QUADERNI DELL'ECONOMIA NOVEMBRE 2020

Page 1

I quaderni

8 PAGINE DA CONSERVARE

8. Lavoro GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2020

BADANTI, SI CAMBIA Nuove regole anche per le colf e le baby sitter

CONTRATTO

L’inserto “I quaderni dell’economia” è curato da Paolo Cova e Paolo Rossetti


2

I

I QUADERNI DELL’ECONOMIA

L’ACCORDO Sindacati e datori si sono accordati a settembre a livello nazionale. In Brianza il settore dà lavoro

Lavoro domestico: nuovi diritti nel contratto Era scaduto alla fine del 2016 e da allora non era stato rinnovato. Adesso durerà fino alla fine di dicembre del 2022 di Paolo Rossetti

L’accordo é arrivato l’8 settembre, ponendo fine a un’attesa che durava dalla fine del 2016, quando era scaduto il precedente contratto nazionale dei lavoratori domestici. Alcune nome sono state poi precisate con un successivo verbale firmato il 28 settembre tra le parti: Fidaldo e Domina per i datori di lavoro, Filcams Chil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf per i dipendenti. La scadenza delle norme entrate in vigore con l’inizio dello scorso mese di ottobre, é stata fissata per il 31 dicembre 2022. Un’intesa che introduce molte novità per colf, badanti e baby sitter, categorie che nella sola Brianza raccoglierebbero circa 15mila lavoratrici.

Dall’Ordine dei Consulenti Ecco i cambiamenti più importanti evidenziati da un vademecum che l’Ordine dei consulenti del lavoro di Monza e della Brianza ha approntato per “il Cittadino”.

Retribuzioni e inquadramento: nuove regole. Introdotte indennità per chi cura bambini fino a sei anni e chi assiste più di un anziano che non è autosufficiente

Per prima cosa sono state introdotte delle novità per quanto riguarda l’inquadramento dei lavoratori: gli assistenti familiari che non devono assistere persone appartengono al livello A, mentre chi assiste bambini ha attività che riguardano le esigenze del vitto, dell’alloggio e della pulizia della casa viene inquadrato in un livello più alto, BS, B super, mentre il livello DS spetta agli assistenti educatori formati. Nel lavoro domestico ci sono persone che hanno maturato una formazione specifica, anche con una laurea, che sono in grado, nell’ambito di progetti educativi definiti, di svolgere compiti di reinserimento sociale di persone che hanno difficoltà relative alle loro condizioni. Ma ci sono importanti novità anche per quanto riguarda la retribuzione, in particolare con il riconoscimento di alcune indennità: se ad esempio un assistente familiare (così viene definita contrattualmente la figura del lavoratore domestico) assiste un bambino fino a 6 anni di età percepirà una indennità mensile di 81,10 euro, mentre se deve occuparsi contemporaneamente di più di una persona non autosufficiente avrà diritto a una indennità oraria di 0,58 euro, in pratica 100 euro al mese. Cambiano anche le regole che riguardano la cessazione del rapporto di lavoro. Quando un lavoratore domestico termina la sua prestazione, ad esempio nel caso in cui l’anziano che stava assistendo muore, anche i familiari devono rispondere dei crediti che ha maturato. Il contratto stabilisce, infatti, che questo onere tocchi anche i familiari coabitanti, ai coniugi, alle persone unite da unione civile o anche che abbiano una stabile convivenza di fatto, soggetti che sono obbligati in solido a corrispondere quanto spetta al lavoratore. A queste novità se ne aggiunge poi, tra le altre, un’altra che apre uno squarcio su un aspetto poco considerato del lavoro delle donne che svolgono, soprattutto quelle che svolgono l’attività di badanti. C’é un

NOVITA’ RELATIVE ALL’INQUADRAMENTO DEI LAVORATORI Sono tate apportate le seguenti integrazioni/variazioni: Gli assistenti familiari, non addetti all’assistenza di persone, che svolgono con competenza le proprie mansioni, relative ai profili lavorativi indicati dal CCNL, a livello esecutivo e sotto il diretto controllo del datore di lavoro, appartengono al livello A Gli assistenti familiari che assistono bambini comprese, se richieste, le attività connesse alle esigenze del vitto e della pulizia della casa ove vivono gli assistiti sono inquadrati al livello BS Gli assistenti familiari educatori formati sono inquadrati al livello DS

VIOLENZA DI GENERE La lavoratrice inserita nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere ha il diritto di astenersi dal lavoro per motivi connessi al percorso di protezione per un periodo massimo di 3 mesi. La lavoratrice deve avvisare il datore di lavoro con un preavviso non infe-

capitolo, infatti, che riguarda la violenza di genere introdotto per i casi in cui durante lo svolgimento dei loro compiti le donne vengono fatte oggetto di attenzioni non richieste da parte degli stessi assistiti o dei loro familiari. Per questo nel nuovo contratto nazionale viene sta-

Le lavoratrici inserite nei percorsi di protezione che riguardano la violenza di genere possono astenersi dal lavoro per un periodo massimo di tre mesi. Basta avvisare nei termini previsti

bilito che una lavoratrice può astenersi dal lavoro per un massimo di tre mesi per seguire un percorso di protezione relativo proprio alla violenza di genere. Basta che avvisi il datore di lavoro almeno sette giorni prima e che faccia sapere qual é il periodo per il quale dovrà assentarsi, certificando il suo inserimento in un progetto di questo genere.

L’indennizzo A indennizzare il congedo della donna ci penserà l’Inps. Non solo, lo stesso periodo si potrà ottenere una contribuzione figurativa. Si tratta comunque di un lasso di tempo che verrà considerato per calcolare l’anzianità di servizio così come per la maturazione delle ferie e, infine, della tredicesima del trattamento di fine rapporto. Nel contratto sono stati introdotti anche altri cambiamenti: i lavoratori che operano in regime di convivenza, ad esempio, hanno un periodo di prova retribuito di 30 giorni, ma possono disporre anche di un monte ore annuo per la formazione professionale. C’é poi il capitolo le ore straordinarie:

quelle svolte nelle giornate festive indicate o nella giornata di domenica è compensato con la retribuzione globale di fatto oraria maggiorata del 60%. Nella lettera di assunzione vanno indicate la mezza giornata di riposo settimanale oltre la domenica. n

Cessazione del rapporto di lavoro: i familiari coabitanti rispondono dei crediti maturati dal lavoratore domestico. Così coniugi, persone in unione civile o stabile convivenza di fatto


I GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 3

a 15mila persone. Ecco cosa devono sapere i dipendenti e le famiglie che li assumono per curare bambini e anziani RETRIBUZIONE

TABELLE RETRIBUTIVE CCNL LAVORATORI DOMESTICI

Con l’accordo di rinnovo sono state introdotte alcune novità in merito alla retribuzione ed alle indennità spettanti agli assistenti familiari. Nel dettaglio: Fino al compimento del sesto anno di età di ciascun bambino assistito, l’assistente familiare che assiste bambini ha diritto a percepire, una specifica indennità mensile di euro 81,10 Il lavoratore (inquadrato nel livello CS o DS) addetto all’assistenza di più di una persona non autosufficiente ha diritto a percepire, dal 1° ottobre 2020, anche un’indennità oraria di euro 0,58

Valori decorrenti dal 1 ottobre 2020 Lavoratori conviventi Livelli

Valori mensili

Indennità

A

636,71

-

AS

752,48

-

B

810,36

-

BS

868,24

-

C

926,14

-

CS

984,01

-

D

1.157,65

171,18

DS

1.215,53

171,18

Lavoratori particolari conviventi 30 ore settimanali

Al lavoratore certificato UNI 11766:2019 spetta un’indennità mensile di euro 10,00 se inquadrato nei livelli BS e CS, ovvero di euro 8,00 se inquadrato nel livello B

Livelli

Valori mensili

B

578,83

BS

607,78

C

671,43

Livello A: svolge mansioni relative alla pulizia della casa. AS: mansioni di mera compagnia. B: collaboratore familiare che svolge diversi compiti. BS: assistente familiare che assiste persone autosufficienti. C: cuoco. CS: assistente familiare che assiste persone non autosufficienti. D: amministratore di beni di famiglia, custode, governante. DS: assistente familiare che assiste persone non autosufficienti (formato)

riore a 7 giorni, indicando l’inizio e la fine del periodo di congedo, e produrre la certificazione attestante l’inserimento nei suddetti percorsi. Il periodo di congedo è indennizzato direttamente dall’INPS ed è coperto da contribuzione figurativa; inoltre è computato ai fini dell’anzianità di servizio a tutti gli effetti, nonché ai fini della maturazione delle ferie, della tredicesima mensilità e del TFR.

DA DOVE VENGONO Le lavoratrici sono soprattutto ucraine e russe e trovano impiego col passaparola

Assunzioni quasi tutte a tempo indeterminato Ma licenziare non è per niente complicato La maggior parte delle assunzioni avviene con contratti a tempo indeterminato, ma il nuovo contratto nazionale del lavoro domestico ha cambiato anche le regole per il tempo determinato, di fatto uniformandole a quelle delle altre categorie.

Le proroghe Il numero delle proroghe previste sono quattro e possono essere applicate con il consenso del lavoratore se la durata iniziale del contratto é stata inferiore ai 24 mesi. In pratica si può proseguire con un contratto a tempo determinato solo se si resta entro i due anni. Se però la durata di uno di essi é superiore ai dodici mesi, un anno, bisognerà anche indicare il motivo della proroga. Una possibilità che, comun-

que, molto probabilmente continuerà a non essere sfruttata più di tanto visto che il datore di lavoro, per come funziona la normativa oggi, di fatto può licenziare quando vuole la badante o la colf assunto con un contratto fisso. Non c’é bisogno di giustificazione alcuna. Il ricorso a una

«

Il comparto é stato segnato anche da un altro importante provvedimento: la sanatoria che questa estate, ha permesso a diversi stranieri di regolarizzarsi

assunzione a tempo, da questo punto di vista, non é così necessario. Oltre al contratto nazionale il settore del lavoro domestico é stati segnato anche da un altri importante provvedimento, la sanatoria che questa estate, ha permesso a diversi lavoratori, soprattutto stranieri, di regolarizzare a propria posizione. Una legge introdotta pensando in particolare ai lavoratori agricoli ma che qui, al Nord, ha permesso di far emergere principalmente i rapporti di lavoro sommersi delle badanti. E anche il 90 per cento delle sanatorie brianzole riguarda questo comparto. “Ci sono state molte richieste di regolarizzazione della posizione -spiega Daniele Trezzi, presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Monza e

della Brianza- la maggior parte per badanti che assistono anziani non autosufficienti, un compito per il quale le richieste rimangono sempre alte”. Le donne del’Est Europa fanno ancora la parte del leone tra le badanti, mentre sul versante colf prevalgono ancora le sudamericane.

«

Una legge introdotta pensando in particolare ai lavoratori agricoli ma che al Nord ha permesso di far emergere principalmente i rapporti di lavoro sommersi delle badanti

Per la ricerca o l’offerta di un posto di lavoro prevale ancora il passaparola. Il modo migliore di trovare una persona che assista in casa loro degli anziani resta quello di chiedere a chi ha già preso una badante per curare il papà o la mamma in là con gli anni.

Offerte di impiego Sara la stessa lavoratrice domestica a far girare la voce tra le sue connazionali per trovare la persona giusta. Certo, poi bisognerà valutare la compatibilità con gli anziani da assistere. Spesso prima di reperire la badante giusta bisogna passare per due o tre tentativi e qualche volta nascono dispute per oggetti spariti da casa, anche se, almeno in Brianza, non si tratta di episodi frequenti n P.Ros.


4

I

I GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


I QUADERNI DELL’ECONOMIA

I GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 5

IL SINDACATO La Filcams Cgil: «Contratto segnale positivo». Anche la sanatoria di agosto ha funzionato

«Badanti, la richiesta cresce ogni anno Ma con il Covid c’è chi le ha mandate via» di Paolo Rossetti

Il nuovo contratto nazionale e la sanatoria sono state un segnale positivo. Hanno significato il riconoscimento dei diritti di molti lavoratori stranieri. Anche se i problemi da risolvere sono ancora molti. Quello dei lavoratori domestici, d’altra parte, é un comparto cruciale per il funzionamento della società. “La richiesta di badanti cresce ogni anno di più -dice Laura Lautieri della Filcams Cgil- Il contratto é un passo avanti: sono stati ottenuti dei miglioramenti, sono state riconosciute indennità come quella mensile

’Vai via per adesso’ si sono sentite dire a inizio lockdown. Hanno trovato riparo grazie a Caritas e amiche

per chi assiste più di una persona”. Con una popolazione che invecchia sempre di più aumenta anche il bisogno di assistenza alle persone anziane, soprattutto se non autosufficienti. I dati precedenti alla regolarizzazione di questa estate parlano di 860mila lavoratori regolari e un milione e 200mila lavoratori stimati in nero. Una piaga, quest’ultima, che nonostante tutto non é ancora sparita neanche in Brianza: “Ancora adesso c’é una grande fetta di nero”, continua Lautieri. Il servizio della Cgil brianzola si rivolge ai lavoratori che operano in provincia di Monza, quelli regolari nel lavoro domestico sono stimati in 15mila. I problemi più frequenti che il sindacato si vede sottoporre riguardano i licenziamenti in tronco che a volte le badanti subiscono. Licenziamento che non può essere impugnato perché sostanzialmente la legge permette al datore di chiudere il rapporto di lavoro velocemente corrispondendo preavviso e spettanze finali. Per i lavoratori domestici, però, perdere all’improvviso l’impiego può essere ancora più drammatico che in altri settori, vuole dire anche, se si tratta di badanti conviventi, perdere l’alloggio, non sapere dove andare a dormir nell’immediato.

“Anche con il Covid si sono verificate situazioni difficili -racconta- c’é chi ha chiesto alla badante di ’andare via per adesso’ e all’inizio del lockdown molte donne di sono trovate in queste condizioni, hanno tro-

CISL

Uno sportello destinato ai datori e ai lavoratori Sanatoria e nuovo contratto nazionale sono le due novità che hanno caratterizzato neglimultimi mesi il mondo del lavoro domestico. Che hanno dato da lavorare allo sportello badanti della Cisl Monza Brianza Lecco. «Tante sono state le pratiche di emersione giunte ai nostri uffici -dicono dalla Cisl- per assistere famiglie in questo percorso complesso, che richiede passaggi precisi e puntuali per non invalidare la possibilità di avere in casa come collaboratore una persona ormai fidata con cui si è instaurato un rapporto positivo». Il servizio Caf Cisl famiglie colf badanti è destinato alle famiglie datori di lavoro tutelando anche i lavoratori assunti. n

vato da dormire grazie alle amiche o alla Caritas”. In altri casi si chiede alla badante di fare il tampone per sicurezza, anche, quindi, in assenza di sintomi, lasciando che si accolli lei la spesa. L’altro grande problema per il quale le lavoratrici si rivolgono al sindacato é il pagamento degli straordinari: essendo conviventi spesso vengono interpellate anche durante la notte o comunque fuori orario di lavoro. E il mancato riconoscimento di questa parte di lavoro in qualche occasione fa scontrare lavoratore e famiglia della persona assistita. Situazioni di fronte alle quali si é intervenuti regolamentando alcuni aspetti del lavoro. Uno degli altri motivi di attrito é l’assistenza nei confronti di più di una persona alla volta che prima non veniva riconosciuta mentre ora é uno dei casi di cui si occupa proprio il Ccnl. Le donne che si occupano di lavoro domestico continuano per la maggior parte a essere ucraine e russe, ma anche peruviane ed ecuadoregne, rumene e filippine. Trovano lavoro con il passaparola delle loro connazionali. Alcune, come le polacche, almeno fino a qualche tempo fa, svolgevano il loro servizio in due, sei l’una, sei mesi l’altra, tornando nel frat-

tempo nel loro Paese di origine. Nel contratto é stata inserita una norma che permette alle donne di seguire percorsi riservati a chi é stato vittima di violenza di genere. Capita a volte che vengano molestate sessualmente o psicologicamente da parenti degli anziani che assistono o dagli stessi anziani. In Brianza si segnalano solo episodi sporadici (”una decina in dieci anni i casi di cui ci siamo occupati noi” dice Lautieri)’ a livello nazionale, invece, succede un po’ più di frequente, tanto da rendere necessario, appunto, una norma specifica da introdurre nel contratto nazionale. n

Molti rapporti di lavoro sono emersi, «ma ancora adesso c’è una grande fetta di nero»


6

I

I GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


I GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA I 7

I QUADERNI DELL’ECONOMIA

IL PUNTO La psicologa Laura Corsi: «Tra assistente e famiglia non ci sia nulla di non detto» ta. Raro che si presentino nel lavoro di badante ragazze ventenni».

LA SCHEDA Cos’è La Fondazione “Familiaris Consortio” è una fondazione senza scopo di lucro – onlus, nata il 26 gennaio 2012 a Milano. Ha sedi a Milano e a Colnago (frazione di Cornate d’Adda), di cui è originario il fondatore, don Carlo Stucchi. Il nome è ispirato dall’Esortazione di Giovanni Paolo II dal titolo “Familiaris Consortio”, del 22 novembre 1981. Cosa fa La famiglia ha subìto radicali cambiamenti e necessita risposte adeguate alle sue nuove esigenze. Una delle più assillanti è il modo di affrontare la malattia cronica e la vecchiaia dei propri congiunti. C’è l’ansia, la tensione e la preoccupazione di chi cerca un supporto umano per il proprio congiunto malato/ anziano e l’urgenza di chi cerca una occupazione come badante. La Fondazione, sensibile a queste situazioni di disagio, si propone di far interagire questi due bisogni attraverso la mediazione di un tutor, che sostenga badante e famiglia, al fine di agevolare l’instaurarsi di un buon rapporto relazionale e lavorativo tra le parti. Gruppo Amiche Tra le attività attigue alla Fondazione, anche il cosiddetto Gruppo Amiche, tenuto da una volontaria, che si propone di favorire lo scambio di comunicazione tra le badanti in ambito extralavorativo. Un gruppo informale che dà loro un segno di rete seguendo e aiutando le badanti nella loro integrazione in Italia.

Si presentano a voi e cosa dicono?

«La loro esigenza principale è di ottenere un lavoro, che piaccia e che sia regolare. Naturalmente c’è tutto un iter prima che le prendiamo in carico (si veda l’articolo sotto, ndr)». È mai capitato che si sia presentato un badante uomo?

di Paolo Cova

«Dobbiamo dirlo chiaramente: salvo eccezioni, sempre possibili, le badanti sono donne coraggiose e forti, che si sanno adattare in un ambiente nuovo, lontane da casa propria, e lavorano con grande professionalità». Laura Corsi, psicologa, lavora per la Fondazione Familiaris Consortio che, nelle sue due sedi di Milano e di Colnago (Cornate d’Adda), si occupa di mediare tra le badanti che cercano un lavoro e le famiglie che cercano una badante. Dal 2012 a oggi le badanti inserite in famiglia dalla Fondazione sono state circa settecento.

«Coraggiose e professionali La fiducia nasce dalla chiarezza» no a “scegliersi” a vicenda. Seguiamo le famiglie e le badanti per tutto il periodo in cui hanno un rapporto di lavoro, dall’inizio alla fine. Questo è uno dei nostri valori aggiunti, l’attenzione alle persone che gravitano attorno all’assistito».

L’importante è non lasciare mai nulla di non detto». Da dove provengono le badanti che si offrono?

Laura Corsi

Come si svolge il vostro lavoro?

Qualche volta è successo che l’inserimento della badante in famiglia sia stato un insuccesso?

«Accogliamo le famiglie che hanno bisogno e accogliamo le badanti. Cerchiamo di mettere insieme le une e le altre nel modo più dolce possibile in modo che arrivi-

«Càpita anche questo. D’altronde bisogna provare. Per questo inseriamo sempre un periodo di prova, sul quale famiglia e badante devono scommettere, insieme.

«Prevalentemente da paesi dell’Est Europa e dal Sudamerica. In maggioranza sono in Italia con la propria famiglia ma ci sono anche quelle che sono qui da sole. Dipende anche dai momenti. Ce ne sono molte che arrivano da sole e dopo qualche anno riescono a far arrivare qui anche marito e figli. La loro età media è di 45 anni. In genere si tratta di persone già strutturate e incanalate, diciamo così, nella vi-

«In un caso su dieci càpita. Anche perchè ci può essere la richiesta particolare di un uomo che chiede un badante dello stesso sesso, o ci sia la situazione in cui serva una certa forza fisica (pensiamo a chi è allettato). Anche se poi magari serve un sollevatore: non possiamo chiedere ai care giver sforzi al di là del possibile».

700 È il numero di badanti che la Fondazione Familiaris Consortio ha avviato al lavoro dal 2012 a oggi Si instaurano mai relazioni affettive tra badante e persona seguita?

«Spesso registriamo, a posteriori, relazioni di grandissimo affetto che si instaurano tra tutti: badante, persona curata e familiari. Stima reciproca. D’altronde se una famiglia non si fida della persona che si tira in casa, meglio cambiare. Per questo è importante il periodo di prova, per capire se quel tipo di lavoro con quella determinata persona da seguire sia nelle corde della badante, o no. La badante Tizia può andare bene per Sempronio ma magari non per Caio». n

LE PROCEDURE Come si arriva ad abbinare chi ha bisogno e chi offre il servizio, valutando tutte le necessità

«Tra famiglia e care giver servono affinità elettive» È tutta una questione di chimica. Ne è convinta la psicologa Laura Corsi: «Già al primo colloquio si capisce se il lavoro fa davvero al caso della badante o meno, rispetto alle esigenze richieste. E poi al primo confronto con la famiglia si capisce se si innesca quella reazione chimica, io le chiamo affinità elettive, necessaria perché badante e famiglia vadano d’accordo. Salvo poi una necessaria verifica sul campo, sempre necessaria». L’iter seguito dalla Fondazio-

ne per accoppiare badante e famiglia inizia ben prima del primo incontro tra di loro. «Riceviamo le disponibilità delle badanti. Chiediamo documenti (devono essere in regola) e curriculum. Attestati e referenze di corsi di formazione (Oss, Asa, massaggi...). Ben accetta la curiosità e la voglia di studiare e aggiornarsi». Sul lato delle famiglie «riceviamo le richieste in presenza (oggi col Covid solo per telefono) registrando necessità, desideri, carattere ed età della persona da

assistere. E poi com’è la casa, se serve anche un servizio di pulizia o no. Cose da valutare bene: un conto è solo curare una persona in un bilocale, un altro dover fare anche le pulizie di una casa di tre piani... ». «Il terzo passo è abbinare al

La fiducia reciproca tra persona assistita e badante è fondamentale

meglio la badante alla famiglia e farli incontrare in un colloquio: è qui che deve scattare la chimica. Poi inizia il periodo di prova». «Noi come Fondazione -spiega Corsi- non ci occupiamo del contratto di lavoro da sottoscrivere. Per quello rinviamo badante e famiglia a un Caf o a un commercialista. Il contratto deve esserci, altrimenti noi non andiamo avanti con la mediazione. Tutte le parti -famiglia, persona seguita e badante- devono essere tutelate. Ci sono anche badanti che col tempo evolvono in Oss (operatore socio sanitario) seguendo corsi di aggiornamento e poi magari riescono a entrare mediante concorso in strutture di ricovero e assistenza». n P.Cov.


8

I

I GIOVEDÌ 5 NOVEMBRE 2020 I IL CITTADINO DI MONZA E BRIANZA


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.