecomunicazioni e parchi. n

più circolare, in modo da non erodere le risorse naturali che sono indispensabili alla vita. Contenere i consumi energetici, aumentare la produzione da fonti rinnovabili e limitare l’uso delle materie prime sono impegni presenti nel Piano energetico regionale, di cui la Lombardia si è dotata nel 2014. Contro lo spreco del cibo, il Vostro assessorato ha varato un progetto che ha consentito di recuperare 830 tonnellate di alimenti: come funziona? Cosa può fare un cittadino per sostenere questa battaglia? Il tema dello spreco alimentare è una delle eredità di Expo 2015 a cui Regione Lombardia ha dedicato grande attenzione: insieme alle Amministrazioni locali, agli attori economici dei comparti alimentari e alle associazioni, siamo riusciti a creare una rete virtuosa che ci ha permesso di conseguire risultati straordinari frutto di azioni capillari, sinergiche ed efficaci. Per ridurre lo spreco alimentare, Regione Lombardia ha avviato iniziative concrete tra cui il progetto “l’ABC dello spreco alimentare”, nato dal Tavolo sull’educazione ambientale e dal Protocollo d’Intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per inserire l’educazione ambientale nei programmi scolastici. C’è poi il progetto ’Reti territoriali virtuose contro lo spreco alimentare’ in collaborazione con Fondazione Lombardia per l’Ambiente, con l’obiettivo di diminuire la quantità di rifiuti alimentari prodotti dalla grande distribuzione e con un fine sociale: distribuire ai più bisognosi gli alimentari invenduti o in eccedenza. Per fare un bilancio, in 12 mesi di progetto il totale degli alimenti recuperati (rifiuti evitati), e poi donati, è di 830,5 tonnellate. Di questi, circa la metà (435 tonnellate) sono stati raccolti dalla rete del Banco Alimentare presso l’Ortomercato di Milano. Sulla base delle quantità di alimenti recuperati, è possibile fornire una prima stima dei pasti forniti. Grazie al progetto, è stato recuperato cibo sufficiente per circa 1.661.000 pasti. Mi sembra che i numeri parlino da soli ma la nostra missione sulla lotta allo spreco e volta alla prevenzione deve continuare. Sarebbe auspicabile coinvolgere sempre più comuni, sono convinta che i risultati sarebbero ancor più soddisfacenti sia per i comuni sia per i cittadini stessi. Certo però come per tutti i temi ambientali, l’azione del singolo può essere determinante. Il cittadino può e deve iniziare a prestare attenzione a tutta una serie di pratiche che ben possono contenere lo spreco alimentare. Ad esempio: andare a fare la spesa con una lista, prendere solo il cibo fresco che effettivamente serve, controllare il frigorifero e quanto vi è conservato, cucinare porzioni giuste che possono sembrare ridotte rispetto a quelle a cui siamo abituati ma che ci permettono di

non avanzare nulla....insomma tante piccole attenzioni che costano poco ma che danno grandi risultati. Ricordiamo che il tema dello spreco alimentare non è solo un tema etico ma anche un tema ambientale importante. Limitare lo spreco significa non produrre rifiuti (e quindi avere meno bisogno di impianti di smaltimento) e non consumare risorse (acqua, territorio) inutilmente. Vigilanza ecologica volontaria in Lombardia: a che punto siamo? Non c’è ancora una legge in discussione. Certo è che siamo consci della necessità di intervenire ed aggiornare anche questo settore come abbiamo fatto per esempio per i parchi. Al momento abbiamo raccolto alcune riflessioni che una rappresentanza delle GEV ha predisposto nell’ambito di un seminario che si è tenuto a Brescia l’11 febbraio. Il seminario ha raccolto molteplici esperienze, le problematiche e le proposte di miglioramento che hanno portato ad una ipotesi di aggiornamento della normativa vigente. La legge regionale 9/2005 “Nuova disciplina del servizio volontario di vigilanza ecologica” ormai sconta più di 10 anni di attività e forse è giunto il momento di effettuare una revisione che permetta di adeguarla non solo alle normative intercorse, una su tutte la Lr. 28/2016 “Riorganizzazione del sistema lombardo di gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre forme di tutela presenti sul territorio”, ma anche alle necessità operative e gestionali che si sono manifestate a seguito dell’intenso lavoro delle GEV svolto sul territorio. Alcune di queste richieste riguardano la formazione continua (qui ricordo che Regione Lombardia svolge a costo zero e a titolo gratuito per tutte le GEV dei seminari su alcuni temi di particolare interesse), la valorizzazione dell’attività e il coordinamento con Istituzioni, Enti e Poli-


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venti di rimozione dell’amianto dalle strutture pubbliche su un bando che ne metteva a disposizione 300.000 euro in totale. Grazie a questi incentivi cerchiamo di promuovere la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici di proprietà degli enti locali. I beneficiari sono i Comuni lombardi che hanno già attivato una convenzione per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto proveniente da utenze domestiche, i cui criteri sono stati definiti con la delibera numero 3494 approvata nella giunta del 30 aprile 2015 proposta dal mio assessorato. Il bando, il cui finanziamento è a fondo perduto, prevede per i Comuni richiedenti una soglia massima di contributo pari a 15.000 euro. Le spese ammissibili riguardano la rimozione e lo smaltimento delle tipologie di rifiuti contenenti amianto. Nella provincia di Monza e Brianza, il solo comune che ha partecipato, Aicurzio, riceverà a fondo perduto 3.735,00 euro. Al momento, abbiamo finanziato 15 Comuni in sette province della nostra regione ammettendo al contributo, a fondo perduto, tutte le istanze pervenute da parte dei Comuni lombardi che hanno partecipato al bando e che vogliono mettere in sicurezza il loro territorio. Il nostro obiettivo è quello di rispondere ai bisogni dei lombardi e risolvere tutte quelle situazioni che sono a rischio. Stiamo già studiando un ulteriore bando, finanziato con circa 140.000 euro, che estenderà gli interventi anche alle Unioni di comuni e alle Comunità montane. Ricordo comunque che le attività di programmazione in tema amianto sono di competenza dell’Assessorato alla Salute che mi risulta stia proprio lavorando ad un aggiornamento del PRAL, il piano amianto di Regione Lombardia. Cos’è l’iniziativa “Fiumi Sicuri”? Ci sono interventi programmati anche sul territorio di Monza e della Brianza? L’iniziativa Fiumi Sicuri, promossa da Regione Lombardia per attuare interventi di manutenzione al reticolo dei fiumi e torrenti lombardi, con la partecipazione anche del Volontariato di Protezione Civile di Regione Lombardia, è stata finanziata direttamente dalla Regione sino al 2010. Successivamente, le singole Province hanno continuato con fondi propri a sviluppare questa iniziativa. Nella Provincia di Monza e Brianza ciò è avvenuto per uno/due anni. Attualmente la Provincia non ne organizza ma posso dirvi che per esempio il Parco della Valle del Lambro, in accordo con alcune organizzazioni di volontariato locali, sta realizzando importanti interventi manutentivi. In Brianza, a Desio in particolare, resta aperto l’annoso problema della

bonifica di quella che è stata ribattezzata la “discarica della ‘ndrangheta”, in via Molinara. Ci sono probabilità di intervento a carico della Regione? ll comune di Desio, già nel mese di maggio 2014, aveva richiesto alla Regione un intervento finanziario per l’effettuazione delle attività di caratterizzazione della discarica. In un successivo incontro con gli amministratori del comune, tenutosi il 6 novembre 2015, era stato evidenziato ai rappresentanti comunali l’impossibilità di procedere nel rispetto del Regolamento regionale n. 2/2012, così come da loro richiesto, ma che era necessario prevedere altre forme di finanziamento (tra cui quella prevista dall’art. 17 bis della l.r. 26/2003). Nel successivo incontro del 22 gennaio 2016, è stata ribadita da Regione la necessità di procedere secondo quanto previsto dall’art. 17 bis e cioè tramite l’adozione di un’Ordinanza sindacale per l’applicazione di misure di prevenzione e precauzione, che, ricordo, è requisito indispensabile per procedere all’istruttoria della domanda. Agli atti risulta pervenuta la documentazione relativa alla proposta del piano di caratterizzazione dei rifiuti (elaborato anche sulla base delle indicazioni e prescrizioni dettate da ARPA nella fase istruttoria al piano di caratterizzazione, redatto nel 2015). Alla data attuale, non risulta acquisita invece alcuna altra istanza da parte del comune di Desio. Regione Lombardia, come fa da sempre, è più che mai vicina al territorio. Il totale dei finanziamenti assegnati ai Comuni lombardi per le attività di bonifica per il periodo 2006/2016 è stato pari a circa 133.000.000,00 di euro. Non dobbiamo dimenticare che le risorse regionali per le bonifiche dovrebbero solo essere un’anticipazione: la disciplina stabilisce che sia il soggetto che ha causato la contaminazione a sostenere i costi (sempre più ingenti), delle bonifiche, ma nella assoluta maggioranza dei casi, il principio in questione non trova attuazione e spesso la nostra Regione interviene a finanziare messe in sicurezza o bonifiche che i Comuni non riescono a far fronte a situazioni necessarie di intervento in danno al contaminatore con successiva rivalsa. Il problema vero comunque è che le risorse sono sempre più limitate e tutti gli anni dobbiamo aggiornare la triste classifica di quelle che sono le situazioni più gravi e mano a mano che recuperiamo dei fondi, finanziare i singoli interventi. Certo che la disponibilità di maggiori risorse permetterebbe a tutti noi di non limitarci ad inseguire le emergenze ma programmare interventi strutturali che necessitano, per le loro caratteristiche, di molto tempo. n

Finanziamenti per rimuovere l’amianto: Il Comune di Aicurzio, riceverà a fondo perduto 3.735 euro

L’assessore regionale all’ambiente Terzi

zia. Ora stiamo valutando la percorribilità, tecnica e finanziaria, delle richieste al fine di giungere ad una bozza di modifica normativa su cui incentrare il dibattito politico. Nella provincia di Monza e Brianza, dati recenti rilevano un aumento dell’1,4% del consumo di energia elettrica delle imprese, soprattutto manifatturiere. Il suo assessorato contempla opportunità di efficientamento? Abbiamo messo in campo diverse azioni: abbandonare l’energia derivante dalle fonti fossili, puntare su quelle rinnovabili, su mobilità sostenibile, efficientamento energetico degli edifici e avere una nuova rete di illuminazione in chiave smart. Abbiamo affrontato il tema energetico in maniera decisa, anche rispetto al governo nazionale. Ricordo che, per esempio, il Governo non ha ancora aggiornato ed emanato la nuova Strategia energetica nazionale (Sen), così come altri provvedimenti in materia ambientale quali il ’Green act’, attesi ma mai concretizzati. Questa inerzia, purtroppo, crea un’incertezza che si scontra con le attese del mondo industriale che ha la necessità di conoscere gli indirizzi della parte politica nazionale per consolidare una programmazione e gestire gli investimenti. Non mi aspetto grandi sorprese dal Governo quello che manca è un quadro organico delle varie misure, capace di imprimere una vera svolta anche all’economia italiana. Al momento, nell’ambito della programmazione regionale, abbiamo attuato interventi per circa 65 milioni di euro, distinti in: risorse per l’efficientamento energetico degli edifici di proprietà dei Comuni e degli impianti di illuminazione pubblica. Oltre a ciò, sono state attuate ulteriori iniziative per un totale di oltre 3 milioni di euro per la ricarica domestica dei veicoli elettrici e il miglioramento dell’efficienza energetica delle piccole e

medie imprese attraverso l’adozione di sistemi di gestione dell’energia conformi alla “Iso 50001”. Per il futuro una prossima misura riguarderà la realizzazione di una rete per la ricarica dei veicoli elettrici e, per risorse rimanenti, si valuterà l’opportunità di predisporre nuove misure o di replicare quelle già in corso. Non meno importante, soprattutto per le nostre imprese, è anche la possibilità di avere a propria disposizione sul territorio infrastrutture di telecomunicazione adeguate. Anche per questo motivo, Regione Lombardia ha sottoscritto con il Mise l’Accordo di Programma per lo sviluppo della Banda ultra larga. Gli investimenti pubblici prevedono uno stanziamento di risorse complessive pari a 450 milioni di Euro, di cui 70 milioni stanziati da Regione Lombardia. Entro il 2020 il bando Bul garantirà un servizio a 30 Mbps (Megabit per secondo) al 100% della popolazione lombarda e a 100 Mbps all’85% della popolazione, rendendo la nostra Regione e le nostre imprese sempre più competitive sul mercato. Cos’è il Bando Free per l’efficientamento energetico? Come è possibile ottenere risorse? Lo scorso 22 febbraio abbiamo approvato la graduatoria relativa al bando Free, che ha erogato con-

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Abbiamo attuato interventi per circa 65 milioni di euro, distinti in risorse per l’efficientamento energetico degli edifici di proprietà dei Comuni e degli impianti di illuminazione pubblica

tributi per interventi di efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico. Il Bando ha assegnato 30,75 milioni di euro agli Enti Locali per la ristrutturazione del proprio patrimonio immobiliare. Un impegno concreto, da parte di Regione Lombardia, per consentire agli Enti locali una riqualificazione degli edifici pubblici con conseguente riduzione dei consumi energetici e dell’emissione di CO2 ma anche un contributo importante per riqualificare il patrimonio pubblico di proprietà dei Comuni lombardi. La misura ha previsto la concessione di un’agevolazione pari al 70 per cento delle spese (per il 30 per cento contributo a fondo perduto e per il 40 per cento finanziamento a restituzione), sino ad un massimo di 4,9 milioni di euro per ciascun progetto. Gli interventi relativi a ciascuna richiesta di agevolazione devono prevedere spese ammissibili pari ad almeno 1 milione di euro. Gli Enti beneficiari della manovra sono 19 mentre gli edifici che saranno ristrutturati sono 32, di cui 22 sono scuole. In particolare nella vostra provincia sono stati finanziati: Brugherio (via San Giovanni Bosco) - 2.232.151,60 euro e Monza (via Magellano,42) - 957.013,99 euro. Visto il grande successo del primo bando, il 21 aprile abbiamo deciso di replicare e di mettere in campo ulteriori 12.250.001,75 euro per finanziare altri progetti. Anche in questo caso una parte del finanziamento è a fondo perduto e una parte a prestito ma con modalità molto agevolate. Fino alle ore 12 del 15 settembre, potranno essere presentate le richieste per questo nuovo bando. In Lombardia e in Brianza resta da risolvere tra gli altri anche il problema della rimozione e smaltimento di numerose coperture in eternit: esistono incentivi regionali? Lo scorso 1 giugno è stato firmato il decreto che assegna oltre 150.000 euro per finanziare inter-

Lotta allo spreco del cibo: in 12 mesi sono stati recuperati e poi donati 830 tonnellate di alimenti


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ECOLOGIA&AMBIENTE

GREEN E HIGH TECH La mission della Fondazione Distretto fondata nel 2008: ne parla il direttore

«Un’energia efficiente è la garanzia del futuro»

PRODUZIONE DI RIFIUTI PER COMUNE In Kg pro/capite annui (anno 2015)

AL VOTO

CENTRO SINISTRA

LEGA NORD

Lazzate

di Roberto Magnani

La Fondazione Distretto Green and High Tech Monza Brianza è stata costituita il 18 giugno 2008 da Provincia di Milano (che da Giugno 2009 ha passato le competenze alla Provincia di Monza e Brianza), Associazione dei Comuni per il Distretto High Tech Milano Brianza, Confindustria Monza e Brianza e Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Monza e Brianza. Dal 2015 è entrato come fondatore anche il Comune di Monza. Con sede a Vimercate, ha come “mission” di assicurare la stabile competitività del tessuto industriale High Tech della Brianza. Nel tempo ha dato sostegno a numerose aziende che si occupavano di energie rinnovabili e fotovoltaico, poi messe in crisi dalla cancellazione degli incentivi statali. «Si è registrata una pesante crisi del settore e molte aziende hanno chiuso i battenti dice Giacomo Piccini, Direttore del Distretto - alcune si sono riconvertite sul fronte dell’efficientamento energetico, ma non è stato evidentemente sufficiente per far emergere il settore». «Tuttavia - dice con soddisfazione - ci sono almeno tre, quattro aziende brianzole che hanno pro-

Pubblico poco green Non ci sono molti esempi di applicazione di energie pulite nel panorama pubblico. Sono decisamente pochi ad esempio gli edifici come municipi e scuole che sfruttano le energie alternative: «Ci vorrebbe un piano nazionale finalizzato all’efficientamento ener-

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Come distretto siamo da sempre accanto alle aziende: le aiutiamo ad esempio a ottenere i finanziamenti europei

getico degli edifici pubblici - dice Piccini - ma dovrebbe andare di pari passo con interventi strutturali. I Comuni, dal canto loro, sono bloccati negli investimenti dal patto di stabilità».

Mobilità Diverse poi le applicazioni “green” sul fronte mobilità: «Dove ci sono molte tecnologie disponibili e sulle quali abbiamo lavorato. Con la Provincia di Monza e Brianza ad esempio abbiamo svolto un lavoro comune per l’implementazione delle biciclette a pedalata assistita». E poi c’è la mobilità elettrica e ibrida: «Alla St Microelectronis di Agrate, nel parcheggio sono stati installati stalli per ricaricare auto elettriche e hanno in flotta numerose vetture ibride. La direzione da prendere, sull’esempio dell’Energy Park, è quella di creare cordate di aziende per applicare soluzioni all’avanguardia e più efficienti». «Come distretto - conclude siamo da sempre accanto alle aziende: le aiutiamo ad esempio anche a ottenere i finanziamenti europei. Se l’idea c’è creiamo una rete che permetta loro di averli in tempi rapidissimi, anche in meno di una settimana» n AL VOTO

CENTRO SINISTRA

AL VOTO

CENTRO SINISTRA

Ceriano Laghetto

Barlassina

Camparada Usmate Velate

Lesmo

Sovico

Seveso

Lissone

Bovisio-Masciago Limbiate

Arcore

Cornate d'Adda

Vedano al Lambro

Mezzago Vimercate

Busnago

Bellusco

Villasanta

Varedo Nova Milanese

Carnate Bernareggio Aicurzio Sulbiate

Biassono

Cesano Maderno Desio

Ronco Briantino

Triuggio

Albiate

Seregno

Macherio

Burago di Molgora

Concorezzo

Muggiò

Ornago

Roncello

Cavenago di Brianza

Monza Agrate Brianza Caponago Brugherio

RACCOLTA DIFFERENZIATA PER COMUNE

In % (anno 2015)

Renate

Giussano

Lazzate

Besana in Brianza

Correzzana

Carate Brianza

Meda

Cogliate

Ceriano Laghetto

79,5 % 2. Bellusco 77,8 % 3. Caponago 73,6 %

Camparada Usmate Velate

Albiate

Seregno

Lesmo

Sovico

Seveso

Macherio

Lissone

Bovisio-Masciago Limbiate

Arcore

Cornate d'Adda

Vedano al Lambro

Mezzago Vimercate

Busnago

Bellusco

Villasanta

Varedo Nova Milanese

Carnate Bernareggio Aicurzio Sulbiate

Biassono

Cesano Maderno Desio

Ronco Briantino

Triuggio

Misinto Barlassina

PROMOSSI

Verano Brianza

Lentate sul Seveso

Burago di Molgora

Concorezzo

Muggiò

Ornago

Roncello

Cavenago di Brianza

Monza Agrate Brianza Caponago Brugherio

CONSUMO DEL SUOLO PER COMUNE (ISPRA)

In % (anno 2015)

Renate Briosco

Giussano

Lazzate

Besana in Brianza

Verano Brianza

Lentate sul Seveso

Correzzana

Carate Brianza

Meda

Cogliate

Ceriano Laghetto

Barlassina

Camparada Usmate Velate

Albiate

Seregno

Lesmo

Sovico

Seveso

Macherio

Desio

Lissone

Bovisio-Masciago

Arcore

Vedano al Lambro

Vimercate

Bellusco

Busnago

Villasanta

Concorezzo

Muggiò

Burago di Molgora

Ornago Cavenago di Brianza

Monza Agrate Brianza Caponago Brugherio

Fonte: Camera di Commercio

Cornate d'Adda

Mezzago

Varedo Nova Milanese

Carnate Bernareggio Aicurzio Sulbiate

Biassono

Cesano Maderno

Limbiate

Ronco Briantino

Triuggio

Misinto

BOCCIATI

53. Meda

56,3 % 54. Nova M.se 55,6 & 55. Carate B.za 55,5 % PROMOSSI

1. Cornate d’Adda 18,7 % 2. Sulbiate 22,9 % 3. Ornago 24,4 %

Da 18,7% a 29,1% Da 29,1% a 34,6% Da 34,6% a 41,9% Da 41,9% a 52,1% Da 52,1% a 71,3%

Veduggio con Colzano

BOCCIATI

53. Concorezzo 456,6 Kg 54. Barlassina 459,6 Kg 55. Agrate B.za 477,9 Kg 1. Lesmo

Da 55,5% a 61,7% Da 61,7% a 65,1% Da 65,1% a 67,3% Da 67,3% a 70,2% Da 70,2% a 79,5%

Veduggio con Colzano

Briosco

CENTRO DESTRA LEGA NORD

Correzzana

Carate Brianza

Meda Misinto

CENTRO DESTRA LEGA NORD

Besana in Brianza

Verano Brianza

Lentate sul Seveso

CENTRO DESTRA

Cogliate

seguito a sperimentare e produrre nell’ambito delle energie alternative e hanno avuto riscontri, prevalentemente all’estero. Vedi una azienda di Agrate, la Ecolibrì, che ha prodotto una centrale eolica a terra. Un’altra, di Velate, si è invece specializzata nelle centraline microelettriche che sfruttano piccoli corsi d’acqua per produrre energia per alimentare mini utenze. Lavoriamo anche con i project financing per il reperimento di fondi per l’efficientamento energetico ad ampio spettro».

Renate Briosco

Giussano

PROMOSSI

1. Roncello 325,6 Kg 2. Albiate 340,0 Kg 3. Sulbiate 348,4 Kg

Da 326 a 370 Kg Da 370 a 383 Kg Da 383 a 408 Kg Da 408 a 422 Kg Da 422 a 478 Kg

Veduggio con Colzano

Roncello

BOCCIATI

53. Nova M.se 58,5 % 54. Muggiò 61,1 & 55. Lissone 71,3 %


I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 7 Giacomo Piccini

L’ANALISI Monica Mauri, segretario generale Camera di Commercio

RIFIUTI URBANI: RIEPILOGO ANNO 2015

«Più di 5300 imprese hanno investito in green»

Lombardia

4.571.434.326 Totale rofiuti urbani (kg)

456,8 Kg pro capite all’anno 1,25 Kg pro capite al giorno Brianza

348.524.392

Totale rofiuti urbani (kg)

402,8 Kg pro capite all’anno 1,10 Kg pro capite al giorno LA RACCOLTA DIFFERENZIATA IN BRIANZA NEL 2015 3,5% Altro [Raee - Stracci 2,0% e indumenti dismessi - Plastica Altre voci]

Metalli

8,1% Legno

29,0%

11,9%

Raccolta multimateriale

12,6%

Organico

17,4%

Verde

15,5% Vetro

Carta e cartone

elettrici». Ma la qualità dell’aria non soffre solo dello smog delle auto, ma anche dalle emissioni del «riscaldamento delle case che spiega Mauri - potrebbero essere migliori con un rinnovamento degli immobili. Non solo dal bollettino degli immobili, dove ci sono anche le categorie energetiche, ma anche da utente, vedo tanti edifici in classe G (la più bassa, ndr) e pochi in classe A+ (la più alta, ndr)». Ma c’è di più per capire perché la qualità dell’aria non è buona.

di Carla Colmegna

Aria, consumo del suolo, aree industriali da rivitalizzare, rifiuti ed efficentamento energetico, mobilità, acqua. Sono alcune delle voci prese in considerazione dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza per la redazione del “Focus Ambiente” del mese di maggio 2017. Si tratta di uno studio che considera il rapporto Ecosistema Urbani 2016 di Legambiente, uno studio che fa la classifica annuale dei capoluoghi di provincia italiani in relazione a 17 parametri.

La graduatoria Monza e la sua provincia nell’elenco dei capoluoghi si distingue, ma spesso non per virtù. Un commento di alcuni dati del “Focus” lo fornisce Monica Mauri, segretario generale della Camera di Commercio di Monza e Brianza. Punto per punto, il segretario fa un’analisi dello stato di fatto della città e della provincia che, presi i parametri: aria, acqua, rifiuti, mobilità ed energie rinnovabili si trova al 91mo posto in Italia. Al primo c’è Macerata, all’ultimo Vibo Valentia. «Monza purtroppo registra alcune note dolenti per quanto riguarda l’ambiente. Una tra le altre è quella legata all’aria - dice Monica Mauri - La qua-

Monica Mauri

lità dell’aria, anche se non direttamente, risente in una certa misura del fatto che a Monza e provincia c’è molta densità veicolare. Siamo piazzati al 110mo posto come densità veicolare, vale a dire veicoli circolanti per km quadrato. Su un territorio così piccolo come il nostro, questo dato non rappresenta un buon segnale. Va però detto - aggiunge - che crescono le auto elettriche circolanti, e la Camera di commercio ha tra i suoi focus l’incentivazione dei veicoli

Pendolari e inquinamento «Uno dei problemi di Monza e Brianza è che introitiamo tanti pendolari, che vengono in auto e che quindi inquinano. A tale proposito dobbiamo collegarci al fatto che per il trasporto pubblico passeggeri siamo al 61mo posto: non malissimo, ma non benissimo, forse a livello regionale si sta muovendo qualcosa per il potenziamento dei trasporti pubblici, ma la Brianza sconta il fatto che i mezzi pubblici sono quasi solo Milanocentrici e poco frequenti e comodi in Brianza e a Monza. Ci sono pochi collegamenti diretti». Ancora in tema di trasporto/ inquinamento, un pensiero vale farlo sulle piste ciclabili. «Siamo al 2,83 metri (m.equiv/100ab) di piste

ciclabile, un dato che - spiega il segretario - non è granché vista la densità di traffico pericoloso per i ciclisti». E si arriva al consumo del suolo; nel 2015 in Brianza è stato del 40,7%, a Milano del 31,7%, a Napoli 33%, nell’Ogliastra del 2,4%. «Quello del consumo del suolo è un dato dolente perché si collega al fatto che siamo la provincia più densamente abitata da presenze attive, basti pensare che ci sono 137 imprese per kmq a livello lombardo, siamo piccoli e patria dell’imprenditoria. Ci sono Comuni come Nova e Lissone in cui non c’è più spazio per costruire (Lissone è al sesto posto in Italia per consumo di suolo, ndr)». Allora di positivo nulla? «Di questi dati preoccupanti si può leggere il lato positivo che è quello di essere produttivi» conclude Monica Mauri che aggiunge una valutazione a proposito della raccolta differenziata dei rifiuti per la quale la Brianza è sopra la media con il 62,9% dei rifiuti, contro il 59% della Lombardia, con punte del 79,5%. «Il dato sulla differenziata è buono, anche se meno rifiuti significa sì più coscienza ambientale, ma anche più crisi. È vero per che più di 5300 imprese hanno investito in impianti green e che qualsiasi imprenditore capisce che se spende meno in energia ne giovano gli utili. La coscienza dei brianzola ha già percorsi strutturati in tema ambientale e abbiamo sviluppato progetti collegati ai bandi europei con focus specifici ad esempio sugli alberghi che sono energifori». n


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I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


ECOLOGIA&AMBIENTE

I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 9

IL PROGETTO Con Legambiente, l’agenzia che conta otto Comuni soci sta lavorando al progetto Waste&think

Innova 21 ama l’ambiente A Seveso si ipoteca il futuro Quattro azioni per arrivare all’80 per cento di raccolta differenziata sensibilizzando cittadini, aziende e amministrazioni di Roberto Magnani

«Chi siamo? Un’associazione senza finalità di lucro impegnata nella diffusione della cultura della sostenibilità ambientale. Lavoriamo quotidianamente per cambiare la realtà verso un mondo più sostenibile e più vicino ai bisogni umani». È il “biglietto da visita” della Agenzia Innova 21, con sede a Cesano Maderno, presieduta da Marzio Marzorati e diretta da Simone Paleari. Conta otto comuni soci, Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Lentate sul Seveso, Meda, Seveso e Varedo, oltre che Legambiente Lombardia e Fla, Fondazione Lombardia per l’ambiente.

L’obiettivo L’obiettivo, attraverso l’informazione, l’educazione e il coinvolgendo attivo di cittadini, imprese, scuole e pubbliche amministrazioni, è quello di: «Migliorare la qualità della vita della società che

abita il territorio della Brianza e che vi riconosce la propria identità culturale». In particolare, attraverso relazioni tra diverse realtà in campo ambientale, l’agenzia svolge attività per la promozione della cultura della sostenibilità ambientale sui temi della mobilità, del risparmio energetico, dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, dell’uso del suolo, della promozione di stili di vita più rispettosi dell’ambiente e dei consumi consapevoli. Si occupa anche di progettazioni in supporto a pubbliche amministrazioni ed enti privati, processi di partecipazione, percorsi educativi e formativi rivolti ad adulti, scuole, giovani, anziani, stranieri. E ancora, di eventi pubblici e fiere, di campagne di comunicazione e sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e di incontri pubblici, seminari e corsi di formazione.

«

Una delle strategie per ridurre il rifiuto organico è sostituire i pannolini tradizionali con quelli lavabili

Waste4think Gli scorsi 8 e 9 giugno, in collaborazione con Legambiente, il Comune di Seveso e le società Ars Ambiente e Softline hanno organizzato un dibattito che ha visto la presenza di 50 delegati del progetto internazionale Waste4Think orientato al tema del recupero e riutilizzo dei materiali e delle opportunità offerte dall’economia circolare. Proprio a Seveso, ma anche a Zamudio (Spagna), Cascais (Portogallo) e Halandri (Grecia), grazie a un progetto finanziato dall’Unione Europea si sta effettuando una sperimentazione nell’ambito della gestione dei rifiuti per costruire soluzioni innovative e condivisibili a livello comunitario. In particolare l’idea è di considerare i rifiuti come una risorsa e sensibilizzare quindi i cittadini, le aziende e le amministrazioni pubbliche sulla necessità di diminuire l’impatto ambientale delle scelte quotidiane. A guidare il progetto sono gli spagnoli della Fundaciòn Deusto con la cooperazione di altri 18 membri in 6 nazioni europee. Nell’arco di tre anni (la durata del progetto), spiega Simona Colombo, direttrice di Legambiente Lombardia in un comunicato, «si punta a ottenere l’80 per cento di raccolta differenziata con un cambio di stili di vita della co-

La differenziata farà la differenza

munità senza contare che ridurre i rifiuti comporta un risparmio economico grazie all’utilizzo della nuova tariffa puntuale». Quest’ultima è una delle quattro azioni avviate nelle aree delle sperimentazione insieme al recupero del rifiuto organico, l’educazione ambientale nelle scuole e la promozione all’utilizzo dei pannolini la-

vabili. «La presenza dei pannolini ha un peso rilevante nel sacco del residuo secco - aggiunge il presidente di Agenzia Innova21, Marzio Marzorati - Il passaggio al pannolinolavabilepermetteunariduzione di più di una tonnellata di rifiuti per singolobambino, oltre a un grande vantaggio economico per la famiglia». n


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I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA A CURA DI SPM MONZA BRIANZA

Meregalli Impianti DA ARCORE SOLUZIONI INNOVATIVE PER OGNI TIPO DI EDIFICIO: IL GRUPPO MEREGALLI ANCORA ALL’AVANGUARDIA

Modellare la struttura sulle esigenze del cliente per trovare la soluzione a ogni problema «soprattutto quando gli altri desistono». La mission del gruppo Meregalli di Arcore, leader in Italia per la realizzazione di impianti termotecnici per il comparto industriale, i fondi immobiliari e le grandi società di distribuzione, si è trasformata in una filosofia aziendale che ha i suoi punti di forza nell’affidabilità, nella rapidità di esecuzione e nella disponibilità. Il cliente, spiegano dalla direzione, viene sempre ascoltato attentamente per capire ciò di cui ha bisogno, incanalare i suoi bisogni in base alla nostra esperienza, consigliarlo e realizzare un impianto

su misura, garantito dall’assistenza post vendita. Quella di Meregalli Impianti Termotecnici è una storia lunga più di mezzo secolo. L’impresa, fondata nel 1955 da Giovanni, padre dell’attuale responsabile, non solo è cresciuta costantemente, ma da qualche anno guarda con interesse anche all’estero. Ha una struttura agile, flessibile e dinamica: la struttura tipica della media impresa coniugata all’organizzazione capillare della grande azienda. «Le nostre soluzioni – precisano dall’azienda - complementari e integrative consentono di ottenere impianti all’avanguardia affidabili, di lunga durata progettati per riportare il minor numero possibile

d’inconvenienti in modo da scongiurare qualsiasi fermo di produzione». L’azienda brianzola ha installato impianti sia in camere bianche di classe altissima, sia in industrie chimiche e farmaceutiche che in “bunker gas” con sistemi di esecuzione antideflagrante. Con un fatturato medio di oltre venti milioni di euro e una cinquantina di dipendenti, il Gruppo Meregalli controlla al 100% la Fire Detection (impianti antincendio) e Nuovi Pianeti (global service), società che completano i servizi offerti da Meregalli Impianti Termotecnici. «Non è possibile stare fermi: bisogna anticipare il mercato e operare all’insegna del just in time e della massima flessi-

L’Amministratore Unico e Direttore Tecnico Ambrogio Meregalli

bilità». Il Gruppo Meregalli è all’avanguardia nella progettazione e nella realizzazione di impianti sostenibili dal punto di vista ambientale ed energetico. Ne è un esempio la realizzazione dell’Hotel Giulia a Milano, primo hotel italiano della catena spagnola Room Mate nato dalla riqualificazione di un immobile storico in via Silvio Pellico 4, a due passi dal duomo di Milano, di proprietà di Prelios SGR. Decisamente complicato il lavoro di progettazione e di realizzazione del sistema impiantistico dell’hotel, a opera di Meregalli Impianti. La nostra

società ha ’cucito’ l’impianto (di condizionamento, di ricambio dell’aria, elettrico, di gestione, quindi impiantistica a 360°) alla struttura, per non andare a impattare sull’edificio storico: il 95% dell’edifico esistente è stato preservato permettendo tra l’altro meno spreco di materiali e meno polveri. Il risultato è di grande qualità e all’avanguardia, così come la tecnologia utilizzata.

Via Forlanini 42 - Arcore Tel 03962705.1 r.a.meregalli@mere.it

WWW.MEREGALLISRL.IT www.ilcittadinomb.it

L’intervento ENERGIA TERMICA DALLE ACQUE DI SCARICO? SI PUÒ. A NOSEDO L’INNOVATIVO IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI MEREGALLI IMPIANTI Il depuratore di Nosedo, il primo e il più grande impianto di trattamento acque reflue della città, sorge a sud est di Milano in un’area compresa tra la città costruita e la vasta fascia agricola che si estende verso la pianura nei pressi dell’Abbazia di Chiaravalle. L’impianto di depurazione rigenera circa 150 milioni di metri cubi di acque reflue e di scarico: hanno una temperatura media di 12-14 gradi nella stagione invernale e 22-24 gradi nella stagione estiva: questo è possibile grazie alla presenza di un grande pozzo termico gratuito. L’idea è nata dall’esperienza acquisita da Meregalli Impianti Termotecnici in lunghi anni di lavoro necessari alla realizzazione di centri commerciali e di impianti di condensazione ad anello liquido, oltre che dalla realizzazione e

gestione di centrali con gruppi frigoriferi alimentati ad acqua di pozzo. Il gruppo ha realizzato questa centrale “pilota” di raffrescamento e riscaldamento: è dotata di pompe di calore acqua/acqua con scambio di ciclo abbinata alle acqua depurate, per la “palazzina servizi” e la “palazzina di rappresentanza” del depuratore di Nosedo. La soluzione realizzata costituisce un’incisiva misura di efficientamento energetico degli impianti installati: l’utilizzo delle pompe di calore offre valori di resa che raggiungono anche i 4,3 kW per 1 kW elettrico consumato, con una sensibile riduzione del consumo energetico per il riscaldamento (o raffrescamento) degli edifici rispetto alla vecchia soluzione con condensazione ad aria precedentemente installata, portando ad un ri-

I BENEFICI DEL NUOVO IMPIANTO Mese Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Consumo Consumo elettrico vecchi elettrico nuovi gruppi gruppi kWh/giorno kWh/giorno 2.352 804 2.184 768 840 636 1.176 516 1.512 600 2.184 720

Rispermio energetico kWh/giorno

Risparmio energetico %

1.548 1.416 204 660 912 1.464

66 65 24 56 60 67

Schemi e immagini dell’impianto

sparmio energetico di ben oltre il 55%. Le caratteristiche sperimentali dell’impianto di Nosedo non coinvolgono quindi solo la depurazione, il recupero e il riutilizzo delle acque, ma anche applicazioni di sostenibilità ed efficienza energetica tanto da ricevere nel 2013 il premio di Legambiente “Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente”. La centrale viene costantemente monitorata mediante un sistema di regolazione elettronica di ultima generazione, che permette di registrare e gestire al meglio le prestazioni. Vengono prodotte acque calde a bassa temperatura ed acqua refrigerata, con potenza termica instal-

lata complessiva di 300 kW e frigorifera di 360 kW, sfruttando come detto le acque reflue dopo un accurato filtraggio. Particolare attenzione è stata dedicata alla scelta del filtro installato: di tipo autopulente e idoneo al trattamento di acque reflue, ha un grado di filtrazione di 500 micrometri, un’alta superficie di scambio e garantisce una capacità di trattamento pari a 80 metri cubi per ora. L’intervento di riqualificazione effettuato per l’ottimizzazione energetica degli edifici esistenti nel sito di Nosedo rende quindi attraente lo sfruttamento termico delle acque reflue trattate, anche nel più ampio contesto urbano nel

quale il depuratore è inserito. I riscontri operativi hanno mostrato che l’efficienza del nuovo impianto supera abbondantemente i risparmi ipotizzati in fase di progettazione tanto da rendere conveniente questo tipo di applicazione su scala ben più rilevante rispetto alla realizzazione effettuata. La soluzione tecnica adottata può essere replicata in ambiti più contenuti, anche un depuratore medio piccolo offrirebbe il contenuto termico derivante dalle acque reflue depurate, sufficiente ai fabbisogni termici degli edifici ausiliari del depuratore stesso, riproponendo pertanto l’impianto di Nosedo.


ECOLOGIA&AMBIENTE

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ENERGIA L’azienda di prosciutti sceglie il teleriscaldamento nell’alleanza con Acsm Agam e Comune di Monza

Al gruppo Rovagnati parte la cogenerazione L’annuncio dell’accordo era stato dato poco più di un anno fa: un’alleanza tra Acsm Agam e Rovagnati per il teleriscaldamento di Monza e per l’energia sostenibile. Ora il nuovo impianto di cogenerazione ad alto rendimento installato dall’industria che produce prosciutti e salumi nello stabilimento di Villasanta è in funzione. E agisce su più versanti.

Gli obiettivi Oltre a soddisfare le esigenze del sito produttivo, fornisce energia termica alla rete di teleriscaldamento. È il risultato di una sinergia industriale fra il gruppo alimentare e la multiutility che apre anche a benefici per il territorio dal punto di vista ambientale promuovendo una fonte di energia sostenibile. Composto da motori cogenerativi (con una potenza elettrica complessiva di 2,4 MW elettrici e di 2,4 MW termici) l’impianto produce contemporaneamente sia l’energia elettrica per il funzionamento dello stabilimento che si occupa di produzione e logistica sia la quantità di calore sufficiente per coprire i fab-

bisogni dell’equivalente di 36 condomini di grandi dimensioni (18.000.000 kWh/annui), “realizzando un risparmio di energia pari a 1.600 tep ed una riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera di circa 2.700 tonnellate”, viene specificato da Acsm Agam. C’è grande soddisfazione da parte di tutti gli attori coinvolti. C’è soddisfazione dall’azienda Rovagnati «per il risultato ottenuto e l’importante contributo ambientale nei confronti delle comunità locali e per l’avviamento di un percorso in direzione dell’indipendenza energetica del proprio sito produttivo». E c’è soddisfazione da parte di Acsm Agam in più c’è anche «pieno interesse a proseguire l’espansione del teleriscaldamento nel territorio del comune di Monza grazie al quale i cittadini monzesi potranno godere di tutti i benefici che questo vettore energetico può garantire, ossia risparmio energetico, benefici ambientali, vantaggio economico, maggiore sicurezza». L’iniziativa fa parte del progetto di sviluppo del sistema di teleriscaldamento a Monza, oggi esteso oltre 30 chilometri. n

I DETTAGLI DELL’IMPIANTO COSA SI FA? L’impianto , composto da motori cogenerativi, produce contemporaneamente sia l’energia elettrica per il funzionamento dello stabilimento - che si occupa di produzione e logistica sia calore. QUANTO CALORE PRODUCE? Il calore prodotto è sufficiente per coprire i fabbisogni dell’equivalente di 36 condomini di grandi dimensioni (18.000.000 kWh/annui), “realizzando un risparmio di energia pari a 1.600 tep ed una riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera di circa 2.700 tonnellate”. CHE POTENZA HA? L’impianto ha con una potenza elettrica complessiva di 2,4 MW elettrici e di 2,4 MW termici. DOVE SI FA? Il nuovo sistema servirà i quartieri di San Rocco e Triante e avrà una capacità di circa 20.000.000 kWh» LA NOVITÀ È di prossima realizzazione un impianto alimentato da caldaie a biogas, al depuratore di Monza.

L’azienda Rovagnati


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ECOLOGIA&AMBIENTE

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ACSM AGAM E BRIANZACQUE Le due aziende hanno firmato un’intesa di miglioramento energetico

Energia e calore, un accordo doc Il quartiere San Rocco di Monza farà da capofila ad una nuova e più efficiente produzione di elettricità e calore. Si tratta di un progetto appena nato, che segue quello che è già in atto nell’azienda Rovagnati e che permetterà un miglioramento energetico significativo.

L’accordo L’accordo è stato firmato tra Acsm Agam e BrianzAcque ed è il frutto della conclusione di uno studio appena completato sulla possibilità di unire in modo sinergico le due aziende, a vantaggio della produzione di energia nella provincia di Monza e Brianza. Nel dettaglio, si tratterà di una sinergia virtuosa a tutela dell’ambiente. Asm Agam e BrianzAcque con il Comune di Monza avevano siglato un “Protocollo d’intesa per l’efficientamento energetico” che valorizzava ed aumentava l’efficienza dei rispettivi processi industriali, con riflessi diretti in merito alla razionalizzazione dell’uso delle risorse ambientali a beneficio del territorio. Gli studi completati hanno permesso, proprio pochi giorni fa, di sottoscrivere il contratto per la cessione del calore tra Acsm Agam e BrianzAcque. Questo vuol dire che verranno posati impianti di

cogenerazione e caldaie a biogas da parte di BrianzAcque nel proprio impianto di depurazione di San Rocco, e che Acsm Agam realizzerà la connessione alla propria rete di teleriscaldamento. Una volta completato l’intero procedimento impiantistico e di collegamento, sarà possibile produrre, nello stesso tempo, elettricità (utilizzata da BrianzAcque per i propri fabbisogni) e calore (ceduto al teleriscaldamento di Acsm Agam) e questo avverrà mediante apparecchiature ad alto rendimento, con tecnologie tali da qualificare una sinergia industriale che porterà valore aggiunto a Monza e alla Brianza.

I dettagli Il progetto, appena sarà reso concreto, sarà in linea con l’indirizzo dell’Amministrazione locale, il Comune di Monza, in materia di sostenibilità ambientale e andrà nella direzione del costante desiderio di dare impulso all’efficientamento, che è obiettivo di entrambe le aziende protagoniste. «Si tratta di un’intesa virtuosa che evidenzia tutta l’importanza della collaborazione tra fra due società partecipate del territorio – ha dichiarato il presidente di Brianzacque, Enrico Boerci - che lavorano non solo fornendo servizi nei rispettivi settori, ma facendolo in

Il depuratore a San Rocco e a lato, sopra, il presidente di BrianzAcque Boerci e sotto l’ad di Acsm Agam, Paolo Soldani

«

«Il potenziamento del teleriscaldamento si estenderà nella zona di San Rocco e negli altri quartieri della città»

modo efficace così da creare valore aggiunto per i cittadini e per le imprese». «Dal punto di vista tecnico – ha sottolineato l’amministratore delegato di Acsm Agam, Paolo Soldani -, la formula è analoga a quella varata proprio nei giorni scorsi nello stabilimento di Villasanta del gruppo alimentare Rovagnati. L’intesa con BrianzAcque si inserisce

nell’articolato programma di potenziamento del teleriscaldamento, che grazie a questa iniziativa si estenderà anche nella zona di San Rocco e, con ulteriori sviluppi, negli altri quartieri della città». Terminato lo studio e perfezionata la firma dell’accordo, i lavori di ampliamento della rete saranno avviati nelle prossime settimane. n .


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ECOLOGIA&AMBIENTE

BEA La presidente di BEA (Brianza Energia Ambiente con sede a Desio), Daniela Mazzuconi analizza l’impegno

Calore dai rifiuti: «Rispetta l’ambiente e fa risparmiare» Teleriscaldamento, per alcuni Comuni una realtà ormai consolidata, per altri un’introduzione recente che porta vantaggi tangibili, in altri ancora è un sistema che ha suscitato, e continua a suscitare un ampio dibattito anche sul piano politico, oltre che tecnico. La presidente di BEA (Brianza Energia Ambiente con sede a Desio), Daniela Mazzuconi traccia un’analisi approfondita dell’impegno dell’azienda proprio sul fronte del teleriscaldamento e del suo futuro, anche in risposta alle contestazioni. Presidente, Bea sta investendo molto nel teleriscaldamento: come funziona? Che Comuni serve? Quali sono i vantaggi per i cittadini? Il nostro teleriscaldamento è alimentato dai rifiuti domestici (frazione secca) bruciati nel termovalorizzatore di Desio. Questo consente una notevole diminuzione delle emissioni nocive, sia perché vengono eliminate tante piccole caldaie che comunque producono emissioni non sempre controllabili o controllate, sia perché è possibile un controllo effettivo presso il termovalorizzatore, che – non dimentichiamolo – è monitorato in tempo reale dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA). Il termovalorizzatore serve i Comuni di Desio, Bovisio Masciago, Nova Milanese, Varedo ed è in corso l’ampliamento della rete a Varedo (lotto 2), Muggiò e Cesano Maderno. I vantaggi, oltre a quelli ambientali già ricordati, per i cittadini sono vari: costi più contenuti, eliminazione delle caldaie condominiali, eliminazione di tutti i controlli relativi e dei costi di manutenzione. Sempre a proposito di teleriscaldamento, a fronte di un recente accordo ventennale siglato dalla amministrazione comunale in scadenza di Cesano Maderno, le opposizioni politiche contestano il fatto che per così tanto tempo si continueranno a bruciare rifiuti e che, per una decisione considerata molto vincolante, sarebbe stato forse il caso di interpellare i cittadini con un referendum. Cosa ne pensa? Intanto già oggi noi disponiamo di caldaie a metano che possono sostituire il termovalorizzatore: è successo nel 2016, quando l’impianto dei rifiuti è rimasto chiuso sei mesi per manutenzione straordinaria e il teleriscaldamento non ha avuto

problemi. L’utilizzo del metano è molto più costoso, ma comunque possibile. Sulla questione del referendum si tratta di un problema di natura comunale e come società noi vorremmo restare al di fuori del dibattito politico. Una società per azioni, com’è appunto BEA, deve fare l’interesse dei soci in tutti i sensi, compreso l’interesse economico, e il Consiglio di Amministrazione per legge non può operare in danno della società: talvolta il dibattito politico non tiene conto di questo e ci addossa responsabilità e colpe che non abbiamo. Le stesse opposizioni politiche sostengono che in alternativa al teleriscaldamento prodotto con la combustione dei rifiuti, si potrebbe realizzare un impianto che produrrebbe energia pulita attraverso il compost: se è così, perché BEA non l’ha preso in considerazione? Il compost è il prodotto della degradazione della frazione umida del rifiuto urbano. Il termovalorizzatore non brucia rifiuto umido, perché in tutti i Comuni soci è diffusa con buone percentuali la raccolta differenziata; noi smaltiamo anche l’umido raccolto nei Comuni, presso un altro impianto individuato con apposita gara. Credo ci sia notevole confusione nella testa di chi fa questa affermazione. Ad ogni modo noi ci occupiamo e ci occuperemo di tutti i modi per produrre energia dai rifiuti, compreso il trattamento del rifiuto umido: ma il rifiuto umido, non il compost, almeno considerate le attuali tecnologie! Una delle caratteristiche principali del teleriscaldamento è che abbatte l’inquinamento, visto che condomini ed edifici pubblici serviti non hanno più una propria centrale termica e conseguenti emissioni e costi di manutenzione/sostituzione dell’impianto, e che il cittadino/ente risparmia il 20% sulla bolletta. Qualcuno potrebbe sostenere che il risparmio è esiguo. Da cosa è determinato il restante 80%? Chi sostiene che il risparmio è esiguo ci suggerisca come risparmiare di più rispettando l’ambiente! Dunque il teleriscaldamento rispetta l’ambiente e fa risparmiare cittadini e amministrazioni comunali, che cosa si vuole di più?

IL TELERISCALDAMENTO A NOVA MILANESE

15 MESI

É il tempo in cui sono durati i lavori per collegare il circuito cittadino al termovalorizzatore di via Agnesi a Desio

20%

Il risparmio energetico di decine di famiglie novesi rispetto alle utenze di gas metano. Il telereiscaldamento ha permesso anche un sensibile abbattimento delle emissioni inquinanti

25

Gli edifici pubblici che usufruiscono del servizio.

70

Le utenze private, tra appartamenti ed esercizi commerciale, a usufruire del servizio.

7 CHILOMETRI

La lunghezza dell’intero circuito che abbraccia l’intera città di Nova Milanese

Fonte: Brianza Energia Ambiente

La presidente Daniela Mazzucconi

È ora di finirla di essere contro a prescindere! Altra contestazione riguarda il presunto monopolio del teleriscaldamento: posata la rete e servite le utenze, queste ultime non possono cambiare fornitore di energia. Cosa risponde? L’affermazione è falsa. Qualunque fornitore di energia può posare una rete e fornire riscaldamento (oltre che teleriscaldamento): questo già avviene anche nei Comuni in cui c’è la nostra rete.

Ovviamente poi il cittadino sceglierà a quale servizio è meglio rivolgersi. Per altro nella nostra zona ci sono reti di teleriscaldamento alimentate a metano, per esempio a Seregno: i cittadini possono verificare costi di allacciamento e tariffe. Noi non ci lamentiamo dicendo che sono monopoliste certe società che distribuiscono gas metano. A questo mondo c’è spazio per tutti. Poi mi chiedo: perché chi vende il gas non ha fatto la proposta di teleriscaldamento ai Comuni? Il motivo è uno solo: i costi sono eccessivi e fluttuanti. Mentre agli stessi va bene il vecchio sistema di caldaie e caldaiette, dove il costo dell’impianto e della relativa manutenzione con le responsabilità connesse è a carico del privato. Pensiamo del resto a una scuola: eliminare le centrali termiche è un bene o un male? Altro capitolo riguarda la realizzazione a Desio, in collaborazione con BrianzAcque, di un im-

«

«Il teleriscaldamento rispetta l’ambiente e fa risparmiare cittadini e amministrazioni comunali, che cosa si vuole di più? È ora di finirla di essere contro a prescindere!» pianto di trattamento di fanghi derivanti dagli impianti di depurazione della Brianza. In cosa consiste? Quali vantaggi determinerebbe? Un tale impianto sicuramente limiterebbe lo spargimento dei fanghi nei campi con le nefaste conseguenze che ci sono state, eviterebbe ai nostri fanghi di andarsene in giro per la Lombardia (altro vantaggio ambientale), consentirebbe una diminuzione dei costi e sarebbe un chiaro segnale della collabo-


I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 15 dell’azienda in merito al teleriscaldamento già in atto e al suo impiego futuro

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«Un impianto di trattamento dei fanghi ne limiterebbe lo spargimento nei campi con le nefaste conseguenze che ci sono state e consentirebbe una diminuzione dei costi» razione di due aziende pubbliche della Brianza. La collaborazione tra aziende pubbliche è importantissima, ormai non è più possibile stare fermi e da soli. È in atto un grande processo che mira a stabilire relazioni quando non unificazioni di aziende pubbliche in tutta la Lombardia ed è dunque bene che le grandi aziende monzesi non stiano a guardare oppure prima o poi verranno “mangiate. n

IL FUTURO Brianza Energia Ambiente e BrianzAcque pensano a una struttura che si occupi dei residui

I fanghi del depuratore presto saranno energia È in arrivo un impianto per il loro trattamento Brianza Energia Ambiente, in collaborazione con Brianzacque, ha in programma la realizzazione di un impianto per il trattamento dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione della Brianza.

Il rapporto ISPRA ISPRA nel suo “Rapporto sulla gestione dei fanghi da depurazione anno 2015” (l’ultimo disponibile) stima che i fanghi destinati in agricoltura in Regione Lombardia siano 134.000 tonnellate/anno. BrianzAcque da sola produce circa 9.000 t/anno di fanghi dal depuratore di Monza. In base al progetto avviato, questi fanghi verranno essiccati in un impianto apposito sviluppato congiuntamente dalle due società, facendo uso del cascame termico del termovalorizzatore di Desio prima di essere avviati a recupero energetico nello

stesso. Le cronache dell’ultimo anno dimostrano come lo spandimento in agricoltura dei fanghi da depurazione si sia prestato a pratiche criminali e dannose per l’ambiente in Lombardia e in tutto il Paese, stante anche la estrema difficoltà nell’adottare controlli efficaci, per la scarsa tracciabilità intrinseca di questa pratica; è altresì noto alla comunità scientifica internazionale che l’incenerimento con recupero energetico

dei fanghi da depurazione ha un impatto ambientale migliore rispetto anche alla discarica e allo spandimento in agricoltura; del resto proprio l’incenerimento è la pratica corrente per la gestione dei fanghi in Paesi molto avanzati dal punto di vista del rispetto dell’ambiente, come la Germania o la Svizzera, Paese in cui peraltro è vietato lo spandimento dei fanghi da depurazione in agricoltura, per evitare che i metalli pesanti in essi

L’incenerimento è la pratica corrente per la gestione dei fanghi in Paesi molto avanzati

L’impianto di Desio garantisce completa tracciabilità delle attività di gestione dei fanghi da depurazione

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contenuti si bioaccumulino ed entrino nella catena alimentare.

La tracciabilità L’impianto di Desio, completamente rinnovato e portato allo stato dell’arte nel 2016, garantisce completa tracciabilità delle attività di gestione dei fanghi da depurazione, controllo in mano pubblica e rigoroso rispetto degli standard di protezione ambientale vigenti; in quest’ottica è positivo il fatto che due realtà pubbliche della Provincia di Monza e Brianza (BEA e Brianzacque) lavorino insieme per la migliore gestione dei temi inerenti la protezione dell’ambiente e la tutela dei cittadini come, del resto, si stanno accingendo a fare anche il CAP e CORE (l’inceneritore di Sesto San Giovanni) in Provincia di Milano n (Fonte BEA).


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ECOLOGIA&AMBIENTE

I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 17

TELERISCALDAMENTO Vantaggi chiari a Nova a un anno e mezzo dal lancio, presto anche a Muggiò e Cesano

«Energia pulita per 20 anni» A un anno e mezzo dall’avvio dell’impianto il bilancio è positivo e la quasi totalità degli edifici comunali usano il calore che esso produce di Giusy Taglia

Non ha avuto alcuna esitazione il comune di Nova nell’approvare la delibera che dava il via ai lavori per la realizzazione della rete di allacciamento al termovalorizzatore di Desio. Era il 18 luglio del 2012. Voto unanime in sede di consiglio comunale. Un paio di anni per completare i lavori necessari per la realizzazione della rete e, ormai da un anno e mezzo, il teleriscaldamento è utilizzato in tutti (o quasi) gli edifici comunali, ma non solo.

La durata «La convenzione stipulata con Bea – ha sottolineato il sindaco Rosaria Longoni – ha una durata ventennale. Il primo anno completo durante il quale è stato utilizzato il teleriscaldamento è stato il 2016, siamo a metà del secondo anno, per avere qualche dato preciso sull’effettivo risparmio ci vogliono almeno tre anni completi, ma i vantaggi di questa tipologia di riscaldamento credo

siano fuori discussione». E ha aggiunto: «Oltre ad un effettivo risparmio rispetto al classico riscaldamento a metano, una notevole ricaduta positiva si ha in relazione ai costi della manutenzione: il Comune non è più alle prese con guasti e blocchi di caldaie. Notevole il guadagno anche in termini di sicurezza senza contare la garanzia che deriva dalla continuità del servizio».

I collegamenti Tutti (o quasi) gli edifici comunali usufruiscono del teleriscaldamento: dall’edificio comunale alla Villa Brivio, dal Centro sportivo di via Brodolini alle scuole. Unica eccezione è costituita dall’ex scuola, ora Casa delle Arti e dei Mestieri, di via Roma che non è stato possibile allacciare alla rete. Non mancano i privati che hanno scelto di usufruire del teleriscaldamento anche se, naturalmente, bisogna avere determinate caratteristiche. Prossimi utenti del teleriscaldamento dovrebbero essere i condomini del complessi di via Doria, via Battisti e via Villoresi. Insomma il teleriscaldamento conviene. Senza ombra dubbio. E non inquina. Tutto, del resto, è partito proprio da quella conferenza dei sindaci che in una sorta di “Proto-

Il sindaco di Nova Milanese Rosaria Longoni

collo di Kyoto” made in Brianza decisero di cercare di contrastare l’inquinamento cercando di ridurre le emissioni di CO2 e affini. A firmare quel protocollo per Nova c’era l’allora sindaco, ora consigliere regionale Laura Barzaghi. «L’inquinamento è il primo problema che abbiamo come Regione Lombardia – ha sottolineato la Barzaghi – il patto dei sinda-

ci era nato in seguito ad una misura europea in materia ambientale.

Il futuro Nova Milanese è il quarto paese dell’area desiana che sfrutta l’energia derivante dai rifiuti, prima di noi avevano aderito Desio, Varedo e Bovisio. So che a breve si uniranno an-

che Muggiò e Cesano Maderno». E ha concluso: «I vantaggi sono fuori discussione: a volte è un problema puramente ideologico, ma per lo smaltimento dei rifiuti le possibilità sono due: o il forno o le discariche. Sinceramente non riesco proprio a pensare che le seconde possano essere una soluzione ecologica». n


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IL RAPPORTO 2016 Con 55 milioni di chili (+7%) si conferma la più virtuosa tra le regioni italiane

Raccolta rifiuti elettronici La Lombardia senza rivali È anche la regione che conta il maggior numero di centri di conferimento, 966 strutture, suddivise in 863 centri di raccolta di Roberto Magnani

La Lombardia quando si parla di rifiuti elettronici ha sicuramente il pollice verde: si tratta infatti della regione italiana più virtuosa per quanto riguarda i quantitativi raccolti e trattati alla voce: “Apparecchiature elettriche ed elettroniche”. Il dato è emerso dalla nona edizione del “Rapporto annuale” - relativo al 2016 - a cura del Centro coordinamento Raee presentato a Milano. Una ricerca che presenta i dati a livello nazionale e regionale. Ebbene: la Lombardia guida la classifica delle regioni italiane e si conferma la più virtuosa con una raccolta 2016 pari a oltre 55 milioni di chilogrammi di Raee (55.641.536 kg) in crescita del 7,06% rispetto al 2015. Guardando il dato medio, ogni lombardo è come se avesse raccolto 5,56 kg di Raee, un dato vicino alla media dell’area set-

tentrionale e di gran lunga superiore a quello nazionale che si attesta a 4,67 kg per abitante. Non solo: la Lombardia è anche la regione che conta il maggior numero di centri di conferimento, 966 strutture, suddivise in 863 centri di raccolta (di cui 507 unità aperte dalla Distribuzione) e 103 ulteriori centri verso i quali i cittadini possono conferire gratuitamente i loro rifiuti elettrici ed elettroni-

«

La tipologia di Raee più raccolto è quello che viene chiamato R2, raggruppamento 2, i “grandi bianchi”

«

Milano, con oltre 17 milioni di chili di Raee non ha rivali in Italia, seguono a distanza Como e Brescia

ci. A conti fatti sono quindi presenti ben 9 strutture ogni 100mila abitanti. Nel dettaglio dei rifiuti conferiti, la tipologia di Raee più raccolto è quello che viene chiamato R2, raggruppamento 2, i “grandi bianchi” con una percentuale del 33,2% seguito dal R4 (Piccoli elettrodomestici), 24,1%, R1 (Freddo e clima) con il 22,8% e R3 (tv e monitor) al 18,9%. Per quanto riguarda poi il Raggruppamento 5 (Sorgenti luminose), in Lombardia si raggiunge il 30% del totale raccolto in Italia. Passando alle singole province, quella di Milano, con oltre 17 milioni di chili di Raee non ha rivali in Italia, seguono a distanza Como e Brescia con oltre 6 milioni ognuna, Bergamo con 5 milioni e Monza e Brianza e Varese con 4 milioni ognuna. Da segnalare che nel 2016 tutte le province lombarde hanno incrementato la loro performance, Brescia, Como e Lecco ad esempio registrano un aumento del 10%. Tra i centri raccolta o di conferimento, le province che ne contano di più sono Lodi con 24 ogni 100mila abitanti e Bergamo e Cremona con 16. n

I NUMERI DEL 2016

55.641.536

I kg raccolti nel 2016 dalla Lombardia, che si conferma la regione più virtuosa d’Italia in crescita del 7,06% rispetto al 2015

966

[

È il numero di centri di conferimento presenti in Lombardia così suddivisi: 863 CENTRI DI RACCOLTA (di cui 507 unità aperte alla Distribuzione) 103 CENTRI APERTI AI CITTADINI

Sono presenti 9 STRUTTURE OGNI 100MILA ABITANTI

LE TIPOLOGIE DI RAEE

R1 Apparecchiature refrigeranti [Per esempio frigoriferi, congelatori, apparecchi per il condizio-

namento]

R2 Grandi bianchi [Per esempio lavatrici, lavastoviglie, forni a microonde, cucine economiche, ecc.] R3 TV e monitor [Per esempio televisori, monitor di computer] R4 PED CE ITC, apparecchiature illuminanti e altro [Per esempio aspirapolvere, macchine per

cucire, ferri da stiro, friggitrici, frullatori, computer (unità centrale, mouse, tastiera), stampanti, fax, telefoni cellulari, videoregistratori, apparecchi radio, plafoniere]

R5 Sorgenti luminose [Per esempio neon, lampade a risparmio, a vapori di mercurio, sodio, ioduri.]


I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 19 Per quanto riguarda la raccolta di sorgenti luminose, si raggiunge il 30% del totale raccolto in tutta la penisola

Dopo il segno meno Monza e la Brianza invertono la tendenza RAEE (RACCOLTA RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI)

5,56 Kg

È la media procapite nel 2016. Un dato di gran lunga superiore a quella nazionale che si attesta a 4,67 kg per abitante

IL PUNTO SULLE SINGOLE PROVINCE LOMBARDE

17MILIONI di kg a Milano 6MILIONI di kg a Como e a Brescia 5MILIONI di kg a Bergamo 4MILIONI kg a Monza e Brianza e a Varese

Nel 2016 tutte le province lombarde hanno incrementato la loro performance, Brescia, Como e Lecco ad esempio registrano un aumento del 10%

RIFIUTI CONFERITI IN BASE ALLA TIPOLOGIA

22,8% 33,2% 18,9% 24,1% R1

R2

R3

R4

Per quanto riguarda il Raggruppamento 5, in Lombardia si raggiunge il 30% del totale raccolto in Italia.

Fonte: Nona edizione del “Rapporto annuale 2016” a cura del Centro coordinamento Raee

Nel 2015 la raccolta in provincia aveva fatto segnare un segno meno (-2,64%) con 3.970.000 chili di Raee conferiti C’è da ricordare, a proposito di Monza e Brianza e del suo strepitoso risultato del 2016, che nel 2015 la raccolta aveva fatto segnare un segno meno (-2,64%) con 3.970.000 chili raccolti a differenza di tutte le altre province lombarde che avevano invece incrementato la quota di RAEE raccolti. Estremamente positivo il commento rispetto ai dati 2016 di Fabrizio Longoni, Direttore Generale del Centro di Coordinamento RAEE: «Nel 2016 l’Italia ha registrato un incremento a doppia cifra nella raccolta dei RAEE gestita dai Sistemi Collettivi, che sfiora il 14%. La Lombardia, da regione che raccoglie più di tutte le altre, ha contribuito a questo risultato con un proprio aumento dei quantitativi assoluti di oltre il 7%, confermando un impegno che la allinea alle realtà virtuose del Nord Europa» ha dichiarato. E ancora: «La strada intrapresa dimostra che la regione è senza dubbio sulla strada giusta e nei prossimi anni contribuirà al raggiungimento degli

obiettivi europei, anche attraverso l’investimento nella comunicazione diretta a cittadini e ai consumatori per favorire la massima consapevolezza dell’importanza della raccolta differenziata dei RAEE; gli oltre 10 milioni di cittadini saranno un traino virtuoso per tutta la nazione. La Lombardia, grazie alla presenza sul territorio regionale di una molteplicità di impianti di trattamento dei RAEE rappresenta già oggi un esempio concreto e applicato di economia circolare». Da segnalare, a proposito dei punti di raccolta, anche la positiva parnership, giunta al terzo fra il consorzio Ecolight e Leroy Merlin tramite le EcoIsole RAEE, posizionate presso i punti vendita dell’azienda specializzata in bricolage e fai-da-te. A marzo ne è stata inaugurata una all’esterno del punto vendita di Agrate, un servizio gratuito per incentivare la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici di piccole dimensioni. Dal 2014 sono state 18 EcoIsole Leroy Merlin e gli oltre 23 mila cittadini che hanno utilizzato il servizio hanno permesso di raccogliere più di 24 tonnellate di piccoli RAEE. Solo nel 2016, 15.000 cittadini hanno usufruito del servizio. n R.Mag.


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ECOLOGIA&AMBIENTE

TRAFFICO GREEN In Italia e in Europa vendite in crescita mentre calano quelle delle auto tradizionali

Ibride, è boom: ecco tutti i vantaggi Dalla Formula 1 in giù (e ora. ultimissima novità, anche la Formula E, tutta elettrica, a Roma Eur), le politiche, gli investimenti e le ricerche delle grandi Case automobilistiche mondiali (e di riflesso della rete vendita) sono orientate sempre più ai modelli ibridi ed elettrici, cioè alimentate con un utilizzo limitato, o addirittura assente di carburanti di origine fossile. Sul mercato ci sono auto ibride ed elettriche ad autonomia estesa: quest’ultima è una tecnologia di trazione in cui il motore termico è utilizzato solo per alimentare e dare energia a quello elettrico, che fa muovere la vettura. Una delle ultime vetture ad essere sbarcata sul mercato italiano è la IONIQ di Hyunday nella versione Plug-in (con le batterie ricaricabili direttamente dalla rete di casa, in poco più di 2 ore) Hybrid che ha un propulsore 1.6 benzina con rendimento termico al 40% e 105 CV di potenza accoppiato a un’unità elettrica da 45 kW (61 CV) alimentata da una batteria agli ioni polimeri di litio con capienza pari a 8,9 kWh. È possibile affidarsi esclusivamente al motore elettrico percorrendo fino a 63 Km di distanza. In Europa analisti ed esperti

di settore stimano in 310 mila unità di vetture elettriche e ibride plug-in che saranno commercializzate in tutto il Vecchio Continente entro la fine del 2017. In Italia se il mercato dell’auto nuova ha segnato una battuta d’arresto nel mese di aprile, con le immatricolazioni in calo del 4,6%, le auto ibride (con doppio motore) hanno registrato nello stesso mese un boom di vendite con un +53,8% rispetto al 2016, 4.675 vetture, il 2,9% dell’intero mercato nazionale. In calo drastico le vendite di auto a metano (-55%) mentre le elettriche “pure” non decollano, -2,2%. Ma qual è il motivo del successo delle vetture ibride? Ad di là dell’aspetto ecologico (ovvia-

+ 53,8% Le auto ibride (con doppio motore, termico ed elettrico) ad aprile hanno registrato un boom di vendite con un +53,8% rispetto al 2016. Vendute 4.675 vetture. Segno meno per le elettriche “pure”.

ELETTRICO PURO, IBRIDO E IBRIDO PLUG-IN 1] ELETTRICO

Le elettriche ad autonomia estesa, oltre che ricaricabili attraverso la rete di casa, hanno anche un motore termico utilizzato solo per alimentare e dare energia a quello elettrico, l’unico che fa muovere la vettura

2] IBRIDO

Il veicolo ibrido è dotato di un doppio propulsore, termico ed elettrico. Nella “full-hybrid” gli accumulatori vengono caricati in marcia prelevando energia ad esempio durante le frenate

310.000 BOOM DI VENDITE

Le vetture elettriche e ibride plug-in che saranno commercializzate in tutto il Vecchio Continente entro la fine del 2017 secondo le stime di analisti ed esperti del settore

mente determinante), tra i vantaggi di possedere un’auto ibrida c’è il comfort interno determinato dall’assenza di rumore del motore termico, o addirittura, cedi ad esempio la Toyota con tecnologia Full Hybrid non c’è la necessità di fermarsi per ricaricare la batteria di bordo. Gli accumulatori vengono caricati durante la marcia prelevando energia ad

3] IBRIDO PLUG-IN

La tecnologia “Plug-in” permette di ricaricare le batterie da una comune presa elettrica

4.675

Le vetture ibride (con doppio motore) immatricolate in Italia nel 2016 segnando il

+53,8%

A fronte di un calo del 4,6% di immatricolazioni nel mercato delle auto nuove

esempio durante le frenate. Vengono poi notevolmente abbattuti i costi del carburante: in quanto il motore termico a benzina si attiva solo ad alti regimi. Sempre sul fronte costi, inoltre, ad di là dei vantaggi su bollo (per le auto ibride vengono considerati infatti solamente i kW del motore termico e non la potenza complessiva della vettura)

2,9%

È la percentuale di auto ibride rispetto l’intero mercato nazionale

-55% -2,2%

È il calo delle È il calo delle vendite di auto vendite di auto a metano elettriche

e tassa di possesso (in diverse regioni italiane, vedi la Lombardia, viene garantita l’esenzione della tassa per un periodo di 3 o 5 anni variabile da caso a caso), in molti comuni italiani alle auto ibride è consentito alle parcheggiare gratis sulle strisce blu e l’accesso alle zone a traffico limitato (Ztl) gratuitamente o a tariffa scontata. n R.Mag.

IL DATO Sono l’8,25% del totale circolante, ancora molte, ma il dato è quello inferiore nella regione

Automobili Euro 0 inquinanti come nessuna: ma in Brianza stanno sparendo di Roberto Magnani

Non si producono più addirittura da 24 anni, ma sono ancora ben 600mila quelle che circolano sulle strade della Lombardia e 45.700 nella provincia di Monza e Brianza. Stiamo parlando delle automobili Euro 0, quelle più inquinanti in assoluto: per disposizioni di legge dovrebbero rimanere fermi anche senza blocchi del traffico. Invece più di 4 milioni circolano in Italia. Il dato (allarmante) emerge dai registri delle assicurazioni. Un dato su cui pesano le auto storiche, che in Lombardia godono di agevolazioni, ma che da sole non rappresentano il totale del fenomeno.

Record in Lombardia La nostra regione è quella che in Italia ne ha il numero maggiore (probabilmente anche perché quella con più mezzi circolanti in assoluto). Le auto Euro 0 sono fuori produzione dal 1992 e, secondo quanto deciso a fine 2014

dal governo, dovrebbero essere fuorilegge dal 2019. Ma non tutto è negativo: da una ricerca condotta da Facile.it, sito specializzato nel confronto delle polizze auto, a Monza e in Brianza gli Euro 0 sono l’8,25% del totale, il dato inferiore della regione dove invece in vetta c’è Milano (197mila veicoli registrati), poi Brescia (74 mila) e Bergamo (58.700). In percentuale, cioè rispetto all’intero parco auto, la classifica cambia: Milano ha il primato di auto inquinanti (10,44%), ma il secondo posto è occupato da Pavia (10,31%) e il terzo da Lodi (10,19%).

Inquinamento Una presenza, quella delle Euro 0, che certo non favorisce la lotta all’inquinamento in Pianura padana. In particolare a “pesare” è il Pm10 che, soprattutto d’inverno, complice anche l’accensione degli impianti di riscaldamento, soffoca la Città metropolitana, la provincia di Monza e la zona di Brescia.

AUTO EURO ZERO CIRCOLANTI (dati dal registri delle assicurazioni)

1993 L’anno in cui

Più di 4.000.000 I veicoli che circolano in Italia

2019 L’anno in cui diventeranno

600.000 In Lombardia

si è smesso di produrle

fuorilegge in base a quanto deciso a fine 2014 dal governo

45.700 In Monza e Brianza

LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA Per veicoli registrati % rispetto all’intero parco auto

1° Milano 197mila 2° Brescia 74mila 3° Bergamo 58mila

1° Milano 10,44% 2° Pavia 10,31% 3° Lodi 10,19%

Monza e Brianza registra il dato inferiore della regione con

8,25%

QUANTO COSTA L’ASSICURAZIONE (Dati facile.it) Raffronto tra due veicoli di pari cilindrata (1.000) e con identico utilizzo Si tenga inoltre presente che possedere un’auto Euro 0, oltre a rappresentare un danno ambientale, pesa anche sul portafoglio: secondo quanto appurato da “Facile.it” ha anche un costo assicurativo maggiore di circa il

Euro0 (1990) 399 € Euro4 (2007) 351 €

15% rispetto a un veicolo di pari cilindrata e utilizzo, ma immatricolato come Euro 4. Il portale, per essere più chiari, ha simulato quanto costa l’assicurazione su due veicoli di pari cilindrata (1.000) e con identico

utilizzo: la prima, Euro 0 immatricolata nel 1990, può ottenere come migliore tariffa 399 euro all’anno; la seconda, immatricolata nel 2007 e Euro 4, può pagare 351 euro, circa il 13% in meno. n


ECOLOGIA&AMBIENTE

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ANAS Un piano da 155 milioni chiamato “Greenlight” per le gallerie della rete stradale, anche in Lombardia

Risparmio e più sicurezza con il led nelle gallerie Una prima tranche da 45 milioni ne vedrà investiti 5,5 per l’area Nord Ovest, (Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta) Tra le iniziative ‘green’ sulla rete stradale gestita da Anas in Lombardia, da segnalare che è in fase di gara il progetto “Greenlight”. Si tratta di un appalto di durata triennale che interessa tutto il territorio nazionale e che consentirà l’esecuzione di lavori di manutenzione degli impianti in galleria, mediante fornitura e posa di Led di ultima generazione con regolazione e monitoraggio dei consumi e che sostituirà progressivamente i precedenti impianti.

Il piano da 155 milioni Si tratta di un piano che prevede un investimento complessivo di circa 155 milioni di euro: gli obiettivi, oltre alla riduzione dei consumi e alla migliore ge-

stione degli impianti di illuminazione, è l’innalzamento dei livelli di sicurezza all’interno delle stesse gallerie, potenziando la visibilità e la qualità di diffusione delle luci artificiali. Il piano su tutto il territorio nazionale si articola in due fasi: una prima tranche di investimenti, oggetto dell’accordo quadro pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso mese di aprile, prevede circa 45 milioni di euro (circa 5,5 milioni di euro per l’area Nord Ovest, che include Lombardia/Piemonte/Liguria/Valle d’Aosta) e una seconda tranche per 110 milioni di euro complessivi da attivare successivamente.

Manutenzioni straordinarie Inoltre, per la rete Anas in Lombardia saranno previsti, a breve, due ulteriori interventi di manutenzione straordinaria: uno da 3,4 milioni di euro riguardante le gallerie sulla strada statale 336: galleria Malpensa 3, svincolo uscita Terminal 1,

Una galleria ben illuminata

3,4 milioni In Lombardia previsti, a breve due ulteriori interventi di manutenzione straordinaria

galleria Malpensa 5, Malpensa 8 e galleria Brighenti. Previsti anche adeguamenti agli impianti di illuminazione all’aperto lungo la strada statale 336dir (in corrispondenza dei km 4,500 e km 9,800 e tratti saltuari successivi). Un altro intervento da 3,6 milioni di euro (lavori di manu-

tenzione straordinaria, controllo, ripristino e integrazione impianti tecnologici presenti lungo le strade statali Anas in Lombardia ai fini del conseguimento del risparmio energetico) che porteranno a sostituire nelle gallerie gli attuali proiettori al sodio alta pressione con lampade a “led”. n


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ECOLOGIA&AMBIENTE

L’INVENZIONE Si chiama “Lybra” ed è un’idea della “Underground Power”, startup italiana di Paderno

Ecco il dosso intelligente Elettricità dalle frenate di Michele Boni

In un mondo dove si pone sempre più attenzione a non pesare troppo sull’ambiente circostante diminuendo sprechi, consumi e inquinamento, c’è chi come Underground Power una startup italiana, con alle spalle sei anni di vita, riesce a trasformare l’energia cinetica in energia elettrica.

Energy harvesting Questa società guidata da Andrea Pirisi vive e cresce giorno dopo giorno con l’ambizione di trasformare alcuni innovativi studi sull’energy harvesting, sviluppati in collaborazione con il Politecnico di Milano, in prodotti utili a tutti. L’idea di adattare queste ricerche ad un dispositivo capace di recuperare l’energia sprecata dai veicoli ha fatto sì che l’azienda vincesse diversi premi, tra i quali: “Impresa Innovazione D2T” dalla Provincia di Trento e quello per il Cavalierato Giovanile “Il Miglior Progetto Innovativo del 2012” dalla Provincia di Monza e Brianza. Top ten green Nel 2013 Underground Power è

stata anche nominata come una delle “10 Aziende Green più promettenti d’Italia “. Nel 2014, a riprova del successo di questo nuovo approccio al Cleantech, UP ha ricevuto un finanziamento record per le startup da Unicredit. La società con sede a Paderno Dugnano sul finire del 2016 ha sottoscritto con l’amministrazione di Concorezzo l’atto di concessione del suolo e del sottosuolo pubblico alla rotonda della Sp3, che conduce a Monza, nelle vicinanze dell’Eurohotel per installare Lybra, un dispositivo che funge da assorbitore dell’energia sprigionata dalle frenate delle auto in prossimità della rotatoria.

Lybra Questo sofisticato sistema permette di recuperare dal traffico

«

Raggiunto un accordo con il comune di Concorezzo per installare “Lybra” alla rotonda della Sp3

cittadino energia che viene trasformata in corrente elettrica e può illuminare anche un edificio. Lybra è un rallentatore stradale intelligente. Il dispositivo viene inserito filo asfalto nelle aree dove i veicoli devono obbligatoriamente rallentare per mantenere la sicurezza stradale. Aiuta le macchine a rispettare i limiti di velocità e ne recupera l’energia cinetica sprecata durante il rallentamento.

Concorezzo «Lybra è il frutto di un lungo lavoro fatto in laboratorio e approvato dal Ministero dei Trasporti ha trovato già applicazione nei pressi del centro commerciale Auchan di Rescaldina– aveva spiegato il ceo di Underground Power Andrea Pirisi - . Siamo molto contenti di aver trovato l’intesa con un’amministrazione pubblica come Concorezzo». Il sindaco «Noi siamo sempre favorevoli all’innovazione - aveva aggiunto il sindaco Riccardo Borgonovo -. Un ringraziamento particolare va fatto ai nostri uffici che si sono messi subito a di-

«

Andrea Pirisi con l’assegno premio della Provincia di Trento

Il dispositivo viene inserito filo asfalto nelle aree dove i veicoli sono costretti a rallentare

sposizione per accogliere questo progetto. Visto che siamo i primi in Italia a sottoscrivere questa iniziativa, speriamo di essere d’esempio per il paese». Ora però si attende il parere positivo del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per trasferire l’innovativo progetto dalla carta alla realtà. n


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ECOLOGIA&AMBIENTE

IMMOBILI Mauro Danielli dell’Osservatorio Immobiliare

«Il 60% delle case è ancora energivoro» di Carla Colmegna

Energia, tutela ambientale e immobili. Mauro Danielli, presidente dell’Osservatorio Territoriale e Immobiliare della Camera di Commercio di Monza e Brianza ha ben presente il quadro generale della situazione legata al patrimonio edilizio nella provincia di Monza e Brianza e dell’impatto che esso ha sull’ambiente. Danielli, com’è il rapporto immobili/energia/ambiente in Brianza? In Brianza abbiamo uno stock abitativo di 450mila appartamenti esistenti e per questi l’offerta media annua è di 30mila. Per quanto riguarda l’aspetto legato all’energia, va detto che dal 2012 c’è l’obbligo di certificazione energetica, vale a dire che chi vuole vendere deve farla. In questi cinque anni,al catasto energetico di quegli immobili ne sono stati censiti un terzo e oltre il 60% appartiene alla classe energetica più bassa, vale a dire che è energivoro e questa è una stima abbastanza ottimistica. Questo significa che queste abitazioni appartenenti a classi basse consumano parecchio?

Sì. Tutto questo patrimonio immobiliare non è stato riqualificato, consuma male e molto. Esiste quindi un legame diretto tra riscaldamento fatto male e che consuma molto e inquinamento ambientale... Dipende da chi fa le analisi. Chi le fa dal punto di vista del traffico delle auto dice che a inquinare è il riscaldamento degli edifici in classe bassa, chi costruisce case dice che la colpa è delle auto... Da parte di chi vuole comperare casa c’è attenzione alla classe energetica per avere una casa che non inquini? A dire la verità, c’è molta sensibilità in chi compra, ma più che per rispetto dell’ambiente per rispetto del portafoglio. Chi acquista una casa si informa per scegliere quella che gli può consentire di ridurre i

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«Chi compra casa è molto attento al tema energetico, ma più per il portafoglio che per l’ambiente»

costi di riscaldamento e di condizionamento: meno consumi, meno costi e alla fine meno inquinamento. Quindi, indirettamente, il consumatore è sensibile al tema ambientale. C’è un dettaglio che lo fa capire molto chiaramente... Quale? Fino a cinque anni fa, il consumatore chiedeva «quanto mi costerà il riscaldamento?» durante la trattativa dell’acquisto della casa, oggi lo chiede immediatamente, come prima domanda. Il costo energetico è diventato un discrimine per l’acquisto. Questo incide quindi anche sulla vitalità del mercato immobiliare... Certo, il consumatore oggi gestisce di più i costi. Bisogna poi ricordare che le opere di miglioria sugli immobili energivori si possono portare in detrazione dal 50 al 65% in 10 anni dall’esecuzione delle opere. A Monza e Brianza come sta il mercato immobiliare, è fuori dalla crisi? Noi cerchiamo di leggere i segnali del mercato di compravendita e sono assolutamente positivi. Non si è più ai picchi del 2007, intendiamoci, non è tutto

I CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA IN BOLLETTA PER LE AZIENDE DI MONZA E BRIANZA

3.100 Gigawattora I consumi di energia elettrica di tutte le imprese del territorio in un anno

34,3 Megawattora

+1,4% Aumento annuo

La media di consumi per impresa

Monza e Brianza Lombardia Italia

Anno 2014 (In GWh)

Anno 2015 (In GWh)

Var. % 2015/2014

MWh a impresa

3.057

3.100

+1,4

34,3

49.547 207.173

50.357 210.808

+1,6 +1,8

49,3 33,7

I consumi di energiaper settore di attività economica Monza e Brianza Agricoltura

Lombardia

Italia

Anno 2015 (In GWh)

Var. % 2015/2014

Anno 2015 (In GWh)

Var. % 2015/2014

Anno 2015 Var. % (In GWh) 2015/2014

9

+2,3

876

+7,8

5.690

+5,9 -0,1%

Industria

2.079

+1,9

31.843

-0,2%

122.362

Manifatturiero

1.983

+1,6

29.154

-0,1

105.217

-0,4

Servizi

1.012

+0,2

17.639

+4,8

82.756

+4,4

Commercio Alloggio e ristorazione TORALE

320

+0,4

4.460

+2,1

21.047

+0,7

95

+3,6

1.810

+4,0

11.126

+2,3

3.100

+1,4

50.357

+1,6

210.808

+1,8

uno splendore, ma il dato del 2016 sul 2015 registra un incremento delle compravendite del 20% e la sensazione del 2017 è che si stia continuando in termini positivi. Cosa frena ancora la ripresa del mercato degli immobili? L’accesso al credito. Ora esso interessa e supporta due case su

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«Rispetto a cinque anni fa, il consumatore oggi chiede subito quanto costa il riscaldamento»


I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 25 2.079 GWh

Le aziende brianzole più energivore sono quelle del settore industriali, comunque al di sotto della media regionale

95 GWh

Il consumo annuo delle imprese nei settori alloggio e ristorazione, con una media ad attività di 21,8 MWh

12,8 GWh

Il consumo di energia ogni 1.000 addetti. Sempre sotto la media nazionale di 13 GWh

Elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Terna e Registro Imprese

tre, prima della crisi era il contrario. Previsioni? Tra un anno, un anno e mezzo, si tornerà a costruire, ma si abiterà sempre più in città, bisognerà vedere dove. Monza? Se la città sarà più collegata al resto del territorio sarà attrattiva anche sul mercato immobiliare. n

ENERGIA Buoni i dati della Camera di Commercio sulle bollette, ma si può fare di più

Risparmio di elettricità Monza promossa per le imprese più virtuose Attività che divorano energia, risparmio energetico e vantaggi che si possono trarre da una gestione oculata della risorsa. La provincia di Monza e Brianza si punta una stelletta sulla divisa. Benchè, infatti, i consumi di energia siano aumentati in un anno dell’1,4%, le imprese brianzole risultano più attente al risparmio di energia elettrica rispetto alla media lombarda. Ma c’è di più, secondo i dati dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza, la media del consumo per addetto è inferiore a quella nazionale; per quanto riguarda invece la tipologia di imprese, le manifatturiere sono le più energivore, anche se lo restano sempre meno della media regionale.

L’analisi Per analizzare il rapporto tra consumo di energia elettrica e attività, il 31 maggio scorso, a Monza la Camera di Commercio di Monza e Brianza ha discusso il tema nel convegno “Efficienza energetica: un’opportunità per ogni pmi”. Al convegno esperti e imprenditori che hanno parlato della propria attività, considerata un caso di stu-

dio, come quelle alberghiere. La Camera di Commercio ha infatti voluto sensibilizzare le imprese sui temi dell’uso responsabile dell’energia e sui ritorni economici conseguenti. Tra gli esperti invitati a Monza anche l’ingegner Elia Taddia product manager dell’Euroconsult di Bernareggio, azienda che si occupa di noleggio operativo, cioè di noleggio di beni strumentali, anche legati all’energia. Ingegner Taddia, Monza e la sua provincia sono sensibili al tema dell’uso oculato dell’energia, quali modi esistono per perseguirlo? Importante è sapere come declinare l’efficienza energetica. Noi proponiamo il noleggio operativo di beni strumentali. L’efficienza energetica prevede sempre un intervento abbastanza strutturale

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«Le colonnine elettriche per le auto in Italia sono poche rispetto a Francia, Inghilterra, Norvegia, Olanda»

degli impianti delle pmi ma, pur essendoci un’attenzione sempre crescente delle istituzioni che propongono bandi e finanziamenti a tassi agevolati, le aziende fanno ancora fatica ad accedere al credito per fare interventi in quel senso e ripagarli con il risparmio che ne deriva. Impegnare delle risorse per un rientro economico, che c’è sempre ed è importante, non è facile per le piccole e medie imprese. Si deve, per esempio, investire oggi 100 per avere negli anni un risparmio di 10 o 20; impegnare subito 100 è ancora un ostacolo alla diffusione e proliferazione dell’efficienza. Con il noleggio operativo non si impegnano le risorse e non si versano anticipi. I nostri clienti devono impegnare i capitali nella produzione o nel cambio di macchinario, che permette il salto tecnologico, sempre più l’arma vincente delle pmi. Per questo motivo, le pmi si concentrano sull’acquisto di materiali e strumenti innovativi e l’impiantistica del capannone e degli uffici va in secondo piano; con il noleggio questo problema può essere superato, le pmi pagano un canone e affittano. Voi noleggiate impianti che fan-

no risparmiare energia e denaro che poi può essere reinvestito? Sì. Il noleggio operativo è una formula commerciale e finanziaria che è dinamica, flessibile e applicabile ad ogni tipo di bene strumentale comprese le caldaie a condensazione, la cogenerazione, le pompe di calore, gli impianti di illuminazione a led. Qualche esempio? Clienti che hanno sostituito, noleggiandolo, la vecchia caldaia per acqua calda col sistema cogenerativo, che produce più calore e energia elettrica. Così ottengono calore che serve per produrre, per esempio, mozzarelle e formaggio e intanto anche energia che consumano o che possono vendere. Tantissimi alberghi stanno passando alll’illuminazione a led, altre attività rinnovano con il prestito tutta la parte termica e di condizionamento. Il cliente paga un canone mensile, che comprende anche la manutenzione dell’impianto ordinaria e straordinaria, e dopo il periodo di noleggio che va dai 24 ai 60 mesi può decidere o di acquistare il macchinario o di cambiarlo. Tendenzialmente l’efficienza energetica, a parte i led, ha una vita utile dei propri strumenti di 10 o 20 anni, quindi i nostri clienti hanno poi acquistato il bene per una cifra simbolica perché hanno capito che funziona e che prevede anche vantaggi fiscali. Noi noleggiamo anche impianti di depurazione delle acque. Altro punto molto importante a cui stiamo dando attenzione è la mobilità elettrica. n C. Col.


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I

ECOLOGIA&AMBIENTE

GELSIA AMBIENTE Il presidente Borgato: «È un sistema che ha attestato il nostro territorio tra i più virtuosi»

«Il rifiuto utile»

I NUMERI DI GELSIA AMBIENTE

AL VOTO

CENTRO SINISTRA CENTRO DESTRA LEGA NORD

«Grazie al nostro sacco blu è diventato un’opportunità»

IL SACCO BLU E GLI ALTRI Sacco blu

con microchip per il non riciclabile (ritirato una volta a settimana)

Sacco giallo di Paolo Colzani

«In questi anni, abbiamo investito parecchio in termini di risorse umane ed economiche su un’idea ambientale sostenibile molto forte, in un momento in cui è aumentata la sensibilità per questo tema, prova ne sia che Papa Francesco gli ha dedicato una sua enciclica, con argomentazioni di prospettiva significative. Ed i riscontri sono straordinari: oggi il rifiuto non è più un problema, bensì un’opportunità». Massimo Borgato commenta così l’attualità che vive Gelsia Ambiente, società con sede a Desio, che gestisce i servizi di igiene ambientale in venticinque Comuni (a Besana in Brianza, Ceriano Laghetto, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Limbiate, Varedo, Seregno, Desio, Lissone, Muggiò, Biassono, Rovello Porro e Cusano Milanino lo spazzamento stradale, nonché la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti; a Briosco, Misinto, Cogliate, Sovico, Triuggio, Albiate, Carate Brianza, Verano Brianza, Giussano, Renate e Veduggio con Colzano i soli recupero e smaltimento della spazzatura), per una popolazione complessiva di circa 450mila abitanti.

Sacco con il chip La maggiore novità dell’ultimo periodo è stata l’introduzione del sacco blu con microchip, per il recupero del materiale non differenziabile. «Abbiamo progettato, sperimentato ed attivato il nuovo sistema di differenziazione del rifiuto -continua il presidente-, attraverso la raccolta con sacchi dotati di un Tag Rfid, un sistema

che ha attestato il nostro territorio tra i più virtuosi e la nostra società tra le più all’avanguardia. Dopo il Comune di Seveso, che ha fatto da apripista e dove in maggio è stata introdotta una tariffa puntuale, che premia chi produce meno rifiuti, con il risultato di essere arrivati subito nel primo mese ad una percentuale di differenziata dell’82 per cento, questa tecnologia è stata adottata nel 2017 anche a Seregno e Lissone, città con 45mila abitanti, nonché a Bovisio Masciago, dove la popolazione è di 18mila persone. Nel secondo semestre di quest’anno e nel prossimo, invece, altre otto amministrazioni seguiranno questo esempio. Seveso, con i numeri ottenuti e l’inserimento in un progetto che ha un respiro comunita-

rio, è lì del resto a dimostrare cosa si possa realizzare con profitto in questo settore».

Pulizia strade «La nostra attività - prosegue non si limita alla raccolta differenziata. Abbiamo riorganizzato e migliorato il servizio di pulizia stradale e sono stati implementati i servizi offerti tramite il nuovo call center, che in un anno ha consentito di evadere circa 50mila richieste di informazioni o prenotazioni per il ritiro del verde e dei rifiuti ingombranti, con tempi medi di attesa inferiori al minuto. Abbiamo inoltre sperimentato l’utilizzo di nuovi automezzi ibridi o a metano e nuove attrezzature, per efficientare i servizi di raccolta, con una compattazione dei

per plastica ed alluminio (ritirato una volta a settimana)

rifiuti ed una riduzione dei percorsi di trasporto, finalizzata ad un contenimento dei costi di carburante e manutenzione dei veicoli. C’è stata infine la novità delle Green Fest, che rappresenta un’ulteriore spinta alla differenziazione dei rifiuti anche nelle feste pubbliche. Il tetto del 90 per cento raggiunto all’esordio, nella sagra di Santa Valeria a Seregno, è una testimonianza della sensibilità che stiamo registrando». La battuta finale è per i dipendenti: «In un frangente di crisi, abbiamo incrementato il loro organico e questo ci soddisfa. Proponiamo anche tirocini formativi di sei mesi per chi ha tra i 35 ed i 60 anni e si ritrova senza occupazione. Le maestranze sono il nostro punto di forza». n

Carta e Cartone

a parte (per i condomini di una certa dimensione, superiori a sette utenze,

Gelsia

provvederà a mettere a disposizione appositi bidoni contenitori bianchi)

Sacco per l’umido

(ritirato due volte a settimana)

Sacco verde

per il verde domestico (a richiesta dell’utente)

12 I Comuni, oltre a Seveso, Seregno, Lissone e Bovisio Masciago dove entro il 2018 saranno introdotti il nuovo sacco blu con microchip e la tariffa puntuale

Massimo Borgato, presidente di Gelsia Ambiente


I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 27 «A Seveso, in un solo mese di applicazione, siamo arrivati a una percentuale di raccolta differenziata dell 82%»

25

Renate

I comuni in cui Gelsia Ambiente gestisce i servizi di igiene ambientale

Besana in Brianza

Correzzana

Carate Brianza

Meda Misinto

Seregno

Triuggio

Macherio

È stato il primo comune in cui è stato adottato il sacco blu a maggio 2017

Lesmo

Sovico

Seveso

SEVESO

Camparada

Albiate

Barlassina

Ceriano Laghetto

Il caso

Verano Brianza

Lentate sul Seveso

Cogliate

Gli abitanti che uscufruiscono dei servizi di Gelsia Ambiente

Briosco

Giussano

Lazzate

450.000

Veduggio con Colzano

Biassono

Arcore

Cesano Maderno

È stata introdotta una tariffa puntuale, che premia chi produce meno rifiuti

Desio

Solaro

Lissone Limbiate

Vedano al Lambro

82%

Villasanta

Varedo Nova Milanese

Muggiò

È la percentuale di differenziata in cui il comune è arrivato già dopo il primo mese

Monza Senago

Paderno Dugnano

Brugherio

Comuni in cui si svolgono i seguenti servizi: spazzamento stradale, raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. Ai comuni brianzoli vanno aggiunti Rovello Porro e Cusano Milanino Comuni in cui si svolgono i seguenti servizi: solo recupero e smaltimento della spazzatura

Comuni in cui è stato adottato il sacco blu: SEREGNO E LISSONE CITTÀ CON 45.000 ABITANTI BOVISIO MASCIAGO 18.000 ABITANTI COS’È IL SACCO BLU: è un sacco dotato di un Tag Rfid

Comuni in cui il sacco blu verrà introdotto nel secondo semestre del 2017 e nel 2018. Tra questi anche Cusano Milanini

SENSIBILIZZAZIONE «Nell’ultimo anno scolastico sono state 230 le classi di quarta o quinta della primaria in cui abbiamo lavorato»

Il “pallino” dell’educazione ambientale «Fiore all’occhiello è l’attività nelle scuole» Una delle priorità per Gelsia Ambiente è quella dell’educazione ambientale, un presupposto considerato indispensabile affinché la popolazione comprenda ed attui le novità nel settore della raccolta differenziata che sono state o stanno per essere attuate ed anzi si senta una sua attrice protagonista. «Il nostro fiore all’occhiello -commenta il presidente Massimo Borgato- è costituito dall’attività di sensibilizzazione che portiamo avanti nelle scuole. Nell’ultimo anno scolastico, quello che è terminato da poche settimane, sono state duecentotrenta

le classi di terza e quarta della primaria in cui abbiamo lavorato con questa finalità nei venticinque Comuni di nostra competenza, per un totale di 5mila 300 studenti. A loro abbiamo proposto progetti formativi in materia ambientale». L’assunto lascia quindi spazio ad un approfondimento: «Sono ormai diversi anni che la nostra società articola questi interventi, consapevole che le buone pratiche si devono insegnare partendo proprio dai più piccoli. Quello che conforta e che ci fa parlare di un successo è l’ammontare delle adesioni, che è andato al di

là delle più rosee previsioni della vigilia ed ha tutto sommato dell’incredibile. Avevamo comunque riscontrato buoni numeri anche in precedenza, pur se non in questa misura: è il segno che abbiamo lavorato bene in passato, ma è anche la conferma che le buone relazioni costruite con le amministrazioni comunali nell’ultimo periodo stanno producendo frutti. Le attività che promuoviamo nelle scuole sono infatti sempre pensate e proposte in accordo con gli assessorati competenti dei singoli Comuni, quelli all’ecologia ed all’istruzione, ai quali

Un operatore di Gelsia Ambiente al lavoro

va il nostro più sentito ringraziamento». L’aspetto dell’educazione ambientale non è circoscritto comunque ai soli istituti scolastici, sebbene questi siano i destinatari privilegiati: «Molto importanti sono anche le iniziative che anticipano le novità nei singoli Comuni, con la

stampa di materiale informativo che viene distribuito in maniera capillare a tutte le utenze e gli incontri che permettono alla popolazione di confrontarsi con gli amministratori e con noi». Annualmente, per questo capitolo Gelsia Ambiente investe 100mila euro. n P.Col.


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I

I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 29

ECOLOGIA&AMBIENTE

Alcuni mezzi di Gelsia Ambiente schierati nel deposito di Desio realizzato ex-novo pochi anni fa.

GELSIA CHE SARÀ Il Cammino di Gelsia Ambiente legato all’individuazione di un socio operativo privato

«Così diventeremo più grandi» di Paolo Colzani

Gelsia Ambiente è una delle società di scopo del gruppo AEB-Gelsia, nato il giorno di capodanno del 2008, che può essere considerata a giusta ragione l’erede dell’esperienza e della storia delle aziende municipali che già all’inizio del ventesimo secolo erano le fornitrici dei principali servizi pubblici in Brianza. Attualmente, è in corso una trattativa per l’aggregazione tra la capogruppo Gelsia, che si occupa della vendita di gas metano e di energia elettrica ed opera nei settori del teleriscaldamento e degli impianti fotovoltaici, e l’assetto lombardo della trevigiana Ascopiave, per la quale si attendono novità presumibilmente dopo le ferie estive. Gelsia Ambiente è comunque avulsa da questo discorso, anche se una svolta per il suo futuro potrebbe concretizzarsi nel breve termine, grazie all’esperimento della gara a doppio oggetto che ha la finalità di individuare un partner privato per il completamento del ciclo del trattamento dei rifiuti. Un iter, questo, che in prima battuta aveva incontrato uno stop, sulla scorta di un’opposizione legale intrapresa da società concorrenti come Amsa ed A2A, ma che ora sembra finalmente incanalato sulla strada giusta. «Il problema vero -commenta il presidente Massimo Borgato- è che siamo stati precursori anche da questo punto di vista, in un momento in cui non c’erano precedenti ai quali rifarsi. Vedere società prestigiose interessate alla nostra realtà è tuttavia un segnale della credibilità di cui godiamo nel nostro ambito. Ora contiamo di poter conoscere entro la fine dell’anno il nostro socio operativo». «Negli ultimi mesi - continua - sulla scorta di una modifica normativa intervenuta nel frattempo, con l’entrata in vigore nel settembre scorso del decreto Madia, sono state poste le basi

«

Il presidente: «Vedere società prestigiose interessate alla nostra realtà è un segnale della nostra credibilità»

per gestire il ciclo integrato dei rifiuti in Brianza attraverso un modello operativo che, appunto, è definito gara a doppio oggetto. La proposta è stata accolta da ben venticinque enti locali ed ha lo scopo di individuare un partner al quale affidare il 30 per cento delle quote societarie, oltre che specifici compiti operativi. La gara è stata indetta il

29 marzo di quest’anno dalla Centrale unica di committenza della Provincia di Monza e Brianza ed una volta conclusa ci garantirà dieci anni di operatività, tramite la sottoscrizione di nuovi contratti di servizio, che consentiranno di realizzare un piano industriale che è forte di investimenti per oltre 14 milioni di euro». Entro poche settimane, sa-

ranno infine annunciate le composizioni dei nuovi consigli di amministrazione di tutte le realtà del gruppo AEB-Gelsia. Quello di Gelsia Ambiente adesso è composto, oltre che dal presidente Massimo Borgato, dai consiglieri Anna Maria Elli, Marco Pellegrini, Simone Villa ed Antonio Capozza, che ricopre anche l’incarico di direttore generale. n

IL SINDACO DI SEREGNO «A loro la nostra riconoscenza di averci coinvolti nel progetto»

«Il sacco blu sarà il nostro futuro, un plauso al management Gelsia» Tra i Comuni che hanno già introdotto sul loro territorio l’utilizzo del sacco blu dotato di microchip, per la raccolta dei rifiuti indifferenziati, figura anche Seregno, che attraverso la sua partecipata Aeb è l’azionista di riferimento del gruppo Gelsia. La novità, in essere da febbraio, sembra essere stata metabolizzata a dovere dalla popolazione ed i problemi delle prime settimane, inevitabili considerata la portata del cambiamento, appaiono ormai dimenticati. «Credo che il management della società -commenta il sindaco Edoardo Mazza- meriti un pubblico elogio e la nostra riconoscenza, perché ci ha coinvolti in un progetto pregevole, dei benefici del quale godremo nel tempo». Il perché è presto detto: «La nuova tecnologia ha permesso in pochi mesi di portare dal 65 all’80 per cento la percentuale della differenziata. La diminuzione dei rifiuti da smaltire produrrà risparmi in sede di bilancio, che come amministrazione comunale dovre-

mo poi decidere con quale modalità investire. Va da sé che questi margini di cassa ci consentiranno ad esempio di istituire nel breve, senza costi aggiuntivi per la popolazione, il vigile ecologico, per il quale prevediamo un passaggio in consiglio comunale già prima delle ferie. Questa figura andrà ad affiancare il personale di Gelsia Ambiente ed avrà il compito di intervenire laddove si verifichino situazioni di conferimenti non corretti, aprendo i sacchi per cercare elementi per risalire ai responsabili. In questo modo, pensiamo che sia possibile non dico eliminare, ma quantomeno circoscrivere quel fenomeno di accumuli di

spazzatura, che troppo spesso è lamentato dalla cittadinanza». Poco alla volta, successivamente, si arriverà come è già accaduto a Seveso al varo della tariffa puntuale, per premiare gli utenti che, effettivamente, producono il minor quantitativo possibile di rifiuti: «L’esordio sul nostro territorio del sacco blu con il microchip è avvenuto soltanto in febbraio e pertanto alla fine dell’anno solare non avremo ancora dati che coprano completamente l’arco dei dodici mesi. Crediamo pertanto che sia più opportuno, anziché intervenire subito con una sforbiciata forfettaria della tariffa, attendere e rinviare il tutto all’esercizio del 2019. La vo-

«

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La nuova tecnologia ha permesso in pochi mesi di portare dal 65 all’80 per cento la percentuale della differenziata

Successivamente si arriverà come è già accaduto a Seveso al varo della tariffa puntuale

Il sindaco e l’assessore Formenti

lontà nostra e la finalità di questo percorso sono e rimangono comunque la diminuzione del rifiuto indifferenziato e quella degli esborsi a carico del singolo». A più ampio raggio, la prospettiva che Mazza delinea si presenta incoraggiante: «La capacità di chi gestisce l’azienda è stata dimostrata lo scorso anno dalla vittoria di una gara di appalto a Cusano Milanino, che permetterà a Gelsia Ambiente di introitare 5 milioni di euro all’anno per un quinquennio, per lo svolgimento dei servizi di raccolta dei rifiuti, pulizia delle strade e gestione della piattaforma ecologica. Un’ulteriore riprova deriva dal coinvolgimento di oltre venti amministrazioni, di colori politici differenti, nella gara a doppio oggetto per l’individuazione di un partner privato». n P.Col.


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I

ECOLOGIA&AMBIENTE

FOCUS “Trasformazione urbana che rispetta l’ambiente” anche in provincia

Ferlini: «A Monza e Brianza le imprese green crescono bene» di Carla Colmegna

Green: verde, anche in economia dove il colore è pure simbolo di speranza, di semaforo buono verso un incremento di attività che vuol anche dire aumento di occupazione. In un incontro sulla “Trasformazione urbana che rispetta l’ambiente”, che si è svolto a Milano in Camera di Commercio, il 30 maggio, il messaggio è stato positivo: l’economia green in Italia cresce e cresce anche nella provincia di Monza e Brianza. Secondo un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano, il settore è trainato dalla crescita delle grandi città: Milano con 4 mila imprese, Roma con 3 mila, Torino con 2 mila. Bolzano registra la maggiore crescita in cinque anni, col raddoppio delle imprese, oggi 1848. Pesa la Lombardia con quasi 50 miliardi di fatturato sui 200 in Italia, di cui 35 a Milano. I dati sono al primo trimestre 2017, confrontato con lo stesso periodo del 2016 e del 2012. Ad analizzare la situazione positiva Massimo Ferlini, membro di giunta della Camera di commercio di Milano e presidente di ReMade in Italy Il green come business, Monza

I SETTORI IN CRESCITA IN UN ANNO VINCE LA RACCOLTA DEI RIFIUTI IN LOMBARDIA I settori green che crescono di più in un anno (dati Camera di Commercio di Milano) sono: la raccolta rifiuti con 129 imprese, + 10% (+77% in cinque anni), la progettazione ingegneristica con 485 imprese, +10% (+131% in cinque anni), la consulenza tecnica con 1.911 imprese (+9% in un anno e +78% in cinque anni), la riproduzione di piante con 399 imprese, +7,5% (+94% in cinque anni), il controllo di qualità con 390 imprese (+7% in un anno e + 32% in cinque), la ricerca nelle scienze naturali con 454 imprese (+5% in un anno e + 92% in cinque anni.

Massimo Ferlini

è tra le prime città, quale è la motivazione di questa sua buona posizione? Le nostre imprese vanno nella direzione dello sviluppo di servizi green di qualità in una logica sempre più europea di attenzione all’ambiente e alla qualità della vita. Questo significa sviluppare competitività, ma anche aiutare la crescita della dimensione ambientale in altri settori dell’economia, attraverso servizi avanzati. In una realtà fortemente produttiva come quella di Monza e Brianza, parimenti a quella lombarda, motore del Paese, l’attenzione al green è un indicatore po-

LE IMPRESE In un anno in Lombardia le imprese sono aumentate del +3%, per un totale di 10 mila imprese su 53 mila in Italia. In cinque anni il settore ha un incremento regionale del +28%. Tra le province lombarde, il settore “green” cresce di più a Lecco e Monza (+6%). Un settore che conta circa 7 mila addetti a Bergamo e Monza. A Monza un business da circa 1 miliardi.

sitivo, di modernità e di crescita di una dimensione operativa e di lavoro internazionale, a partire dai nostri settori di punta. Secondo i dati, in un anno le aziende monzesi sono aumentate di quasi il 6%, in quali settori green? La situazione di Monza e della Brianza è particolarmente positiva nell’ultimo anno per quanto riguarda la crescita dei settori green, secondo i dati della Camera di commercio. Quasi doppio l’avanzamento regionale, +3,3% per quanto riguarda il numero di imprese del settore, con una performance di

+5,7%, che significa una crescita da 610 a 645 per le imprese nei settori green. È un dato positivo che siano i settori legati alla ricerca e a servizi avanzati, quelli che trainano, in linea con l’andamento regionale. In particolare crescono riproduzione di piante (da 21 a 25 imprese, +19%), collaudi e analisi tecniche di prodotti (50 imprese, + 25%), ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell’ingegneria (33 imprese, + 18%), controllo di qualità e certificazione di prodotti, processi e sistemi (42 imprese, + 11%). n

LE IMPRESE GREEN A MONZA E BRIANZA

645

Le imprese green sul nostro territorio nel primo trimestre del 2017. Erano 610 nel 2016, con un incremento pari al +5,7%

7.000 Gli addetti che lavorano nel settore

2017 Primo trimestre Provincia

Attive

Iscrizioni

Bergamo

1.060

18

Brescia

1.295

21

Como

453

10

Cremona

281

3

Lecco

264

6

Lodi

141

3

Mantova

466

5

4.062

68

MONZA E BRIANZA

645

11

Pavia

459

6

Sondrio

164

2

Milano

Varese

675

12

LOMBARDIA

9.965

165

ITALIA

53.425

832


I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 31 IL FUTURO La “verde” Brianza si presta allo sviluppo green

25 33

Riproduzione di piante IMPRESE

+19% 50

Ricerca e sviluppo sperimentale nel campo delle altre scienze naturali e dell’ingeneria IMPRESE

+18% 42

2016 Primo trimestre

Collaudi e analisi tecniche di prodotti IMPRESE

+25%

Controllo di qualità di prodotti, processi e sistemi IMPRESE

+11%

2012 Primo trimestre Var % attive in Var % attive in un anno 5 anni

Attive

Iscrizioni

Attive

Iscrizioni

1.037

15

853

27

+2,2

+24,3

1.240

28

1.005

29

+4,4

+28,9

428

6

349

14

-5,5

-29,8

275

6

248

8

+2,2

+13,3

247

9

178

7

+6,9

+48,3

145

2

127

3

-2,8

+11,0

448

9

372

9

+4,0

+25,3

3.938

77

3.070

116

+3,1

+32,3

610

14

511

9

+5,7

+26,2

450

3

387

8

+2,0

+18,6

157

6

123

1

+4,5

+33,3

669

11

581

13

+0,9

+16,2

9.644

186

7.804

244

+3,3

+27,7

51.367

789

40.330

845

+4,0

+32,5

Fonte: Camera di Commercio di Milano

Uno sbocco anticrisi? «I settemila addetti fanno ben sperare» Il settore green è un settore interessante anche dal punto di vista occupazionale. Massimo Ferlini si aspetta un futuro importante da questo segmento. Dottor Ferlini, 7mila addetti a Monza e Brianza, il settore green può essere considerato come nuovo sbocco anti-crisi? Settemila addetti sono di per sé un dato che si fa notare, tanto più in un settore che cresce, si afferma e da cui ci aspettiamo sviluppi positivi per il futuro. Sono convinto che lo sblocco anti crisi possa arrivare proprio dalla modernizzazione del territorio e delle sue imprese. In questo senso la predisposizione al settore ambientale rappresenta un indicatore. Significa maggiore attenzione al patrimonio naturalistico, alle risorse, al rispetto per la salute, a ricerca e innovazione. Un cambiamento che fa ben sperare nella direzione di crescita che ci aspettiamo e per la quale siamo impegnati promuovendo queste attività con attività divulgativa e servizi mirati alle imprese. Cosa manca, se manca, a

Il parco di Monza per Ferlini è un esempio di attenzione alla natura

Monza e Brianza per diventare capofila della sostenibilità? Le istituzioni brianzole stanno facendo molto per gli acquisti verdi nei capitolati di appalto a partire dai settori stradali, dal bitume ai vari aspetti legati alla realizzazione del manto. Una direzione intrapresa e già in atto che fa dunque ben sperare in una futura implementazione. Ci sono poi degli argomenti legati al contesto. La “verde” Brianza si presta in modo positivo all’incubazione e allo sviluppo della green

economy, per fattori ambientali e storici legati al territorio, a partire da uno dei suoi simboli come il Parco di Monza, esempio dell’attenzione alla natura, allo stesso tempo connessa con arte, sport, cultura, servizi alle famiglie e alle imprese. Quali sono le eccellenze green in Brianza? Abbiamo un’eccellenza della Brianza come il design. Anch’esso è potenzialmente e fortemente legato agli sviluppi ambientali, sia nella fase di progettazione che nel processo di lavorazione e di produzione.


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ECOLOGIA&AMBIENTE

IL DATO Al 2015, secondo un rapporto del Gse (Gestore servizi energetici), in Italia sono 688mila

Fotovoltaico: in Brianza quasi 7.000 impianti di Roberto Magnani

A fine 2015 (ultimo dato ufficiale disponibile) in Italia risultano in esercizio 18.892 mega watt (MW) di impianti fotovoltaici che nel corso dell’anno hanno generato 22.942 giga watt all’ora (GWH). Durante l’anno 2015 sono stati installati complessivamente 298 MW. Il dato emerge dal Rapporto statistico sul fotovoltaico in Italia diramato dal Gse (Gestore servizi energetici). La Lombardia conta su 2.109 mega watt di potenza generati, in crescita rispetto al 2014 quando erano 2.066. Sempre al 2015, gli impianti fotovoltaici installati in Italia risultano 688.398, cui corrisponde una potenza pari a 18.892 MW. Gli impianti di piccola taglia (potenza inferiore o uguale a 20 kW) costituiscono oltre il 90% e rappresentano il 18% della potenza complessiva nazionale. Nel solo anno solare 2015, sono stati installati poco più di 40.000 impianti, la quasi totalità di potenza inferiore ai 200 kW,

per una potenza installata complessiva pari a 298 MW. Rispetto al 2014, gli impianti entrati in esercizio nell’anno sono diminuiti circa del 23% e si riduce del 30% anche la potenza installata; la differenza si spiega principalmente con l’entrata in esercizio durante il 2014 degli ultimi impianti in Conto Energia. La Puglia, a fronte di un numero inferiore di impianti rispetto alla Lombardia (6,2% contro il 14,7%), ha una potenza installata record in Italia. Tra l’altro al Nord Italia, la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna insieme, rappresentano circa il 44% degli impianti installati nel 2015. A livello provinciale, Monza e Brianza con i suoi 6.886 (quasi 500 in più del 2014), conta lo 0,9% degli impianti installati in Italia contro il 1,9% di Milano (13.353), il 2,1% di Bergamo (14.268) e il 3,3% di Brescia (22.382). A livello europeo, L’Italia supera Spagna, Francia e Regno Unito ma è alle spalle della Germania, superata, a livello mondiale, dalla Cina.

688.398

IL FOTOVOLTAICO Che cos’è?

Per impianto fotovoltaico si intende un impianto di produzione di energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare con l’utilizzo di moduli fotovoltaici costituiti da materiali semiconduttori che per effetto della radiazione luminosa generano energia

Gli impianti fotovoltaici installati in Italia nel 2015

18.892 MW

È la potenza di tutto l’insieme degli impianti italiani

90% 18%

È la percentuale degli impianti di piccola taglia con potenza inferiore o uguale a 20 kW È la percentuale del fotovoltaico rispetto alla potenza complessiva nazionale

Al Nord Italia, la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna insieme contano circa il

44%

degli impianti installati nel 2015

Monza e Brianza

6.886

Gli impanti installati nel 2015 (quasi 500 in più rispetto al 2014) e ha lo 0,9% degli impianti presenti in Italia

Fonte: GSE Gestore Servizi Energetici

+2,4% Nel 2015 la produzione degli impianti fotovoltaici in Italia ha raggiunto 22.942 GWh; l’incremento rispetto al 2014 è stato del 2,9%

Fotovoltaico, cos’è Per impianto fotovoltaico si intende un impianto di produzione di energia elettrica mediante conversione diretta della radiazione solare con l’utilizzo di moduli fotovoltaici piani e uno o più gruppi di conversione della corrente continua in corrente alternata e altri componenti elettrici minori. La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente l’energia solare in energia elettrica attraverso l’effetto fotovoltaico, ossia la proprietà di al-

cuni materiali semiconduttori di generare elettricità se colpiti da radiazione luminosa. Un impianto fotovoltaico produce elettricità per 20-25 anni, con poche necessità di manutenzione e una buona resistenza agli agenti atmosferici. Il mese più soleggiato del 2015 è stato Luglio; nello stesso mese si è raggiunto anche il picco massimo di irraggiamento medio (874 W/mq). I mesi di Novembre, Dicembre e Gennaio sono invece quelli con il minore irraggiamento. n


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AZIENDA VIRTUOSA La Wölmann di Lissone conta 150 collaboratori e un team di ingegneri di prim’ordine

«Per l’elettricità dal sole usiamo “teste” italiane» La responsabile marketing Francesca Biagini: «Siamo anche a disposizione delle scuole per attività di educazione ambientale» di Paolo Colzani

Una realtà in crescita, in chiara controtendenza rispetto all’andamento del suo settore di riferimento, il cui volume di affari appare da qualche anno in contrazione, ha sede a Lissone, nel cuore della Brianza, per la precisione in via San Rocco 86. Stiamo parlando della Wölmann, una Solar Company capace di coniugare tecnologia tedesca ed ingegneria italiana, che grazie ad un team di lavoro molto articolato, forte di più di centocinquanta collaboratori, è in grado di offrire al cliente finale un impianto fotovoltaico studiato ad hoc per la propria casa. «Noi ci occupiamo principalmente di residenziale -spiega Francesca Biagini, responsabile marketing dell’azienda- e questo ci ha consentito di reggere l’urto anche dopo la cessazione dei cosiddetti “Conti Energia”, gli incentivi statali che avevano di fatto “drogato” il mercato e che, dopo l’iniziale impulso positivo, avevano finito in

qualche modo per falsare, almeno parzialmente, le aspettative dell’utenza. Un importante aiuto ci deriva dal fatto che gli sgravi fiscali del 50 per cento, a vantaggio di chi adotta soluzioni solari, continuano comunque ad essere in vigore». «La nostra proposta - prosegue - non è fondata su soluzioni standard. Abbiamo al contrario una squadra di ingegneri, che è in grado di progettare sulla base delle esigenze di consumo del singolo e della sua abitazione. Ci garantisce una mano significativa in questa ottica l’intesa che abbiamo raggiunto con il Politecnico di Milano, finalizzata all’effettuazione di stage al nostro interno da parte di giovani. In questo modo, abbiamo la possibilità di contare su tecnici preparati, che oggi sono in totale otto, che si adoperano per mettere a disposizione dell’utenza le loro capacità. Godiamo inoltre di accordi con Findomestic e le principali finanziarie, che permettono a chi si rivolge a noi di vedersi presentare percorsi di pagamento personalizzati, commisurati alle possibilità di ciascuno». «Offriamo al cliente - continua un sistema solare in grado di garantire l’autonomia energetica (concetto fondamentale è quello di essere produttore di energia e non consumatore). Possiamo offrire

l’autonomia energetica perché i nostri sistemi solari sono dotati di accumulatori di energia: permettono cioè di utilizzare l’energia solare anche la sera quando l’impianto non produce. Siamo gli unici a garantire la produzione dell’impianto: se infatti l’impianto non produce quanto promesso, rimborsiamo l’energia non prodotta». Wölmann del resto non si limita ad offrire pannelli fotovoltaici, ma propone sistemi solari efficaci ed efficienti, sulla scorta della facoltà del tetto di produrre energia elettrica e delle specifiche esigenze di consumo del richiedente. Questi elementi sono raccolti e valutati in un primo sopralluogo gratuito e riassunti poi in un attestato di prestazione solare esclusivo, che costituisce uno strumento indispensabile per fornire al cliente indicazioni concrete e di facile comprensione, per valutare le opportunità ed i vantaggi del nuovo impianto. L’azienda impreziosisce poi il suo prodotto con il servizio di monitoraggio che accompagna l’intero ciclo di vita del sistema e con la garanzia della durata di 25 anni sul rendimento dei pannelli solari. «Ma non ci limitiamo alla produzione -conclude Biagini-. Consapevoli dell’importanza sempre cre-

Ha raggiunto anche un’intesa con il Politecnico per stage in azienda

scente dell’ambito in cui operiamo, siamo anche a disposizione delle scuole per l’organizzazione di attività di educazione ambientale. Ne abbiamo appena realizzata una in una secondaria di primo grado brianzola, che è stata dedicata all’utilizzo delle energie rinnovabili nella nostra quotidianità ed ha intercettato un apprezzamento con-

creto degli studenti». La Wölmann, oltre alla sede operativa di Lissone, vanta sedi commerciali già funzionanti a Trezzano sul Naviglio e Busto Arsizio ed un’altra che a breve sarà operativa in Piemonte, vicino a Torino. Entro il 2017, l’obiettivo è arrivare a 20 milioni di euro di fatturato e ad oltre 5mila installazioni sul territorio nazionale. n


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DA DECENNI L’azienda già nel 1995, tra le prime in tutta Italia, aveva aderito a Responsible Care

«Il rispetto dell’ambiente è nel dna del Gruppo Sol» L’amministratore esecutivo Fumagalli Romario: «Immettiamo ossigeno nel lago di Annone per migliorare la qualità delle acque» di Sergio Gianni

Fatti e interventi operativi, non vaghe enunciazioni di principio. Che, nel campo della sostenibilità ambientale, molto spesso rimangono tali dopo essere stati a lungo sbandierate. Nel Gruppo Sol, invece, si preferisce anteporre i primi alle seconde. Un’impresa non facile per una società con 3.100 addetti, presente in 28 nazioni con oltre 100 impianti e sedi locali. Il Gruppo che ha il quartier generale a Monza opera nel settore dei gas tecnici, nel comparto dei gas medicali e nella produzione di energia idroelettrica. Qui l’impegno per la sicurezza e per il rispetto dell’ambiente devono essere totali. Una «filosofia» sostenuta da tempo puntando su tecnologie in-

novative. Sol Spa, per esempio, ha aderito nel 1995, una tra le prime aziende italiane, a Responsible Care, il programma volontario dell’industria chimica mondiale patrocinato in Italia da Federchimica. Sol ha un proprio rappresentante nella Commissione direttiva. Il 7 gennaio 2015, inoltre, Sol ha aderito al Responsible Care Global Charter, impegnandosi a promuovere i principi dell’iniziativa in tutte le nazioni nelle quali il Gruppo opera. Il 23 aprile 2015 anche la consociata Flosit Sa con sede a Nouasseur (Casablanca) è entrata a far parte del programma promosso in Marocco dalla Federation de la Chimie et de la Parachimie. Sol ha anche adottato la Carta dei principi per la sostenibilità ambientale preparata da Confindustria e proposta, a inizio 2012, alle aziende aderenti. Sol è attiva da tempo anche nel campo della mobilità sostenibile: l’utilizzo dell’idrogeno consente di eliminare le emissioni inquinanti legate all’uso dei carburanti tradizionali. Gli investimenti nel settore della produzione di energia da fonti

A REGGIO EMILIA

Impianto Sol: biometano dai fanghi di depurazione

Giulio Fumagalli Romario, amministratore esecutivo Sol con Giovanni Annoni

rinnovabili sono un’altra dimostrazione dell’impegno del Gruppo a difesa dell’ambiente. Nel rapporto 2016 di sostenibilità del Gruppo, viene specificato come la quantità di energia elettrica autoprodotta costituisca il 21.9% del fabbisogno complessivo. La società ha appena inaugurato in Bosnia un impianto per la produzione di energia idroelettrica. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte anche gli amministratori esecutivi Giulio Fumagalli Romario e Giovanni Annoni. «L’attenzione alla difesa dell’ambiente – commenta lo stesso Giulio

Fumagalli Romario - fa parte del nostro Dna e delle nostre applicazioni. Il nostro impegno è a tutto campo. Un impianto Sol, per esempio, immette ossigeno nel lago di Annone per migliorare la qualità delle acque». L’utilizzo dell’ossigeno nel trattamento delle acque reflue, inoltre, permette il potenziamento della capacità depurativa. La disinfezione con ozono tutela dall’inquinamento batterico gli stessi corsi d’acqua in cui vengono reimmesse le acque reflue al termine del trattamento, evitando così il ricorso ai composti del cloro. n

Dalle acque «nere» energia pulita. Un percorso virtuoso sempre più praticato da Comuni ed enti responsabili, una scelta indispensabile per avere un mondo più vivibile. Il Gruppo Sol può vantare esperienze anche in questo ambito: la società monzese ha infatti installato presso il depuratore di Roncocesi (Reggio Emilia) un impianto che effettua la trasformazione (upgrading) del biogas sviluppato nella linea del trattamento del fango di depurazione, tramutandolo in un biocarburante rinnovabile, il biometano. La struttura di Roncocesi è gestita da Iren, multiutility quotata alla Borsa Italiana con sede direzionale a Reggio Emilia. Questo depuratore riceve le acque reflue dai collettori fognari di Reggio Emilia Ovest, Roncocesi e altri Comuni limitrofi. L’impianto installato da Sol rimuove l’anidride carbonica e gli altri componenti inquinanti presenti nel biogas e permette di ottenere un gas con percentuale di metano pari o superiori al 95% che ha caratteristiche qualitative che ne permettono l’immissione in rete. L’operazione fa parte del progetto BioMethEr Sistema regionale del biometano in Emilia Romagna, finanziato dal programma Life della Commissione Europea e cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna per lo sviluppo della filiera biogas-biometano. n S.G.


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IMPRESA SANGALLI Un italiano alla vice presidenza della Federazione delle imprese dei servizi ambientali e rifiuti

Il salto in alto di Spreafico: da Monza all’Europa L’Europa ha un vicepresidente targato Monza. Cesare Spreafico, Consigliere FISE Assoambiente e presidente dell’Impresa Sangalli, è stato infatti nominato vice presidente della FEAD - European Federation of Waste Management and Environmental Services. Un italiano alla vice presidenza della Federazione europea delle imprese che operano nei servizi ambientali e gestione rifiuti

L’assemblea Spreafico è stato nominato alla Federazione Europea nel corso dell’assemblea generale tenutasi il 22 giugno a Parigi. FEAD, attraverso le Associazioni nazionali di categoria ad essa aderenti, tra cui FISE Assoambiente per l’Italia, rappresenta ben 18 Paesi europei, inclusi Serbia e Norvegia, e tremila aziende con 320mila addetti, che gestiscono circa il 60% del mercato dei rifiuti urbani e oltre il 75% dei rifiuti industriali e commerciali in Europa, con un fatturato annuo complessivo di circa 75 miliardi di euro. «Sono orgoglioso di rappresentare l’Italia e FISE Assoambiente in un consesso così importante ha dichiarato il neo eletto Cesare Spreafico - perché sono convinto

che la gestione dei rifiuti sia una delle sfide europee più importanti che ci aspettano e che potremo vincere solo se saremo in grado di cambiare l’approccio, considerando il rifiuto non più un problema ma una risorsa. In Europa oltre alla Circular Economy sono in discussione altri temi fondamentali per il nostro settore, in particolare le tematiche di fair competition, sulle quali è mia intenzione dar voce anche alle esigenze delle imprese italiane». Rispetto alle numerose tematiche che caratterizzano l’attuale fase legislativa europea, seguite quotidianamente da FEAD, nel corso dell’Assemblea sono emerse alcune questioni centrali per il futuro del settore: tra queste la revisione dei BRef sul trattamento ed incenerimento dei rifiuti, la classificazione rifiuti ed aspetti connessi al public procurement e la fair competition tra pubblico-privato. L’ingegner Sangalli ritiene op-

«Va impostata la via del riutilizzo dei materiali nell’ambito dell’economia circolare»

portuno agire in fretta sulle priorità. «Sono già nel direttivo dell’associazione FEAD da quasi un anno e ora, come ho detto al presidente, ci focalizzeremo sulle priorità per non disperdere le energie.

Cambio di rotta L’obiettivo è portare avanti il pacchetto legislativo inerente l’economia circolare, che vuol dire che, invece di seguire la vecchia logica dell’usa e getta - spiega Sangalli si vuole fare del rifiuto lo snodo per impostare il sentiero di riutilizzo di tutti i materiali. Per l’Italia, che non ha materie prime, si metterebbero a disposizione materie seconde da usare anche nelle nostre industrie. In questo modo si vuole cambiare la logica e interiorizzare il rifiuto. Da un po’, per esempio, si parla di eco design, di acquisto verde di prodotti riciclati. C’è da lavorare, per ora ci sono idee e proposte da portare avanti. Quello che sostengo - conclude Sangalli - è che conviene intervenire a monte nella discussione a livello europeo nella discussione delle direttive, essere presenti in modo che, quando vengono approvate e diventano obbligatorie nelle varie nazioni, si sia preparati». n C. Col.

Il presidente della Sangalli Cesare Spreafico ora vicepresidente della FEAD

LAUREA IN INGEGNERIA CHIMICA AL VERTICE DELL’AZIENDA MONZESE Nato nel 1946, dopo aver conseguito la Laurea in Ingegneria Chimica al Politecnico di Milano con iscrizione all’Albo Professionale e un MBA presso l’Università Bocconi, Cesare Spreafico ha ricoperto negli ultimi 20 anni ruoli di responsabilità in Italia e all’estero in società, aziende e fondazioni attive nel settore delle bonifiche, dell’ingegneria civile e del recupero e riciclo rifiuti. Tra gli altri incarichi, dal 2000 al 2011 è stato Direttore del COREPLA - Consorzio Nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi in plastica, mentre dal 2013 è Presidente dell’azienda del settore recupero e riciclo rifiuti ARGECO SpA. Dal 2014 è Presidente dell’Impresa Sangalli, azienda leader nel settore dei servizi ambientali. Dal settembre 2015 è membro del Consiglio Direttivo di FISE Assoambiente.


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L’IMPRESA BIO Giacomo Dell’Orto: «I nostri apiari sempre lontani da coltivazioni in cui sono utilizzati insetticidi»

Trentamila chili di miele Dell’Orto: «Senza la chimica in aiuto alle api» di Federica Signorini

Nel dolce ambrato del miele Dell’Orto si sprigionano tutte le qualità dell’agricoltura biologica. Una storia lunga oltre 35 anni, un’amalgama di tradizione familiare e tutela del naturale che ha reso l’apicoltura di Besana una delle “bio” di riferimento nel Nord Italia (ma anche oltre confine).

La chimica resta fuori A dare carattere ai prodotti dell’azienda agricola non è solamente l’osservanza dello standard richiesto per ottenere il logo “Euroleaf” (con la rinuncia a qualsiasi trattamento chimico), ma anche una serie di scelte nate dalla spontanea adesione ai principi del rispetto per l’ambiente. E per le api. «Oltre al fatto che non utilizziamo prodotti chimici, che nell’allevamento delle api significa principalmente usare metodi naturali per debellare i parassiti, in primis la “varroa”, scegliamo con cura i luoghi dove installare i nostri apiari – spiega Giacomo

dell’Orto, figlio di Giuliano che qualche decennio fa ha dato avvio all’avventura dell’apicoltura, finendo per appassionare anche Giacomo e la sorella Jodye -. Non mettiamo mai le api vicino ai meleti, in cui vengono utilizzati numerosi insetticidi e pesticidi, né vicino ai vigneti (a meno che non siano certificati), né vicino a campi di mais conciato». E questo «non solo perché le sostanze chimiche finirebbero nel miele, ma anche perché in molti casi muoiono le api». Portando nuclei, arnie e melari dalle alture della Val Belviso e della Valle Argentera al polmone del toscano Parco dell’Uccellina, posizionandole dalla Calabria alle Alpi (ma non mancano neppure apiari al parco di Monza e in giro per la Brianza), «otteniamo almeno 9 mieli mono floreali, il nostro vanto. Sono ricavati almeno per il 90% dal nettare dei fiori di una medesima pianta: acacia, rododendro, tiglio, girasole, tarassaco, castagno, eucalipto, arancio e me-

1

3 1.-2. Giacomo Dell’Orto mostra come lavora all’interno della propria azienda 3. Le api all’opera 2

lata. Poi in base alle fioriture e alle annate, possiamo averne anche di ulteriori. Quest’anno, per esempio, siamo riusciti a fare quello di erica. A questi si aggiunge il millefiori» prosegue Giacomo.

La confezione La fase di smielatura e di confezionamento – senza alcun trattamento termico, così da mantenere ogni proprietà benefica - avviene nella sede dell’azienda (via San

Clemente 12), dove in media si chiude il tappo a 30mila chili annuali di miele. E dove gli alveari donano anche una serie di altri prodotti dalle variegate qualità: pappa reale, propoli, polline e alcune golosità ideate dai Dell’Orto (come il miele e cacao, oppure un mix di tutti i prodotti ricavati dall’attività delle api).Ma la proposta di alimenti genuini e naturali non è l’unica nota di eccellenza, nel momento in cui

si parla di biologico in apicoltura. Perché «l’apicoltore, oggi, è indispensabile per la biodiversità. Si prende cura delle api facendo in modo che sopravvivano: con tutti i pesticidi, parassiti importati dall’uomo, prodotti conciati, nicotinoidi (e così via) con cui sono infestate le coltivazioni, le api hanno davvero vita difficile in natura. Dunque portarle in luoghi selezionati significa farle vivere». n


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STORIE DI AZIENDA Elseprojects, azienda al femminile col 20% di affari in Brianza e un socio a Besana

«Attenti a sottosuolo e amianto» di Carla Colmegna

Si chiama ElseProject srls e ha sede operativa nel polo tecnologico Comonext di Lomazzo (Co), quella legale invece è a Rho. È una società fondata da tre donne nel 2014, che, da allora, si occupa di consulenza in materia di ambiente e sicurezza. Le tre socie - età tra i 43 e i 46 anni - hanno davanti ogni giorno realtà imprenditoriali che, per amore o per forza, fanno i conti con ambiente ed ecologia. Un lavoro, quello della Else, che si confronta quotidianamente con il quadro ambientale del territorio, compreso quello brianzolo. E quale è il rimando che Caterina Prandi, Barbara Ambrosini ed Elena Galli (due laureate in scienze ambientale e una in ingegneria ambientale) ricevono dalla Brianza in termini di rispetto e difesa dell’ambiente?

La nascita di un’avventura «Siamo tre partite iva, dai 43 ai 46 anni, e ci siamo conosciute sul lavoro - spiega Caterina Prandi, giussanese trapiantata a Besana Brianza, ripercorrendo un passato molto recente - Abbiamo iniziato a collaborare insieme e poi deciso di creare Else, perché abbiamo competenze che si completano». Detto-fatto nasce la loro azienda che trova ospitalità nel Parco Scientifico Tecnologico Como-

NExT di Lomazzo. «Delle aziende che seguiamo, il 20% sono della provincia di Monza e Brianza. Le seguiamo soprattutto per le certificazioni». La Else è quindi in grado, in base all’esperienza triennale che ha, di disegnare un ritratto dell’approccio dei brianzoli all’ambiente. «Le imprese e gli imprenditori brianzoli sono costretti, come gli altri, a porre attenzione alla tutela ambientale. Io da 15 anni lavoro anche con loro e ho notato che negli ultimi anni sono molto più attenti all’ambiente rispetto ai tempi passati - aggiunge Caterina Prandi - È vero che i brianzoli sono attenti al profitto e all’ambiente di rimando, ma è difficile trovare chi è fuori norma o poco scrupoloso». L’imprenditrice tuttavia sogna un «cambio di cultura che porti le persone a non considerare il rispetto della legge su ecologia e ambiente soltanto come obbligo, ma come frutto di una presa di coscienza che diventerebbe anche una leva di marketing». Il senso è che «non si deve più prescindere dalla tutela dell’ambiente e del verde. Questa consapevolezza, anche in Brianza, la si nota quando c’è passaggio generazionale. I più giovani hanno una visione più ambientale del lavoro, le vecchie leve faticano a pensarla. La coscienza green è più naturale nei giovani, che fanno tanto dal punto di vista ambientale

dettami ambientali».

Da sinistra Caterina Prandi, Barbara Ambrosini e in primo piano Elena Galli

perché capiscono che è importante anche in chiave di business, tra i più anziani sono invece pochissimi a pensarla così». Else è una società che si occupa di consulenza di ambiente e sicurezza, «ma - continua Prandi - facciamo consulenza che riguarda anche valutazione dei rischi, certificazioni Iso 9000, sistemi di gestione che permettono alle società di lavorare secondo standard definiti dalla Iso (Interntional standard organization) e che le imprese volontariamente decidono di fare per rispetto ambientale. Noi - aggiunge - abbiamo anche una vena sostenibile e ci piace migliorare la sostenibilità aziendale in campo ambientale; possiamo se-

guire le aziende che organizzano eventi sostenibili dimostrando, con certificazioni, che l’evento pone attenzione particolare all’ambiente. Questo per tutta la storia dell’evento dai fornitori, alle materie prime, alla location, alla mobilità, cioè al fatto che si favorisca o meno il trasporto pubblico». Non finisce qui. «Abbiamo anche fatto rete per il marchio “Viva” del ministero dell’ambiente (che mira a migliorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vitivinicola attraverso l’analisi di quattro indicatori Aria, Acqua, Territorio, Vigne, ndr) che si ha spiega Prandi - seguendo un protocollo che certifica che la cantina produce seguendo determinati

La speranza Volendo cercare nella realtà brianzola il principale cambiamento necessario, Caterina Prandi lo trova nell’urgenza di fare più attenzione «all’inquinamento del suolo tramite serbatoi interrati e che possono contaminare il suolo. Ci sono situazioni dettate da incuria, l’azienda magari non si ricorda dei serbatoi, non li cura. Un altro grosso problema, a livello nazionale, è il tantissimo amianto, non ancora censito, sulle coperture. Su emissioni e rifiuti invece c’è molta attenzione». Servono nuove leggi? «No - dice Prandi - le leggi ci sono, sono troppe e stringenti; l’imprenditore fa fatica a sapere tutte quelle a cui deve sottostare. Il problema è che ci sono pochi controlli. Molti vengono fatti sui documenti, così tanti dicono “poi tanto nessuno controlla sul posto, quindi chi me lo fa fare di mettermi davvero in regola?”. Va detto che risalire a chi inquina non è neanche facile a posteriore, sempre meglio quindi prevenire». Molti imprenditori volontariamente chiedono certificazioni ambientali e di sicurezza del lavoro. «E sono tanti -. Molti nostri clienti, soprattutto se lavorano con l’estero o partecipano a bandi, ne hanno bisogno e tanti le chiedono per avere agevolazioni economiche. n

LA CONCESSIONARIA Una società a servizio del territorio per tutte le esigenze di comunicazione del cliente

Dallo speciale sulla visita del Papa a Monza all’inserto green Spm sempre in campo: il nostro grazie a tutti gli inserzionisti Concessionari, società di servizi, multiutility, grandi imprese del territorio. Sull’inserto “green” ideato e promosso dal Cittadino anche la qualità e la quantità delle inserzioni sono a livello di un top team. SPM, concessionaria in esclusiva per il Cittadino di Monza e Brianza diretta da Fabio Latella, ringrazia qui tutti gli inserzionisti di questa edizione che continua a superare la precedente per ricchezza, cura e partecipazione. Grazie a un lungo lavoro di concerto con la direzione e la redazione, che ha permesso di conoscere e condividere il percorso editoriale del prodotto, il direttore commerciale, gli agenti e i grafici hanno intercettato le esigenze di comunicazione del territorio, desideroso - come mostrano queste pagine - non solo di visibilità, ma anche e soprattutto di partecipare a una fotografia del territorio che non ha eguali nel panorama locale. La Brianza, da questo punto di vista, è un territorio che ha una spiccata peculiarità: qui, per fortuna, i piccoli gioielli

dell’imprenditoria convivono con multinazionali che spesso conservano la conduzione fa-

« Fare pubblicità su il Cittadino non è solo comprare spazi: è testimoniare un’identità

miliare. Le tematiche legate all’ambiente, per definizione, non hanno e non possono avere un carattere esclusivamente locale. Da qui la nostra intervista all’assessore regionale all’ambiente Terzi, che consegna maggiore lustro al nostro lavoro, sancendo con la sua presenza la bontà dell’argomento scelto e della sua trattazione. E così, anche grazie all’aiuto indispensabile dei partner d’eccezione che continuano a

sostenere l’iniziativa, questa edizione è riuscita a conservare ma addirittura di incrementare la platea di sostenitori. Perché come sempre, fare pubblicità su il Cittadino non è solo comprare spazi per mandare un messaggio: è testimoniare un’identità, una presenza, una partecipazione istituzionale col racconto di sé e della propria impresa. Sapendo di finire in pagine che saranno tra le più lette del Cittadino, e per più tempo. O su inserti di pre-

stigio, come quello realizzato a marzo in occasione della visita di Papa Francesco al Parco di Monza. Ora la missione, visto che qui di accontentarsi non se ne parla, è una sfida quasi impossibile: fare ancora meglio. SPM, da sempre presente sul territorio con la sua rete, è al lavoro da subito per l’obiettivo. Mancate soltanto voi. Per contatti e informazioni: d i r e z i o n e .v e n d i t e . m o n za@spm.it

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IlCittadinoMb tra cronache e eventi live Tutto il mondo del quotidiano online

Il logo del CittadinoMB

Una media di venticinquemila utenti unici al giorno, che superano i 400mila al mese. È la base del CittadinoMB.it, il sito internet del bisettimanale che come sottotitolo propone fin dagli esordi “Il quotidiano online di Monza e Brianza”. Gli esordi risalgono al marzo 2009 e da allora le cose sono un po’ cambiate, in termini di numeri. Rimane saldo invece il proposito del sottotitolo: “il quotidiano”. Questo è www.ilcittadinomb.it: un sito di notizie aggiornate in tempo più reale possibile, una volta verificate e proposte ai lettori nel modo più completo. Cronaca, parecchia, e poi economia, sport, cultura, rubriche e

video servizi e naturalmente un’ottima vetrina pubblicitaria. Una cosa che non è cambiata, ma è solo cresciuta col passare degli anni, è l’attenzione nei confronti degli eventi “live”. Le elezioni, per esempio: l’ultimo caso è la doppia tornata amministrativa che ha coinvolto anche Monza. Il primo boom di contatti era stato per le elezioni provinciali del 2009, le prime per Monza e la Brianza. In mezzo tante tappe di successo (la copertura per la Messa di Papa Francesco, per esempio) e successi quotidiani grazie alle notizie del territorio. IlCittadinoMb è anche social con la pagina Facebook che ha da poco superato i 30mila like, Twitter (6.400 follower) e Instagram. È il modo per essere sempre in contatto con chi legge, interagire, per raccogliere commenti e segnalazioni. E per dialogare con chi ha qualcosa da dire. Una connessione attiva che permette di poter dire che, quando c’è qualcosa, il CittadinoMb c’è. n


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I SABATO 1 LUGLIO 2017 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


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